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Eni Reason for Report: Presentazione Piano Industriale 11.02.03 Eni: gli obiettvi 2003 -2006 in sintesi 13.51 Prezzo 16.12.02 (€) 53.360 Capitalizzazione (€ mln) 61 KV Max 1 anno (€) 17,14 Min 1 anno (€ ) 12,94 DividendYield03 5,6% PE 03E 10,7 EPS 03E 1,25 ROE 02 16% Perf. YTD (inizio anno) -11% Fonte: elaborazioni TRADINGLAB® su dati JCF 18.0 17.0 16.0 15.0 14.0 13.0 Jan-03 Dec-02 Oct-02 Nov-02 Sep-02 Jul-02 Aug-02 Jun-02 May-02 Apr-02 Mar-02 Feb-02 12.0 Nel piano presentato agli analisti, Eni ha stabilito i nuovi obiettivi strategici fino al 2006; la società stima una produzione di idrocarburi oltre il livello di 1,8 mln di barili al giorno nel 2006, fissando al 6% il tasso medio annuo di crescita della produzione nel periodo 2002-2006 (s’intendono inclusi nel computo anche le razionalizzazioni e l’acquisizione di Fortum). Nel settore del gas Eni intende proseguire il processo di espansione sul mercato estero; nell’anno appena concluso la quota di gas destinato all’esportazione ha raggiunto il livello di 20 mld di metri cubi, con l'obiettivo di superare la soglia di 44 mld di metri cubi entro il 2006. Nell’attività di generazione di energia elettrica la società prevede per il 2006 una capacità produttiva di 6 Giga Watt. Nel Piano Strategico 2003 -2006 viene ribadita la volontà di Eni di indirizzare le risorse allo sviluppo delle attività cosiddette core dell’azienda, confermando inoltre gli sforzi tesi ad un costante miglioramento dei livelli di efficienza. La posizione finanziaria netta del gruppo nel 2002 non ha subito variazioni significative, nonostante l’esborso di circa €13 mld per finanziare investimenti tecnici e finanziari, pagamento di dividendi e acquisto di azioni proprie; l’impatto finanziario delle recenti acquisizioni di Fortum Petroleum AS, Union Fenosa Gas e l'offerta pubblica di acquisto volontaria sulle azioni Italgas troverà manifestazione contabile nel primo semestre del 2003. Precedenti Obiettivi 2005 Produzione di Idrocarburi Vendita di gas all'estero Produzione di Energia Elettrica Riduzione di Costi Leva Finanziaria ROACE Nuovi Obiettivi 2006 >1,7 mln di barili al giorno 38 mln di metri cubi 5GW €3 mld 50% >1,8 mln di barili al giorno 44 mln di metri cubi 6GW €3,4 mld 50% 13% 13% Fonte: Elaborazione TradingLab ® su dati Eni Le strategie del Gruppo Eni ha ormai completato il processo di riorganizzazione delle attività produttive attorno a tre divisioni operative. Tale scelta dovrebbe nei programmi scongiurare duplicazioni di attività, accelerare i processi decisionali, garantire quella flessibilità indispensabile a sostenere la posizione competitiva del gruppo. Due divisioni si occupano delle attività legate al mondo petrolifero, l’una all’upstream (Exploration&Production- E&P), esplorazione dei suoli e estrazione, l’altra al downstream (Refining&Marketing- R&M), raffinazione e commercializzazione dei carburanti; la nascita di questa divisione è stata completata definitivamente con l’incorporazione di Agip Petroli SpA, avvenuta nel dicembre del 2002. Nella terza divisione confluiscono invece tutti i business legati al gas (Gas&Power - G&P), in particolare la trasmissione e la distribuzione di gas naturale e il suo utilizzo per la produzione di energia elettrica. Tutte le divisioni saranno assoggettate ad una rigorosa disciplina economicofinanziaria indispensabile a soddisfare i requisiti di redditività richiesti dall’azienda. Per la divisione E&P la società procederà a un’ulteriore razionalizzazione delle attività detenute in portafoglio, concentrando gli sforzi nello sviluppo di progetti di grandi dimensioni, in un numero più limitato di paesi. Nel mercato del gas e dell’energia elettrica (G&P) invece verranno presidiati quei segmenti della filiera produttiva non legati a business regolamentati; le recenti acquisizioni di Union Fenosa e GVS testimoniano la volontà di recitare un ruolo di rilievo nel mercato del gas nel più ampio ambito continentale. Nella divisione R&M verrà ulteriormente ridotta la capacità di raffinazione e completata la razionalizzazione della rete distributiva, privilegiando in Europa una localizzazione favorevole (in prossimità dei siti di raffinazione) e dove il marchio Eni è maggiormente conosciuto. La presente pubblicazione di TRADINGLAB BANCA S.p.A. è indirizzata ad un pubblico indistinto e viene fornita a titolo meramente informativo. Essa non costituisce attività di consulenza da parte di TRADINGLAB® né, tantomeno, offerta o sollecitazione ad acquistare o vendere strumenti finanziari. Le informazioni ivi riportate sono di pubblico dominio e sono considerate attendibili, ma TRADINGLAB® non è in grado di assicurarne l’esattezza. Tutte le informazioni riportate sono date in buona fede sulla base dei dati disponibili, ma sono suscettibili di variazioni anche senza preavviso in qualsiasi momento dopo la pubblicazione. Si declina ogni responsabilità per qualsivoglia informazione esposta in questa pubblicazione. Si invita a fare affidamento esclusivamente sulle proprie valutazioni delle condizioni di mercato nel decidere se effettuare un’operazione finanziaria e nel valutare se essa soddisfa le proprie esigenze. La decisione di effettuare qualunque operazione finanziaria è a rischio esclusivo dei destinatari della presente informativa. TRADINGLAB® e le altre società del gruppo UniCredito Italiano possono detenere ed intermediare titoli delle società menzionate, agire nella loro qualità di market maker rispetto a qualsiasi strumento finanziario indica to nel documento, agire in qualità di consulenti o di lender di uno qualsiasi tra gli emittenti di tali strumenti e, più in generale, possono avere uno specifico interesse riguardo agli emittenti, agli strumenti finanziari o alle operazioni oggetto della p ubblicazione od intrattenere rapporti di natura bancaria con gli emittenti stessi. Le informazioni di natura borsisitica sui titoli non implicano nel modo più assoluto un giudizio sulla società oggetto della pubblicazione. Eni Reason for Report: Presentazione Piano Industriale 11.02.03 Le Divisioni del Gruppo Exploration & Production La razionalizzazione del portafoglio ha visto il progressivo abbandono di giacimenti n i Italia (25% di Tempa Rossa), Qatar (45% si Al Khalij), Inghilterra, dove gli investimenti saranno concentrati nei pozzi di EFG, Liverpool Bay area, T Block, J Block. L’integrazione con la neo acquisita Fortum, Petroleum dovrebbe fornire un contributo del 14% alla produzione e del 17% alle riserve di Eni nell’area del Mare del Nord, mentre le sinergie operative liberate dall’operazione ammontano nei conti della società a $10 mln per anno; già nel bilancio del 2003 l’apporto di Fortum a cash flow e all’EPS (Earning per Share ) dovrebbe essere positivo. Nel prossimo quadriennio gli investimenti verranno concentrati su un numero ristretto di paesi, per garantire una scala produttiva sufficiente a soddisfare soddisfacenti livelli di redditività. L’89% degli investimenti sarà realizzato in 9 paesi; le aree considerate di interesse prioritario, oltre al Mar del Nord sono l’Africa Occidentale, con i giacimenti di Nigeria e Angola, l’Africa del Nord, con quelli di Algeria, Libia, Egitto e l’area del Caspio con quelli di Kazakistan e Kashagan. Il piano di contenimento di costi della divisione è fissato in €870 mln nel periodo 1999-2006. Produzione per aree geografiche 2002 1,471 mln di barili/giorno Resto del mondo Mare del Nord Africa Occidentale Nord Africa Produzione per aree geografiche 2006 >1,8 mln barili/giorno Italia Resto del mondo Mare del Nord Africa Occidentale Nord Africa Italia Fonte: Elaborazione TradingLab® su dati Eni Gas & Power L’obiettivo più ambizioso fissato dalla divisione G&P è senz’altro quello legato ai volumi di vendita di gas destinato fuori dei confini domestici; con 44 mld di metri cubi all’estero nel 2006 (20 mld nel 2002), Eni si aspetta di realizzare una parte significativa del fatturato oltre i confini nazionali, in particolare in Germania e in Spagna attraverso le neo acquisite GVS e Union Fenosa ed inoltre in Turchia e Ungheria. La capacità produttiva di energia elettrica stimata nel 2006 è pari a 6 GigaWatt; quattro, delle sette nuove centrali previste, sono in fase di costruzione, mentre per le rimanenti tre, Eni è ancora in attesa di approvazione. L’attività di produzione di energia elettrica pur non rivestendo un ruolo di tipo prioritario rappresenta un ottimo veicolo di utilizzo per quella parte di gas che non trova collocazione sul mercato domestico a causa dei vincoli alle quote di produzione imposti dall’Autorità Garante per la Concorrenza. Refining & Marketing La capacità di raffinazione verrà ulteriormente ridotta e il mix produttivo diretto verso contratti di tipo CIF (Cost, Insurance and Freight) piuttosto che di tipo FOB (Free On Board) considerati meno redditizi. Il numero di stazioni di servizio diminuirà in Italia per migliorarne l’efficienza. La re te estera invece verrà sviluppata , p rivilegiando quei paesi con maggiori vantaggi di integrazione logistica (vicinanza con attività di fornitura Italia), tra cui Francia, Spagna e Germania. La presente pubblicazione di TRADINGLAB BANCA S.p.A. è indirizzata ad un pubblico indistinto e viene fornita a titolo meramente informativo. Essa non costituisce attività di consulenza da parte di TRADINGLAB® né, tantomeno, offerta o sollecitazione ad acquistare o vendere strumenti finanziari. Le informazioni ivi riportate sono di pubblico dominio e sono considerate attendibili, ma TRADINGLAB® non è in grado di assicurarne l’esattezza. Tutte le informazioni riportate sono date in buona fede sulla base dei dati disponibili, ma sono suscettibili di variazioni anche senza preavviso in qualsiasi momento dopo la pubblicazione. Si declina ogni responsabilità per qualsivoglia informazione esposta in questa pubblicazione. Si invita a fare affidamento esclusivamente sulle proprie valutazioni delle condizioni di mercato nel decidere se effettuare un’operazione finanziaria e nel valutare se essa soddisfa le proprie esigenze. La decisione di effettuare qualunque operazione finanziaria è a rischio esclusivo dei destinatari della presente informativa. TRADINGLAB® e le altre società del gruppo UniCredito Italiano possono detenere ed intermediare titoli delle società menzionate, agire nella loro qualità di market maker rispetto a qualsiasi strumento finanziario indica to nel documento, agire in qualità di consulenti o di lender di uno qualsiasi tra gli emittenti di tali strumenti e, più in generale, possono avere uno specifico interesse riguardo agli emittenti, agli strumenti finanziari o alle operazioni oggetto della p ubblicazione od intrattenere rapporti di natura bancaria con gli emittenti stessi. Le informazioni di natura borsisitica sui titoli non implicano nel modo più assoluto un giudizio sulla società oggetto della pubblicazione. Eni Reason for Report: Presentazione Piano Industriale 11.02.03 Dati Finanziari Eni ha confermato per il prossimo quadriennio, un Investimenti 2003-2006 livello di redditività sul capitale medio investito (ROACE) del 13%, assumendo che il prezzo del petrolio si mantenga su un valore medio di $16 dollari al barile e che la leva finaziaria (misurata come rapporto indebitamento netto e patrimonio netto) si mantenga nel limite del 50%. Le spese per investimenti sono stimate nel 2003-2006 a €23 mld; la maggior parte degli investimenti verrà assorbita dalle divisioni E&P e G&P. Il piano di riduzione di costi, il cui nuovo obbiettivo è stato E&P G&P R&M Altro elevato a €3,4 mld entro il 2006 verrà realizzato attraverso il recupero di efficenze interne, ad eccezione del settore chimico, dove €400 mln dei Fonte: Elaborazione TradingLab® su dati Eni €700 mln previsti derivano dalla dismissione di Polimeri Europa. Eni ha confermato la sostenibilità del dividendo 2001 a €0,75 nel rispetto del piano di investimenti, assumendo una soglia tra debito netto e patrimonio netto pari al 50%. Nel corso della prossima assemblea generale degli azionisti, sarà probabilmente rinnovato il mandato per il riacquisto di azioni proprie, la cui soglia verrà innalzata sopra l’attuale limite di €5,4 mld. La valutazione Il multiplo preso in considerazione per la valutazione del titolo è il P/FCF'03 ROE '03 P/FCF’03 (Capitalizzazione su Flusso di Cassa atteso per il 2003). Exxon Mobil 10.4 16.4% L’analisi condotta sul multiplo, mostra per Eni un valore inferiore BP 7.6 13.7% rispetto ai principali competitors, i quali d’altro canto presentano Royal Dutch 6.7 16.8% dei migliori indicatori di redditività, misurati dal ROE atteso per il Total Fina Elf 6.5 17.9% 2003. Assumendo infine che Eni rispetti l’obiettivo di ROACE Eni 5.1 15.7% fissato al 13%, allineandosi quindi al valore delle altre società, la Repsol 3.8 9.3% valutazione della società energetica italiana dovrebbe presentare uno sconto rispetto alle altre. Applicando al Flusso di Cassa per il Fonte: Elaborazione TradingLab® su dati JCF 2003 di Eni il multiplo medio P/FCF’03 (dal cui calcolo sono stati esclusi i valori estremi) si ottiene un target price di €17. La valutazione del titolo risente inoltre della presenza tra gli azionisti, del Ministero del Tesoro che detiene la maggioranza relativa con una partecipazione del 30%. La presenza pubblica, rafforzata per giunta da una Golden Share, dovrà però adeguarsi in tempi rapidi alle nuove disposizioni comunitarie in materia di partecipazioni statali. Gli analisti Warburg hanno sul titolo un giudizio di buy, mentre Lehman, CSFB, Morgan Stanley e Salomon un outperform. Rischi I rischi del settore sono sia di carattere tecnico che geopolitico; i primi dipendono dall’incertezza che caratterizza l’attività di esplorazione, estrazione e trasporto degli idrocarburi mentre i secondi emergono dalla necessità di operare in paesi del mondo d ove la stabilità politica è assai precaria. La produzione di idrocarburi concentrata in poche aree del pianeta viene controllata da un numero ristretto di nazioni che aderiscono al cartello dell’OPEC. Le recenti tensioni internazionali legate all’evolversi della questione irachena condizionano in maniera profonda l’andamento del mercato del petrolio, contraddistinto negli ultimi mesi da un’elevata volatilità. Anche le dinamiche valutarie hanno un impatto sui conti del gruppo; l’apprezzamento dell’euro sul dollaro americano produce un effetto negativo sui conti della società che realizza una buona parte dei suoi ricavi in dollari. In particolare l’analisi di sensibilità mostra per ogni variazione positiva di €0,05 nel rapporto euro/dollaro una variazione negativa di circa €300 mln a livello di reddito operativo e di €150 mln a livello di utile netto. Eni stima per il 2003-2006 un tasso di cambio medio in linea con la parità. La presente pubblicazione di TRADINGLAB BANCA S.p.A. è indirizzata ad un pubblico indistinto e viene fornita a titolo meramente informativo. Essa non costituisce attività di consulenza da parte di TRADINGLAB® né, tantomeno, offerta o sollecitazione ad acquistare o vendere strumenti finanziari. Le informazioni ivi riportate sono di pubblico dominio e sono considerate attendibili, ma TRADINGLAB® non è in grado di assicurarne l’esattezza. Tutte le informazioni riportate sono date in buona fede sulla base dei dati disponibili, ma sono suscettibili di variazioni anche senza preavviso in qualsiasi momento dopo la pubblicazione. Si declina ogni responsabilità per qualsivoglia informazione esposta in questa pubblicazione. Si invita a fare affidamento esclusivamente sulle proprie valutazioni delle condizioni di mercato nel decidere se effettuare un’operazione finanziaria e nel valutare se essa soddisfa le proprie esigenze. La decisione di effettuare qualunque operazione finanziaria è a rischio esclusivo dei destinatari della presente informativa. TRADINGLAB® e le altre società del gruppo UniCredito Italiano possono detenere ed intermediare titoli delle società menzionate, agire nella loro qualità di market maker rispetto a qualsiasi strumento finanziario indica to nel documento, agire in qualità di consulenti o di lender di uno qualsiasi tra gli emittenti di tali strumenti e, più in generale, possono avere uno specifico interesse riguardo agli emittenti, agli strumenti finanziari o alle operazioni oggetto della p ubblicazione od intrattenere rapporti di natura bancaria con gli emittenti stessi. 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