Piano Performance 2016 - Casa di Riposo Monumento ai Caduti in
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Piano Performance 2016 - Casa di Riposo Monumento ai Caduti in
All. A) PIANO DELLA PERFORMANCE 2016 – 2018 DELL’ IPAB CASA DI RIPOSO “MONUMENTO AI CADUTI IN GUERRA” DI SAN DONA’ DI PIAVE. Il presente Piano della Performance viene predisposto in attuazione delle disposizioni di cui all’art. 15 del D. Lgs. 150/2009. 1.0 FINALITÀ La performance è misurata e valutata con riferimento alla Amministrazione nel suo complesso, alle unità organizzative in cui si articola e ai singoli dipendenti, con il fine di migliorare la qualità servizi offerti, nonché di incentivare la crescita delle competenze professionali, attraverso la valorizzazione del merito e l’erogazione dei premi per i risultati perseguiti dai singoli e dalle unità organizzative. 1.1 Definizione di performance organizzativa La performance organizzativa fa riferimento ai seguenti aspetti: a) l’incidenza dell’attuazione delle politiche attivate sulla soddisfazione finale dei bisogni della collettività, nonché la qualità e la quantità delle prestazioni e dei servizi erogati; b) il grado di attuazione di piani e programmi, nel rispetto delle fasi e dei tempi previsti, degli standard qualitativi e quantitativi definiti e del previsto grado di impiego delle risorse; c) la modernizzazione e il miglioramento qualitativo dell’organizzazione e delle competenze professionali e della capacità di attuazione di piani e programmi; d) lo sviluppo qualitativo e quantitativo delle relazioni con i cittadini, i soggetti interessati, gli utenti e i destinatari dei servizi; e) l’efficienza nell’impiego delle risorse, con particolare riferimento al contenimento ed alla riduzione dei costi, nonché all’ottimizzazione dei tempi dei procedimenti amministrativi; f) il raggiungimento degli obiettivi di promozione delle pari opportunità; 1.2 Definizione di performance individuale - La misurazione e la valutazione della performance individuale dei responsabili di unità organizzativa è attuata in riferimento: a) agli indicatori di performance relativi all’unità organizzativa di diretta responsabilità; b) al raggiungimento di specifici obiettivi individuali; c) alla qualità del contributo assicurato alla performance generale della struttura ed alle competenze professionali e manageriali dimostrate; 1 d) alla capacità di valutazione dei propri collaboratori tramite una significativa differenziazione delle singole dimensioni rappresentate dagli indicatori, dimostrata attraverso l’applicazione obiettiva dei criteri di valutazione. - La misurazione e la valutazione della performance individuale del personale assegnato sono effettuate dai responsabili di ciascuna unità organizzativa, sulla base del sistema di misurazione e valutazione della performance e sono collegate: a) Al raggiungimento di specifici obiettivi di gruppo o individuali; b) Alla qualità del contributo assicurato alla performance dell’intera unità organizzativa di appartenenza; c) Alle competenze dimostrate ed ai comportamenti professionali e organizzativi. 1.3 Sistema di misurazione e valutazione della performance. - La funzione di misurazione e valutazione della performance è svolta: a) Dall’organismo indipendente di valutazione, che valuta la performance generale dell’ente, delle unità organizzative e dei responsabili delle unità organizzative; b) Dai responsabili delle unità organizzative, che valutano la performance individuale del personale assegnato. - La valutazione della performance è attuata sulla base dei parametri e modelli di riferimento definiti dalla commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche. 1.4 Fasi del ciclo di gestione della performance - Il ciclo di gestione della performance si sviluppa nelle seguenti fasi: a) Definizione e assegnazione degli obiettivi che si intendono raggiungere, dei valori attesi di risultato e dei rispettivi indicatori; b) Predisposizione delle risorse finanziarie, umane e strumentali coerentemente alla definizione degli obiettivi; c) Monitoraggio in corso di esercizio e attivazione di eventuali interventi correttivi; d) Misurazione e valutazione della performance organizzativa e individuale; e) Utilizzo dei sistemi premianti, secondo criteri di valorizzazione del merito; f) Rendicontazione dei risultati agli organi di indirizzo politico-amministrativo, ai vertici delle amministrazioni, nonché ai componenti organi esterni, ai cittadini, ai soggetti interessati, agli utenti e ai destinatari dei servizi. 2.0 PRESENTAZIONE DELL’ENTE La Casa di Riposo “Monumento ai caduti in guerra”è stata istituita nel 1925, da un apposito comitato che, il giorno 25 febbraio 1926, stabilì di destinare somme di denaro, raccolte e da 2 raccogliere, all’istituzione di una “Casa di Ricovero per vecchi ed inabili al lavoro” ed è stata eretta in Ente Morale con propria amministrazione autonoma con Regio Decreto 29 ottobre 1936, secondo lo Statuto Podestarile del 15 luglio 1936. Detto statuto è stato successivamente sostituito con altro approvato con Decreto Ministeriale in data 31 marzo 1969. La Residenza è un I.P.A.B. (Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficienza) regolamentata dalla Legge Crispi del 1980 e dal D. Lgs. 04/05/2001 nr. 207; la natura giuridica dell’Ente è quindi pubblica. La sede della Casa di Riposo è in Via San Francesco nr. 11 nel Comune di San Donà di Piave nel territorio di competenza dell’Azienda Servizio Sanitario Locale (A.S.S.L. nr. 10) del Veneto Orientale. - La struttura, con delibere del Consiglio Regionale Veneto n. 2716 e del 16.11.2010 e in possesso: a) Dell’autorizzazione all’esercizio per 170 posti letto per anziani non autosufficienti di cui n. 146 posti di primo livello assistenziale e n. 24 di secondo livello assistenziale, rilasciata con Decreto del Dirigente Regionale n. 192 del 17.06.2010; b) Dell’autorizzazione all’esercizio di una Sezione Stati Vegetativi Permanenti di n. 4 posti letto rilasciata con Decreto del Dirigente Regionale n. 320 del 20.08.2010; c) Dell’accreditamento rilasciato dalla Regione Veneto con delibera della Giunta Regionale del Veneto n. 2761 del 16.11.2010, ai sensi della Legge Regionale 22/2002 e della delibera della Giunta Regionale del Veneto n. 84/2007, per la seguente capacità ricettiva: 1) n. 146 posti letto di primo livello assistenziale; 2) n. 24 posti letto di secondo livello assistenziale; 3) n. 4 posti letto per la sezione Stati Vegetativi Permanenti. d) Dell’autorizzazione all’esercizio per n. 7 posti letto di Hospice– extraospedaliero, rilasciata dal Dirigente Regionale con Decreto n. 152 del 10.08.2010; e) Dell’accreditamento rilasciato dalla Regione Veneto con delibera della Giunta Regionale del Veneto n. 2716 del 16.11.2010, per n. 7 posti di Hospice-extraospedaliero. La struttura usufruisce di una convenzione con l’Azienda A.S.S.L. 10 “Veneto Orientale”per le quote di rilievo sanitario. Il personale in servizio presso la Casa di Riposo è suddiviso in personale assistenziale, sociale, riabilitativo, sanitario, amministrativo e servizi ausiliari come da organigramma sotto riportato; 3 4 2.1. Principi La Casa di Riposo si ispira ai Principi che sono il fondamento della nostra Carta Costituzione. Tali principi sono: Eguaglianza All’interno della nostra realtà questo principio si configura come un’eguale considerazione per ogni singola persona. Questo non significa uniformità di interventi, bensì l’impegno ad effettuare trattamenti personalizzati, valorizzando l’unicità di ogni ospite della Casa di Riposo. Imparzialità e obiettività Questo principio implica, per chi opera all’interno della struttura, la necessità di agire con imparzialità ed obiettività al fine di garantire un’adeguata assistenza. Per ogni ospite è previsto un piano di assistenza personalizzato con specifici momenti di verifica al fine di garantire continuità nelle prestazioni sanitarie e sociali. Tali verifiche possono prevedere, se l’obiettivo è stato raggiunto, la sospensione dell’intervento oppure un ulteriore prolungamento o la definizione di una nuova strategia. Diritto di scelta Ogni persona, a qualunque punto del decorso della sua inabilità o malattia, ha diritto di veder riconosciuta e promossa la propria autonomia. Questo concetto, nel nostro contesto, vuole esprimere lo “spazio di autodeterminazione” e “autodecisione” che l’ospite deve possedere nell’ambito di una relazione tra persona che esprime un bisogno e servizi erogati. Le diverse figure professionali hanno quindi il compito di favorire e stimolare le scelte, e perciò il maggior grado possibile di autonomia, nelle attività quotidiane con gli ospiti non autosufficienti, valorizzando le singole potenzialità e le specifiche capacità residue. 2.2 Partecipazione L’ospite è il protagonista del nostro servizio ed è a lui che dobbiamo offrire gli strumenti per favorire una partecipazione attiva all’interno della vita dell’Ente. Partecipazione che deve coinvolgere anche i familiari, attraverso una corretta informazione circa gli obiettivi della Casa di Riposo, al fine di creare una costruttiva collaborazione per migliorare la qualità di vita dell’ospite stesso. Nella relazione tra ospiti, operatori e familiari, l’informazione è garantita nel massimo rispetto della privacy e del trattamento dei dati personali. 5 2.3 Efficacia ed efficienza L’organizzazione ha come obiettivo l’aumento del livello di qualità di vita dell’ospite, attraverso il miglioramento continuo delle prestazioni socio-sanitarie. A tal fine vengono utilizzati strumenti di valutazione dei servizi secondo i criteri di efficacia (verificare se gli obiettivi sono stati raggiunti) e di efficienza (il miglior utilizzo delle risorse per raggiungere gli obiettivi). 2.4 Organi Dell’ente a) Il Consiglio di Amministrazione La Casa di Riposo “Monumento ai Caduti in Guerra” è retta da un Consiglio di Amministrazione composto da 5 Consiglieri, nominati dal Sindaco del Comune di San Donà di Piave. La nomina dei Consiglieri deve avvenire tra soggetti in possesso di competenze o esperienze in campo sociale e/o sanitario e/o giuridico amministrativo. Il Consiglio di Amministrazione elegge tra i suoi Consiglieri, nella prima seduta, il Presidente e il Vice-Presidente. Il Presidente ha la rappresentanza legale dell’Ente; ad esso spetta promuovere e coordinare l’attività del Consiglio di Amministrazione, il controllo dell’esecuzione delle deliberazioni, la vigilanza sull’applicazione delle leggi, dello Statuto e dei regolamenti dell’Ente. Il Vice-Presidente sostituisce il Presidente in caso di sua assenza e/o impedimento, assumendone le funzioni. Il Consiglio di Amministrazione rimane in carica 4 anni e cessa alla data di insediamento del nuovo Consiglio di Amministrazione. Il Consiglio di amministrazione svolge le funzioni di indirizzo, programmazione e controllo di tutta l’attività dell’Ente, come da Regolamento di Amministrazione approvato delibera del Consiglio di Amministrazione n. 24 del 27.09.2010. Nomina un collegio di tre Revisori dei Conti che controlla la regolarità dei bilanci e degli atti contabili. 6 b) La Dirigenza Responsabile della gestione è il Segretario Direttore che, con i preposti ai diversi servizi della Casa di Riposo, mette in atto le strategie, gli obiettivi ed i programmi definiti dal Consiglio di Amministrazione. Il Segretario Direttore è il responsabile della gestione finanziaria, tecnica ed amministrativa dell’Ente e, come tale, adotta tutti i provvedimenti di organizzazione delle risorse umane e strumentali disponibili, compresi quelli che impegnano l’Ente verso l’esterno. 3.0 OBIETTIVI GENERALI DELL’ENTE Gli obiettivi generali della Casa di Riposo sono: Promuovere la qualità della vita dell’ospite, valorizzandone le sue capacità. Riconoscere all’ospite il diritto all’autonomia, alle relazioni familiari e sociali. Migliorare le capacità residue attraverso un’adeguata riabilitazione psico-sociale e fisicomotoria. Il metodo adottato per l’analisi dei bisogni socio-sanitari ed assistenziali è basato sulla valutazione multidimensionale che avviene nell’ambito di un’equipe formata da: Medico, Psicologo, Coordinatrice socio-sanitaria, Infermiere Professionale, Assistente Sociale, Terapista della Riabilitazione, Educatore Professionale, Capo Nucleo Operatori, Addetti all’Assistenza, con il compito di stendere il Piano di Assistenza Individualizzato (PAI). Il Piano identifica i bisogni e i possibili interventi in rapporto agli obiettivi di salute di ogni singolo ospite, nel rispetto delle sue caratteristiche non solo fisiche e funzionali, ma anche psichiche e caratteriali. ACCOGLIENZA IN STRUTTURA L’accoglienza in struttura è curata dalle Assistenti Sociali, le quali hanno il compito principale di informare l’anziano e i suoi familiari rispetto a: Requisiti e procedura di accoglimento; Caratteristiche dell’Ente; Tipologia e caratteristiche dei servizi offerti. L’accoglienza in Casa di Riposo è un momento particolarmente delicato sia per il nuovo ospite, sia per i familiari. Esso rappresenta il distacco dal proprio domicilio ed un allontanamento dalle persone e dalle cose affettivamente importanti. L’anziano, compatibilmente e in relazione alle sue condizioni psico-fisiche, viene informato e deve essere consenziente. 7 Il familiare assume un preciso impegno di solidarietà nei confronti del proprio congiunto che si traduce in una significativa presenza, vicinanza e sostegno. La presenza attiva dei familiari diviene indispensabile per raccogliere informazioni e prendere, conseguentemente, decisioni appropriate. La famiglia è coinvolta nell’attuazione del progetto individualizzato predisposto per l’anziano. Al fine di favorire l’inserimento, vengono fornite informazioni dettagliate sulla persona al personale del reparto. La presentazione del nuovo ospite al reparto, curata dall’Assistente Sociale, rappresenta il primo momento di conoscenza con gli operatori che si prenderanno cura di lui. L’accesso a tutte le Case di Riposo del territorio è disciplinato da un apposito Regolamento adottato dal Direttore Generale dell’Azienda ULSS 10 (Deliberazione n.463 del 21.12.2011). Le persone interessate ad entrare in Casa di Riposo presentano domanda al Distretto Socio Sanitario di competenza o alla Casa di Riposo prescelta, utilizzando un apposito modulo. L’Unità Valutativa Multidimensionale del Distretto (UVMD) esamina la domanda e valuta il bisogno della persona mediante l’apposita scheda SVAMA. A seguito della valutazione del Distretto, la persona interessata verrà inserita nella graduatoria unica dell’ASSL 10 nella posizione determinata dal punteggio di gravità assegnato e con riferimento al profilo di autonomia. L’ingresso in Casa di Riposo segue l’ordine della graduatoria unica gestita dalla Direzione Sociale dell’ASSL n. 10. 3.1 L’ambiente di vita e gli spazi offerti agli ospiti La Casa di Riposo è soprattutto una comunità di persone che vivono insieme costituendo un ambiente di vita. Al suo interno vi sono sei reparti in cui gli ospiti possono alloggiare; i reparti denominati moduli, sono i seguenti: 1) MODULO ROSSO, ubicato al piano terra della sede di via San Francesco, accoglie ospiti non autosufficienti le cui condizioni psico-fisiche richiedono un variabile livello assistenziale. Gli obiettivi specifici del modulo sono: - la cura degli aspetti legati all’alimentazione, all’incontinenza e alla mobilità; - il potenziamento delle funzioni di autonomia compromesse; 8 - la cura della sfera sociale dell’ospite; - il mantenimento degli interessi dell’ospite. Da un punto di vista logistico il Modulo Rosso ha la seguente disposizione strutturale: - l’entrata che si collega con un grande soggiorno utilizzato come sala televisione e per le varie attività ricreative; tale soggiorno comunica con il parco esterno. - Un’ampia sala da pranzo che viene utilizzata dagli ospiti di questo modulo e da quelli del modulo giallo. Di fronte alla sala da pranzo vi è una veranda immersa nel verde del giardino. - Vicino all’ingresso si trova la Chiesa dove vengono ufficiate le funzioni religiose. - Le camere sono 17, di cui 13 a due letti con servizi, mentre 4 a tre letti con servizi adiacenti. Nel modulo vi sono n. 3 stanze dotate di gas medicali con relativo sistema di aspirazione del vuoto. 2) MODULO ARGENTO Nucleo a maggiore intensità sanitaria (MIS), ubicato al piano terra della sede di via San Francesco, accoglie ospiti con grave situazione clinica ed elevato bisogno assistenziale e medicoinfermieristico. Obiettivi specifici del modulo sono: - il recupero delle funzioni perse; - il mantenimento delle abilità residue; - la cura di particolari aspetti quali l’alimentazione, l’incontinenza e la mobilità; - la riduzione della contenzione, anche attraverso la riduzione dell’uso dei farmaci; - la riduzione dell’irritabilità. Le camere sono 7, di cui 5 a due posti letto e due a un posto letto, tutte dotate di bagno interno. La guardiola infermieristica è dotata dai un sistema di sorveglianza degli ospiti, mediante telecamere posizionate nelle stanze degli stessi. Tale sistema permette al personale infermieristico, un costante monitoraggio degli ospiti ivi accolti. Tutte le camere sono dotate di gas medicali con relativo sistema di aspirazione del vuoto. 3) MODULO GIALLO ubicato al I° piano della sede di via San Francesco, accoglie anziani non autosufficienti. Obiettivi specifici del modulo sono: - la cura dell’alimentazione, dell’incontinenza e della mobilità; - il mantenimento dell’autonomia; - la cura della sfera sociale dell’ospite; - il potenziamento degli interessi dell’ospite. 9 Da un punto di vista logistico il modulo si articola in luoghi di soggiorno che consistono in un ampio spazio con annessa veranda al primo piano ed un salottino con un apparecchio televisivo. Le camere sono 18 di cui 9 a due letti con servizi in camera, 6 a tre letti con i servizi adiacenti alla camera stessa e 3 singole. 4) MODULO VIOLA ubicato al I° piano della sede di Via Dante, accoglie ospiti non autosufficienti. Questo modulo è costituito da 7 ampie camere con quattro letti con servizi. La sala da pranzo è ampia e luminosa. Gli ospiti usufruiscono della sala polifunzionale sita al piano terra, per lo svolgimento delle varie attività di animazione. Obiettivi specifici sono: - la cura dell’alimentazione, dell’incontinenza e della mobilità; - il mantenimento/recupero dell’autonomia fisica dell’ospite; - la riabilitazione generale; - la stimolazione del processo di socializzazione. 5) MODULO VERDE: Ubicato al II° piano della sede di via Dante, accoglie ospiti che abbisognano di un livello assistenziale variabile, tendenzialmente elevato. Obiettivi specifici sono: - la cura dell’alimentazione, dell’incontinenza e della mobilità; - il mantenimento/recupero dell’autonomia fisica dell’ospite; - la riabilitazione generale; - la stimolazione del processo di socializzazione. Questo modulo è costituito da 12 ampie camere di cui n. 7 con quattro letti con servizi e 5 camere da due posti letto con annesso servizio interno. E’ provvisto di due ampie sale da pranzo. Gli ospiti usufruiscono della sala polifunzionale sita al piano terra, per lo svolgimento delle varie attività di animazione. 6) MODULO ARANCIO: Ubicato al I° piano della sede di via Dante, accoglie ospiti che presentano un particolare quadro clinico dovuto a demenza e disturbi comportamentali. Gli ospiti hanno ancora una certa autonomia nella deambulazione, ma necessitano di un adeguato contesto per curare aspetti come l’affacendamento, la continua deambulazione senza meta, il 10 disorientamento spazio/temporale, vari deficit mnestici ed eventuali momenti di agitazione psicomotoria. L’atmosfera ricercata è quella domestica e di un ambiente familiare, in cui è più il contesto ad adeguarsi alla patologia che non l’inverso. Anche per questo motivo gli orari del reparto e di visita sono più elastici, sempre rispettando la tranquillità degli ospiti. Obiettivi specifici sono: - stimolazione funzioni residue mediante progetti individualizzati con utilizzo di strumenti specifici; - presenza di operatori specificatamente formati; - copartecipazione alle attività quotidiane degli operatori addetti al modulo; - presenza costante dello psicologo con supervisione dei progetti individualizzati e relazione diretta con gli ospiti. Il modulo ha 10 posti letto, disposti in 5 stanze a due letti con bagno, una sala da pranzo, una sala polifunzionale ed un giardino esterno apposito. 7) CENTRO IRIS Il reparto IRIS è un Centro Specialistico di cure Palliative extra ospedaliero, detto anche “Hospice”. Si propone come abitazione alternativa, offrendosi come sostituzione residenziale temporanea per le persone con malattie in fase avanzata a rapida evoluzione, per le quali ogni terapia finalizzata alla guarigione della malattia di base non è possibile. Il Centro “IRIS” è una struttura residenziale accreditata dalla Regione del Veneto ed integrata nella rete dei servizi di cure palliative dell’Azienda ULSS n. 10 “Veneto Orientale”. Come da normativa del Ministero della Salute, risponde ai bisogni riferibili innanzitutto alla sfera sanitaria del malato (controllo dei sintomi)del dolore) e, nel contempo, anche alla “fragilità” globale specifica del medesimo e del suo nucleo familiare in termini funzionali, psicologici, etici e religiosi. E’ una struttura che garantisce un’offerta socio sanitaria con elevata tecnologia, intensità assistenziale e competenze specialistiche. L’Hospice è un servizio pubblico gratuito in grado di offrire autonomamente tutti i servizi previsti dai livelli assistenziali della rete delle cure palliative e, quindi, di assicurare la piena continuità assistenziale. Tutte le attività dell’Hospice sono a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Obiettivi specifici sono: - completare l’assistenza domiciliare senza sostituirsi ad essa; - integrare la rete domiciliare nei casi do difficoltà per la famiglia; - ricoverare per un tempo breve, nell’eventualità di controllare e stabilizzare la terapia; 11 - sostenere le persone care nella fase terminale della malattia attraverso l’intervento diretto di psicologi specializzati; - accogliere, in caso di bisogni particolari, la persona per il solo ricovero diurno; - dare informazioni e orientamento ai malati e familiari sulle procedure necessarie per ingressi in Hospice. Il Centro “IRIS” collocato all’interno del Centro Servizi della Casa di Riposo “Monumento ai Caduti in Guerra”, è costituito e caratterizzato da: - un ampio corridoio; - un luminoso soggiorno per gli ospiti e per i loro familiari dove poter socializzare; - una sala da pranzo con terrazza; - un ambulatorio medico-infermieristico, a disposizione anche per i malati seguiti al domicilio dal personale medico-infermieristico dell’Hospice in caso di permessi brevi nel fine settimana; - sette ampie camere, eventualmente da personalizzare con corredi ed oggetti propri, dotate di: 1) due posti letto, uno dei quali a disposizione di un familiare, a regolazione elettrica; 2) dispositivo chiamata; 3) luce individuale; 4) monitor atto ad evidenziare i parametri vitali del paziente; 5) pompa antalgica per controllo continuo del dolore; 6) rete di gas medicali e di aspirazione; 7) servizi igienici interni ed attrezzati; 8) guardaroba ; 9) televisione; 10) riscaldamento ed aria climatizzata; 11) terrazza esterna, - un cucinotto- “Tisaneria” dove preparare e/o riscaldare pietanze e bevande personali. I familiari possono accedere senza limitazioni al Centro “IRIS” previo il rispetto dovuto alla serenità degli ospiti ed all’assistenza. Qualora volessero rientrare a casa nel fine settimana o in particolari occasioni, i pazienti hanno facoltà d’ingresso e di uscita personalizzati a seconda dell’esigenza, compatibilmente con le cure in atto. L’organizzazione del Centro “IRIS” è dotata di specifici protocolli socio-assistenziali nell’assistenza del malato e del familiare che riguardano il dolore, la malattia e l’accompagnamento al lutto. L’approccio è, pertanto, volutamente multidisciplinare e prevede un’èquipe che ha effettuato un percorso formativo di specializzazione composta da: 12 - Segretario Direttore del Centro Servizi; - Responsabile Clinico-Medico; - Coordinatore Socio Sanitario; - Infermiera Referente del Centro; - Infermieri Professionali; - Capo Nucleo; - Referenti di Reparto; - Operatori Addetti all’Assistenza; - Psicologo. L’attività medico-infermieristica e l’assistenza sono garantite 24h/24h. Nel Centro può esplicare la propria attività, regolamentata da un apposito protocollo, un eventuale servizio di volontariato. 8) STATI NEUROVEGETATIVI PERMANENTI: Lo Stato Vegetativo (SV) è una sindrome clinica caratterizzata da assoluta non coscienza di sé e dell’ambiente, con parziale ripresa del ritmo sonno – veglia e delle funzioni autonomiche vegetative, cioè delle funzioni autonome ipotalamiche e del tronco encefalico. La Sezione per Stati Vegetativi Permanenti (SSVP): • È una struttura dedicata a detti malati che necessitano di protezione e assistenza continua sanitaria e/o sociale permanente; • Ha l’accesso vincolato alla necessità di trattamenti che non richiedono un ricovero presso Unità Ospedaliera per acuti; • Viene allocato all’interno della Casa di Riposo nel rispetto dei requisiti minimi previsti dalla normativa nazionale e regionale ex LR 16 agosto 2002, n. 22 “Autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e sociali”. Oltre alle attività già previste a favore degli ospiti non autosufficienti, i servizi e le prestazioni offerti ai pazienti accolti nella SSVP, sono: • prestazioni assistenziali; • prestazioni riabilitative peculiari; • supporto ed interventi psicologici ai familiari; • servizi socio assistenziali in collegamento con la rete assistenziale dei servizi territoriali; • assistenza sociale alla famiglia anche nelle fasi che seguono il decesso; • assistenza religiosa. 13 Obiettivi specifici sono: • mantenimento del benessere della persona; • prevenzione sindrome ipocinetica; • prevenzione in infezioni respiratorie; • riduzione rischi dell’incidenza dei ricoveri ospedalieri; • miglioramento della postura attraverso il servizio di fisioterapia; • miglioramento dello stato di vita favorendo attività motoria passiva. La Sezione degli Stati Vegetativi Permanenti, trova ubicazione in un reparto staccato del Centro Iris, e dispone di due stanze a due posti letto con servizio, una stanza da due posti letto per ospiti non autosufficienti, una sala da pranzo, un salottino, nonché di un bagno attrezzato. 14 3.2 Obiettivi Premessa: prima della individuazione degli obiettivi propri del Piano della Performance, occorre procedere ad una metodologia nella loro classificazione partendo dal seguente primo schema • • Obiettivi “obbligatori” (imposti dalla normativa D. Lgs. 150/2009: Adeguamento alla normativa D. LGS. 150/2009 • Creazione ALBO on line • Adeguamento alla normativa L.R. 22/2002 – DGR 84/2007(autorizzazione all’esercizio e funzionamento) • • Obiettivi “facoltativi”: Miglioramento dei servizi (qualità) • Miglioramento della strategia aziendale • Miglioramento dei collegamenti con altri soggetti istituzionali • • • • • • Obiettivi altamente innovativi: Nuovo reparto Nuovo servizio Nuovo piano di lavoro ……………………….. ……………………….. • • • • Obiettivi innovativi: Modifiche migliorative piani di lavoro Informatizzazione di alcune procedure …………………………………………. • • Obiettivi di mantenimento: Lo diventano i primi due per x anni Altro punto importante della metodologia è quello della “coerenza” di tutte le componenti rispetto al raggiungimento degli obiettivi professionali. Tale coerenza e coesione è garantita dal sistema degli “obiettivi a cascata” secondo lo schema seguente: 15 • PARTECIPAZIONE ALLA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI: DELIBERA DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE OBIETTIVI DEL DIRIGENTE OBIETTIVI AI RESPONSABILI DI SERVIZI E UFFICI OBIETTIVI AI VARI GRUPPI DI LAVORO O AI SINGOLI DIPENDENTI • Uno fra gli obiettivi affidati ai responsabili di uffici o servizi è quello del conseguimento degli obiettivi da parte dei propri gruppi di lavoro. 16 3.3 Obiettivi e loro individuazione OBIETTIVO ALTAMENTE INNOVATIVO 2016 - 2018: (di natura straordinaria) OBIETTIVI INNOVATIVI 2016 - 2018: • Coro ospiti • Stimolazione cognitiva • Training di mindfullness OBIETTIVI DI MANTENIMENTO 2016 - 2018: • Uscite nel territorio con pulmino • Inserire a rotazione alcuni ospiti di altri reparti alle attività cognitive del modulo Arancio • Realizzazione di un calendario attività settimanale o mensile • Predisposizione di un regolamento che disciplini gli accoglimenti delle utenze a titolo privato • Revisione e monitoraggio dei piani di lavoro dei vari moduli • Reinserimento matrici nel programma turni a seguito della nuova riorganizzazione del personale • Controllo del corretto utilizzo materiale monouso per l’igiene dell’ospite non solo nei reparti già in uso ma anche nel nuovo reparto (mod. giallo) con raffronto sui consumi • Conoscenza più accurata e veloce dei nuovi ingressi • Mantenimento delle capacità residue degli ospiti in particolare della continenza • Preparazione più accurata ed attenta del vestiario degli ospiti in occasione delle festività • Addobbi di reparto • Trasferimento letto – carrozzina • Gestione delle contenzioni • Gestione degli ausili antidecubito • Progetto disfagia • Usare una scrittura chiara e leggibile nella stesura delle consegne e/o compilazione dei diari infermieristici • Legge 22 : audit clinico • Amministrazione trasparente • Portale dipendente • Vademecum per il dipendente • Controllo di gestione • Creazione di vestiario specifico per ospiti con problematiche comportamentali • Predisposizione e verifica vestiario di ospiti in assenza di familiari di riferimento mediante adeguamento e scelta vestiario di comunità • Migliorie tecniche per risparmio energetico: sostituzione corpi illuminanti in funzione dell’esistente impianto elettrico di illuminazione ove non presenti lampade del progetto “un mondo di luce” BEGHELLI • Variazione menù mensile con inserimento piatti speciali adeguati alla nuova tipologia di ospiti, predisposizione piatti speciali anche per soggetti con patologie specifiche ( celiaci) • Sistemazione e razionalizzazione archivio morto scantinato di Via Dante • Sistemazione archivio corrente in base ad ordine alfabetico al fine di una migliore rintracciabilità dei documenti • Pulizia a fondo dei letti dei reparti con l’utilizzo della vaporella 17 • • • • • Assistenza al paziente in fase terminale nel periodo di ricovero in hospice Igiene del cavo orale in paziente terminale Assistenza al paziente in fine vita: protocollo Gestione clinico-assistenziale infermieristica del paziente in fine vita Gestione del nuovo protocollo “ Sostanze stupefacenti nell’Hospice” Il monitoraggio, a cura dei responsabile dei servizi, sarà costante e oggetto di informativa nelle riunioni di staff con la Direzione. La rendicontazione alla Direzione verrà effettuata con cadenza semestrale, materialmente, sarà effettuata, come già oggi avviene attraverso l’acquisizione di documentazione specifica, relazioni e ogni altro strumento ritenuto idoneo allo scopo. Per quanto riguarda gli obiettivi specifici della Direzione e per la successiva certificazione di raggiungimento degli obiettivi si provvederà con l’intervento dell’Organismo Individuale Valutazione (OIV) nominato dal Consiglio di Amministrazione. Tutti gli obiettivi facenti parte della Performance devono risultare coerentemente inseriti nel bilancio di previsione dell’anno di competenza. La loro realizzazione, perciò, è vincolata, alle risorse assegnate al Segretario Direttore per il raggiungimento degli stessi. Il Consiglio di Amministrazione della Casa di Riposo “Monumento ai Caduti in Guerra” si riserva di modificare e/o integrare il Piano alla luce di possibili nuove disposizioni da parte della Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità (CIVIT) delle Amministrazioni Pubbliche di cui all’art. 13 del D. Lgs. 150/2009, o al presentarsi di nuove impreviste esigenze. 18