Nel suo ruolo di insegnante, John Gatto difende la tesi secondo cui i

Transcript

Nel suo ruolo di insegnante, John Gatto difende la tesi secondo cui i
Nel suo ruolo di
insegnante, John
Gatto difende la tesi
secondo cui i
problemi inerenti alia
'scolarizzazione'
potrebbero essere
risolti con metodi che
aiutino i bambini a
sviluppare la
conoscenza di se ed a
con tare su se stessi,
nonche ad
incoraggiare iI
coinvolgimento delle
famiglie nel processo
educativo.
Un discorso di John Taylor Gatto 235 W. 76th Street New York, NY 10023, USA Originariamente pubblicato sulla rivista HOPE
Vol. 1, No.4, set/ott 1996
POB160, Naskeag Rd, Brooklin, ME 04616
Telefono: +1 (207) 359 4651 Fax: + 1 (207) 359 8920 NUMERO 13 1997
Quando, ne11990, John Taylor Gatto fu nominato lnsegnante deU'Anno della
Citta di New York (per il secondo anno di jila), if suo discorso di accettazione
non fu un pacato ringraziamento bensl una sfida nitida e vigorosa alia saggez­
za convenzionale che ammanta il ruolo dell'educazione, della famiglia, dell'in­
dividuo e della comunitii ai giomi nostri. Le sue critiche non sono indirizzate
soltanto aile scuole ed agli alunni di New York, ma riguardano anche do che gli
educatori e i genitori provano, pin 0 meno intensamente, indipendentemente da
dove risiedono. Le sfide che dobbiamo affrontare neU'educare e nell'occuparci
Dei nostri bambini so no serie e complesse, e non sono soltanto responsabilita da
addossare aile nostre scuole. Le scuole tuttavia possono creare gran parte del
contesto necessario a rendere Ia nostra societii ed il nostro mondo il piacevole
luogo in cui tutti vorremmo vivere. Ci fa quindi piacere pubblicare gli appassio­
nati commenti di uno del pin rum orosi e limpidi campioni della riforma educa­
tiva.
- John Wilson, Editore & Direttore, HOPE magazine
ccetto questo riconoscimento per conto di tutti i bravi insegnanti che ho
conosciuto negli anni e che hanno lottato per rendere i loro rapporti con
i bambini degni di merito: uomini e donne che non si sono mai compia­
ciuti di se stessi rna che hanno sempre messo in discussione, si sono
sempre battuti per definire e ridefinire all'infinito che cosa il termine "educazione"
dovrebbe stare a significare. Un "Insegnante dell' "Anno" non e il migliore in giro
- que1li veri sono persone troppo discrete per essere scovati facilmente bens! una
sorta di rappresentante-tipo, simbolo di quei privati cittadini che passano la 10ro
vita con gioia al servizio dei bambini; il premio e tanto 10ro quanto mio.
Stiamo vivendo un periodo di grande crisi sociale. I nostri bambini stanno al
diciannovesimo posto fra i paesi industrializzati per quel che riguarda leggere, scri­
vere e far di conto. L' economia narcotica mondiale e basata suI consumo di questa
e quel prodotto. Se non comprassimo cosi tanti sogni in polvere gli affari collasse­
rebbero e Ie scuole rappresentano un importante punto di vendita. n nostro tasso
di suicidi fra adolescenti e il pili elevato del mondo - ed i ragazzi suicidi per la
maggior parte sono quelli ricchi, non quelli poveri; a Manhattan il 70% dei nuovi
matrimoni dura meno di cinque anni.
La crisi della nostra scuola e un rifle~so di questa crisi sociale; sembra che
abbiamo perso la nostra identita. I vecchi ed i bambini vengono rinchiusi e tenuti
alIa Iarga dal mondo produttivo in una maniera senza precedenti; ness uno comu­
nica piu con loro. Senza vecchi e bambini che si mescolano nella vita quotidiana
una comunita non ha ne passato ne futuro, rna solo un presente continuo. In effet­
ti il termine "comunita" difficilmente si puo applicare al modo in cui noi intera­
giamo gli uni con gli aItri. Viviamo in reti, non in comunita, e a causa di do tutti
quelli che conosco sono soli. In quaIche strano rispetto una scuola e uno degU
attori principaIi di questa tragedia, cosi come 10 e nella forbice fra Ie classi socia­
Ii che si sta ampliando.
Utilizzando Ia scuola come un meccanismo di divisione sembra che siamo suI punto
di creare un sistema di caste, completo dei suoi intoccabili che vagabondano nei treni
delle metropolitane chiedendo la carita e che dormono per Ie strade. Durante i miei 25
ani di insegnamento ho constatato un fenomeno affasdnante doe che per Ie grandi
imprese del pianeta Ie scuole e l'istruzione stanno diventando sempre piu irrilevanti.
A
NEXUS • 11
Nessuno ormai crede pili che gIi scienziati vengano preparati
ltra curiosita che fa pensare e il fatto che il movimento
con corsi di scienze, 0 i politici con corsi di materie civiche ne i
di istruzione domestica e silenziosamente cresciuto
poeti con corsi di letteratura Inglese.
fino a raggiungere dimensioni taliche un milione e
La verita e che Ie scuole in realta non insegnano un bel mezzo di giovani vengono istruiti interamente dai loro genito­
nulla, se non ad obbedire agli ordini. Questo fatto per me e un rio II mese scorso Ie pubblicazioni del settore riportavano la
mistero, perche migliaia di persone di buona volonta e dedite sorprendente notizia secondo cui, relativamente alIa prontezza
alia causa lavorano nelle scuole in qualita di insegnanti, di di pensiero, i bambini istruiti a casa sembrano essere cinque 0
personale non docente e di amministratori, rna la logica astrat­ anche died anni avanti rispetto ai loro corrispettivi educati
ta delle istituzioni sovrasta i contributi individuali. Sebbene nel modo tradizionale.
gli insegnanti si interessino e lavorino molto, molto duramen­
Non penso che ci libereremo delle scuole in un prossimo
te, Ie istituzioni sono psicopatiche; non hanno coscienza. futuro - sicuramente non nell'arco della mia vita - rna se
Suona una campanella ed il giovane nel bel mezzo della ste­ vogliamo cambiare cia che sta rapidamente diventando un
sura di una poesia deve chiudere il quaderno e spostarsi in un disastro di ignoranza dobbiamo capire che l'istituzione scola­
altra cella dove apprende che l'uomo e la scimmia hanno stica "scolarizza" molto bene, rna non "istruisce"; questo e
intrinseco al progetto della cosa in se. Non e colpa di cattivi
antenati comuni.
insegnanti 0 di scarsi fondi stan­
La nostra forma di istruzione
obbligatoria e un'invenzione delle
ziati: semplicemente e impossi­
stato del Massachusetts risalente al
bile che la scolarizzazione e l'j­
1850. Una parte della popolazione,
struzione possano co11imare. Le
stimata intorno al 80%, si oppose
scuole furono progettate da
Horace Mann, Barnas Sears e W.
- talvolta con Ie armi - fino a
quando l'area dell'ultimo avampo­
R. Harper dell'Universita di
Chicago, Thorndyke del College
sto di Barnstable presso Cape Cod
degli Insegnanti della Columbia
nel decennio del 1880 fu conqui­
stata dalla milizia ed essi conse­
e da aItri per essere strumenti
della gestione scientifica della
gnarono i propri bambini, che
popolazione massa. II ruolo
mardarono verso la scuola sotto
delle scuole e queUo di produrre,
scorta armata. C' e qui una curiosa
idea da valutare. Non molto tempo
tramite l'applicazione di formu­
Ie, esseri umani formulati i cui
fa l'uftido del Senatore Ted Ken- .
comportamenti
possono essere
nedy rilascia un documento nel _• • • • • • • • • • • • • • • • • • •
quale si affermava che prima che
previsti e controllati.
l'istruzione divenisse obbligatoria I' alfabetizzazione delle
In una rena larga misura Ie scuole riescono in questo. Ma la
stato era intorno al 98% mentre, dopo di essa, non e mai salita nostra sociefi si sta disintegrando e in una societa di questa
oltre il 91 %, dove e ferma dal 1990; spero che la questione sia genere Ie persooe riuscite sono quelle che contano su se stes­
se, sicure e indipendenti perche la vita comunitaria che pro­
di vostro interesse.
tegge i deboli e i dipendenti e morta. I
prodotti dell'istruzione sono, come ho
gia detto, irrilevanti. Le persone ben
istruite so no irrilevanti. Esse possono
vendere pellicole e lamette da barba,
appallottolare i fogH e parlare al telefo­
no, oppure starsene sedute in modo
assente di fronte a tremolanti terminali
di computer, rna come esseri umani sono
inolili - inutili per se stessi e per gli
aIb:i.
Penso che la miseria quotidiana che ci
circonda sia in larga misura causata dal
fatto che - come sosteneva Paul Good­
man 30 anni fa costringiamo i bambini
a "crescere assurdi". Qualsiasi riforma
dena scuola deve avere a che fare con
queste assurdita.
E assurdo ed anti-vitale far parte di un
sistema che ti obbliga a startene seduto
confinato con gente esattamente della
medesima eta e classe sociale. Un siste­
ma del genere di fatto ti taglia fuori dal­
l'immensa diversita della vita e dalla
Quando la classe di John Gatto geM messaggi in bottiglia nelle acque di sinergia della varieta; ti taglia fuori dal
Coney Island, quello di Wilma Amaro approdo su una spiaggia del New Jer­ tuo passato e dal tuo futuro, sigillandoti
sey, dove fu raccolta dal capo della polizia. Questo porto ad un invito a pran­ in un presente continuo nello stesso
zo di Wilma e sua madre da parte del capo della polizia, lezioni su come modo in cui 10 fa la televisione.
E assurdo ed anti-vitale far parte di un
avviene I'inquinamento, e felici scuse dagli studenti e dalla scuola.
A
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Altra curiosita che fa pensare
e il fatto che it movimento
di istruzione domestica
esilenziosamente cresciuto fino
a raggiungere dimensioni tali
che un milione e mezzo di
giovani vengono istruiti
interamente dai loro genitori.
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sistema che ti costringe ad ascoltare un estraneo che ti legge
delle poesie quando tu vuoi imparare a costruire degli edifici
oppure discutere con un perfetto sconosciuto della costruzio­
ne dei palazzi quando vorresti .1eggere delle poesie.
E assurdo ed anti-vitale spostarsi di aula in aula al suono di
una campanella ogni giomo della tua gioventu in un'istituzio­
ne che non ti permette alcuna privacy e ti segue anche nella
sacralita della tua casa chiedendoti di fare i tuoi "compiti per
casa".
"Come impareranno a leggere?" chiederete voi, e Ia mia
risposta e "Ricordate Ie lezioni del Massachusetts!" Quando i
bambini hanno vite piene, invece che graduate in agglomerati
di auIe, essi imparano a leggere, scrivere e far di conto con
faciliHt se tali cose hanno un senso nell' esistenza che si
dispiega intomo ad essi.
Ma ricordate che negJi USA quasi nessuno che legga, scriva
o sappia far di conto ottiene molto rispetto. Noi siamo una
nazione di parlatori; paghiamo ed ammiriamo gli oratori al
massimo grado e COSt i nostri bambini pariano in continuazio­
ne, seguendo gli esempi pubblici della televisione e degli
insegnanti scolastici. Risulta assai difficile insegnare Ie
"'nozioni di base" percM ormai esse non sono piil realmente
basilari per Ia societa che abbiamo creato.
D
ue istituzioni attualmente controllano Ie vite dei nostri
bambini: Ia televisione e la scuola, in quest'ordine.
Entrambe riducono i1 reale mondo di conoscenza,
forza, temperanza e giustizia ad un'infinita astrazione in con­
tinuo movimento.
Nei secoli scorsi il tempo di un
bambino e di un adolescente era
occupato da vero lavoro, vere
opere pie, vere avventure e vera
ricerca di mentori che potessero
insegnare quello che uno voleva
realmente apprendere. Una
grande porzione del tempo veni­
va trascorsa nelle occupazioni
della comunita. curando i propri
affetti, incontrando e studiando
ogni livello della comunita,
imparaDdo come costruirsi una
casa e dozzine di altre attivitii
necessarie a divenire un uomo 0
una donna completi.
Ma ecco il calcolo del tempo con cui hanno a che fare i
bambini a cui insegno. Delle 168 ore di ciascuna settimana i
miei bambini devono dedicarne 56 al sonno; restano 112 ore
alIa settimana da dedicare a se stessi. Essi poi, secondo recen­
ti sondaggi, guardano 55 ore la settimana di televisione; i1 che
lascia lora 57 ore la settimana per crescere.
I miei bambini frequentano la scuola per 30 ore la settima­
na, impiegano circa otto ore per prepararsi, andare e tornare
da scuola, e passano un media di sette ore la settimana per
eseguire i compiti per casa - per un totale di 45 ore. Durante
questo lasso di tempo essi sonG costantemente sorvegliati,
non dispongono di tempi 0 spazi personali e, se cercano di
rivendicare la propria individualita nell'uso di tempi e spazi,
vengono messi in riga. Questo riduce a 12 ore la settimana il
tempo da dedicare alla creazione di una propria coscienza.
Naturalmente i ragazzi si nutrono, e la cosa richede anch'essa
del tempo - non molto, poiche abbiamo perso la tradizione
del consurno dei pasti in famiglia. Se assegniamo tre ore la
settimana per i pasti serali, otteniamo un totale netto di nove
ore a bambino di tempo personale.
Non e sufficiente, non e COSt? Naturalmente piil il bambino
e ricco e menD guarda la televisione, rna it tempo del bambi­
no ric co e altrettanto strettamente limitato da un piu ampio
catalogo di intrattenimenti commerciali e dal suo inevitabile
carico di una serie di lezioni private in aree che raramente
sono di sua scelta.
E, cosa alquanto strana, queste cose rappresentano soltanto
un modo piu estetico di creare esseri urnani dipendenti, inca­
paci di riempire i propri tempi, incapaci di dare origine a
significati che diana sostanza e piacere alle lora esistenze.
Questa dipendenza e mancanza di scopi e una malattia nazio­
nale e ritengo che Ie lezioni della televisione e della scuoia ­
l'intera idea Chatauqua abbiano molto a che fare con tutto
cio.
Pensate aIle cose che ci stanno uccidendo in quanto nazione:
droga, competizione insensata, sesso ricreativo, pornografia
della violenza, gioco d'azzardo, alcool e la peggiore porno­
gratia di tutte: l'accumulazione come filosofia di vita. Tutte
sono assuefazioni di personalita dipendenti e cioe quello che
il carattere della nostra scuola deve inevitabilmente produrre.
OgliO raccontarvi qual e l'effetto che ha sui bambini i1
fatto di prendere loro tutto il tempo - quel tempo di
cui hanno bisogno per crescere e costringerli a dedi­
carlo ad astrazioni. Qualsiasi riforma che non affronti Ie
seguenti specifiche patologie non sara nient' altro che una
soluzione di facciata.
1. I bambini a cui insegno sono indifferenti al mondo degli
adulti; questa sfida l'esperienza di
migliaia di anni. Uno studio atten­
to su cib che facevano i grandi e
sempre stata la piu eccitante occu­
pazione dei bambini, rna ness uno,
di questi tempi, vuole crescere - e
chi pub biasimarli? I giocattoli
siamo noL
2. I bambini a cui insegno non
hanno quasi alcuna curiosita e Ie
0
poche che hanno sono transitorie.
Essi non riescono a concentrarsi a
lungo, anche sulle cose che scel­
gono di fare. Riuscite a percepire
la connessione fra Ie campanelle
che suonano in continuazione per
cambiare corso e questo fenomeno
di attenzione evanescente?
3. I bambini a cui insegno hanno una scarsa percezione del
futuro, di come il domani sia inestricabilrnente legato all' og­
gi. Essi vivono in un presente continuativo: il preciso istante
in cui essi si trovano rappresenta il confine della loro coscien­
za.
"
4. I bambini a cui insegno sono antistorici; non hanno alcu­
na sensazione di come il passato abbia predestinato il lora
presente, limitando Ie loro scelte e dando forma alle loro vite
ed ai loro valori.
5. I bambini a cui insegno sono crudeli l'uno con l'altro:
mancano di compassione per Ie sventure, ridono delle debo­
'lezze, disprezzano colora il cui bisogno di aiuto SI manifesta
troppo apertamente.
6. I bambini a cui insegno si trovano a disagio di fronte
all'intimita e alIa franchezza. Essi non riescono a rapportarsi
con una genuina intimita a causa dell'inveterata abitudine di
preservare un se segreto all'interno di una personalita estema
costituita da brandelli artificiali e pezzi di comportamenti
desunti dalla televisione 0 acquisiti per manipolare gli inse-
V
II mese scorso Ie pubblicazioni
del settore riporlavano
la sorprendente notizia secondo
cui, relativamente alia prontezza
di pensiero, i bambini istruiti a
casa sembrano essere cinque
anche dieci anni avanti rispetto
ai Ioro corrispettivi educati
neI modo tradizionale.
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gnanti. PoicM non sono come essi stessi si rappresentano, in
caso eli intimita il travestimento si assottiglia e COSt Ie relazio­
ni intime vanno evitate.
7. I bambini a cui insegno sono materialisti, seguendo la
scia eli quegli insegnanti che materialisticamente "classifica­
no" qualsiasi cosa e dei personaggi televisivi che mettono in
vendita tutto cib che c'e al mondo.
8. I bambini a cui insegno sono dipendenti, passivi e timoro­
8i eli fronte a sfide di tipo nuovo. Questa timidezza viene eli
frequente mascherata da una spavalderia eli facciata, oppure
da rabbia 0 aggressivita, rna sotto sotto c'e un vuoto senza
forza d'animo.
Potrei ciiare alcune altre conelizioni che una rifonna scola­
stica dovrebbe soddisfare se vogliamo arrestare i1 nostro
declino nazionale, rna ormai avrete
afferrato il mio punto di vista, che 10
condividiate 0 meno. La scuola, la tele­
visione 0 entrambe hanno causato que­
ste patologie; 81 tratta eli una semplice
questione aritrnetica.
Fra la scuola e la televisione tutto il
dell'
tempo di cui dispongono i bambini
viene consumato. Questo e quello che
ha elistrutto la famiglia Americana: non
S1 tratta pili di un fattore nell' educazione
dei nostri figli.
Che si puo fare? Innanzitutto abbiamo
bisogno di un feroce dibattito a livello
nazionale che vada avanti, giomo dopo
giomo, anna dopo anna - il tipo di risal­
to continuo che il giomalismo ritiene
noioso.
Dobbiamo gridare e discutere sulla
situazione scolastica fino a quando la
cosa non sara sistemata 0 irrimedia­
bilmente compromessa, 0 l'una 0
l' altra. Se riusciamo sistemarla, bene;
se non ci riusciamo, aHora il successo
deH'istruzione domestica indica un
percorso diverso che risulta molto
promettente. Riversare il denaro nel­
l'istruzione familiare potrebbe pren­
dere due piccioni con una fava,
rimettendo in sesto Ie famiglie COSt
come i bambini.
Una rifonna autentica e possibile, rna non dovrebbe costare
nulla. Dobbiamo ripensare Ie premesse fondamentali dell'i­
struzione e decidere cosa vogliamo che i bambini apprendano
e percM. Per 140 anni questa nazione ha cercato di imporre
obiettivi decisi da un altezzoso centro di comando costituito
da "esperti" - un'elite centralizzata eli ingegneri sociali. Non
ha funzionato e non funzionera. Si tratta di uno sfacciato tra­
dimento della promessa democratica che- un tempo rese que­
sta nazione un nobile esperimento.
II tentativo della Russia di controllare l'Europa dell'Est e
esploso davanti ai nostri occhi. II nostro tentativo eli imporre
10 stesso tipo eli ortodossia sociale, utilizzando Ie scuole come
strumento, sta anch'esso andando in pezzi, anche se in modo
pili lento e doloroso. Non funziona percM Ie sue premesse
fondamentali sono meccaniche, disumane e ostili alla vita
familiare.
Le vite possono essere controllate dalla macchina educativa,
rna reagiranno in termini di patologia sociale: droga, violen­
za, autodistruzione, indifferenza e i sintomi che noto nei bam­
bini a cui insegno.
"­
giunto il momento di guardare indietro per recuperare
una filosofia educativa che funzioni. Una di quelle
apprezzo in modo particolare e quell a preeliletta per
migliaia di anni dalle classi dirigenti dell'Europa. Credo che
funzioni altrettanto bene sia per i bambini ricchi che per quel­
Ii poveri. Ne faccio uso nel mio metodo di insegnamento
nella misura in cui mi e possibile - cioe fino ache riesco a
passarla liscia, data la situazione attuale di istruzione obbliga­
toria.
Al centro di questo sistema educativo elitario sta la convin­
zione che la conoscenza eli se e l'unica base di una vera cono­
scenza. Dappertutto in questa sistema, a qualsiasi eta, trove­
rete disposizioni che mettono il bambino da solo in un
ambiente non guidato con un problema da risolvere. Talvolta
il problema e irto di pericoli, come per
esempio il problema di far galoppare 0
saltare un cavallo rna questo, natural­
mente, e un problema risolto con suc­
cesso da migliaia eli bambini di farniglie
agiate prima di com pi ere died annL
Riuscite a immaginare chiunque abbia
padroneggiato una tale sfida che manchi
di fiducia nella propria abilita nel fare
qualsiasi cosa? A volte il problema e
quello di controllare la solitudine, come
fecero Thoreau a Walden 0 Einstein in
Svizzera.
Uno dei miei ex studenti, Roland
Legiardi-Laura, sebbene entrambi i
genitori fossero morti ed egli non dispo­
nesse eli alcuna eredita, giro da solo gli
USA in bicicletta quando era poco pili
che adolescente. Pub forse sorprendere
it faUo che nella maturita egli fece un
film suI Nicaragua, sebbene non
avesse ne denaro ne precedenti espe­
rienze nel settore, e chefu premiato
con un riconoscimento internazionale
- anche se nonnalmente di mestiere
faceva il carpentiere?
In questo momento stiamo privando i
nostri bambini del tempo di cui
necessitano per sviluppare la cono­
scenza eli se stessi; dobbiamo inven­
tare esperienze scolastiche che resti­
tuiscano parte di questo tempo. Dobbiamo dare fiducia ai
bambini sin da un'eta. molto tenera con 10 studio inelipenden­
te, magari organizzato a scuoIa, rna che si svolga lantana
dagli ambienti istituzionali; dobbiamo inventare un curricu­
lum secondo cui ogni ragazzo abbia I' opportunita eli sviluppa­
re la propria singolarita. e la fiducia in se stesso.
Non molto tempo fa con 70 dollari ho mandato una ragazzi­
na di 12 anni con la madre che non parlava inglese - in cor­
riera lungo la costa del New Jersey. Porto a pranzo il capo
della polizia eli Sea Bright scusandosi per aver sporcato la sua
spiaggia con una bottiglia vuota di Gatorade. In cambio delle
sue scuse pubbliche ho fatto in modo che la ragazza dispones­
se di un giomo di apprendistato sulle procedure di polizia
della piccola citra.
Pochi giomi dopo altri due dei miei alunni dodicenni sono
andati da soli da Harlem alIa 31ma West Street dove hanno
iniziato un tirocinio con un editore di quotidiani. La settimana
prossima tre dei miei ragazzi si troveranno nel mezzo delle
paludi del Jersey aIle sei del mattino, a studiare i ragionamen­
ti del presidente di una compagnia di trasporti mentre invia
E
II tentativo della Russia
di controllare l'Europa
Est eesploso davanti
ai nostri occhi. II nostro
tentativo di imporre 10
stesso tipo di ortodossia
sodale, utilizzando Ie
scuole come strumento,
sta anch'esso andando in
pezzi, anche se in modo
piu lento e doloroso. Non
funziona perche Ie sue
premesse fondamemali
sano meccaniche,
disumane e ostili
alia vita familiare.
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diciotto-ruote a Dallas, Chicago e Los Angeles.
Forse che questi sono bambini "speciali" inseriti in un pro­
gramma "speciale"? Essi sono soltanto simpatici ragazzi del
centro di Harlem, svegli e vispi, rna cosl malamente educati
che quando arrivarono da me la maggior parte di essi non era
capace di fare addizioni 0 sottrazioni in scioltezza; e non uno
che conoscesse a quanto ammontava la popolazione di New
York 0 quanto quest'ultima distasse dalla California.
La cosa mi preoccupa? Certo. Ma sono sicuro che non appe­
na acquisiranno la conoscenza di se diverranno anche inse­
gnanti di se stessi, e solo l' auto-insegnamento ha un qualche
valore duraturo.
Dobbiamo dare subito ai ragazzi del tempo indipendente
percM questa e Ia chi ave della conoscenza di se e dobbiamo
ricoinvolgerli nel mondo reale il piu
in fretta possibile in modo che il
tempo indipendente possa essere uti­
lizzato per qualcosa di diverso da
ulteriori astrazioni. Questa e un'e­
mergenza e richiede azioni correttive
drastiche. I nostri bambini nelle
nostre scuole stanno morendo come
mosche; cattiva 0 buona istruzione,
non cambia nulla: irrilevanti.
abbandonarono il sistema di adozione dei bambini indesidera­
ti ed invece impiegarono tempi e fondi nazionali per rafforza­
re Ia famiglia originale in modo che i bambini nati da Svedesi
fossero voluti. Ridussero COS! il numero di bambini Svedesi
indesiderati da 6.000 nel 1976 a 15 nel 1986. Si puo fare. Gli
Svedesi semplicemente si stufarono di pagare per Ie macerie
sociali causate dai bambini indesiderati e cosl si occuparono
della cosa; anche noi possiamo farlo.
a famiglia rappresenta il principale ingranaggio dell' e­
ducazione. Se utilizziamo l'istruzione per staccare i
bambini dai genitori - e, senza fallo, questa e stata Ia
funzione centrale delle scuole sin da quando John Cotton
l' annunciocome scopo delle scuole di Colony Bay nel 1650 e
Horace Mann feee altrettanto per queUe del
Massachusetts nel 1850 - ci apprestiamo a
continuare a ritrovarci il museD degli orrori
che abbiamo ora.
n curriculum della famiglia sta al centro dl
ogni vita buona. Noi ci siamo distaccati da
quel curriculum; e tempo di farvi ritomo.
La via al buonsenso neIl'educazione - per
Ie nostre scuole - passa attraverso il lorD
iniziare ad allentare la presa delle istituzio­
ni sulla vita familiare e nel promuovere,
durante il tempo scolastico, confluenze fra
genitori e bambini tali da rafforzare i lega­
mi familiari. Questo era il mio vero scopo
quando ho mandato la ragazza e sua madre
sulla costa del Jersey ad incontrare il capo
della polizia.
Ho molte idee su come creare un curricu­
lum familiare e immagino che anche a
molti di voi verranno molte idee, non
COSI
appena inizierete a pensarci suo n nostro
principale problema, neU'acquisizione
di quel tipo di pensiero radicale che
potrebbe riformare la scuola, e che
abbiamo grandi interessi acquisiti che
traggono profitto dal sistema scolastico
esattamente cosl come e, nonostante la
retorica che sostiene il contrario.
Noi dobbiamo fare in modo che nuove
voci e nuove idee vengano prese in con­
siderazione - Ie mie idee e Ie vostre.
Abbiamo tutti la pancia piena di voci autorizzate alla televi­
sione e sulla stampa. Ora e richiesto un decennio di dibattito
aperto a tutti - e non pill Ie opinioni degli "esperti'. Gli esper­
ti dell'educazione hanno sempre sbagliato; Ie lorD "soluzioni"
sono costose, fini a se stesse ed includono sempre una ulterio­
re centralizzazione. Basta!
E tempo di tomare alla democrazia, aHa singolaritli e alIa
famiglia.
Ho detto quel che dovevo. Grazie.
L
II nostro principale problema, nell'acquisizione di quel tipo di pensiero radicale che potrebbe riformare la scuola, e che abbiamo grandi interessi acquisiti che traggono profitto dal sistema scolastico esattamente
come e, nonosfante
la retorica che sostiene
il contrario.
i cosa altro necessita un siste­
ma scolastico ristrutturato? Di
smettere di essere un parassita
della comunita lavorativa. Ritengo
che abbiamo bisogno di rendere it
servizio ana comunitli una parte pre­
scritta dell'istruzione; questo e il
modo piu veloce di responsabilizzare
i bambini.
Per cinque anni ho gestito un
programma scolastico guerrigliero
in cui ho assegnato a tutti i ragaz­
zi, ricchi e poveri, svegli e tardi,
320 ore annue di duro servizio
comunitario. Dozzine di questi
ragazzi anni dopo sono tomati da
me e mi hanno detto che questa
esperienza aveva cambiato la loro
vita, aveva insegnato loro a vedere
in modi diversi, a riconsiderare
valori e scopi. Questo accadde quando essi erano tredicenni,
nel mio programma Lab School - reso possibile soltanto dal
fatto che il mio riceo distretto scolastico era nel caos piu tota­
Ie. Quando tomo la "stabilita", il Lab (laboratorio) chiuse i
battenti. Aveva avuto troppo successo ed era costato trOPPO
poco percM gli fosse perrnesso di proseguire; avevamo fatto
fare ai programrni dialto rango una brutta figura.
In questa dttli non mancano certo problemi concreti; si puo
chiedere ai ragazzi di aiutare a risolverli in cambio del rispet­
to e dell'attenzione del mondo adulto. Buono per i ragazzi e
Nota dell'Editore: Abbio:mo chiesto at Sig. GatW se avesse
buono per il resto di nol.
Studio indipendente, servizio comunitario, avventure prati­ .voglia di scrivere poche righe su do che e successo da
che, grandi dosi di privacy e solitudine, un rnigliaio di tirocini quando ha tenuto it discorsiJ di cui sopra. EgJi in risposta ci
diversi - questi sono i potenti, efficaci ed economici mezzi ha scritto quanto segue. Bisogna notare che, quando egli ha
per iniziare una reale riforrna della scuola. Ma nessuna rifor­ deciso di smettere di insegnare nell'apparato scolastico, non
rna su larga scala rimettera in sesto i nostri bambini danneg­ aveva alcuna idea precisa su come avrebbe sbarcato illuna­
giati e la nostra societa danneggiata fino a quando non impor­ rio. - J. w., HOPE Magazine
remo l'idea di "scuola" aperta - per includere la famiglia
Caro John, come ingranaggio principale dell'educazione.
Un anno e mezzo dopo che tenni questo discorso, ho smesso Gli Svedesi realizzarono questo nel 1976 quando di fatto
D
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di insegnare· (sulla pagina Op-Ed del Wall Street Journal del
25luglio 1991). Una settimana pili tardi mi fu ehiesto di par­
lare agli ingegneri del Centro Spaziale della NASA di God­
dard e la settimana successiva ero alIa Casa Bianca. Quindiin
rapida successione sono stato invitato ad inaugurare la stagio­
ne del Nashville Center for the Arts, ad essere l'Oratore di
Punta della Convention dei Bibliotecari del Colorado ed ho
trascorso otto ore in privato con i controllori delle 32 divisio­
ni operative della United Technologies Corp. di Hartford, CT.
Da Ii alla coroune The Farm nel Tennessee centrale, in una
riserva Indiana del New Mexico e ad una convention di scuo­
Ie domestiche cristiane ad Atlanta. Thtto sommato, da quando
ho abbandonato l'insegnaruento cinque anni fa, ho tenuto 522
tra discorsi e laboratori in 49 stati (mi manca l'Oklahoma) e
sei paesistranieri. Non mi faccio pubblicita rna rui reeo
dovunque vengo invitato, sino al momenta in cui i ruiei ospiti
non mi impongono cio che devo dire.
II fatto di starmene seduto su di un aereo un giomo su due
mi ha fatto prendere 85 libbre, COS! mi aspetto di passare al
ruondo degli spiriti da un momenta all'altro se non adotto una
qualche strategia, rna nel frattempo ho incontrato un sorpren­
dente campione di gente comune coraggiosa e ottirna prove­
niente da ogni punto dello spettro politico/sociale - abbastan­
za da eonvineermi ehe un rinascimento Americano e latente
nelle persone ordinarie di questa nazione se sol tanto riuscia­
mo ad imruaginare un modo di ripristinare la proruessa demo­
cratica.
10 pensoche ce la faremo. Nutro fiducia e speranza che pos­
siamo farcela.
John Taylor Gatto
Note suII'Autore:
John Taylor Gatto, per 30 anni insegnante in una scuola
pubblica di New York, nel 1989, 1990 e 1991 fu nominato
Insegnante dell' Anno di New York nonche, nel 1990 e 1991
Insegnante dell' Anno dello Stato di New York. Egli e l'autore
di Dumbing Us Down, The Exhausted School e di The Empty
Child: A Schoolteacher's Intuition about the Problem of
Modem Schooling (sara edito all'inizio del 1998 da Simon &
Schuster),
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