Il Natale a lieto fine della nonna che rubava caramelle per i nipoti

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Il Natale a lieto fine della nonna che rubava caramelle per i nipoti
LA STAMPA
DOMENICA 27 DICEMBRE 2015
Il Natale a lieto fine
della nonna che rubava
caramelle per i nipoti
La storia
PIERANGELO SAPEGNO
BRESCIA
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
S
olo che alla cassa l’avevano beccata subito.
L’avevano presa per un
braccio e accompagnata in
disparte, mentre chiamavano i carabinieri. Quando sono
arrivati, lei ha spiegato che
con la sua pensione di 400
euro non ce la faceva neanche a pagarsi l’affitto: «Mi
vergognavo a non fare un regalo di Natale ai miei nipotini». I militari hanno fatto un
controllo: tutto vero. Allora
sono andati alla cassa: «Ecco
i 27 euro», hanno detto. «A
posto così?». A posto così.
I 27 euro possono essere
una miseria, ma anche grandi come l’umanità, in un
mondo che sembra averla
smarrita negli ingorghi della
società moderna. I due carabinieri hanno la stessa faccia
senza volto di una bambina
di Ventimiglia, che nel giorno
della Festa ha raccolto tutte
le sue caramelle ed è andata
a distribuirle agli immigrati
che si nascondono vicino alla
frontiera per inseguire il sogno di una vita diversa. La
stessa di Luigi Tidei, un semplice autista della Tod’s, che
nel giorno della vigilia ha trovato per terra in un parcheggio un portafoglio con 43mila
euro. C’erano dentro anche i
documenti e così ha visto dove abitava lo sbadato proprietario. Ha bussato alla sua
porta e gli ha restituito tutto,
e quello piangeva, perché la
bontà a volte ci commuove
come ci commuovono i lieti
fine al cinema, perché in fondo non riusciamo a crederci.
Non è tanto difficile spiegare perché non crediamo alla
bontà, in un mondo che premia i furbi molto più spesso
dei migliori, e che riempie le
cronache di notizie cattive.
Eppure, nei giorni di Natale
forse ci ricordiamo che per
arrivare fin qui, su questo
pezzo di strada che guarda
ancora il futuro, non abbiamo
potuto fare tutto da soli. Ci
siamo anche aiutati. Ci siamo
voluti bene. Nella società dell’egoismo finanziario e del terrore diffuso, tutto questo ci
sembra impossibile, e ci dimentichiamo facilmente della
professoressa Marinella Ambrosio, da Cordenons, che
aiuta i disabili a vivere in un
ambiente più sereno, sacrificando tutto il suo tempo e non
Brescia, è povera e i carabinieri pagano il conto al posto suo
Ma non è la sola storia positiva di queste festività
I precedenti
Ç
Benevento
Una madre viene sorpresa a rubare hamburger in un supermercato: «Sono per i miei figli». I carabinieri non la denunciano Ç
Perugia
Una donna ruba in un hard discount dei dolci per i figli. È straniera, non ha soldi. Le forze dell’ordine pagano il conto per lei
Ç
Torino
Una coppia ruba un albero di Natale per i figli. I carabinieri, accertata la loro condizione di indigenza, glielo pagano
È bastato uno sguardo
con il collega per capire che era la cosa giusta da fare
Quando abbiamo pagato evitandole
la denuncia, la signora ci ha abbracciato
e ha pianto
Enrico Mazzurana
Alessio Columbro
maresciallo
carabinieri
carabiniere
solo quello di una ricorrenza, o
di Paola Costantini, da Pordenone, che s’è inventata e gestisce un laboratorio artistico per
coinvolgere gli emarginati sociali e i malati. Il Buon Samaritano nella parabola del Vangelo
ci insegna che è necessario
«guardare a chi ha bisogno e
dare senza avere nulla in cambio». Come affermava Jack Kerouac, un solo uomo che pratica
la bontà nelle solitudini, «vale
tutti i templi di questo mondo».
Poi, in realtà, il nostro pianeta è
pieno di templi immortali. E,
nonostante Aristotele ci abbia
ammonito invano che «uno
Stato è governato meglio da un
uomo buono che dà della buone
leggi», molti dei vincitori della
Storia erano più feroci che buoni, e nella filosofia ricordiamo
bene Thomas Hobbes, quando
sostiene che «la natura dell’uomo è malvagia», e per questo è
indispensabile creare uno Stato come patto tra gli individui
per salvaguardare la vita. Bisogna arrivare fino a Rousseau,
per credere che l’uomo sia davvero buono. Lui dice che l’uomo è buono quando è solo, rischia di diventare cattivo
quando si rapporta con gli altri, ma ridiventa buono quando
vede gli altri soffrire. Solo che
questa è la vittoria di un pen-
siero che cominciamo a guardare da distante, in un’epoca
che rischia di seppellire le conquiste dell’illuminismo.
E allora, in fondo, la cosa
che colpisce di più sono gli attacchi cinici che la piazza virtuale del web riserva ai carabinieri che hanno pagato di tasca
loro i 27 euro, dileggiando
quella che definisce «una elemosina». Eppure, la vecchietta
di Manerba del Garda piangeva di gioia per quell’elemosina,
perché più della cifra quello
che ci salva è il gesto. Un famoso presentatore tv inglese,
Simone Cowel, quando ha ricevuto una chiamata d’emergenza per una cerva ferita per
la sua trasmissione, è corso a
salvarla, anziché mandarla in
onda. Non so se è l’umanità
nascosta in tutti noi. Però so
che Anna Frank scrisse che
«nonostante tutto io ancora
credo che la gente sia davvero
buona nel proprio cuore. Non
posso costruire le mie speranze su una realtà di confusione, infelicità e morte».
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CAPODANNO
La svolta animalista
di Cortina d’Ampezzo:
vietati i botti
n Botti vietati a Cortina d’Am­
pezzo a Capodanno. Obiettivo: tutelare la conca dal rischio di in­
cendi e proteggere gli animali:
non solo cani e gatti, anche le
creature che vivono in natura, già provate da un inverno sicci­
toso che le costringe a scendere fin quasi in città per trovare cibo e acqua. Una svolta animalista per Cortina, costretta a fare i salti
mortali per attirare i turisti nel­
l’anno del non­inverno. Come su tutto il resto dell’arco alpino, an­
che qui il paesaggio non ha nulla di invernale, se si escludono le pi­
ste sono è stata sparata la neve artificiale.
ANSA
ERA MALATO DA TEMPO
Il padre di Bossetti
morto in ospedale
BERGAMO
Era diventato, suo malgrado,
uno dei protagonisti del giallo di Yara Gambirasio. Ieri
mattina all’alba è morto all’ospedale Papa Giovanni di
Bergamo Giovanni Bossetti,
73 anni, padre di Massimo
Bossetti: il muratore accusato di aver ucciso Yara.
Giovanni Bossetti, marito
di Ester Arzuffi, 68 anni (madre di Bossetti), era gravemente malato da tempo: durante le indagini le prove del
dna avrebbero dimostrato
che il padre naturale del muratore era l’ex autista di auto-
Sotto
processo
Massimo
Bossetti,
accusato
dell’omicidio di Yara
Gambirasio
bus Giuseppe Guerinoni, morto nel 1999. A quest’ultimo si
era arrivati cercando una persona compatibile con le tracce
di materiale genetico trovate
sul corpo della ragazzina. Seguendo questa traccia, dunque, Massimo Bossetti sareb-
be figlio di una relazione extraconiugale. La Arzuffi ha sempre negato la circostanza, che
pure le prove scientifiche sostengono essere «incontestabile». Nell’ultimo mese Massimo ha beneficiato di due permessi per visitare Giovanni in
ospedale, la cui malattia venne
scoperta proprio nei giorni
dell’arresto del figlio, il 16 giugno 2014.
L’avvocato Benedetto Maria Bonomo, legale della famiglia Bossetti «in considerazione del gravissimo lutto che ha
colpito la famiglia» ha chiesto
ieri «la massima riservatezza e
il massimo rispetto per il dolore dei famigliari. In questo momento pare indelicata e fuori
luogo la descrizione di dettagli
che riguardano più la sfera privata che la necessità di informazione relativa al processo
Bossetti. La famiglia resta unita nel dolore per la perdita di
Giovanni Bossetti».
[R. I.]
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LOCRI, GIOCA NELLA SERIE A DI CALCIO A 5
Squadra femminile
chiude per minacce
LOCRI
Chiude per minacce lo Sporting Locri, società di calcio a
5 femminile che milita in serie A. Pesanti intimidazioni
sono state rivolte al presidente Ferdinando Armeni e
al vicepresidente Giovanni
Primerano. «L’accaduto sottolinea la società in una
nota - è stato già denunciato
alle forze dell’ordine e siamo
sicuri che si farà luce su
quanto successo. Chi pensa
che non sia possibile fare
sport o seguire un progetto
sportivo a livello nazionale,
dove le donne sono le vere
protagoniste, nella Città di Locri, si sbaglia».
Inquietanti i messaggi lasciati sulle auto dei due dirigenti. Dopo un primo scritto
(«È ora di chiudere questo
Sporting Locri. Andate via!»,
si è passati, lo scorso 23 dicembre, a due giorni dal Natale, ad
un «Forse non siamo stati
chiari. Lo Sporting Locri va
chiuso» lasciato in pieno giorno sull’auto di Armeni, parcheggiata a poca distanza dal
suo negozio. Gli ignoti hanno
anche forato una delle gomme
della vettura. Sulla vicenda indagano i carabinieri.
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Cronache .15
.
Costruire
cose buone
AGNESE MORO
Se energia
e risparmio
fanno rima
con etica
O
rmai sono in molti a
non credere alla validità del modello
economico e sociale attualmente dominante. Alcuni
propongono esperienze diverse, che mettano insieme
sviluppo, solidarietà, sostenibilità, coesione sociale, innovazione. Un esempio è il
progetto proposto da Sefea
Energy S.P.A.
( w w. s e fe ae nergy.eu ) al
quale possono
chiedere di
partecipare realtà pubbliche e private, rispondendo
ad un avviso pubblico. Sefea Energy è una Esco
(Energy Service Company)
nata nel 2014 dalla partnership tra la Fondazione di
Comunità di Messina (fdcmessina.org ; scaricabile
qui l’avviso pubblico) e Sefea, la Società Europea della Finanza Etica ed Alternativa ( www.bancaetica.it
). Sefea Energy propone,
scrivono i promotori, «interventi integrati volti alla
riqualificazione e al miglioramento dell’efficienza
energetica di un determinato impianto o edificio,
mediante sostituzione di
tutti o parte degli apparecchi di illuminazione, che attualmente costituiscono
l’impianto oggetto di intervento, con apparecchi di illuminazione di diverse caratteristiche dotati di dispositivi di contabilizzazione dei risparmi energetici
(il «Sistema Contarisparmio»), con i quali è possibile
a parità di condizioni di funzionamento, conseguire significativi risparmi energetici, impegnandosi a far ottenere un miglioramento
dell’efficienza energetica
dell’impianto quantificato
in termini percentuali rispetto al consumo dell’impianto preesistente («Percentuale di Risparmio Garantita»). La tecnologia utilizzata per gli interventi sarà fornita da soggetto qualificato nella produzione e
nel monitoraggio degli impianti idonei a generare risparmio energetico e cioè
dal Gruppo Beghelli». L’installazione e la manutenzione coinvolgeranno, oltre
alla Beghelli, cooperative
sociali di tipo B, altrettanto
qualificate, dell’area territoriale in cui l’intervento
viene realizzato «per favorire l’inserimento lavorativo all’interno di un quadro
di assoluta affidabilità tecnica ed etica».
Il risparmio atteso sul
consumo energetico è del
60-70% dei costi sostenuti
per il pagamento della bolletta. I risparmi nei primi 8
anni serviranno per l’80% a
rimborsare la Esco degli investimenti e dei servizi di
manutenzione e per il 20%
«a compiti istituzionali o ad
azioni di social corporate
responsibility». Alla scadenza degli 8 anni, i risparmi ottenuti torneranno nella completa disponibilità
dei beneficiari.
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