Crediamo nell`Europa e nell`Euro

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Crediamo nell`Europa e nell`Euro
Dichiarazione congiunta
5 settembre 2012
Crediamo nell’Europa e nell'Euro
1. L’attuale percezione dei mercati dei capitali e dei media riguardo alla zona euro è in forte
contrasto con la realtà economica. La realtà è che la medicina della disciplina di bilancio e delle
riforme strutturali sta cominciando a funzionare. Alcuni indicatori rilevanti mostrano questo
trend positivo in alcuni Paesi dell’eurozona: i dati di bilancia commerciale, il costo unitario del
lavoro, gli squilibri e i deficit strutturali nei bilanci stanno iniziando a diminuire o anche a
scomparire. Le ricadute favorevoli nei mercati del lavoro, tuttavia, devono ancora avvenire, cosa
non strana come ha dimostrato un paio di anni fa il caso tedesco.
2. Lo stato d'animo attuale è quindi chiaramente ingiustificato e deve essere invertito sia dai fatti
sia dalle notizie relative ai progressi già raggiunti e da un’implementazione costante e
continuativa delle politiche concordate dai governi nazionali e dalle istituzioni europee. Nel
corso degli ultimi due anni i governi e le istituzioni europee hanno migliorato la governance della
zona euro. Le politiche che sono state recentemente decise nella riunione del Consiglio europeo
del 29 giugno hanno bisogno di tempo per mostrare la loro piena efficacia e diventare la base
per una crescita e una produzione sostenibile. Tali politiche, infatti, hanno bisogno di essere
seguite da ambiziose riforme strutturali e da misure mirate volte a migliorare la competitività
delle imprese europee e a rafforzare un contesto favorevole all’imprenditorialità e competitivo
nell’intera eurozona. Allo stesso tempo, l'instabilità dei mercati finanziari deve essere ridotta
dimostrando un impegno deciso a supportare l'euro utilizzando tutti gli strumenti a disposizione
sia della BCE sia del Meccanismo Europeo di Stabilità (MES). Questo include la stabilizzazione e
la ristrutturazione del sistema finanziario privato al fine di superare la crisi di fiducia nel sistema
bancario europeo. Dovrebbero essere definiti obiettivi chiari per rafforzare l'Unione economica
e monetaria.
3. La ricostruzione della fiducia è al centro della politica in Europa e nell’Eurozona: la fiducia dei
mercati dei capitali nella solvibilità della zona euro, la fiducia da parte delle popolazioni dei paesi
membri della zona euro nell’efficacia del rimedio e, infine, la fiducia dei paesi garanti della zona
euro nei confronti di quei paesi che usano le garanzie e nei confronti della loro abilità di
rispettare il loro impegno politico a portare avanti le riforme e a aumentare la loro
competitività. Il pessimismo e la pubblica attribuzione di colpe devono lasciare il posto alla
fiducia, all’ottimismo e al riconoscimento reciproco delle misure adottate. Siamo fiduciosi che la
zona euro stia guarendo e che i prossimi trimestri indicheranno un trend positivo.
4. Accogliamo con favore il sostegno continuo della Banca centrale europea al processo di
ricostruzione della fiducia assicurandosi che i mercati dei capitali riconoscano sia le prove di un
miglioramento economico e fiscale sia la serietà della coesione dei membri nell'unione
monetaria. Dovrebbe inoltre agire in concomitanza con il MES, che diventerà presto l'istituzione
europea competente e democraticamente legittimata a fornire assistenza fiscale ai paesi
membri in difficoltà sulla base del principio di condizionalità. La BCE e il MES devono diventare
insieme i pilastri della politica monetaria e della politica fiscale della zona euro, mentre il “6pack” e il nuovo Patto di bilancio devono fornire agli Stati membri gli strumenti per riformare e
per ritornare su un percorso di convergenza. In essenza, questo vuol dire che la BCE e il MES
devono svolgere ruoli differenti ma complementari. Il MES dovrebbe essere attivo nei mercati
primari se e quando i Paesi membri concedono il loro supporto a fronte di programmi di
ristrutturazione. La BCE può intervenire nei mercati secondari se e quando il suo mandato le
permette ciò e se e quando ritiene necessario il supporto del MES per assicurare la stabilità
dell’euro. Un tale sforzo congiunto e sincronizzato dovrebbe risultare in condizioni di mercato
obbligazionario stabili e prevedibili. Il coordinamento delle politiche e coerenza
nell’implementazione sul campo deve anche essere la linea guida per l’architettura del mercato
bancario dell’Eurozona. Una supervisione bancaria forte e diligente porterà ulteriore stabilità e
prevedibilità nei mercati finanziari. In estrema sintesi, i leader politici dell’Ue dovrebbero
promuovere un profondo e serio processo al fine di sanare le lacune nell’architettura dell’UEM.
5. Noi, BDA, BDI, CEOE, Confindustria e Medef siamo convinti che il mondo imprenditoriale, ossia i
settori e la competitività industriale, siano la chiave per una rapida ripresa della produzione
della zona euro e per la creazione di posti di lavoro. Invitiamo quindi le istituzioni europee e i
nostri rispettivi governi ad accelerare e a dare una maggiore urgenza ad azioni decisive in grado
di salvaguardare il progetto dell'euro risolvendo la mancanza di fiducia nell'Unione monetaria.
Chiediamo ai nostri governi di perseguire politiche orientate al mercato e riforme strutturali
volte a potenziare la competitività delle nostre economie e di rilanciare l’imprenditorialità in
Europa. Invitiamo inoltre la Commissione europea a sviluppare e implementare velocemente
una strategia che metta la competitività, la crescita e la creazione di posti di lavoro come
principale priorità dell'Unione europea. Tanto più velocemente il riequilibrio e il consolidamento
fiscale mostreranno i loro effetti, tanto più rapidamente tornerà la crescita e la fiducia nell'euro.
Ribadiamo il nostro impegno a lavorare a sostegno di un’architettura dell’Euro rafforzata e
chiediamo ai governi di proporre iniziative volte a rafforzare un’Unione europea più integrata
dal punto di vista economico e politico.