Mostra/Apri - Facoltà di Architettura

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Mostra/Apri - Facoltà di Architettura
sistema design nelle imprese di Roma e del Lazio
DESIGN FOR
MADE IN ITALY
01
Nautical
Design
diid
Distretto della nautica nel Lazio
Massimo Paperini e Andrea Vallicelli
118 Wally Power
Gruppo InRizzardi
DESIGN FOR
MADE IN ITALY
sistema design nelle imprese di Roma e del Lazio
01
Nautical
Design
indice
04 _ 11
Direttore responsabile | Managing Director
Tonino Paris
Design for Made in Italy: sistema design nelle imprese di Roma e del Lazio | A design
system for businesses in Rome and the Lazio Region_Tonino Paris
La ricerca come driver d’innovazione | Research as a driver for innovation_Carlo Martino
Direttore | Director
Carlo Martino
Coordinamento scientifico | Scientific Coordination Committe
Osservatorio scientifico sul Design del Dipartimanto ITACA, Industrial
Design Tecnologia dell’Architettura, Cultura dell’Ambiente, Sapienza
Università di Roma
Experienced Nautical Design: un progetto di internazionalizzazione per il design Made in
Lazio | An internationalization project for design Made in Lazio_Pierpaola D’Alessandro
Redazione | Editorial Staff
Luca Bradini
Nicoletta Cardano
Paolo Ciacci
Emanuele Cucuzza
Stefano Lacu
Antonio Las Casas
Sara Palumbo
Filippo Pernisco
Silvia Segoloni
Clara Tosi Pamphili
12 _ 29
Designer
Andrea Vallicelli e Massimo Paperini
Designer a confronto | Head to Head_Carlo Martino
I Designer e il Distretto della Nautica | Designers and District Nautical_Paolo Ciacci
Designer_index
Segreteria di redazione | Editorial Headquarter
Via Flaminia 70-72, 00196 Roma
tel/fax +39 06 49919016/15
[email protected]
30 _ 33
Focus
118 Wally Power
Nuove Tendenze | New Trends_Carlo Vannicola
Traduzione | Translations
Claudia Vettore
Progetto grafico | Graphic design
Roberta Sacco
34 _ 49
Impaginazione | Production
Sara Palumbo
Editore | Publisher
Rdesignpress
Topic_Nautical design
Factory
Cantieri Italiani, il Gruppo InRizzardi
Il Gruppo fa la forza | There is safety in numbers_Luca Bradini
Via Angelo Brunetti 42, 00186 Roma
tel/fax +39 06 3225362
e-mail: [email protected]
DESIGN FOR
MADE IN ITALY
Distribuzione librerie | Distribution through bookstores
Joo distribution – Milano
allegato alla rivista
sistema design nelle imprese di Roma e del Lazio
L’impresa nautica: un “artigianato sofisticato” | Boat manufacturers: “sophisticated
craftsmanship”_Loredana Di Lucchio
n°1_febbraio 2009
Factory_index
Distribuzione estero | Distribution for other countries
s.i.e.s. srl – milano
20092 cinisello balsamo (milano), via bettola 18 ­
tel. 02 66030400 – fax 02 66030269
www.siesnet.it e-mail [email protected]
diid
Stampa | Printing
Tipografia Ceccarelli, Grotte di Castro - VT
Registrazione presso il tribunale di Roma 86/2002 del 6 marzo 2002
ISSN: 1594-8528
_disegno industriale industrial design
Rivista bimestrale di formazione e ricerca
Bimonthly magazine of training and research
50 _ 55
Tradition & Innovation
CNT “La Bussola” e Allufertempesta: tra tradizione e innovazione | CNT “La Bussola”
and Allufertempesta: between tradition and innovation_Sabrina Lucibello
Carlo Martino
Across 154’, Duck Design,
Massimo Paperini.
Dimensioni: 47,00m x 7,10m
Motore: 2x2280 Hp
Across 154’, Duck Design,
Massimo Paperini.
Length: 47,00m x 7,10m
Engines: 2x2280 Hp
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Designer
Massimo Paperini e Andrea Vallicelli
Designer a confronto | Head to Head
Paperini e Vallicelli. Due tra i più importanti yacht designer della scena internazionale,
attivi a Roma dalla fine degli anni ‘70, sono messi a confronto per rispondere a
domande su caratteristiche, dinamiche e scenari del design della nautica. Due architetti
che hanno indirizzato la propria creatività verso questo ambito del design perché
convinti di poter realizzare libere sperimentazioni, in equilibrio tra prestazioni, tecnologia
ed estetica. Al loro attivo numerosi progetti sia nell’ambito del sailing che del motoryacht,
realizzati con cantieri italiani ed esteri. Paperini, che ironicamente ha battezzato il suo studio
Duck Design, si è dedicato alla progettazione di imbarcazioni Cruiser/racer IMS, vincitrici
di tre campionati mondiali e numerosi campionati italiani. Consulente FIV per l’ORC di
Londra per i regolamenti di stazza, dall ‘85 al ‘90 è stato team manager per la FIV ai
campionati del Mondo di Vela d’Altura e all’Admiral’s Cup. La consolidata esperienza dello
studio ha permesso di realizzare imbarcazioni veloci, confortevoli ed eleganti a motore
Open e Motoryacht in Italia e all’estero. A sua firma sono state ad oggi varate oltre
400 imbarcazioni One-Off e di serie. Vallicelli, fondatore con A. Nazareth dello studio
A. Vallicelli&C, ha disegnato numerose imbarcazioni da diporto e da regata realizzate
in Europa ed in America tra cui: Brava (‘79-‘86); Azzurra (‘83, ‘87); Orsa Maggiore (‘94);
Riviera di Rimini (‘96); Virtuelle (in collaborazione con P. Starck ‘00); ISA 120 ( ‘05).
È professore ordinario di disegno industriale presso la Facoltà di Architettura di Pescara,
e in questa sua veste ha collaborato all’organizzazione di corsi e di ricerche nell’ambito
della nautica.
Il design della nautica è oggi più che mai al centro
dell’interesse dell’economia, dell’industria, della stampa e
della ricerca. Le barche fanno parte di un consolidato sistema
di beni di lusso, ma sono anche la complessa sintesi tra
tecnica, estetica e funzionalità.
Come si muove oggi il “progetto” in questo triplice
rapporto?
M.P. Il progetto si muove nel rispetto della complessa sintesi
tra tecnica, estetica e funzionalità, seguendo un approccio
libero da preesistenze e condizionamenti del passato con
una visione contemporanea di un mezzo di trasporto inteso
come altri, tipo auto, aereo ecc. che seguono la “way of
life”della società attuale.
A.V. Farei una distinzione tra lo yacht design riferito alle
imbarcazioni a vela e quello attinente i motoryacht. Nel
primo è tradizionalmente più forte l’integrazione tra
competenze tecniche e quelle propriamente esteticosimboliche del prodotto. Nel secondo, i profili professionali
sono, in genere, più distinti. Gli aspetti ingegneristici sono
quasi sempre sviluppati dagli uffici tecnici dei cantieri,
mentre ai designer esterni sono affidate prevalentemente le
componenti formali del progetto.
Paperini and Vallicelli. Two of the biggest yacht designers on the international scene, who have
been working in Rome since the end of the ‘70s, are put head to head to answer questions on
the characteristics, dynamics and scenarios in boat design. These two architects have focused
their creativeness on this field of design, favouring it over others, because they believe it allows
them to carry out free experimentation, with a balance between performance, technology
and aesthetics. They have numerous projects to their names, in both sailing and motor yachts.
They have worked with Italian and foreign shipyards, as well as in partnership with stars of
international design.Paperini, who with self-irony called his studio Duck Design, focuses on
IMS Cruiser/Racer projects. His creations have won three world championships and numerous
Italian national titles. A FIV (Italian Sailing Federation) consultant at the London ORC for tonnage
regulations, from ‘85 to ‘90 he was the FIV team manager for the Offshore World Championship
and the Admiral’s Cup. Thanks to the studio’s solid experience, it has produced fast, comfortable
and sophisticated open motor boats and motor yachts both in Italy and abroad. To date he has
designed over 400 one-off and mass-produced boats, including the multiple prize winning Zen
70 and Continental 80. Vallicelli founded the A. Vallicelli&C studio with A. Nazareth. He has
designed numerous pleasure and racing craft made in Europe and America, including: Brava
(‘79-’86), Azzurra (‘83, ‘87), Orsa Maggiore (‘94), Riviera di Rimini (‘96), Virtuelle (in collaboration
with Philippe Starck 2000) and ISA 120 (2005). He is a professor of industrial design at the Faculty
of Architecture in Pescara and has contributed to the organization of courses and research in the
field of boating.
Rispetto ad una cantieristica consolidata ampiamente
diffusa in Italia, fatta di piccole e medie aziende di tradizione
familiare, e di tipologie d’imbarcazioni storiche, quali sono gli
spazi per fare innovazione?
M.P. Nel campo dello yacht design esiste, in questo
momento, un gran fermento nella direzione
dell’innovazione. Compito del progettista è proprio quello
di educare e guidare l’utenza e la cantieristica verso nuove
soluzioni a vecchi problemi, creare innovazione partendo
dall’esistente e guardando con occhi diversi ciò che è dato
per scontato e trovare anche in barca soluzioni che siano in
linea con il modo di vivere contemporaneo.
A.V. Lo scenario italiano è molto variegato, oggi ancora
vi convivono una cantieristica artigianale molto raffinata,
aziende che hanno assunto dimensioni industriali, holding
come Azimut o Ferretti, o imprese pubbliche come la
Fincantieri, che ha recentemente aperto una sezione per navi
da diporto di grandi dimensioni (da 80 metri in su).
Nella maggior parte dei modelli la suggestione formale
rimane ancora un fattore strategico per la vendita.
Per cui anche se parliamo di macchine complesse dal punto
di vista funzionale, la competizione commerciale viene
spesso ingaggiata sulla cosmesi dei prodotti.
Nell’ambito della Vela il fattore competitivo fa sì
che l’innovazione giochi un ruolo fondamentale nel
miglioramento prestazionale. Quali sono gli elementi su cui si
spinge oggi maggiormente la ricerca?
M.P. L’uso adeguato di materiali avanzati, la tecnologia
applicata alle manovre e l’elettronica d’ausilio alla
domotica ed alla navigazione fanno sì che la vela, se non
in regata, non sia più considerata una pratica sportiva
ma semplicemente il modo più ecologico, economico e
rilassante di vivere il mare e la vacanza avvicinando tutti a
quest’esperienza.
A.V. Il terreno su cui c’è stata fatta maggiore innovazione
negli ultimi 15 anni, soprattutto nei megasailer, è stato
quello della trasformazione delle attrezzature di manovra, e
cioè di tutta quella serie di meccanismi legati al governo delle
imbarcazioni. Stiamo andando nella direzione dell’easysailer.
Alcune idee provengono dal settore agonistico, altre
sono frutto del lavoro di alcune aziende che hanno
sviluppato ricerca sui materiali e condotto sperimentazioni
sull’integrazione tra sistemi idraulici ed elettronici.
Quanto il settore della nautica, nei luoghi della progettazione
ed in quelli della produzione, ha integrato sistemi di
simulazione rapida, sia virtuale che fisica?
M.P. La ricerca e l’innovazione nascono negli studi di
progettazione e questi nuovi strumenti sono ormai d’uso
comune negli studi più evoluti, pertanto la produzione si
sta adeguando rapidamente a questi nuovi processi che
aumentano la produttività migliorano l’affidabilità e spesso
riducono i costi di produzione.
A.V. Nello yacht design, l’integrazione è avvenuta da tempo
e l’introduzione di software di modellazione ha cambiato
radicalmente i modi di progettare.
Risulta meno incisivo, per il momento, l’introduzione dei
processi assistiti nei sistemi produttivi.
Siamo ancora lontani da processi automatizzati, utilizzati in
altri comparti industriali.
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The 60’, Duck Design, Massimo
Paperini. Disegni e visualizzazioni
digitali.
The 60’, Duck Design, Massimo
Paperini. Sketches and digital
views.
Ocean Runner 111’, Duck Design,
Massimo Paperini.
Ocean Runner 111’, Duck Design,
Massimo Paperini.
Across 154’, Duck Design,
Massimo Paperini. Schizzi.
Across 154’, Duck Design,
Massimo Paperini. Sketches.
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Quanto delle tendenze formali ed estetiche del product
design e dell’interior design contemporaneo viene oggi
trasferito nel progetto delle imbarcazioni?
M.P. Esiste in maniera evidente quel fenomeno che io
chiamo “osmosi stilistica” tra yacht design e product
design, tra design di yacht a vela e design di yacht a motore,
determinata dalle esigenze di un’utenza ricca e competente
che non si lascia condizionare dalla produzione tradizionale,
ma vuole ritrovare anche nella barca gli stessi canoni stilistici,
lo stesso lusso e lo stesso comfort che ritrova nella sua auto
di lusso nella sua villa o addirittura nel suo aereo privato.
Fermo restando che il ruolo dello yacht designer è quello di
interpretare questi “desiderata” in maniera competente nel
rispetto del fatto che la barca è l’unico mezzo di trasporto che
si muove nella zona di confine tra due fluidi aria ed acqua,
l’unico nel quale si vive contemporaneamente all’interno ed
all’esterno.
A.V. Il trasferimento di linguaggi da altri settori merceologici
è evidente e c’è sempre stato. Questo collegamento è, per
esempio, palese negli interni. I professionisti che disegnano gli
arredamenti di yacht sono spesso architetti che si occupano
anche degli interni di abitazioni, alberghi e uffici.
Per quanto riguarda gli aspetti stilistici ci sono alcuni
esempi emblematici. Il Wallypower è chiaramente figlio del
linguaggio aeronautico dei caccia militari stealth, come pure
il progetto Sigma, un mega-yacht di Philippe Starck ha forme
dello scafo con la prua rovescia, ispirate alle navi militari di
un secolo fa. Per cui è chiaro che la nautica attinge da vari
settori, dalle automobili agli aerei, ma qualche volta accade
anche il contrario.
C’è un progetto, a parte i suoi, che ritiene oggi essere
emblematico nell’equilibrio tra estetica, tecnologia e
funzionalità?
M.P. Si “Ghost” di Luca Brenta che ha interpretato in maniera
superba il tema del maxi sailer contemporaneo aiutato in
questo, per quanto riguarda gli interni, da Piero Lissoni.
A.V. Le imbarcazioni a vela da regata sono spesso un
manifesto di questo equilibrio. Mentre nei mega-yacht
ritengo significative alcune barche del cantiere tedesco
Lürssen come il Pelorus disegnato da Tim Heywood o
l’Izanami progettata da Norman Foster.
È sicuramente a conoscenza dell’istituzione nel 2007 da
parte della Regione Lazio del distretto della Nautica del
Lazio. Qual è la sua opinione rispetto a tale iniziativa?
M.P. Ottima iniziativa che conosco bene.
A.V. Vedo di buon occhio quest’iniziativa, il prodotto
nautico va considerato come un prodotto sistemico.
L’amministrazione distrettuale può essere utile alla
competitività delle aziende che operano nel suo territorio
con iniziative che vanno dall’organizzazione di fiere (come
quella di Roma) alla promozione d’immagine sui mercati
internazionali, al supporto formativo. Penso quindi che sia
un’iniziativa più che positiva. Spero solo che non si trasformi
in una macchina burocratica.
Esiste una scuola romana nel design della nautica?
M.P. Esiste e si sta sviluppando rapidamente e con
competenza nel trasmettere anche ai giovani lo spirito di
questa professione che sta a metà tra arte e tecnica.
A.V. Una scuola romana non c’è mai stata. Il fatto che a
Roma ci siano molte realtà professionali nell’ambito della
nautica dipende forse dalla presenza di una grande scuola di
architettura e di ingegneria. Nella nostra città mancano però
corsi di laurea e scuole dedicate al settore e, cosa alquanto
singolare, pochi sanno che ci sono enti di ricerca, come
per esempio la Vasca Navale, che potrebbero dare luogo a
sinergie molto proficue.
La nautica esercita una grande attrazione nei confronti dei
giovani designer. Pensa che le scuole di design preparino
sufficientemente questi giovani?
M.P. Ci sono scuole che stanno tentando di formare
giovani yacht designer, alcune con successo altre meno.
La preparazione migliore si ottiene in cantiere o in uno
studio affermato, comunque le scuole possono dare una
fondamentale preparazione di base, in particolare educare
i giovani al progetto trasmettendo loro un corretto metodo
progettuale. Si trovano collaboratori piuttosto motivati
che preparati, i quali crescono rapidamente grazie alla loro
innata curiosità.
A.V. Può svilupparsi un settore, se gli manca un sistema di
formazione di supporto? Si costituiscono distretti industriali
della nautica e non si creano scuole adeguate. Questa è
miopia. Sono convinto che sia difficile (ed anche inutile)
mettere insieme in un solo ateneo le risorse per costruire
un corso di studi dedicato al design nautico. Credo sarebbe
più appropriato dar vita a dei consorzi universitari in grado,
attraverso master o corsi specialistici, di formare delle
eccellenze, coordinandosi con altri centri di ricerca. La
nautica è un settore che in Italia ha continuato a crescere
costantemente, ed oggi rappresenta circa lo 0,7% del Pil
nazionale, ma la formazione è ancora insufficiente.
È in grado di delineare uno scenario di prospettiva per il
design della nautica?
M.P. Sicuramente una grande crescita “fisiologica” visto
che ormai, data la forte densità abitativa delle città, il nostro
sbocco naturale sarà in mare e sul mare, chiaramente
con una grande attenzione all’ecologia al risparmio
energetico ed alla ricerca di fonti alternative di energia che
determineranno nuove tipologie ed un modo nuovo di
vivere e progettare la nautica e l’architettura del futuro.
A.V. La nautica può trovare nel design il suo punto di forza,
come avviene per buona parte del Made in Italy.
Il successo dei prodotti delle nostre imprese si è spesso
fondato su una tradizionale e quasi genetica attitudine
al design diffusa in tutta Italia. Bisogna però consolidare
i risultati ottenuti. Oggi il mercato sta cambiando e c’è la
sfida della globalizzazione. Non si può più fare il designer
da autodidatta. C’è bisogno di costruire e strutturare
competenze cominciando dalla scuola a tutti i livelli.
Istruzione, formazione e ricerca sono fondamentali per il
successo e la competitività.
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Konigin II, Duck Design, Massimo
Paperini.
Konigin II, Duck Design, Massimo
Paperini.
Comet 51, Andrea Vallicelli,
studio A. Vallicelli&C.
Comet 51, Andrea Vallicelli,
studio A. Vallicelli&C.
Today boat design is closer to the heart of the interests of
the economy, industry, the press and research than ever
before. Boats are part of a consolidated system of luxury
goods, but they also feature a complex combination of
technique, aesthetics and functionality. How does design
operate today in this triple relationship?
M.P. Design respects the complex combination of technique,
aesthetics and functionality, following an approach free of
pre-existing forms and conditioning from the past.
It has a contemporary vision of this means of transport.
It is seen like others, for example cars and planes, which
follow the way of life of today’s society.
A.V. I would make a distinction between yacht design with
reference to sailing vessels and that concerning motor
yachts. The former traditionally involves stronger integration
between technical capacities and those relating to the
aesthetic/symbolic side of the product. In the second case,
the professional profiles are generally more distinct.
The engineering aspects are almost always developed by the
technical offices of the shipyards, while external designers
are largely entrusted with the form.
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In a consolidated shipbuilding industry - which is widespread
in Italy, is made up of family based small and medium
companies, and involves historical types of vessels - where is
there room for innovation?
M.P. In the yacht design field at the moment there is a great
deal of activity moving towards innovation. The task of the
designer is precisely that of informing and leading users
and the shipbuilding industry towards new solutions to old
problems, creating innovation by starting from what already
exists and by seeing what is taken for granted in a different
light, and finding in boats – as well as elsewhere – options in
line with the contemporary way of life.
A.V. The scene in Italy is very varied.
Still today we find a mixture of very sophisticated artisan
boat builders, companies that have taken on industrial
size, holding companies like Azimut or Ferretti, and public
companies such as Fincantieri, which recently opened a
section for large pleasure boats (from 80 metres upwards).
With most models, the visual impact is still a strategic factor
when it comes to sales.
Therefore, although we are talking about complex
machines from a functional point of view, commercial
competition often starts from the look of the products.
In the sailing field, the competition factor often means
that innovation plays a fundamental role in improving
performance. Which elements are the main focus of
research efforts right now?
M.P. The appropriate use of advanced materials,
technology applied to manoeuvres and electronic
assistance for domotics and navigation mean that sailing,
with the exception of regattas, is no longer considered
a sporting activity but simply the most environmentally
friendly, economical and relaxing way of enjoying the sea
and holidays, bringing everyone closer to this experience.
A.V. The area which has seen the greatest amount
of innovation over the last 15 years, especially in
the megasailers, has been the transformation of the
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Comet 45, Andrea Vallicelli,
studio A. Vallicelli&C.
Comet 45, Andrea Vallicelli,
studio A. Vallicelli&C.
Cutter 78 H20, Andrea Vallicelli,
studio A. Vallicelli&C.
Cutter 78 H20, Andrea Vallicelli,
studio A. Vallicelli&C.
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manoeuvring equipment, in other words the mechanisms
linked to the steering of vessels. We are moving in the
direction of easysailers. Some ideas come from the
competitive arena.
Others are the result of work by certain companies that
have carried out research into materials and experiments
on integration between hydraulic and electronic systems.
In the areas of design and production, to what extent has
the boating sector integrated virtual and physical rapid
simulation systems?
M.P. Research and innovation originate in design offices
and these new tools are now commonly used in the more
advanced studios.
Therefore the production side is quickly adapting to these
new processes, which increase productivity while improving
reliability and often reduce production costs.
A.V. In yacht design, the integration took place some time
ago and the introduction of modelling software radically
changed the design procedures.
At the present time, the introduction of assisted processes
in production systems has had less of an effect.
We are still a long way away from automatic processes,
which are used in other areas of industry.
To what extent are the forms and aesthetics of
contemporary product design and interior design transferred
into boat design today?
M.P. One can clearly see the phenomenon that I call ‘stylistic
osmosis’ taking place between yacht design and product
design, between sailing yacht design and motor yacht
design. It is brought about by the needs of rich, expert users
who are not influenced by traditional production but want
to find in their boat the same stylistic canons, the same
luxury and the same comfort which can be found in their
luxury car, their mansion or even in their private plane. The
role of the yacht designer is to acknowledge these ‘wishes’
in an expert way, while taking account of the fact that
boats are the only means of transport which move on the
boundaries between flows of both water and air, as well as
the only ones that involve being inside and outside at the
same time.
A.V. The transfer of codes from other merchandise sectors
is manifest and it has always happened. For example, this
link is plain to see in the interiors. The professionals who
design yacht furnishings are often architects who also work
on the interiors of homes, hotels and offices. As for the
stylistic aspects, there are some representative examples.
The WallyPower is clearly a descendent of the aeronautical
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look of stealth fighters, whereas the hull of the Sigma project,
a mega yacht by Philippe Starck, has an upside-down prow
shape inspired by the military vessels of a century ago. So it
is clear that boating draws on various sectors, from cars to
planes, but sometimes the opposite also happens.
Apart from your own, is there a design today that you
believe is representative of the balance between aesthetics,
technology and functionality?
M.P. Yes – ‘Ghost’ by Luca Brenta, which is an excellent
representative of the contemporary maxisailer. Piero Lissoni
contributed to this by working on the interiors.
A.V. Sailing vessels for regattas are often a perfect
demonstration of this balance. As for mega yachts, some
of the boats by the German shipyard Lürssen are significant
examples, such as the Pelorus designed by Tim Heywood or
the Izanami by Norman Foster.
You are no doubt aware that the Lazio Regional Authorities
founded the Lazio Boat District in 2007. What is your opinion
of this initiative?
M.P. It is an excellent initiative that I know well.
A.V. I am in favour of this initiative; nautical products should
be seen as part of a system. The district management can be
useful for the competitiveness of the companies working in
the area, with initiatives ranging from the organization of fairs
(such as the one in Rome) and the promotion of the image
on the international market to training support. So I think that
it is an extremely positive initiative. I just hope that it doesn’t
become a bureaucratic machine.
20
Is there a Roman school of boat design?
M.P. It exists and it is developing rapidly.
It also has the ability to pass on to young people the spirit of
this profession, which is midway between art and technology.
A.V. There has never been a Roman school. The fact that
in Rome there are a lot of professional organizations in
the boating field is perhaps due to the presence of a large
architecture and engineering school. However, in our city
there are no degree courses or schools dedicated to the sector
and, peculiarly, few people know that there are research
bodies, such as the Italian Ship Model Basin, which could
contribute to very fruitful partnerships.
Young designers are very attracted to boats. Do you think that
design schools offer sufficient preparation for them?
M.P. There are schools that are attempting to train young
yacht designers, some with success and others less so.
The best place to learn is in shipyards or established studios,
but nonetheless schools can give you essential training
regarding the basics, in particular instructing young people
about design and how to go about it correctly.
One tends to find staff who are motivated rather than trained.
They show rapid progress thanks to their innate curiosity.
A.V. Can a sector develop if it lacks a training system to
support it? Industrial boat districts have been founded but no
suitable schools have been created.
This is short-sightedness. I am convinced that it is difficult (and
also useless) to put together in a single university the resources
to build up a study programme dedicated to boat design. I
think that it would be more appropriate to start up university
consortia which offer master’s or specialist courses to promote
excellence and work in association with other research
centres. Boating is a sector which has shown constant growth
in Italy and today it represents around 0.7% of the national
GDP, but the training options on offer are still not sufficient.
Can you outline the prospects for boat design?
M.P. There will definitely be huge ‘physiological’ growth as,
given the high population densities in urban areas, our natural
outlet will be in the sea and on the sea, clearly with a big
focus on energy saving and the search for alternative energy
sources, which will bring about new branches in the field and
a new way of experiencing and designing for the boats and
architecture of the future.
A.V. Design can be the strong point of the boat industry, as it
is for most Italian goods.
The success of the products made by Italian companies is
often based on a traditional and almost innate aptitude for
design which can be found throughout the country.
However, the results achieved need to be consolidated.
Today the market is changing and there’s the challenge of
globalization.
It is no longer possible for designers to be self-taught. It’s
necessary to build and structure skill, starting from schools on
every level. Education, training and research are essential for
success and competitiveness.
21
Paolo Ciacci
I designer e il distretto della nautica
Designers and District Nautical
22
La progettazione di imbarcazioni è un campo molto
affascinante e complesso, innovativo per alcuni aspetti e
molto conservatore per altri.
Negli ultimi anni si è vista, e probabilmente si continuerà
a vedere, un’apertura a cui il settore nautico si è
reso disponibile nei confronti di altri ambiti della
progettazione, tra cui l’arte, che ha portato a progetti
rivoluzionari. Innovazioni concettuali, intuizioni
tecniche, nuove possibilità costruttive ed esigenze
di vita moderne. Importanti opportunità progettuali
perseguite attraverso abilità, competenza e tenacia: gli
stessi valori che da sempre accompagnano l’uomo per
mare. Le numerose difficoltà progettuali e realizzative
della nautica chiamano in causa diverse professionalità,
che si confrontano sui molteplici livelli guidati dalle
indicazioni e necessità dell’armatore o, laddove sia in
questione la produzione seriale, dalle ricerche di mercato
e dalle necessità produttive. Generalmente si lavora su
tre livelli, corrispondenti alle principali fasi costruttive
dell’imbarcazione: l’ingegneria (linee d’acqua, strutture,
impianti), il design dell’esterno (sovrastruttura, spazi
conviviali) e l’architettura degli interni.
Il Lazio da molto tempo riveste un ruolo centrale nella
progettazione e costruzione di imbarcazioni e, con la
recente istituzione del distretto della Nautica del Lazio,
si pone oggi come punto di riferimento nazionale
nel settore, grazie alla presenza di numerosi studi
professionali e cantieri in grado di gestire la totalità del
progetto nautico. La realtà produttiva è poi integrata
da diversi corsi di studio presenti a Roma e nel Lazio,
non ancora sufficineti e ben strutturati, che preparano
i giovani studenti in tutti gli ambiti della progettazione
nautica, dall’ingegneria al design.
La formazione universitaria vede oggi coinvolti diversi
professionisti, che portando il loro contributo sia pratico
che teorico, favorendo il proficuo rapporto tra industrie
e scuole. Alle numerose possibilità formative corrisponde
evidentemente una presenza di architetti, designer,
ingegneri e altre figure professionali operanti nei diversi
ambiti della progettazione nautica: linee esterne, spazi
interni, scafi e strutture, ma anche project manager,
artigiani e allestitori, in grado di rispondere alle più
diverse esigenze di cantieri e armatori.
Gianni Zuccon, Claudio Lazzarini e Carl Pickering,
Andrea Vallicelli, solo per citarne alcuni, uniscono
alla loro attività di progettisti la docenza universitaria.
Un’attività riconosciuta a livello internazionale, che porta
la regione Lazio ai massimi livelli di capacità progettuale
apprezzata da cantieri come il gruppo InRizzardi o
Latini Marine. La continua ricerca delle proporzioni, dei
rapporti tra pieni e vuoti, il confronto con un pressoché
continuo dinamismo, rendono il compito dei designer
determinante per l’armonia generale del progetto. Il
sapiente utilizzo di tecnologie di simulazione virtuale,
così come la capacità dei cantieri di allestire mock-up in
scala 1:1, contribuiscono in maniera impareggiabile ad
un’eccellenza tanto nella progettazione, quanto nella
costruzione di barche (sia custom che di produzione
seriale). I nuovi materiali e le competenze di tecnici
e artigiani specializzati permettono ai designer di
pensare a progetti innovativi e agli uffici tecnici di
tradurli in soluzioni costruttive più vantaggiose. Le
notevoli capacità territoriali e la ricerca di innovazione,
rendono possibile l’introduzione di nuovi concetti e di
tecnologie adatte al loro sviluppo: superfici vetrate e
aperture sono parte integrante e spesso determinante
del progetto, data la necessità di avere una maggiore
luminosità degli ambienti, continuità visive verticali; e
talvolta la volontà di scrutare i fondali. Fonti di luce come
LED, fibre ottiche, pannelli elettroluminescenti, sono
fondamentali sia per l’affidabilità che per i consumi.
La progettazione di barche per la produzione seriale
richiede un approccio che tenga conto di molteplici
fattori, molti dei quali dipendono dai diversi mercati sui
quali la barca sarà presente. Esistono differenti modi di
vivere la barca. A seconda dei Paesi e delle localizzazioni
geografiche ci sono richieste di layout completamente
diverse; nelle zone in cui vi è una scarsa tendenza
ad avere l’Equipaggio a bordo c’è un utilizzo molto
diverso degli spazi. Se in alcuni contesti si richiedono
meno cabine, in altri, situazioni climatiche più rigide
impongono una scelta limitata di tipologie “open”. La
grande esperienza nella progettazione di motor-yacht di
architetti come Gianni Zuccon o Carlo Galeazzi, che da
anni collaborano con i principali gruppi imprenditoriali a
livello mondiale è costantemente arricchita dalla ricerca
e dalla sperimentazione sia nelle linee esterne che nelle
diverse configurazioni degli spazi interni, favorendo
una produzione flessibile in grado di coprire diversi
mercati. Queste situazioni permettono la nascita di
modelli “ibridi”, nuove tipologie che fondono diversi
modi di vivere la barca. Nelle barche a vela, in cui le
variabili che influiscono sulle prestazioni in navigazione
sono maggiori, si assiste ad una più limitata nascita di
nuove tipologie, ad una più florida sperimentazione di
materiali e concetti, consentita in molti casi dalla richiesta
di barche in grado di partecipare a competizioni. Dai
numerosi progetti di Andrea Vallicelli, tra cui Azzurra
per la Coppa America, alla grande esperienza del
cantiere Latini Marine nella costruzione di barche in
fibra di carbonio, tra i primi in Europa per questo tipo di
lavorazione, la vela è una categoria in cui la realtà laziale
è ai massimi livelli e il Premio Compasso d’Oro vinto
da Lazzarini Pickering Architetti con il progetto Shaka
(Wally 80’, progetto nautico Farr Yacht Design) ne è la
testimonianza. Un ambiente particolarmente ostico come
il mare impone una progettazione totale dove nulla è
lasciato al caso e tutto è frutto di prove e verifiche, che
contemporaneamente combinano molteplici fattori. I
moderni strumenti di simulazione virtuale consentono
sia di provare le prestazioni in diverse condizioni di mare,
sia di verificare la funzionalità di spazi interni ed esterni,
di riprodurre la reale dimensione di superfici e l’effettiva
fruibilità ed ergonomia di spazi e arredi. La grande abilità
dei professionisti di questo territorio nel controllare
le proporzioni, i punti di vista, le relazioni (ricercate o
negate) con l’ambiente e con gli approdi, le modalità
compositive e la ricerca di un linguaggio proprio,
rendono certamente il Lazio un territorio nel quale la
nautica si distingue. Le figure professionali coinvolte
nel progetto di una barca sono dunque molteplici, e in
costante evoluzione. Restare fedeli al concetto generale
del progetto è fondamentale: lo spirito e il carattere della
barca vengono esaltati da interni coerenti con superfici
e volumi percepiti dall’esterno, da prestazioni adeguate
frutto del confronto reciproco e della ricerca.
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Boat design is a fascinating and complex field; one that
is innovative in some aspects yet very conservative in
others. In recent years, we have seen, and will probably
continue to see, the nautical sector opening itself to
other design fields, including art, leading to revolutionary
designs: conceptual innovations, technical intuitions, new
construction possibilities and demands of modern life.
These important design opportunities have been
pursued using talent, skill and tenacity: the same values
that have always characterised men who take to the sea.
The many design and construction challenges in the
nautical sector bring into play a variety of professions,
who participate on many levels and are guided by the
instructions and needs of the ship owner, or — for
mass-production — by market research and production
requirements. Work is generally done on three levels,
corresponding to the main construction phases of the
craft: engineering (water lines, structures and systems),
external design (superstructure and living spaces) and
the interior design.
For years, the Lazio region has played a central role
in craft design and construction, and with the recent
creation of the Lazio Nautical District, it has now
become a national reference point in the sector, thanks
to the presence of many professional offices and
shipyards able to handle entire nautical projects.
Production is also taught in many schools in Rome
and the Lazio region, preparing students in all fields of
nautical design from engineering to design.
Unfortunately, these programmes are currently neither
sufficient nor sufficiently well-structured.
University courses now call on a variety of professionals
who contribute their practical or theoretical knowledge,
encouraging a profitable relationship between industry
and education. The many learning possibilities provide
an abundance of architects, designers, engineers and
other professionals operating in the numerous fields
of nautical design (external lines, interior spaces, hull
and structures), as well as project managers, craftsmen
and fitters, able to satisfy the most diverse demands of
boatyards and owners.
Gianni Zuccon, Claudio Lazzarini and Carl Pickering,
Andrea Vallicelli, to mention but a few, combine their
design activities with teaching duties at the universities.
Shipbuilding here is recognised internationally, providing
the Lazio region with the highest levels of design
capability, which is appreciated by boatyards like the
group InRizzardi and Latini Marine.
Continuous research into proportions, relationships
between full and empty spaces and comparisons with a
practically continuous dynamism, make the designer’s
job essential for the design’s general harmony.
The skilful use of virtual simulation technologies and
boatyards’ ability to produce 1:1 mock-ups make an
unparalleled contribution to excellence in both boat
design and construction (both custom and mass). New
materials and the skills of specialised technicians and
craftsmen let designers create innovative designs and
technical studios turn them into the most advantageous
construction solutions.
The remarkable capacities available in the region and
the quest for innovation mean that new concepts
and technologies can be introduced that are suited to
their development: glass surfaces and openings are
an integral part of the design and are often at its very
core, given the need for greater light indoors, vertical
visual continuity and sometimes even a desire to view
the sea bottom. Light sources like LED, optical fibres
and electroluminescent panels are fundamental both for
their reliability and their limited power consumption.
Boat design for mass-production require an approach
that takes many factors into account, many of which
depend on the different markets in which the boat will
be sold. There are many different ways to live a boat.
Completely different layouts are requested depending
on the country and geographic location; and there is a
very different use of space in regions where crews are
rarely used. While fewer cabins are requested in some
contexts, in others, more extreme weather conditions
limit the use of open types.
Architects like Gianni Zuccon and Carlo Galeazzi
have been working for years with major groups on
the global level. Their vast experience in designing
motor-yachts is constantly being enriched by their
research and experimentation in both external lines
and in the various configurations of the interior
spaces, thereby encouraging flexible production which
covers several markets. These situations allow the
birth of ‘hybrid’ models, new types which combine
many ways of living a boat. In sailboats, where more
variables affect navigation performance, there is a more
limited emergence of new types, but a more thriving
experimentation with materials and concepts, permitted
in many cases by requests for boats able to participate in
competitions.
From the many designs by Andrea Vallicelli, including
Azzurra for the America’s Cup, to the vast experience of
the Latini Marine shipyards in constructing carbon fibre
boats, one of the first in Europe for this type of work,
the Lazio region is very present in the sailboats category.
Proof is provided by the Compasso d’Oro award won
by Lazzarini Pickering Architetti for their Shaka design
(Wally 80’, nautical design Farr Yacht Design).
A particularly harsh atmosphere like the sea requires
total design where nothing is left up to chance and
where everything is the fruit of tests and checks,
combining many factors at the same time.
Thanks to modern virtual simulation instruments,
performance can be tested in various sea conditions,
the functionality of the internal and external spaces
checked, the true size of surfaces reproduced and
the actual accessibility and ergonomics of spaces and
furnishings verified.
Thanks to this region’s professionals whose talent in
checking proportions, points of view, relations (sought
or rejected) with the environment and with berthing, the
compositions and search for an appropriate language,
the nautical sector certainly distinguishes itself in the
Lazio region. Many professions are involved in designing
a boat, and they are constantly changing. It is essential
that the general concept of the design be respected: the
boat’s spirit and character are exalted by interiors which
are consistent with the surfaces and volumes seen from
the exterior, and by appropriate performance which is
the fruit of reciprocal comparisons and research.
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