crocebianca - Pecora Nera ADV
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50 ANNI INSIEME Croce Bianca Milano Sezione di Cernusco sul Naviglio 1 AUTORI Libro a cura di: Pierluigi Assi Testi di: Lucio Assi Pierluigi Assi Manuela Astori Virginio Bielli Stefano Bolgiani Sr. Clemens Bortolazzi Luca Caslini Marco Ciboldi Gian Maria Colombo Don Ettore Colombo Eugenio Comincini Annalisa Confalonieri Giovanni Cucchiani Claudio Fedeli Laura Ghezzi Lorenzo Giacometti Tina Grande Mons. Giuseppe Locatelli Ernesto Maggioni Lara Mancin Margherita Merli Silvano Ratti Marco Sachet Lorenzo Voltarel 2 Fotografie: Archivio storico della Croce Bianca Antonella Assanelli Marco Cavenago Lorenzo Giacometti Ferdinando Porta Claudio Varisco Daniele Volpi Progetto grafico: Pecora Nera ADV | www.pecoraneraadv.it Impaginazione grafica: Lucrezia Pizzigoni Pettinari Le foto e i testi qui pubblicati sono di proprietà della Croce Bianca, sezione di Cernusco sul Naviglio. È vietata la riproduzione, anche parziale. INDICE SALUTI 5 Giovanni Cucchiani, Presidente Generale Onorario della Croce Bianca Milano 6 Eugenio Comincini, Sindaco di Cernusco s/N 7 Don Ettore Colombo, Prevosto di Cernusco s/N 8 Mons. Giuseppe Locatelli, Socio Fondatore della Sezione di Cernusco s/N 9 Sr. Clemens, ultimo Assistente Ecclesiastico della Sezione di Cernusco s/N 10 Marco Sachet, Presidente della Sezione di Cernusco s/N 11 Marcherita Merli, Comandante della Sezione di Cernusco s/N LA STORIA 12 La Croce Bianca di Milano: più di secolo di storia 16 La Storia della Sezione di Cernusco sul Naviglio 20 Episodi di vita vissuta... intensamente 22 26 29 32 34 36 38 FATTI, ESPERIENZE, TESTIMONIANZE 40 Quasi una famiglia 41 Un’avventura nata (forse) per caso 42 Non solo ambulanza per uscire dal fango 44 In udienza dal Papa 46 Un ragazzo come me 47 C’è anche il dolore 48 L’obiettore di coscienza e il servizio civile 49 Mangia e canta che ti passa 50 ...ma ne vale la pena? 51 I migliori anni della nostra vita 52 Cinquant’anni ma non li dimostra 58 59 60 61 62 64 CHI SIAMO Organigramma 2013 Bacheca cariche sezionali 1963-2013 I nostri numeri: più di quattro volte il giro del mondo! Personale dipendente Elenco dei soci 2013 Statistiche LE ATTIVITÀ Mezzi e attrezzature: pronti... partenza... via!!! La formazione I corsi nelle scuole Non solo “Divise Arancione” ma anche... “Colletti Bianchi” Le gare sportive Le manifestazioni Amici Croce Bianca 3 SALUTI Ogni Volontario che ha dato in tutti questi anni un po’ del proprio tempo per aiutare e soccorrere il prossimo è la radice del bellissimo albero in fiore che è la Croce Bianca di oggi. PRESENTAZIONE di Pierluigi Assi Il primo gennaio del 1963 prendeva ufficialmente vita le sezione di Cernusco sul Naviglio della Croce Bianca. Quest’anno il Consiglio di Sezione ha voluto fortemente ricordare la ricorrenza del 50° anno dalla fondazione dedicando tempo e risorse affinché si realizzassero iniziative che ricordassero la storia e nello stesso tempo fossero segno evidente per i Cernuschesi di ciò che oggi è la Croce Bianca. In questo contesto è stato concepito il presente volume, che vuole rappresentare il sentimento dei volontari: orgogliosi del passato protagonisti nel presente impegnati verso il futuro L’opera è anche un doveroso ringraziamento per l’attività svolta da migliaia di persone che hanno dato e danno vita, ovvero ‘fanno vivere’, la Sezione della Croce Bianca della nostra città. La fase di preparazione e di allestimento del libro è durata oltre sei mesi, durante i quali ho cercato e trovato la collaborazione di numerose persone, dentro e fuori l’Associazione, a testimonianza di quanto ormai la Croce Bianca sia inserita nel contesto sociale di Cernusco. Realizzando questo libro ho voluto dare una grande importanza alle fotografie: in esse ogni lettore può vedere tante immagini e tanti dettagli che illustrano quanto è stato fatto in questi 50 anni. Penso che in molti, queste 4 immagini ne evocano tante altre, invisibili agli occhi ma presenti e vivi nella mente di chi le osserva. In questo senso le pagine diventano un’opera viva, in grado di suscitare sentimenti veri, lieti, oserei dire ‘di appartenenza’ a questa nostra Associazione. Ne è così emersa la struttura, articolata in quattro parti essenziali: la storia: che è il fondamento su cui affondiamo le nostre radici, ‘il tronco’ su cui poggiamo le nostre iniziative e il nostro agire le attività: ovvero ciò che nel tempo abbiamo imparato a fare per meglio concretizzare il nostro impegno le esperienze e le testimonianze dei volontari: è parte della nostra vita che condividiamo con i lettori chi siamo: una breve statistica del nostro operato, e i nostri nomi, perché in quello che facciamo siamo protagonisti con tutta la nostra personalità. In apertura ho anche dato spazio a note e testi che mi sono pervenuti da persone che, in ruoli diversi, hanno voluto essere vicini in questa ricorrenza a tutti i volontari. In questi mesi mi sono passati tra le mani tanti atti generosi di benefattori, tanti interventi di amministrazioni comunali, di enti religiosi e di istituti di credito che ci hanno sostenuto e ci sostengono. È però evidente che tutto ciò che è oggi la Croce Bianca, è soprattutto opera dei soci volontari e ordinari, che con il loro infaticabile, gratuito e ininterrotto contributo hanno permesso che si realizzasse Pierluigi Assi quello che nessuno avrebbe creduto e che noi stessi stentiamo a credere: un gruppo di persone che si è organizzato, preparato e reso disponibile ininterrottamente da cinquanta anni per aiutare chi è nel bisogno... qualcuno lo ha definito ‘un miracolo’. Sono doverosi, a questo punto, i ringraziamenti a chi ha permesso la realizzazione di questo miracolo e di questo libro che vuole esserne una piccola testimonianza. Un ringraziamento particolare va a chi ha preparato i testi, a chi ha messo a disposizione le fotografie, a chi si è occupato della grafica e a chi ha sponsorizzato la stampa: contributi tutti essenziali che insieme hanno composto questa realizzazione. Nella speranza che questo libro sia stimolo a tante persone che, come noi, vogliono credere nel motto “ama il prossimo tuo come te stesso”, non possiamo che unirci al coro dei volontari che il 5 maggio di quest’anno, in occasione dei festeggiamenti a ricordo del cinquantesimo, hanno esclamato insieme: VIVA LA CROCE BIANCA! SALUTI Giovanni Cucchiani, Presidente Onorario di Croce Bianca Milano “IL DOMANI GERMOGLIA NEL PRESENTE E LA REALTÀ DI OGGI SI ÀNCORA AL PASSATO” Ecco come vedo il cinquantesimo della sezione di Cernusco sul Naviglio della Croce Bianca. Il cinquantesimo è una meta significativa per una libera associazione, attesta una operosità continua, è testimonianza di valori vissuti, di un servizio reso, è una festa. Ma la festa non può e non deve essere solo un ricordo, ma ricorrenza che interpella la nostra memoria e sollecita nuove progettualità. Memoria, non tradizione, che fa tesoro del passato e si proietta nel futuro, memoria che si fa storia. Una occasione, un momento, uno stimolo per lavorare insieme, per sentirci uniti in una tensione comune di ideali sempre più profonda e vincolante. Lasciamo la visibilità esteriore per privilegiare qualcosa di più vivo, di più sentito, di più nostro. Ecco allora l’invito a scoprire la gioia del servizio attraverso Giovanni Cucchiani l’impegno, il superamento di perplessità, di pigrizie, di indugi, per realizzare il nostro Patto Associativo, per un comune “service above self ” ed il coraggio di stare al passo coi tempi, per seminare segni di speranza e di pace. Scrive un anonimo: “Finché abbiamo dei ricordi, il passato dura finché abbiamo delle speranze, il futuro ci attende finché abbiamo degli amici, il presente vale la pena di essere vissuto”. Giovanni Cucchiani A Cernusco durante i festeggiamenti del cinquantesimo 5 SALUTI Eugenio Comincini, Sindaco di Cernusco sul Naviglio 50 ANI DI CROCE BIANCA, 50 ANNI DI SERVIZIO ALLA COMUNITÀ In questi anni impegnati ad amministrare la nostra città ho avuto modo di vivere ancora più da vicino e di meglio apprezzare il servizio, la passione e la dedizione di molte persone che da sempre sono impegnate in ambito sociale. Cernusco sul Naviglio, in tal senso, si è sempre dimostrata sensibile ed attenta verso il prossimo e le difficoltà di quest’ultimo: è certamente anche per questo che in città esistono numerose associazioni che si spendono per gli altri. Così ho avuto modo di apprezzare molte di queste generose realtà: tra quelle che maggiormente brillano per storia, coinvolgimento di volontari e importanza del servizio reso alla comunità, vi è certamente la Croce Bianca, un’associazione la cui opera è ed è sempre stata preziosa, per l’aiuto reso nel momento del bisogno, per l’accompagnamento nella sofferenza della malattia, nei difficili e drammatici momenti nei quali la vita se ne va. Questo volume illustra sapientemente i primi 50 anni di vita della locale sezione della Croce Bianca: è dal lontano 1963, infatti, (nonostante nei primi anni sia esistita come sede distaccata di Milano), che si adopera in interventi di primo soccorso con le proprie ambulanze ed il preparato personale. I volontari sono impegnati incessantemente Eugenio Comincini senza fare distinzioni tra giornate di festa e giornate feriali, orari di servizio diurni e notturni, estati ed inverni: per tutti loro sono altre le cose importanti della vita. Gli instancabili operatori della Croce Bianca in questi anni hanno anche saputo trovare il tempo per effettuare lezioni e dimostrazioni per gli studenti nelle scuole: la formazione e la prevenzione sono il miglior modo per prevenire certi incidenti e dimostrano quanto si abbia cura del bene degli altri. Ecco perché, in occasione del 50° anno dalla sua fondazione, mi sento di ringraziare di vero cuore la Croce Bianca e tutti i suoi volontari per quello che hanno fatto, che fanno e che sono sicuro continueranno a fare per la nostra città e per tutte le persone bisognose d’aiuto. Mi piace infine ricordare, a menzione degli innumerevoli volontari che in 10 lustri hanno servito la Croce Bianca e la città, la figura e l’impegno di Pio Mariani, uno dei fondatori della Croce Bianca, scomparso nel giorno di Pasqua: una persona dal cuore grande, che ha saputo testimoniare con tutta la sua vita cosa significhi avere a cuore il bene degli altri, soprattutto di chi ha più bisogno. Rivolgo quindi un grazie particolare a Pio, testimone dell’impegno civile a favore di una società più coesa e attenta ai bisognosi, un esempio che so essere particolarmente caro agli amici della Croce Bianca e che – loro tramite – voglio far giungere attraverso questa pubblicazione nelle case di tutti i cernuschesi. Rinnovando i miei auguri per il felice anniversario, auguro alla Croce Bianca e a tutti i suoi volontari di proseguire nell’azione di aiuto saggiamente ed umilmente costruita in 50 anni di storia. Un intervento durante una manifestazione Eugenio Comincini della Croce Bianca 6 SALUTI Don Ettore Colombo, Parroco di Cernusco sul Naviglio MEZZO SECOLO DI CROCE BIANCA: VOLONTARIATO, GRATUITÀ E ATTENZIONE AI BISOGNI Raggiungere il traguardo di mezzo secolo di vita non è cosa da poco per una associazione, soprattutto se questa riguarda l’esercizio del volontariato ed è vissuta nella logica della gratuità, del servizio e dell’attenzione ai bisogni reali delle persone. Arrivando a Cernusco sul Naviglio nel gennaio del 2004, come parroco della comunità Madonna del Divin Pianto, ho avuto modo di incontrare la Croce Bianca attraverso le scuole di formazione per nuovi volontari che l’associazione svolgeva nei locali della parrocchia. E qualche anno dopo, ricoverato d’urgenza all’ospedale di Cernusco per un principio di infarto, io stesso ho potuto beneficare della premura e dalla attenzione che i volontari della Croce Bianca sanno vivere nei riguardi delle persone in difficoltà. L’esercizio del volontariato vissuto all’interno di questa associazione mostra come sia vera l’esortazione riportata nella Prima lettera di Giovanni: “Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità” (1Gv 3,18). È un invito a volere il bene degli altri sul serio, con i fatti, non semplicemente a parole e con le buone intenzioni. Sul primato della realtà rispetto alle parole sta insistendo molto papa Francesco, in questo suo inizio di pontificato: basti Don Ettore Colombo pensare al suo primo viaggio a Lampedusa e alla Giornata Mondiale della Gioventù in Brasile. Ancora di più acquista valore questa attenzione ai reali bisogni degli uomini quando tutto questo viene fatto nella completa gratuità. La Croce Bianca, come ogni associazione di volontariato, non ha un tornaconto personale e non risponde ad alcuna logica utilitaristica. Semplicemente si fa carico, gratuitamente, in ogni giorno dell’anno e in ogni ora del giorno, delle emergenze e dei bisogni reali, con attenzione e discrezione. Ne è prova la solerzia e la cura con cui, ad esempio, anche durante le celebrazioni liturgiche – io stesso ne sono stato testimone più volte – i volontari della Croce Bianca intervengono per dare assistenza alle persone colte da improvvisi malori, senza creare difficoltà o imbarazzo ai fedeli che stanno vivendo il momento rituale. Non meno importante è anche l’aspetto di coinvolgimento e di partecipazione inserito in ogni realtà associativa. Il fatto che da 50 anni la Croce Bianca svolge questo prezioso servizio – e, mi auguro, continui a farlo – è perché ha saputo e sa coinvolgere sempre più persone nel dedicare del proprio tempo, insieme, a servizio degli altri. Volendo prendersi cura delle persone in situazione di emergenza è assolutamente importante saper intervenire insieme e lavorare in comune accordo, per offrire il giusto servizio a chi è nella sofferenza. Offertorio durante una messa con la Croce Bianca Cinquant’anni di storia sono anche il ricordo di persone concrete che, con umiltà e tenacia, hanno saputo farsi carico del bene degli altri. Nessuno di loro venga dimenticato. A nome della comunità cristiana presente in Cernusco sul Naviglio, esprimo tutto il mio ringraziamento per quanto la Croce Bianca ha operato in questi anni e lo accompagno con l’augurio di continuare ancora in futuro tale servizio, non solo venendo incontro ai diversi bisogni, ma anche educando le singole persone a vivere una esistenza di volontariato, coinvolgendo molti giovani e adulti della città. don Ettore Colombo 7 SALUTI Mons. Giuseppe Locatelli, Socio Fondatore della Sezione di Cernusco sul Naviglio LA CROCE BIANCA Tra un ispirato desiderio e una stupenda realtà La Croce Bianca di Cernusco sul Naviglio celebra i 50 anni di vita. Non avrei mai immaginato di diventare assistente spirituale e animatore di questa istituzione di volontariato. La proposta e l’incoraggiamento mi vennero dal prevosto Monsignor Arcangelo Rossignoli. Lo sviluppo e la crescita della Croce Bianca è soprattutto dono del Signore e frutto dell’apporto costruttivo ed operativo di Peppino Mondonico, (a cui molto deve la vostra sezione) e di numerose altre persone, di ogni età e di diversa estrazione sociale. Molti hanno aderito all’invito di donare un po’ del loro tempo libero per il pronto intervento e per rendere sicuro e confortevole il trasporto degli ammalati, degli infortunati sul lavoro e sulla strada e nelle impreviste situazioni di urgenza presso gli ospedali. Mons. Giuseppe Locatelli Fin dall’inizio della sua fondazione, nonostante la scarsità dei mezzi, le poche ambulanze obsolete, la mancanza di risorse economiche e di una sede opportunamente attrezzata, i risultati sono stati al di sopra di ogni aspettativa; questo grazie all’entusiasmo, alla passione e alla preparazione professionale e spirituale dei militi che prestavano servizio 24 ore su 24. Come assistente e animatore spirituale ho avuto modo di conoscere molte persone, soprattutto giovani, che in “Sacer”, forse, non avrei mai incontrato. Dal loro esempio e dalla loro disponibilità al servizio, ho ricevuto molto più di quanto ho saputo dare loro nei momenti formativi e istruttivi. Anche a Magenta, dove mi sono successivamente trasferito perché nominato parroco in quella citta, ho sempre mantenuto periodici contatti con i dirigenti e i militi della Croce Bianca di Cernusco; proprio in virtù della positiva esperienza maturata con loro è nato in me il desiderio di fondare una nuova sezione anche a Magenta, sezione che, grazie a Dio, si è sempre distinta per l’operosità dei militi e dei simpatizzanti. Nel corso di tutti questi anni la vostra sezione si è evoluta ed è diventata punto di riferimento di tante altre attività e prestazioni, come richiesto dal nostro tempo e dallo sviluppo della tecnica e della scienza. E questo vi fa onore e degni di stima. Don Giuseppe non ha mai smesso di seguirci. Qui con la maglietta del Centenario nel 2009 Non dimenticatevi, però, della vostra origine e della vostra storia: pur operando con una maggiore e migliore disponibilità di mezzi e di attrezzature, non perdete mai di vista l’essenza e la finalità del volontariato. La celebrazione del 50° anniversario di fondazione della vostra sezione vi si presenta come occasione opportuna per rivisitare le motivazioni umane e cristiane di questa gloriosa istituzione ambrosiana. Il ricordo dei militi defunti e il loro esempio vi siano di stimolo per un rinnovato impegno di fedeltà, fondato sulla gratuità e sull’amore verso il prossimo. E con l’amore non manchi mai il dono della vostra presenza affabile, la preparazione tecnica e pratica, l’amicizia solidale e sincera tra di voi e con le persone assistite. Il Signore vi assista e vi benedica, renda sempre fecondo il vostro operato e vi conceda il dono del suo Amore. Tra i volontari nel 1971 Mons Giuseppe Locatelli 8 SALUTI Sr. Clemens, ultimo Assistente Ecclesiastico della Sezione di Cernusco sul Naviglio RICORDI IN CROCE BIANCA Ricordo con gioia, la mia presenza tra i volontari della Croce Bianca di Cernusco s/N, come un tempo bello, ricco di esperienza umana e spirituale. Nell’arco di cinque anni circa ho avuto modo di conoscere i volontari durante vari momenti dei turni di servizio: quando essi attendevano una chiamata o quando da essa tornavano. Quando c’era una chiamata li vedevo immediatamente in piedi avvicinarsi al centralino dove attendevano ordini, si assestavano la divisa e via di corsa verso la meta indicata. Quando tornavano dai loro volti capivo come era andata e ascoltandoli intuivo e ammiravo in loro lo spessore umano di partecipazione alla sofferenza altrui. In altri momenti di calma si poteva dialogare tranquillamente ed allora ci si conosceva a vicenda più a fondo. Ho trovato molto valido il tempo dato per la formazione etica, quando ero chiamata, durante i corsi di preparazione al 118. La motivazione di fondo negli allievi in genere era forte e notavo generosità, altruismo che nel tempo aveva modo di consolidarsi. Non sono mancati neanche momenti distensivi fuori dal servizio per uscite “culturali” nell’intento di conoscere meSr. Clemens glio Milano: ricordo la visita alla basilica di Sant’ Ambrogio. Il massimo è stato il viaggio a Roma con udienza del Papa in piazza S. Pietro e nominati presenti come Croce Bianca di Cernusco s/N da lui stesso e la visita in via di favore alla città antica scavata sotto la basilica stessa. In questa celebrazione di 50° di fondazione oltre il mio ricordo nella preghiera per ciascuno di voi e per le vostre famiglie aggiungo un augurio di cuore: continuate con serenità e costanza questa vostra adesione ad una associazione gloriosa con un ideale di vicinanza semplice e fedele alla gente in momenti di sofferenza e disagio con umana e cristiana fortezza. Con affetto vi saluto, Sr. Clemens Con i volontari a Roma nel 2005 9 SALUTI Marco Sachet, Presidente della Sezione di Cernusco sul Naviglio PASSATO, PRESENTE E FUTURO SI INTRECCIANO QUANDO SI COMPIONO I PRIMI 50 ANNI È un traguardo veramente importante per qualunque realtà. E lo è ancor di più per un’associazione di volontariato come la Croce Bianca di Cernusco sul Naviglio. È il frutto dell’impegno di parecchie centinaia di persone. Allo stesso tempo piccoli angeli e grandi protagonisti. Spesso quasi sconosciuti proprio perché hanno donato senza chiedere nulla in cambio. Sono loro che hanno permesso all’idea originaria di trasformarsi in azione e di svilupparsi in atti di amore verso il prossimo che soffre, compiuti ogni giorno per 50 anni. Chiunque voglia dedicare una riflessione a quest’ultima affermazione si renderà conto che si è verificata un’impresa umana prodigiosa. Un’immensa quantità di ore è stata dedicata al soccorso nella nostra città. Ho l’onore di presiedere la sezione proprio in occasione del cinquantesimo e sono consapevole che l’impegno espresso da tutte queste persone costituisce il valore più prezioso della nostra associazione. A loro e alle loro famiglie desidero rivolgere un sentimento di profonda gratitudine. Marco Sachet Vivo un enorme senso di responsabilità nel portare il testimone che mi è stato passato dai Presidenti che mi hanno preceduto. Sento, infatti, il dovere di consolidare le basi per altri 50 anni di positiva attività. Credo che proprio la presidenza debba saper salvaguardare tutto ciò che è stato ottimamente costruito nel passato per adattare alle richieste del presente tutto ciò che è necessario e per proporre i cambiamenti che proiettino l’associazione nel futuro. Non è un compito facile in una realtà che è fragile per natura. L’associazione deve continuamente fronteggiare il problema che il volontario di oggi potrebbe non essere presente domani ma, il soccorso deve essere svolto ugualmente. E chi assume responsabilità di gestione è egli stesso un volontario che normalmente deve conciliare il suo impegno in sezione col lavoro, lo studio, la famiglia e altri interessi. Compatibilmente con queste debolezze intrinseche, sto dedicandomi a dotare la sezione di un’organizzazione che individui obiettivi, in qualche caso anche ambiziosi e raccolga su questi la massima condivisione, interna alla nostra struttura e quando necessario anche esterna a essa. Sono convinto che affiancando alla condivisione degli obiettivi il giusto orgoglio per un volontariato veramente importante per tutti i cernuschesi, la sezione saprà esprimere grandi energie anche nel suo futuro. Ai lettori che ancora non si siano avvicinati alla Croce Bianca mi permetto di ricordare che l’atto di soccorrere chi abbia bisogno, mettendo in pratica il credo “Ama il prossimo tuo come te stesso”, è fonte di meraviglioso arricchimento personale. È un’esperienza intensamente umana che consiglio a tutti e in particolare ai più giovani. Marco Sachet Durante i festeggiamenti del cinquantesimo 10 SALUTI Margherita Merli, Comandante della Sezione di Cernusco sul Naviglio Margherita Merli Durante i festeggiamenti del cinquantesimo 11 LA STORIA La Croce Bianca Milano è un’A ssociazione Volontaria di Pronto Soccorso e di Assistenza Pubblica. Ecco i passi principali della sua storia ultracentenaria. CROCE BIANCA MILANO: PIÙ DI SECOLO DI STORIA di Pierluigi Assi All’inizio del secolo scorso, in una Milano ancora chiusa dai bastioni spagnoli, tra case basse, strade tortuose, i primi trasporti meccanici, le prime centrali elettriche e grandi industrie, il giovane sacerdote don Giuseppe Bignami era stato assegnato ad una parrocchia sorta da poco, al limite dei prati che circondavano la città. Al fianco della parrocchia era sorto un oratorio: l’Oratorio S. Luigi in via Tagliamento 10; fu lì che la Croce Bianca ebbe la sua origine e la sua prima sede. Don Bignami voleva che i suoi giovani crescessero in un ambiente sereno e che si impegnassero ad aiutare gli altri. La finalità ultima fu sempre l’assistenza materiale e morale ad ogni sofferente. L’emblema del gruppo fu da subito una croce bianca su fondo blu. Nelle intenzioni dei fondatori, la croce doveva richiamare la sofferenza, cui l’azione dei volontari era rivolta, mentre i colori bianco e blu, usati anche per le coperte richiamavano il colore del manto della Madonna, che avvolge e consola la sofferenza degli uomini. Il nome “Croce Bianca” componeva inoltre, assieme alla Croce Rossa e alla nascente Croce Verde il tricolore di una giovane Italia alla quale si volevano legare i più nobili valori di miglioramento sociale. In quegli anni le ‘ambulanze’ erano poco più che carretti traballanti Don Giuseppe Bignani Il sintetico primo statuto della Croce Bianca sull’acciottolato, spinte a mano dai lettighieri e annunciate da un campanello. I primi impegni della associazione furono legati ad assicurare il soccorso durante le manifestazioni sportive. Per la serietà e l’impegno dimostrato, nel 1907, l’Associazione fu dichiarata ‘Organizzazione cittadina’. Da allora le sue iniziative si sono moltiplicate: oltre al servizio di pronto intervento fu assicurata l’assistenza notturna agli ammalati poveri, si istituirono corsi d’igiene e di pronto soccorso e si allestì un ambulatorio per le prestazioni ai poveri privi di libretto comunale di assistenza. Il “carro di volata” Presidio durante i moti di piazza nei primi del ‘900 La presenza della Croce Bianca cominciò ad essere 12 richiesta nelle manifestazioni più importanti della vita cittadina. Nel 1909 si fece onore nel Concorso Internazionale Ginnastico che vide la presenza di 3000 atleti; il servizio prestato ottenne elogi dal Comitato Generale e dal Comitato Patronesse presieduto dalla contessa Elisa Triulzio. Nel 1910 partecipò al concorso ginnico dell’Arena, nel 1911 a Legnano, nel 1912 a Saronno. Sempre nel 1910 iniziò il servizio di trasporto per infermi a Lourdes che durò fino al 1913. Nel 1914 si costituì il gruppo femminile, che aveva lo scopo di occuparsi delle attività assistenziali e di organizzare corsi per infermiere volontarie. Nel 1915, con l’entrata in guerra dell’Italia, i corsi di preparazione infermieristica s’intensificarono e le infermiere volontarie furono impiegate in molti ospedali cittadini: Ospedale delle Figlie del Sacro Cuore di via Caiazzo, Collegio S. Carlo, Albergo Popolare, Ospedale Maggiore (nel padiglione di via Pace 9), Ospedale di via Ariberto, Ospedale di Vignola, Ospedale di viale Brianza, Albergo Mortara in corso S. Gottardo, Collegio Orsoline di via Lanzone (nel reparto oftalmico), Ospedale di via Morosini, Ospedale Militare Francese di via Bergognone, i posti di soccorso della Sanità Militare di P. Sempione e di via Benedetto Marcello. Per le nuove necessità, e grazie alla carità del Conte Ambrogio Caccia Dominioni, fu aperto un proprio ambulatorio in via Giuseppe Meda 53. La preziosa e grande attività ottenne diversi riconoscimenti ed è documentata nell’Album d’Oro dell’Assistenza Sanitaria in Milano e Lombardia. Il 15 novembre 1915 l’Associazione Liberale ha voluto onorare la Croce Bianca con una medaglia d’oro per il lodevole servizio prestato in occasione della raccolta degli indumenti di lana per i soldati che si trovavano al fronte. Il 4 settembre 1916 fu aperto il “Piccolo Collegio dei Militini” al quale potevano essere iscritti i ragazzi delle classi III, IV e V elementare e gli alunni delle scuole tecniche e ginnasiali dietro il contributo di due Lire mensili. Scopo di questo collegio era di aiutare gli studenti a preparare gli esami di riparazione d’ottobre e di istruirli per metterli in grado di eseguire le medicazioni ed il soccorso d’urgenza. Sempre nel 1916 furono aperte le Sezioni di Caronno e Cassano d’Adda. Nel 1919 Milano conferì la medaglia d’oro alla crocebianchina Maria Annunciata Meda Branca per l’opera instancabile di organizzazione, di direzione e di personale assistenza ai militari ammalati e feriti. Nello stesso anno fu conferita alla Croce Bianca la medaglia “Reconnaissance Française” per il contributo dato all’impianto ed al funzionamento Adunata ai primi del ‘900 dell’ospedale militare Francese di via Bergognone. La sede di via Disciplini Foto di gruppo dei volontari Infermiera nel periodo della Prima Guerra Mondiale 13 LA STORIA Nel 1924 il giovane volontario laureando in ingegneria Luigi Cereseto, nel tentativo di salire al volo sul tram per Monza con la cassetta di primo soccorso per giungere più velocemente sul luogo di un incidente, inciampò e morì sotto il convoglio. La madre di Luigi donò alla Croce Bianca un pezzo di lenzuolo intriso del sangue del figlio; dalla forma della macchia, quel lenzuolo viene tuttora chiamato “Cuore di Cereseto” e la sua custodia è assegnata ogni anno ad una Sezione dell’A ssociazione. Nel 1918 la sede fu trasferita in Via Disciplini dove rimase fino a quando, nel 1929, il regime Fascista decise di sciogliere tutte le Associazioni di pronto soccorso e di incamerarne tutti i beni. Nel 1945, grazie all’impegno di ex volontari, con ambulanze malridotte e utilizzando come Il “cuore di Cereseto” sede alcune stanze dell’A zione Cattolica, la “Croce Bianca Società Volontaria di Soccorso di Pubblica Assistenza” riprese a partecipare attivamente in tutti i campi dell’assistenza sanitaria. I soci più anziani ricordano che in quel periodo il gruppo dei volontari era composto in gran parte dai tranvieri (preziosi perché conoscevano le vie di Milano) e dai facchini della Stazione Centrale (preziosi per la loro abilità nel portare pesi nel migliore dei modi e nelle conCorso delle infermiere della Croce Bianca dizioni più difficili). Anche le donne ritornarono a partecipare attivamente: fu soprattutto grazie a una donna, Maria Casolo, che si organizzò nel 1947 il “Primo Corso Biennale Infermiere”. Ad esso seguirono ben 11 edizioni preparando più di 300 infermiere. Intervento all’incidente aereo di Linate del 2001 Convoglio della Croce Bianca dopo l’alluvione del Polesine nel 1951 Da allora in poi la Croce Bianca non ha mai smesso di intensificare la sua partecipazione in tutti i campi dell’assistenza pubblica, distinguendosi nei momenti più difficili e di gravi calamità come terremoti, alluvioni, carestie, ecc. Lo testimoniano gli interventi effettuati ad Agadir, Ungheria, Cavarzere, Vajont, Firenze, Val d’Ossola, Friuli, Irpinia, nelle alluvioni del Polesine nel ‘51 e del Piemonte nel ‘94, nei disastri ferroviari di Codogno e Monza e quelli aerei d’Olgiate Olona e Linate. 14 L’espansione e l’organizzazione aumentò di pari passo con le attività e si cominciò ad aprire Sezioni in tutta la Lombardia: Il medagliere dell’Associazione Il periodico informativo della Croce Bianca • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • Melegnano (1953), Milano Vialba (1958), Besana Brianza (1960), Cernusco Sul Naviglio (1963), San Giuliano Milanese (1964), Carate Brianza (1971), Melzo (1971), Giussano (1972), Cesano Maderno e Sant’Angelo Lodigiano (1974), Mariano Comense e Paullo (1975), Biassono e San Colombano (1977), Rivolta D’Adda e Seveso (1978), Cassina de’ Pecchi (1982), Binasco (1985), Carugate (1987), Magenta (1990), Legnano (1983), Brugherio (1995), Giussago (1998), Calusco e Ceriano Laghetto (1999), Castello Brianza e Landriano (2000), Bovisio Masciago, Locate, Merate e Missaglia (200l), Ciserano (2009), Mesero (2010), Sedriano (2011). La Croce Bianca Milano è oggi considerata tra i protagonisti del terzo settore e una fra le più importanti organizzazioni di volontariato in Lombardia. I suoi oltre 5000 volontari percorrono annualmente oltre 4 milioni di km per compiere più di 180 mila servizi, utilizzando oltre 200 automezzi. Dal 2001 la denominazione della Associazione è Croce Bianca Milano Onlus (Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale). Il sito internet www.crocebianca.org 15 LA STORIA La storia della nostra Sezione non può essere disgiunta dalla tantissime storie personali delle migliaia di persone che si sono impegnate in 50 anni, garantendo un servizio mai interrotto. Queste le tappe principali. LA STORIA DELLA SEZIONE DI CERNUSCO SUL NAVIGLIO di Pierluigi Assi Agli inizi degli anni sessanta a Cernusco sul Naviglio si riteneva fosse importante la presenza di una organizzazione che garantisse il pronto intervento per i casi di trasporto ammalati e di primo soccorso. L’iniziativa comune delle autorità locali, civili e religiose, e sopratutto il noto attivismo dell’allora assistente dell’oratorio Don Giuseppe Locatelli, fecero nascere nel 1963 il primo gruppo di volontari. Cernusco fu la terza Sezione della Croce Bianca nata in provincia, dopo Melegnano e Besana Brianza. Riviviamo i momenti principali. 1963 La Sezione di via Vettabbia in Milano presta una ambulanza, l’Amministrazione Comunale dà un contributo economico, l’ospedale Uboldo mette a disposizione due locali e una persona stipendiata per aiutare nelle ore lavorative: così 23 giovani cernuschesi iniziano con entusiasmo l’attività dell’Associazione. Gruppo di volontari nel 1969 davanti all’ambulanza color beige 1967 In pochi anni il numero dei volontari triplica e nel 1967 la Sezione è in grado di acquistare la sua prima ambulanza. 1970 La Sezione si dota di un impianto radio ricetrasmittente per consentire il collegamento tra la sede e le ambulanze, che nel frattempo sono diventate tre. La Sezione è premiata dall’Ospedale Uboldo con una medaglia d’oro in riconoscimento del lavoro svolto a favore di Cernusco e dei paesi vicini. Gruppo di volontari nel 1971 16 1973 È un anno fondamentale per la vita della sezione, ricco di novità e cambiamenti. Anche le donne possono effettuare servizi di primo soccorso e svolgere il compito di centralinista. Con l’aiuto dei medici dell’Ospedale Uboldo e di Assistenti della Sede Centrale, viene tenuto il primo corso di Pronto Soccorso al quale partecipano circa un centinaio di volontari. Garage nel parco dell’ospedale Uboldo Corteo in occasione del quindicesimo anniversario Si comincia a pensare a come ‘portare’ il soccorso nel posto in cui c’è il malato o il ferito e non solamente a portare il paziente al Pronto Soccorso più vicino: il Consiglio di Sezione delibera che, per migliorare le tecniche di servizio, tutti i volontari devono frequentare il corso “A.I.S”. (Associazione Italiana Soccorritori) e superare l’esame finale. Per fronteggiare il notevole aumento dei servizi, soprattutto nelle ore diurne dei giorni feriali (dai 912 del primo anno ai circa 2000 servizi del 1972), si aumenta il personale dipendente portandolo a quattro unità. 1978 Si festeggiano i primi 15 anni. 1980 Inizia nell’estate la nostra collaborazione con il servizio gestito dal centralino dei Vigili Urbani di Milano, chiamato componendo l’ormai ‘storico’ numero 7733 (il precursore dell’attuale 118). Nello stesso anno iniziano le attività per formare la delegazione di Cassina de Pecchi che diventerà Sezione autonoma nel 1982. Una ‘classica’ riunione del Consiglio degli anni ‘80-’90 Letti per il servizio notturno. Sono usati ancora oggi Ogni anno, nella notte di Natale, i volontari partecipavano alla Messa in ospedane, e poi si festeggiava tutti assieme 1983 Alcuni nostri volontari con una ambulanza partecipano alle operazioni di soccorso ai terremotati dell’Irpinia. 1985 Si organizza il primo corso di formazione sanitaria per la popolazione di Cernusco. Pranzo sociale in occasione del venticinquesimo di fondazione 1987 Dopo la positiva esperienza con Cassina de’ Pecchi, la Sezione di Cernusco inizia la costituzione della delegazione di Carugate che diventerà Sezione autonoma nel 1992. Nello stesso anno si firma con il Ministero della Difesa la convenzione per avere l’assegnazione di ‘obbiettori di coscienza’ da affiancare ai dipendenti nei giorni feriali. Le tradizionali ‘Giornate sportive’. Qui un momento dell’edizione 1973 La Croce Bianca ha sempre accompagnato la tradizionale gita degli Oratori sulla neve 17 LA STORIA 1988 Si festeggiano i 25 anni sia con momenti ufficiali che con una partecipatissima gita sociale. Convegno organizzato dalla Croce Bianca Cernusco nel 1996 1993 Inizia la collaborazione con gli insegnanti degli alunni di terza media per illustrare le norme di Primo Soccorso ai ragazzi. Da allora questa esperienza si ripete e si arricchisce ogni anno: la Sezione è impegnata in attività formative nelle scuole cittadine di ogni ordine e grado, dalle scuole materne alle superiori. 1994 Per oltre un mese una nostra delegazione è nel Piemonte per prestare soccorso nelle zone alluvionate. Nello stesso anno inizia la collaborazione con la Centrale Operativa di coordinamento delle emergenze/urgenze della provincia di Milano (il 118). La squadra della nostra Sezione nel torneo di calcio del 1995 1996 Si attiva la prima autovettura destinata al trasporto di organi ed emoderivati, questo permette una più snella gestione del trasporto tra il Centro Trasfusionale di Melzo e l’Ospedale di Cernusco, lasciando libera una ambulanza per le emergenze. 1997 Si attiva il servizio di Telesoccorso in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, reso possibile anche grazie al contributo economico della Fondazione Cariplo che consente l’acquisto delle apparecchiature necessarie. Nello stesso anno terminano i lavori di ristrutturazione dei locali della sede con il rifacimento della zona riservata al “Centralino diurno” e della zona “Ricreazione”. Le affollate assemblee di Sezione degli anni ‘90 (qui quella del 1994) 1998 Per festeggiare il 35° Anniversario di Fondazione della Sezione, nell’estate si organizza una grande festa che per quindici giorni vede i nostri Soci e il personale dell’Oratorio Sacer collaborare strettamente organizzando ogni sera incontri, cene e manifestazioni. Per migliorare la qualità dei servizi e per fronteggiare l’aumento di richieste si aumentano i dipendenti che diventano sette. Per la prima volta si superano i 10.000 servizi in un anno. Nuovi volontari degli anni ‘90 1999 Come previsto dalle nuove normative in fatto di sicurezza e prevenzione degli infortuni, dal primo maggio anche nella nostra Sezione si abbandona il tradizionale camice bianco e si adotta la nuova divisa arancione. 2000 L’avvento del nuovo millennio rinnova gli entusiasmi e gli strumenti di comunicazione: a gennaio si apre il primo sito web. 18 Per anni il Babbo Natale della Croce bianca ha regalao dolci ai bambini 2003 In occasione del 40° Anniversario di Fondazione, i volontari, come segno di integrazione nella vita cittadina, organizzano per la cittadinanza dodici iniziative a carattere sociale e culturale, una ogni mese. Con la Fiaccola Olimpica nel 2006 2005 Il dinamismo dell’assistente Sr. Clemens, presenza molto attiva in Sezione, organizza visite culturali a Milano e una visita a Roma. La nostra presenza è ricordata dal Papa durante l’udienza del 5 ottobre. 2007 La nostra Sezione partecipa attivamente all’organizzazione delle manifestazioni per il Centenario di fondazione dell’Associazione. Ha un rappresentate tra i sette membri del Comitato Promotore, è presente durante la messa in S. Ambrogio e nel servizio d’ordine. 2011 L’Amministrazione Comunale premia la nostra Sezione con l’assegnazione del “Gelso d’Oro”. Rappresentanza di Cernusco nel gruppo organizzatore dei festeggiamenti del centenario di fondazione a Milano nel 2007. Quasi ogni anno la Fraternità Della strada conferisce un riconoscimento ad alcuni dei nostri volontari Assegnazione del Gelso D’Oro nel 2011 2013 I Soci della Sezione di Cernusco sono 282, di cui 209 volontari, 42 ordinari, 3 onorari e 28 allievi che si stanno preparando per entrare in organico. I 10 dipendenti, assieme ai soccorritori volontari, assicurano i servizi diurni. 2139 famiglie cernuschesi sono vicine alla Croce Bianca aderendo all’iniziativa ‘Amici Croce Bianca’. L’autoparco, composto da 5 ambulanze e due automobili per il trasporto di organi ed emoderivati è attualmente tra i più moderni ed attrezzati dell’interland milanese. Il 5 Maggio, con una cerimonia in Chiesa Prepositurale e nell’Oratorio Sacer, la Sezione ha festeggiato i suoi primi 50 anni. Oggi la Croce Bianca a Cernusco continua ad essere segno di altruismo e professionalità, sempre presente nel momento del bisogno e integrata nelle realtà sanitarie, civili e religiose della città. Foto di gruppo nel 2006 19 LA STORIA Uno storico comandante della Sezione ricorda così, schietti e immediati, alcuni momenti della nostra storia vissuti da protagonista. EPISODI DI VITA VISSUTA... INTENSAMENTE di Marco Ciboldi Riporto alcuni episodi, fra i tanti, che in qualche modo ricordano i tanti momenti che ho vissuto in Croce Bianca, alcuni importanti e altri meno, ma tutti molto intensi: le prime radio portatili, l’avvento del 118, il centralino notturno, la certificazione... e molti altri. Difficile raccontare in poche righe sia l’esperienza di 25 anni di volontario, sia i vari anni in cui ho ricoperto il ruolo di Comandante: mi limiterò a ricordare alcuni momenti importanti, tramite episodi di vita vissuta... intensamente. Le comunicazioni radio, ovvero “sun rivà”... In un certo momento della vita della Sezione è apparso chiaro che occorreva comunicare i propri spostamenti via radio al centralino in tutte le varie fasi: i famosi “sul posto”, “in partenza”, “la macchina XXX va in...”, “in ospedale” ecc., Marco Ciboldi di giorno e di notte. A un certo punto sono state introdotte anche le famose radio portatili, oggi ormai obsolete e sostituite dai telefoni cellulari. La necessità di comunicare fu in generale ben compresa da tutti, ma con alcuni particolari equipaggi fu una bella lotta, non per cattiva volontà degli stessi, ma semplicemente perché abituati a lavorare in un certo modo da molti anni. In particolare andai personalmente a inizio turno (era un sabato notte) a spiegare all’equipaggio il funzionamento e, anche se non del tutto convinti (queste robe moderne... e i rompiscatole che le vogliono), i volontari si impegnarono ad utilizzare il nuovo sistema di comunicazione. Arriva il primo servizio, l’equipaggio esce, ad un certo punto arriva il segnale di chiamata radio, il centralino pronuncia la mitica farse “Avanti per la Sede” e l’autista dice “sun rivà”... ho apprezzato lo sforzo e mi sono anche un po’ commosso. Da lì ho capito che TUTTI potevano comunicare via radio in modo corretto. Il primo centralino notturno (abusivo...) Quando con l’avvento del 118 apparve necessario che il centralinista doveva essere presente anche di notte (prima rispondeva un membro dell’equipaggio, solitamente il più giovane, ma a volte ci si dimenticava di mettersi d’accordo prima e allora avvenivano “tamponamenti” notturni tra i volontari che si precipitavano insieme a rispondere al telefono gridando vado io!). La cosa era stata già ventilata in Consiglio, ma mancava l’approvazione ufficiale; però occorreva iniziare al più presto, e così ci fu una “volontaria” che si offrì di fare il primo centralino notturno della storia della sezione, e per di più effettuato da una donna... (all’epoca le donne non potevano svolgere il servizio di notte). Lo confesso solo oggi: non l’ho mai detto al Presidente di allora, ma sono sicuro che mi perdonerà. La vecchia postazione radio presso il centralino La certificazione 118 A un certo punto la Centrale Operativa del 118 pensò bene che tutti i volontari dovevano essere “certificati” ovvero possedere un bollino di qualità che attestava la conoscenza delle nozioni necessarie e delle abilità pratiche considerate necessarie per svolgere un buon servizio. Cosa giustissima dal punto di vista del cittadino, che ha diritto di venire soccorso da personale preparato adeguatamente, indipendentemente che sia volontario o dipendente. 20 Occorreva quindi “formare dei formatori” (uno all’inizio) che avrebbero poi dovuto istruire e preparare adeguatamente il primo gruppo di persone per poi fargli fare l’esame da parte di un istruttore del 118; il problema era che questa persona doveva frequentare un corso a Milano, superare l’esame e diventare quindi “certificato” per poi fare il corso di istruttore con relativo esame. Iniziò la ricerca di un candidato: indovinate a chi toccò? Vero era che lavoravo già dalle parti e dell’Ospedale Niguarda, sede della Centrale Operativa, e che quindi ero più “comodo”. I medici e il personale del 118 si divertirono molto ad avermi come allievo... ma sopportai con pazienza le battute, in nome della CB...; poi si trattò di fare il primo corso e il risultato (tutti promossi!) compensò le fatiche, e molti di quei primi volontari promossi certificati sono poi diventati validi formatori. Autista donna... ahi! Quando ricevetti la prima candidatura di una donna per il ruolo di autista, mi fece estremamente piacere. Aveva diversi significati positivi ed era ormai tempo. Ho ancora però impresso gli sguardi di alcuni volontari quando vedevano questa fanciulla uscire per le “guide” con l’istruttore e i commenti relativi che normalmente seguivano (siete matti a fare un’autista donna!), a cui rispondevo a tono. Devo onestamente dire che la maggioranza di queste persone ha poi cambiato idea una volta avuta l’occasione di svolgere il servizio con questa persona. Dopo la prima pioniera, altre hanno seguito la strada; la soddisfazione maggiore fu far guidare due fanciulle all’inaugurazione di una nuova ambulanza, tra lo sguardo meravigliato di molti cernuschesi... Autista Anna Sartori Primo servizio: tieni fermo il morto... Ricordo ancora oggi il mio primo servizio (dicembre 1983): turno di notte con due volontari esperti; non faccio in tempo a provare un camice di servizio che trovo in sede, che dobbiamo andare in urgenza a portare un bambino all’ospedale di Niguarda; l’ambulanza era un Volkswagen a tetto basso con la barella rialzata: macchina amata dagli autisti perchè si scaldava subito, maledetta dai militi perché bisognava alzare la barella ad altezza di spalle per poterla caricare. A causa della barella feci tutto il percorso in piedi per tenere teso il tubo della flebo. Il secondo servizio fu tranquillo (Melzo... quante volte ho percorso in ambulanza quella strada!) mentre per il terzo si trattava di portare a casa un paziente “terminale” (solo sulla carta, in realtà molto di più: era una cortesia che si faceva all’epoca, oggi non si fa più). Le cinghie di contenimento sulle barelle dovevano ancora essere inventate, per cui, in quanto “pivello”, mi fu detto di “tenere fermo il morto” durante il percorso, per evitare che cadesse dalla barella durante il tragitto. Non ero mai entrato in contatto così diretto con una persona deceduta e non fu divertente, tranne che per i miei due soci che si divertirono a prendermi in giro; per di più in un curva si aprì lo sportello laterale, chiuso male, per cui feci un bel tratto con anche l’aria fresca (era dicembre...) che entrava nel vano posteriore, prima che l’autista si decidesse a fermarsi. Una notte che non scorderò mai... W le coppie della CB! Chi sostiene che la CB sia anche un’ “agenzia matrimoniale” ha ragione: quante coppie si sono formate in CB e quanti confetti ho mangiato... È normale: la CB accomuna persone di diverse idee ma di principi molto simili, disposti a sacrificarsi per gli altri, e quindi... la scintilla scoccava, e scocca, spesso. Personalmente la cosa mi ha sempre fatto piacere e inoltre è anche comodo: telefoni a casa per un cambio o un turno scoperto e ne becchi 2 (a volte di più...) con un colpo solo! ...e molti altri 21