cinema, musica e mostre
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cinema, musica e mostre
Spazio Cinema - Expò Stagione Giugno 2012 Martedì 19 Giugno CINEMA, MUSICA E MOSTRE Nel nuovo spazio estivo dell’EUR Ore 19.00 APERITIVO CASA NOVECENTO Ore 19.00 LEONARDO le musiche del cinema Ore 19.00 ARTGATE in collaborazione con la Tognazza Amata presenta il progetto Art&Food con la mostra di GIAMPAOLO ATZENI e il vino di UGO TOGNAZZI presentato da GIANMARCO TOGNAZZI Ore 21.30 proiezione CORTOMETRAGGI Ore 23.00 Concerto live LAPINGRA Ore 23.00 Dj set di DJ LEONARDO, funky e deep house ARTI VISIVE E FILM LIBERIAMO QUALCOSA 2009 (30’), di Guido Tortorella. Luccio, nella sua scuola, non si trova bene e con il suo amico Valerietto si sentono come pesci fuor d'acqua. Una sera, mentre aspetta l'amico proprio davanti scuola, Luccio vede la bellissima Joan scavalcare il cancello. Senza un motivo preciso, come Alice segue il bianconiglio, anche lui lancia il borsone nel cortile ed entra. DOMANI 2011 (5’) di Giovanni Bufalini. Con Beppe Fiorello. Un delicato omaggio ai 150 anni dell'Unità d'Italia e al tricolore in uno spaccato di vita italiana sospesa tra attualità e neorealismo. Il tema centrale è quello della famiglia. Tre bambini giocano nel lettone dei genitori e litigano per una coperta troppo corta. SENZA PAROLE 1996 (9’) di Antonello de Leo, per la fotografia di MARCO ONORATO. Con Rocco Papaleo. Celestino, un ragazzotto del sud che lavora come lavapiatti in una trattoria romana e che ha problemi di comunicazione a causa del suo dialetto, si innamora di Rosetta, la giovane muta che lavora nella lavanderia accanto. Temendo che la ragazza possa respingerlo, Celestino impara il linguaggio dei segni e si finge muto. Candidato agli Oscar nel 1997. STANZA 88 2010 (8') di Pierluca Di Pasquale. Un uomo scopre il suo doppio riflesso nello specchio di una stanza d’hotel, con il quale apre un conflitto. La dinamica del duello viene narrata e registrata attraverso i messaggi lasciati nella segreteria telefonica della compagna. Finalista nel 2009 e nel 2010 al concorso pitching del RomaFictionFest. Spazio Espositivo: ARTGATE che si pone come “regista” tra gli attori della filiera ed il mercato, con l’obiettivo di facilitare comunicazione, informazione e scambio presenta: GIAMPAOLO ATZENI, cagliaritano classe ‘54. Le sue prime opere risalgono al 1971. Attore di teatro, fotografo, reporter in Africa, India, e Medio Oriente. Nei primi anni ’90 sviluppa e sintetizza lo stile pittorico che caratterizza le sue creazioni esposte in importanti musei pubblici e gallerie. Dal 1998 si occupa di elaborazioni al computer, realizzando opere di arte digitale. Dal 2001 collabora con ArteIn, in qualità di fotografo e giornalista realizzando interviste e articoli a personaggi del mondo dell’arte, della moda e del design. Presente nel 2011 alla Biennale di Venezia. _______________________ Mercoledì 20 Giugno Spazio Espositivo: ARTGATE che si pone come “regista” tra gli attori della filiera ed il mercato, con l’obiettivo di facilitare comunicazione, informazione e scambio presenta: GIAMPAOLO ATZENI, cagliaritano classe ‘54. Le sue prime opere risalgono al 1971. Attore di teatro, fotografo, reporter in Africa, India, e Medio Oriente. Nei primi anni ’90 sviluppa e sintetizza lo stile pittorico che caratterizza le sue creazioni esposte in importanti musei pubblici e gallerie. Dal 1998 si occupa di elaborazioni al computer, realizzando opere di arte digitale. Dal 2001 collabora con ArteIn, in qualità di fotografo e giornalista realizzando interviste e articoli a personaggi del mondo dell’arte, della moda e del design. Presente nel 2011 alla Biennale di Venezia. Spazio Cinema Performance diretta da Marianna Galloni e tratta dallo spettacolo: "essere, horror dell'adolescenza" Proiezione del trailer "Cronaca di un assurdo normale" di Stefano Calvagna Link al trailer: http://www.youtube.com/watch?v=Z4_sl6U76fs Proiezione del film: " in nomine Satan" di Emanuele Cerman Link al trailer: http://www.youtube.com/watch?v=1zVIGPlgvJc Organizzano la serata le Associazioni: "Artisti Indipendenti 2010" e "In Traslation" Saranno presenti alcuni attori del cast. _______________________ Giovedì 21 Giugno Spazio Espositivo: ARTGATE che si pone come “regista” tra gli attori della filiera ed il mercato, con l’obiettivo di facilitare comunicazione, informazione e scambio presenta: GIAMPAOLO ATZENI, cagliaritano classe ‘54. Le sue prime opere risalgono al 1971. Attore di teatro, fotografo, reporter in Africa, India, e Medio Oriente. Nei primi anni ’90 sviluppa e sintetizza lo stile pittorico che caratterizza le sue creazioni esposte in importanti musei pubblici e gallerie. Dal 1998 si occupa di elaborazioni al computer, realizzando opere di arte digitale. Dal 2001 collabora con ArteIn, in qualità di fotografo e giornalista realizzando interviste e articoli a personaggi del mondo dell’arte, della moda e del design. Presente nel 2011 alla Biennale di Venezia. _______________________ Venerdì 22 Giugno Spazio Espositivo: ARTGATE che si pone come “regista” tra gli attori della filiera ed il mercato, con l’obiettivo di facilitare comunicazione, informazione e scambio presenta: GIAMPAOLO ATZENI, cagliaritano classe ‘54. Le sue prime opere risalgono al 1971. Attore di teatro, fotografo, reporter in Africa, India, e Medio Oriente. Nei primi anni ’90 sviluppa e sintetizza lo stile pittorico che caratterizza le sue creazioni esposte in importanti musei pubblici e gallerie. Dal 1998 si occupa di elaborazioni al computer, realizzando opere di arte digitale. Dal 2001 collabora con ArteIn, in qualità di fotografo e giornalista realizzando interviste e articoli a personaggi del mondo dell’arte, della moda e del design. Presente nel 2011 alla Biennale di Venezia. _______________________ Sabato 23 Giugno Spazio Espositivo: ARTGATE che si pone come “regista” tra gli attori della filiera ed il mercato, con l’obiettivo di facilitare comunicazione, informazione e scambio presenta: GIAMPAOLO ATZENI, cagliaritano classe ‘54. Le sue prime opere risalgono al 1971. Attore di teatro, fotografo, reporter in Africa, India, e Medio Oriente. Nei primi anni ’90 sviluppa e sintetizza lo stile pittorico che caratterizza le sue creazioni esposte in importanti musei pubblici e gallerie. Dal 1998 si occupa di elaborazioni al computer, realizzando opere di arte digitale. Dal 2001 collabora con ArteIn, in qualità di fotografo e giornalista realizzando interviste e articoli a personaggi del mondo dell’arte, della moda e del design. Presente nel 2011 alla Biennale di Venezia. ________________________________ Martedì 26 Giugno CINEMA, MUSICA E MOSTRE Nel nuovo spazio estivo dell’EUR Ore 19.00 APERITIVO CASA NOVECENTO Ore 19.00 Dj set di, LEONARDO le musiche del cinema Ore 19.00 esposizione degli ALLIEVI DELL’ISTITUTO SUPERIORE DI FOTOGRAFIA Ore 21.30 proiezione FILM HENRY con ALESSANDRO PIVA e parte del CAST Ore 23.00 Concerto live ERRICHETTA UNDERGROUND Ore 23.00 Dj set di DJ LLOYD, funky e deep house ARTI VISIVE E FILM Link al trailer del film Henry: http://www.youtube.com/watch?v=4cU8z1iSt_s Titolo: Henry Durata: 86’ Regia: Alessandro Piva Produttore: Alessandro Piva in associazione con Donatella Botti Produzione: Seminal Film in associazione con Bianca Film – con il contributo del MiBAC Distribuzione: Seminal Film Liberamente tratto dal romanzo “Henry” di Giovanni Mastrangelo, Giulio Einaudi Editore. CAST : Nina: Carolina Crescentini (Mine vaganti, Parlami d'amore, I demoni di San Pietroburgo) Silvestri: Claudio Gioé (La matassa, La meglio gioventù, Il capo dei capi) Kueku: Aurelien Gaya (Jago) Rocco: Pietro De Silva (Non ti muovere, La vita è bella) Karanja: Eriq Ebouaney (The Horde, Bianco e nero, Femme fatale) Bellucci: Paolo Sassanelli (Figli delle stelle, Giulia non esce la sera, La CapaGira) Gianni: Michele Riondino (Dieci inverni, Fortapàsc, Il passato è una terra straniera) Franco: Alfonso Santagata (Pranzo di Ferragosto, Gomorra, Palombella Rossa) Martino: Dino Abbrescia (Io non ho paura, La CapaGira) Spillo: Max Mazzotta (Lavorare con lentezza, Paz) Marta: Susy Laude (Ho voglia di te, Ti stimo fratello) RUOLI TECNICI Fotografia: Lorenzo Adorisio Scenografia: Marianna Sciveres Costumi: Carolina Olcese Musica: Andrea Farri Montaggio: Alessandro Piva Sinossi: n’insegnante di aerobica che frequenta le persone sbagliate, un fidanzato tossico e infantile, un ex fotografo troppo cinico e troppo fatto. Una banda di malviventi meridionali e una gang di africani impegnati a conquistare il mercato dell’eroina, in una Roma che non è quella dei papi e delle auto blu. Un insensato duplice omicidio, alle indagini una coppia di poliziotti: il primo un po’ anomalo, l’altro troppo normale. I due risalgono la corrente di una città dal volto meticcio, randagio, oscuro. Questa è la metropoli di Henry. Henry - il film Note di regia di Alessandro Piva Cuore simbolico del film il Tevere, che attraversa, allieta e insozza la metropoli del Basso Impero, dove i nuovi derelitti muovono i loro passi sulle strade costruite dai Cesari. Una Roma di non romani, in cui tutti sono immigrati o si sentono pesci fuor d’acqua nella loro stessa città. Gli eventi sono rinchiusi nella gabbia del presente. Perché l'appiattimento della dimensione temporale sul qui e ora è la coordinata principe di chi vive succube di una dipendenza - che sia l'eroina, il consumismo o la bulimia di informazione. I giovani protagonisti del film, Nina e Gianni, quando si trovano costretti a fare i conti con la responsabilità del proprio futuro cercheranno disperatamente di risalire la corrente e di forzare le lancette, con la stessa ingenuità di chi è abituato a premere il tasto “BACK” sulla tastiera. Ma la vita vera non permette al tempo di andare indietro. Henry è un film incosciente ma onesto, cinema senza telecomando. Il plot di genere è solo lo spioncino, oltre la porta c’è la vera questione: capire dove stiamo andando e saperlo raccontare. Henry prova a scassinare la serratura, cerca di uscire dalla stanzetta nella quale, a parte rare e felici fughe, si è fatto rinchiudere da tempo il cinema italiano. Alessandro Piva – Profilo Nato nel 1966, Alessandro Piva arriva alla regia attraverso un percorso da fotografo, montatore e sceneggiatore. Terminati nel 1990 gli studi di montaggio al Centro Sperimentale di Cinematografia lavora come documentarista realizzando reportage in Italia e all’estero. Con due sceneggiature tra il '92 e il '93 ottiene altrettante Menzioni Speciali al Premio Solinas. Come regista di cinema ha all’attivo tre lungometraggi: “La Capa Gira”: presentato al Festival di Berlino, vincitore di numerosi premi tra i quali il David di Donatello e il Ciak d'Oro 2000; “Mio Cognato”: presentato al Festival di Locarno, tre candidature ai Nastri d’Argento 2004. “Henry”: presentato in concorso al Festival di Torino 2010, Premio del Pubblico. Tra il 2002 e il 2006 ha diretto diversi atti unici per Radio3 Rai. Nel 2007 si è cimentato nella sua prima regia di Opera, con un allestimento de "Il Cappello di Paglia di Firenze" di Nino Rota. È anche regista di spot pubblicitari. Nel 2009 ha girato due spot per Fox Channel, premiati agli Sky Awards 2008 e al Promax di New York 2009. Nel 2011 ha presentato alla Mostra del Cinema di Venezia il film documentario “Pasta Nera”, premiato con una Menzione Speciale dalla giuria del Premio Fedic, finalista ai David di Donatello 2012 per i documentari. Principale rassegna Stampa – HENRY di Alessandro Piva: “Il noir dell’anno” Film TV “Piva ha diretto e scritto, montato e prodotto, con incosciente coraggio. E ha vinto.” IlSole24ore.com “In una Roma che sembra una scheggia impazzita di Bari, Piva prende costantemente in contropiede aspettative e presunto rispetto della sceneggiatura” [...] “Lo sguardo di Piva decisamente unico nel panorama italiano” MicroMega – Repubblica.it “Mezzi leggeri, povertà intenzionale, una camera digitale iperrealista che aggredisce i corpi.” Rolling Stone “Piva conferma il suo estro vagabondo e feroce” Sette – Corriere della Sera “Henry racconta con molta più passione le strade della Capitale che non Gli Sfiorati o Verdone” Schermaglie.it “Una Roma inedita e pulp” Comingsoon.it "La Roma attuale, multietnica, violenta e solidale” Cinemaitaliano.info “Un noir stupefacente...” Cinematografo.it “Un cerchio chiuso, dove chi entra balla una danza governata dall’imprevedibilità rituale, dalla spietata sopravvivenza determinata, dalla cattiveria balorda ed efferata” Cinema4stelle “Un noir contemporaneo, intramezzato dalle confessioni di menti pericolose dritte in camera” CineMio “Un mix ben riuscito di soluzioni narrative che tiene lo spettatore incollato allo schermo” Voto10.it ESPOSIZIONE SF Art Working di Simona Cresci e Federica Romano inaugurerà la programmazione espositiva con la mostra degli allievi del Master dell'ISFCI, guidati dal fotografo Angelo Cricchi. La mostra, frutto dell’importante lavoro svolto dagli allievi nel corso dell’anno accademico 2011/2012, vedrà l’esposizione di numerose fotografie, che grazie al linguaggio glamour di provenienza, si distinguono per un loro particolare profilo estetico capace di far assumere al loro lavoro un personale linguaggio espressivo. (Cruciani Riccardo) (Meocci Lorenzo) (Roberti Riccardo) (Rufo Caterina) LA MUSICA ERRICHETTA UNDERGROUND è una band che prendendo il repertorio tradizionale della musica Yiddish come punto di partenza, sviluppa il suo sound lungo direzioni differenti, proposte dalle altrettanto differenti esperienze dei singoli componenti. Infatti il gruppo è formato da sette giovani musicisti di differente formazione (musica classica, contemporanea, jazz, popolare) amalgamati in un ensamble colorato dal coinvolgente pigmento della “banda” e della danza capace però di sfumare su toni più cameristici, adatti a situazioni anche formali. DJ LLOYD. Cresce musicalmente passando per quasi tutta la scena musicale dance. I suoi set sono decisamente eclettici “nell’universo musicale dance possono esseri fusi vari tipi di musica…e questo a me piace molto.. arrivo anche a mixare la musica classica a volte….ma penso che si debba sempre rispettare la pista poiché il deejay lavora proprio per far ballare la gente e non per sé”. Lloyd suona nei più importanti locali di Roma e proprio queste esperienze lo portano a diventare un organizzatore di eventi, formando il “Carnival” che propone feste in stile carnevalesco con differenti stili musicali. DJ LEONARDO. Cresce musicalmente con influenze disco classic e hip hop americano. Inizia a suonare nei club underground della capitale (Goa Club - Bibliotechina), appassionato di vinili, i suoi set spaziano da dall'afro al funk alla disco classic. ______________________________ Mercoledì 27 Giugno ARTI VISIVE E FILM Link al trailer del film Henry: http://www.youtube.com/watch?v=4cU8z1iSt_s Titolo: Henry Durata: 86’ Regia: Alessandro Piva Produttore: Alessandro Piva in associazione con Donatella Botti Produzione: Seminal Film in associazione con Bianca Film – con il contributo del MiBAC Distribuzione: Seminal Film Liberamente tratto dal romanzo “Henry” di Giovanni Mastrangelo, Giulio Einaudi Editore. CAST : Nina: Carolina Crescentini (Mine vaganti, Parlami d'amore, I demoni di San Pietroburgo) Silvestri: Claudio Gioé (La matassa, La meglio gioventù, Il capo dei capi) Kueku: Aurelien Gaya (Jago) Rocco: Pietro De Silva (Non ti muovere, La vita è bella) Karanja: Eriq Ebouaney (The Horde, Bianco e nero, Femme fatale) Bellucci: Paolo Sassanelli (Figli delle stelle, Giulia non esce la sera, La CapaGira) Gianni: Michele Riondino (Dieci inverni, Fortapàsc, Il passato è una terra straniera) Franco: Alfonso Santagata (Pranzo di Ferragosto, Gomorra, Palombella Rossa) Martino: Dino Abbrescia (Io non ho paura, La CapaGira) Spillo: Max Mazzotta (Lavorare con lentezza, Paz) Marta: Susy Laude (Ho voglia di te, Ti stimo fratello) RUOLI TECNICI Fotografia: Lorenzo Adorisio Scenografia: Marianna Sciveres Costumi: Carolina Olcese Musica: Andrea Farri Montaggio: Alessandro Piva Sinossi: n’insegnante di aerobica che frequenta le persone sbagliate, un fidanzato tossico e infantile, un ex fotografo troppo cinico e troppo fatto. Una banda di malviventi meridionali e una gang di africani impegnati a conquistare il mercato dell’eroina, in una Roma che non è quella dei papi e delle auto blu. Un insensato duplice omicidio, alle indagini una coppia di poliziotti: il primo un po’ anomalo, l’altro troppo normale. I due risalgono la corrente di una città dal volto meticcio, randagio, oscuro. Questa è la metropoli di Henry. Henry - il film Note di regia di Alessandro Piva Cuore simbolico del film il Tevere, che attraversa, allieta e insozza la metropoli del Basso Impero, dove i nuovi derelitti muovono i loro passi sulle strade costruite dai Cesari. Una Roma di non romani, in cui tutti sono immigrati o si sentono pesci fuor d’acqua nella loro stessa città. Gli eventi sono rinchiusi nella gabbia del presente. Perché l'appiattimento della dimensione temporale sul qui e ora è la coordinata principe di chi vive succube di una dipendenza - che sia l'eroina, il consumismo o la bulimia di informazione. I giovani protagonisti del film, Nina e Gianni, quando si trovano costretti a fare i conti con la responsabilità del proprio futuro cercheranno disperatamente di risalire la corrente e di forzare le lancette, con la stessa ingenuità di chi è abituato a premere il tasto “BACK” sulla tastiera. Ma la vita vera non permette al tempo di andare indietro. Henry è un film incosciente ma onesto, cinema senza telecomando. Il plot di genere è solo lo spioncino, oltre la porta c’è la vera questione: capire dove stiamo andando e saperlo raccontare. Henry prova a scassinare la serratura, cerca di uscire dalla stanzetta nella quale, a parte rare e felici fughe, si è fatto rinchiudere da tempo il cinema italiano. Alessandro Piva – Profilo Nato nel 1966, Alessandro Piva arriva alla regia attraverso un percorso da fotografo, montatore e sceneggiatore. Terminati nel 1990 gli studi di montaggio al Centro Sperimentale di Cinematografia lavora come documentarista realizzando reportage in Italia e all’estero. Con due sceneggiature tra il '92 e il '93 ottiene altrettante Menzioni Speciali al Premio Solinas. Come regista di cinema ha all’attivo tre lungometraggi: “La Capa Gira”: presentato al Festival di Berlino, vincitore di numerosi premi tra i quali il David di Donatello e il Ciak d'Oro 2000; “Mio Cognato”: presentato al Festival di Locarno, tre candidature ai Nastri d’Argento 2004. “Henry”: presentato in concorso al Festival di Torino 2010, Premio del Pubblico. Tra il 2002 e il 2006 ha diretto diversi atti unici per Radio3 Rai. Nel 2007 si è cimentato nella sua prima regia di Opera, con un allestimento de "Il Cappello di Paglia di Firenze" di Nino Rota. È anche regista di spot pubblicitari. Nel 2009 ha girato due spot per Fox Channel, premiati agli Sky Awards 2008 e al Promax di New York 2009. Nel 2011 ha presentato alla Mostra del Cinema di Venezia il film documentario “Pasta Nera”, premiato con una Menzione Speciale dalla giuria del Premio Fedic, finalista ai David di Donatello 2012 per i documentari. Principale rassegna Stampa – HENRY di Alessandro Piva: “Il noir dell’anno” Film TV “Piva ha diretto e scritto, montato e prodotto, con incosciente coraggio. E ha vinto.” IlSole24ore.com “In una Roma che sembra una scheggia impazzita di Bari, Piva prende costantemente in contropiede aspettative e presunto rispetto della sceneggiatura” [...] “Lo sguardo di Piva decisamente unico nel panorama italiano” MicroMega – Repubblica.it “Mezzi leggeri, povertà intenzionale, una camera digitale iperrealista che aggredisce i corpi.” Rolling Stone “Piva conferma il suo estro vagabondo e feroce” Sette – Corriere della Sera “Henry racconta con molta più passione le strade della Capitale che non Gli Sfiorati o Verdone” Schermaglie.it “Una Roma inedita e pulp” Comingsoon.it "La Roma attuale, multietnica, violenta e solidale” Cinemaitaliano.info “Un noir stupefacente...” Cinematografo.it “Un cerchio chiuso, dove chi entra balla una danza governata dall’imprevedibilità rituale, dalla spietata sopravvivenza determinata, dalla cattiveria balorda ed efferata” Cinema4stelle “Un noir contemporaneo, intramezzato dalle confessioni di menti pericolose dritte in camera” CineMio “Un mix ben riuscito di soluzioni narrative che tiene lo spettatore incollato allo schermo” Voto10.it ESPOSIZIONE SF Art Working di Simona Cresci e Federica Romano inaugurerà la programmazione espositiva con la mostra degli allievi del Master dell'ISFCI, guidati dal fotografo Angelo Cricchi. La mostra, frutto dell’importante lavoro svolto dagli allievi nel corso dell’anno accademico 2011/2012, vedrà l’esposizione di numerose fotografie, che grazie al linguaggio glamour di provenienza, si distinguono per un loro particolare profilo estetico capace di far assumere al loro lavoro un personale linguaggio espressivo. (Cruciani Riccardo) (Meocci Lorenzo) (Roberti Riccardo) (Rufo Caterina) Giovedì 28 Giugno ESPOSIZIONE SF Art Working di Simona Cresci e Federica Romano inaugurerà la programmazione espositiva con la mostra degli allievi del Master dell'ISFCI, guidati dal fotografo Angelo Cricchi. La mostra, frutto dell’importante lavoro svolto dagli allievi nel corso dell’anno accademico 2011/2012, vedrà l’esposizione di numerose fotografie, che grazie al linguaggio glamour di provenienza, si distinguono per un loro particolare profilo estetico capace di far assumere al loro lavoro un personale linguaggio espressivo. (Cruciani Riccardo) (Meocci Lorenzo) (Roberti Riccardo) (Rufo Caterina) ____________________________ Venerdì 29 Giugno ARTI VISIVE E FILM Link al trailer del film Henry: http://www.youtube.com/watch?v=4cU8z1iSt_s Titolo: Henry Durata: 86’ Regia: Alessandro Piva Produttore: Alessandro Piva in associazione con Donatella Botti Produzione: Seminal Film in associazione con Bianca Film – con il contributo del MiBAC Distribuzione: Seminal Film Liberamente tratto dal romanzo “Henry” di Giovanni Mastrangelo, Giulio Einaudi Editore. CAST : Nina: Carolina Crescentini (Mine vaganti, Parlami d'amore, I demoni di San Pietroburgo) Silvestri: Claudio Gioé (La matassa, La meglio gioventù, Il capo dei capi) Kueku: Aurelien Gaya (Jago) Rocco: Pietro De Silva (Non ti muovere, La vita è bella) Karanja: Eriq Ebouaney (The Horde, Bianco e nero, Femme fatale) Bellucci: Paolo Sassanelli (Figli delle stelle, Giulia non esce la sera, La CapaGira) Gianni: Michele Riondino (Dieci inverni, Fortapàsc, Il passato è una terra straniera) Franco: Alfonso Santagata (Pranzo di Ferragosto, Gomorra, Palombella Rossa) Martino: Dino Abbrescia (Io non ho paura, La CapaGira) Spillo: Max Mazzotta (Lavorare con lentezza, Paz) Marta: Susy Laude (Ho voglia di te, Ti stimo fratello) RUOLI TECNICI Fotografia: Lorenzo Adorisio Scenografia: Marianna Sciveres Costumi: Carolina Olcese Musica: Andrea Farri Montaggio: Alessandro Piva Sinossi: n’insegnante di aerobica che frequenta le persone sbagliate, un fidanzato tossico e infantile, un ex fotografo troppo cinico e troppo fatto. Una banda di malviventi meridionali e una gang di africani impegnati a conquistare il mercato dell’eroina, in una Roma che non è quella dei papi e delle auto blu. Un insensato duplice omicidio, alle indagini una coppia di poliziotti: il primo un po’ anomalo, l’altro troppo normale. I due risalgono la corrente di una città dal volto meticcio, randagio, oscuro. Questa è la metropoli di Henry. Henry - il film Note di regia di Alessandro Piva Cuore simbolico del film il Tevere, che attraversa, allieta e insozza la metropoli del Basso Impero, dove i nuovi derelitti muovono i loro passi sulle strade costruite dai Cesari. Una Roma di non romani, in cui tutti sono immigrati o si sentono pesci fuor d’acqua nella loro stessa città. Gli eventi sono rinchiusi nella gabbia del presente. Perché l'appiattimento della dimensione temporale sul qui e ora è la coordinata principe di chi vive succube di una dipendenza - che sia l'eroina, il consumismo o la bulimia di informazione. I giovani protagonisti del film, Nina e Gianni, quando si trovano costretti a fare i conti con la responsabilità del proprio futuro cercheranno disperatamente di risalire la corrente e di forzare le lancette, con la stessa ingenuità di chi è abituato a premere il tasto “BACK” sulla tastiera. Ma la vita vera non permette al tempo di andare indietro. Henry è un film incosciente ma onesto, cinema senza telecomando. Il plot di genere è solo lo spioncino, oltre la porta c’è la vera questione: capire dove stiamo andando e saperlo raccontare. Henry prova a scassinare la serratura, cerca di uscire dalla stanzetta nella quale, a parte rare e felici fughe, si è fatto rinchiudere da tempo il cinema italiano. Alessandro Piva – Profilo Nato nel 1966, Alessandro Piva arriva alla regia attraverso un percorso da fotografo, montatore e sceneggiatore. Terminati nel 1990 gli studi di montaggio al Centro Sperimentale di Cinematografia lavora come documentarista realizzando reportage in Italia e all’estero. Con due sceneggiature tra il '92 e il '93 ottiene altrettante Menzioni Speciali al Premio Solinas. Come regista di cinema ha all’attivo tre lungometraggi: “La Capa Gira”: presentato al Festival di Berlino, vincitore di numerosi premi tra i quali il David di Donatello e il Ciak d'Oro 2000; “Mio Cognato”: presentato al Festival di Locarno, tre candidature ai Nastri d’Argento 2004. “Henry”: presentato in concorso al Festival di Torino 2010, Premio del Pubblico. Tra il 2002 e il 2006 ha diretto diversi atti unici per Radio3 Rai. Nel 2007 si è cimentato nella sua prima regia di Opera, con un allestimento de "Il Cappello di Paglia di Firenze" di Nino Rota. È anche regista di spot pubblicitari. Nel 2009 ha girato due spot per Fox Channel, premiati agli Sky Awards 2008 e al Promax di New York 2009. Nel 2011 ha presentato alla Mostra del Cinema di Venezia il film documentario “Pasta Nera”, premiato con una Menzione Speciale dalla giuria del Premio Fedic, finalista ai David di Donatello 2012 per i documentari. Principale rassegna Stampa – HENRY di Alessandro Piva: “Il noir dell’anno” Film TV “Piva ha diretto e scritto, montato e prodotto, con incosciente coraggio. E ha vinto.” IlSole24ore.com “In una Roma che sembra una scheggia impazzita di Bari, Piva prende costantemente in contropiede aspettative e presunto rispetto della sceneggiatura” [...] “Lo sguardo di Piva decisamente unico nel panorama italiano” MicroMega – Repubblica.it “Mezzi leggeri, povertà intenzionale, una camera digitale iperrealista che aggredisce i corpi.” Rolling Stone “Piva conferma il suo estro vagabondo e feroce” Sette – Corriere della Sera “Henry racconta con molta più passione le strade della Capitale che non Gli Sfiorati o Verdone” Schermaglie.it “Una Roma inedita e pulp” Comingsoon.it "La Roma attuale, multietnica, violenta e solidale” Cinemaitaliano.info “Un noir stupefacente...” Cinematografo.it “Un cerchio chiuso, dove chi entra balla una danza governata dall’imprevedibilità rituale, dalla spietata sopravvivenza determinata, dalla cattiveria balorda ed efferata” Cinema4stelle “Un noir contemporaneo, intramezzato dalle confessioni di menti pericolose dritte in camera” CineMio “Un mix ben riuscito di soluzioni narrative che tiene lo spettatore incollato allo schermo” Voto10.it ESPOSIZIONE SF Art Working di Simona Cresci e Federica Romano inaugurerà la programmazione espositiva con la mostra degli allievi del Master dell'ISFCI, guidati dal fotografo Angelo Cricchi. La mostra, frutto dell’importante lavoro svolto dagli allievi nel corso dell’anno accademico 2011/2012, vedrà l’esposizione di numerose fotografie, che grazie al linguaggio glamour di provenienza, si distinguono per un loro particolare profilo estetico capace di far assumere al loro lavoro un personale linguaggio espressivo. (Cruciani Riccardo) (Meocci Lorenzo) (Roberti Riccardo) (Rufo Caterina) ________________________ Sabato 30 Giugno ARTI VISIVE E FILM Link al trailer del film Henry: http://www.youtube.com/watch?v=4cU8z1iSt_s Titolo: Henry Durata: 86’ Regia: Alessandro Piva Produttore: Alessandro Piva in associazione con Donatella Botti Produzione: Seminal Film in associazione con Bianca Film – con il contributo del MiBAC Distribuzione: Seminal Film Liberamente tratto dal romanzo “Henry” di Giovanni Mastrangelo, Giulio Einaudi Editore. CAST : Nina: Carolina Crescentini (Mine vaganti, Parlami d'amore, I demoni di San Pietroburgo) Silvestri: Claudio Gioé (La matassa, La meglio gioventù, Il capo dei capi) Kueku: Aurelien Gaya (Jago) Rocco: Pietro De Silva (Non ti muovere, La vita è bella) Karanja: Eriq Ebouaney (The Horde, Bianco e nero, Femme fatale) Bellucci: Paolo Sassanelli (Figli delle stelle, Giulia non esce la sera, La CapaGira) Gianni: Michele Riondino (Dieci inverni, Fortapàsc, Il passato è una terra straniera) Franco: Alfonso Santagata (Pranzo di Ferragosto, Gomorra, Palombella Rossa) Martino: Dino Abbrescia (Io non ho paura, La CapaGira) Spillo: Max Mazzotta (Lavorare con lentezza, Paz) Marta: Susy Laude (Ho voglia di te, Ti stimo fratello) RUOLI TECNICI Fotografia: Lorenzo Adorisio Scenografia: Marianna Sciveres Costumi: Carolina Olcese Musica: Andrea Farri Montaggio: Alessandro Piva Sinossi: n’insegnante di aerobica che frequenta le persone sbagliate, un fidanzato tossico e infantile, un ex fotografo troppo cinico e troppo fatto. Una banda di malviventi meridionali e una gang di africani impegnati a conquistare il mercato dell’eroina, in una Roma che non è quella dei papi e delle auto blu. Un insensato duplice omicidio, alle indagini una coppia di poliziotti: il primo un po’ anomalo, l’altro troppo normale. I due risalgono la corrente di una città dal volto meticcio, randagio, oscuro. Questa è la metropoli di Henry. Henry - il film Note di regia di Alessandro Piva Cuore simbolico del film il Tevere, che attraversa, allieta e insozza la metropoli del Basso Impero, dove i nuovi derelitti muovono i loro passi sulle strade costruite dai Cesari. Una Roma di non romani, in cui tutti sono immigrati o si sentono pesci fuor d’acqua nella loro stessa città. Gli eventi sono rinchiusi nella gabbia del presente. Perché l'appiattimento della dimensione temporale sul qui e ora è la coordinata principe di chi vive succube di una dipendenza - che sia l'eroina, il consumismo o la bulimia di informazione. I giovani protagonisti del film, Nina e Gianni, quando si trovano costretti a fare i conti con la responsabilità del proprio futuro cercheranno disperatamente di risalire la corrente e di forzare le lancette, con la stessa ingenuità di chi è abituato a premere il tasto “BACK” sulla tastiera. Ma la vita vera non permette al tempo di andare indietro. Henry è un film incosciente ma onesto, cinema senza telecomando. Il plot di genere è solo lo spioncino, oltre la porta c’è la vera questione: capire dove stiamo andando e saperlo raccontare. Henry prova a scassinare la serratura, cerca di uscire dalla stanzetta nella quale, a parte rare e felici fughe, si è fatto rinchiudere da tempo il cinema italiano. Alessandro Piva – Profilo Nato nel 1966, Alessandro Piva arriva alla regia attraverso un percorso da fotografo, montatore e sceneggiatore. Terminati nel 1990 gli studi di montaggio al Centro Sperimentale di Cinematografia lavora come documentarista realizzando reportage in Italia e all’estero. Con due sceneggiature tra il '92 e il '93 ottiene altrettante Menzioni Speciali al Premio Solinas. Come regista di cinema ha all’attivo tre lungometraggi: “La Capa Gira”: presentato al Festival di Berlino, vincitore di numerosi premi tra i quali il David di Donatello e il Ciak d'Oro 2000; “Mio Cognato”: presentato al Festival di Locarno, tre candidature ai Nastri d’Argento 2004. “Henry”: presentato in concorso al Festival di Torino 2010, Premio del Pubblico. Tra il 2002 e il 2006 ha diretto diversi atti unici per Radio3 Rai. Nel 2007 si è cimentato nella sua prima regia di Opera, con un allestimento de "Il Cappello di Paglia di Firenze" di Nino Rota. È anche regista di spot pubblicitari. Nel 2009 ha girato due spot per Fox Channel, premiati agli Sky Awards 2008 e al Promax di New York 2009. Nel 2011 ha presentato alla Mostra del Cinema di Venezia il film documentario “Pasta Nera”, premiato con una Menzione Speciale dalla giuria del Premio Fedic, finalista ai David di Donatello 2012 per i documentari. Principale rassegna Stampa – HENRY di Alessandro Piva: “Il noir dell’anno” Film TV “Piva ha diretto e scritto, montato e prodotto, con incosciente coraggio. E ha vinto.” IlSole24ore.com “In una Roma che sembra una scheggia impazzita di Bari, Piva prende costantemente in contropiede aspettative e presunto rispetto della sceneggiatura” [...] “Lo sguardo di Piva decisamente unico nel panorama italiano” MicroMega – Repubblica.it “Mezzi leggeri, povertà intenzionale, una camera digitale iperrealista che aggredisce i corpi.” Rolling Stone “Piva conferma il suo estro vagabondo e feroce” Sette – Corriere della Sera “Henry racconta con molta più passione le strade della Capitale che non Gli Sfiorati o Verdone” Schermaglie.it “Una Roma inedita e pulp” Comingsoon.it "La Roma attuale, multietnica, violenta e solidale” Cinemaitaliano.info “Un noir stupefacente...” Cinematografo.it “Un cerchio chiuso, dove chi entra balla una danza governata dall’imprevedibilità rituale, dalla spietata sopravvivenza determinata, dalla cattiveria balorda ed efferata” Cinema4stelle “Un noir contemporaneo, intramezzato dalle confessioni di menti pericolose dritte in camera” CineMio “Un mix ben riuscito di soluzioni narrative che tiene lo spettatore incollato allo schermo” Voto10.it SPAZIO ESPOSIZIONE SF Art Working di Simona Cresci e Federica Romano inaugurerà la programmazione espositiva con la mostra degli allievi del Master dell'ISFCI, guidati dal fotografo Angelo Cricchi. La mostra, frutto dell’importante lavoro svolto dagli allievi nel corso dell’anno accademico 2011/2012, vedrà l’esposizione di numerose fotografie, che grazie al linguaggio glamour di provenienza, si distinguono per un loro particolare profilo estetico capace di far assumere al loro lavoro un personale linguaggio espressivo. (Cruciani Riccardo) (Meocci Lorenzo) (Roberti Riccardo) (Rufo Caterina) _______________________ Martedì 3 Luglio CINEMA, MUSICA E MOSTRE Nel nuovo spazio estivo dell’EUR SPAZIO ESPOSITIVO La SF ART Working di Simona Cresci e Federica Romano presenta: 夜 YORU – La Notte In giapponese la parola “Yoru” indica il momento in cui la notte diventa più scura dove la luna le stelle sono più visibili a occhio nudo , a rendere più visibile le notti di questa estate romana saranno tre artisti giapponesi appositamente selezionati per “illuminare“ gli interessanti spazi di Spazio 900 che, con il progetto 900LAB, sta diventando una importante realtà espositiva per artisti famosi ed esordienti. La particolarità degli interventi artistici presentati in questa serata dedicata all’arte contemporanea giapponese immergerà gli spettatori in una atmosfera quasi surreale che contiene installazioni, video e fotografie molto lontane dalla visione di un Giappone stereotipano: in questo contesto l’attenzione è al centro di una produzione visiva manipolata da artisti che sono usciti dal loro paese natale e hanno saputo sapientemente miscelare elementi d’oriente e d’occidente al fine di ricavarne e farne uno stile tutto loro unico e riconoscibile. 燐燐光 Phosphorescence Il fotografo digitale FUKE-P san espone una serie di fotografie che hanno come tema i fiori e i paesaggi notturni e innevati, egli manipola i suoi scatti aggiungendo fonti di luce che rendono ancora più suggestiva la visione di un Giappone inedito e lontano dai cliché (le opere sono in vendita). Sitoweb http://www.geocities.jp/p3ksi1/ Post-Strutture L’artista Tatsuo Uemon Ikeda interviene invadendo gli spazi espositivi con una ragnatela di filo di seta rosso: questa sua” situazione-azione” crea una sorta di spazio virtuale che si instaura tra il filo rosso messo ad altezza d’uomo. Il filo, insieme alla presenza del pubblico e dell’artista stesso, crea uno labirinto immaginario fino a diventare il terzo elemento di un’atmosfera tridimensionale e surreale. Sitoweb http://uemonikeda.blogspot.it/ Micro-événement n° 14 /Future épouse aime faire de la peinture L’artista performer Tsuneko Taniuchi con i suoi micro-eventi riesce a tradurre la tragicità dell’indifferenza umana verso il proprio prossimo nel suo video “La futura sposa ama dipingere “Nella performance Tsuneko è una sposa solitaria vestita di bianco e rinchiusa in una vetrina che affaccia su una stada affollata di Parigi che dipinge per ore ed ore. Tsuneko con il suo silenzio “grida“ che il tema dell’indifferenza è molto ricorrente e brutalmente attuale sia nella società giapponese che in quella occidentale. Le sue performance esprimono le realtà della vita che manifesta con la sua stessa presenza fisica sia da sola che con gruppi di persone e si trasformano in delle piccole fictions, appunto dei micro-eventi. La nozione di fisicità e di corpo diventa un costrutto sociale, culturale e politico tra l’artista e gli spettatori. Sitoweb http://taniuchi.fr/ Gli artisti FUKE P-San ( Kagawa 1957 ) Il lavoro che l’artista digitale FUKE P-san riesce a produrre è una incantata visione del mondo immerso in un’anarchia cromatica ipnotizzante. FUKE P-san usa la macchina fotografica digitale per immortalare prevalentemente paesaggi e gli elementi della natura come fiori, acqua, neve ecc, questo fa di lui un fotografo paesaggista che sfrutta la luce naturale (che poi modifica) dell’alba e del tramonto il che lo porta a lavorare prevalentemente fuori dallo studio fotografico. La bellezza dei suoi numerosi scatti è radicata nel colore ma se osservati attentamente ci si accorge che la composizione, la qualità della tecnica e la forma interagiscono tra di loro scatenando un forte impatto emotivo esaltato anche dalla luce artificiale. Lui stesso descrive il suo originale, poetico e controverso concetto di fotografia: “La filosofia del mio lavoro” “Che cos’è il bello? La bellezza contiene il messaggio di non-aggressione, lo stesso che provoca l’immagine di un cucciolo di animale che fa venire voglia di amarlo. Ma la bellezza contiene anche il messaggio di morte lo stesso che percepiamo quando vediamo un cucciolo di animale che non può essere salvato. La bellezza contiene anche il significato di attrarre le persone con il fascino, che cos’è allora la bellezza? La bellezza è l’esistenza transitoria. Ho deciso di scegliere “l’amore” come tema del mio lavoro artistico perché la maggior parte dell’arte contemporanea di questo ultimo secolo lo ha abolito e io penso che sia un bene riproporlo al pubblico . Tutte le luci artificiali sono “amore”: i fuochi artificiali rappresentano l’amore che gli artisti del fuoco provano verso le persone che li ammirano e per questo motivo io fotografo molto accuratamente ogni dettagli dei fuochi pirotecnici. Tutte le luci delle città sono segno d’amore per le persone che vi abitano e le torce sono il simbolo dell’amore nel non far cadere gli altri al buio. Chi ha inventato la luce ha aiutato la gente a vivere meglio e questo è un segno d’amore verso il prossimo. Voglio usare la luce nelle mie foto perché voglio far felici gli altri, questo è quello che rispondo a chi mi chiede perché aggiungo la luce artificiale soprattutto per i paesaggi innevati e questo avvolte delude che viene a vedere le mie mostre, costoro si aspettano che queste luci siano uno spettacolo naturale così gli rispondo “ tutte le luci artificiali sono amore “ . “ Fuke P-san MOSTRE PESONALI 2009 Soothingness of the snow: FUKE, Nagi museum of contemporary art, Okayama Japan 2008 Soothingness of the water: FUKE, Idutsuya, Ikuno Hyogo Japan 1993 Photographs and paintings: Fuke, Artland gallery Marugame Japan 1991 Sunless flags: Fuke, ZEIT-FOTO SALON, Tokyo Japan MOSTRE COLLETTIVE 2011 LUNGOTEVERE VITTORIO GASSMAN Rome 2011 Photo LA 2011 2010 The Photography Biennale, Skotia Gallery, Santa Fe, NM 1993 AOI Gallery, Santa Fe, NM, United States 1993 Kirin contemporary award, Osaka & Yokohama Japan 1990 EXPO'90 Photo museum, Osaka Japan 1985 Taiwan international print biennale, Taipei fine arts museum R.O.C. 1983 Taiwan international print biennale, Taipei fine arts museum R.O.C. Uemon Ikeda, nome d'arte di Tatsuo Ikeda (Kōbe, 1952) Artista e pittore giapponese. Negli anni settanta si trasferisce da Tokyo a Roma sua città di adozione dove frequenta l'Accademia di belle arti, seguendo le lezioni del maestro Venanzo Crocetti e si diploma nel 1977. Negli anni ottanta conosce Simonetta Lux che lo invita a partecipare alla collettiva "Simultaneità - Nuove Direzioni dell'Arte Contemporanea Giapponese" a Palazzo Braschi, Roma (1991), seguita da numerose altre. Nel 1989 espone a Tokyo (mostra personale) “Uemon Ikeda”, presso la Lunami Gallery (testo Masaaki Iseki) curata da Emiko Namikawa e nel 2011 sempre a Tokyo, presso TOKI Art Space mostra personale “Golden Fleece – Jason The beautiful Medea” curata da Noriko Toki ex assistente Emiko Namikawa presso Lunami Gallery. Nel 1997 partecipa al terzo festival di arte e poesia a Bomarzo "Incantesimi. Scene d’arte e poesia. VICINANZE" ideato da Simonetta Lux e Miriam Mirolla, (Museo Laboratorio delle Arti Contemporanee Tatuo Uemon Ikeda ( dell'Universita della Tuscia), Palazzo Orsini. In quella occasione incontra numerosi artisti che rivestono un ruolo molto importante nel panorama artistico italiano, tra cui Gianfranco Baruchello, Fabrizio Crisafulli, Giovanni Di Stefano, Andrea Fogli, Stefano Fontana, Robert Gligorov, Jannis Kounellis, Renato Mambor, Fabio Mauri, Hidetoshi Nagasawa, Achille Perilli. Nel 2000 espone a Roma al Museo laboratorio di arte contemporanea dell'Universita La Sapienza (mostra personale) Uemon Ikeda-Acrobazia e scrive un libro: Uemon Ikeda Simonetta Lux, Acrobazia edito dalla Lithos, Roma, 2000. Nel 2005 espone nuovamente al Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, Università di Roma 1 “La Sapienza” (mostra personale) Uemon Ikeda - un ragazzo che voleva vivere nel rettangolo a cura di Simonetta Lux. Nel 2010 espone alla galleria Hybrida Contemporanea, Roma (mostra personale) Giasone e la bella Medea a cura di Emanuela de Notariis. Nel 2011 partecipa alla collettiva “L’Artista come Rishi” - MNAO, Museo d’Arte Orientale "G. Tucci" a cura di Lori Adragna e Mary Angela Schroth da un’idea di Lori Adragna e Enzo Barchi. I suoi lavori sono stati esposti nella sezione di arte giapponese. Nel 2012 espone presso lo studio galleria EMBRICE, Roma (mostra personale) Poststrutture: linee, fili, labirinti di Uemon Ikeda a cura di Simonetta Lux e Carlo Severati, con un filmato di Carlo Tomassi “L’infanzia di Tatsuo” e un’intervista a Ikeda a cura di Emma Tagliacollo. La sua opera e stata sostenuta dai critici Iseki Masaaki, direttore del Tokyo Metropolitan Teien Art Museum; da Simonetta Lux e dall'argentino Carlos Spartaco. Vive e lavora a Roma. Tsuneko Taniuchi ( Hyogo , vive a lavora a Parigi dal 1987) Artista visuale (performance,video, installazioni e fotografia), laureata all’università Kobe Jogakuin in storia dell’arte e all’Università di Belle arti di Parigi. Nelle sue performance la nozione di corpo viene usata per costruire situazioni sociali ,culturali e politiche che coinvolgono il pubblico, scompone la realtà e la manifesta tramite la sua presenza fisica in macro- eventi che rappresentano catastrofi naturali e guerre e in micro–eventi che simbolizzano episodi della vita di tutti i giorni. 2010Heinz-Norbert Jocks, «Becoming intense, becoming animal, becoming…» in Kunstforum, Cologne, n° 201, 2010 2009Paul Ardenne, «Des techniciens hors pair : Tsuneko Taniuchi…» in ART, LEPRESENT – La création plasticienne au tournant du XXIe siècle, Paris, Editions du Regard, p.390, 391, 2009 Martina Köppel-Yang, « Becoming » in catalogue Becoming Intense, Becoming Animal, Becoming …, Heidelberg, Allemagne, p.16, 17 et p.93-101, 2009 «Tsuneko Taniuchi Lilith Performance Studio» in Dagens Nyheter Journal, Stockholm, jeudi 12 février 2009 2007Laurent Buffet, «Les micro-événements de Tsuneko Taniuchi ou la confusion des genres» in Esse arts+opinions, Montréal, Canada, Canular n° 60, printemps-été 2007 2006Astrid Thibert, «L’oeuvre de Tsuneko Taniuchi» in Master de l’Université Lumière Lyon 2, Année 2005-2006 sous la direction de Annie Claustres Uzuka Mayu, «Scènes artistiques de Paris» in Sankei Journal, Tokyo, Japon, mercredi 21er juin 2006 2005Christophe Domino, «L’art de la table» in A table(s) 23 avril-25 septembre 2005, Domaine départemental de Chamarande, Essonne, France, 2005 Tsuneko Taniuchi, « Le Micro-événement comme ma forme de résistance » in Rhinocéros, Strasbourg, France,Livraison n° 6, hiver 2005/2006 2004 «Micro-événement n° 6 bis /Fast Food» in Esse arts+opinions, Montréal, Canada. Dossier Nourritures n° 50, hiver 2004 (présentation visuelle) 2003 Evelyne Jouanno, Flower Power » in Atlantica, Espagne, n° 34, hiver, 2003 2002 Tsuneko Taniuchi, «My Sentimental Journey» in Ateliers 1997- 2002, Paris, Centre national de la photographie, Rosita Boisseau, «Performance Tsuneko Taniuchi, mariée à vendre » in Le Monde, Paris, vendredi 1er février 2002 2001Arnaud Labelle-Rojoux,: «L’ère des substituts ou de l’idiotie face au spectaculaire généralisé» in Art Action 1958-1998, Québec, Inter/éditeur, 2001 Laurie Attias : «Tokyorama / Palais de Tokyo» in Frieze, Londres, n° 10, novembredécembre 2001 « Tokyorama avec Tsuneko Taniuchi » in aden, Paris, 19 septembre 2001 2000Tsuneko Taniuchi, in Paris pour escale, Paris, Paris-Musée et Les Amis 2000 « Paris pour escale » in aden, Paris, 13-20-28 décembre 2000, 3-10-17-31 janvier et 7 février 2001 Emmanuelle Lequeux, « La caricaturiste » in Aden, Paris, 5 mars 2000 Marie-Christine Vernay, « Aux avant-postes du Japon » in Libération, Paris, 4-5 novembre 2000 1999Claire Legrand, « Conflictualités » in Expériences du divers, Rennes, Presses Universitaires de Rennes, France, Emilie Renard, « A quelle distance sommes-nous ? » in Expériences du Divers, Rennes, Presses Universitaires de Rennes, France, 1999 Alexandre Julienne, « Seulement moi (Only You) » in Expériences du Divers, Rennes, Presses Universitaires de 1998Evelyne Jouanno, in Gare de l’Est, Luxembourg , éditions Casino Luxembourg/Forum d’art contemporain, 1998 « Passeurs » in Le Journal, Paris, Centre national de la Photographie, juin 1998 1997Tsuneko Taniuchi, in Parisien(ne)s, Iniva/Camden Arts Centre, Londres, 1997 Evelyne Jouanno, « Tsuneko Taniuchi » in exposition du 24 mai au 28 juin 1997 à L’Hôpital éphémère, Paris, Hôpital éphémère, 1997 _______________________________ Mercoledì 4 Luglio Spazio Cinema Ore 21.00 Presentazione del teaser “Freddy la valigia” Ore 21.30 Proiezione del film Exit di Max Amato Sinossi: Marco vive una vita molto diversa da quella dei suoi coetanei. Non ha famiglia, non va all'università e non ha un lavoro. Vive in una comunità di giovani psicotici, dove segue un programma di inserimento. Il suo unico legame con il mondo esterno è suo fratello Davide. Dopo il suicidio del suo compagno di stanza, Marco scivola in una profonda crisi. Chiede al fratello Davide di accompagnarlo in Olanda per pianificare un suicidio assistito. Davide, abituato ai deliri di suo fratello, non prende in considerazione la sua richiesta. Il giorno dopo la discussione però, Marco scappa dalla comunità e prende il treno per Amsterdam con l'intenzione di portare a termine la sua missione... Recensioni: In fin dei conti un vero romanzo contemporaneo, palpitante al ritmo della vita urbana. Uno dei film più splendidi e discreti del momento L'Humanité Vincent Ostria -----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Nessuna distanza tra la rappresentazione cinematografica e i sentimenti che l'hanno generata: l'angoscia, la tenerezza, la fatica e l'impotenza rappresentante con una sincerità disarmante Le Figaro ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ "EXIT - Una storia personale" appartiene a quella piccola cerchia di film che fanno vivere allo spettatore un'esperienza simile a quella degli attori che lo interpretano. Se il film guadagna di intensità è anche perché Massimiliano Amato, da vero cineasta, comprende che non bisogna limitarsi alla descrizione, ma superarla nella dimensione fantastica dei sentimenti. Film di sensazioni più che di ragione, toccherà le anime degli spettatori. Froggy's Delight - Phippe Person -----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------“EXIT Una storia personale” come un sogno premonitore di un epilogo. La rappresentazione intensa di una sofferenza Le Monde Jean-Luc Douin ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Un bel film, che malgrado i pochi mezzi , ci rivela qualcosa di un universo spesso fantasma La depeche -----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Una bella opera prima, un film a fior di pelle sulla relazione tra due fratelli; uno che cerca di trattenere le cose e l'altro sul bordo del baratro A Voir a Lire – Tout Le Cine -----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------In concorso ufficiale Annecy Cinéma Italien 2010 Premio per la migliore interpretazione maschile a Luca Guastini Menzione speciale CICAE – Pierre Todeschini a Max Amato Selezione ufficiale CinemAnimaMente 2011 Roma3Filmfestival 2011 In concorso al premio opere prime Monty Banks 2011 Trailer al link: http://www.youtube.com/watch?v=MNjUIW8SFY4 Spazio Esposizioni La SF ART Working di Simona Cresci e Federica Romano presenta: 夜 YORU – La Notte In giapponese la parola “Yoru” indica il momento in cui la notte diventa più scura dove la luna le stelle sono più visibili a occhio nudo , a rendere più visibile le notti di questa estate romana saranno tre artisti giapponesi appositamente selezionati per “illuminare“ gli interessanti spazi di Spazio 900 che, con il progetto 900LAB, sta diventando una importante realtà espositiva per artisti famosi ed esordienti. La particolarità degli interventi artistici presentati in questa serata dedicata all’arte contemporanea giapponese immergerà gli spettatori in una atmosfera quasi surreale che contiene installazioni, video e fotografie molto lontane dalla visione di un Giappone stereotipano: in questo contesto l’attenzione è al centro di una produzione visiva manipolata da artisti che sono usciti dal loro paese natale e hanno saputo sapientemente miscelare elementi d’oriente e d’occidente al fine di ricavarne e farne uno stile tutto loro unico e riconoscibile. 燐燐光 Phosphorescence Il fotografo digitale FUKE-P san espone una serie di fotografie che hanno come tema i fiori e i paesaggi notturni e innevati, egli manipola i suoi scatti aggiungendo fonti di luce che rendono ancora più suggestiva la visione di un Giappone inedito e lontano dai cliché (le opere sono in vendita). Sitoweb http://www.geocities.jp/p3ksi1/ Post-Strutture L’artista Tatsuo Uemon Ikeda interviene invadendo gli spazi espositivi con una ragnatela di filo di seta rosso: questa sua” situazione-azione” crea una sorta di spazio virtuale che si instaura tra il filo rosso messo ad altezza d’uomo. Il filo, insieme alla presenza del pubblico e dell’artista stesso, crea uno labirinto immaginario fino a diventare il terzo elemento di un’atmosfera tridimensionale e surreale. Sitoweb http://uemonikeda.blogspot.it/ Micro-événement n° 14 /Future épouse aime faire de la peinture L’artista performer Tsuneko Taniuchi con i suoi micro-eventi riesce a tradurre la tragicità dell’indifferenza umana verso il proprio prossimo nel suo video “La futura sposa ama dipingere “Nella performance Tsuneko è una sposa solitaria vestita di bianco e rinchiusa in una vetrina che affaccia su una stada affollata di Parigi che dipinge per ore ed ore. Tsuneko con il suo silenzio “grida“ che il tema dell’indifferenza è molto ricorrente e brutalmente attuale sia nella società giapponese che in quella occidentale. Le sue performance esprimono le realtà della vita che manifesta con la sua stessa presenza fisica sia da sola che con gruppi di persone e si trasformano in delle piccole fictions, appunto dei micro-eventi. La nozione di fisicità e di corpo diventa un costrutto sociale, culturale e politico tra l’artista e gli spettatori. Sitoweb http://taniuchi.fr/ Gli artisti FUKE P-San ( Kagawa 1957 ) Il lavoro che l’artista digitale FUKE P-san riesce a produrre è una incantata visione del mondo immerso in un’anarchia cromatica ipnotizzante. FUKE P-san usa la macchina fotografica digitale per immortalare prevalentemente paesaggi e gli elementi della natura come fiori, acqua, neve ecc, questo fa di lui un fotografo paesaggista che sfrutta la luce naturale (che poi modifica) dell’alba e del tramonto il che lo porta a lavorare prevalentemente fuori dallo studio fotografico. La bellezza dei suoi numerosi scatti è radicata nel colore ma se osservati attentamente ci si accorge che la composizione, la qualità della tecnica e la forma interagiscono tra di loro scatenando un forte impatto emotivo esaltato anche dalla luce artificiale. Lui stesso descrive il suo originale, poetico e controverso concetto di fotografia: “La filosofia del mio lavoro” “Che cos’è il bello? La bellezza contiene il messaggio di non-aggressione, lo stesso che provoca l’immagine di un cucciolo di animale che fa venire voglia di amarlo. Ma la bellezza contiene anche il messaggio di morte lo stesso che percepiamo quando vediamo un cucciolo di animale che non può essere salvato. La bellezza contiene anche il significato di attrarre le persone con il fascino, che cos’è allora la bellezza? La bellezza è l’esistenza transitoria. Ho deciso di scegliere “l’amore” come tema del mio lavoro artistico perché la maggior parte dell’arte contemporanea di questo ultimo secolo lo ha abolito e io penso che sia un bene riproporlo al pubblico . Tutte le luci artificiali sono “amore”: i fuochi artificiali rappresentano l’amore che gli artisti del fuoco provano verso le persone che li ammirano e per questo motivo io fotografo molto accuratamente ogni dettagli dei fuochi pirotecnici. Tutte le luci delle città sono segno d’amore per le persone che vi abitano e le torce sono il simbolo dell’amore nel non far cadere gli altri al buio. Chi ha inventato la luce ha aiutato la gente a vivere meglio e questo è un segno d’amore verso il prossimo. Voglio usare la luce nelle mie foto perché voglio far felici gli altri, questo è quello che rispondo a chi mi chiede perché aggiungo la luce artificiale soprattutto per i paesaggi innevati e questo avvolte delude che viene a vedere le mie mostre, costoro si aspettano che queste luci siano uno spettacolo naturale così gli rispondo “ tutte le luci artificiali sono amore “ . “ Fuke P-san MOSTRE PESONALI 2009 Soothingness of the snow: FUKE, Nagi museum of contemporary art, Okayama Japan 2008 Soothingness of the water: FUKE, Idutsuya, Ikuno Hyogo Japan 1993 Photographs and paintings: Fuke, Artland gallery Marugame Japan 1991 Sunless flags: Fuke, ZEIT-FOTO SALON, Tokyo Japan MOSTRE COLLETTIVE 2011 LUNGOTEVERE VITTORIO GASSMAN Rome 2011 Photo LA 2011 2010 The Photography Biennale, Skotia Gallery, Santa Fe, NM 1993 AOI Gallery, Santa Fe, NM, United States 1993 Kirin contemporary award, Osaka & Yokohama Japan 1990 EXPO'90 Photo museum, Osaka Japan 1985 Taiwan international print biennale, Taipei fine arts museum R.O.C. 1983 Taiwan international print biennale, Taipei fine arts museum R.O.C. Uemon Ikeda, nome d'arte di Tatsuo Ikeda (Kōbe, 1952) Artista e pittore giapponese. Negli anni settanta si trasferisce da Tokyo a Roma sua città di adozione dove frequenta l'Accademia di belle arti, seguendo le lezioni del maestro Venanzo Crocetti e si diploma nel 1977. Negli anni ottanta conosce Simonetta Lux che lo invita a partecipare alla collettiva "Simultaneità - Nuove Direzioni dell'Arte Contemporanea Giapponese" a Palazzo Braschi, Roma (1991), seguita da numerose altre. Nel 1989 espone a Tokyo (mostra personale) “Uemon Ikeda”, presso la Lunami Gallery (testo Masaaki Iseki) curata da Emiko Namikawa e nel 2011 sempre a Tokyo, presso TOKI Art Space mostra personale “Golden Fleece – Jason The beautiful Medea” curata da Noriko Toki ex assistente Emiko Namikawa presso Lunami Gallery. Nel 1997 partecipa al terzo festival di arte e poesia a Bomarzo "Incantesimi. Scene d’arte e poesia. VICINANZE" ideato da Simonetta Lux e Miriam Mirolla, (Museo Laboratorio delle Arti Contemporanee Tatuo Uemon Ikeda ( dell'Universita della Tuscia), Palazzo Orsini. In quella occasione incontra numerosi artisti che rivestono un ruolo molto importante nel panorama artistico italiano, tra cui Gianfranco Baruchello, Fabrizio Crisafulli, Giovanni Di Stefano, Andrea Fogli, Stefano Fontana, Robert Gligorov, Jannis Kounellis, Renato Mambor, Fabio Mauri, Hidetoshi Nagasawa, Achille Perilli. Nel 2000 espone a Roma al Museo laboratorio di arte contemporanea dell'Universita La Sapienza (mostra personale) Uemon Ikeda-Acrobazia e scrive un libro: Uemon Ikeda Simonetta Lux, Acrobazia edito dalla Lithos, Roma, 2000. Nel 2005 espone nuovamente al Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, Università di Roma 1 “La Sapienza” (mostra personale) Uemon Ikeda - un ragazzo che voleva vivere nel rettangolo a cura di Simonetta Lux. Nel 2010 espone alla galleria Hybrida Contemporanea, Roma (mostra personale) Giasone e la bella Medea a cura di Emanuela de Notariis. Nel 2011 partecipa alla collettiva “L’Artista come Rishi” - MNAO, Museo d’Arte Orientale "G. Tucci" a cura di Lori Adragna e Mary Angela Schroth da un’idea di Lori Adragna e Enzo Barchi. I suoi lavori sono stati esposti nella sezione di arte giapponese. Nel 2012 espone presso lo studio galleria EMBRICE, Roma (mostra personale) Poststrutture: linee, fili, labirinti di Uemon Ikeda a cura di Simonetta Lux e Carlo Severati, con un filmato di Carlo Tomassi “L’infanzia di Tatsuo” e un’intervista a Ikeda a cura di Emma Tagliacollo. La sua opera e stata sostenuta dai critici Iseki Masaaki, direttore del Tokyo Metropolitan Teien Art Museum; da Simonetta Lux e dall'argentino Carlos Spartaco. Vive e lavora a Roma. Tsuneko Taniuchi ( Hyogo , vive a lavora a Parigi dal 1987) Artista visuale (performance,video, installazioni e fotografia), laureata all’università Kobe Jogakuin in storia dell’arte e all’Università di Belle arti di Parigi. Nelle sue performance la nozione di corpo viene usata per costruire situazioni sociali ,culturali e politiche che coinvolgono il pubblico, scompone la realtà e la manifesta tramite la sua presenza fisica in macro- eventi che rappresentano catastrofi naturali e guerre e in micro–eventi che simbolizzano episodi della vita di tutti i giorni. 2010Heinz-Norbert Jocks, «Becoming intense, becoming animal, becoming…» in Kunstforum, Cologne, n° 201, 2010 2009Paul Ardenne, «Des techniciens hors pair : Tsuneko Taniuchi…» in ART, LEPRESENT – La création plasticienne au tournant du XXIe siècle, Paris, Editions du Regard, p.390, 391, 2009 Martina Köppel-Yang, « Becoming » in catalogue Becoming Intense, Becoming Animal, Becoming …, Heidelberg, Allemagne, p.16, 17 et p.93-101, 2009 «Tsuneko Taniuchi Lilith Performance Studio» in Dagens Nyheter Journal, Stockholm, jeudi 12 février 2009 2007Laurent Buffet, «Les micro-événements de Tsuneko Taniuchi ou la confusion des genres» in Esse arts+opinions, Montréal, Canada, Canular n° 60, printemps-été 2007 2006Astrid Thibert, «L’oeuvre de Tsuneko Taniuchi» in Master de l’Université Lumière Lyon 2, Année 2005-2006 sous la direction de Annie Claustres Uzuka Mayu, «Scènes artistiques de Paris» in Sankei Journal, Tokyo, Japon, mercredi 21er juin 2006 2005Christophe Domino, «L’art de la table» in A table(s) 23 avril-25 septembre 2005, Domaine départemental de Chamarande, Essonne, France, 2005 Tsuneko Taniuchi, « Le Micro-événement comme ma forme de résistance » in Rhinocéros, Strasbourg, France,Livraison n° 6, hiver 2005/2006 2004 «Micro-événement n° 6 bis /Fast Food» in Esse arts+opinions, Montréal, Canada. Dossier Nourritures n° 50, hiver 2004 (présentation visuelle) 2003 Evelyne Jouanno, Flower Power » in Atlantica, Espagne, n° 34, hiver, 2003 2002 Tsuneko Taniuchi, «My Sentimental Journey» in Ateliers 1997- 2002, Paris, Centre national de la photographie, Rosita Boisseau, «Performance Tsuneko Taniuchi, mariée à vendre » in Le Monde, Paris, vendredi 1er février 2002 2001Arnaud Labelle-Rojoux,: «L’ère des substituts ou de l’idiotie face au spectaculaire généralisé» in Art Action 1958-1998, Québec, Inter/éditeur, 2001 Laurie Attias : «Tokyorama / Palais de Tokyo» in Frieze, Londres, n° 10, novembredécembre 2001 « Tokyorama avec Tsuneko Taniuchi » in aden, Paris, 19 septembre 2001 2000Tsuneko Taniuchi, in Paris pour escale, Paris, Paris-Musée et Les Amis 2000 « Paris pour escale » in aden, Paris, 13-20-28 décembre 2000, 3-10-17-31 janvier et 7 février 2001 Emmanuelle Lequeux, « La caricaturiste » in Aden, Paris, 5 mars 2000 Marie-Christine Vernay, « Aux avant-postes du Japon » in Libération, Paris, 4-5 novembre 2000 1999Claire Legrand, « Conflictualités » in Expériences du divers, Rennes, Presses Universitaires de Rennes, France, Emilie Renard, « A quelle distance sommes-nous ? » in Expériences du Divers, Rennes, Presses Universitaires de Rennes, France, 1999 Alexandre Julienne, « Seulement moi (Only You) » in Expériences du Divers, Rennes, Presses Universitaires de 1998Evelyne Jouanno, in Gare de l’Est, Luxembourg , éditions Casino Luxembourg/Forum d’art contemporain, 1998 « Passeurs » in Le Journal, Paris, Centre national de la Photographie, juin 1998 1997Tsuneko Taniuchi, in Parisien(ne)s, Iniva/Camden Arts Centre, Londres, 1997 Evelyne Jouanno, « Tsuneko Taniuchi » in exposition du 24 mai au 28 juin 1997 à L’Hôpital éphémère, Paris, Hôpital éphémère, 1997 _____________________________________________ Venerdì 6 Luglio SPAZIO CINEMA Una serata di Corti al Femminile, curata da Artisti Indipendenti 2010 SPAZIO ESPOSIZIONI La SF ART Working di Simona Cresci e Federica Romano presenta: 夜 YORU – La Notte In giapponese la parola “Yoru” indica il momento in cui la notte diventa più scura dove la luna le stelle sono più visibili a occhio nudo , a rendere più visibile le notti di questa estate romana saranno tre artisti giapponesi appositamente selezionati per “illuminare“ gli interessanti spazi di Spazio 900 che, con il progetto 900LAB, sta diventando una importante realtà espositiva per artisti famosi ed esordienti. La particolarità degli interventi artistici presentati in questa serata dedicata all’arte contemporanea giapponese immergerà gli spettatori in una atmosfera quasi surreale che contiene installazioni, video e fotografie molto lontane dalla visione di un Giappone stereotipano: in questo contesto l’attenzione è al centro di una produzione visiva manipolata da artisti che sono usciti dal loro paese natale e hanno saputo sapientemente miscelare elementi d’oriente e d’occidente al fine di ricavarne e farne uno stile tutto loro unico e riconoscibile. 燐燐光 Phosphorescence Il fotografo digitale FUKE-P san espone una serie di fotografie che hanno come tema i fiori e i paesaggi notturni e innevati, egli manipola i suoi scatti aggiungendo fonti di luce che rendono ancora più suggestiva la visione di un Giappone inedito e lontano dai cliché (le opere sono in vendita). Sitoweb http://www.geocities.jp/p3ksi1/ Post-Strutture L’artista Tatsuo Uemon Ikeda interviene invadendo gli spazi espositivi con una ragnatela di filo di seta rosso: questa sua” situazione-azione” crea una sorta di spazio virtuale che si instaura tra il filo rosso messo ad altezza d’uomo. Il filo, insieme alla presenza del pubblico e dell’artista stesso, crea uno labirinto immaginario fino a diventare il terzo elemento di un’atmosfera tridimensionale e surreale. Sitoweb http://uemonikeda.blogspot.it/ Micro-événement n° 14 /Future épouse aime faire de la peinture L’artista performer Tsuneko Taniuchi con i suoi micro-eventi riesce a tradurre la tragicità dell’indifferenza umana verso il proprio prossimo nel suo video “La futura sposa ama dipingere “Nella performance Tsuneko è una sposa solitaria vestita di bianco e rinchiusa in una vetrina che affaccia su una stada affollata di Parigi che dipinge per ore ed ore. Tsuneko con il suo silenzio “grida“ che il tema dell’indifferenza è molto ricorrente e brutalmente attuale sia nella società giapponese che in quella occidentale. Le sue performance esprimono le realtà della vita che manifesta con la sua stessa presenza fisica sia da sola che con gruppi di persone e si trasformano in delle piccole fictions, appunto dei micro-eventi. La nozione di fisicità e di corpo diventa un costrutto sociale, culturale e politico tra l’artista e gli spettatori. Sitoweb http://taniuchi.fr/ Gli artisti FUKE P-San ( Kagawa 1957 ) Il lavoro che l’artista digitale FUKE P-san riesce a produrre è una incantata visione del mondo immerso in un’anarchia cromatica ipnotizzante. FUKE P-san usa la macchina fotografica digitale per immortalare prevalentemente paesaggi e gli elementi della natura come fiori, acqua, neve ecc, questo fa di lui un fotografo paesaggista che sfrutta la luce naturale (che poi modifica) dell’alba e del tramonto il che lo porta a lavorare prevalentemente fuori dallo studio fotografico. La bellezza dei suoi numerosi scatti è radicata nel colore ma se osservati attentamente ci si accorge che la composizione, la qualità della tecnica e la forma interagiscono tra di loro scatenando un forte impatto emotivo esaltato anche dalla luce artificiale. Lui stesso descrive il suo originale, poetico e controverso concetto di fotografia: “La filosofia del mio lavoro” “Che cos’è il bello? La bellezza contiene il messaggio di non-aggressione, lo stesso che provoca l’immagine di un cucciolo di animale che fa venire voglia di amarlo. Ma la bellezza contiene anche il messaggio di morte lo stesso che percepiamo quando vediamo un cucciolo di animale che non può essere salvato. La bellezza contiene anche il significato di attrarre le persone con il fascino, che cos’è allora la bellezza? La bellezza è l’esistenza transitoria. Ho deciso di scegliere “l’amore” come tema del mio lavoro artistico perché la maggior parte dell’arte contemporanea di questo ultimo secolo lo ha abolito e io penso che sia un bene riproporlo al pubblico . Tutte le luci artificiali sono “amore”: i fuochi artificiali rappresentano l’amore che gli artisti del fuoco provano verso le persone che li ammirano e per questo motivo io fotografo molto accuratamente ogni dettagli dei fuochi pirotecnici. Tutte le luci delle città sono segno d’amore per le persone che vi abitano e le torce sono il simbolo dell’amore nel non far cadere gli altri al buio. Chi ha inventato la luce ha aiutato la gente a vivere meglio e questo è un segno d’amore verso il prossimo. Voglio usare la luce nelle mie foto perché voglio far felici gli altri, questo è quello che rispondo a chi mi chiede perché aggiungo la luce artificiale soprattutto per i paesaggi innevati e questo avvolte delude che viene a vedere le mie mostre, costoro si aspettano che queste luci siano uno spettacolo naturale così gli rispondo “ tutte le luci artificiali sono amore “ . “ Fuke P-san MOSTRE PESONALI 2009 Soothingness of the snow: FUKE, Nagi museum of contemporary art, Okayama Japan 2008 Soothingness of the water: FUKE, Idutsuya, Ikuno Hyogo Japan 1993 Photographs and paintings: Fuke, Artland gallery Marugame Japan 1991 Sunless flags: Fuke, ZEIT-FOTO SALON, Tokyo Japan MOSTRE COLLETTIVE 2011 LUNGOTEVERE VITTORIO GASSMAN Rome 2011 Photo LA 2011 2010 The Photography Biennale, Skotia Gallery, Santa Fe, NM 1993 AOI Gallery, Santa Fe, NM, United States 1993 Kirin contemporary award, Osaka & Yokohama Japan 1990 EXPO'90 Photo museum, Osaka Japan 1985 Taiwan international print biennale, Taipei fine arts museum R.O.C. 1983 Taiwan international print biennale, Taipei fine arts museum R.O.C. Uemon Ikeda, nome d'arte di Tatsuo Ikeda (Kōbe, 1952) Artista e pittore giapponese. Negli anni settanta si trasferisce da Tokyo a Roma sua città di adozione dove frequenta l'Accademia di belle arti, seguendo le lezioni del maestro Venanzo Crocetti e si diploma nel 1977. Negli anni ottanta conosce Simonetta Lux che lo invita a partecipare alla collettiva "Simultaneità - Nuove Direzioni dell'Arte Contemporanea Giapponese" a Palazzo Braschi, Roma (1991), seguita da numerose altre. Nel 1989 espone a Tokyo (mostra personale) “Uemon Ikeda”, presso la Lunami Gallery (testo Masaaki Iseki) curata da Emiko Namikawa e nel 2011 sempre a Tokyo, presso TOKI Art Space mostra personale “Golden Fleece – Jason The beautiful Medea” curata da Noriko Toki ex assistente Emiko Namikawa presso Lunami Gallery. Nel 1997 partecipa al terzo festival di arte e poesia a Bomarzo "Incantesimi. Scene d’arte e poesia. VICINANZE" ideato da Simonetta Lux e Miriam Mirolla, (Museo Laboratorio delle Arti Contemporanee Tatuo Uemon Ikeda ( dell'Universita della Tuscia), Palazzo Orsini. In quella occasione incontra numerosi artisti che rivestono un ruolo molto importante nel panorama artistico italiano, tra cui Gianfranco Baruchello, Fabrizio Crisafulli, Giovanni Di Stefano, Andrea Fogli, Stefano Fontana, Robert Gligorov, Jannis Kounellis, Renato Mambor, Fabio Mauri, Hidetoshi Nagasawa, Achille Perilli. Nel 2000 espone a Roma al Museo laboratorio di arte contemporanea dell'Universita La Sapienza (mostra personale) Uemon Ikeda-Acrobazia e scrive un libro: Uemon Ikeda Simonetta Lux, Acrobazia edito dalla Lithos, Roma, 2000. Nel 2005 espone nuovamente al Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, Università di Roma 1 “La Sapienza” (mostra personale) Uemon Ikeda - un ragazzo che voleva vivere nel rettangolo a cura di Simonetta Lux. Nel 2010 espone alla galleria Hybrida Contemporanea, Roma (mostra personale) Giasone e la bella Medea a cura di Emanuela de Notariis. Nel 2011 partecipa alla collettiva “L’Artista come Rishi” - MNAO, Museo d’Arte Orientale "G. Tucci" a cura di Lori Adragna e Mary Angela Schroth da un’idea di Lori Adragna e Enzo Barchi. I suoi lavori sono stati esposti nella sezione di arte giapponese. Nel 2012 espone presso lo studio galleria EMBRICE, Roma (mostra personale) Poststrutture: linee, fili, labirinti di Uemon Ikeda a cura di Simonetta Lux e Carlo Severati, con un filmato di Carlo Tomassi “L’infanzia di Tatsuo” e un’intervista a Ikeda a cura di Emma Tagliacollo. La sua opera e stata sostenuta dai critici Iseki Masaaki, direttore del Tokyo Metropolitan Teien Art Museum; da Simonetta Lux e dall'argentino Carlos Spartaco. Vive e lavora a Roma. Tsuneko Taniuchi ( Hyogo , vive a lavora a Parigi dal 1987) Artista visuale (performance,video, installazioni e fotografia), laureata all’università Kobe Jogakuin in storia dell’arte e all’Università di Belle arti di Parigi. Nelle sue performance la nozione di corpo viene usata per costruire situazioni sociali ,culturali e politiche che coinvolgono il pubblico, scompone la realtà e la manifesta tramite la sua presenza fisica in macro- eventi che rappresentano catastrofi naturali e guerre e in micro–eventi che simbolizzano episodi della vita di tutti i giorni. 2010Heinz-Norbert Jocks, «Becoming intense, becoming animal, becoming…» in Kunstforum, Cologne, n° 201, 2010 2009Paul Ardenne, «Des techniciens hors pair : Tsuneko Taniuchi…» in ART, LEPRESENT – La création plasticienne au tournant du XXIe siècle, Paris, Editions du Regard, p.390, 391, 2009 Martina Köppel-Yang, « Becoming » in catalogue Becoming Intense, Becoming Animal, Becoming …, Heidelberg, Allemagne, p.16, 17 et p.93-101, 2009 «Tsuneko Taniuchi Lilith Performance Studio» in Dagens Nyheter Journal, Stockholm, jeudi 12 février 2009 2007Laurent Buffet, «Les micro-événements de Tsuneko Taniuchi ou la confusion des genres» in Esse arts+opinions, Montréal, Canada, Canular n° 60, printemps-été 2007 2006Astrid Thibert, «L’oeuvre de Tsuneko Taniuchi» in Master de l’Université Lumière Lyon 2, Année 2005-2006 sous la direction de Annie Claustres Uzuka Mayu, «Scènes artistiques de Paris» in Sankei Journal, Tokyo, Japon, mercredi 21er juin 2006 2005Christophe Domino, «L’art de la table» in A table(s) 23 avril-25 septembre 2005, Domaine départemental de Chamarande, Essonne, France, 2005 Tsuneko Taniuchi, « Le Micro-événement comme ma forme de résistance » in Rhinocéros, Strasbourg, France,Livraison n° 6, hiver 2005/2006 2004 «Micro-événement n° 6 bis /Fast Food» in Esse arts+opinions, Montréal, Canada. Dossier Nourritures n° 50, hiver 2004 (présentation visuelle) 2003 Evelyne Jouanno, Flower Power » in Atlantica, Espagne, n° 34, hiver, 2003 2002 Tsuneko Taniuchi, «My Sentimental Journey» in Ateliers 1997- 2002, Paris, Centre national de la photographie, Rosita Boisseau, «Performance Tsuneko Taniuchi, mariée à vendre » in Le Monde, Paris, vendredi 1er février 2002 2001Arnaud Labelle-Rojoux,: «L’ère des substituts ou de l’idiotie face au spectaculaire généralisé» in Art Action 1958-1998, Québec, Inter/éditeur, 2001 Laurie Attias : «Tokyorama / Palais de Tokyo» in Frieze, Londres, n° 10, novembredécembre 2001 « Tokyorama avec Tsuneko Taniuchi » in aden, Paris, 19 septembre 2001 2000Tsuneko Taniuchi, in Paris pour escale, Paris, Paris-Musée et Les Amis 2000 « Paris pour escale » in aden, Paris, 13-20-28 décembre 2000, 3-10-17-31 janvier et 7 février 2001 Emmanuelle Lequeux, « La caricaturiste » in Aden, Paris, 5 mars 2000 Marie-Christine Vernay, « Aux avant-postes du Japon » in Libération, Paris, 4-5 novembre 2000 1999Claire Legrand, « Conflictualités » in Expériences du divers, Rennes, Presses Universitaires de Rennes, France, Emilie Renard, « A quelle distance sommes-nous ? » in Expériences du Divers, Rennes, Presses Universitaires de Rennes, France, 1999 Alexandre Julienne, « Seulement moi (Only You) » in Expériences du Divers, Rennes, Presses Universitaires de 1998Evelyne Jouanno, in Gare de l’Est, Luxembourg , éditions Casino Luxembourg/Forum d’art contemporain, 1998 « Passeurs » in Le Journal, Paris, Centre national de la Photographie, juin 1998 1997Tsuneko Taniuchi, in Parisien(ne)s, Iniva/Camden Arts Centre, Londres, 1997 Evelyne Jouanno, « Tsuneko Taniuchi » in exposition du 24 mai au 28 juin 1997 à L’Hôpital éphémère, Paris, Hôpital éphémère, 1997 ____________________________ Sabato 7 Luglio SPAZIO CINEMA Spettacolo teatrale “Interno Paradiso”, regia di Francesco d’Ignazio e Giovanni Maria Buzzatti. SPAZIO ESPOSITIVO La SF ART Working di Simona Cresci e Federica Romano presenta: 夜 YORU – La Notte In giapponese la parola “Yoru” indica il momento in cui la notte diventa più scura dove la luna le stelle sono più visibili a occhio nudo , a rendere più visibile le notti di questa estate romana saranno tre artisti giapponesi appositamente selezionati per “illuminare“ gli interessanti spazi di Spazio 900 che, con il progetto 900LAB, sta diventando una importante realtà espositiva per artisti famosi ed esordienti. La particolarità degli interventi artistici presentati in questa serata dedicata all’arte contemporanea giapponese immergerà gli spettatori in una atmosfera quasi surreale che contiene installazioni, video e fotografie molto lontane dalla visione di un Giappone stereotipano: in questo contesto l’attenzione è al centro di una produzione visiva manipolata da artisti che sono usciti dal loro paese natale e hanno saputo sapientemente miscelare elementi d’oriente e d’occidente al fine di ricavarne e farne uno stile tutto loro unico e riconoscibile. 燐燐光 Phosphorescence Il fotografo digitale FUKE-P san espone una serie di fotografie che hanno come tema i fiori e i paesaggi notturni e innevati, egli manipola i suoi scatti aggiungendo fonti di luce che rendono ancora più suggestiva la visione di un Giappone inedito e lontano dai cliché (le opere sono in vendita). Sitoweb http://www.geocities.jp/p3ksi1/ Post-Strutture L’artista Tatsuo Uemon Ikeda interviene invadendo gli spazi espositivi con una ragnatela di filo di seta rosso: questa sua” situazione-azione” crea una sorta di spazio virtuale che si instaura tra il filo rosso messo ad altezza d’uomo. Il filo, insieme alla presenza del pubblico e dell’artista stesso, crea uno labirinto immaginario fino a diventare il terzo elemento di un’atmosfera tridimensionale e surreale. Sitoweb http://uemonikeda.blogspot.it/ Micro-événement n° 14 /Future épouse aime faire de la peinture L’artista performer Tsuneko Taniuchi con i suoi micro-eventi riesce a tradurre la tragicità dell’indifferenza umana verso il proprio prossimo nel suo video “La futura sposa ama dipingere “Nella performance Tsuneko è una sposa solitaria vestita di bianco e rinchiusa in una vetrina che affaccia su una stada affollata di Parigi che dipinge per ore ed ore. Tsuneko con il suo silenzio “grida“ che il tema dell’indifferenza è molto ricorrente e brutalmente attuale sia nella società giapponese che in quella occidentale. Le sue performance esprimono le realtà della vita che manifesta con la sua stessa presenza fisica sia da sola che con gruppi di persone e si trasformano in delle piccole fictions, appunto dei micro-eventi. La nozione di fisicità e di corpo diventa un costrutto sociale, culturale e politico tra l’artista e gli spettatori. Sitoweb http://taniuchi.fr/ Gli artisti FUKE P-San ( Kagawa 1957 ) Il lavoro che l’artista digitale FUKE P-san riesce a produrre è una incantata visione del mondo immerso in un’anarchia cromatica ipnotizzante. FUKE P-san usa la macchina fotografica digitale per immortalare prevalentemente paesaggi e gli elementi della natura come fiori, acqua, neve ecc, questo fa di lui un fotografo paesaggista che sfrutta la luce naturale (che poi modifica) dell’alba e del tramonto il che lo porta a lavorare prevalentemente fuori dallo studio fotografico. La bellezza dei suoi numerosi scatti è radicata nel colore ma se osservati attentamente ci si accorge che la composizione, la qualità della tecnica e la forma interagiscono tra di loro scatenando un forte impatto emotivo esaltato anche dalla luce artificiale. Lui stesso descrive il suo originale, poetico e controverso concetto di fotografia: “La filosofia del mio lavoro” “Che cos’è il bello? La bellezza contiene il messaggio di non-aggressione, lo stesso che provoca l’immagine di un cucciolo di animale che fa venire voglia di amarlo. Ma la bellezza contiene anche il messaggio di morte lo stesso che percepiamo quando vediamo un cucciolo di animale che non può essere salvato. La bellezza contiene anche il significato di attrarre le persone con il fascino, che cos’è allora la bellezza? La bellezza è l’esistenza transitoria. Ho deciso di scegliere “l’amore” come tema del mio lavoro artistico perché la maggior parte dell’arte contemporanea di questo ultimo secolo lo ha abolito e io penso che sia un bene riproporlo al pubblico . Tutte le luci artificiali sono “amore”: i fuochi artificiali rappresentano l’amore che gli artisti del fuoco provano verso le persone che li ammirano e per questo motivo io fotografo molto accuratamente ogni dettagli dei fuochi pirotecnici. Tutte le luci delle città sono segno d’amore per le persone che vi abitano e le torce sono il simbolo dell’amore nel non far cadere gli altri al buio. Chi ha inventato la luce ha aiutato la gente a vivere meglio e questo è un segno d’amore verso il prossimo. Voglio usare la luce nelle mie foto perché voglio far felici gli altri, questo è quello che rispondo a chi mi chiede perché aggiungo la luce artificiale soprattutto per i paesaggi innevati e questo avvolte delude che viene a vedere le mie mostre, costoro si aspettano che queste luci siano uno spettacolo naturale così gli rispondo “ tutte le luci artificiali sono amore “ . “ Fuke P-san MOSTRE PESONALI 2009 Soothingness of the snow: FUKE, Nagi museum of contemporary art, Okayama Japan 2008 Soothingness of the water: FUKE, Idutsuya, Ikuno Hyogo Japan 1993 Photographs and paintings: Fuke, Artland gallery Marugame Japan 1991 Sunless flags: Fuke, ZEIT-FOTO SALON, Tokyo Japan MOSTRE COLLETTIVE 2011 LUNGOTEVERE VITTORIO GASSMAN Rome 2011 Photo LA 2011 2010 The Photography Biennale, Skotia Gallery, Santa Fe, NM 1993 AOI Gallery, Santa Fe, NM, United States 1993 Kirin contemporary award, Osaka & Yokohama Japan 1990 EXPO'90 Photo museum, Osaka Japan 1985 Taiwan international print biennale, Taipei fine arts museum R.O.C. 1983 Taiwan international print biennale, Taipei fine arts museum R.O.C. Uemon Ikeda, nome d'arte di Tatsuo Ikeda (Kōbe, 1952) Artista e pittore giapponese. Negli anni settanta si trasferisce da Tokyo a Roma sua città di adozione dove frequenta l'Accademia di belle arti, seguendo le lezioni del maestro Venanzo Crocetti e si diploma nel 1977. Negli anni ottanta conosce Simonetta Lux che lo invita a partecipare alla collettiva "Simultaneità - Nuove Direzioni dell'Arte Contemporanea Giapponese" a Palazzo Braschi, Roma (1991), seguita da numerose altre. Nel 1989 espone a Tokyo (mostra personale) “Uemon Ikeda”, presso la Lunami Gallery (testo Masaaki Iseki) curata da Emiko Namikawa e nel 2011 sempre a Tokyo, presso TOKI Art Space mostra personale “Golden Fleece – Jason The beautiful Medea” curata da Noriko Toki ex assistente Emiko Namikawa presso Lunami Gallery. Nel 1997 partecipa al terzo festival di arte e poesia a Bomarzo "Incantesimi. Scene d’arte e poesia. VICINANZE" ideato da Simonetta Lux e Miriam Mirolla, (Museo Laboratorio delle Arti Contemporanee Tatuo Uemon Ikeda ( dell'Universita della Tuscia), Palazzo Orsini. In quella occasione incontra numerosi artisti che rivestono un ruolo molto importante nel panorama artistico italiano, tra cui Gianfranco Baruchello, Fabrizio Crisafulli, Giovanni Di Stefano, Andrea Fogli, Stefano Fontana, Robert Gligorov, Jannis Kounellis, Renato Mambor, Fabio Mauri, Hidetoshi Nagasawa, Achille Perilli. Nel 2000 espone a Roma al Museo laboratorio di arte contemporanea dell'Universita La Sapienza (mostra personale) Uemon Ikeda-Acrobazia e scrive un libro: Uemon Ikeda Simonetta Lux, Acrobazia edito dalla Lithos, Roma, 2000. Nel 2005 espone nuovamente al Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, Università di Roma 1 “La Sapienza” (mostra personale) Uemon Ikeda - un ragazzo che voleva vivere nel rettangolo a cura di Simonetta Lux. Nel 2010 espone alla galleria Hybrida Contemporanea, Roma (mostra personale) Giasone e la bella Medea a cura di Emanuela de Notariis. Nel 2011 partecipa alla collettiva “L’Artista come Rishi” - MNAO, Museo d’Arte Orientale "G. Tucci" a cura di Lori Adragna e Mary Angela Schroth da un’idea di Lori Adragna e Enzo Barchi. I suoi lavori sono stati esposti nella sezione di arte giapponese. Nel 2012 espone presso lo studio galleria EMBRICE, Roma (mostra personale) Poststrutture: linee, fili, labirinti di Uemon Ikeda a cura di Simonetta Lux e Carlo Severati, con un filmato di Carlo Tomassi “L’infanzia di Tatsuo” e un’intervista a Ikeda a cura di Emma Tagliacollo. La sua opera e stata sostenuta dai critici Iseki Masaaki, direttore del Tokyo Metropolitan Teien Art Museum; da Simonetta Lux e dall'argentino Carlos Spartaco. Vive e lavora a Roma. Tsuneko Taniuchi ( Hyogo , vive a lavora a Parigi dal 1987) Artista visuale (performance,video, installazioni e fotografia), laureata all’università Kobe Jogakuin in storia dell’arte e all’Università di Belle arti di Parigi. Nelle sue performance la nozione di corpo viene usata per costruire situazioni sociali ,culturali e politiche che coinvolgono il pubblico, scompone la realtà e la manifesta tramite la sua presenza fisica in macro- eventi che rappresentano catastrofi naturali e guerre e in micro–eventi che simbolizzano episodi della vita di tutti i giorni. 2010Heinz-Norbert Jocks, «Becoming intense, becoming animal, becoming…» in Kunstforum, Cologne, n° 201, 2010 2009Paul Ardenne, «Des techniciens hors pair : Tsuneko Taniuchi…» in ART, LEPRESENT – La création plasticienne au tournant du XXIe siècle, Paris, Editions du Regard, p.390, 391, 2009 Martina Köppel-Yang, « Becoming » in catalogue Becoming Intense, Becoming Animal, Becoming …, Heidelberg, Allemagne, p.16, 17 et p.93-101, 2009 «Tsuneko Taniuchi Lilith Performance Studio» in Dagens Nyheter Journal, Stockholm, jeudi 12 février 2009 2007Laurent Buffet, «Les micro-événements de Tsuneko Taniuchi ou la confusion des genres» in Esse arts+opinions, Montréal, Canada, Canular n° 60, printemps-été 2007 2006Astrid Thibert, «L’oeuvre de Tsuneko Taniuchi» in Master de l’Université Lumière Lyon 2, Année 2005-2006 sous la direction de Annie Claustres Uzuka Mayu, «Scènes artistiques de Paris» in Sankei Journal, Tokyo, Japon, mercredi 21er juin 2006 2005Christophe Domino, «L’art de la table» in A table(s) 23 avril-25 septembre 2005, Domaine départemental de Chamarande, Essonne, France, 2005 Tsuneko Taniuchi, « Le Micro-événement comme ma forme de résistance » in Rhinocéros, Strasbourg, France,Livraison n° 6, hiver 2005/2006 2004 «Micro-événement n° 6 bis /Fast Food» in Esse arts+opinions, Montréal, Canada. Dossier Nourritures n° 50, hiver 2004 (présentation visuelle) 2003 Evelyne Jouanno, Flower Power » in Atlantica, Espagne, n° 34, hiver, 2003 2002 Tsuneko Taniuchi, «My Sentimental Journey» in Ateliers 1997- 2002, Paris, Centre national de la photographie, Rosita Boisseau, «Performance Tsuneko Taniuchi, mariée à vendre » in Le Monde, Paris, vendredi 1er février 2002 2001Arnaud Labelle-Rojoux,: «L’ère des substituts ou de l’idiotie face au spectaculaire généralisé» in Art Action 1958-1998, Québec, Inter/éditeur, 2001 Laurie Attias : «Tokyorama / Palais de Tokyo» in Frieze, Londres, n° 10, novembredécembre 2001 « Tokyorama avec Tsuneko Taniuchi » in aden, Paris, 19 septembre 2001 2000Tsuneko Taniuchi, in Paris pour escale, Paris, Paris-Musée et Les Amis 2000 « Paris pour escale » in aden, Paris, 13-20-28 décembre 2000, 3-10-17-31 janvier et 7 février 2001 Emmanuelle Lequeux, « La caricaturiste » in Aden, Paris, 5 mars 2000 Marie-Christine Vernay, « Aux avant-postes du Japon » in Libération, Paris, 4-5 novembre 2000 1999Claire Legrand, « Conflictualités » in Expériences du divers, Rennes, Presses Universitaires de Rennes, France, Emilie Renard, « A quelle distance sommes-nous ? » in Expériences du Divers, Rennes, Presses Universitaires de Rennes, France, 1999 Alexandre Julienne, « Seulement moi (Only You) » in Expériences du Divers, Rennes, Presses Universitaires de 1998Evelyne Jouanno, in Gare de l’Est, Luxembourg , éditions Casino Luxembourg/Forum d’art contemporain, 1998 « Passeurs » in Le Journal, Paris, Centre national de la Photographie, juin 1998 1997Tsuneko Taniuchi, in Parisien(ne)s, Iniva/Camden Arts Centre, Londres, 1997 Evelyne Jouanno, « Tsuneko Taniuchi » in exposition du 24 mai au 28 juin 1997 à L’Hôpital éphémère, Paris, Hôpital éphémère, 1997