Formazione nell`esecuzione delle pene (FEP)

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Formazione nell`esecuzione delle pene (FEP)
Giornale del personale – SOS e Solidar Suisse, N. 52, ottobre 2016 – versione italiana
Formazione nell’esecuzione
delle pene (FEP)
di Elisabeth Gebistorf Käch, SOS Svizzera centrale
Nel 2007, dopo una lunga fase di studio, la fondazione D R O S O S
ha incaricato il SOS Svizzera centrale di attuare il progetto Formazione
nell’esecuzione delle pene (Fep) con l’obiettivo di garantire alle persone rinchiuse negli istituti di esecuzione delle pene svizzeri la possibilità di accedere a una formazione di base a livello di scuola dell’obbligo. Per dare attuazione all’incarico, oltre all’assunzione dei docenti per le prigioni, è stato necessario istituire il Centro di competenza per la formazione nell’esecuzione
delle pene (Fep). Presso il Centro, che ha sede a Lucerna, lavorano sei persone: il responsabile dell’intera struttura, Andy Tschümperlin, Ariane Rudaz (responsabile per il Concordato della Svizzera latina), Maurizio Sederino (responsabile per il Concordato della Svizzera centrale e del Nord-Ovest), Thomas Wüthrich (responsabile del Concordato della Svizzera orientale) nonché Ruth Greter e Victor Ruhumuliza nell’amministrazione.
«Chi apre la porta di una scuola, chiude una prigione» (Victor Hugo)
Questa citazione rende appieno il senso del programma di formazione
Andy Tschüm
nell’esecuzione delle pene. La formazione permette di integrarsi nella vita Cre
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sociale a tutti i livelli. La Fep non si limita quindi a far trascorrere meglio la fo
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la quotidianità carceraria ai condannati, ma punta piuttosto a incentivare
delle pene
(Fep)
le loro competenze personali, in modo che dopo il rilascio possano inserirsi più facilmente nella vita sociale ed entrare nel mercato del lavoro.
Il programma didattico Fep è attualmente proposto in 28 istituti di
esecuzione delle pene svizzeri. A fine settembre 2016, oltre 500 persone
suddivise in 113 gruppi seguivano le lezioni. La maggior parte non dispone
(più) del livello formativo raggiunto normalmente in Svizzera dopo nove
anni di scuola dell’obbligo. Questi carcerati possono quindi partecipare alle
lezioni mezza giornata alla settimana, a condizione di essere in grado di farlo e di potersi inserire in un gruppo. A tal proposito, è irrilevante che siano
sottoposti a esecuzione di pene, misure o detenzione preventiva. Le persone rinchiuse in prigione sono adulti che, tuttavia, per origine, lingua, età e
durata della permanenza costituiscono un gruppo estremamente eterogeneo.
Programma didattico con tre livelli di insegnamento
Il Centro di competenza Fep elabora, insieme ai docenti attivi negli istituti,
un programma didattico che prevede tre livelli di insegnamento. In media, il
16,7% degli allievi frequenta il livello di base, incentrato sull’alfabetizzazione
e l’acquisizione della lingua nazionale del posto fino al livello A 2. Il livello
maggiormente frequentato (81,5% dei partecipanti) è quello principale, nel
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quale sono insegnate materie come cultura generale, lingua, matematica,
utilizzo del computer e dei relativi software ad uso ufficio, comportamento sociale, lettura e scrittura. Il restante 1,8% degli allievi frequenta il livello supplementare, nel quale sono offerte possibilità di perfezionamento
individuali. Gli obiettivi didattici di questo livello sono fissati in modo da
consentire il conseguimento di un diploma di livello secondario per adulti.
Nel livello supplementare possono inoltre essere seguiti, in caso di necessità, i carcerati che frequentano una formazione professionale. La durata
della partecipazione individuale alle lezioni è indeterminata e dipende, in
particolare, dal raggiungimento degli obiettivi didattici nonché, ovviamente, dalla durata della permanenza presso l’istituto di esecuzione delle pene.
I compiti del Centro di competenza Fep e dei quasi 40 docenti sono
estremamente vari. Oltre ad essere responsabile dell’attuazione della formazione di base negli istituti dei vari concordati, il Centro di competenza
svolge numerose altre funzioni: assume il personale insegnante, lo segue
e lo assiste nell’attività didattica; in caso di necessità, affianca le direzioni
degli istituti e gli organi di esecuzione delle pene per tutto quanto riguarda la formazione; sviluppa con soggetti terzi i curricola della formazione di
base e ne cura la valutazione; gestisce il cosiddetto server Fep, tramite il
quale sono messi a disposizione dei carcerati software didattici relativi alle
materie insegnate. Mentre non ancora tutti gli istituti Fep sono collegati al
server, i residenti di alcuni istituti di esecuzione delle pene dispongono di
un accesso, seppure molto limitato, a internet tramite una «white list». In
un modo o nell’altro, il server Fep costituisce la base per le lezioni riguardanti l’uso del computer.
Infine, il Fep è coinvolto nel coordinamento delle varie offerte formative
proposte negli istituti di esecuzione delle pene e si occupa anche di pubbliche relazioni per ciò che riguarda la formazione nell’esecuzione delle pene.
Un’isola di normalità
Nella maggior parte dei casi, le motivazioni dei partecipanti sono estremamente forti. A detta di uno degli allievi, l’aula è l’unico luogo dove ci si dimentica di essere rinchiusi in una prigione. Si tratta insomma di una sorta
di isola di normalità. Questo è sicuramente uno dei motivi per cui il programma di formazione riscuote grande successo. Un numero crescente di
carcerati prende parte alle lezioni e aumentano costantemente anche i certificati rilasciati (lingua, perfezionamento professionale). Il Fep contribuisce
in modo importante a forgiare il comportamento sociale dei partecipanti.
Anche quelli con maggiori difficoltà ottengono buoni risultati dalla frequenza delle lezioni e ciò influisce positivamente sulla convivenza e sulla collaborazione all’interno della prigione e – ci piace sperarlo – anche in seguito.
Victor Hugo e i collaboratori impegnati nella formazione nell’esecuzione
delle pene hanno dunque ragione: nell’ottica del reintegro delle persone a
fine pena e della riduzione della recidiva, la formazione in carcere rappresenta un fattore importante al punto tale che, in futuro, potrebbe davvero favorire la chiusura delle prigioni…
Prossima apparizione:
n°53 : dicembre 2016 (chiusura redazione : inizio dicembre 2016)
Carrefour è aperto a tutti gli organi e i collaboratori delle associazioni SOS e Solidar. Non esitate a inviare i vostri articoli (se possibile corredati da una
foto) per e-mail a : [email protected]
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Rating Solidar 2016:
i Comuni vanno nella giusta direzione
di Katja Schurter, Solidar Suisse
Solidar Suisse ha valutato per la terza volta l’impegno dei Comuni svizzeri in materia di cooperazione allo sviluppo e acquisti pubblici responsabili. Il
risultato è complessivamente soddisfacente. Tre quarti degli 88 Comuni analizzati hanno migliorato o mantenuto un buon punteggio. Qualcuno, però, risulta peggiorato rispetto alla valutazione precedente (2013).
A livello nazionale si può parlare di un’evoluzione nel complesso positiva. Dodici Comuni (contro gli otto dell’analisi 2013 e i tre di quella 2011) hanno ottenuto la
migliore valutazione possibile. Si tratta di Ginevra, Carouge, Losanna, Zurigo, Ittigen, Berna, Nyon, Yverdon-les-Bains, Moutier, Riehen, Bülach e Vevey. Tuttavia non
tutti agiscono con sufficiente responsabilità: undici Comuni hanno ottenuto un solo
“globo”, perché non fanno nulla o quasi in materia di cooperazione allo sviluppo e
acquisti pubblici responsabili.
Consultate i risultati completi sul sito di Solidar e scoprite, tramite la grafica interattiva (www.solidar.ch/fr/rating), come se la cava il vostro Comune o la vostra
regione.
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Il mostro dalla mano invisibile
di Iwan Schauwecker, Solidar Suisse
In occasione dello Human Rights Film Festival di Zurigo, Solidar Suisse propone il lungometraggio «Behemoth». Behemoth è una creatura mostruosa menzionata nel Vecchio Testamento e rappresenta simbolicamente la mano invisibile che, in
Cina, sfrutta la terra e i suoi abitanti. Il cineasta cinese Zhao attraversa la Mongolia
interna e testimonia con le sue riprese la profonda trasformazione del paesaggio e
delle persone, che con i visti sporchi di carbone svolgono il proprio lavoro quotidiano. Buchi neri e ciminiere fanno da contrasto alle verdi steppe popolate da pecore,
cavalli e nomadi. La protesta di lavoratrici e lavoratori malati davanti a un edificio
governativo resta priva di risonanza. Alla fine del suo viaggio Zhao raggiunge Liang
Ordos, una città fantasma sorta grazie agli sforzi di lavoratrici e lavoratori, ma che
fino ad oggi non è servita a nessuno.
«Behemoth» è in programma venerdì 9 dicembre, alle ore 18, al cinema Riffraff.
La rappresentazione sarà seguita da un dibattito con Zoltan Doka, responsabile del
programma Cina presso Solidar Suisse.
SAHltimbocca: piatti deliziosi,
ma non solo!
di Laetitia Hardegger, SOS Zurigo
Classe, energia, professionalità e arte culinaria: ecco come si esprime il
rapporto annuale della Fondazione PWG a proposito del ristorante SAHltimbocca di Zurigo-Wipkingen, che occupa, in affitto, uno dei suoi immobili. La
struttura permette però anche di qualificare per il mercato del lavoro primario persone in cerca di impiego provenienti dall’intero Cantone di Zurigo.
Le possibili destinazioni sono la gastronomia calda e fredda, la pasticceria,
l’amministrazione, il servizio al tavolo o al buffet.
SAHltimbocca ha celebrato già lo scorso anno il suo quinto anniversario con
una grande festa e un discorso del municipale zurighese André Odermatt. Nel corso di questo primo lustro di esistenza, il ristorante è progressivamente divenuto
un vivace punto d’incontro di quartiere. Ciò si percepisce, in particolare, all’ora
dell’aperitivo serale, quando la terrazza è tutto un viavai di persone che si conoscono tra loro.
Non sempre i partecipanti al programma hanno assolto una formazione di base
o hanno esperienza nel campo della ristorazione. Si tratta di persone inviate dagli
uffici regionali di collocamento (URC) dell’intero Cantone di Zurigo. Gli impieghi
durano tre mesi e possono essere prorogati a seconda della situazione. Durante il
lavoro sono trasmesse conoscenze linguistiche di base specifiche dell’attività svolta
ed è dispensata una formazione professionale. I partecipanti al programma (attualmente 29) beneficiano inoltre, per piccoli gruppi, di un coaching per le domande
d’impiego, che li aiuta a sviluppare strategie per rendersi progressivamente autonomi nella ricerca di un posto di lavoro. In media, il 40% dei partecipanti trova un
lavoro dopo lo stage.
A mezzogiorno, SAHltimbocca propone due diversi menu che cambiano ogni
giorno e una specialità della settimana. Il venerdì è dedicato al cordon bleu. Questa
offerta ha permesso di aumentare il numero dei clienti abituali. Alla sera, gli ospiti
possono scegliere i piatti da una carta che cambia ogni mese. L’equipe di cucina, che
opera sotto l’occhio vigile delle responsabili Franziska Müller e Jasmin Histand, è
estremamente creativa. Nell’offerta sono inserite anche ricette dei Paesi d’origine
dei partecipanti oltre, naturalmente, alle creazioni dei professionisti, come ad esempio il filetto di sandra grigliato con spinaci al lime e chutney di fichi e pesche.
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Radicamento nel quartiere
La responsabile dell’offerta, Pascale Suter, intrattiene i rapporti con il quartiere. È membro dell’associazione dei ristoratori e collabora strettamente con
l’associazione di quartiere di Wipkingen. Durante i Campionati europei di calcio, il
coach Simon Binder ha organizzato il public-viewing dell’incontro Svizzera–Romania e i ricavati di un concorso (oltre 500 franchi) sono andati a un progetto di Solidar Suisse in Romania. Una nuova iniziativa di marketing è la presenza settimanale al
mercato rionale della Röschibachplatz, dove, dallo scorso mese di luglio, SAHltimbocca propone ogni sabato torte, pasta e quiche di produzione propria.
La fama dei dolci e delle praline prodotti da SAHltimbocca ha valicato i confini del quartiere. Sotto la direzione professionale di Wolfgang Fölling, che prima
di occuparsi di didattica lavorava come capo pasticcere presso gli hotel Dolder e
Gotthard, i partecipanti al programma sono introdotti all’arte della produzione di
dessert. Nel periodo pasquale vengono inoltre prodotti i classici conigli e in quello
dell’avvento San Nicola di eccellente cioccolato.
Terra zzae
Da agosto 2016, è possibile pagare il conto del ristorante anche tramite carte
elettroniche (Postcard, EC e carte di credito).
Il contratto di prestazioni con il Cantone di Zurigo scade nel 2018 e dovrà poi
essere rinegoziato. Ma fino a quel momento molta acqua scorrerà ancora sotto
i ponti sulla Limmat e molte altre persone potranno approfittare dell’offerta di
SAHltimbocca per migliorare le proprie possibilità di inserimento sul mercato del
lavoro primario.
Orari di apertura e carta dei menu:
http://www.sah-zh.ch/sahltimbocca-restaurant/
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Wolfang e P
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