Prefettura XVII - Vicariatus Urbis

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Prefettura XVII - Vicariatus Urbis
Sintesi XVII Prefettura
Laboratorio 1
(2 tavoli di lavoro)
OGGETTO: Relazione Laboratorio “Educare all’amore nel tempo dell’adolescenza”.
Nel corso dei lavori svolti presso la parrocchia di S. Rita da Cascia, nel laboratorio di
studio relativo alla tematica “Educare all’amore nel tempo dell’adolescenza”, cui hanno
partecipato rappresentanti di tutte le componenti preposte all’educazione della realtà
territoriale (genitori, catechisti dell’iniziazione cristiana, scuola di diversi ordini - materna,
elementare, medie e università - oratorio, scout, Caritas parrocchiali) per un totale di circa 30
persone divisi in due gruppi, è emerso quanto segue:
Nell’ambito dei percorsi educativi cui i presenti sono impegnati, l’attenzione è incentrata
sui temi propri della catechesi, senza specifico riferimento alla vita affettiva, alla
conoscenza di sé, al discernimento tra emozione e sentimenti dei bambini/adolescenti,
fatte salve alcune eccezioni. Tuttavia, l’insegnamento del rispetto dell’altro e dei valori
ispirati alle opere di carità, iniziative rivolte ai bisognosi proposte dalla Caritas
parrocchiale oggetto dell’itinerario di iniziazione cristiana e non solo, possono costituire la
base e uno spunto di approfondimento in questa direzione.
Tutti concordano nel riconoscere alla famiglia il ruolo principale nell’educare all’amore. La
testimonianza degli adulti nei confronti dei figli è fondamentale. Negli incontri svolti con i
genitori dei ragazzi delle cresime (Santa Rita) il sacerdote incaricato ha proposto tematiche
relative alla misericordia, quali il perdono e la capacità di ascolto dei figli. Ciò è stato
giudicato proficuo nel miglioramento delle relazioni familiari nei rapporti tra moglie e
marito, genitori e figli.
È nella scuola secondaria di I grado che l’insegnante di religione presente al dibattito
propone ai ragazzi (3^ media) un percorso educativo che conduca a saper distinguere le
emozioni dai sentimenti. Propone i valori, le virtù teologali e i doni dello Spirito Santo
come risorse fondamentali dell’amore e come crescita personale affettiva. Tuttavia rileva la
mancanza di tempo da dedicare a queste tematiche perché inserite in un vasto
programma che non prevede una disponibilità temporale adeguata alle esigenze della
materia.
L’esperienza degli scout e di alcuni catechisti di preparazione alla cresima rileva l’efficacia
di un metodo che parte dagli interessi dei ragazzi, tematiche di crescita personale proprie
dell’affettività, della sessualità, attraverso le quali si riescono a coinvolgere i ragazzi stessi,
in esperienze di conoscenza del sé che li rende partecipi di un percorso educativo efficace.
E’ stato fatto notare come il linguaggio utilizzato, scevro da particolari riferimenti biblici
o teologici, è particolarmente accattivante e maggiormente coinvolgente. Al contrario, un
linguaggio percepito come distante dalla realtà è ritenuto di per sé di ostacolo al
coinvolgimento delle persone, specie degli adulti. Inoltre il fattore tempo è spesso
indicato dagli adulti come principale ostacolo alla partecipazione agli incontri.
Alla fine di questo percorso, nell’età adulta abbiamo l’esperienza della Pastorale
universitaria di Tor Vergata rivoti a studenti di venti e più anni, da cui emerge che questi
si trovano ancora a vivere problematiche adolescenziali, legati alla propria identità e alla
sessualità. A loro viene offerto un percorso ben strutturato che prevede quattro livelli di
crescita:
1) Corso di formazione all’amore tenuto da specialisti e da Padre Mauro Oliva, in cui si
affrontano i temi fondamentali dell’affettività e dell’amore e del rapporto uomo-donna
nella loro dimensione psico-affettiva e sessuale.
2) Corso per i fidanzati
3) Corso pre –matrimoniale
4) Corso per la famiglia
CONCLUSIONI E PROPOSTE
Da questo monitoraggio iniziale relativo all’educazione all’amore emerge l’esigenza di un
percorso rivolto alla persona quale portatrice di sentimenti e affetti e che conduca alla
conoscenza di sé, adottando, nell’ambito degli itinerari esistenti, una chiave di lettura
diversa e metodi che sappiano conciliare l’esigenza dell’Annuncio e la crescita umana.
L’esigenza della formazione degli educatori è emersa con forza e, in tal senso, è stato
proposto:
1) Coordinamento a livello di Prefettura attraverso incontri periodici di programmazione
e verifica dell’andamento metodologico nonché per definire le norme di linguaggio
comuni da adottare.
2) Promuovere la formazione degli educatori delle parrocchie, degli insegnanti di
religione, degli operatori degli oratori, avvalendosi di personale specializzato quale
quello dell’Università di Tor Vergata;
3) La Pastorale universitaria proposta come sopra descritto, potrebbe essere
estesa/adattata agli adolescenti presenti nelle realtà parrocchiali (?);
4) Valorizzare la pastorale esistente relativa ai percorsi del battesimo, comunione,
cresime, matrimoni e attualizzarla alla luce delle nuove indicazioni dell’esortazione
apostolica “Amoris laetitia” che deve essere essa stessa oggetto di divulgazione tra le
famiglie;
5) Promuovere la formazione di gruppi di ricerca-azione per elaborare un piano
educativo e trovare strategie metodologiche, nonché un linguaggio adatto agli
adolescenti e ai genitori;
6) Coordinare l’attività educativa tra scuola, parrocchia promuovendo incontri tra
Parroco e insegnante di religione per ottimizzare i percorsi di formazione dei bambini;
7) Promuovere incontri con le famiglie, incontri di ascolto tra giovani e adulti, genitori e
figli per valorizzare le testimonianze positive e reali;
8) Sviluppare la crescita personale dei ragazzi anche attraverso attività ludiche quali il
Teatro.
LABORATORIO 2 (due tavoli di lavoro)
IL FASCINO DELL’AMORE VERO VERSO IL MATRIMONIO
Partecipanti ai due tavoli complessivamente n. 18 persone in rappresentanza di sette Parrocchie –
(S. Gaudenzio, S. Maria C.N.L., S. Rita, Ss. Simone e Giuda Taddeo e S. Bernardino da Siena –
S. Giovanni Maria Vianney, , e Resurrezione di N.S.G.C.).
SINTESI
1. In tutte le Parrocchie suddette esiste la Pastorale familiare e si è riscontrato, come è già noto,
l’aumento dei conviventi che vengono alla preparazione al Matrimonio.
2. Il metodo di preparazione è articolato diversamente ed in funzione del piano pastorale Parrocchiale
(es. se si segue il Cammino neo catecumenale si evidenzia il Kerigma e i 10 comandamenti).
3. Il numero degli incontri è diversificato da Parrocchia a Parrocchia.
4. Gli strumenti o sussidi su cui lavorare risente anch’esso del metodo della preparazione.
PROPOSTE
Prendendo anche spunto da Amoris Laetitia n. 207 dove Papa Francesco scrive:
5. “Ci sono diversi modi legittimi di organizzare la preparazione prossima al matrimonio, e ogni Chiesa
locale discernerà quale sia migliore. Sottolineando Chiesa locale, cioè la Diocesi, si propone che il
Vicariato “suggerisca” a tutte le Parrocchie un cammino simile nei contenuti e nei tempi di
preparazione. Il Papa ha più volte richiamato quanto sia importante la preparazione dei nubendi al
matrimonio, ora sapendo che in diverse Parrocchie il cammino è talvolta breve se non brevissimo e
che questo, oltre che deleterio per i nubendi non favorisce il loro inserimento nelle Comunità di
appartenenza e favorisce una sorta di emigrazione delle coppie verso le parrocchie con un
cammino più breve. Il suggerimento proposto è più che necessario.
6. L’ufficio della Pastorale familiare anni fa ha elaborato un sussidio per la preparazione dei fidanzati
al matrimonio utilizzando il quale oltre ad avere uno strumento adeguato, equilibrato e ben fatto,
ci si trova a fare un percorso di almeno undici incontri. Questo potrebbe essere il numero minimo
e lo strumento comune da seguire ovviamente integrandolo e aggiornandolo anche con quanto di
nuovo propone il Magistero della Chiesa.
7. Si propone di formare una equipe per la preparazione dei catechisti o coppie che seguono i nubendi
a livello di Prefettura e la possibilità di formare una o più equipe che svolga la preparazione per la
durata di tutto l’anno cosicché le coppie non si mettano alla ricerca di Parrocchie dove ci si prepara
con uno o due fine settimana.
8. E’ emersa anche la necessità di una maggiore comunicazione tra i parroci per indirizzare le coppie
verso il cammino più conforme alla loro esperienza.
9. Occorre anche coinvolgere le coppie nel servizio alla carità, proponendogli di partecipare alle
attività della Caritas parrocchiale.
10. Inoltre, essendo sempre più presenti coppie con bambini piccoli, è facile che gli incontri di
preparazione al matrimonio coincidano con la catechesi pre/post battesimo. Come gestire queste
situazioni?
Roma, 23 giugno 2016
Il referente di Laboratorio, Francesco Mirruzzo
LABORATORIO 3 (2 tavoli di lavoro)
Sostenere la fedeltà degli sposi
Sintesi dell’incontro del 17/6/2016
Presenti 23 persone delle parrocchie: S. Maria Madre dell’Ospitalità, Resurrezione, S. Rita,
S. Maria Madre del Redentore, Santi Simone e Giuda Taddeo, S. Bernardino da Siena, S.
Maria della Fiducia, San Gaudenzio, comunità S. Egidio
CONTESTO
 Cammini di fede per adulti – Corsi pre-matrimoniali – Corsi per giovani coppie e per
coppie già formate
 Catechesi familiare di iniziazione cristiana che come ricaduta ha il coinvolgimento
della coppia come tale
 Crisi delle coppie sposate e non, dovuta principalmente allo scarso dialogo, causato in
parte dalle necessità lavorative di entrambi
 Difficoltà dei divorziati/risposati, in quanto si sentono discriminati da parte della chiesa e
della comunità, questo crea delle ricadute sui loro figli che spesso non riescono a
ricevere con serenità il sacramento della Prima Comunione (sentono la diversità dei
genitori)
BUONE PRATICHE
 Le coppie vengono sostenute confrontandosi con la Parola di Dio, catechesi
specifiche
 Rete di supporto per separati assistiti nell’amicizia da altre coppie
 Incontri di gruppo anche con separati a livello inter-territoriale
 Testimonianza delle coppie di sposi ai fidanzati
 Equipe Notre Dame
 Corso pre-matrimoniale “Famiglia di Nazareth”, testimonianza degli sposi ai fidanzati
 PROGETTI
1) Formazione, avente come obiettivo:
- Mettere al primo posto la “persona”;
- Aprirsi all’accoglienza e all’ascolto dell’altro;
- Maturare un rapporto personale con il Signore in modo che alla luce della Parola di
Dio diventi rapporto con l’altro e l’accompagnatore e l’accompagnato facciano il
percorso insieme, alla luce della Parola;
2) Rete di supporto per coppie, perché scoprano la via migliore per superare
gradualmente le difficoltà, e per consolidare quelle già formate; integrare nelle
comunità i divorziati risposati guardando la fragilità umana, e le situazioni complesse
3) Estensione a livello di Prefettura della rete (uscire dalle singole parrocchie) per uno
scambio di esperienze e di testimonianze
4) Pastorale familiare arricchita a livello di Diocesi per le situazioni delle coppie
separate/risposate
5) Festa con gli anziani e giovani coppie - Festa per tutte le coppie sposate
6) Per gli sposi, dopo il matrimonio, mettersi a disposizione della pastorale per i fidanzati
Giovanni Messina e Fabio Belli, parrocchia S. Maria Madre dell’Ospitalità
Tiziana Stregapede e Marco Gargari, parrocchia Santi Simone e Giuda Taddeo
Laboratorio 4
CONVEGNO PASTORALE DIOCESANO
2016 Giugno 17 -Parrocchia Santa Rita – via Acquaroni
Tema: La gioia di dare e far crescere la vita.
Riflessione
La gioia di dare e far crescere la vita la assaporeremo solo se si rimette al centro la Famiglia, che è
il luogo dove si insegna a cogliere le ragioni e la bellezza dell’amore. Ora la famiglia tradizionale,
con la globalizzazione, è messa in discussione: il fenomeno delle famiglie allargate aumenta in
modo esponenziale e la confusione regna sovrana. I coniugi nei loro figli non vedono più il riflesso
vivente del loro amore, segno dell’unità coniugale, la sintesi viva ed indissociabile del loro essere
padre e madre. Non scoprono più la dimensione più gratuita dell’amore. Ormai il solo collante è la
passione che, una volta esauritasi, dà luogo a separazioni e divorzi. Il matrimonio si riduce ad un
contratto a termine o a part-time. Le giovani coppie, abbandonate dalle istituzioni e distratte dalla
cultura del provvisorio, dall’edonismo imperante e dall’avere tutto e subito , come pretende la
società moderna, si sentono abbandonate a se stesse, incapaci ad affrontare le molte difficoltà del
vivere. Se non si rimette al centro la Fede, la fiducia in Cristo, nell’aiuto divino come i nostri nonni
ci hanno insegnato, tale fenomeno continuerà ad espandersi. E’ un compito arduo ma non
impossibile, se ci convinciamo che Gesù è sempre presente, specialmente nei momenti più bui
della nostra esistenza.
Proposte
Cosa fare di più e di meglio in diocesi? Andare incontro alle famiglie e non aspettare che vengano
in parrocchia, informandoci, attraverso gli operatori parrocchiali ed i fedeli più assidui, sulle loro
necessità non solo materiali. La carta vincente sarà la testimonianza che sapremo dare con la
nostra vita quotidiana e quando vedranno che, anche nei momenti più difficili , la nostra gioia di
vivere sarà la stessa ci chiederanno: come mai questa serenità? Noi diremo loro che la forza ci
deriva dalla nostra fiducia incondizionata in Cristo Gesù , che non ci abbandona mai!
Laboratorio 5
LA FAMIGLIA: SCUOLA DI SOCIALITA’ E STILE DI FRATERNITA’
(2 TAVOLI di lavoro)
1° TAVOLO – PROPOSTE
-
CREARE SPORTELLI CON PERSONE SPECIALIZZATE (PSICOLOGO, LEGALE, ASSISTENTE SOCIALE
ECC…) CHE FACCIANO SENTIRE ALLE FAMIGLIE UNA COMUNITA’ ALLE SPALLE.
2° TAVOLO – IN ATTO
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PER AIUTARE UNA FAMIGLIA LA SI SOSTIENE NON SOLO ECONOMICAMENTE MA ANCHE CON
L’ASCOLTO E IL SORRISO;
UNA+DUE+TRE=FAMIGLIA UNA PRASSI CHE FA INCONTRARE LE FAMIGLIE CHE SI
CONFRONTANO SUI PROBLEMI E LE SOLUZIONI
GRUPPI DI FAMIGLIE (Tobia e Sara, Aquila e Priscilla) CHE ASSIEME, IN UN PERCORSO COSTANTE
NEL TEMPO, FANNO UN CAMMINO DI RICERCA, CRESCITA E IMPEGNO
-
2° TAVOLO – PROPOSTE
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FORMARE LA COMUNITA’ ALLA “MISERICORDIA”
ATTUARE INCONTRI TRA FAMIGLIE PER FORMARE UNA COMUNITA’ DI FAMIGLIE
MISERICORDIOSE, PER SANARE CON L’ASCOLTO LA TESTIMONIANZA E I SUGGERIMENTI I
PROBLEMI E I CONFLITTI TRA E NELLE FAMIGLIE
FORZE ATTIVE DELLA PARROCCHIA CON LE PROPRIE FAMIGLIE IN UNITA’ PARTENDO
DALL’EUCARESTIA DANNO TESTIMONIANZA CHE : DIO MI VUOLE BENE – IO VOGLIO BENE A TE