Rassegna Fiscale
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Rassegna Fiscale 21.02.2014 La spesa torna a crescere R. Turno “Torna a crescere la spesa pubblica” in www.ilsole24ore.com Corre la spesa pubblica. E solo una rigorosa spending review potrà arginarla. L'ultima legge di stabilità, dice la Corte dei conti, rischia di creare un vuoto di gettito pari a 13,7 miliardi nel periodo 2017-2020, con pesanti ricadute sui bilanci futuri. Ma il ministro dell'Economia, Saccomanni, ha smentito la voce affermando che non ci sarà alcun vuoto di gettito e che la tenuta dei conti è garantita. La relazione dei giudici contabili non può passare sottovoce, come il pessimismo sulla ripresa. Il credit crunch è destinato a mordere ancora le imprese. I 40 miliardi per i debiti della Pa sono serviti solo alle banche. L'economia reale è stritolata in una morsa micidiale che non lascia intravedere la fine. Serve un 'ripensamento' delle modalità di prestazione dei servizi e la revisione dell'Isee va in questa direzione. Sul versante fiscale il 2014 sarà un anno di tregua con pochi margini per il taglio delle tasse. Per ora non sembra necessaria una manovra bis. Fotovoltaico. Le conseguenze della circolare 36/E/2013 che separa adempimenti fiscali e civilistici G. Gavelli e G. P. Tosoni “Fotovoltaico, meno costi deducibili” in www.ilsole24ore.com Dopo la circolare n. 36/E/2013 i soggetti titolari di impianti fotovoltaici devono ripensare alle scelte effettuate sia in ambito fiscale che di bilancio. In particolare, per quanto riguarda l'ammortamento, occorre fare attenzione alla nuova distinzione tra bene mobile e bene immobile. È immobile quando l'impianto è modesto e non ha autonoma rilevanza catastale, ma solo quando è qualificabile come bene mobile è possibile mantenere l'aliquota di ammortamento del 9%. Se, invece, l'impianto deve essere fiscalmente qualificato come unità immobiliare devono essere esaminati diversi aspetti. Il più semplice è quando l'impianto è a terra e sia il terreno che la costruzione sono di proprietà dell'impresa. In tal caso l'aliquota perfetta di ammortamento fiscale è il 4% (da quest'anno) con scorporo del 30% per l'area di sedime qualora sia stata acquistata unitamente all'impianto. Voluntary disclosure. Termini raddoppiati anche se il reato è estinto nonostante il diverso orientamento N. Cavalluzzo e A. Montanari “Voluntary, prescrizione lunga” in www.ilsole24ore.com L'Agenzia delle Entrate ha pubblicato le bozze dei modelli da utilizzare per aderire alla voluntary disclosure. La prima cosa da fare è identificare i periodi d'imposta ancora accertabili. In aggiunta a quelli 'aperti' vanno tenute da conto le norme che dispongono il raddoppio dei termini. L'orientamento giurisprudenziale emergente va nella direzione di un disconoscimento dei termini più lunghi in presenza di fatti rilevanti penalmente. L'ampliamento dei termini per l'accertamento non viene concesso alla comunicazione della notizia criminis all'autorità penale, ma al concreto esercizio dell'azione penale da parte del pm. Ma come potrebbe l'accusa esercitare l'azione penale in presenza di un reato non più perseguibile? Questo ci si chiede da più parti. L'Amministrazione finanziaria è di diverso avviso: è da escludersi che il raddoppio del termine per l'accertamento fiscale trovi ostacolo nelle cause di estinzione del reato. Non è escluso che dalla delega fiscale non arrivino novità per l'istituto del raddoppio dei termini dell'accertamento. Informat srl Via Alemanni 1, 88040 Pianopoli (CZ) Tel. 0968.425805 - Fax 0968.425756 E-mail: [email protected] Il trasferimento all’estero della residenza delle società “Circolare n. 5 del 20 febbraio 2014” in www.assonime.it .. “Stop alla ritenuta sui bonifici esteri” in Fiscal Focus www.fiscal-focus.info .. “Si rafforza il nome di Padoan” in Fiscal Focus www.fiscal-focus.info .. “Deducibilità perdita su crediti” in Fiscal Focus www.fiscal-focus.info Assonime, con la Circolare n. 5 di ieri 20 febbraio illustra il decreto attuativo del comma 2-quater dell’art. 166 del TUIR, norma con la quale – a seguito della procedura di infrazione avviata contro l’Italia dalla Commissione europea – si è provveduto ad introdurre, nel nostro ordinamento, un particolare regime di sospensione della riscossione per le operazioni di trasferimento della residenza societaria in un altro Stato dell’Unione europea, nonché per il trasferimento delle stabili organizzazioni. La Circolare ripercorre l’evoluzione interpretativa che la tematica dell’exit tax ha registrato in sede comunitaria e, in particolare, nelle sentenze della Corte di Giustizia, considerato che è con specifico riferimento ai principi interpretativi elaborati in sede comunitaria che vanno inquadrate e analizzate le scelte normative adottate dal decreto attuativo oggetto della Circolare. Bonifici esteri, il Tesoro congela la tassa del 20% Il Ministero del Tesoro ha rinviato al 1° luglio l'entrata in vigore della ritenuta automatica del 20% sui bonifici esteri. Anzi, più precisamente ha attribuito al nascente Esecutivo il compito di abolirla. Nel frattempo le somme già versate dal 1° febbraio verranno restituite. È diventato legge, invece, il decreto 'Destinazione Italia' che contiene le misure per facilitare l'internazionalizzazione delle imprese, i mutui a tasso zero per l'imprenditoria giovanile e femminile e la compensazione, per le imprese in credito con la Pa, dei debiti maturati con il fisco. Dopo le critiche della Commissione europea che sulla ritenuta del 20% aveva ipotizzato una possibile 'violazione della libertà di movimento' all'interno dell'Europa, il Tesoro, dunque, ha deciso di fare marcia indietro, anche perché gli accordi internazionali in materia di evasione fiscale superano la disposizione. Economia, torna l’idea di un tecnico Il premier incaricato, Matteo Renzi, lavora alla squadra di governo. Asso nella manica sarebbe il nome del Guardasigilli. Rumors parlano di Roberto Saviano, ma più probabili sono il PM anticamorra Raffaele Cantone o Nicola Gratteri, procuratore aggiunto a Reggio Calabria. Per il Tesoro in cima alla lista ci sarebbe Guido Tabellini, ex rettore della Bocconi, con un curriculum internazionale avendo insegnato a Stanford e alla Ucla. Ma i giochi non sono fatti, perché nelle ultime ore oltre a Lucrezia Reichlin circola insistentemente il nome dell'ex vicedirettore dell'Ocse Pier Carlo Padoan, economista con esperienza internazionale e già consulente della Banca Mondiale, da poco approdato alla guida dell'Istat. Per il fido Graziano Delrio Renzi pensa al ruolo chiave di sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Per Emma Bonino ci sarebbe la riconferma, mentre Dario Franceschini è sospeso tra Viminale e Cultura. Deducibilità del credito prescritto In occasione dell’ultimo Telefisco si è avuto modo di approfondire la questione della deducibilità della perdita su crediti prescritti anche prima dell’introduzione del D.L. 134/2012, in quanto è stato chiarito che la norma è semplicemente interpretativa e non ha comportato, quindi, l’introduzione di una nuova fattispecie. È pertanto da ritenersi corretto il comportamento di tutti quei contribuenti che, anche prima del periodo d’imposta in corso alla data del 12 agosto 2012, hanno rilevato una perdita su crediti a seguito della prescrizione, dando alla stessa rilevanza fiscale. Tuttavia rimangono dubbi in merito al corretto comportamento da tenersi nel caso in cui il credito sia ormai prescritto da alcuni anni: rimane, in tal caso, la possibilità di dedurre la perdita, o la stessa deve considerarsi ormai completamente indeducibile? Ebbene, secondo l’interpretazione prevalente, è da ritenersi che il credito prescritto negli anni passati non sia ormai più deducibile fiscalmente in quanto la perdita è di Informat srl Via Alemanni 1, 88040 Pianopoli (CZ) Tel. 0968.425805 - Fax 0968.425756 E-mail: [email protected] P. Iva 03046150797 2 competenza dell’anno in cui la prescrizione stessa si verifica. Inoltre, anche nel caso in cui la perdita sia correttamente dedotta nel periodo in cui si realizza la prescrizione del credito, l’Agenzia delle Entrate potrà sempre contestare la mancanza di inerenza nel caso in cui l’inattività del creditore lasci configurare una vera e propria volontà liberale. Cassazione. Il difetto di assistenza tecnica nel contenzioso tributario non si traduce in un difetto di rappresentanza processuale M. Cancedda “La mancata nomina del difensore non modifica i tempi del ricorso” in www.fiscooggi.it Il termine “lungo” per l’impugnazione della sentenza tributaria, in assenza di notificazione a istanza di parte, decorre dalla pubblicazione della pronuncia anche quando quest’ultima è viziata per nullità, a causa del mancato ordine di munirsi del difensore. È il principio enunciato dalla Cassazione con la sentenza n. 839/2014. Una Srl impugnava l’avviso di accertamento con il quale l’ufficio del registro di Roma aveva rettificato il valore finale di un terreno di proprietà della società stessa, da questa denunciato in minor somma nell’anno 1991 ai fini dell’Invim straordinaria. Con sentenza del 18 maggio 2005, la Commissione tributaria provinciale di Roma dichiarava inammissibile il ricorso, rilevando che non era stata data la prova della sua notificazione all’ufficio. La società proponeva appello tardivo il 19 dicembre 2006, sostenendo di essere legittimata al gravame perché, pur essendo decorso il termine “lungo” d’impugnazione – fissato dall’articolo 327 del cpc in, all’epoca, un anno a partire dal deposito della sentenza –, il giudice di primo grado non le aveva ordinato di munirsi di un difensore tecnico e ciò si era tradotto in una nullità radicale e insanabile della sentenza che, a dire dell’appellante, avrebbe impedito il decorso del termine d’impugnazione. La Commissione tributaria regionale del Lazio, con sentenza del 19 settembre 2007, rigettava l’appello affermando che, nonostante l’omissione dell’ordine in questione avesse leso il diritto di difesa della contribuente, l’impugnazione della sentenza di prime cure avrebbe comunque dovuto essere proposta entro il termine decadenziale stabilito dalla legge. Con la sentenza in rassegna, la Cassazione ha respinto la doglianza, osservando che, a differenza di quanto avviene nel processo civile, il difetto di assistenza tecnica nel processo tributario non si traduce in un difetto di rappresentanza processuale, tanto che l’incarico al difensore, in base all’articolo 12, comma 3, D.Lgs. 546/1992, può essere conferito anche in udienza, successivamente alla proposizione del ricorso. La mancanza di assistenza tecnica nelle controversie di valore superiore a 2.582,28 euro (5 milioni di vecchie lire) in cui la stessa è obbligatoria, spiega la sentenza, impone al giudice (ai sensi del successivo comma 5) di ordinare alla parte privata di munirsi di un avvocato; mentre, laddove l’ordine venga omesso, si verifica una nullità che si riflette sulla sentenza. - Riproduzione riservata - Informat srl Via Alemanni 1, 88040 Pianopoli (CZ) Tel. 0968.425805 - Fax 0968.425756 E-mail: [email protected] P. Iva 03046150797 3