Hallberg rassy 40
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Hallberg rassy 40
www.solovela.net recensione pubblicata sulla rivista SoloVela La banchina IL PROFILO Lunghezza f.t. m. 12,40 Lunghezza al gall. m. 10,60 Larghezza m. 3,82 Pescaggio m. 1,99 Dislocamento kg. 10.000 Zavorra kg. 4.100 Supeficie veliva (r+g) mq. 80,8 Cabine 2 Bagni 1 Riserva acqua l. 460 Riserva carburante l. 460 Motore Yanmar hp 54 Categoria CE A Progetto German Frers Cantiere Hallberg-Rassy Prezzo (IVA esclusa) 292.400 Possente e raffinata. La linea tradizionale dell’Hallberg-Rassy si conferma anche in questo modello dalle ottime doti boliniere Hallberg-Rassy 40 Classic Ritorno al futuro Linee d’acqua più potenti e interni che tornano al classico. Un 12 metri che conferma la filosofia del cantiere svedese: robustezza e marinità di Luca Giani sistono barche talmente azzeccate da diventare in breve tempo veri e propri punti di riferimento per gli yacht designer che, mutuate le linee guida, si impegnano a rivisitarle secondo il proprio stile, alimentando un mercato dove a far la differenza tra un prodotto e l’altro sono quasi unicamente le finiture. Ne esistono altre, invece, che pur essendo altrettanto azzeccate, fanno delle loro peculiarità le “armi” con cui difendere la propria identità: una di queste è l’Hallberg-Rassy 40. A distanza di quasi un lustro dalla presentazione, il dodici metri del prestigioso cantiere svedese continua a riscuotere un ampio consenso tra tutti quegli armatori che pur dando grande valore alla comodità, della vela amano vivere il lato avventuroso, condividendo in compagnia della famiglia le emozioni che solo una lunga navigazione sa dare. Logico quindi che vista la grande attenzione rivolta dal pubblico verso il quaranta piedi disegnato da German Frers - premiato come barca europea dell’anno 2002 e come miglior barca del mondo nel 2004 - l’HallbergRassy abbia deciso di allungarne la vita, presentando una versione caratterizzata da nuovi allestimenti interni. E 56 marzo 2007 PROGETTO E COSTRUZIONE Se la rivisitazione dei layout è un’esigenza spesso dettata dal passare del tempo, che con il suo trascorrere impone nuove mode,non necessariamente deve accadere altrettanto alle modalità costruttive, specie quando queste sono da tutti riconosciute come elemento distintivo dell’unità. Una riflessione sposata dai responsabili del reparto tecnico del cantiere svedese, che anche in questo caso non hanno deluso le aspettative, realizzando una barca robusta, marina ed elegante. Laminati a mano e giunti mediante una robusta fascettatura, l’opera morta e la coperta sono realizzati in sandwinch, “chiudendo” tra stuoie di vetroresina stratificate con resine isoftaliche, un’anima in Pvc Divinycell, la cui struttura a cellula aperta è in grado di conferire al manufatto solidità, leggerezza e un elevato isolamento termico e acustico. L’opera viva, invece, è in solid e presenta una profonda flangia centrale cui, tramite tredici prigionieri in acciaio, viene in un secondo momento fissato il bulbo in piombo. Di concezione nordica, lo scafo ha una V piuttosto pronunciata che oltre agli indubbi vantaggi dal punto di vista della navigazione, regala all’unità una sentina molto profonda, utilizzata in larga parte per alloggiare i serbatoi dell’acqua; questi sono montati negli appositi alloggiamenti ricavati nel ragno strutturale che, resinato allo scafo, è rinforzato con una trave in acciaio. Dotato di skeg, il timone ha una superficie generosa, in grado di garantire il totale controllo dell’unità durante ogni fase della navigazione; l’asse, assistita da tre boccole autoallineanti, è in acciaio pieno, mentre il sistema di governo, prodotto dalla Whitlock, è a trasmissione cardanica ad assi e ingranaggi. COPERTA E ATTREZZATURE Disegnato e costruito pensando alla crociera, l’Hallberg-Rassy 40 è una barca in grado di offrire interessanti spunti prestazionali. Oltre ad affinare i profili delle appendici e l’impostazione del piano velico, German Frers ha lavorato molto sulle linee d’acqua, realizzando uno scafo capace di cavarsela egregiamente sia con le brezze medio leggere tipiche del Mediterraneo, sia quando il vento e il mare cominciano a farsi sentire sul serio. A sezioni di prua non eccessive, il progettista argentino ha associato murate poco svasate e un cavallino molto pronunciato, arretrando leggermente il baglio massimo, scelte che unitamente alla già citata profondità dello scafo, donano all’unità ottime doti boliniere. L’impostazione classica del disegno non ha impedito di conservare una buona lunghezza al galleggiamento, contenuta tra slanci di differente impostazione: a quello di prua, accentuato per garantire un buon passaggio sull’onda, si contrappone que...continua... Scarica gratis la versione integrale della recensione su www.solovela.net marzo 2007 57