Piani formativi per titolati di AG

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Piani formativi per titolati di AG
Piani formativi per titolati di AG
Indice
1 Premessa ............................................................................................................... 3
2 Contesto e iter di formazione .................................................................................. 3
2.1 Profilo Accompagnatore Sezionale di AG ........................................................................4
2.2 Profilo Accompagnatore di AG .........................................................................................4
2.3 Profilo Accompagnatore Nazionale di AG ........................................................................5
2.4 Scuole e formazione.........................................................................................................5
3 L’offerta formativa................................................................................................... 5
3.1 Caratteristiche generali ....................................................................................................5
3.1.1 Conoscenze ..............................................................................................................6
3.1.2 Capacità ....................................................................................................................6
3.1.3 Comportamenti .........................................................................................................6
3.2 Criteri metodologici...........................................................................................................6
3.3 Incontro di presentazione stage .......................................................................................7
3.4 Tempistica e struttura del corso .......................................................................................7
3.5 Corso ASAG .....................................................................................................................7
3.5.1 Scopo ........................................................................................................................7
3.5.2 Requisiti per l’ammissione al corso ..........................................................................7
3.5.3 Obiettivi del corso .....................................................................................................8
3.5.4 Obiettivi e linee didattiche .........................................................................................8
3.5.5 Piano didattico ..........................................................................................................8
3.5.6 Durata .................................................................................................................... 13
3.6 Corso AAG .................................................................................................................... 13
3.6.1 Scopo ..................................................................................................................... 13
3.6.2 Requisiti per l’ammissione al corso ....................................................................... 13
3.6.3 Obiettivi del corso .................................................................................................. 14
3.6.4 Obiettivi e linee didattiche ...................................................................................... 14
3.6.5 Piano didattico ....................................................................................................... 14
3.6.6 Prove di ammissione.............................................................................................. 18
3.6.7 Durata .................................................................................................................... 20
3.7 Corso ANAG .................................................................................................................. 20
3.7.1 Scopo ..................................................................................................................... 20
3.7.2 Requisiti per l’ammissione al corso ....................................................................... 20
3.7.3 Obiettivi del corso .................................................................................................. 20
3.7.4 Obiettivi e linee didattiche ...................................................................................... 21
3.7.5 Piano didattico ....................................................................................................... 21
3.7.6 Prove di ammissione.............................................................................................. 23
3.7.7 Durata .................................................................................................................... 25
4 La valutazione ...................................................................................................... 25
4.1 Curriculum attività.......................................................................................................... 25
4.2 Misuratori ....................................................................................................................... 25
4.3 Prove di verifica ............................................................................................................. 26
4.3.1 Prove di verifica corso ASAG ................................................................................ 27
4.3.2 Prove di verifica corso AAG ................................................................................... 27
4.3.3 Prove di verifica corso ANAG ................................................................................ 27
4.4 Idoneità finale ................................................................................................................ 28
4.4.1 Il debito formativo ................................................................................................... 28
5 La formazione permanente: gli aggiornamenti periodici ........................................ 28
6 Il ruolo di tutor ...................................................................................................... 29
7 Documenti di riferimento....................................................................................... 29
7.1 Bibliografia ..................................................................................................................... 29
Scuola Centrale di AG - Piani formativi per titolati di AG
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1 Premessa
Il documento presenta i Piani Formativi delle tre figure previste in ambito Accompagnatori di
Alpinismo Giovanile. Costituisce il documento che presenta l'identità culturale e progettuale
delle strutture di formazione AG ed esplicita la progettazione formativa ed organizzativa che
le singole scuole di AG del CAI adottano nell'ambito della loro autonomia.
I Piani Formativi forniscono la linea guida dei corsi di formazione che saranno poi utilizzati
dalle varie scuole di AG per organizzare le proprie attività:
•
definendo il modo di organizzarsi più adeguato per la realizzazione degli obiettivi generali
e specifici dell'azione didattica;
•
adattando a questi obiettivi il calendario dei corsi;
•
progettando la ricerca e la sperimentazione;
•
attivando collaborazioni di rete con altre scuole ed eventuali scambi di docenti .
Il documento è sottoposto all'approvazione della Commissione Centrale di AG.
2 Contesto e iter di formazione
La caratteristica sostanziale richiesta ad un aspirante Accompagnatore di AG è di essere un
socio CAI, buon alpinista con buone competenze organizzative, didattiche ed educative, tali
da consentire una efficace azione educativa verso i giovani.
L'Accompagnatore di AG è un tecnico preparato, ma soprattutto persona sensibile ed aperta
a tutte le componenti della cultura dell’alpinismo, della montagna e dell’educazione.
Per quanto riguarda l’iter formativo, esistono sul territorio corsi dedicati, gestiti da vere e
proprie scuole per Accompagnatori di Alpinismo Giovanile.
Le scuole hanno il compito di insegnare le materie specifiche dell’Alpinismo Giovanile a chi
abbia già maturato una sufficiente esperienza alpinistica. Per questo motivo, all’aspirante
accompagnatore si consiglia di seguire almeno un propedeutico corso base di alpinismo nelle
relative scuole del CAI.
Dopo la formazione alpinistica di base, un corso per Accompagnatore Sezionale di AG,
consente di cominciare a capire che cosa veramente il CAI si aspetta dai titolati: si comincia a
conoscere il Progetto Educativo e ad apprendere le prime nozioni sui temi della sicurezza,
sugli aspetti culturali, su quelli associativi e quelli base volti alla gestione dei rapporti con i
ragazzi.
Dopo due anni di attività nel gruppo degli accompagnatori in una sezione del CAI, eccoci ad
un secondo possibile passo: il corso di Accompagnatore di AG. Bandito da una delle
commissioni zonali operanti sul territorio, gli Organi Tecnici Periferici, e gestito dalla propria
Scuola di AG, il corso è normato da uno specifico regolamento nazionale e prevede prove di
ammissione volte a verificare la preparazione di base e le caratteristiche dei candidati.
Al termine dell’iter formativo gli allievi giudicati idonei, vengono proposti alla Commissione
Centrale di AG per la nomina che spetta al Presidente Generale.
L’impegno richiesto a chi consegue il titolo di Accompagnatore, oltre all’attività annuale in un
gruppo di AG, è quello di frequentare gli aggiornamenti periodici. La Commissione zonale ha
il compito di organizzare gli aggiornamenti attraverso la propria Scuola e di verificare tale
attività ed effettuare quindi la vidimazione annuale del tesserino.
La qualifica di livello più alto per un Accompagnatore di AG è costituita dal titolo
Accompagnatore Nazionale. Per conseguire tale titolo, dopo aver conseguito il titolo
Accompagnatore ed aver fatto almeno due anni di attività di AG, occorre frequentare
specifico corso bandito dalla Commissione Centrale di AG, l’Organo Tecnico Centrale
riferimento, e condotto dalla Scuola Centrale di AG.
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Anche questo corso prevede una sessione di prove di ammissione ed un corso orientato a
formare una figura che, oltre alle capacità dell’Accompagnatore abbia la preparazione e
l’esperienza necessaria per costituire un punto di riferimento per l’attività di AG sul territorio
ed essere a sua volta un buon coordinatore e formatore di Accompagnatori.
2.1 Profilo Accompagnatore Sezionale di AG
L'articolo 34 del Regolamento per gli Organi Operativi Centrali e Periferici approvato dal
Comitato Centrale di Indirizzo e Controllo (CCIC), sancisce la figura dell’Istruttore,
Accompagnatore od Operatore “Sezionale".
Sulla base di questo e sulla di quanto emerso sul tavolo di UniCai che riunisce tutti gli OTCO,
i piani formativi dell'AG includono questa figura in termini di criteri di ammissione, percorso di
formazione e ruoli.
Di seguito si riporta uno stralcio dell'articolo 34 di cui sopra:
•
Oltre alle categorie di cui all’art. 29 è prevista, nell’ambito del Club alpino italiano, la
figura dell’Istruttore, Accompagnatore od Operatore “Sezionale”, con dipendenza tecnica
diretta dall’OTPO competente per territorio.
•
Ogni OTCO, relativamente ai corsi di formazione e aggiornamento dei “Sezionali”, fissa i
criteri di ammissione e le modalità di svolgimento e frequenza, demandandone agli
OTPO l’attuazione.
•
La qualifica di ”Sezionale” viene rilasciata dal Presidente della Sezione di appartenenza a
seguito del parere favorevole dell’OTPO e dell’eventuale Direttore della Scuola sezionale
o del responsabile sezionale dell’attività.
L'Accompagnatore Sezionale di AG è quindi una figura operativa in ambito sezionale che
collabora attivamente con gli accompagnatori titolati allo svolgimento dell’attività di Alpinismo
Giovanile.
L’Accompagnatore Sezionale è tenuto ad aggiornare ed incrementare la propria preparazione
tecnica e culturale ed a frequentare le iniziative di aggiornamento indicate dall’OTPO.
Il corso per questa figura "si rivolge a soci CAI maggiorenni, in possesso del godimento dei
diritti civili, che intendano operare fattivamente per l’educazione dei giovani alla montagna ed
alla sicurezza contribuendo alla loro formazione umana secondo i progetti strategici del CAI
e dell’Alpinismo Giovanile" (rif. Regolamento CORSI PER ACCOMPAGNATORI SEZIONALI
DI ALPINISMO GIOVANILE).
Al termine del corso per ASAG dovrà risultare acquisita:
•
completa autonomia individuale almeno su difficoltà F/PD su roccia, e vie attrezzate;
•
conoscenza dei principi generali dell’AG e delle procedure operative del gruppo in cui
opera;
•
capacità di orientamento con l'utilizzo di strumenti quali carta topografica, bussola e
altimetro;
•
conoscere le caratteristiche dell’abbigliamento e dell’attrezzatura alpinistica.
2.2 Profilo Accompagnatore di AG
Come definito nei regolamenti specifici un Accompagnatore di AG deve possedere:
•
capacità tecnico-alpinistiche tali da garantire la massima sicurezza in montagna anche in situazioni
di emergenza;
•
conoscenze generali di base per poter frequentare responsabilmente la montagna nel pieno e
attivo rispetto dell’ambiente;
•
attitudini organizzative, didattiche ed educative tali da consentire un corretto e proficuo rapporto
con i giovani.
L'Accompagnatore di AG è una figura operativa sia in ambito territoriale che nazionale, che
collabora attivamente con il proprio OTPO di riferimento.
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L’Accompagnatore è tenuto ad aggiornare ed incrementare la propria preparazione tecnica e
culturale ed a frequentare le iniziative di aggiornamento indicate dall’OTPO.
2.3 Profilo Accompagnatore Nazionale di AG
L'Accompagnatore Nazionale di AG è una figura operativa sia in ambito territoriale che
nazionale, che collabora attivamente con il proprio OTPO di riferimento e con l'OTCO di AG.
Ha il compito di stimolare e coordinare l'attività di AG sul territorio, verificare che i corsi di AG
su cui è chiamato ad operare siano in linea con i principi ed i regolamenti di riferimento.
E' un formatore di Accompagnatori e può quindi operare nelle Scuole di AG ai vari livelli, per
questo deve avere una buona preparazione culturale e dev'essere un esperto di:
•
discipline di montagna;
•
tecniche e materie che andrà ad insegnare;
•
tecniche di comunicazione (comunicazione verbale e non verbale, paralinguaggio);
•
organizzazione (scuola e gruppi);
•
sostegno della motivazione.
Nella sua funzione di formatore dev'essere un facilitatore degli apprendimenti, abile, credibile,
competente, capace di riflettere su sé stesso, capace di imparare dalle esperienze proprie e
altrui (meta-riflessione).
Anche l'Accompagnatore Nazionale è tenuto ad aggiornare ed incrementare la propria
preparazione tecnica e culturale ed a frequentare le iniziative di aggiornamento indicate
dall’OTCO.
2.4 Scuole e formazione
Compito specifico delle Scuole di AG è quello di formare, qualificare ed aggiornare
Accompagnatori secondo gli standard fissati dal CAI e dalla CCAG.
L'attività formativa delle Scuole mira a favorire lo sviluppo di un tipo di apprendimento
significativo, attivo e creativo.
La creazione di conoscenza non può concentrarsi esclusivamente sui fattori cognitivi, il
sapere, ma deve coinvolgere anche i sentimenti e le azioni, e permettere alle persone di
scoprire, selezionare, collegare, mettere in relazione e generalizzare le nuove conoscenze,
attraverso strumenti didattici efficaci.
Le scuole svolgono una funzione socializzante e di costruzione cooperativa della
conoscenza, facilitando il confronto sui concetti stessi e sulla validità delle loro relazioni.
L'obiettivo non è solo quello di insegnare una competenza, ma di rendere le persone capaci
di imparare ed insegnare, di gestire le novità e l'imprevisto, di non temere i cambiamenti, che
nella nostra società e nel nostro sodalizio sono all'ordine del giorno.
Le Scuole di AG hanno anche un impegno specifico nella ricerca su temi didattici legati alla
montagna ponendo particolare attenzione a quegli aspetti di mediazione che consentano di
portare queste materie ad essere maggiormente fruibili dai giovani.
3 L’offerta formativa
3.1 Caratteristiche generali
Tutti i corsi per i vari livelli di Accompagnatore sono di fatto corsi-esame rivolti a soci del CAI
adulti che già al primo livello sono in grado di svolgere correttamente un'autonoma attività
escursionistica e di alpinismo facile.
Nei corsi sono:
•
verificati i criteri di ingresso definiti per ogni livello,
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•
approfonditi conoscenze, capacità e comportamento specifici per qualificare l'attività
verso i giovani e nell'ambito dell'organizzazione dell'AG,
•
in ultimo verificati i criteri di uscita per la nomina.
Tutti i corsi sono di prevalente approccio esperienziale, con alternanza di lezioni e di
esercitazioni pratiche.
3.1.1 Conoscenze
Le conoscenze fanno riferimento all'area cognitiva del sapere, cioè le nozioni e le
informazioni richieste dal ruolo del livello di titolato specifico. Accanto a questo occorre
includere il sapere organizzativo, cioè l'apprendimento dal contesto di sistemi e processi entro
cui si realizza un'attività ed la cultura generale necessaria a supportare l'attività stessa.
3.1.2 Capacità
Le capacità, area cognitiva del saper fare, sono da intendere come le abilità professionali
connesse allo svolgimento dell’attività svolta ed all’applicazione pratica delle conoscenze ad
essa funzionali: ciò che l’individuo sa fare in virtù dell’esperienza maturata.
3.1.3 Comportamenti
I comportamenti, area cognitiva del saper essere, consistono nelle doti personali
indispensabili nell’implementare conoscenze e nell’orientare le capacità: come le persone
agiscono nel contesto associativo, nel gruppo sezionale e nella rete di relazioni.
3.2 Criteri metodologici
Durante i corsi saranno utilizzate diverse strategie didattiche a seconda delle finalità. Per il trasferimento
dei saperi si potranno usare metodi tradizionali, quale ad esempio la lezione frontale, basati sulla
trasmissione di concetti teorici.
Partendo però dal presupposto che l’apprendimento effettivo avviene tramite l’esperienza, lo sviluppo
dei corsi e la didattica si devono basare fortemente su metodologie attive che rendono gli allievi
protagonisti (imparare facendo) e li coinvolgono direttamente.
In particolare la metodologia didattica ricorre a:
•
esercitazioni guidate;
•
tesine di approfondimento;
•
discussioni e valutazioni interattive;
•
lavori di gruppo;
•
analisi di casi;
•
utilizzo di "storie emozionali";
•
simulazioni;
•
parti di corso sviluppate in simulazione di accompagnamento con ragazzi (per la sicurezza
dev'essere garantito un rapporto adeguato tra titolati, allievi e ragazzi).
Le esercitazioni debbono essere svolte in condizioni reali o, quantomeno, con scenari il più possibile
realistici. È quindi indispensabile che il corso si svolga in località di montagna e, possibilmente, in rifugi
del CAI.
Occorre curare che lo svolgimento delle esercitazioni avvenga in piccoli gruppi non superiori alle sei
persone.
A supporto ed in aggiunta a quanto detto sono fortemente auspicabili le collaborazioni con altri OTCO
del CAI che possano fornire esperti di specifiche tecniche o materie, facendo attenzione che nella
presentazione delle stesse sia sempre garantita la loro contestualizzazione nell'ambito AG.
È importante fornire costantemente agli allievi una informazione adeguata sui programmi e su loro
eventuali modifiche; su come ogni singolo insegnamento, esercitazione o verifica si inseriscono nel
disegno generale del corso. Analogamente riveste una grande importanza il rispetto degli orari.
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3.3 Incontro di presentazione stage
Per ogni corso dev'essere previsto un momento iniziale chiamato stage di presentazione del
corso di almeno una giornata completa, dove devono essere illustrato il programma del corso
nelle sue varie parti.
Come valore aggiunto è importante che lo stage sia anche un'occasione di auto- valutazione
del futuro allievo. Per questo motivo durante lo stage devono essere previsti momenti di
simulazione delle prove che saranno sostenute durante il corso in modo da chiarire le
aspettative reciproche.
Devono quindi essere effettuate almeno:
•
una simulazione di prova scritta con domande chiuse ed aperte di difficoltà analoga a
quelle che saranno somministrate durante le prove di selezione;
•
una simulazione di prova pratica con lo stesso grado di difficoltà previsto nelle prove di
ammissione al corso.
3.4 Tempistica e struttura del corso
I tempi sono riferiti alle attività collegiali in presenza e calcolati in moduli (M) di due ore
effettive, che possono essere accorpati per esercitazioni complesse. Possono eventualmente
essere frazionati, in un numero limitato di casi, per singoli insegnamenti o verifiche di breve
periodo.
Dal conteggio a moduli deriva direttamente una griglia giornaliera di 5 M, con 2 M al mattino,
2 M al pomeriggio ed 1 M dopo cena.
I corsi si sviluppano per una durata minima di moduli, da distribuire in più fine settimana o in
un periodo stanziale, o ancora in una formula mista, secondo le esigenze.
La Scuola che ha in carico la gestione del corso, previa approvazione dell'Organo Tecnico di
riferimento (OTPO, OTCO), può prevedere una durata maggiore per esigenze specifiche.
3.5 Corso ASAG
3.5.1 Scopo
Scopo principale del corso è formare e qualificare uniformemente su tutto il territorio
nazionale, Accompagnatori Sezionali di AG in grado di collaborare attivamente con AAG e
ANAG allo svolgimento delle attività previste dal Progetto Educativo del CAI (vedi Profilo
Accompagnatore Sezionale di AG).
Il corso deve pertanto definire un corretto inquadramento della figura dell’Accompagnatore
nell’Alpinismo giovanile e nel CAI e generare uno stimolante spirito di gruppo nell’ottica della
condivisione dei valori, anche attraverso un proficuo scambio di idee e di esperienze.
Si tratta di un corso-esame rivolto a soci del CAI adulti, di prevalente approccio esperienziale,
con alternanza di lezioni e di esercitazioni pratiche con lo scopo di verificare, trasmettere e
chiarire conoscenze, capacità e comportamenti.
3.5.2 Requisiti per l’ammissione al corso
Gli aspiranti al corso devono possedere i seguenti requisiti:
•
maggior età;
•
iscrizione al CAI da almeno 2 anni;
•
godimento diritti civili;
•
domanda di iscrizione firmata dal Presidente sezionale;
•
attitudine al lavoro con i giovani;
•
attitudine al lavoro di squadra e ricerca della qualità;
•
padronanza e sicurezza di progressione su percorsi con difficoltà E-EE.
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Corsi frequentati presso le Scuole di Alpinismo e Scialpinismo del CAI sono titolo di merito
onde comprovare i requisiti tecnici minimi, comunque indispensabili per accedere alle fasi
successive dell’iter formativo.
E' auspicabile aver svolto attività precedenti come supporto al gruppo di AG sezionale.
I requisiti di cui sopra devono essere auto-certificati in un curriculum attività e verificati
durante il corso.
3.5.3 Obiettivi del corso
I principali obiettivi del corso per ASAG sono:
•
fornire prime nozioni sui temi della sicurezza, sugli aspetti culturali, su quelli associativi e
quelli base volti alla gestione dei rapporti con i ragazzi;
•
verifica ed incremento della padronanza delle tecniche individuali di base su roccia e su
neve;
•
insegnamento delle tecniche e delle conoscenze base specifiche per l’ AG relativamente
alle relazioni con i giovani;
•
fornire gli strumenti per consentire un coinvolgimento a supporto delle fasi di
programmazione e realizzazione delle attività di AG;
•
verifica e rinforzo della motivazione all'attività di volontariato.
3.5.4 Obiettivi e linee didattiche
Ad ognuno degli obiettivi del corso corrisponde una specifica linea didattica. Esse sono da
sviluppare in maniera tra loro integrata tenendo sempre presente che il filo conduttore è la
formazione di una figura che opera con e per i giovani.
Nelle schede allegate, una per ogni linea didattica, vengono indicate le materie da trattare
specificandone per sommi capi i contenuti.
Viene così a determinarsi una griglia di supporto alla programmazione didattica di dettaglio, di
responsabilità della direzione del Corso, che costituisce un fondamentale strumento per
l’uniformità dei Corsi di formazione in tutte le strutture di AG a livello sezionale, regionale,
interregionale (area) e nazionale.
Lo schema vuole costituire la struttura di base sulla quale implementare, attraverso le Scuole
di AG sul territorio, una ulteriore crescita qualitativa.
3.5.5 Piano didattico
Il piano didattico per ASAG si articola in cinque linee didattiche:
•
Base Culturale
•
Formazione Tecnica
•
Formazione specialistica - Il rapporto con i giovani
•
Formazione specialistica - L'attività di AG
•
Formazione specialistica - Il volontario
Base Culturale
Argomento
La cultura del CAI
Contenuti principali
•
storia del Club Alpino Italiano, articoli principali dello
Statuto e dei Regolamenti
•
organizzazione e attività del CAI: breve descrizione della
struttura centrale
•
gli organismi internazionali, gli altri Club Alpini
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•
breve descrizione della struttura centrale
•
cenni all’articolo principale dello Statuto e Regolamento
La cultura dell'alpinismo
•
principali fasi della storia dell'alpinismo
La cultura della responsabilità
•
ruolo e funzione dei titolati CAI nell’ambito dell’etica del
volontariato
•
le responsabilità civili e penali
•
garanzie assicurative
La cultura della conoscenza del
territorio montano
•
primi approcci alla lettura integrata dei paesaggio
La cultura della sicurezza, della
prevenzione e del soccorso
•
pericoli e prevenzione
•
la preparazione personale e di gruppo
•
quando e come chiamare il soccorso
La cultura
dell'accompagnamento
•
il ruolo dell'Accompagnatore del CAI
•
le responsabilità nell'accompagnamento
La cultura dell'ambiente
•
la Tutela dell'Ambiente Montano
Formazione tecnica
Argomento
Topografia e Orientamento in
montagna
Contenuti principali
Conoscenze
• Tipi di mappe e scale
• Simboli topografici
• Sistema di riferimento e coordinate UTM
• Uso base della bussola e orientamento della carta
• Forme del terreno e curve di livello
• Stima delle distanze e calcolo dislivelli
• Individuazione del percorso
Abilità
• Orientare la carta e riconoscere le forme del terreno
• Riconoscere i punti notevoli circostanti
• Individuare e seguire un percorso tracciato
• Posizionarsi sul percorso con buona visibilità
• Individuare direzioni ed esposizioni sui punti cardinali
• Tarare e utilizzare l'altimetro
Studio del percorso Preparazione gita Pianificazione attività
Conoscenze
• Guide / relazioni / segnavia / scala delle difficoltà
• Calcolo dei tempi / profilo del percorso
• Metodo 3x3: terreno - condizioni – persone
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• Tabella di marcia e pianificazione inversa
• Punti di via (wp) - punti di decisione - punti notevoli
• Pianificazione: di massima - operativa - sul terreno
• Itinerari alternativi e vie di fuga
Abilità
• Pianificare in autonomia una semplice gita su sentiero o
itinerario segnato
• Collaborare alla pianificazione di gite complesse
• Collaborare alla pianificazione di attività didattiche esterne
Conduzione di gruppi in
ambiente
Conoscenze
• Attività individuale e di gruppo
• Tipi di gruppo e caratteristiche
• Il gruppo nella pianificazione
• Organizzazione del gruppo e ruoli sul terreno
• Sviluppo della gita di gruppo
• Attività didattica all'aperto
• Gestione del gruppo nell'incidente
Abilità
• Ricoprire ruolo di testa e di coda in un gruppo organizzato
• Direzione di gite su sentiero e in buone condizioni
• Collaborare alla direzione di gite complesse
Comunicazione e abilità
relazionali
Conoscenze
• le basi dell'efficacia comunicativa
• apprendere dalla pratica e dalla teoria (cfr. punto 4.1.f)
• motivazione e apprendimento
• apprendimento e organizzazione cognitiva
• le relazioni interpersonali
• la relazione a due
• relazioni all'interno del gruppo e tra i gruppi
Abilità
• tecniche di presentazione in aula
• uso dei supporti didattici (powerpoint, handout)
• briefing/debriefing nella didattica attiva
Nozioni di primo soccorso
• riconoscimento e limiti d’intervento di primo soccorso
• composizione ed uso del kit di primo soccorso personale
• emostasi, protezione e medicazione piccole ferite
Attivazione del soccorso
organizzato
Conoscenze
• Gestione impatto incidente: aspetti psicologici e operativi
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• Sistema 118 / segnali di soccorso
• Modalità di chiamata standard
• Posizionamento (comunicazione telefonica da posizione
in terreno libero)
• Gestione dell'attesa
• Collaborazione con i soccorritori e procedure elisoccorso
Abilità
• Effettuare comunicazione di soccorso
• Comunicare la propria posizione in terreno libero
• In esercitazione simulazione di soccorso
Lettura integrata del paesaggio
Conoscenze
• approfondimento sull’ambiente naturale e antropico
• geomorfologia
• i piani altitudinali
• la presenza dell’uomo
Materiali e catena di sicurezza
Conoscenze
• Equipaggiamento e attrezzatura di base
• DPI e concetto di omologazione
• Cenni sulla catena di sicurezza
• Cenni di progressione in sicurezza su sentieri attrezzati
Abilità
• Nodi base e collegamento all'imbragatura
• Realizzazione di ancoraggi naturali
Responsabilità giuridica
dell'accompagnamento
Conoscenze
• cenni sulla responsabilità civile nell’accompagnamento
• cenni sulla responsabilità penale nell’accompagnamento
• descrizione coperture assicurative RC e infortuni
Meteorologia e nivologia
Conoscenze
• Bollettino meteorologico: fonti e struttura
• Situazioni meteo tipiche in montagna, pericoli connessi e
influenza su pianificazione e conduzione
• Bollettino nivologico: fonti e struttura
• Rudimenti neve e valanghe e scala del rischio
• Informativa su prevenzione e autosoccorso
Abilità
• Ottenere un bollettino nivo-meteo
• Comprensione elementi essenziali e ripetizione
• Osservazione situazione sul terreno
Tecnica di progressione su
Abilità
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roccia
• arrampicata naturale in salita, traverso e discesa su
terreno F
• elementi di autosoccorso
• progressione di conserva
• progressione su vie ferrate
• discesa a corda doppia e sua attrezzatura
Formazione specialistica - Il rapporto con i giovani
Argomento
Dinamiche di gruppo
Contenuti principali
• che cos'è un gruppo e quali sono le sue caratteristiche
• dinamiche di gruppo
• i rapporti tra pari e con gli adulti
• differenza tra cordata e gruppo
• ruoli / figure psicologiche della squadra
Psicopedagogia dell'età evolutiva
• le fasi dello sviluppo evolutivo
• caratteristiche psicologiche e bisogni educativi nelle varie
fasi dell'età evolutiva
• modi di insegnare - modi di imparare
Formazione specialistica - L'attività di AG
Argomento
L'Alpinismo Giovanile del CAI
Contenuti principali
• descrizione della struttura AG (OTCO-OTPO)
• documenti strategici
• regolamenti
• circolari
Il gioco come strumento didattico
• aspetti fisici (io e l’altro) ovvero le differenze (in primis di
genere)
• la capacità di rispettare le regole, il riconoscimento delle
differenze di stile nel gioco
• il riconoscimento di eventuali dubbi e paure
• il riconoscimento di capacità (risorse da veicolare in altre
aree)
• il riconoscimento ma anche il rilancio di dinamiche
centrate sul divertimento
Corsi di AG
• la normativa sui corsi
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• metodologie, didattica e contenuti
• direzione e autorizzazione
• applicazioni pratiche
Il Progetto Educativo ed il
Progetto Scuola
• Spiegazione dei principi del PE
• Cenni alle circolari del PS
Formazione specialistica - L'Accompagnatore
Argomento
La figura di Accompagnatore
Sezionale di AG
Contenuti principali
• descrizione delle tre figure di Accompagnatore di AG: la V
della formazione
• inquadramento della figura ASAG nel regolamento OTCOOTPO
• rapporti dell’ASAG con la sezione, OTPO, OTCO
• vidimazioni e aggiornamenti
3.5.6 Durata
Il corso si articola in almeno 6 giornate, escluso lo stage di presentazione.
Delle 6 giornate almeno 4 devono essere svolte in ambiente.
3.6 Corso AAG
In questa sezione viene illustrata la struttura del corso di formazione e verifica per ottenere la
qualifica di Accompagnatore Sezionale di Alpinismo Giovanile.
3.6.1 Scopo
Il Corso ha la funzione di verificare l’idoneità dei candidati all’esercizio dell’attività di
Accompagnatore di Alpinismo Giovanile.
Lo scopo è quindi di formare e qualificare uniformemente su tutto il territorio nazionale
Accompagnatori di AG in grado di svolgere in prima persona, le attività previste dal Progetto
Educativo del CAI (vedi Profilo Accompagnatore di AG).
I candidati arrivano da un corso di formazione per Accompagnatori Sezionali di AG dove si
sono sviluppate le competenze di base, nel corso in oggetto saranno quindi affrontati
approfondimenti ed integrazioni su argomenti sia tecnici che culturali.
3.6.2 Requisiti per l’ammissione al corso
Gli aspiranti al corso devono possedere i seguenti requisiti:
•
21 anni
•
qualifica di Accompagnatore Sezionale di AG;
•
domanda di iscrizione firmata dal Presidente sezionale
•
padronanza delle capacità per svolgere correttamente l’attività individuale
escursionismo e di alpinismo facile (F / PD) su roccia, ghiaccio e percorsi attrezzati;
•
padronanza delle tecniche di orientamento in montagna (lettura della carta e delle guide;
uso combinato di bussola ed altimetro; studio e ricerca dell’itinerario);
•
conoscenze generali di base dell’ambiente montano, naturale ed antropico;
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di
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•
conoscenza della storia dell’alpinismo e del CAI;
•
conoscenza dei concetti fondamentali del Progetto Educativo.
Costituisce titolo indispensabile l’avvenuto superamento di un Corso per la formazione di
Accompagnatore sezionale di Alpinismo Giovanile e il superamento di un corso di alpinismo
A1(AR1- SA1-SBA1-AG1) .
I requisiti di cui sopra devono essere auto-certificati in un curriculum attività e verificati
durante le prove di ammissione.
3.6.3 Obiettivi del corso
I principali obiettivi del corso per AAG sono:
•
verifica e aggiornamento della padronanza delle capacità individuali di tecnica alpinistica
previsti (vedi Requisiti per l’ammissione al corso), con particolare riferimento alla corretta
esecuzione delle manovre di assicurazione, di autoassicurazione e di autosoccorso;
•
verifica e aggiornamento della padronanza delle capacità individuali di orientamento
previsti (vedi Requisiti per l’ammissione al corso), con particolare riferimento allo studio
del percorso ed alla condotta dell’escursione con cattivo tempo;
•
verifica delle conoscenze generali di base, ed approfondimento finalizzato ad un
approccio integrato ai temi ambientali e storico-geografici;
•
apprendimento e verifica dei concetti fondamentali della comunicazione e della didattica
verso i giovani;
•
apprendimento e verifica dei concetti fondamentali di psicopedagogia, fisiopatologia
dell’età evolutiva e delle dinamiche di gruppo;
•
approfondimento e verifica del Progetto Educativo, del Progetto per la Scuola e dei
relativi metodi applicativi;
•
apprendimento e verifica delle capacità necessarie alla conduzione ed alla sicurezza dei
gruppi di giovani in ambiente montano estivo e invernale.
3.6.4 Obiettivi e linee didattiche
Ad ognuno degli obiettivi del corso corrisponde una specifica linea didattica. Esse sono da
sviluppare in maniera tra loro integrata tenendo sempre presente che il filo conduttore è la
formazione di una figura che opera con e per i giovani.
Nelle schede allegate, una per ogni linea didattica, vengono indicate le materie da trattare
specificandone per sommi capi i contenuti.
Viene così a determinarsi una griglia di supporto alla programmazione didattica di dettaglio, di
responsabilità della direzione del Corso, che costituisce un fondamentale strumento per
l’uniformità dei Corsi di formazione in tutte le strutture di AG a livello sezionale, regionale,
interregionale (area) e nazionale.
Lo schema vuole costituire la struttura di base sulla quale implementare, attraverso le Scuole
di AG sul territorio, una ulteriore crescita qualitativa.
3.6.5 Piano didattico
Il piano didattico per AAG si articola in otto linee didattiche:
•
L’accompagnatore
•
La tecnica alpinistica individuale
•
L’orientamento
•
Le conoscenze generali di base
•
La didattica
•
Il giovane
Scuola Centrale di AG - Piani formativi per titolati di AG
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•
Il Progetto educativo
•
Il gruppo in montagna
L’accompagnatore
Insieme al giovane è la linea che caratterizza il filo conduttore di tutta la formazione e ne
costituisce il connettivo.
E' la motivazione per cui tutte le altre materie vengono studiate ed approfondite. Lo sviluppo
di questa linea deve raggiungere gli scopi specifici della formazione della figura
dell’Accompagnatore e della creazione di un costruttivo spirito di gruppo tra titolati.
Argomento
L'Accompagnatore di AG
Contenuti principali
•
la figura dell’Accompagnatore di AG
•
Regolamento degli Accompagnatori di Alpinismo
Giovanile
•
linee programmatiche di assetto
•
cenni sulle strutture del CAI e dell’AG
La tecnica alpinistica
Questa linea è finalizzata all’approfondimento delle capacità tecniche individuali degli allievi.
Non mira ad aumentare i livelli di difficoltà superabili dagli allievi, ma deve aggiungere le
conoscenze essenziali da utilizzare per la progressione in sicurezza del gruppo.
Argomento
Ancoraggi e tipi di soste
Posa di corde fisse
Paranco 1/2 Poldo
Contenuti principali
•
tipologie di ancoraggi e loro utilizzo
•
tipologie di soste e loro utilizzo più opportuno
•
posa di corde fisse su terreno roccioso, innevato o gelato
•
concetti base e strategie di utilizzo
•
tecniche di ottimizzazione del materiale
•
recupero di un alpinista con la tecnica del paranco mezzo
Poldo
L’orientamento
Argomento
Lettura della carta
La strumentazione
Contenuti principali
•
La scala della carta (le diverse scale e loro utilizzo)
•
Coordinate “geografiche” e coordinate “UTM” (definizione,
calcolo e lettura sulla carta)
•
Chi fa il rilievo e significato dell’aggiornamento della carta
, concetto base di rilevo anche in ottica moderna (cenni
sul GPS)
•
bussola e altimetro
•
l’ “azimut”, calcolo ed utilizzo in operazioni cartografiche
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più complesse con passaggio dalla CARTA alla
BUSSOLA e viceversa (es. Vertice di piramide o altre
operazioni di rilievo)
Studio del percorso
•
programmazione di un itinerario (anche di più giorni)
•
tabelle di marcia (calcolo dati : percorrenze, esposizioni ,
ecc.)
•
scelte e valutazioni fondamentali (vie di fuga, itinerari
alternativi, ecc.)
•
orientamento in condizioni sfavorevoli
Le conoscenze generali di base
Argomento
Lettura integrata del paesaggio
Meteorologia
Nivologia
Contenuti principali
•
approfondimento sull’ambiente naturale e antropico
•
geomorfologia
•
i piani altitudinali
•
la presenza dell’uomo
•
esercitazioni in ambiente di lettura integrata del paesaggio
naturale ed antropico
•
conoscenza dei contenuti del bollettino meteorologico e
della carta meteo
•
interpretazione di immagini satellitari (cenni)
•
conoscenza di base della fisica dell’atmosfera e delle
variazioni di pressione
•
circolazione generale dell’aria tra un’alta ed una bassa
pressione
•
il vento e i suoi effetti meteorologici e sull’uomo (wind
chill)
•
la formazione delle nubi e la loro classificazione
•
il fronte caldo e il fronte freddo
•
caratteristiche dei fronti caldo e freddo e loro effetti sulla
meteorologia di montagna
•
conoscenza dei vari tipi di nubi e loro possibili effetti sulla
meteorologia
•
saper trasferire le conoscenze base sulla meteorologia ai
ragazzi
•
elementi base di nivologia
•
neve e valanghe con elementi di autosoccorso
Autosoccorso in valanga: utilizzo •
di ARVA, pala e sonda
•
•
utilizzo base dell’ARVA (sia analogico, che digitale)
prova di ricerca di un ARVA
utilizzo della pala e della sonda e prove pratiche
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La comunicazione e la didattica
Argomento
La comunicazione
La progettazione didattica
Contenuti principali
•
il processo di comunicazione
•
la comunicazione didattica
•
gli strumenti per la comunicazione didattica
•
le regole fondamentali
•
tecniche di comunicazione
•
la progettazione della formazione
•
le metodologie di insegnamento
•
i supporti didattici
•
la conduzione della lezione
•
la realizzazione del corso di Alpinismo giovanile
Il giovane
Argomento
Contenuti principali
Psicopedagogia dell'età evolutiva •
Fisiopatologia dell'età evolutiva
le fasi dello sviluppo evolutivo
•
caratteristiche psicologiche e bisogni educativi
•
nelle varie fasi dell’età evolutiva
•
modi di insegnare - modi di imparare
•
caratteristiche fisiche nelle varie fasi dell’età evolutiva
•
relazione fisico/psichico con particolare riferimento allo
sviluppo motorio
•
disturbi dell’età evolutiva riferiti alla montagna nelle varie
età
Il Progetto Educativo ed il Progetto Scuola
Argomento
Progetto Educativo
Progetto Scuola
Corsi di AG
Contenuti principali
•
progetto educativo
•
temi del metodo applicativo
•
applicazioni pratiche
•
progetto per la scuola
•
traccia per i temi del metodo applicativo
•
le circolari ministeriali
•
applicazioni pratiche
•
la normativa sui corsi
•
metodologie, didattica e contenuti
•
direzione e autorizzazione
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Il gioco
•
applicazioni pratiche
•
le valenze didattiche del gioco nelle varie età
•
i giochi di arrampicata
•
i giochi di equilibrio
•
i giochi di orientamento
•
i giochi di socializzazione
Il gruppo in montagna
Argomento
La conduzione dei gruppi di giovani
in montagna
Contenuti principali
•
la sicurezza dei gruppi
•
l’attivazione del soccorso
•
applicazioni pratiche
Responsabilità ed civili e penali
•
la responsabilità nell’accompagnamento
Assicurazioni
•
le polizze assicurative CAI
3.6.6 Prove di ammissione
Le prove di ammissione mirano ad appurare il livello di preparazione complessiva del
candidato e prevedono verifiche attuate con diverse metodologie:
•
prove scritte attraverso somministrazione di questionari a domande chiuse o aperte;
•
prove pratiche in ambiente;
•
colloquio personale.
La direzione del corso deve stabilire, in base alle caratteristiche delle singole prove, un tempo
limite per ciascuna di queste e comunicarlo ai candidati.
Per comprendere le capacità di ricerca/sintesi/esposizione è consigliabile anche l'utilizzo di
lavori da svolgere a casa che possono essere illustrati al momento dello stage di
presentazione del corso. Tipico esempio è la richiesta di tesine di approfondimento su uno
specifico tema definito dalla direzione del corso.
Prove scritte
I questionari sono proposti ai candidati secondo il seguente schema:
Prove sulla carta di topografia e orientamento:
1.
Morfologia e convenzioni
2.
Simbologia
3.
Navigazione
Cultura alpinistica generale:
Parte I
1.
Tecnica alpinistica
2.
Soccorso ed aspetti sanitari
3.
Meteorologia
Scuola Centrale di AG - Piani formativi per titolati di AG
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4.
Neve e valanghe
Parte II
1.
Organizzazione del CAI
2.
Organizzazione dell'AG
Parte III
• Aspetti legali ed assicurativi dell'accompagnamento
• Progetto educativo e Progetto scuola
• Test lettura del paesaggio
Prove pratiche
Tecnica alpinistica su roccia
La prova tecnica su roccia tende a verificare nel candidato la capacità di muoversi con
disinvoltura su terreno roccioso facile, e di saper svolgere correttamente le manovre
fondamentali.
Le competenze richieste sono relative ai seguenti argomenti:
•
imbracatura, materiali e vestizione
•
ancoraggi - autoassicurazione, assicurazione, asola e contro-asola di bloccaggio
•
arrampicata naturale sino al III grado, salita, traverso e discesa
•
progressione di cordata e posa delle protezioni
•
calata a corda doppia - vestizione e calata
•
ferrata – realizzazione e vestizione set, progressione
Tecnica alpinistica su neve
(in caso di impossibilità, previo approvazione del OTCO, è possibile spostare queste prove
durante il corso pur mantenendo la loro caratteristica di prova d’ammissione al corso)
La prova tecnica su neve si svolge su pendii di media inclinazione e verifica la sicurezza di
progressione.
•
preparazione cordata
•
progressione su pendii medi, con e senza ramponi, gradinamento
•
realizzazione di ancoraggi e tecniche di assicurazione
Tecniche “addizionali”
Questa parte di tecniche integrano la prova di tecnica alpinistica.
•
imbracatura di emergenza
•
assicurazione a spalla
•
progressione di conserva
Installazione di corde fisse
La prova delle corde fisse si svolge su terreni rocciosi delicati e scabrosi, ma relativamente
facili. Privilegia la sicurezza del percorso, la semplicità di esecuzione e gli accorgimenti che
limitano il materiale impiegato.
•
realizzazione di ancoraggi naturali e artificiali - collegamento ancoraggi - ancoraggi
principali e intermedi
Scuola Centrale di AG - Piani formativi per titolati di AG
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•
posare, tensionare, percorrere e recuperare la corda fissa
Lettura della carta
•
identificazione del punto di stazione
•
correlazione carta/terreno e terreno/carta
•
riconoscimento di itinerari e punti significativi.
Colloquio
Importante momento di interazione tra la direzione del corso ed i partecipanti è il colloquio
personale. La direzione del corso deve ovviamente aver preso in esame precedentemente
tutti i curricula presentati che costituiscono la base conoscitiva iniziale del candidato.
Il colloquio è volto a comprendere le esperienze della persona, le aspettative che nutre verso
il corso che si accinge a svolgere e quindi le sue motivazioni rispetto all'attività di volontario
come socio CAI che ha deciso di impegnarsi in un'attività da titolato con tutte le caratteristiche
relative.
3.6.7 Durata
Il corso si articola in almeno 8-10 giornate, esclusi lo stage di presentazione e le prove di
ammissione, queste ultime costituiscono comunque parte integrante del corso stesso.
3.7 Corso ANAG
3.7.1 Scopo
Il Corso ha la funzione di verificare l’idoneità dei candidati all’esercizio dell’attività di Accompagnatore
Nazionale di Alpinismo Giovanile.
corso è orientato a formare e qualificare una figura che, oltre alle capacità
dell’Accompagnatore abbia la preparazione e l’esperienza necessaria per costituire un punto
di riferimento per l’attività di AG sul territorio ed essere a sua volta un buon coordinatore e
formatore di Accompagnatori (vedi Profilo Accompagnatore Nazionale di AG).
Il
3.7.2 Requisiti per l’ammissione al corso
Gli aspiranti al corso devono possedere i seguenti requisiti:
•
23 anni di età
•
2 anni dalla nomina di Accompagnatore di AG;
•
domanda di ammissione firmata dal Presidente della Sezione
•
avere una significativa esperienza in ambito AG;
•
conoscenza approfondita del Progetto Educativo e del Progetto Scuola;
•
capacità organizzativa e didattica.
I requisiti di cui sopra devono essere per quanto possibile auto-certificati in un curriculum
attività e verificati durante le prove di ammissione.
3.7.3 Obiettivi del corso
Obiettivo del corso è quello di verificare che gli allievi siano in possesso della preparazione
teorica e pratica richiesta dal regolamento degli Accompagnatori di AG (vedi Requisiti per
l’ammissione al corso).
Trattandosi di un corso-esame buona parte del corso, come già detto, è volta alla valutazione
delle caratteristiche elencate dal regolamento. In ogni caso viene dedicata una buona fetta di
tempo alla formazione.
Scuola Centrale di AG - Piani formativi per titolati di AG
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Obiettivo ultimo è quindi lavorare sulla professionalità individuale degli allievi in termini di:
•
Competenze e conoscenze, il sapere, che implica un tipo di coinvolgimento cognitivo
•
Prestazioni, il saper fare, che implica un tipo di coinvolgimento emotivo
•
Padronanza delle situazioni, il saper essere, che implica un tipo di coinvolgimento
operativo
Competenze e conoscenze (il sapere)
Sono gli schemi mentali di cui l’individuo dispone nella esplicazione del proprio ruolo
professionale e nella gestione dei problemi che ne derivano, si tratta di competenze di tipo:
•
dichiarativo (fatti, date, nozioni)
•
procedurale (applicazione sequenziale di più conoscenze)
•
problem-solving (combinazione delle precedenti)
Prestazioni (il saper fare)
È l’utilizzo delle competenze per produrre risultati osservabili e misurabili.
capacità del singolo di definire strategie per raggiungere un obiettivo.
Si tratta delle
Padronanza delle situazioni (il saper essere)
Sulla base delle competenze e prestazioni acquisite, si tratta della capacità di risolvere
autonomamente situazioni nuove ed impreviste che si possono presentare durante l’esercizio
dell’attività di riferimento.
3.7.4 Obiettivi e linee didattiche
Ad ognuno degli obiettivi del corso corrisponde una specifica linea didattica. Esse sono da
sviluppare in maniera tra loro integrata tenendo sempre presente che il filo conduttore è la
formazione di una figura che opera con e per i giovani, ma nel caso del nazionale che viene
ad essere formatore di Accompagnatori.
Nelle schede allegate, una per ogni linea didattica, vengono indicate le materie da trattare
specificandone per sommi capi i contenuti.
Viene così a determinarsi una griglia di supporto alla programmazione didattica di dettaglio, di
responsabilità della direzione del Corso.
Lo schema vuole costituire la struttura di base sulla quale implementare, attraverso la Scuola
Centrale di AG, una ulteriore crescita qualitativa.
3.7.5 Piano didattico
Il piano didattico per ANAG si articola in tre linee didattiche:
•
competenze e conoscenze
•
prestazioni
•
padronanza delle situazioni
Competenze e conoscenze
Argomento
Meteorologia
Contenuti principali
•
conoscenza approfondita dei contenuti del bollettino
meteorologico e della carta meteo, nonché dei concetti
principali trattati nei precedenti livelli
•
capacità di individuare nelle immagini satellitari i campi di
alta e di bassa pressione e la conseguente circolazione
dell’aria
Scuola Centrale di AG - Piani formativi per titolati di AG
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Comunicazione e didattica
Progettazione didattica
Topografia e orientamento
•
capacità di illustrare i principi base di meteorologia
•
aspetti generali della comunicazione
•
la comunicazione e la mediazione didattica
•
la progettazione didattica
•
i corsi di formazione, qualifica e aggiornamento, la
formazione permanente
•
la didattica dell’orientamento
•
esercitazioni di orientamento e navigazione
•
utilizzo del GPS
Prestazioni
Argomento
Tecnica alpinistica
Neve, valanghe e sicurezza
Aspetti medico sanitari
Lettura del paesaggio
Contenuti principali
•
didattica delle corde fisse
•
didattica degli aspetti tecnici relativi al punto precedente
•
nivologia e valanghe
•
conduzione di gruppi in ambiente innevato
•
esercitazione ricerca con ARVA
•
primo soccorso - approfondimento
•
alimentazione ed allenamento
•
esercitazioni pratiche
•
preparazione di escursioni didattiche
•
osservazione ed esercitazioni lettura del paesaggio
Padronanza delle situazioni
Argomento
Contenuti principali
I Gruppi in montagna
•
emergenze e comunicazioni radio
PE e PS
•
riflessione sul Progetto educativo
•
didattica del Progetto educativo
•
lavori di gruppo sul Progetto Scuola
•
laboratori di simulazione di ruolo per evidenziare sia
aspetti comunicativi che relazionali
•
pratica di tecniche di feedback
•
laboratori di progettazione didattica
•
simulazioni di lezioni tenute dagli allievi
•
affinamento le capacità, come elemento adulto, di
Simulazioni di ruolo
Gli allievi fanno lezione ...
Gioco
Scuola Centrale di AG - Piani formativi per titolati di AG
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veicolare le aspettative del gioco (accompagnatoreragazzo / ragazzo- accompagnatore) al di là di “a che
cosa si gioca” mediando la relazione
•
mettersi “dentro al gioco” con un accento non sul ruolo,
pur sempre presente, ma sullo stimolare una accettazione
dei ragazzi di sé e degli altri, anche attraverso il contatto
fisico
•
evidenziare le eventuali necessità del gruppo e riproporle
agli altri Accompagnatori
3.7.6 Prove di ammissione
Le prove di ammissione mirano ad appurare il livello di preparazione complessiva del
candidato e prevedono verifiche attuate con diverse metodologie:
•
prove scritte attraverso somministrazione di questionari a domande chiuse o aperte;
•
prove pratiche in ambiente;
•
colloquio personale.
La direzione del corso deve stabilire, in base alle caratteristiche delle singole prove, un tempo
limite per ciascuna di queste e comunicarlo ai candidati.
Per comprendere le capacità di ricerca/sintesi/esposizione è consigliabile anche l'utilizzo di
lavori da svolgere a casa che possono essere illustrati al momento dello stage di
presentazione del corso. Tipico esempio è la richiesta di tesine di approfondimento su uno
specifico tema definito dalla direzione del corso.
Per verificare anche le capacità comunicative e didattiche del candidato può essere previsto
un tempo durante il corso dedicato alla presentazione del lavoro svolto.
Prove scritte
I questionari sono proposti ai candidati secondo il seguente schema:
Prove sulla carta di topografia e orientamento:
1.
Morfologia e convenzioni
2.
Simbologia
3.
Navigazione
4.
Studio del percorso
Cultura alpinistica generale:
Parte I
1.
Tecnica alpinistica
2.
Soccorso ed aspetti sanitari
3.
Meteorologia
4.
Neve e valanghe
Parte II
1.
Storia ed organizzazione del CAI
2.
Storia ed organizzazione dell'AG
3.
Storia dell'alpinismo
Parte III
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1.
Aspetti legali ed assicurativi dell'accompagnamento
2.
Progetto educativo e Progetto scuola
3.
Test lettura del paesaggio
Prove pratiche
Tecnica alpinistica su roccia
La prova tecnica su roccia tende a verificare nel candidato la capacità di muoversi con
disinvoltura su terreno roccioso facile, e di saper svolgere correttamente le manovre
fondamentali.
Le competenze richieste sono relative ai seguenti argomenti, il candidato dev'essere in grado
di illustrare argomentando le operazioni svolte:
•
imbracatura, materiali e vestizione
•
ancoraggi, collegamenti, sosta dinamica - autoassicurazione, assicurazione, asola e
contro-asola di bloccaggio
•
arrampicata naturale sino al III grado, salita, traverso e discesa
•
progressione di cordata e posa delle protezioni
•
calata a corda doppia - attrezzatura, vestizione, calata e recupero
•
ferrata – realizzazione e vestizione set, progressione
Tecnica alpinistica su neve
La prova tecnica su neve si svolge su pendii di media inclinazione e verifica la sicurezza di
progressione.
•
preparazione cordata
•
progressione su pendii medi, con e senza ramponi, gradinamento
•
realizzazione di ancoraggi e tecniche di assicurazione
Tecniche “addizionali”
Questa parte di tecniche integrano la prova di tecnica alpinistica.
•
imbracatura di emergenza
•
assicurazione a spalla
•
progressione di conserva
•
paranco “mezzo poldo” con spezzone ausiliario
Installazione di corde fisse
La prova delle corde fisse si svolge su terreni rocciosi delicati e scabrosi, ma relativamente
facili. Privilegia la sicurezza del percorso, la semplicità di esecuzione e gli accorgimenti che
limitano il materiale impiegato.
•
realizzazione di ancoraggi naturali e artificiali - collegamento ancoraggi - ancoraggi
principali e intermedi
•
posare, tensionare, percorrere e recuperare la corda fissa
Lettura del paesaggio
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•
lettura del paesaggio in ambiente
Lettura della carta
•
identificazione del punto di stazione
•
correlazione carta/terreno e terreno/carta
•
riconoscimento di itinerari e punti significativi.
Colloquio
Importante momento di interazione tra la direzione del corso ed i partecipanti è il colloquio
personale. La direzione del corso deve ovviamente aver preso in esame precedentemente
tutti i curricula presentati che costituiscono la base conoscitiva iniziale del candidato.
Il colloquio è volto a comprendere le esperienze della persona, le aspettative che nutre verso
il corso che si accinge a svolgere e quindi le sue motivazioni rispetto all'attività di volontario
come socio CAI che ha deciso di impegnarsi in un'attività a livello nazionale con tutte le
caratteristiche relative.
3.7.7 Durata
Il corso si articola in almeno 8-10 giornate, esclusi lo stage di presentazione e le prove di
ammissione, queste ultime costituiscono comunque parte integrante del corso stesso.
4 La valutazione
4.1 Curriculum attività
Uno degli elementi di valutazione più importante è il curriculum dell'attività personale
(alpinistica, associativa e con i giovani) che rappresenta una sorta di biglietto da visita del
partecipante.
Il candidato deve quindi presentare, unitamente alla domanda di partecipazione ad ogni corso
di formazione, un curriculum di attività personale in montagna che dovrà soddisfare i seguenti
parametri:
•
anagrafica del candidato;
•
obbligatoriamente un elenco di attività in montagna indicando:
1.
le caratteristiche principali dell'attività (dislocazione geografica, quota, difficoltà,
ecc.);
2.
quelle autonome e auto-progettate;
3.
quelle in ambiente innevato/glaciale;
•
attività di accompagnamento in gruppi di AG;
•
attività didattica verso i giovani;
•
attività promozionale di AG;
unitamente ad altra documentazione ritenuta utile per una migliore valutazione della propria
preparazione.
4.2 Misuratori
Le valutazioni delle verifiche sono espresse con l’utilizzazione dei seguenti misuratori, distinti
per prove cognitive o tecnico-pratiche.
Valutazione Cognitiva
(del Sapere)
Scuola Centrale di AG - Piani formativi per titolati di AG
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misuratore
indicatore
10
l’allievo è in grado di fornire definizioni e informazioni corrette e complete
circa l’argomento in oggetto.
8
l’allievo è in grado di fornire definizioni e informazioni corrette ma
incomplete circa l’argomento in oggetto.
6
l’allievo è in grado di fornire definizioni e informazioni corrette circa
l’argomento in oggetto, ma non autonomamente. Necessita di alcuni
suggerimenti in merito.
4
l’allievo non è in grado di fornire definizioni e informazioni corrette, ma solo
confuse e incomplete circa l’argomento in oggetto, anche a seguito di
suggerimenti.
2
L’allievo non è in grado di fornire definizioni e informazioni circa
l’argomento in oggetto.
Valutazione Tecnico-Pratica
Misuratore
(del Saper Fare)
indicatore
10
l’allievo è in grado di eseguire correttamente e in piena autonomia, nel
tempo fissato, la prestazione richiesta.
8
l’allievo è in grado di eseguire correttamente, ma con difficoltà di ordine
temporale, la prestazione richiesta.
6
l’allievo è in grado di eseguire correttamente la prestazione richiesta, ma
non autonomamente. Necessita di alcuni suggerimenti in ordine alla
prestazione stessa.
4
l’allievo non è in grado di eseguire la prestazione richiesta autonomamente,
e dimostra difficoltà di esecuzione nonostante i suggerimenti.
2
l’allievo non e’ in grado di eseguire la prestazione richiesta.
La prova si intende superata se la media delle valutazioni riportate nei singoli punti costituenti
la prova stessa raggiunge il valore minimo di 6, al di sotto del quale la verifica non è stata
superata.
4.3 Prove di verifica
Come detto (vedi Caratteristiche generali), tutte le attività del corso sono sottoposte a
valutazione dell'apprendimento che viene effettuata, da parte dei docenti della Scuola,
durante tutto l'arco temporale di svolgimento del corso stesso.
Dal punto di vista della trasferibilità può essere misurato il cambiamento che si è realizzato a
seguito dell’intervento formativo: cambiamento che può avere per oggetto sia modi di pensare
sia modi di operare, sia ciò che si sa sia ciò che si fa, sia le informazioni che si possiedono
sia le azioni che si compiono.
In definitiva la valutazione della trasferibilità dev'essere affrontata con l’obiettivo di misurare il
miglioramento conseguito dalla formazione, attraverso il miglioramento della qualità dei
risultati registrati.
Il risultato finale viene quindi espresso dalle valutazioni complessive, che riassumono il livello
raggiunto dai singoli allievi a parere del corpo docente, rispetto agli obiettivi del corso.
Le verifiche previste vengono svolte sotto la diretta responsabilità del Direttore, o del Direttore
tecnico, e sono sviluppate dall’organico del corso.
Scuola Centrale di AG - Piani formativi per titolati di AG
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Gli allievi in possesso di qualifiche rilasciate dalla Commissione Nazionale Scuole di
Alpinismo e Scialpinismo non sono valutati nelle prove di tecnica alpinistica, ma devono
essere presenti per vivere compiutamente l’esperienza del gruppo.
La verifica, teorica o pratica, dev'essere individuale. Alcune prove possono essere eseguite
in coppia o a terne per una più efficace esecuzione, ma la valutazione resta comunque
individuale.
La direzione del corso è tenuta, nelle prove pratiche a stazioni, ad utilizzare una coppia di
valutatori fissi per ogni stazione facendo ruotare gli allievi.
Le valutazioni delle singole prove vengono riportate sull’apposita scheda individuale inserita
nel registro predisposto dalla Scuola Centrale di Alpinismo Giovanile e saranno comunicate
personalmente all’allievo durante il colloquio finale.
4.3.1 Prove di verifica corso ASAG
Le prove di verifica da svolgere durante il corso ASAG sono:
•
escursione sul terreno dove verificare:
1.
movimento su terreni ripidi e roccette
2.
autonomia e sicurezza nella progressione;
3.
equipaggiamento ed attrezzatura;
4.
collaborazione nell'attrezzatura di corde fisse.
5.
orientamento con carta 1:25000
•
test / colloquio sull'AG ed il suo Progetto Educativo
•
colloquio finale
4.3.2 Prove di verifica corso AAG
Le prove di verifica minime da svolgere durante il corso AAG sono:
•
prova pratica di tecnica di ghiaccio
•
prova pratica di orientamento e topografia
•
escursione (dove effettuare verifiche di movimento ed altre tra quelle elencate)
•
prova pratica di didattica (orientata ai ragazzi)
•
prova pratica di lettura del paesaggio
•
prova pratica di posa ed utilizzo di corde fisse
•
prova pratica di organizzazione giochi
•
prova pratica di interpretazione dei bollettini meteo e previsioni
•
test / colloquio sul Progetto Educativo e Progetto Scuola
•
test / colloquio sulla conduzione dei gruppi in montagna
•
colloquio finale
4.3.3 Prove di verifica corso ANAG
Le prove di verifica minime da svolgere durante il corso ANAG sono:
•
prova pratica di tecnica di ghiaccio (incluso paranco)
•
prova pratica di orientamento e topografia
•
escursione in ambiente con posa di corde fisse per il gruppo in movimento
•
prove pratiche di comunicazione didattica (es: lezioni orientate agli Accompagnatori)
•
prova pratica di lettura del paesaggio
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•
prova pratica di gestione di emergenze: primo soccorso e chiamata del soccorso
organizzato
•
colloquio finale
4.4 Idoneità finale
Il giudizio di idoneità finale tiene conto del superamento delle verifiche, del colloquio finale e
del comportamento generale dell’allievo durante il corso.
Ha anche funzione di orientamento e di suggerimento per l’attività futura.
Il giudizio di idoneità finale viene comunicato personalmente all’allievo, ed ha carattere
riservato.
Una sintesi del giudizio di idoneità, formulato con la dizione “idoneo, non idoneo, non idoneo
in ....” viene inserito nel registro del corso.
Al termine del corso non sono ammesse insufficienze nelle verifiche previste. La Scuola che
gestisce il corso in accordo con l'Organo Tecnico di riferimento deve comunque prevedere
specifiche prove di recupero da effettuare entro un anno.
4.4.1 Il debito formativo
E' prevista la possibilità in caso di piccole lacune limitatamente ad una o due materie,
prevedere un debito formativo per gli allievi.
La Scuola di riferimento si assume l'onere di organizzare un recupero del debito che
dev'essere chiuso entro massimo un anno dal termine del corso.
5 La formazione permanente: gli aggiornamenti
periodici
Aggiornarsi significa stare al passo con i tempi, con l’evoluzione della società, con
l’evoluzione tecnologica, con i mutamenti che inevitabilmente accadono intorno a noi ed
influenzano, che noi lo si voglia cogliere o meno, il nostro modo di essere e stare nel mondo.
Per il singolo che fa parte di un gruppo di formatori aggiornamento è conoscere l’evoluzione
delle materie proprie dell’attività di riferimento. Si tratta di una revisione dei saperi, già
patrimonio personale, per conoscere quanto la ricerca di settore ha sperimentato di nuovo.
Può anche essere un approfondimento per meglio fissare le basi di conoscenze specifiche
che consentiranno di padroneggiare i diversi argomenti.
L’Accompagnatore di AG di ogni livello si colloca proprio in questa situazione di singolo
formatore che opera nel gruppo sezionale o più allargato.
Pur rimarcando l’imprescindibile valore di strumenti che consentono un approfondimento dei
saperi della persona, irrinunciabili sono i momenti di confronto interpersonale che non devono
essere visti come esame, ma appunto come occasione di confronto. E’ quindi fondamentale
documentarsi su pubblicazioni testi o altro relativamente ai temi e displine legate all’andare
per monti e non solo, ma l’uomo è un animale sociale ed è in un contesto sociale che si
massimizza il valore della formazione ed educazione.
Le scuole di AG, strutture dedicate in maniera specifica alla formazione, consentono una
focalizzazione anche di questi momenti di aggiornamento al di là delle relative norme dettate
dai regolamenti in merito.
Accompagnare dei ragazzi nella loro crescita umana utilizzando l’Alpe come teatro di azione,
comporta delle competenze ed una preparazione che vanno oltre i saperi tecnici o
accademici, si tratta anche di competenze di relazione che occorre curare adeguatamente.
Tali competenze possono essere approfondite ed “aggiornate” soltanto in situazioni sociali di
gruppo.
Per questo motivo tutte le Scuole di AG, sia a livello centrale che periferico, devono
adoperandosi per attuare collaborazioni e sinergie didattiche con altre Scuole o Commissioni.
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L’obiettivo è duplice: poter contare su formatori di alto livello e creare opportunità di confronto
allargate con soggetti ad alto livello di competenza specifica.
Nell’ambito di chi eroga formazione, aggiornamento è il recepire il mutamento dei bisogni per
attuare il relativo adeguamento delle proposte.
Nell’ambito dell’aggiornamento dal lato delle organizzazioni centrali che si occupano di
formazione si trova anche l’aspetto della revisione dei percorsi formativi. Tale attività infatti
vede proprio in maniera sistematica un’analisi approfondita degli ambiti con cui un titolato si
trova ad operare sia all’interno del proprio ambito di specializzazione sia nei rapporti con le
altre commissioni del CAI.
6 Il ruolo di tutor
Le Scuole ai vari livelli provvedono una figura di tutor nei corsi con funzioni consultive, di
collegamento e di collaborazione.
Importante che questa figura partecipi fin dalla fase progettuale alla realizzazione del corso
come membro a tutti gli effetti della direzione del corso. Il tutor verifica la rispondenza del
corso con i programmi della Scuola Centrale di Alpinismo Giovanile e della Commissione
Centrale Alpinismo Giovanile, al fine della realizzazione dell’uniformità didattica sull’intero
territorio.
7 Documenti di riferimento
Il presente documento è stato sviluppato avendo come riferimento e seguenti documenti
ufficiali:
•
Regolamento accompagnatori di AG
•
Linee programmatiche di assetto del settore dell’alpinismo giovanile (Approvate dal
Consiglio Centrale il 25 gennaio 1992)
•
Regolamento dei corsi per accompagnatori di AG
•
Circolare n. 5/97
7.1 Bibliografia
AAVV: Storia dell’alpinismo europeo, "Manuali del Club Alpino Italiano",CAI
Statuto del Club Alpino Italiano
Regolamento per gli organi centrali e periferici
Regolamento della Commissione Centrale Alpinismo Giovanile
Regolamento accompagnatori di Alpinismo Giovanile
Regolamento dei corsi per accompagnatori di Alpinismo Giovanile
Il progetto educativo del CAI
Circolare 6/89
Circolare MPI 1 marzo 1994 - CAI - Attività in ambito scolastico (R.R. Jervolino)
AAVV: Quaderno di Alpinismo Giovanile (quaderno ad anelli),CAI- CCAG,1999
(aggiornamento 2002)
SCAG: Aggiornamento ANAG 2004,"Lettura integrata del paesaggio montano",CAI-SCAGCCAG,CD-ROM,2004
AAVV: Montagna e natura (vol I e II), "Manuali del Club Alpino Italiano",CAI
Torti V.: La responsabilità nell'accompagnamento in montagna,Collana "Montagna e
Diritto",CAI,1994
Azzaroli F.: Quaderni di Alpinismo Giovanile,"Appunti sulla responsabilità
dell'accompagnatore",CAI- CCAG-CTERAG,2002
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AAVV: Topografia e orientamento, "Manuali del Club Alpino Italiano",CAI,1997
G.C.Nardi (a cura di): Quaderni di Alpinismo Giovanile, "Introduzione alla didattica
dell'orientamento",CAI-CCAG-CLPVAG
B. LaRocca: Guida pratica alla meteorologia alpina, "Manuali del Club Alpino
Italiano",CAI,1998
AAVV: Sci-alpinismo, "Manuali del Club Alpino Italiano",CAI,2004
AAVV: CONI-CAI,"Manuale didattico del Club Alpino Italiano",CONI Scuola dello Sport,1999
AAVV: L'allenamento dell'alpinista, "Manuali del Club Alpino Italiano",CAI,1998
AAVV: Medicina di montagna, "Manuali del Club Alpino Italiano",CAI,1998
AAVV: Tecnica di roccia, "Manuali Tecnici del Club Alpino Italiano",CAI,
AAVV: Tecnica di ghiaccio, "Manuali Tecnici del Club Alpino Italiano",CAI,
AAVV: Quaderni di Alpinismo Giovanile, "Corde fisse",CAI-CCAG
AAVV: Quaderni di Alpinismo Giovanile, "La sicurezza in montagna",CAI- CRLAG-CRLA
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