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Relazione di apertura
del Presidente Luciano Del Rio
Saluto le Autorità, le Signore, i Signori, i Soci AIARP e tutti i partecipanti all’INCONTRO CON IL
PIANOFORTE, che si tiene a Cavalese assieme ai festeggiamenti per il 40° di fondazione di AIARP
(Associazione Italiana Accordatori – Riparatori di Pianoforti).
Desidero estendere un ringraziamento particolare al Sindaco per le belle parole espresse,
all’Azienda di Promozione Turistica, nelle persone del suo Presidente Pietro De Godenz e del suo
Direttore Dott. Bruno Felicetti. Grazie per l’ospitalità e per il sostegno non solo organizzativo che ci
permette da una decina di anni di realizzare, qui in Val di Fiemme, corsi tecnici di formazione
professionale per Soci, giovani, pianisti ed amatori.
Voglio poi ringraziare, a nome di tutta l’AIARP, il Comitato di Gestione del Palacongressi per la
gentile concessione degli spazi; e il dottor Marcello Lunelli, delle Cantine Ferrari di Trento, che con
estrema generosità offre il brindisi inaugurale a questo Incontro con il Pianoforte.
AIARP nasce il 16 Maggio 1969 a Bolzano nelle Fabbriche Riunite di Pianoforti Schulze
Pollmann, in occasione dell’Assemblea annuale di Europiano.
Quattro anni prima di quella data, nel 1965, il figlio di uno dei titolari della Schulze Pollmann, Hans
Pollmann, ritornava in Italia dal primo Congresso Europiano di Berlino. In quell’occasione parlò a
fondo della propria esperienza con Steno Giulini, allora direttore della fabbrica. Hans Pollmann
aveva constatato con piacere la presenza, a Berlino, di oltre 500 partecipanti in rappresentanza di 18
Paesi ed era rimasto particolarmente colpito da un fatto evidente: in ciascuna delle Nazioni che
avevano preso parte al Congresso, e in particolare in Svizzera, esisteva da tempo un’Associazione
di tecnici del pianoforte.
Pollmann e Giulini trovarono spontaneo chiedersi come mai in Italia non esistesse
un’organizzazione analoga; e come mai i tecnici professionisti del Bel Paese si trovassero ancora in
una condizione di “ognuno per sé e Dio per tutti”...
Fu quello il momento in cui ad entrambi scoccò la scintilla. Interpellarono i più importanti clienti di
allora della Schulze Pollmann, saggiando le loro reazioni all’idea di costituire un’Associazione
analoga a quelle delle altre Nazioni.
La proposta fu accolta da tutti con entusiasmo e quindi Hans Pollmann e Steno Giulini si misero
all’opera per dare un corpo giuridico regolare e concreto alle loro aspirazioni.
Seguirono vari incontri con il Sig. Osvaldo Sasso, allora Presidente di Europiano, il quale, con
grande generosità e prodigalità di consigli e di idee, indicò loro la strada da imboccare,
consegnando anche una copia dello Statuto dell’Associazione Svizzera, al fine di dare ai “padri
fondatori” di AIARP una traccia sulla quale operare.
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Dopo quattro anni di elaborazioni e consultazioni più o meno regolari, si arrivò al fatidico anno
1969, che vide finalmente per la prima volta in Italia, proprio a Bolzano, riunirsi Europiano in
Assemblea. Luogo e tempo non potevano essere migliori: e fu così che ebbe luogo la fondazione
ufficiale dell’Associazione Italiana Accordatori - Riparatori di Pianoforti,
denominata
“A.I.A.R.P.“, da subito membro anche di Europiano.
In quell’occasione si tenne anche la prima assemblea AIARP. Vi parteciparono una quarantina di
persone, tra tecnici, fabbricanti, giornalisti, Italiani e stranieri; e venne eletto un Consiglio Direttivo
provvisorio, così formato:
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Presidente Luciano Storti (oggi non presente in sala per motivi di salute)
Vice Presidente e Cassiere Benvenuto Meazza (deceduto)
Segretario. Giuseppe Mario Molteni (presente in sala)
Risolte nell’arco dell’anno le pratiche burocratiche necessarie al riconoscimento della realtà
associativa, AIARP potè finalmente registrare le prime iscrizioni. A fine 1969 risultarono iscritti 27
Soci: un nucleo ristretto, destinato però ad aumentare con il passare degli anni...
Contemporaneamente – e questo è a mio avviso un particolare molto significativo – si provvide
anche a qualificare come “Soci Sostenitori” sette operatori di settore scelti tra Importatori,
Distributori e Fabbricanti. Aziende lungimiranti, diremmo oggi, che dimostrarono con il loro gesto
di intuire da subito l’importanza di una forma moderna di associazionismo per il nostro settore. Il
loro ruolo è stato fondamentale soprattutto a livello strategico: perché se è vero che i “padri
fondatori” avevano intravisto la necessità di una formula associativa a garanzia della professione
dei tecnici, i Soci Sostenitori capirono subito che tra gli operatori di settore, i pianisti, i musicisti in
genere ed i tecnici era indispensabile creare un feeling sempre più forte.
Per quanto dimostrato in occasione dei loro incarichi associazionistici e per la fraterna amicizia che
mi lega a loro da tantissimi anni, desidero poi menzionare il primo Presidente, Luciano Storti,
rimasto in carica per 10 anni, a cui va riconosciuto il merito di avere costruito un’Associazione
dalle solide fondamenta partendo dalla splendida idea di Hans Pollmann e Steno Giulini. I loro
valori di riferimento erano quelli della coesione, della continua ricerca della perfezione,
dell’impegno nella formazione; punti di riferimento che hanno costellato l’attività di tutti i
protagonisti della straordinaria avventura di AIARP. Penso al Presidente Giuseppe Mario Molteni,
rimasto in carica per 6 anni, a Sergio Griffa, che mantenne la carica di Presidente per 9 anni, al loro
ineguagliabile Segretario, Giovanni Oldani (che, lasciatemelo dire, è entrato di diritto nel Guinness
dei primati per la durata del suo mandato: 21 anni!). Tutte queste figure hanno sommato
all’intelligenza delle proprie scelte l’impegno costante, fatto di tempo e di sacrifici, per costruire,
una pietra dopo l’altra, una struttura talmente forte da rendere l’Associazione un punto di
riferimento assoluto sia per i giovani che desiderano intraprendere la professione, sia per i pianisti
ed i musicisti in generale che desiderano affidare a mani esperte il loro strumento.
Quarant’anni sono trascorsi tra tante difficoltà. Prima fra tutte, l’assoluta mancanza di appoggio
morale e materiale da parte delle Istituzioni Nazionali, a differenza di quanto accade normalmente
alle nostre “consorelle” europee, che possono godere tutt’ora di tanti benefici e di molteplici
sostegni. Sostegni che a noi sarebbero utilissimi soprattutto in questo momento storico, al fine di
ottenere quei riconoscimenti che ci consentirebbero finalmente di qualificare la nostra professione e
realizzare quelle strutture necessarie per dare un futuro ai nostri giovani.
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Anche senza questi aiuti, però, AIARP è cresciuta, grazie alla sensibilità e al sostegno dei suoi 13
Soci sostenitori, insostituibili ed indispensabili sia sotto il profilo morale che dal punto di vista
materiale. E se è facile, oggi, guardare al dato numerico per rendersi conto dell’entità dello sviluppo
di AIARP, sono soprattutto gli aspetti tecnici e deontologici a raccontare l’importanza del percorso
tracciato fin qui. Dal punto di vista deontologico, in particolare, sono stati fissati a livello Statutario
normative e comportamenti; passi, questi, che sono attuabili solo con la professionalità dei singoli e
l’organizzazione associativa.
Nel corso degli anni, sono stati organizzati corsi di alto spessore tecnico che hanno visto
protagonisti relatori di fama nazionale e internazionale. E poi Congressi di livello europeo, visite ed
incontri con le più prestigiose fabbriche a livello internazionale.
In tutte queste occasioni, AIARP ha sempre ricercato e privilegiato l’eccellenza delle proposte.
Sul versante sociale, constatata l’assenza pressoché assoluta delle Istituzioni, AIARP ha sempre
cercato di favorire i giovani in tutti i modi, organizzando Corsi di base, traducendo in lingua italiana
testi tecnici e teorici al fine di favorire chi non è in grado di partecipare alle scuole specifiche che
altre Nazioni vantano.
Tra gli appuntamenti più importanti, non è possibile non citare l’indimenticabile Congresso
Europeo del 2000. Apprezzatissimo dagli associati europei e citato ancor oggi come esempio per
l’efficienza dell’organizzazione e per lo spessore dei contenuti, il Congresso Europeo del 2000 si è
tenuto proprio qui a Cavalese e ha visto la collaborazione delle Istituzioni locali e della Ciresa, la
rinomata fabbrica di tavole armoniche che onora non solo la Val di Fiemme, ma tutto il settore
musicale mondiale. Quest’azienda, lo vorrei ricordare, è il nostro primo Socio Sostenitore. Ed è
anche per questo che vi chiedo di indirizzare un forte applauso al suo Amministratore Delegato
Fabio Ognibeni.
Tornando al Congresso Europeo, il successo di questo indimenticabile appuntamento è culminato
con la partecipazione di 475 tecnici di tutto il mondo in rappresentanza di 22 Nazioni.
Altro fiore all’occhiello di AIARP è stato il riconoscimento ufficiale della professione in un atto
amministrativo. Oggi, la professione dell’Accordatore è ritenuta per legge un “mestiere Artistico e
Tradizionale”. Un traguardo che è stato reso possibile da un D.P.R. del Presidente della Repubblica
Carlo Azeglio Ciampi pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale nel Luglio del 2001.
Negli ultimi anni, AIARP ha rafforzato i propri legami istituzionali, entrando a far parte della
grande famiglia di Dismamusica –l’Associazione Italiana dei produttori e distributori di strumenti
ed edizioni musicali e di accessori. E ha aumentato la propria capacità di parlare al “grande
pubblico” dei musicisti attraverso l’apertura di un organo ufficiale, AIARP Notizie.
Il sostegno dei nostri Soci, così importante in tutte le manifestazioni “regolari” della vita
associativa, non si limita però alle occasioni ufficiali. Ed è con una certa commozione mista ad
orgoglio che vorrei ricordare una delle più recenti dimostrazioni della grande sensibilità dei nostri
associati.
AIARP non poteva dimenticare la catastrofe che ha colpito l’Abruzzo con il recente terremoto. E a
questo scopo ha aperto una sottoscrizione tra tutti gli Associati per la raccolta di fondi, al fine di
donare un Pianoforte ad una Scuola, ad un Asilo o ad una Istituzione pubblica o privata che ne
attesti necessità.
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Qualcuno potrà obiettare che ciò che pensiamo di fare non è molto; ma il nostro desiderio è quello
di dimostrare all’opinione pubblica che il mondo del pianoforte, e AIARP in particolare, sono
sempre attenti e sensibili alle problematiche Nazionali.
I nostri associati delle regioni limitrofe a quella Abruzzese provvederanno ad individuare i
beneficiari, dopo di che il Direttivo provvederà direttamente alla consegna, senza alcun
intermediario.
Sono lieto infine di annunciare che AIARP sarà presente con un proprio Stand a MondoMusica di
Cremona dal 4 al 6 di Ottobre prossimi, a dimostrazione di quanta attenzione l’Associazione pone
alla visibilità e alla sensibilizzazione dei tecnici che non ne fanno parte -e conseguentemente di
tutto il settore musicale.
Torniamo però al tema dell’anniversario. Il traguardo dei quarant’anni, che tagliamo idealmente in
questo momento, dimostra come AIARP sia stata capace di crescere nel corso degli anni ed abbia
accresciuto la sua notorietà, tanto da essere oggi punto di riferimento, non solo per i pianisti, ma per
tutto il settore musicale nazionale.
AIARP è cresciuta coerentemente con i principi e gli ideali che hanno ispirato nel 1969 la sua
nascita. Grazie alla avvedutezza, all’impegno ed alla lungimiranza dei Past President che mi hanno
preceduto, l’associazione ha allargato i propri orizzonti, diventando fin dalla sua fondazione,
membro di Europiano, consorella oggi di altre 17 Associazione Europee e ultimamente Socio di
Dismamusica, Associazione Italiana che riunisce il Gotha dei Produttori e Distributori di strumenti
musicali.
AIARP non demorde; e a dimostrazione di ciò, analizzando attentamente il programma di
quest’INCONTRO CON IL PIANOFORTE di Cavalese, conferma quanto detto, cioè che
nonostante la mancanza da due anni di fiere Nazionali, nonostante le molteplici difficoltà di tutto il
settore musicale, ha voluto con insistenza organizzare un’occasione, un momento ufficiale per
parlare ed approfondire il discorso sul pianoforte acustico tradizionale.
In termini pratici desideriamo camminare imperterriti, assieme a chi ancora crede che il pianoforte
sia uno strumento completo, per estensione e per sonorità, in quanto offre la possibilità al pianista
di raggiungere alti livelli di tecnica e di interpretazione, non dimenticando la sua insostituibilità per
la cultura musicale di base di qualsiasi altro strumento musicale, nonostante l’esplosione di una
immensa e variegata serie di strumenti ed attrezzature elettroniche.
Asserire che il mercato del pianoforte acustico è in crisi non è sicuramente un’eresia, è una realtà
che tutti noi dobbiamo accettare ed affrontare con coraggio, con spirito produttivo e con idee chiare.
Il grande scienziato Albert Einstein seguiva tre regole fondamentali:
Uscire dalla confusione, cercando semplicità - Dalla discordia, trovare armonia - Nel pieno delle
difficoltà risiede l’occasione favorevole.
È in questi frangenti che il Fabbricante, il Distributore, il Dealer ed il Tecnico devono
assolutamente essere coesi, devono parlare la stessa lingua, devono operare in comunità d’intenti.
Non è certamente questa la panacea che ci farà uscire da questo brutto momento. Ma la prospettiva
che si schiude ai nostri occhi durante queste giornate indica sicuramente la strada giusta da
percorrere per dare fiducia a tutto l’ambiente, per ricaricare le batterie per controbattere con
professionalità e competenza alla confusione che si è creata a livello commerciale.
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La grande ed indiscriminata commercializzazione del pianoforte basata sulla quantità e non sulla
qualità, non porta un bene a tutto l’ambiente. Oggi siamo calati in una società dove si tende a
dimenticare il passato; dove si elimina con grande facilità non solo il superfluo, ma anche ciò che
sarebbe utile per una vita migliore. È quindi più che mai necessario ricreare l’amore, l’interesse nei
confronti del pianoforte, di quello stesso strumento che i nostri padri erano fieri di collocare, anche
se non suonato, in un angolo della sala, in modo che desse all’ambiente stesso, oltre all’aspetto
austero di un pezzo d’arte, quella magica atmosfera che solo la vibrazione di una tavola armonica di
abete (magari Rosso della Val di Fiemme), sa creare.
Quarant’anni sono trascorsi dalla fondazione di AIARP, trentacinque dal mio ingresso in
Associazione, quindici di mia Presidenza, oltre all’onore di avere organizzato i festeggiamenti del
venticinquesimo.
Trovo che queste ricorrenze siano momenti splendidi dal punto di vista istruttivo, tecnico e
formativo. Ed è bello per me poter testimoniare che queste occasioni, con cui la nostra Associazione
è cresciuta nel tempo, mi hanno arricchito attraverso tante, tante esperienze umane. E mi hanno
offerto la possibilità di maturare sotto il profilo tecnico ed umano, alla luce di tutte le opportunità
che solo una Associazione come AIARP può offrire.
Ecco il messaggio finale che vorrei lanciare ai Tecnici professionisti che lavorano sul territorio
italiano, in particolar modo a quelli che oggi non aderiscono ancora ad AIARP. Unitevi a noi e
comprendete che solo l’unione d’intenti e la condivisione dei princìpi e degli ideali può condurre
tutti ad un futuro migliore.
È sbagliato pensare che la crescita umana e tecnica dipenda esclusivamente da un comportamento
professionale. Certo, la professionalità riveste un ruolo insostituibile; ma è certamente determinante
avere la possibilità di rapportarsi con altri colleghi, con altre mentalità; e mettersi costantemente in
gioco in tante e diversissime situazioni.
Chi conosce bene la professione sa che ogni strumento ha caratteristiche e problematiche differenti.
Avere la possibilità di conoscere e vedere soluzioni diverse rafforza l’esperienza e la sicurezza del
risultato finale.
Ai giovani desiderosi di intraprendere questa magnifica professione artistica vorrei rivolgere un
consiglio. La società moderna non li aiuterà: mancano scuole specifiche, è difficile entrare nei
laboratori a causa dell’inadeguatezza delle leggi sull’apprendistato o alla presunzione di alcuni
Tecnici, che li rende indisponibili ad elargire consigli tecnici ed aiuti materiali. E allora ricordate:
siate consapevoli che l’apprendimento sarà lungo e difficile e che è indispensabile possedere in
primo luogo tantissima umiltà, totale dedizione ed amore per il pianoforte in particolare e per tutti
gli altri strumenti in generale. In tutto questo, potete contare su di una certezza assoluta: l’aiuto che
AIARP mette a disposizione da quarant’anni a tutti coloro che lo richiedono è il solo, il più
disinteressato e il più professionale.
Per dovere di riconoscenza e per complimentarmi per la veneranda età raggiunta, 95 anni, il Sig.
Giulini è rimasto l’unico rappresentante vivente, coofondatore di AIARP, che mi onoro come
Presidente di salutare pubblicamente e annunciare a Voi tutti che domani sarà tra noi.
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