OSAS: La sindrome delle apnee ostruttive nel sonno
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OSAS: La sindrome delle apnee ostruttive nel sonno
Pag. 6 Xxxx Xxx 2015 Protagonisti OSAS: LA SINDROME DELLE APNEE OSTRUTTIVE NEL SONNO Domenico Consoli, neurologo,presidente SNO service L a Sindrome dell’Apnea Ostruttiva nel Sonno (OSAS) costituisce un problema sanitario con ricadute sociali ed un pesante burden economico . Comporta, infatti, un aumento della morbilità e della mortalità della popolazione affetta, un aumento dei costi sanitari legati al trattamento delle comorbilità cardiovascolari e metaboliche e delle complicanze correlate. A questo si aggiungano i costi secondari alla perdita di produttività da assenza dal lavoro e ad una ridotta capacità lavorativa ed infine i costi sociali per maggior rischio di incidenti stradali ed infortuni sul lavoro. L’OSAS è caratterizzata da ricorrenti episodi di ostruzione completa (apnea) o parziale (ipopnea) della faringe, la cui causa è una qualsivoglia alterazione anatomica e/o funzionale delle vie aeree superiori. Il loro conteggio serve a costruire un indice (indice di apnea/ipopnea - Apnea+Hipopnea Index = AHI) che è importante per fare diagnosi di OSAS e per stabilire la relativa gravità.). Apnee ed ipopnee determinano uno sforzo respiratorio con cicliche riduzioni dei valori della saturazione dell’ossiemoglobina; si associano variazioni della frequenza cardiaca, ipertensione polmonare, frammentazione del sonno. L’ipossiemia intermittente determinata dalle apnee correla a frequenti “arousal” (risvegli notturni spesso non percepiti dal soggetto) che destrutturano il sonno e ne inficiano la qualità. Si osservano, inoltre, disfunzioni metaboliche come resistenza all’insulina, diabete mellito tipo 2, dislipidemia, steatosi epatica ed obesità che peggiorano la prognosi. In Italia non esistono dati di prevalenza basati sugli attuali criteri diagnostici clinicostrumentali. Dati epidemiologici recenti, ot- Dati epidemiologici recenti, ottenuti con polisonnografia in Svizzera, in soggetti tra 40 e 85 anni, rilevano una prevalenza del 49,7% nel sesso maschile e del 23,4% in quello femminile. tenuti con polisonnografia in Svizzera, in soggetti tra 40 e 85 anni, rilevano una prevalenza del 49,7% nel sesso maschile e del 23,4% in quello femminile. Per porre diagnosi di OSAS è utile il ricorso all’esame polisonnografico . Con tale strumento si registra l’attività elettroencefalografica che distingue le varie fasi del sonno, gli atti respiratori, la frequenza cardiaca, la saturazione dell’ossigeno; durante le apnee, la concentrazione di ossigeno nel sangue arterioso si abbassa, la pressione arteriosa sistemica e la pressione arteriosa polmonare presentano fluttuazioni con picchi ipertensivi alla fine delle apnee; la frequenza cardiaca rallenta in fase di apnea ed aumenta alla ripresa degli atti respiratori; nei forti russatori la pressione arteriosa sistemica non presenta il fisiologico decremento notturno; talora si associano altre forme aritmiche bradicinetiche e/o extrasistoli. Tali alterazioni respiratorie e cardiocircolatorie possono portare ad ipertrofia cardiaca, ad uno stato ipertensivo ad un aumento dei globuli rossi nel sangue (policitemia) ed, in alcuni casi, allo scompenso cardiaco. Le opzioni terapeutiche principali sono rap- presentate da: interventi di natura educazionale e comportamentale (controllo del peso corporeo), trattamento con pressione positiva (Positive Airway Pressure - PAP), chirurgia otorinolaringoiatrica o maxillo-facciale o dispositivi odontoiatrici o di avanzamento mandibolare. L’OSAS rappresenta una delle cause più frequenti di eccessiva sonnolenza diurna; per tale motivo determina un rilevante numero di incidenti stradali e lavorativi. Tali rischi hanno determinato la nascita di un Tavolo Tecnico Interdisciplinare che ha accomunato, su invito Ministeriale specifico, rappresentanti di numerose Società Scientifiche interessate. Non può, inoltre. essere sottaciuto il riconoscimento dei sintomi sentinella, che possono rappresentare un momento di sensibilizzazione di rilevante efficacia: a) russamento abituale (tutte le notti, da almeno 6 mesi), in particolare se di tipo intermittente; b) apnee riferite dal coniuge/partner; c) eccessiva sonnolenza diurna, in particolare durante attività che richiedono un costante grado di attenzione quali per esempio conversare, guidare, mangiare; d) astenia marcata; e) micrognatia (insufficiente sviluppo della mandibola) e/o retrognatia (anomalia della mascella spostata all’indietro); f) circonferenza eccessiva del collo. Non appaia pleonastico stressare la necessità di un grande sforzo comune educazionale, preventivo, politico e medico multidisciplinare per limitare le conseguenze legate alla patologia. Questo supplemento è stato realizzato da Box Media Italia.