Teca tematica

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Teca tematica
Leggendaria. Libri, letture, linguaggi, a. 13, n. 75,
maggio 2009
Autore:
Editore: Leggendaria, Roma
Tipo: Rivista
Anno: 2009
Data inserimento: 30/11/2010
Il tema di questo numero: "In viaggio".
Tema assai succoso, pensato e curato da Silvia Neonato: "In viaggio" si apre a ventaglio sui molti modi in cui le
donne scelgono di "andare", dis-locarsi, sperimentare l'altrove. Sono viaggiatrici per lavoro, migranti per forza,
professioniste costrette a volare da un capo all'altro del mondo, turiste consapevoli. E le diverse scritture ce le
restituiscono ciascuna a sua modo: nei racconti inediti di Maria Pace Ottieri e Laila Wadia, nelle testimonianze di
Giuliana Sgrena e, Marta Dassù, nelle parole di Renata Pisu intervistata da Bia Sarasini. Ma anche attraverso la
appassionante carrellata di film on the road di Giovanna Pezzuoli, nello sguardo particolare con cui Francesca
Neonato guarda Mary Poppins e la sua autrice, o sbirciando nelle pesanti borse che le donne si portano dietro
quando si spostano, come fa Donatella Alfonso. Nelle pagine dedicate alle turiste e alle tour operator (Iaia
Pedemonte e Rosanna Capitani) ci sono poi molte sorprese, e molte informazioni.
Dall'indice: Il tema - Donne in viaggio di Silvia Neonato; Racconti inediti - Andarsene di Maria Pace Ottieri;
Bombay blues di Laila Wadia; Per lavoro - Inviata, un mestiere pericoloso di Giuliana Sgrena; Oggi non ce la faccio
a volare di Marta Dassù; Incontro - Sentire anche le puzze e gli odori intervista di Bia Sarasini a Renata Pisu; Per
lavoro - Mary Poppins, ovvero la tata volante di Francesca Neonato; Le pesanti borse delle donne di Donatella
Alfonso, Arezzo, una città tutta per noi di Antonietta Milani; Viaggi sul Grande Schermo di Giovanna Pezzuoli; Per
turismo - Ragazze molto responsabili di Iaia Pedemonte; Una magia, un'opportunità di Rosanna Capitani; Camera
con signora di I. P. ; Ricostruire anche la geografia dell'anima di Marinella Lippolis.
foto di Nicoletta Boris
da: «Leggendaria. Libri, letture, linguaggi», n. 75, maggio 2009, p. 16
C'è stato il tempo della scoperta, quello delle grandi viaggiatrici del passato come Alexandra David Néel, studiosa
di buddismo, traduttrice dal tibetano, scrittrice, la prima donna a raggiungere Lhasa nel 1924, vestita da uomo.
Mitica per il suo coraggio è stata anche Freya Stark, autrice di molti libri di viaggio, tra cui, notissimo, La valle degli
assassini, spericolata missione nell'impervia regione dell'Iran sulle tracce del castello della setta degli Assassini.
Siamo negli anni trenta nel Novecento e Freya viaggia da sola con guide locali, a cavallo, a piedi, sfida il freddo e
la fame. Con lo scopo dichiarato di trovare reperti archeologici, in realtà per la pura passione di viaggiare. Ma
Annemarie Schwarzenbach non è da meno (nata a Zurigo nel 1908, muore a 34 anni in un incidente), quando nel
1939 si lascia alle spalle l'Europa in guerra e parte per l'Oriente a bordo di una Ford con l'amica Ella Maillart (altra
grande temeraria, di cui l'editore Edt, in una bella collana dedicata alle viaggiatrici, ha pubblicato molti testi) per
andare in Afghanistan, passando da Turchia e Persia. Foto e parole del libro di Schwarzenbach - La via per Kabul
- testimoniano di tempeste di sabbia e tè bevuti nelle tende dei pashtun, ma anche riflessioni sulle donne in chador
e incontri ravvicinati con gli abitanti, con qualche momento di smarrimento, ma senza diffidenza.
Epopee che con la fine del Novecento e l'affermarsi del turismo di massa non esistono più. Il compenso il viaggio
femminile si è fatto molto più frequente, e non solo quello turistico, dove addirittura le donne sono ormai più
numerose degli uomini. Oggi le donne si spostano per lavoro con la stessa frequenza dei colleghi maschi e non
solo quelle del ricco Occidente. Per trovare lavoro arrivano ogni anno in Europa, ad esempio, migliaia di ragazze e
signore mature con un progetto di lavoro che le riscatti dalla miseria e spesso anche da una condizione di vita
terribile. Viaggi di migrazione quasi sempre forzata, simili- o forse addirittura peggiori - di quelli compiuti dagli
emigranti italiani tra la fine dell'Ottocento e gli anni Trenta, di cui si occupa con grande acutezza un volume
appena pubblicato dall'editore Guida: Il viaggio degli emigranti in America Latina tra Ottocento e Novecento, che
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contiene tra l'altro un saggio di Chiara Vangelista su un curioso e assai rivelatore diario di un viaggio in Brasile
compiuto da Gemma Ferruggia ne1 1898. E poi ci sono le vittime della odierna tratta, ma pure le piccole
imprenditrici e badanti, come accade nella storia che racconta il film Mar Nero.
(da: Donne in viaggio di Silvia Neonato, p. 8-9)
Un viaggio comincia molto prima di salire la scaletta di un aereo. Inizia nell'immaginario, nelle illusioni e nelle
preoccupazioni. Questo vale per tutti i viaggi, di piacere e di lavoro. Io non faccio molte distinzioni, però anche
quando vado in vacanza non riesco a scrollarmi di dosso quelle curiosità, quella voglia di conoscere, di contatto
con la gente del luogo che accompagnano il mio lavoro. E questo arricchisce la mia vacanza, non la rovina come si
potrebbe pensare, e mi dà elementi utili per il mio lavoro.
Le mie mete sono quasi sempre difficili da raggiungere. Come fare? Come ottenere il visto? Come organizzarsi?
Innanzitutto bisogna informarsi, conoscere la realtà del luogo in cui ci si vuole recare. Poi cercare tra le
conoscenze, chi può avere rapporti sul "terreno". Il compito è ovviamente facilitato se già si conosce il Paese, la
situazione. Allora vengono in soccorso le conoscenze fatte nei viaggi precedenti, le amicizie consolidate.
Soprattutto se si tratta di una zona di conflitto, come mi capita spesso, l'aiuto maggiore viene da chi conosce
dall'interno la situazione, le abitudini, i pericoli e le vie d'uscita. Conta anche la solidarietà, che ho ottenuto
soprattutto dalle donne come donna, credo, piuttosto che come giornalista. Anche se senza dubbio conta la
possibilità di far sentire la propria voce da parte di chi non ha nessuna possibilità di accedere ai media perché non
ha la forza delle armi.
(da: Inviata un mestiere pericoloso di Giuliana Sgrena, p. 16)
Il turismo responsabile è un grande bacino in cui le donne attingono, per lavorare e per viaggiare. Alcuni progetti
sono nati da anni, altri sono recentissimi, tutti riguardano lo sviluppo di genere e la sostenibilità. Incrociando varie
fonti si deduce che le donne viaggiano sempre di più: sono loro le maggiori compratrici di viaggi, sono veloci a
scegliere sul web, scelgono per sé e per il gruppo di amiche, ma anche per il capo, per la gita scolastica dei figli,
per il viaggio di nozze. Soprattutto, viaggiano da sole: nei paesi anglosassoni in sei anni sono raddoppiate, mentre
in Italia sono un milione e 400mila, occupano almeno il 35 per cento di letti negli alberghi e di posti su treni e aerei,
hanno tra i 14 e i 79 anni e sfidano l'ironia, che ancora esiste.
Poi, è importante notare che le donne viaggiano in un modo diverso: «Perché il loro rapporto con lo spazio - spiega
Luisa Rossi, geografa all'università di Parma, nel suo libro L'altra mappa - non è mai a tavolino, per classificare, ma
passa attraverso il contatto personale, la natura, i colori. Persino i souvenir dividono i sessi: l'uomo li compra come
"reperto", la donna per tenere dentro un momento, una voce, un odore; dal finestrino, lui vede la vallata e lei l'orto
coltivato; nella folla, lui guarda attraverso l'obiettivo della macchina fotografica e lei fa domande ai bambini. Come
dire che l'uomo cataloga, mentre la donna cerca storie - e infatti è sempre stata esclusa dallo studio delle scienze
geografiche: le mappe servivano per fare la guerra, una cosa da uomini». Non c'è limite di età per le appassionate
di trekking in Nepal e di culture orientali in India, Thailandia e Bali. Con loro, un tour operator come Kel 12, manda
in Laos e Cambogia l'accompagnatrice laureata in Sanscrito. Mentre A Zonzo Travel ha calcolato che le donne
sono il 70 per cento dei suoi clienti, colte, sopra i 60 anni, "teste di ponte" per nuove culture.
Le donne sono sensibili ai nuovi turismi equo-etno-eco-etici.
(da Ragazze molto responsabili di Iaia Pedemonte, p. 26)
Bambini e mamme in automobile, 1909
da: «Leggendaria. Libri, letture, linguaggi», n. 75, maggio 2009, p. 27
Collegamenti
www.leggendaria.it
[1]
http://www.vagabondo.net/ [2]
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- [1] http://www.leggendaria.it/
- [2] http://www.vagabondo.net/racconto-di-viaggio/quattro-donne-in-viaggio-a-cuba
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