Per la famiglia: babysitter e badanti

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Per la famiglia: babysitter e badanti
2009 - 2010 un anno di governo
Mara Carfagna
Per la famiglia:
babysitter e badanti
“
D
Albi professionali per babysitter e badanti, per reperire
personale qualificato e con una esperienza certificata.
Basta con il lavoro nero. Poi buoni per asili, per micronidi
di condominio e per incentivare il telelavoro
immi che sei Mary Poppins è il titolo del
progetto che prevede la creazione di albi
professionali di babysitter e badanti. Servirà
ad agevolare le famiglie nel reperimento di personale, adeguatamente formato, per un impiego di grande
delicatezza e rilevanza sociale come quello dell’assistenza ai bambini e agli anziani.
Scopo fondamentale degli albi è quello di mettere
fine al caos del settore. Fino ad oggi, infatti, il personale veniva spesso individuato attraverso il passaparola, e in quasi il 70% dei casi è stato impiegato in
nero, quindi senza nessuna garanzia e senza che vi
fosse una preparazione professionale adeguata e certificata.
Il progetto fa parte del Piano Conciliazione per il
quale, nel 2009, il Dipartimento per le Pari Opportunità ha stanziato 40 milioni di euro e che è all’esame
della Conferenza Unificata. Molti Comuni, tra i quali
Milano, stanno già sperimentando gli albi con discreto successo.
”
Il medesimo albo servirà anche per fornire personale qualificato per la cura e l’assistenza degli anziani, le cosiddette badanti. Anche in questo settore,
infatti, resta molto diffuso il lavoro nero.
I Comuni, non appena la legge sarà a regime, potranno garantire sulla professionalità del personale
che entra nelle case di moltissimi Italiani e svolge un
ruolo delicatissimo di assistenza ai loro cari. Il progetto ha un triplice scopo: dare più tranquillità alle
famiglie, potenziare i servizi a disposizione delle
donne italiane e far crescere l’occupazione femminile attraverso l’emersione del nero. Il Piano prevede
anche la creazione e l’implementazione di asili nido,
la diffusione delle tagesmutter, ossia “mamme di
giorno”, facilitazioni tramite corsi di aggiornamento
e formazione per le lavoratrici che rientrano dal congedo parentale, voucher per incentivare l’acquisto di
servizi per l’infanzia e fondi per la diffusione del telelavoro anche attraverso la attivazione di collegamenti
internet e acquisto di attrezzature.
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