Tema n. 2 - barbescuola
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Tema n. 2 - barbescuola
Vincitore Borsa di Studio Mario e Beatrice Sodi 2014 Federico Serino classe 3C Siamo entrati nel terzo millennio e sembra impossibile che, ad un alto grado di civiltà e progresso , la discriminazione della donna sia ancora uno dei fenomeni negativi che colpisce tutto il mondo. In Africa, nel Medio Oriente e nell’America del Sud la donna è ancora sottomessa all’uomo e non è uguale a lui dal punto di vista dei diritti (al lavoro, ad una giusta retribuzione, al voto, all’istruzione..). Ci sono culture che la tengono quasi in stato di segregazione, sottomessa all’autorità del padre e in seguito del marito, senza libertà di movimento e di espressione, costretta in molti casi ad uscire coperta con un velo che le lascia libero solo il volto o addirittura solo gli occhi, a subire la pratica dell’infibulazione per negarle il piacere sessuale. Le Olimpiadi del 2012 a Londra sono state definite le “Olimpiadi in Rosa” perché per la prima volta abbiamo visto la partecipazione delle donne dei paesi Arabi: hanno gareggiato indossando uniformi che coprono tutto il corpo, lasciando scoperto solo il volto, ma almeno hanno potuto partecipare! Il fatto di averne parlato anche a scuola, analizzando l’argomento con insegnanti di diverse materie, mi ha dato la possibilità di riflettere maggiormente sulla condizione femminile in Italia e nel mondo, offrendomi l’opportunità di maturare opinioni e idee più chiare: le donne hanno una spiccata sensibilità, sono intelligenti, hanno qualità critiche ed organizzative, sono brave educatrici ed econome, donano la vita crescendo dentro di sé il figlio per nove mesi e partorendo con dolore; la donna è la metà che con l’uomo formerebbe l’intero, l’unione perfetta. Ma anche nei paesi occidentali alla donna non sono riservati giusti trattamenti: in Italia, per esempio, ha avuto diritto al voto solo dal 1946; gli stipendi sono inferiori a quelli degli uomini; in politica la sua presenza è nettamente inferiore rispetto al genere maschile; se aspetta un bambino in molti casi è costretta a lasciare il lavoro per iniziare la gestione familiare, perché mancano strutture e servizi; il suo impegno nel lavoro domestico è superiore a quello dell’uomo e con stipendio inesistente. In questo momento sembra quasi che l’uomo tema le capacità della donna, che ci sia una specie di rivalità tra i due generi, che sfocia nel dominio del più forte fisicamente, che costringe l’altra a restare assoggettata, insoddisfatta e delusa. A questo proposito parlerei anche del femminicidio definendolo una piaga dei nostri giorni. Mi chiedo quali possano essere i motivi che spingono un uomo a non accettare di essere lasciato da una donna, ma devo dire che, in fondo, tali motivi non mi interessano neppure, perché non ci sono motivazioni valide per togliere la vita a qualcuno. A che ci serve andare sulla Luna o cercare altre forme di vita aliene se non riusciamo a rispettarci come esseri viventi su questo pianeta ? E tutto il nostro progresso, le nostre conoscenze a cosa ci giovano se non rispettiamo la vita di ogni individuo”senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore,di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione “? In questo contesto il lavoro è un elemento fondamentale, perché è un diritto di tutti in quanto”esseri umani”, che trovano in esso la propria realizzazione e dignità. Così per la donna il lavoro diventa indipendenza, autonomia, realizzazione, possibilità di contribuire alla crescita della società, base di parità con l’uomo. Negare il lavoro alla donna significa volerla ancora tenere sottomessa e assoggettata e privare il mondo di contributi che potrebbero davvero migliorarlo!