Acqui riaperti i giochi

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La Stampa (ed. Alessandria)
"Gli svizzeri riaprono i giochi "12 milioni per le Terme" Ora forse un nuovo bando"
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04/03/2016
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La Stampa (Ed. Alessandria)
sezione: Alessandria data: 04/03/2016 - pag: 51
ACQUI, REAZIONI CONTRASTANTI alla PROPOSTA
Gli svizzeri riaprono i giochi "12 milioni per le Terme" Ora forse un nuovo bando
Nessuna soap opera lascia gli spettatori a lungo digiuni da colpi di scena. E così l'infinita telenovela
della vendita della Terme di Acqui spa torna alla ribalta con una novità tutt'altro che scontata: ieri è
giunta conferma che gli svizzeri della South Marine Real Estate hanno presentato alla regionale
FinPiemonte Partecipazioni una nuova offerta di acquisto per la società. La stessa holding che
sembrava uscita di scena all'inizio dell'anno, dopo che nel luglio scorso si era aggiudicata il bando per
l'81,1 per cento delle quote con 16,4 milioni di euro: ne era però nata una tribolata e tesa trattativa,
naufragata senza che gli acquirenti versassero anche solo una parte della somma. FinPiemonte
Partecipazioni aveva dichiarato chiusa la questione ed era pronta a chiedere i danni quando la holding
ha presentato una nuova offerta, stavolta per soli 12 milioni e con i primi 500 mila euro già
depositati.
Prendere o lasciare?
Una mossa che spiazza e imbarazza i vertici regionali: prendere o lasciare? Al momento la soluzione
di cui si vocifera è un nuovo bando, visto che con gli svizzeri è tornato alla carica anche il gruppo
acquese Orione, che già si era conteso l'acquisto con loro nella gara del 2015. Ma la ricomparsa di
South Marine ad Acqui sta già provocando reazioni.
Le reazioni
«Siamo basiti - dice Mauro Bandini, per l'associazione albergatori -. Si stanno ripetendo gli errori di
10 mesi fa: il gruppo svizzero non si è dimostrato affidabile e non ha presentato, né allora né oggi,
un piano industriale». Meno drastici anche se prudenti il sindaco di Acqui, Enrico Bertero - «Se
l'offerta è seria, FinPiemonte arrivi a una definizione, purché con i giusti paletti e senza perdere altro
tempo» -, il consigliere regionale del Pd Walter Ottria e il collega Paolo Mighetti, M5S, che dice:
«Mossa astuta, quella degli svizzeri, che sembrano aver forzato i tempi per far venire allo scoperto gli
altri interessati. Per quanto inferiore alla cifra precedente, la loro è pur sempre un'offerta concreta
difficile da ignorare, specie se l'alternativa è un banale affitto di ramo d'azienda». [D. P.]
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