NIVELL AVANÇAT
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NIVELL AVANÇAT 1. COMPRENSIÓ LECTORA (COMPRENSIONE DELLA LETTURA) Testo 1 - Non fate il funerale ai libri La mia estate è ossessionata da intere pagine culturali dei quotidiani i quali discutono se eventuali contratti degli autori, per mettere le loro opere sui vari supporti elettronici, non preludano alla definitiva scomparsa del libro e delle librerie. Un quotidiano ha persino messo in bella evidenza una foto dei "bouquinistes" del Lungosenna dicendo che questi venditori di libri (vecchi) sono destinati a sparire, senza considerare che, se davvero non si stampassero più libri, fiorirebbe proprio un ghiotto mercato librario "vintage" e le bancarelle, unico posto dove si potrebbero trovare i libri di una volta, -0- vivrebbero di nuova vita. In realtà la domanda se siamo arrivati al tramonto del libro è iniziata con l'avvento del personal computer (e fanno ormai trent'anni), tanto che alla fine JeanClaude Carrière e io ci siamo stancati di rispondervi e abbiamo pubblicato una lunga conversazione intitolata provocatoriamente "Non sperate di liberarvi dei libri". Sostenere un lungo avvenire per il libro non significa negare che certi testi di consultazione siano -1- su una tavoletta elettronica, che un presbite possa leggere meglio un giornale su un supporto elettronico dove può amplificare il corpo tipografico a piacere, che i nostri ragazzi possano evitare di portare chili di carta nello zainetto. E neppure si vuole sostenere a ogni costo che per leggere "Guerra e pace" sotto l'ombrellone sia più comoda la forma-libro; io ne sono convinto, ma i gusti sono gusti, e auguro solo a chi ha gusti diversi di non incappare in una giornata di blackout. Ma la vera ragione per cui -2 è che abbiamo la prova che sopravvivono in ottima salute libri stampati più di cinquecento anni fa, e pergamene di duemila anni, mentre non abbiamo alcuna prova della durata di un supporto elettronico. Nel giro di trent'anni il disco floppy è stato sostituito dal dischetto rigido, questo dal dvd, il dvd dalla chiavetta, nessun computer è più in grado di leggere un floppy degli anni Ottanta e quindi non sappiamo se quanto c'era sopra sarebbe durato non dico mille anni ma almeno dieci. -3-. Inoltre c'è una bella differenza tra toccare e sfogliare un libro fresco e odoroso di stampa e tenere in mano una chiavetta. Oppure tra recuperare in cantina un testo di tanti anni fa che reca le nostre sottolineature e le nostre note a margine, facendoci rivivere antiche emozioni, e rileggere la stessa opera, in Times New Roman corpo 12, sullo schermo del computer. E anche ammesso che chi prova piaceri del genere sia una minoranza, su sei miliardi di abitanti del pianeta (ma saranno otto entro quindici anni), ci saranno abbastanza appassionati da sostenere un fiorente mercato del libro. E se poi i best sellers da leggere in treno, gli orari ferroviari o le raccolte di barzellette usciranno dalle librerie e vivranno solo su supporti elettronici, tanto meglio,-4-. Anni fa deprecavo che nelle vecchie e ombrose librerie di un tempo chi vi entrava per curiosità fosse affrontato da un signore severo che domandava che cosa cercasse, e il malcapitato, intimidito, usciva subito. E giustamente trovavo più incoraggianti le nuove librerie-cattedrale dove si può stare seduti o accovacciati per ore a scoprire e sfogliare di tutto. Ora però, se le tavolette elettroniche assorbiranno tutto il mercato dei libri usa e getta, potrebbero ritornare buone le librerie dei tempi andati, dove gli affezionati andranno a cercare i libri che non si gettano. Infine ricordiamo che, nel corso dei secoli, -5-. La fotografia non ha condannato a morte la pittura, il cinema non ha ucciso la fotografia, la televisione non ha eliminato il cinema, il treno convive benissimo con auto ed aereo. Dunque avremo una diarchia tra lettura su schermo e lettura su carta, e in ogni caso aumenterà in modo astronomico il numero delle persone che impareranno a leggere visto che persino gli sms sono potenti strumenti di alfabetizzazione dei ripetenti. E, se aumenterà l'analfabetismo di ritorno nella vecchia Europa decadente, avremo miliardi di nuovi lettori in Asia e in Africa. E, per chi leggerà a cavalcioni del ramo di un albero nella foresta subtropicale, andrà sempre meglio un libro di carta che uno elettronico. Testo 2 Gianni Versace: ritratto di un genio "Un colpo di sole". Così Oliviero Toscani descrive il suo primo incontro con un giovanissimo Gianni Versace nella prefazione al libro "Gianni Versace: lo stilista dal cuore elegante". Pubblicato da Utopia Edizioni il volume di Tony Di Corcia fa luce sugli aspetti più intimi e stimolanti del vero Versace. Non solo quel mecenate che la stampa americana aveva ribattezzato "Lorenzo de Versace" ma anche l'uomo che amava vivere con semplicità circondato dai suoi affetti e da pochi buoni amici, lontano dalla luce dei riflettori, delle celebrities e delle top model, che pure aveva creato e lanciato, intento a coltivare la sua magnifica ossessione per il bello e la ricerca estetica applicata a ogni manifestazione del suo tempo e della sua multiforme creatività: dalla musica alla fotografia all'antiquariato, passando per le arti figurative del passato e del presente, fino al cinema e al teatro, sua immensa passione condivisa con il grande coreografo Maurice Béjart. Ne emerge un ritratto sfaccettato e ricco di sfumature di un sensibile e colto antesignano interprete di "un'epoca di sfolgorante bellezza", per usare le parole efficaci di Natalia Aspesi. Un mito della moda ma soprattutto un artista di grande talento e umanità raccontato attraverso le parole di chi lo conosceva e lo apprezzava. Di Corcia ha intervistato ben 25 personalità del mondo dell'arte, dello spettacolo e del giornalismo che lo hanno fedelmente accompagnato in molti momenti della sua vita. "Ho scelto di scrivere questo libro perché ritengo che l'impronta di Versace nell'evoluzione del gusto e della moda sia davvero indelebile: ho sempre amato il suo stile perché era un innovatore, uno che vedeva più lontano di tutti - spiega l'autore - non ho avuto il privilegio di conoscere e incontrare personalmente Versace ma nei tre anni in cui mi sono dedicato alla stesura di questo libro mi sono fatto un'idea precisa di lui, come di un uomo curioso e gentile: un eterno sognatore capace di grandi slanci creativi e affettivi". Nella galleria dei personaggi che intervengono nelle pagine del libro spicca una voce singolare: Gian Paolo Barbieri che negli anni Settanta creò le foto per le prime campagne pubblicitarie di Versace. "Il suo contributo e la sua generosa disponibilità sono state determinanti per la realizzazione del mio libro - tiene a sottolineare Di Corcia - quando gli ho anticipato che stavo scrivendo una monografia su Versace ha deciso di donarmi alcuni suoi scatti risalenti al periodo in cui lo stilista calabrese iniziò a collaborare con Genny e Callaghan, preparando il terreno al suo debutto ufficiale a Milano nel marzo del 1978 con la sua prima sfilata da solista". E così l'autore ha affidato all'obbiettivo di Barbieri il compito di documentare a livello iconografico l'evoluzione stilistica del primo periodo di Versace. Quello in cui già incubavano i germi di grandi intuizioni destinate a lasciare il segno tuttora nell'immaginario degli stilisti. Come Maurizio Pecoraro che nel libro acutamente dichiara: "Se Versace fosse ancora vivo si divertirebbe moltissimo nel vedere come siano molti quelli che provano a copiarlo senza, però, riuscirci". COMPITO 1 Completi il testo con le frasi adeguate. Inserisca la lettera corrispondente nelle caselle sottostanti come nell’esempio. Attenzione: non si è fatto uso delle maiuscole nelle frasi da inserire al principio di un periodo. A) così non si getta via nulla B) i libri avranno lunga vita C) la carta stampata non si salverà D) mai un nuovo mezzo ha sostituito totalmente il precedente E) meno agevoli da spostare F) pertanto, non bisogna affidarsi alla carta stampata G) più comodi da trasportare H) quindi, meglio conservare la nostra memoria su carta I) spesso le nuove scoperte hanno soppiantato le altre L) tutta carta risparmiata M) vivrebbero di nuova vita 0 M 1 2 3 4 5 COMPITO 2 INDICHI LA RISPOSTA CORRETTA Esempio: a) Il libro su Versace è stato scritto da Oliviero Toscani b) Tony Di Corcia ha curato la prefazione del libro c) L’introduzione del libro è di Oliviero Toscani 1) Nel suo libro lo scrittore a) si sofferma principalmente sulla vita pubblica dello stilista. b) mette soprattutto in risalto gli aspetti poco noti della vita dello stilista. c) cerca di ritrarre l’artista calabrese nella sua completezza. 2) Tony Di Corcia afferma che Versace a) b) c) considerava la moda la sua unica e vera passione. era davvero molto versatile nella sua ricerca del bello. amava il teatro più di qualsiasi altra manifestazione artistica. 3) Lo scrittore a) b) c) ha avuto la fortuna di incontrare lo stilista in diverse occasioni. ha conosciuto e intervistato molti dei suoi amici. riconosce il talento dello stilista sebbene non ne apprezzi lo stile. 4) Gian Paolo Barbieri a) b) c) è sempre stato accanto allo stilista sin dagli esordi. ha curato le immagini della prima parte del libro di Di Corcia. ha debuttato come fotografo nel 1978 proprio con Versace. 5) Lo stile Versace a) b) c) è, secondo alcuni, ormai tramontato. è stato spesso criticato proprio da coloro che lo hanno imitato. si è distinto dagli altri sin dall’inizio. 1 2 2 punti/risposta minimo 12/20 3 4 5 SOLUZIONI - COMPRENSIÓ LECTORA (COMPRENSIONE DELLA LETTURA) TESTO 1: Non fate il funerale ai libri 1/G 2/B 3/H 4/L TESTO 2: Gianni Versace 1. C 2. B 3. B 4. B 5. C 5/D NIVELL AVANÇAT 2. ÚS DE LA LLENGUA (COMPETENZA LINGUISTICA) Testo 1 Io non sapevo se amavo o odiavo la sigaretta e il suo sapore o lo stato in cui la nicotina mi _ 1_ (METTERE). Quando seppi di odiare tutto questo _ 2_ (ESSERE) peggio. E lo seppi a vent’anni circa. Allora soffrii per qualche settimana di un violento mal di gola _ 3_ (ACCOMPAGNARE) da febbre. Il dottore mi _ 4_ (PRESCRIVERE) il letto e l’assoluta astensione dal fumo. Ricordo questa parola assoluta! Mi_ 5_ (FERIRE) e la febbre la colorì: un vuoto grande e niente per resistere all’enorme pressione che subito si produce intorno ad un vuoto. Quando il dottore mi lasciò, mio padre (mia madre _ 6_ (MORIRE) da molti anni) con tanto di sigaro in bocca restò ancora per qualche tempo a farmi compagnia. Andandosene, dopo _ 7_ (PASSARE) dolcemente la sua mano sulla mia fronte scottante, mi disse: “Non _ 8_ (FUMARE), veh!”. Mi _ 9_ (COGLIERE) un’inquietudine enorme. Pensai: “Giacché mi fa male non fumerò mai più, ma prima voglio farlo per l’ultima volta”. _ 10_ (ACCENDERE) una sigaretta e mi sentii subito liberato dall’inquietudine a onta che la febbre forse _ 11_ (AUMENTARE) e che, a ogni tirata, sentissi alle tonsille un bruciore come se queste _12_ (TOCCARE) da un tizzone ardente. Finii tutta la sigaretta con l’accuratezza con cui si compie un voto. E, sempre _ 13_ (SOFFRIRE) orribilmente, ne fumai molte altre durante la malattia. Mio padre andava e veniva col suo sigaro in bocca _ 14_ (DIRE): “Bravo, ancora qualche giorno di astensione dal fumo e _ 15_ (GUARIRE)!”. Bastava questa frase per farmi desiderare ch’egli _ 16_ (ANDARSENE) presto per permettermi di correre alla mia sigaretta. _ 17_ (FINGERE) di dormire per indurlo ad allontanarsi prima. Quella malattia mi procurò il secondo dei miei disturbi: lo sforzo di liberarmi dal primo. Le mie giornate _ 18_ (FINIRE) coll’essere piene di sigarette e di propositi di non fumare più e, per dire subito tutto, di tempo in tempo _ 19_ (ESSERE) ancora tali. La ridda delle ultime sigarette, _ 20_ (FORMARSI) a vent’anni, si muove tuttavia. Meno violento è il proposito e la mia debolezza trova nel mio vecchio animo maggior indulgenza. Da vecchi si sorride della vita e di ogni suo contenuto. Del resto anche se fossi stato più deciso, le cose non _ 21_ (CAMBIARE). Posso anzi dire che, da tempo io fumo molte sigarette. (Ad. da “La coscienza di Zeno” di Italo Svevo) Testo 2 La ripresa del Falstaff di Verdi nella stagione della Scala è in uno di quegli allestimenti costituenti il patrimonio storico del teatro. La regia di Giorgio Strehler, ripresa con ottima mano da Marina Bianchi, regge ancora a dispetto dei suoi difetti; quanto all’ambientazione padana realizzata da Ezio Frigerio, se ne può discutere l’opportunità o addirittura la liceità, pur non dimenticando mai che si tratta di un preciso adempimento del grande artista alla richiesta dello stesso Strehler: la bellezza dello “sfumato” avvolgente la cascina sullo sfondo, il tipico effetto del calore dell’estate piena, la nettezza di tratto del resto, la semplice eleganza della casa di Ford e poi l’ironico goticismo dell’ultimo quadro, ne fanno una vera meraviglia e qualcosa di intramontabile. La prima rappresentazione, apprendiamo dalla locandina, è dedicata alla memoria di Tito Gobbi nel ventesimo anniversario della sua scomparsa e per l’occasione la Scala pubblica anche un volumetto in ricordo del Grande. Giuste, opportune iniziative. Ma com’è sempre sciatta, la Scala, e cafona, soprattutto nel rapporto con coloro che hanno fatto la sua gloria! Muore Gina Cigna, che con Rosa Ponselle e Renata Tebaldi è stata il più grande soprano del ventesimo secolo e non fa una piega; mette in scena la Turandot e si dimentica che la Turandot di Gino Marinuzzi, era Gina Cigna, a tal punto da non dedicarle la recita, cosa che non sarebbe costata niente, sarebbe stato il minimo nell’ambito del doveroso. Ora, la sera del due maggio si rappresentava per la prima volta alla Scala il Falstaff dopo la morte di Fedora Barbieri. Chi potrà dimenticare il suo indulgere ruffiano e i suoi occhi ancora scintillanti di malizia nonostante fosse ultrasessantenne! La carissima Fedorona è stata uno dei grandi mezzosoprano dei nostri tempi; ma dal dì della sua fine io attendo ancora riparazione per l’offesa fattale da una povera gallina: un quotidiano intitolava il breve trafiletto dedicatole “Cantò con la Callas” come se in ciò consistesse il motivo per ricordarla! Il Falstaff del grande maestro napoletano Riccardo Muti è sempre stato una specie di miracolo, che non teme il confronto con quelli di Toscanini, di de Sabata, di Marinuzzi: quello di domenica è stato per me il Falstaff meglio diretto che abbia nella mia vita ascoltato. Ed è stata anche l’occasione per comprendere davvero la ratio compositiva e l’invenzione di Verdi. Testo 3 C’era una volta il mare ma non c’erano le autostrade e, se anche_32_fossero state, nessuno _33_ sarebbe preoccupato: le Balilla Fiat o le Lancia Augusta le possedevano in _34_, la maggior parte della gente faceva le vacanze a casa _35_ cocomeri, campi di bocce e cinema _36_ aperto che davano i film di Stanlio e Ollio. La mia famiglia apparteneva a quella piccola borghesia che, con molti sforzi, riusciva _37_ risparmiare per una breve villeggiatura: la favola del mare cominciava molto _38_ della partenza (una delle poche verità poetiche che a scuola _39_ aveva conquistato era la leopardiana vigilia del dì di festa). Le valigie aperte _40_ seggiole erano già mare, si vedevano i costumi di lana a righe, il motoscafino di latta con la molla (che però era più adatto alla vasca _41_ bagno e affondava _42_ all’onda più minuscola). Poi c’erano gli ultimi preparativi: da Parma a Moneglia saranno state quattro ore di treno, ma le scorte di sopravvivenza approntate _43_ mia madre erano _44_ spedizione: i filoni di pane francese tagliati _45_ metà, _46_ riempiti con i formaggini, con la frittata (che inumidiva sgradevolmente la mollica), il thermos con l’acqua e _47_ il cestino con la frutta. TRASFORMI i seguenti brani dal discorso indiretto al diretto e viceversa 48 Don Circostanza venne difilato verso di noi, ci diede la mano e ci raccomandò di aver fiducia in lui, per il nostro bene. Avrebbe fatto il possibile in nostro favore; ma non ci nascondeva che la nostra causa era quasi perduta. 49 Il maestro mi disse: “Prendi i tuoi libri e i tuoi quaderni e va’ a sederti laggiù! Così ti troverai solo e isolato da tutti!... E così pagherai il bruttissimo vizio di molestare i compagni”. 50 Anna disse: “Se imparo a usare meglio il computer, troverò lavoro più facilmente”. Scheda risposte Testo 1 COMPLETI CON LE FORME VERBALI OPPORTUNAMENTE CONIUGATE. Usi il congiuntivo, nei casi in cui è possibile usare anche la forma colloquiale all’indicativo. 1 12 2 13 3 14 4 15 5 16 6 17 7 18 8 19 9 20 10 21 11 Testo 2 TROVI NEL TESTO LE PAROLE / ESPRESSIONI CHE CORRISPONDONO A QUELLE DATE DI SEGUITO: 22 abilità 23 a onta 24 duraturo 25 trascurata 26 non si scompone 27 adulatorio 28 luccicanti 29 giorno 30 sorta 31 paragone Testo 3 COMPLETI IL TESTO CON: avverbi, preposizioni, aggettivi e pronomi 32 40 33 41 34 42 35 43 36 44 37 45 38 46 39 47 TRASFORMI i seguenti brani dal discorso indiretto al diretto e viceversa 48 Don Circostanza venne difilato verso di noi, ci diede la mano e ci raccomandò di aver fiducia in lui, per il nostro bene. Avrebbe fatto il possibile in nostro favore; ma non ci nascondeva che la nostra causa era quasi perduta. 49 Il maestro mi disse: “Prendi i tuoi libri e i tuoi quaderni e va’ a sederti laggiù! Così ti troverai solo e isolato da tutti!... E così pagherai il bruttissimo vizio di molestare i compagni”. 50 Anna disse: “Se imparo a usare meglio il computer, troverò lavoro più facilmente”. Punti: 0’4/risposta minimo 12/20 SOLUZIONI Testo 1 1 metteva/aveva messo 2 12 13 fu 3 accompagnato 4 soffrendo 14 5 sei guarito/sarai guarito 16 ferì 6 se ne andasse 17 era morta 7 Fingevo 18 aver passato fumare 9 finirono 19 sono 20 colse 10 formatasi 21 accesi 11 dicendo 15 prescrisse 8 fossero toccate/fossero state toccate aumentasse sarebbero cambiate Testo 2 TROVI NEL TESTO LE PAROLE / ESPRESSIONI CHE CORRISPONDONO A QUELLE DATE DI SEGUITO: 22 abilità ottima mano 23 a onta a dispetto 24 duraturo intramontabile 25 trascurata sciatta 26 non si scompone non fa una piega 27 adulatorio ruffiano 28 luccicanti scintillanti 29 giorno dì 30 sorta specie 31 paragone confronto Testo 3 COMPLETI IL TESTO CON: avverbi, preposizioni, aggettivi e pronomi 32 ci/ ce ne/ ve ne 40 sulle 33 se ne 41 da 34 pochi 42 sotto 35 tra 43 da 36 all’ 44 da 37 a 45 a 38 prima 46 quelli 39 ci 47 infine TRASFORMI I SEGUENTI AL DIRETTO E VICEVERSA BRANI DAL DISCORSO INDIRETTO 48 - Don Circostanza venne difilato verso di noi, ci diede a tutti la mano e ci disse: “Abbiate fiducia in me, per il vostro bene. Farò il possibile in vostro favore; ma non vi nascondo che la vostra causa è quasi perduta”. 49 - Il maestro mi disse di prendere (che prendessi) i miei libri e i miei quaderni e di andare (che andassi) a sedermi laggiù! Così mi sarei trovato solo e isolato da tutti e così avrei pagato il bruttissimo vizio di molestare i compagni. 50 - Anna disse che se avesse imparato a usare meglio il computer, avrebbe trovato lavoro più facilmente. NIVELL AVANÇAT 3. COMPRENSIÓ AUDITIVA (COMPRENSIONE DELL’ASCOLTO) Intervista al Presidente dell’Associazione Italiana Editori, Roberto Gulli. INDICHI LA RISPOSTA CORRETTA 1. Secondo il brano a) c’è una regressione in Italia negli abiti di lettura b) il numero di analfabeti in Italia è in aumento c) per molti non è facile capire i testi letti 2. Il settore editoriale italiano a) è interessato a oltrepassare i confini nazionali b) riesce a malapena a sostenere i costi economici c) si sostiene grazie al numero di lettori accaniti 3. Per Roberto Gulli, in Italia a) il numero di lettori non aumenta b) si fomenta poco la lettura a scuola c) si sta avanzando nella promozione della lettura 4. Per l’esperto della trasmissione a) il problema della lettura non è appannaggio dell’Italia b) l’editoria italiana non supera i minimi accettabili c) l’Italia non arriva agli standard di lettura europei 5. Nel valutare l’Italia bisogna a) dare il giusto peso alle differenze regionali b) fare un’analisi più particolareggiata c) tener conto della formazione scolastica delle ragazze 6. Per ciò che riguarda il futuro a) le previsioni sono alquanto pessimistiche b) le tecniche di lettura si adegueranno ai tempi c) sarebbe auspicabile un cambio di tendenza 7. La riforma della scuola italiana a) prevede nuovi percorsi di lettura b) segue i modelli di riforma di altri Paesi c) si interessa al problema della lettura SOLUZIONI 1C – 2C- 3A – 4A – 5B – 6C – 7B NIVELL AVANÇAT 4. EXPRESSIÓ ESCRITA (PRODUZIONE TESTI SCRITTI) ATTENZIONE: deve trattare tutti i punti proposti in ogni componimento COMPITO 1 In un giornale ha appena letto un annuncio di un’agenzia in cui si ricercano animatori da impiegare in strutture turistiche e alberghiere in Italia e all'estero. Scriva un’e- mail all’agenzia in cui: si presenta brevemente; manifesta il suo interesse e spiega perché sarebbe adatto/a svolgere questo lavoro; chiede informazioni più dettagliate a riguardo. (130 parole) COMPITO 2 - Scelga uno tra i seguenti temi proposti A- Secondo molti studiosi e ambientalisti, l’aumento della temperatura media del nostro pianeta è il segnale più forte dell’effetto dell’inquinamento. Quali misure si potrebbero adottare per ridurre l’inquinamento? Quali comportamenti da parte dei cittadini Le sembrano più importanti e quali cerca già di seguire? Qual è il Suo modello di città ideale dal punto di vista ecologico? B- Sempre più persone decidono di abbandonare lo stress della città e di andare a vivere in campagna, affrontando ogni giorno lunghi spostamenti per raggiungere il luogo di lavoro. Descriva i pro e i contro del vivere in città; i vantaggi e gli svantaggi del vivere in campagna; indichi le Sue preferenze. (200 parole) NIVELL AVANÇAT 5. EXPRESSIÓ ORAL (PROVA ORALE) 1. Monologo Il viaggio come misura di svago o per scopo culturale? - Viaggiare favorisce l’integrazione dei popoli e delle culture Il turismo alle Baleari 2. DIALOGO Dovete organizzare un viaggio di fine corso per gli studenti della vostra scuola. A) Preferiresti portare i tuoi alunni in una città d’arte. Analizza i vantaggi che offrirebbe questo viaggio e cerca di convincere il tuo/la tua collega. B) Ritieni che i ragazzi si meritino una vacanza divertente come premio di fine corso. Sottoponi diverse proposte al tuo/alla tua collega, cercando di convincerlo/la.