IMPATTO DELLA STABULAZIONE FISSA NEL

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IMPATTO DELLA STABULAZIONE FISSA NEL
IMPATTO DELLA STABULAZIONE FISSA NEL PERIODO INVERNALE SUL
BENESSERE ANIMALE NELLE ZONE DI MONTAGNA
In Italia il benessere animale è diventato un tema di attualità solo recentemente. Nel Nord
Europa, invece, da numerosi anni si parla dello sviluppo di uno strumento di valutazione del
benessere animale che, in alcuni paesi, viene già utilizzato come strumento nella certificazione dei
prodotti di origine animale. I consumatori richiedono inoltre sempre più frequentemente che gli
alimenti di origine animale siano pro-dotti con una maggiore considerazione delle esigenze degli
animali.
La recente legislazione prevede inoltre, per la valutazione della sostenibilità delle produzioni
ani-mali, che un sistema produttivo, per essere sostenibile, debba soddisfare a criteri per la
salvaguardia del benessere dell.uomo e degli animali.
Pur essendo il benessere animale oggetto di molta attenzione, specie nel tentativo di
salvaguardarlo e migliorarlo, molte sono le difficoltà che si incontrano quando si tenta di valutarlo
in maniera oggettiva in condizioni di campo. Numerose sono le modalità attualmente proposte, ma
neppure il termine benessere ha ancora ricevuto, proprio a causa della sua complessità, una
definizione univoca da parte dei ricercatori che se ne occupano.
Si è tentato di trovare la giusta definizione di benessere, anche perché da essa discendono i
metodi adatti alla sua misurazione; tuttavia, fra le maggiori difficoltà che si incontrano nella
valutazione del benes-sere animale, vi è l.impossibilità dell.assoluto e contemporaneo
soddisfacimento di tutte le esigenze. Ne consegue che vi possono essere diversi livelli di
adeguatezza per aspetti che incidono in modo più o meno rilevante sul benessere.
Per ovviare a queste difficoltà e al fine di prevedere con sufficiente attendibilità le
conseguenze e-sercitate sugli animali dai sistemi di allevamento, i modelli prevedono la descrizione
di tali sistemi e
l.accertamento della loro applicazione corretta con riferimento alle esigenze animali
(ergonomia ed alimentazione) e alle normative di legge.
Oltre a ciò, vengono effettuati rilievi rivolti ad accertare se la risposta degli animali è positiva
o ne-gativa in termini di salute, di performance produttive e riproduttive, di comportamento ecc.
Sostanzial-mente si tratta di un approccio funzionale allo studio e alla valutazione del benessere ed
implica l.identificazione e la quantificazione, il più precisamente ed oggettivamente possibile, di
indicatori di tipo patologico, fisiologico, comportamentale e produttivo.
Per potere verificare il corretto funzionamento di un organismo nel suo complesso è infatti
neces-saria l.analisi congiunta di molteplici indicatori di benessere: un animale infatti potrebbe
produrre molto ma, contemporaneamente, avere difficoltà di movimento, o manifestare problemi
riproduttivi o situazioni di disagio persistente dal punto di vista comportamentale. Questa nostra
insistenza sulla risposta animale è voluta per differenziarsi da quanto fatto nel passato in diversi
paesi europei, ove gli Istituti di ricerca si sono occupati di mettere a punto e di validare schede per
la valutazione del benessere animale basate pre-valentemente su rilievi riguardanti l.housing.
Ciò premesso, il programma di ricerca che si intende sviluppare in collaborazione con
l.Istituto di Zootecnia della facoltà di Agraria dell.Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza
si svolgerà nel cor-so di più anni e gli obiettivi generali sono i seguenti:
messa a punto e validazione di un protocollo di valutazione del benessere animale
nelle aree di montagna sulla razza Valdostana;
valutazione dell.impatto della stabulazione fissa invernale sulle condizioni
di benessere delle bovine da latte.
Descrizione della ricerca
MESSA A PUNTO DI UN PRIMO PROTOCOLLO DI VALUTAZIONE DEL BENESSERE
Per la messa a punto di un modello di valutazione del benessere animale idoneo per le
condizioni di allevamento della Valle d.Aosta è stato utilizzato, come base di partenza, il modello di
valutazione del benessere (SDIB: Sistema Diagnostico Integrato Benessere) messo a punto
dall.Istituto di Zootecnia di Piacenza e sviluppato per gli allevamenti a stabulazione libera di bovine
di razza Frisona italiana. L.attività di messa a punto del modello di valutazione del benessere alle
specifiche condizioni di vita e di allevamen-to della bovina Valdostana è stata così articolata:
i tecnici dell.IAR sono stati addestrati, prevalentemente dal punto di vista pratico,
per il
rilievo dei dati aziendali, per l.esame sugli animali e per la compilazione delle schede
del
modello di valutazione del benessere;
sono iniziati gli esami sugli animali e i rilievi dei dati aziendali. Le schede
utilizzate, pre-disposte per altre tipologie di stabulazione e di allevamento, sono
risultate in alcune
parti troppo complesse e articolate e sono state compilate solo nelle parti di interesse
per la nostra realtà. Sono state evidenziate carenze e aspetti di inadeguatezza al fine
di operare, al termine della ricerca, le semplificazioni e gli adeguamenti che si
riterranno più opportuni per predisporre uno strumento di lavoro meglio rispondente
alle esigenze regionali;
tutti gli indicatori di benessere utilizzati nel modello utilizzato sono stati studiati
sulla Frisona italiana allevata in pianura padana. È necessario quindi raccogliere i
range
di variabilità (valore medio e deviazione standard) di questi indicatori di benessere
nella razza Valdostana.
Per alcuni di questi indicatori rilevati sugli animali ed inerenti la produzione (kg di
latte,
percentuale di grasso e proteine, cellule somatiche) e la riproduzione (numero di
interventi per concepimento, intervallo interparto, quota di rimonta) si intende
utilizzare i dati raccolti
e registrati dall.A.Na.Bo.Ra.Va. Per gli altri indicatori indiretti (housing e management)
e diretti (animal-based, quali lo stato sanitario con le principali malattie, il BCS, le
condizioni dei capezzoli, il feces score ecc.) il range di variabilità si potrà analizzare
utilizzando i rilievi aziendali iniziati nel 2007 e che continuano anche nel 2008.
Al primo rilievo negli allevamenti controllati sono state raccolte tutte le informazioni
pre-viste nelle schede (rilievi indiretti e diretti); nei rilievi successivi ci si è limitati a
raccogliere
i dati relativi agli animali e all.alimentazione. In occasione del 2° o del 3° rilievo e su
una parte degli allevamenti (6 allevamenti) sono stati effettuati prelievi di sangue da
6-8 anima-li, per la determinazione del profilo metabolico e del cortisolo;
analisi statistica dei dati raccolti ed individuazione dei valori standard di
riferimento
(valori medi, ottimali e soglia) per gli indicatori di benessere considerati. L.individuazione dei valori standard di riferimento verrà effettuata sulla scorta dei range
di variabilità prima individuati;
messa a punto di un primo modello di valutazione del benessere attraverso
l.elaborazione dei dati raccolti. L.elaborazione dei dati dovrebbe consentire di individuare le
variabili di tipo diretto ed indiretto che maggiormente contribuiscono ai diversi
aspetti del benessere animale. Dall.elaborazione dovrebbe quindi emergere una prima
indicazione sull.importanza relativa delle condizioni di allevamento (housing,
management, alimentazione) sui diversi aspetti del benessere (comportamentale,
sanitario, produttivo, fisiologico). Si potrà così definire un primo modello
semplificato
di valutazione del benessere, in funzione degli obiettivi richiesti dalla valutazione
(certificazione, individuazione delle cause di ridotto benessere ecc.) applicabile
in allevamento.
VALUTAZIONE DEL BENESSERE INDIVIDUALE E DI GRUPPO IN BOVINE
ALLEVATE IN STABULAZIONE FISSA O LIBERA
Questa ricerca è stata condotta presso l.allevamento sperimentale dell.Institut Agricole
Régional, dove la mandria è stata suddivisa in due gruppi omogenei: uno allevato a stabulazione
fissa ed uno allevato a stabulazione libera. Sui due gruppi sono state utilizzate le stesse schede
predisposte con la fase 1 per i rilievi degli indicatori di tipo indiretto e diretto. Sono stati effettuati i
rilievi con cadenza mensile a partire dal mese di gennaio. Anche in questo caso, in occasione del
primo controllo sono stati rilevati tutti gli in-dicatori di tipo indiretto e diretto. Sui due gruppi di
animali sono stati inoltre controllati il consumo medio di alimenti (giornalmente) e le caratteristiche
degli alimenti e delle razioni. Nei due ricoveri si sono stati controllati, mediante sonde, la
temperatura e l.umidità relativa (registrazioni orarie).
Su tutti gli animali sono stati inoltre effettuati i seguenti rilievi:
la produzione di latte giornaliera;
la composizione del latte su campioni prelevati
con frequenza settimanale.
Su un gruppo di 10 animali in stabulazione fissa e altri 10 in stabulazione libera sono inoltre
state rilevate:
le condizioni metaboliche (profilo metabolico) ed endocrine
(cortisolo)
con frequenza mensile;
le condizioni nutrizionali (BCS) a -30, 0, 30, 60 e 90 giorni di
lattazione;
cleanliness score, feces score, foot score, rumination score, teat score,
behaviour score (interazioni uomo-animale) con cadenza mensile.
Infine si prevede di effettuare un controllo ematico negli animali in alpeggio (8-10 animali)
dove è possibile effettuare i prelievo di sangue sugli animali prima della mungitura. I controlli
verranno effettuati presso 2 o 3 alpeggi. Sui campioni di sangue verrà determinato il cortisolo, oltre
al profilo metabolico.
Gli animali in stabulazione libera hanno dimostrato di adattarsi con difficoltà al nuovo sistema
e sono stati rilevati numerosi problemi:
frequenti lesioni traumatiche diffuse e in particolare all.apparato mammario, con
conseguenti
perdite di produzione;
maggiori problemi di fertilità dovute a maggiori difficoltà a rilevare i calori anche
in relazione
alla mancanza di esperienza del personale nella gestione del nuovo sistema;
difficoltà a gestire correttamente l.alimentazione con i distributori automatizzati di
concentrato, a causa della competitività fra gli animali che ha portato alcune bovine di
indole più
aggressiva a impadronirsi sistematicamente di quantità di concentrato destinato a
quelle
più deboli, con evidenti squilibri alimentari per ambedue le categorie;
composizione del latte anomala in conseguenza di squilibri alimentari dovuti
ad assunzione non corretta di concentrati.
Sulla base dei risultati rilevati sono stati apportati opportuni adattamenti alle modalità di
gestione degli animali in stabulazione libera e sono state acquistate nuove attrezzature, allo scopo di
migliorare l.acquisizione dei dati, ma anche per cercare di trovare opportune soluzioni ai problemi
evidenziati.
Nel corso del periodo autunno-invernale 2006-07 la somministrazione degli alimenti, a
seguito dell.acquisto di un nuovo carro miscelatore, è stata effettuata con la tecnica dell.unifeed o
piatto unico, modalità di alimentazione ormai presente in tutti gli allevamenti intensivi, che consiste
nel fornire la razio-ne di base, di norma insilato di mais, uniformemente miscelata con gli alimenti
concentrati.
Il piatto unico costituito da fieno di prato stabile giustamente umidificato, in modo da favorire
la miscelazione omogenea dello stesso con il concentrato, dopo una fase di messa punto, per la
preparazione e per il corretto soddisfacimento dei fabbisogni, ha permesso di superare gli
inconvenienti legati all.utilizzazione dei distributori automatici.
La migliore gestione della dieta delle singole bovine ha permesso di incrementare le
produzioni, migliorare la fertilità e le caratteristiche qualitative del latte.
L.incidenza dei traumi, soprattutto a livello della ghiandola mammaria, si è inoltre
enormemente ridotta.
Le nuove attrezzature, introdotte ai fini di migliorare la gestione dell.allevamento e delle
performance produttive, hanno richiesto un periodo di taratura e messa a punto, ma hanno permesso
di rilevare numerosi dati utili per adeguare e validare i modelli utilizzati per valutare il benessere
animale nella nostra realtà.
Attività previste
Adattamento delle schede per il rilievo dei dati aziendali.
Studio sui range di variabilità degli indicatori di benessere considerati nel modello.
Analisi statistica dei dati raccolti ed individuazione dei valori standard di
riferimento.
Messa a punto di un primo modello di valutazione del benessere attraverso
l.elaborazione dei dati