LE VOCI DI DENTRO - Teatro Nuovo Giovanni da Udine

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LE VOCI DI DENTRO - Teatro Nuovo Giovanni da Udine
PROSSIMO APPUNTAMENTO
STAGIONE PROSA
13-14-15 dicembre 2013 · h 20.45 PROSA
© studio patrizia novajra
AQUILONI
LE VOCI DI DENTRO
mercoledì 20 e giovedì 21 novembre 2013 · h 20.45 PROSA
due tempi di Paolo Poli
liberamente tratti da Giovanni Pascoli
con Paolo Poli
e con Fabrizio Casagrande, Daniele Corsetti,
Alberto Gamberini, Giovanni Siniscalco
scene di Emanuele Luzzati
costumi di Santuzza Cali’
musiche di Jacqueline Perrotin
coreografie di Claudia Lawrence
regia di Paolo Poli
produzione: Produzioni Teatrali Paolo Poli
Associazione Culturale
Print: La Tipografica srl (UD)
Fondazione
Teatro Nuovo Giovanni da Udine
Via Trento, 4 - 33100 Udine - I
Tel. 0432 248411 - Fax 0432 248452
[email protected] - www.teatroudine.it
LE VOCI DI DENTRO
di Eduardo De Filippo
Interpreti
Chiara Baffi
Betti Pedrazzi
Marcello Romolo
Peppe Servillo
Toni Servillo
Gigio Morra
Lucia Mandarini
VincenzoNemolato
Vicenzo
Nemolato
Marianna Robustelli
Antonello Cossia
Daghi Rondanini
Rocco Giordano
Maria Angela Robustelli
Francesco Paglino
Rappresentata per la prima volta nel 1948 al Teatro
Nuovo di Milano e l’anno successivo al Teatro
Eliseo di Roma , la commedia, considerata tra le
più “nere” di Eduardo De Filippo, è una perfetta
sintesi d’equilibrio tra comico e drammatico.
Scritta, secondo la leggenda, in sole 17 ore ed
ambientata in una Napoli oscura e miserabile, tra
le macerie della guerra, sviluppa un incubo dai
tratti e dagli esiti grotteschi, nel quale i personaggi,
carichi di umanità ferita e incapaci di ascolto
reciproco, si svelano nei loro lati ipocriti e cattivi.
Le voci di dentro, nell’edizione diretta ed interpretata da Toni Servillo, dopo il debutto al Théâtre du
Gymnase di Marsiglia, Capitale Europea della Cultura 2013, e le trionfali repliche allo Shakespeare
Theater di Chicago e al Festival Temporada Alta
a Girona, è protagonista, in Italia ed all’estero, di
una serrata tournèe che toccherà il Maly Teatr a
San Pietroburgo, l’MC93 Bobigny a Parigi, il Barbican Centre a Londra e il Festival de Otono a
Primavera a Madrid.
Nel 2013 lo spettacolo ha vinto il premio
"Maschere del teatro italiano" nelle cinque sezioni
in cui è stato nominato: migliore spettacolo di
prosa, migliore regia, migliore attore protagonista,
migliore attore non protagonista (Peppe Servillo)
e migliore attrice non protagonista (Chiara Baffi).
Personaggi
Maria, cameriera
Rosa Cimmaruta
Michele, portiere
Carlo Saporito
Alberto Saporito
Pasquale Cimmaruta
Matilde Cimmaruta
Luigi
LuigiCimmaruta
Cimmaruta
Elvira Cimmaruta
Un brigadiere
Zi’ Nicola
Capa d’Angelo
Teresa Amitrano
Aniello Amitrano
scene di Lino Fiorito
costumi di Ortensia De Francesco
luci di Cesare Accetta
suono di Daghi Rondanini
aiuto regia Costanza Boccardi
regia di Toni Servillo
foto di scena Fabio Esposito
ufficio stampa Renato Rizzardi
produzione: Teatri Uniti / Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa / Teatro di Roma
anteprima al Théâtre du Gymnase di Marsiglia Capitale Europea della Cultura 2013
Note di regia
Eduardo De Filippo è il più straordinario e forse l’ultimo rappresentante di una drammaturgia
contemporanea popolare, dopo di lui il prevalere
dell’aspetto formale ha allontanato sempre più il
teatro da una dimensione autenticamente popolare. E’ inoltre l’autore italiano che con maggior
efficacia, all’interno del suo meccanismo drammaturgico, favorisce l’incontro e non la separazione tra testo e messa in scena. Affrontare le sue
opere significa insinuarsi in quell’equilibrio instabile
tra scrittura e oralità che rende ambiguo e sempre
sorprendente il suo teatro. Seguendo il suo insegnamento cerco nel mio lavoro di non far mai prevalere il testo sull’interpretazione, l’interpretazione
sul testo, la regia sul testo e sull’interpretazione. Il
profondo spazio silenzioso che c’è fra il testo, gli
interpreti ed il pubblico va riempito di senso sera
per sera sul palcoscenico, replica dopo replica.
Le voci di dentro è la commedia dove Eduardo,
pur mantenendo un’atmosfera sospesa fra realtà
e illusione, rimesta con più decisione e approfondimento nella cattiva coscienza dei suoi personaggi, e quindi dello stesso pubblico. L’assassinio di un amico, sognato dal protagonista Alberto
Saporito, che poi lo crede realmente commesso
dalla famiglia dei suoi vicini di casa, mette in moto
oscuri meccanismi di sospetti e delazioni. Si arriva
Dicono dello spettacolo
ad una vera e propria “atomizzazione della coscienza sporca”, di cui Alberto Saporito si sente
testimone e al tempo stesso tragicamente complice, nell’impossibilità di far nulla per redimersi.
Eduardo scrive questa commedia sulle macerie
della seconda guerra mondiale, ritraendo con
acutezza una caduta di valori che avrebbe contraddistinto la società, non solo italiana, per i decenni a venire. E ancora oggi sembra che Alberto
Saporito, personaggio-uomo, scenda dal palcoscenico per avvicinarsi allo spettatore dicendogli
che la vicenda che si sta narrando lo riguarda,
perché siamo tutti vittime, travolte dall’indifferenza, di un altro dopoguerra morale.
Toni Servillo
Confermando di avere una particolare consonanza con
l’illustre conterraneo, Toni Servillo allestisce una versione
de Le voci di dentro che è un capolavoro di equilibrio
e di finezza poetica, la perfetta espressione di uno stile
personalissimo sospeso fra tradizione e innovazione.
Renato Palazzi - Il Sole 24 Ore
Una memorabile serata. Toni Servillo in scena “la fa da
leone” e mette insieme uno spettacolo con tocchi di genialità. Almeno il teatro ci regala ancora soddisfazione.
Domenico Rigotti - Avvenire
Il riso diventa stridore, la farsa lascia il passo al dramma,
il grottesco e il sublime si affrontano in questo teatro che
fa di Napoli una metafora del mondo. Da vedere.
Magda Poli - Corriere della sera
Impeccabile la recitazione; spiccano la servetta di Chiara
Baffi e, come il viscido fratello di Alberto, un Peppe Servillo dalla forte presenza. Toni Servillo, che non si sottrae
al confronto con il sommo Eduardo, è mirabile sia nella
determinazione della prima parte, sia nello smarrimento
della seconda.
Masolino d’Amico - La Stampa