Nella casa

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Nella casa
Nella casa
di Francois Ozon
Mercoledì 9 OTTOBRE 2013
Giovedì
10 OTTOBRE 2013
Venerdì
11 OTTOBRE 2013
Venerdì
11 OTTOBRE 2013
ore 21,00 - presentazione e dibattito a cura del dott. Claudio Villa
ore 21,00 – con scheda critica di presentazione
ore 15,00 - presentazione e dibattito a cura del dott. Claudio Villa
ore 21,00 – con scheda critica di presentazione
Metafora - 105 minuti - Tematiche: Adolescenza; Amicizia; Cinema nel cinema; Famiglia - genitori figli; Letteratura;
Matrimonio - coppia; Metafore del nostro tempo
 NOMINATION “MIGLIOR FILM FRANCESE” – CESAR 2013
Soggetto: Germain, professore al Licea, intuisce che nella sua classe c'è uno studente, Claude,
particolarmente versato per la scrittura. Lo incoraggia, lo critica, gli offre aiuto e suggerimenti.
Finisce così per perdere il controllo della situazione, il rapporto con la moglie e il posto di
lavoro...
Titolo originale: Dans la maison Nazione: Francia Anno: 2012
Cast: Fabrice Luchini (Germain), Ernst Umhauer (Claude Garcia), Kristin Scott Thomas (Jeanne), Emmanuelle Seigner
(Esther), Bastien Ughetto (Rapha Artole figlio), Denis Ménochet (Rapha Artole padre), Jean Francois Balmer (preside),
Yolanda Moreau (le gemelle), Catherine Davenier (Anouk).
Produzione: Mandarine Films, France Cinema Distribuzione: BIM Distribuzione
Valutazione Pastorale CEI: Si tratta di un meccanismo narrativo suadente e suggestivo; una
metafora palese ma non banale del rapporto finzione/realtà; dell'impossibile convivenza tra
vita vera e vita inventata. Nell'approcciare la letteratura come grande terreno di
incontro/scontro tra verità e bugia, Ozon si conferma regista dalle mille risorse, capace di
cambiare spesso obiettivo ma sempre affidandosi ad un estro di scrittura e di visione acuto, ad
uno sguardo capace di smontare dall'interno i meccanismi del cinema.
Il duello tra purezza e manipolazione si carica di toni da scommessa su sotterfugi, falsità, sull'uso
della maschera come inevitabile status individuale. La conclusione (la verità è inconoscibile,
siamo tutti e nessuno...) appare prevedibile, meno sfacciata di quello che veicola l'andamento
delle immagini. Circola una fervida aria di nouvelle vague, con echi alla Truffaut e alla Rohmer.
Appuntamento al 16/17
ottobre con
Miele
di Valeria Golino
Critica
"Gira e rigira siamo sempre lì. Il cinema evolve, nascono nuovi formati, il digitale trionfa. Ma l'effetto più potente lo offre
ancora un mezzo vecchio quanto l'umanità: l'immaginazione. Bastano un narratore di talento, un ascoltatore attento, ed
ecco nascere un mondo tutto fascino e mistero. Anche se è banale e tutt'altro che esotico, perché è il racconto che fa il
mondo, non viceversa. Ma cosa succede se l'ascoltatore (lo spettatore) si fa complice del narratore e penetra in quel
mondo modificando gli eventi secondo i suoi gusti? È la frontiera su cui lavorano i videogame delle ultime generazioni, ma
il professor Germain Germain, nome e cognome (Fabrice Luchini, sempre meraviglioso), non sa nemmeno cosa sia un
videogame. Lui insegna letteratura, crede nel potere della parola, darebbe un braccio per essere uno scrittore di talento.
Figuriamoci cosa succede quando fra i temi dei suoi sciaguratissimi allievi ne trova uno che letto ad alta voce cattura
all'istante lui, sua moglie (Kristin Scott Thomas). E naturalmente noi, in platea. Chi ha scritto quelle parole così acute e
pungenti? Chi è Claude (Ernst Umhauer, una rivelazione), quel liceale intelligente e perverso che descrive con tanta acre
esattezza l'interno borghese del suo compagno di classe Raphael detto Rapha, la sua vita ordinaria, i suoi genitori
affettuosi e frustrati, le loro abitudini che celano abissi di non detto - e per giunta conclude il tema con un malizioso
"continua"? (...) Altro che sei, qui siamo a zero gradi di separazione! Con un professore che invece di osservare la giusta
distanza tra docente e allievo, si lascia irretire dal suo (invidiabile) talento; e con la scusa di fargli da tutore letterario
emenda, corregge, suggerisce strategie stilistiche e narrative dalle conseguenze molto concrete - forse. E non solo nella
vita di Rapha e famiglia, ma anche in quella di Claude e dello stesso prof., in un vorticare di rimandi e citazioni (Flaubert,
Tolstoj, Pasolini, Céline, o il Salinger letto dall'assassino di John Lennon, perché «la letteratura non insegna niente») che
fanno pensare molto a Woody Allen ma non diventano mai leziose. E fanno di questo film ispirato a una pièce dello
spagnolo Juan Mayorga una brillante variazione sui temi cari a Ozon, l'eros, la creazione, la seduzione, il potere delle
immagini e delle parole. Con un epilogo non all'altezza del resto, anche se Ozon gioca a carte scoperte (il finale è sempre
la cosa più difficile). Che comunque non pregiudica l'intelligenza e il divertimento del gioco a cui siamo invitati."
(Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 18 aprile 2013)
"Se di colpa si può parlare, quella dell'ultimo film di Ozon è di essere fin troppo raffinato. Saggio sul voyeurismo, storia
di formazione, parabola sulla creazione letteraria, 'Nella casa' si muove tra gli estremi della realtà e della finzione,
sostando anche nel terreno intermedio del surrealismo (quando il professore compare nelle scene in cui non potrebbe
essere, commentandole); spesso senza farti capire se quel che vedi accade davvero, oppure è la trascrizione in immagini
dei temi del ragazzo. È proprio qui, però, che risiede uno dei principali fascini di questo film ispirato; la cui unica
debolezza è, forse, quella 'famiglia media' di portata seduttiva troppo scarsa."
(Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 18 aprile 2013)
"E il cinema francese, così bello quando è bello. 'Nella casa' per tematica e struttura è un film per intenditori, ma lo
consigliamo a tutti perché di fronte alla qualità bisogna pure aprirsi al nuovo e prendere dei rischi. La qualità di cui
parliamo è, ovviamente, quella specifica del cinema che si potrebbe - come hanno insegnato Hitchcock, Chabrol o Polanski
- tradursi nel termine «manipolazione». (...) attori in stato di grazia come Luchini e Scott Thomas si trasformano ora in
voyeurs morbosi, ora in parassiti dell'immaginazione, ora in psicanalisti impietosi dell'irrisa ed esorcizzata «classe media».
Il regista, appunto, sembra sovrintendere a un teatrino già manovrato da un drammaturgo occulto, il feuilleton quotidiano
di una famiglia anormale nella sua normalità. Proprio come quelle del professore e forse di tutti noi spettatori. Altro che
storie vere (che noia), 'Nella casa' è un piccolo capolavoro che ci parla dell'artificio, dell'immaginazione, dell'evasione, in
una parola della creazione."
(Valerio Caprara, 'Il Mattino', 18 aprile 2013)
"Dramedy (dramma in commedia) di esplicito omaggio a Hitchcock e Woody Allen, 'Nella casa' rivisita la pièce dello
spagnolo Mayorga con tutti i sapori del cinema francese per mano del regista oggi più prolifico d'Oltralpe. Ozon si
diverte dentro a un teorema voyeuristico a raccontare la sottile linea tra finzione e realtà che nel gesto della scrittura
prende forma da quando l'uomo diventò sapiens. Formidabile la coppia Luchini/Scott-Thomas in dichiarata versione
'alleniana'. Film di gusto e d'intrigo, per un pubblico consapevole."
(Anna Maria Pasetti, 'Il Fatto Quotidiano', 18 aprile 2013)