La passerella dei vip arriva sulla spiaggia

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La passerella dei vip arriva sulla spiaggia
La passerella dei vip arriva sulla spiaggia
Alessandro De Pascale
IL CASO In Costa Smeralda i cittadini di Arzachena contestano Briatore. Vogliono indietro la
pineta tra il litorale e il suo Billionaire, data in concessione all’imprenditore.
«Per quest’anno non cambiare. Stessa spiaggia, stesso mare», diceva una nota canzone degli
anni Sessanta. Ma per i cittadini di Arzachena, un Comune di quasi 13mila abitanti nella
provincia di Olbia-Tempio Pausania, in piena Costa Smeralda non sarà così. La loro spiaggia
preferita, quella di Capriccioli, ubicata nella frazione di Porto Cervo, nell’ultimo anno è stata
profondamente trasformata da Flavio Briatore con il suo Billionaire.
Il problema non è la discoteca e nemmeno il pontile con cui i ricchi clienti del locale arrivano
con i loro yatch, accompagnati dagli scatti dei fotografi. Quelli inviati dai giornali di gossip per
alimentare i pettegolezzi estivi. Ma i bagnanti non protestano per questo, ormai ci hanno fatto
l’abitudine, da quando più di dieci anni fa Briatore è arrivato a Porto Cervo, creando il
Billionaire. La protesta riguarda l’ultima invenzione, il cosiddetto Billionaire Beach che con i suoi
gazebo da 350 euro al giorno, ha ottenuto il permesso di invadere la stretta lingua di pineta che
divide la spiaggia, dalla discoteca a tre piani di Briatore.
I frequentatori della spiaggia, soprattutto gli anziani e le famiglie con bambini piccoli, hanno da
sempre utilizzato l’ombra di quei lecci e ginepri per ripararsi dal sole, fare la pennichella
pomeridiana e consumare il proprio pranzo in spiaggia, con tanto di tavolini. Ora il Billionaire ha
delimitato quel che resta della pineta: una corda divide la gente comune dal jet set, i ricchi dai
comuni bagnanti, i costumi griffati da 300 euro da quelli da 30. Ma soprattutto la società che
gestisce la struttura ha tagliato molti alberi.
Ufficialmente, per una pulizia del sottobosco in grado di ridurre il rischio incendi. Così i cittadini
in una giornata di mare come tante, e sotto gli occhi attenti di numerosi poliziotti, carabinieri e
agenti della municipale hanno messo un tavolino in spiaggia, iniziando a raccogliere le firme
(200 solo il primo giorno). Adesso circa settecento. Alla protesta del comitato spontaneo,
arrivano sia esponenti della maggioranza che della minoranza. E alla fine tra le firme raccolte
c’è anche qualche frequentatore del locale di Briatore.
Ma dal Comune dicono che le concessioni sono in regola. Fino a quando spunta un vecchio
documento. È una sola pagina ingiallita, su carta intestata dell’Ente sardo delle industrie
turistico (Esit), proprietario dell’area su cui sorge il Billionaire. Nella delibera, datata 18 giugno
1990, c’è scritto che il Consiglio di amministrazione dell’Esit, all’unanimità, dispone «la
concessione in uso per anni 25 della citata area (Capriccioli ndr) al Comune di Arzachena, al
prezzo simbolico di 1.000 lire annue».
L’obiettivo del contratto che dovrebbe quindi scadere nel 2015 era quello di costruire strutture
di servizio in un’area considerata degradata. Però l’Esit affida Capriccioli al Comune «con
divieto di subconcessione anche parziale di detta area». Per il comitato di cittadini è l’asso nella
manica per vincere la battaglia contro Flavio Briatore. L’atto di affitto o comodato dell’area alla
Billionaire srl da parte della Gestione servizi comunali Arzachena srl (Ge. se.co) è del 13 giugno
del 2008. Un appalto precedente all’elezione dell’attuale amministrazione.
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Il sindaco del Comune di Arzachena, Stefano Piero Filigheddu, è infatti stato eletto il 17 giugno
del 2008 a capo della lista civica “Uniti per Arzachena”. E nella sua Giunta siedono sia membri
del Partito delle libertà che del Pd, come Andrea Filippeddu, coordinatore cittadino dei
Democratici e delegato comunale alla Portualità. Così il 24 luglio scorso il Partito democratico
della città è stato costretto a prendere posizione sul problema Capriccioli.
Lo stesso coordinatore dei Democratici Andrea Filippeddu, spiega: «L’amministrazione sta
accertando se esistono o meno altri atti successivi. E devo dire che in ogni caso non è normale
affidare un’area per cinque anni pochi giorni prima che arrivi una nuova giunta. Intanto però
bisogna dire che la Forestale ha accertato che nella pineta è stata fatta solo la pulizia del
sottobosco». Il coordinatore conferma che «nel caso non ci siano altri atti, quell’appalto
diventerebbe nullo».
Però in un documento il Partito democratico di Arzachena chiede «il riposizionamento dei
gazebo costruiti nella zona disboscata, della pedana in una zona a minor densità di bagnanti e il
rimboschimento nella zona antistante la spiaggia ». In pratica accoglie e conferma le richieste
del comitato. Anche «in presenza di autorizzazioni e concessioni legittime ». Perché per il
Partito democratico locale «il legittimo interesse imprenditoriale non può calpestare l’identità dei
siti e della comunità arzachese ».
Ma soprattutto «auspica che qualsiasi scelta imprenditoriale non prescinda dal rispetto ferreo
delle regole dettate dalle norme». La pensa diversamente il sindaco di Arzachena, Stefano
Piero Filigheddu il quale, nel confermare che la sua Giunta comunale sta «controllando la
documentazione», se la prende con il demanio e la Capitaneria di porto «i veri colpevoli della
devastazione della Costa Smeralda con oltre 60 concessioni rilasciate».
Per il primo cittadino «il consulente della società Ge.se.co allora aveva dichiarato l’appalto non
in contrasto con le norme. Revocarlo significherebbe pagare alte penali e rinunciare ai soldi che
versa al Comune il Billionaire. Bisogna vedere cosa fare - continua il sindaco -, anche perché
non siamo in presenza di nessun danno ambientale. C’è solo qualche pazzia di Flavio Briatore
che piace al tipo di ambiente che frequenta quel posto». I cittadini, però, non chiedono follie, ma
solo l’arretramento dei gazebo. Per tutelare di più la natura e avere, anche loro, un posto
all’ombra.
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