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Rivista Italiana di Genetica e Immunologia Pediatrica - Italian Journal of Genetic and Pediatric Immunology
Anno II numero 1 - gennaio 2010 | direttore scientifico: Carmelo Salpietro - direttore responsabile: Giuseppe Micali
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Pediatria e globalizzazione
Pediatrics and Globalization
Carmelo Salpietro
La globalizzazione è un fenomeno mondiale che, ineluttabilmente, mette in rete e
condiziona processi economici, stili di vita, modelli sanitari, culture, idee, percorsi di
ricerca, orientamenti politici e credenze religiose. Ma non è un fenomeno nuovo.
Da molti secoli i viaggi, le guerre, le storiche migrazioni dei popoli, lo scambio di
merci, le osmosi culturali nel campo dell’organizzazione sociale, della politica, della
sicurezza, dell’arte, della musica, della medicina, dell’artigianato, hanno dato origine
ad una storica, globale, interazione tra i popoli.
Infatti, ad esempio, come recentemente ha evidenziato Amartya Sen, le tecnologie
dell'anno Mille quali carta e stampa, polvere da sparo, orologio, ponte sospeso,
bussola, carro su ruote, ampiamente utilizzate in Cina, ma quasi sconosciute altrove,
venivano, anche se con lentezza, conosciute e utilizzate in tutto il mondo.
Il sistema matematico decimale nacque e fu sviluppato in India tra il secondo e il
sesto secolo e, poco più tardi, fu impiegato anche dagli arabi ma, gradatamente,
raggiunse l'Europa.
L’attuale globalizzazione differisce da quella storica per la velocità impetuosa che
negli ultimi anni ha avuto grazie alle nuove e strabilianti opportunità dell’informazione
telematica.
In questo rapido e variegato scenario assistiamo, spesso attoniti, all’ingombrante
emergenza di nuove elite culturali che dettano le agende senza essere i custodi di
peculiarità professionali, di “saperi” ma solo perché hanno saputo intercettare
precocemente e vendere bene tendenze e processi innovativi.
Un evento in qualunque area geografica si verifica può assumere dimensioni
mondiali. Basta pensare al network delle borse, alla nota realtà che i computers
dell’IBM sono progettati nella Silicon Valley, costruiti in Indonesia, assemblati in
Francia ed esportati in tutto il mondo o che, per ridurre i costi, il servizio annunci
dell’aeroporto Tegel di Berlino nelle ore pomeridiane e notturne viene effettuato on
line dalla California.
La Ricerca Scientifica, la Medicina, la Pediatria debbono inesorabilmente
confrontarsi con la veloce macchina della globalizzazione; subiscono i
condizionamenti ma, se hanno capacità analitiche, di innovazione, di fare sistema,
hanno l’opportunità di evolversi e di garantire una sensibile crescita scientifica e
professionale degli operatori con positive ripercussioni sulla salute di adulti e
bambini.
L’impatto della globalizzazione con la Pediatria comporta eventi generali che
interessano tutta l’area pediatrica.
La prima triste considerazione è che dopo mezzo secolo di apprezzabili e frenetiche
attività dell’OMS e dopo 32 anni dalla costituzione dell’Alma Ata che, con solenne
dichiarazione di tutti i governi del mondo, individuava nella “Primary Health Care” la
“Salute per tutti” entro il 2000, ancora oltre un miliardo di persone e circa ½ miliardo
di bambini vivono nella povertà più assoluta con la disponibilità di meno di 1 dollaro
al giorno per tutte le necessità comprese quelle sanitarie. Da qui alcuni dati
drammatici:
1) Oltre 30 mila bambini al giorno muoiono per cause prevenibili
2) 150 milioni di bambini sono seriamente malnutriti
3) In Africa solo il 47% dei bambini è vaccinato per tetano, difterite e pertosse
4) In molti paesi il tasso di mortalità infantile è invariato dal 1990
5) Nell’ultimo decennio circa 500.000 mila bambini sono morti per AIDS e più di 2
milioni sono rimasti orfani della madre o di entrambi i genitori
6) Un numero difficilmente quantificabile di bambini, ma certamente enorme, viene
sfruttato come lavoratori, come soldati, avviato alla prostituzione ed utilizzato nel
“commercio di organi”. La scoperta di questi giorni dei “ladri di bambini” di Haiti è
una tragica prova.
Ma, di converso, dobbiamo pure evidenziare le molteplici e lodevoli iniziative
“globali” (G8, G20, Unicef, Croce Rossa Internazionale, Medici senza frontiere...) di
Stati e di organizzazioni umanitarie. Solo per fare un esempio, nell’ambito delle
Global Public-Private Partnerships e della Global Alliance for Vaccines, Bill Gates
ha destinato 750 milioni di dollari che saranno spesi con una gestione autonoma.
La globalizzazione ha pure determinato nuovi scenari con la emergenza e la
riemergenza di alcune malattie e la comparsa nel mondo occidentale di nuove
allergie.
In Italia il processo di globalizzazione, insieme a tanti altri fattori di politica sanitaria,
accademica e sindacale hanno influenzato ed influenzano la dinamica evolutiva delle
varie componenti della Pediatria.
Nel campo della ricerca le nuove possibilità di accesso telematico alle più recenti
acquisizioni scientifiche hanno fatto registrare, anche in Pediatria, una crescita
iperbolica dei contributi di autori cinesi e giapponesi.
La Pediatria italiana, pur avendo dei punti di eccellenza, regge con difficoltà alla
concorrenza internazionale.
Probabilmente tali difficoltà non sono solo ascrivibili alle ridotte risorse disponibili.
In questo contesto ci si aspetta molto dalla neonata Società di Ricerca in Pediatria
che potrebbe trovare gli strumenti per favorire una maggiore interazione tra le
discipline pediatriche ed altre discipline (biochimica, fisiologia, genetica,
immunologia, farmacologia, microbiologia) e creare le condizioni perché più Scuole
Pediatriche possano meglio interagire per fare sistema innalzando la qualità e la
quantità del prodotto scientifico pediatrico.
In questo contesto ci sembra valido, anche se geograficamente limitato, il contributo
del nostro gruppo che dedicherà un’intera sessione del X Meeting Nazionale di
Genetica e Immunologia Pediatrica, che si terrà a Messina dal 22 al 24 aprile 2010,
al “Top della Ricerca Pediatrica in Sicilia e Calabria” con la prevista esposizione di
18 comunicazioni relative alle più attuali tematiche di ricerca delle Scuole siciliane e
calabresi e che aprirà un dibattito su come creare una rete tra clinica e laboratori, tra
diversi centri, per avviare un virtuoso processo di rilancio della nostra ricerca
pediatrica.
Un percorso accelerato, virtuoso, entusiastico, interattivo delle Cliniche universitarie,
istituzionalmente deputate alla ricerca, potrà consentire nel prossimo decennio, in
sintonia con la Pediatria ospedaliera e del territorio, un impulso notevole alla ricerca
con innovative e positive ricadute sulla formazione e sulla assistenza.
Nel campo della Pediatria ospedaliera abbiamo assistito alla precoce quiescenza di
tanti colleghi e alla difficoltà di mantenere alcuni storici presidi per la riduzione delle
risorse umane ed economiche.
In questo settore solo un ripensamento dell’assistenza ospedaliera pediatrica con
dolorosi ma inevitabili tagli di piccole ed improduttive realtà, la diversificazione sub
specialistica mirata in ambito regionale e provinciale ed uno stretto raccordo con la
Pediatria universitaria e del territorio, potranno consentire una migliore gratificazione
degli operatori e più elevati standards assistenziali.
La Pediatria del territorio, fiore all’occhiello dell’Italia, ha svolto e svolge un compito
essenziale nel territorio ed ha consentito un sostanziale miglioramento delle cure e
della prevenzione delle malattie ma, oggi, necessita, come già avvertito dai suoi più
autorevoli rappresentanti, un processo di rivitalizzazione per ridare entusiasmo agli
attori ormai ultra cinquantenni ed erogare una assistenza ancora più innovativa.
In ultima analisi appare evidente che le organizzazioni societarie e sindacali,
qualche volta distratte da discutibili modelli di ricerca del consenso o da impegni
congressuali in rinomate località turistiche, debbano indirizzare le risorse per
incoraggiare i tanti Pediatri che, a vario livello, si spendono per intensificare i
rapporti internazionali, rappresentare alle Autorità preposte le esigenze della
Pediatria e del Bambino, accrescere gli standards della ricerca pediatrica e
dell’assistenza al bambino e stimolare efficacemente coloro che nelle strutture di
ricerca, nelle corsie o negli ambulatori hanno perso entusiasmo e voglia di crescita.
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Sommario 18 pagine
Direttore scientifico
Trimestrale di divulgazione scientifica dell'Associazione Pediatrica di Immunologia e Genetica
Legge 7 marzo 2001, n. 62 - Registro della Stampa Tribunale di Messina n. 3/09 - 11 maggio 2009
Carmelo Salpietro - Direttore responsabile
Giuseppe Micali - Segreteria redazione
Basilia Piraino - Piera Vicchio
Direzione-Redazione: UOC Genetica e Immunologia Pediatrica - AOU Policlicnico Messina
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