numero 30

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numero 30
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ANNO IX
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NUMERO 30
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1/2003
4/2003
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1/2003
Periodico trimestrale Sped. in A.P. 45% - art. 2 comma 20/B - legge 662/96 - Filiale di Milano - Aut. trib. Monza n. 1116 del 2/10/95
PNEUMORAMA
Surface of the lung with alveoli
shining through
PNEUMORAMA
Value through Innovation
RIVISTA DI PNEUMOLOGIA
ANNO IX NUMERO 30
1/2003
PNEUMORAMA
RIVISTA DI PNEUMOLOGIA
ANNO IX NUMERO 30
Periodico Trimestrale
Reg. Tribunale di Monza
n. 1116 del 2 Ottobre 1995
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art. 2 comma 20/B
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PNEUMORAMA 30 / IX / 1-2003
1/2003
PNEUMORAMA
RIVISTA DI PNEUMOLOGIA
ANNO IX NUMERO 30
L’EDITORIALE
7
GLI ARTICOLI
Asma e BPCO: analogie e differenze
8
di G. Balzano
Aspetti genetici della BPCO
14
di P. Pignatti
La scoperta di una nuova (?) frontiera:
la step-down therapy nell’asma bronchiale
17
di S. Amaducci
Evidence-Based Pneumology: fatti, non parole
19
di E. Clini e R. Pellegrino
ECM. De Gustibùs!
22
di F. de Blasio
Il Nursing nel percorso del Miglioramento Continuo della Qualità
26
28
di S. Tognella e R. Bisato
GLI ABSTRACT
SPAZIO LIBERO
Salus populi suprema lex
38
di G. Lauriello
L’ANTIFUMO
Confusione
42
di G. Maldini
LA BUSSOLA (Note di Bioetica)
a cura di C. Barbisan
Qualche conclusione
43
AIAnewsletter
46
LE SOCIETÀ E LE ASSOCIAZIONI
50
LE AZIENDE
59
I PRODOTTI
62
IL CALENDARIO Corsi & Congressi
66
LA GALLERIA
68
GLI AUTORI
71
A PRESCINDERE
72
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L’EDITORIALE
Educazione e basta
di Antonio Schiavulli
L
L’oratore al congresso ha parlato di calvinismo americano (hai presente in aereo le
domande sulla scheda per il visto provvisorio: hai mai fatto uso di droghe? Hai avuto
problemi di carattere penale?, ecc.) relativamente ad un possibile uso dell’autocertificazione nei procedimenti di controllo per l’assegnazione dei crediti formativi nell’ambito
dell’ECM (Educazione Continua del Medico). Quel metodo è solo per gli americani
calvinisti, che dicono la verità e che sanno che è estremamente pericoloso mentire.
Può attecchire un tale sistema da noi, dove la menzogna è un’opzione quotidiana, pronta ad essere smentita il giorno dopo, e poi riproposta nei giorni seguenti a seconda della
convenienza del momento? E i medici italiani che fanno? Sono meno onesti di quelli
americani? Le istituzioni possono tranquillamente dubitare della loro integrità morale?
In USA dicono che il medico non mente. Altrove sì? Ma nessuno si offende?
I
In compenso da noi un grande indotto. Sofisticati metodi di controllo: dalla semplice
firma all’entrata e all’uscita, alle carte magnetiche, fino (l’ho visto di recente) alle porte
sensibili come nei passaggi di controllo negli aeroporti, naturalmente tutti sistemi supe- 7
rabili dagli eterni furbi. Perché qui da noi, chi ti fornisce il controllo ti dice anche come
puoi fare a superarlo (devi però almeno essere suo amico, o amico di un suo amico).
L’autocertificazione educa a essere onesti, perché ti lascia solo con la tua coscienza, e ti
fa pensare (se serve) anche alla pena possibilmente salata. È un problema di ECV
(Educazione Continua della Vita), di sapere stare in mezzo agli altri, parlo dei controllati, ma anche dei controllori.
S
Sono stato recentemente a Cernobbio. Grande Meeting organizzato dal Ministero della
Salute e una giornata dedicata totalmente all’ECM. Grande attesa dei partecipanti con
aule gremitissime. Ne sono uscito come l’anno scorso, con le idee più confuse di prima
(da un piccolo sondaggio tra colleghi venivo confortato di non essere il solo). E con la
solita sensazione di disagio che mi giunge da un palco di oratori, dove ci si complimenta
a vicenda, dove si sorride in momenti di seria preoccupazione, dove sembra che l’ECM
serva più a chi la gestisce che a chi ne è il fruitore. Un totale distacco da una platea ansiosa di certezze. Però questa volta avevano invitato due oratori americani.
Calvinismo in agguato?
U
Una parola su un tema che sta a cuore, la pubblicità sulle riviste. È giusto attivare il risparmio in questa direzione, oppure penalizzare fiscalmente tali impieghi di risorse e
strangolare iniziative che producono cultura? Se si pensasse che spendere in cultura non
è un costo, ma un investimento? Saremmo un altro paese. Niente paura, possiamo migliorarci. Con l’educazione.
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GLI ARTICOLI
Asma e BPCO: analogie e differenze
di Gianni Balzano
A
Asma e broncopneumopatia cronica
ostruttiva (BPCO) sono fra le malattie
croniche più diffuse al mondo. Si stima attualmente che l’asma interessi il 3% - 5%
della popolazione adulta e il 9% - 12%
della popolazione pediatrica dei paesi economicamente avanzati, fra cui l’Italia,
con ampie oscillazioni dovute, da una parte, ai diversi criteri epidemiologici utilizzati e, dall’altra, presumibilmente, a differenze di ordine ambientale e razziale [1].
8 Dopo un costante aumento verificatosi
durante gli anni ’70 e ’80, la mortalità per
asma è lievemente diminuita nel corso
degli anni ’90 in alcuni paesi, come,
ad esempio, negli Stati Uniti, dove è stato
registrato, nel 1997, un tasso di mortalità
di 2 per 100.000 abitanti [2]. Analogo
andamento è stato osservato in Italia, con
2000 morti per asma nel 1990, passati a
1500 nel 1994 (dati ISTAT). La BPCO
colpisce circa il 5% della popolazione generale sia nei paesi industrializzati che in
quelli in via di sviluppo, è concentrata
nelle fasce di età adulta e anziana e negli
individui di sesso maschile e può raggiungere tassi di prevalenza del 20% nei maschi al di sopra dei 60 anni [3]. La BPCO
rappresenta la quarta più importante causa di morte a livello mondiale e la causa di
morte maggiormente in ascesa nei soggetti
al di sopra dei 65 anni di età [3]. In Italia
è responsabile di circa 20.000 morti all’anno (dati ISTAT). Asma e BPCO rappresentano, dunque, un pesante carico assistenziale per le organizzazioni sanitarie
e sono responsabili di elevati costi per l’in-
dividuo e per la società. Asma e BPCO
sono entrambe caratterizzate da ostruzione delle vie aeree, cui sono associati sintomi tipici, quali tosse con o senza espettorato, dispnea, senso di costrizione del
torace e wheezing.
Altre caratteristiche salienti sono uno stato
di iperresponsività bronchiale e un’infiammazione cronica delle vie aeree. Per ognuno di questi elementi – ostruzione, iperresponsività e infiammazione – è possibile individuare analogie e differenze. La maggior
parte degli studiosi ritiene attualmente che
asma e BPCO siano due diverse entità nosologiche, nelle quali fattori di rischio differenti, specifici per ciascuna delle due malattie (Tabella I), concorrono a determinare
due diverse condizioni morbose, che condividono, sul piano funzionale, un’alterazione per certi aspetti simile, rappresentata
dalla ostruzione cronica delle vie aeree [4].
Non mancano, invero, pur essendo attualmente in netta minoranza, i sostenitori di
una comune origine per entrambe le malattie; queste non sarebbero altro che due
diverse espressioni di una stessa “malattia
polmonare non specifica”, che assumerebbe diverse connotazioni clinico-funzionali
in dipendenza dei diversi fattori ambientali operanti nel singolo individuo [5].
In realtà, col progredire delle conoscenze,
sono andati emergendo numerosi elementi
a favore di una sostanziale differenza fra
asma e BPCO [4]. Non sono rari, tuttavia,
casi di singoli pazienti in cui è difficile stabilire con certezza una diagnosi differenziale, anche perché, e ciò complica ulteriormente il problema, asma e BPCO possono coesistere nello stesso paziente, com’è
il caso, per esempio, di un asmatico che
abbia l’abitudine al fumo.
GLI ARTICOLI
TABELLA 1.
FATTORI DI RISCHIO PER ASMA E BPCO (TRATTA DALLA VOCE BIBLIOGRAFICA 4).
ASMA
BPCO
PROBABILITÀ
AMBIENTALI
COSTITUZIONALI
AMBIENTALI
COSTITUZIONALI
CERTA
esposizione
agli allergeni
atopia
fumo
deficit alfa1-antitripsina
sensibilizzanti
occupazionali
sesso
alcune esposizioni
professionali
infezioni
respiratorie
piccola taglia
alla nascita
inquinanti
ambientali
BUONA
farmaci e
additivi alimentari
basso peso alla nascita
povertà
iperresponsività
bronchiale
alcool
storia familiare
fumo passivo
nell’infanzia
INCERTA
fumo
altre
esposizioni
professionali
predisposizione
genetica
inquinanti
ambientali
infezioni da
adenovirus
gruppo sanguigno A
dieta
deficit nella
dieta di
vitamina C
9
Ostruzione delle vie aeree
L’ostruzione dell’asma è, per definizione,
variabile e sostanzialmente reversibile, sia
spontaneamente che in seguito a terapia
[6]. I sintomi che ne derivano sono, pertanto, tipicamente variabili, eventualmente intermittenti e spesso possono essere messi in
relazione con l’esposizione a determinati
stimoli specifici (allergeni, sostanze sensibilizzanti occupazionali) o aspecifici (esercizio fisico, aria fredda e secca, inalazione di
sostanze irritanti) [6]. Al contrario, la
BPCO è definita dal punto di vista funzionale come un’ostruzione stabile, sostanzialmente irreversibile, progressivamente ingravescente [3]. Di conseguenza i sintomi
presentano un andamento cronico, con progressivo peggioramento nel corso degli anni
e sono indipendenti da fattori precipitanti
individuabili, benché non manchino episodi
di riacutizzazioni, che, anzi, tendono a diventare più frequenti e gravi col progredire
della malattia [3].
Dal punto di vista fisiopatologico esiste una
profonda differenza fra ostruzione nell’asma
e ostruzione nella BPCO. Infatti, nell’asma la
limitazione al flusso aereo è causata fondamentalmente da un aumento di resistenza
delle vie aeree bronchiali dovuto a broncospasmo e infiammazione della parete bronchiale, con edema, ipersecrezione di muco e
infiltrazione cellulare, benché recentemente
siano state anche ipotizzate, come conseguenza dell’infiammazione che interessa gli
strati più esterni della parete delle piccole vie
aeree, alterazioni nel meccanismo di interdipendenza bronchiolo-alveolare, con riduzione del ritorno elastico polmonare [7]. La
BPCO, invece, nella maggioranza dei casi è
sostenuta da un quadro misto di bronchite
cronica ed enfisema, in varia misura fra loro
associati; la limitazione al flusso aereo in
questa malattia è, pertanto, determinata, oltre che da alterazioni delle vie aeree tipiche
della bronchite cronica (ipersecrezione mucosa e ispessimento della parete bronchiale
da edema e infiltrazione cellulare), anche
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dalla iperdistensione e distruzione parenchimale tipica dell’enfisema, con riduzione del
ritorno elastico polmonare e della pressione
di spinta e conseguente limitazione del flusso
aereo espiratorio [8]. Sul piano clinico la
maniera più semplice per distinguere l’asma
dalla BPCO è quella di dimostrare, mediante
la spirometria, la presenza di un’ostruzione
delle vie aeree reversibile o, rispettivamente,
irreversibile nei confronti di farmaci broncodilatatori e/o antiinfiammatori, considerando come criterio di reversibilità una variazione del VEMS (volume espiratorio massimo
al primo secondo dell’espirazione forzata)
di almeno il 15% rispetto al valore basale [9].
Tuttavia, l’applicazione del criterio di reversibilità dell’ostruzione permette di confermare la diagnosi solo nei casi tipici di reversibilità completa (asma) o reversibilità assente
(BPCO). In pratica, fra questi due estremi
esiste un ampio spettro di possibilità, con,
ad esempio, casi di asma con ostruzione non
10 completamente reversibile o, addirittura, sostanzialmente irreversibile (soprattutto asma
grave o asma di lunga durata o asma nei
soggetti anziani) e, viceversa, casi, non infrequenti, di BPCO con una certa quota, a volte
rilevante, di reversibilità dell’ostruzione, magari dovuta alla coesistenza di una componente asmatica (è stato già citato l’esempio
di asmatici che fumano). Di fatto, quindi, è
opportuno che la diagnosi differenziale fra
asma o BPCO scaturisca da una valutazione
complessiva del paziente, che includa in particolare un attento esame clinico-anamnestico. Anche se non sempre diagnostico, l’esame funzionale respiratorio conserva, comunque, un ruolo importante, soprattutto in termini di valutazione iniziale del grado di severità dell’ostruzione, di monitoraggio della
malattia e di risposta obiettiva al trattamento [9].
Iperresponsività bronchiale
L’iperresponsività bronchiale è definita
come un’aumentata risposta delle vie
aeree nei confronti di stimoli broncocostrit-
tivi, che può essere dimostrata in laboratorio mediante i test di provocazione bronchiale [10]. L’iperresponsività bronchiale
viene considerata come la caratteristica funzionale di base dell’asma, responsabile dell’ostruzione variabile delle vie aeree. Uno
stato di iperresponsività bronchiale può essere, infatti, documentato nella quasi totalità dei pazienti asmatici e il grado di iperresponsività è ben correlato con i principali
indici clinici e funzionali, quali sintomi, grado di variabilità dell’ostruzione delle vie aeree e quantità di farmaci necessaria per controllare la malattia [11].
La misura della responsività bronchiale viene, pertanto, utilizzata in clinica per stabilire la diagnosi di asma in pazienti con anamnesi positiva, che presentino al momento
dell’osservazione una spirometria normale
[11]; recentemente, inoltre, essa è stata proposta per il monitoraggio della malattia e
come guida aggiuntiva al trattamento a lungo termine [12]. Nell’asma, l’iperresponsività bronchiale è correlata con l’infiammazione ed il rimodellamento delle vie aeree, che
vengono attualmente considerati come gli
elementi patogenetici di base della malattia
[13]. Si ritiene, pertanto, che l’infiammazione e il rimodellamento delle vie aeree siano
responsabili dello stato di iperresponsività
bronchiale nell’asma, benché sfuggano tuttora i precisi meccanismi attraverso cui l’infiammazione induce l’iperresponsività. In
molti pazienti con BPCO è dimostrabile uno
stato di iperresponsività bronchiale, che,
tuttavia, presenta notevoli differenze rispetto alla iperresponsività dell’asma [14].
Innanzitutto, non interessa la totalità dei
pazienti con BPCO, ma, secondo studi recenti, solo circa i due terzi di pazienti con
malattia lieve o moderata [15]. Inoltre, il
grado di iperresponsività bronchiale nella
BPCO non è correlato con l’andamento dei
sintomi, mentre è correlato col grado di
ostruzione basale delle vie aeree [16], il che
sembra suggerire che l’iperresponsività non
avrebbe un significato patogenetico come
nell’asma, ma sarebbe semplicemente
espressione del metodo di misura utilizzato.
GLI ARTICOLI
In ogni caso, per questi motivi, la misura
della responsività bronchiale nella BPCO
non è utile ai fini diagnostici, ma rappresenta, piuttosto, un surrogato della misura della
funzione respiratoria. È, invece, interessante
notare come il grado di iperresponsività bronchiale nella BPCO sia correlato con la rapidità del declino funzionale [17] e, addirittura,
con la mortalità [18], rivestendo, quindi, un
notevole significato prognostico in questa
malattia.
Infiammazione delle vie aeree
Se, come abbiamo visto finora, a fronte delle
apparenti analogie, fra asma e BPCO prevalgono di fatto le differenze, sia riguardo al tipo
di ostruzione che di iperresponsività delle vie
aeree, questo discorso vale ancor più per
quanto riguarda il tipo di infiammazione.
Infatti, benché vi sia attualmente consenso
sul fatto che asma e BPCO sono entrambe caratterizzate da un processo infiammatorio
cronico delle vie aeree, il tipo di cellule infiammatorie infiltranti la parete bronchiale
differisce nelle due malattie [19]. In breve,
nell’asma le cellule predominanti sono linfociti T con fenotipo CD4, mastcellule e, soprattutto, eosinofili [20], mentre nella BPCO prevalgono macrofagi e, soprattutto, linfociti T
CD8+ [21]. Il quadro anatomo-patologico
appena descritto è valido per le forme lievi e
moderate sia di asma che di BPCO, mentre,
con l’aumentare della gravità, in entrambe le
malattie può essere dimostrata la prevalenza
di neutrofili. Infatti, un’infiammazione prevalentemente neutrofilica è stata documentata
sia nell’asma grave cortisone-dipendente, sia
nell’asma riacutizzata [22]. Analogamente, in
pazienti con BPCO di severa entità, all’infiammazione prevalentemente linfocitaria
subentra un’infiammazione prevalentemente
neutrofilica [23]. Inoltre, una eosinofilia delle
vie aeree è stata segnalata sia nella BPCO con
componente asmatica [24], sia nella BPCO
riacutizzata [25]. Infine, nel nostro laboratorio, è stata recentemente dimostrata nelle vie
aeree di pazienti con BPCO di grado severo in
condizioni di stabilità clinica una quantità di
eosinofili che, sebbene sia decisamente inferiore a quella dei neutrofili, è, tuttavia, significativamente maggiore della quantità di eosinofili presente nelle vie aeree di fumatori
asintomatici e di controlli sani [23]; l’eosinofilia della BPCO sarebbe, inoltre, ben correlata con la severità dell’ostruzione delle vie aeree, il che potrebbe suggerire un ruolo patogenetico degli eosinofili nell’ostruzione delle
vie aeree presente nella BPCO [23].
Conclusioni
Riassumendo, asma e BPCO si manifestano
clinicamente con sintomi in larga misura fra
loro sovrapponibili, consistenti in tosse con o
senza espettorato, dispnea, sensazione di costrizione del torace e wheezing. Inoltre, sono
entrambe caratterizzate da ostruzione delle
vie aeree, iperresponsività bronchiale verso
stimoli broncocostrittivi e infiammazione delle vie aeree. Tuttavia, numerose evidenze cli11
niche e sperimentali indicano che asma e
BPCO, anche se, sul piano clinico, si rassomigliano e, non raramente, possono essere di
difficile differenziazione, sono, tuttavia, due
malattie diverse, ciascuna con specifici fattori
di rischio – fondamentalmente, l’atopia per
l’asma e il fumo per la BPCO – e con una caratteristica evoluzione.
Tali differenze riguardano, innanzitutto,
l’ostruzione delle vie aeree, che è variabile e
per gran parte reversibile nell’asma e stabile e
per gran parte irreversibile nella BPCO, almeno nella maggioranza dei pazienti.
Riguardano, inoltre, l’iperresponsività bronchiale, che è dimostrabile, in pratica, nella totalità dei pazienti con asma, malattia nella
quale essa presenta, inoltre, un chiaro ruolo
patogenetico, mentre è documentabile solo in
una parte dei pazienti con BPCO, nella quale
essa sembrerebbe dipendere dall’ostruzione di
base delle vie aeree. Riguardano, infine, l’infiammazione cronica delle vie aeree, che si
esprime fondamentalmente con un’infiltrazione di linfociti T CD4+, mastcellule ed eosinofili nell’asma e di linfociti T CD8+ e macrofagi nella BPCO.
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BIBLIOGRAFIA
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13
Aspetti genetici della BPCO
di Pier Franco Pignatti
La BPCO come malattia
multifattoriale
L
La BPCO è una malattia complessa dovuta
alla combinazione di diversi fattori di rischio. Un fattore da solo non è sufficiente
per determinare la malattia. Sono invece
necessari diversi fattori di rischio che operino congiuntamente in un dato individuo
perché si possa manifestare la malattia.
D’altra parte, data una determinata combinazione di fattori di rischio, non vi è co14 munque la sicurezza che quell’individuo
manifesti necessariamente la malattia.
I fattori di rischio sono di vario tipo, e si
possono distinguere fattori ambientali e fattori genetici. Il più importante fattore ambientale noto è il fumo di sigaretta. Anche
in questo caso però, solo una minoranza dei
fumatori cronici sviluppa BPCO sintomatica. Altri fattori ambientali sono l’inquinamento, i fumi domestici in ambienti ipoventilati, polveri e gas nell’ambiente di lavoro ecc. Anche uno stato socio-economico
basso, la dieta e fattori che agiscono sullo
sviluppo dei polmoni durante la vita intrauterina e nell’adolescenza possono predisporre allo sviluppo di BPCO. Questiultimi fattori sono meno importanti del primo, ma
possono interagire con il fumo di sigaretta
per aumentare il rischio [1].
La base genetica della BPCO
La BPCO tende ad aggregare in famiglie,
con un aumento di prevalenza nei parenti
degli affetti rispetto ai parenti dei controlli,
un aumento di prevalenza difficile da spie-
gare con altri fattori non genetici noti.
Vi è aumento di concordanza per valori di
funzionalità polmonare fra parenti rispetto
ai coniugi. Inoltre, la prevalenza di COPD e
la somiglianza di funzionalità polmonare
diminuiscono con l’aumentare della distanza genetica fra parenti. Tutte queste osservazioni indicano una probabile componente
genetica. Gli studi sui gemelli monozigoti
rispetto ai dizigoti indicano una stima di
ereditarietà per FEV1 che va da 0,5 a 0,8.
Non c’è una ereditarietà mendeliana, perciò
non si può seguire nella famiglia la malattia
con previsioni semplici di tipo dominante o
recessivo. È probabile invece che vi siano
diversi geni implicati nella BPCO, che possono agire in modo variabile da caso a caso,
e che ciascuno di essi abbia un effetto relativamente piccolo [2]. I fattori di rischio genetico di predisposizione possono agire in
particolare sugli individui che fumano o che
hanno altri fattori di rischio ambientale,
con una interazione fra fattori genetici ed
ambientali che è d’altronde tipica delle malattie multifattoriali.
Il deficit di alfa1 antitripsina
Si stima che 1-2% dei pazienti BPCO
abbiano un deficit grave dell’inibitore
della proteasi. Gli individui omozigoti per
la mutazione PI-Z o con mutazioni nulle
mostrano una diminuzione accelerata della
funzionalità polmonare a un’età più precoce, a volte anche in assenza di fumo di sigaretta. Nonostante la forte associazione del
genotipo ZZ con BPCO precoce, il decorso
clinico della malattia è variabile e molti
soggetti ZZ hanno normale funzione polmonare. Una analisi del FEV1 in fumatori
ha mostrato che molti soggetti ZZ hanno
GLI ARTICOLI
valori sopra all’80% [3]. È possibile che altri fattori genetici o ambientali influenzino
il decorso clinico degli omozigoti ZZ.
Il genotipo MZ è associato [4] con il peggioramento rapido di FEV1 (OR=2.8), in
particolare in presenza di storia familiare
di COPD (OR=9.7). Queste osservazioni indicano che il genotipo MZ interagisce con
altri fattori famigliari.
La ricerca dei geni della BPCO
Se si considera la complessità della patologia e la esistenza di alcune decine di migliaia di geni nel genoma umano, oltre alle
possibili variazioni funzionali, risulta evidente la dimensione del problema della
comprensione della base genetica della
BPCO. Alcuni geni sono stati studiati, ed
altri lo saranno, comunque attendiamo
conferme dei risultati finora acquisiti.
Ci sono due principali approcci allo studio
dei geni della BPCO, quello del gene candidato e quello dell’analisi genomica generale. Si può utilizzare il metodo dello studio di
famiglie o quello di casi e controlli dalla popolazione generale. Finora è stato essenzialmente utilizzato il metodo del gene candidato in casi e controlli, e cominciano ad
apparire i primi studi di linkage genomico
con marcatori casuali del DNA. In futuro
ci attendiamo inoltre lo sviluppo di nuovi
studi di espressione genica differenziale in
tessuti affetti rispetto a quelli non affetti [5].
Geni candidati
Un gene candidato può essere definito come
quello potenzialmente coinvolto nella patologia in base alla conoscenza del ruolo della
proteina da esso codificata nei processi fisiopatologici correlati alla malattia (gene
candidato funzionale). Diversi geni candidati sono stati associati con BPCO in alcuni
studi caso-controllo. Ricordiamo geni di:
proteasi-antiproteasi (alfa1 antitripsina, alfa1 antichimotripsina, alfa2 macroglobuli-
na, alcune metalloproteinasi della matrice),
enzimi del metabolismo di xenobiotici
(idrolasi epossidica microsomale, glutatione-S-trasferasi, un citocromo P450), antiossidanti (eme ossigenasi1), mediatori
dell’infiammazione (proteina legante vitamina D, TNFalfa, interleuchine 1), proteine
della clearance mucociliare (CFTR), della
risposta bronchiale (recettore beta adrenergico) ed altri ancora [2]. Spesso questi studi sono stati effettuati su un numero di individui relativamente piccolo per poter
identificare geni che esercitino effetti modesti sulla patologia. Inoltre in questi studi
non vengono solitamente osservate interazioni fra diversi fattori di rischio genetico
ed ambientale. Anche noi abbiamo effettuato studi su geni candidati in casi e controlli nella popolazione italiana. Questi studi tendono a escludere un ruolo importante
per i gen: CFTR [6], alfa1 antitripsina e alfa1 antichimotripsina [7], TNFalfa e Ltalfa 15
[8], anche dopo una migliore definizione
del fenotipo in individui con ostruzione respiratoria irreversibile e capacità di diffusione per il monossido di carbonio inferiore
al 50% dell’atteso [9].
Linkage genomico
Alcuni studi recenti di linkage effettuati in
famiglie con marcatori casuali del DNA
sparsi lungo tutto il genoma umano hanno
localizzato alcune regioni cromosomiche
nelle quali ulteriori studi potranno poi
identificare geni correlati alla malattia.
In famiglie dello studio Framingham una
analisi spirometrica ha individuato [10]
possibili associazioni a regioni dei cromosomi 4, 6 (FEV1) e 21 (FVC). In due studi su 72 famiglie con BPCO a inizio precoce (prima di 53 anni di età) è stata segnalata una associazione di parametri
quantitativi di FEV1/FVC a una regione
del cromosoma 2q [11] e di ostruzione respiratoria moderata o lieve a una regione
del cromosoma 12p [12].
PNEUMORAMA 30 / IX / 1-2003
Conclusioni
BIBLIOGRAFIA
Si è iniziato e determinare la base genetica
della BPCO ed è probabile che diversi geni
siano implicati in questa patologia complessa. La conferma in altre popolazioni degli
studi caso-controllo già effettuati, assieme a
ulteriori studi di linkage genomico con una
migliore definizione della malattia e nuovi
studi di espressione genica e in animali sperimentali potranno portare presto ad una
migliore comprensione degli aspetti genetici
della BPCO.
[1.] Lomas DA e EK Silverman. The genetics of
COPD. Respir Res 2:20-26, 2001
Dagli Atti del 6° Congresso Asma Bronchiale
e BPCO: Obiettivi Rimedi Strategie.
Verona, 22-24 Gennaio 2003
[5] Sheppard D. Roger S. Mitchell lecture. Use of
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Chest 121:21S-25S, 2002
[2] Loos L, PD Parè e AJ Sandford. Genetic risk
factors for COPD.Swiss Med Weekly 132:27-37,
2002
[3] Silverman EK, et al. Linkage analysis of alpha
1-antitrypsin deficiency: lessons for complex diseases. Hum Hered 52:223- 232, 2001
[4] Sandford AJ, et al. Susceptibility genes for rapid decline of lung function in the Lung Health
Study. Am J Respir Crit Care Med 163:469-473,
2001
[6] Bombieri C, et al. Complete mutational screening of the CFTR gene in 120 patients with pulmonary disease. Hum Genet 103:718-722, 1998
16
[7] Benettazzo MG et al. Alpha1-antitrypsin Taq I
polymorphism and alpha1-antichimotrypsin mutations in patients with OPD. Respiratory Medicine
93:648-654, 1999
[8] Patuzzo C et al. Tumor necriosis factor gene
complex in COPD and dissseminated bronchiectasis. Chest 117:1353-1358, 2000
[9] Ferrarotti I et al. Tumor necrosis factor family
genes in a phenotype of COPD associated with
emphysema. Eur Respir J, in corso di stampa.
[10] Joost O et al. Genetic loci influencing lung
function : a genomewide scan in the Framingham
Study. Am J Respir Crit Care Med 165:795-9,
2002
[11] Silverman EK et al. Genomewide linkage
analysis of quantitative spirometric phenotypes in
severe early-onset COPD. Am J Hum Genet 70:
1229-1239, 2002
[12] Silverman EK et al. Genome-wide linkage
analysis of severe, early-onset COPD: airflow obstruction and chronic bronchitis phenotypes. Hum
Mol Genet 11:623-632, 2002
GLI ARTICOLI
La scoperta di una nuova (?) frontiera:
la step-down therapy nell’asma bronchiale
di Sandro Amaducci
C
Chi scrive, circa cinque anni fa, partecipò,
nell’ambito di un congresso internazionale, ad un simposio satellite organizzato in
grande stile per il lancio di una associazione farmacologica per il controllo dell’asma
bronchiale. Durante la discussione che ne
seguì, un collega non noto alla platea,
insomma non il solito collega che fa domande forzatamente intelligenti, chiese
agli illustri moderatori se il farmaco
si adattava anche ad uno step-down terapeutico dell’asma. Questo collega, forse
a sua insaputa, fece in realtà una domanda molto intelligente. Il quesito suscitò
un certo imbarazzo nei moderatori, votati
evidentemente allo “status quo” ed alla
terapia “for ever”: effettivamente, le linee
guida GINA di allora non prendevano
quasi in considerazione lo step-down e gli
illustri “opinion makers” si arrampicarono
sui vetri nel rispondere. Tornando da
quella seduta, al sottoscritto e al collega
Madonini venne in mente di fare una ricerca Medline sullo step-down, anche perché, come tutti dovrebbero sapere, quotidianamente dai pazienti asmatici proviene
una pressione per ridurre o addirittura sospendere la terapia: ebbene, le voci bibliografiche trovate furono scarsissime, per
cui ad entrambi venne il desiderio di fare
il punto sull’argomento ed aprire un dibattito … Ne sortì, dopo un anno, una mia
relazione al tradizionale appuntamento invernale del Dipartimento di Allergologia
Milanese (DAM) ed una pubblicazione negli atti del convegno. Grande fu lo stupore
dello scrivente quando, in discussione, un
illustre farmacologo, voce peraltro isolata,
contestò la relazione argomentando che
avevo contravvenuto al giuramento di
Ippocrate: l’asma era malattia flogistica
cronica e la terapia doveva essere mantenuta per sempre…
Insomma l’asmatico era un condannato
alla terapia a vita! Da allora poco tempo è
trascorso, ma sembra un secolo ed il pendolo nel suo instancabile moto è passato
dalla parte opposta:
1. Le linee guida internazionali, supportate da un forse eccessivo spreco di lavori
policentrici che portano nomi di anagrammi o acronimi, hanno finalmente
17
recepito lo step-down, in accordo con
le esigenze della flessibilità terapeutica,
delle istanze del paziente e della spesa sanitaria non più illimitata.
2. Un editoriale pubblicato nel 2002 sul
Journal of Allergy and Clinical
Immunology: “Step-down” therapy for
asthma: why, when and how? ha puntualizzato lo stato dell’arte in merito al tema
in oggetto. (Bacharier LB, JACI
2002;109:916-9)
3. Infine, un recentissimo convegno promosso da una compagnia farmaceutica ha
fotografato questo shift, conquistando alla
causa dello step-down anche “opinion
leaders”… dello step-up! In questa sede
un collega anglosassone “dalla parte del
paziente” si è spinto sino ad affermare che
il self-management può essere esteso alla
sospensione della terapia e tutti ad annuire in un afflato di flessibilità: macché tre
mesi di controllo… anche pochi giorni di
terapia e poi diminuire, diminuire…
Il pendolo dunque ora è di qua, spinto da
ragioni composite… ma questo benedetto
PNEUMORAMA 30 / IX / 1-2003
asmatico come deve essere curato ed in funzione di quali umori?
Mi si consentano due chiose.
In merito alle linee guida, mi sembra doveroso precisare che accanto ai pur necessari
organismi internazionali, le iniziative locali,
addirittura aziendali, sembrano più confacenti allo spirito innovativo che le linee guida debbono avere (a tal proposito consiglierei di leggere l’articolo di Cartabellotta e
Potena dell’aprile 2001 “La guideline entra
in azienda” su “Sanità e management”).
Tale indirizzo è stato recepito dalla Regione
Lombardia che tramite il DAM ha incaricato lo scrivente come coordinatore assieme ai
colleghi Foresi, Madonini, Vaghi ed un
gruppo di allergologi di stendere una review
sulle linee guida dell’asma in EBM, adattan-
dole alla realtà milanese. Review che sarà
discussa con tutte le componenti del dipartimento prima della pubblicazione. In merito
al cosiddetto step-down, credo che se ne sarebbe dovuto parlare da subito: molti colleghi in verità, fruendo di un continuo contatto col paziente, l’hanno da sempre praticato
senza attendere gli input di “opinion leaders” avulsi dalla realtà, dediti alla pratica
di snocciolare solo voci bibliografiche, presenziando ai simposi più disparati.
Tutto ciò, con affetto, mi porta a ricordare
un mio maestro che, tuffato sulla macchina
da scrivere nel suo studio nell’atto di approntare uno “state of the art” su non so
cosa, avvisato dalla caposala che un paziente stava male, gridò: “presto chiamate un
medico!”
18
GLI ARTICOLI
Evidence-Based Pneumology:
fatti, non parole
di Enrico Clini e
Riccardo Pellegrino
C
Ci siamo ritrovati in una fredda sera di
gennaio nella elegante città di Ferrara,
ospiti interessati del workshop su
Evidence-Based Pneumology programmato da GIMBE® e dai suoi esemplari animatori e colleghi (Antonino Cartabellotta
e Alfredo Potena), ognuno di noi con una
propria aspettativa, ma tutti accomunati
da una somigliante curiosità.
Così 24 pneumologi italiani hanno iniziato
questa esperienza professionale formativa
per esplorare un mondo per taluni nuovo,
per altri già conosciuto, per nessuno comunque sistematicamente mai affrontato.
La medicina basata sulla evidenza è un
metodo che, partendo da un quesito clinico e attraverso la ricerca delle evidenze
scientifiche esistenti e della loro relativa
valutazione critica, insegna a tradurre il
messaggio nella pratica clinica. In sintesi
è un processo che sviluppa la capacità
di ricercare, valutare e applicare [1].
Nell’affrontare il graduale svolgimento
di questo corso, strutturato in due moduli
didattici della durata di 3 giorni in due
settimane successive, ognuno di noi si è,
presto o tardi, confrontato con il sorgere di
alcuni dubbi che di seguito cercheremo di
esplicitare.
Vale la pena, oggi, di conoscere e applicare la disciplina della medicina basata sull’evidenza in pneumologia?
I presupposti teorici di questa metodologia
rendono probabilmente superflua la domanda, soprattutto se desideriamo che la
nostra materia continui a mantenersi di-
gnitosamente autonoma nell’area della
professione medica. Tuttavia questa riflessione ci pare troppo scontata e non rende
onore allo sforzo didattico che il corso ha
voluto trasferire ai partecipanti. Mano a
mano che il corso approfondiva i vari temi
proposti (management dell’informazione
biomedica, valutazione della efficacia dei
trial clinici, significato delle revisioni sistematiche ed occasionali, il ruolo delle linee
guida come strumento del governo clinico,
le strategie per modificare la pratica professionale) applicati alla pneumologia,
un’altra riflessione più ambiziosa si è
aperta nella nostra mente. Nell’ambito
del processo autocritico su cui ogni medi- 19
co, oggi, dovrebbe tarare il proprio status
culturale e, più in senso lato, professionale, esiste un consistente principio secondo
cui, laddove esiste una fonte di informazione non adeguatamente misurata e soppesata (cioé variamente distorta), l’utente
non è in grado di interpretarne la rilevanza e la validità applicativa nella propria
attività quotidiana. Ci pare, questa, una
ragione più che sufficiente per auspicare
l’applicazione di questa metodologia anche alla nostra specialità, al fine di mantenerla (o forse renderla) professionalmente
la più “dignitosa” possibile. La EvidenceBased Pneumology ha infatti sensibilmente contribuito, nel corso degli ultimi anni,
a chiarire aree grigie sulla diagnosi ed il
trattamento di patologie come asma bronchiale e BPCO, patologie che, pur epidemiologicamente rilevanti, hanno troppo risentito di una colpevole “sottocultura”
specialistica.
In che posto si colloca questo strumento
nel panorama dell’offerta formativa dello
pneumologo moderni?
PNEUMORAMA 30 / IX / 1-2003
Questa domanda ha trovato, crediamo, le
risposte più inaspettate tra molti dei partecipanti. Infatti, abituati spesso all’aggiornamento professionale disordinato,
poco finalizzato e spesso autodidattico che
segue la fase post-laurea e post-diploma,
i più hanno dovuto ammettere che l’acquisizione di questa metodologia rappresenta
un requisito addirittura preliminare rispetto ad uno o più interessi specifici,
ovvero che l’applicazione nella pratica
di questo o quel quesito clinico non può
prescindere da un’analisi cosciente dell’informazione scientifica. Quindi la nostra
risposta più ovvia alla domanda è che
l’efficacia professionale dello pneumologo
moderno sarà tanto maggiore quanto più
precoce e prioritario sarà lo spazio da dedicare a questa materia. In questo senso,
è stato interessante sentire la domanda di
qualcuno del gruppo che ha detto: “ma,
20 e se questi corsi fossero già alla portata
di coloro che oggi si preparano alla professione di pneumologo domani?”.
Ottimo suggerimento per le nuove generazioni e chi le sta facendo crescere.
Quale ruolo deve avere un dirigente pneumologo nell’interazione con i servizi dell’azienda sanitaria?
Questa domanda ha trovato spazio verso
la fase finale del corso, quando cioé il panorama delle conoscenze si è ampliato
sulla serie di implicazioni che un metodo
(questo metodo con i relativi argomenti e
temi) può determinare sui comportamenti
professionali al di là della routine (sia essa
quella del reparto ospedaliero, dell’ambulatorio territoriale, del proprio studio privato, della didattica universitaria, ecc.).
Ancora una volta potremmo concludere
che nei presupposti culturali della
Evidence-Based Pneumology stia la risposta. Il professionista dotato di questa sensibilità culturale (e forse solo quello) potrà
rendersi attore protagonista nell’ambito
della “decision making” dell’area aziendale sanitaria, divenendo comunque parteci-
pe (pur nel suo piccolo) delle scelte di programma, abituandosi finalmente ad essere
propositivo per non subire solo, come
spesso accade, decisioni “superficiali” legate prevalentemente ad opinioni, magari
di altri professionisti non medici e non
esperti.
Che spazio trova la medicina basata sulla
evidenza nella logica delle decisioni e
strategie di politica sanitaria?
Questo ultimo dubbio è nato francamente
come logica conseguenza della domanda
precedente. La risposta ora la conosciamo
e potremmo ermeticamente riassumerla in
un termine: “rilevante”. Il problema resta
la forza con cui la nostra decisione e convinzione è in grado di trasferire questo
messaggio e a spingere ogni interlocutore
sul terreno del confronto basato su questo
tipo di presupposto. Volendo rimanere solo
all’ambito della professione medica integrata in un servizio aziendale, come potremmo immaginare un Direttore Sanitario
o un Direttore di Struttura culturalmente
carente da questo punto di vista? Come
potremmo pensare che, in assenza dell’
applicazione di questo processo, una qualsiasi decisione sanitaria aziendale sia una
“buona decisione”?
Al termine di sei giorni intensi un tiepido
ma scintillante sole invernale ha accompagnato il ritorno al nostro lavoro quotidiano. Ora ci riteniamo convinti (o più convinti) di potere e dovere sviluppare un’arma culturale preziosa e insostituibile, ciascuno nella propria realtà e nel rispetto del
ruolo dignitoso che dobbiamo mantenere,
come pneumologi ma prima ancora come
medici che di fronte hanno un proprio
simile che necessita di una risposta certa
(e spesso in tempi rapidi).
Non sappiamo se le domande che ci siamo
posti e le risposte che abbiamo trovato siano quelle che, più di altre, possono contribuire a stimolare la curiosità di altri colleghi. Non è questo l’obiettivo delle riflessioni che abbiamo affidato a queste pagine e
GLI ARTICOLI
che sono nate spontanee, non richieste.
Oggi abbiamo capito semplicemente che
dobbiamo comunque trasferire questa
esperienza alla vita professionale di tutti
i giorni e ai colleghi che condividono il nostro lavoro, dobbiamo approfondire “longlife” questa esperienza, non dobbiamo fare cadere nel vuoto gli stimoli ricevuti.
Vogliamo dare merito e risalto a questa
iniziativa degli anfitrionici colleghi del
GIMBE® anche per avere saputo coniugare serietà e professionalità, dedizione, simpatia e cordialità, facendo risaltare tra i
partecipanti il giusto entusiasmo e la solidale coscienza di avere potuto raggiungere
importanti obiettivi professionali (cosa,
oggi, sempre più rara in riferimento al panorama delle offerte formative esistenti).
BIBLIOGRAFIA
21
[1] Sackett DL, Strauss SE, Richardson WS,
Rosemberg W, Haynes RB. Evidence-Based
Medicine: How to Practice and Teach EBM.
(2nd edition). Edimburgh: Churchill Livingstone, 2000
PNEUMORAMA 30 / IX / 1-2003
ECM. De Gustibùs!
di Francesco de Blasio
N
Non si è mai discusso come in questo
periodo di Educazione Medica Continua
(ECM), e la cosa non può che far piacere.
Dall’introduzione in Italia del concetto di
ECM, infatti, si è assistito ad un grande
fermento innovativo, in gran parte
(ad onor del vero) dovuto alla preoccupazione degli operatori sanitari di conoscere
il più possibile sulle metodiche di acquisizione dei punteggi e sulle modalità del lo22 ro utilizzo. Purtroppo, dopo aver chiarito
(almeno in parte) i dubbi iniziali, la
Commissione Ministeriale per l’ECM si è
vista letteralmente sommersa, prima dalle
domande di registrazione dei provider degli eventi formativi e, successivamente, da
decine di migliaia di proposte di eventi da
valutare e convalidare, ed a cui assegnare
un punteggio. Nonostante si sia provveduto ad aumentare i componenti della commissione, il lavoro resta improbo e può
ancora capitare che un evento formativo
(se vogliamo, chiamiamolo ancora congresso scientifico o corso di aggiornamento) riceva i crediti formativi molto tempo
dopo la sua conclusione. Il problema, però, a mio parere resta un altro: l’Italia è un
Paese di santi, poeti, navigatori e …provider! In altri termini, una volta che si è deciso di istituire un sacrosanto sistema
di certificazione della formazione e dell’aggiornamento per il personale sanitario, ed
una volta che si è voluto prendere come
esempio il trentennale sistema vigente negli
Stati Uniti (che, tanto per cambiare, sono
molto avanti rispetto a gran parte del
Mondo), si è poi inopinatamente deciso di
cambiare le regole secondo non si sa bene
quale criterio “migliorativo”. In pratica, i
crediti vengono attribuiti dalla Commissione
ECM sulla base di un giudizio di merito che
il più delle volte non può che essere meno
che superficiale. A beneficio dei pochi che
non ne fossero a conoscenza, negli USA
esistono la ACCME (Accreditation Council
for Continuing Medical Education) e la
AMA (American Medical Association);
la prima concede l’accreditamento alle
Società Scientifiche per organizzare eventi
formativi; la seconda, emana le disposizioni relative al riconoscimento delle attività
di aggiornamento per la qualificazione/riqualificazione del personale medico.
Punto! E basta! Ancora più semplicemente
(per quelle 2-3 persone che non avessero
ancora capito!) l’ACCME accredita ogni
Società Scientifica che ne faccia legittima richiesta per organizzare eventi formativi secondo le disposizioni dell’AMA.
È di una semplicità disarmante! Ma noi,
che siamo maestri nel complicarci la vita
(ma magari fosse solo questo il motivo!),
abbiamo inventato organismi di arbitraria
costituzione che si avocano il diritto della
valutazione degli eventi formativi, in numero variabile da specialità a specialità.
Questi ultimi, non certamente in accordo
con la Commissione Ministeriale, attestano
la loro competenza nel merito, proponendo propri criteri di valutazione. Ad essi
si aggiunge la Federazione Italiana delle
Società Mediche (FISM) che, paragonandosi all’AMA, rivendica il “diritto” di stabilire le regole per l’accreditamento e anche di stilare i metodi per la concessione
dei crediti. Si spiega così che due diversi
eventi formativi, il congresso regionale
GLI ARTICOLI
AIPO Puglia (16-18 gennaio 2003) e gli
Incontri a Levante co-organizzati dalle
Cattedre Pneumologiche delle Università
di Foggia e Bari (20-22 gennaio 2003),
caratterizzati da un’impostazione organizzativa pressoché identica (3 giornate di incontri + 1 corso di aggiornamento), abbiano ricevuto un numero di crediti assai diverso (rispettivamente, 16 e 8). Ho citato,
si badi bene, solo gli ultimi due congressi
in ordine temporale, per i quali si è anche
verificato una quasi contemporaneità, ma
il problema si è posto anche in molte
altre occasioni. L’esperto di turno mi dice:
“Ma la Commissione è entrata nel merito,
ed ha espresso un giudizio sulla qualità
delle relazioni e dei relatori!”. Ed io rispondo, emulando il grande Totò: “Ma mi
faccia il piacere!”. Ma come? Due congressi che si svolgono nella stessa regione,
con l’80% dei relatori in comune, gli stessi
24 moderatori, lo stesso numero di letture cosiddette “magistrali”! Per di più,
il secondo congresso prevedeva interventi
da parte di relatori stranieri ed aveva ricevuto la sponsorship dell’American College
of Chest Physicians! Nulla di personale,
ovviamente, con gli amici dell’AIPO
Puglia, ma è a tutti chiaro come siamo
di fronte ad una lampante contraddizione,
frutto del contorto meccanismo prima
descritto. E allora, perché non si adotta il
sistema ACCME americano?
1. La società scientifica (ad esempio,
l’AIPO, la SIMER, la UIP) chiede alla
Commissione Ministeriale per l’ECM di
essere accreditata ad organizzare iniziative
rivolte alla qualificazione/riqualificazione
del personale medico.
2. Il Comitato Organizzatore di un
Congresso Scientifico (ad esempio, una
Divisione Ospedaliera, una Cattedra
Universitaria, una Associazione
Scientifica) chiede la sponsorizzazione alla
Società Scientifica che, tramite una apposita commissione per l’educazione medica
continua, la concede o la rifiuta.
3. In caso di concessione della sponsorizzazione, la commissione ECM della
Società Scientifica quantifica i crediti da
attribuire sotto forma di crediti orari, in
numero pari al numero di ore offerte per
la formazione e l’aggiornamento.
4. Punto e basta! (Lo so, sono ripetitivo!)
La Commissione per l’Educazione
Continua dell’American College of Chest
Physicians è composta da 14 membri,
di cui uno funge da presidente, che restano in carica 3 anni. Di essa fanno parte
medici specialisti in malattie del torace
(pneumologi, cardiologi, anestesisti, chirurghi cardio-toracici) e fisioterapisti. Si
riunisce diverse volte all’anno, il più delle
volte attraverso conference call o via
e-mail. Riceve ogni anno circa 50 richieste
di sponsorizzazione, sia nazionali che internazionali. I suoi membri sono tenuti a
valutare il contenuto del programma scientifico, la qualità dei relatori, gli eventuali
conflitti d’interesse con Aziende Farmaceutiche e deve esprimere il proprio parere all’unanimità. Se uno solo dei componenti
non approva una richiesta, la sponsorizzazione non viene concessa, e con essa i crediti
ECM. Ogni anno la Società Scientifica deve rendere conto all’ACCME circa il suo
operato in qualità di ente sponsorizzatore
di eventi formativi e se, come nel caso recente dell’American Thoracic Society, tale
opera non viene giudicata appropriata, le
può essere revocato l’accreditamento.
Complicarsi la vita può essere anche giustificato da motivi più o meno comprensibili come, ad esempio, cercare a tutti i
costi di ritagliarsi una piccola fetta di potere decisionale. Sempre parafrasando
il Principe della Risata: De Gustibùs!
GLI ARTICOLI
Il Nursing nel percorso del Miglioramento
Continuo della Qualità
di Silvia Tognella e
Rosanna Bisato
N
Negli ultimi anni si è assistito ad una sempre
più ampia applicazione delle norme ISO 9000
in ambito sanitario, sebbene tali norme siano
nate nell’ambiente manifatturiero e le prime
aziende ad applicarle siano state quelle del
settore meccanico. Intendendo per Sistema
Qualità “la struttura organizzativa, le procedure, i processi e le risorse necessarie ad attuare la Gestione per la Qualità”, è importante specificare che ogni Unità Operativa di una
struttura sanitaria, come ad esempio la
26 Pneumologia, possiede comunque un proprio
Sistema di gestione che prescinde dall’aver
adottato quanto previsto dalle norme ISO
9000. Il Sistema di Gestione per la Qualità
in una Unità Operativa non si discosta concettualmente dal sistema operativo abituale,
ma vuole essere la sua rappresentazione ed il
modello da utilizzare per gestire sia le attività
operative, che quelle di carattere organizzativo e gestionale: assicurare che le prestazioni
erogate siano in accordo con le esigenze del
cliente e le risorse disponibili. Le nuove norme
ISO tengono fortemente in conto questa premessa ed il loro approccio è concentrato sui
FIGURA 1.
FIGURA 2.
processi svolti dalle organizzazioni, oltre che
sul governo di questi ultimi (Figura 1).
Per processo si intende “una o più attività che
trasformano i dati di input in dati di output
aggiungendo valore”; per garantire “il valore
aggiunto” del processo è indispensabile identificare le persone, le apparecchiature, i metodi,
i materiali e gli ambienti adeguati affinché
l’output, cioè il servizio erogato nel caso della
struttura sanitaria, sia di qualità e risponda
alle esigenze del cliente (Figura 2).
L’Azienda Sanitaria nel suo complesso può essere vista sia come un unico macroprocesso al
cui interno sono presenti altri processi o fasi
fra loro collegati, ognuna delle quali produce
“valore aggiunto”, o come un sistema dove
coesistono e cooperano sotto-insiemi diversi
(le varie Unità Operative), tra loro collegati in
un “catena del valore” finalizzata al cliente
(Figura 3). Anche all’interno di ogni singola
Unità Operativa sono identificabili numerosi
processi che concorrono all’erogazione della
prestazione sanitaria richiesta dal pazienteutente; alcuni esempi specifici per una Unità
Operativa di Pneumologia sono riportati nella
figura successiva (Figura 4). Per attuare il
“miglioramento continuo per la Qualità” in
una struttura sanitaria occorre incrementare il
valore dei singoli processi che concorrono
a costituire la prestazione erogata al pazienteutente. Parte integrante della struttura saniGLI ARTICOLI
taria, e quindi anche dei suoi processi, è certamente l’attività di assistenza infermieristica, il nursing,
che si affianca al paziente-utente
in modo diretto e puntuale in tutte
le fasi del percorso seguito dal paziente all’interno della struttura
sanitaria. Nella “catena del valore” di un Sistema di gestione per
la Qualità, il nursing rappresenta
quindi un processo di fondamentale importanza per la qualità del servizio offerto, in
quanto si pone come interfaccia fra il paziente-cliente e tutte le funzioni dell’Unità
Operativa della struttura sanitaria. Volendo
gestire il nursing come processo integrato al
Sistema di gestione per la Qualità, bisogna
FIGURA 3.
quindi definire i clienti (i pazienti ed i loro
parenti, i colleghi della altre unità operative),
le loro esigenze (cortesia e gentilezza, competenza professionale, chiarezza nelle informazioni, adeguato aggiornamento professionale,
adeguato aggiornamento tecnologico e idonea
manutenzione delle apparecchiature utilizzate) e le modalità di erogazione del servizio offerto. Quest’ultimo passaggio viene effettuato
FIGURA 4.
tramite la stesura di procedure ed istruzioni
operative che permettono a tutto il personale
coinvolto di definire in modo univoco ed inequivocabile quale standard minimo di qualità
intendano erogare, e di garantirne l’attuazione. Sviluppare un sistema qualità richiede come pre-requisito fondamentale l’individuazione delle esigenze dei clienti. Nel caso di una
struttura sanitaria, i clienti non sono solamente i pazienti-utenti o le altre Unità Operative,
ma anche le Istituzioni: sviluppare un Sistema
Qualità secondo le norme ISO 9000 prevede,
quindi, l’integrazione di tutto quanto sopra
27
riportato alle prescrizioni legate alle leggi nazionali, regionali, alle linee guida delle Società
Scientifiche, ecc., applicabili alla specifica
realtà sanitaria. Per applicare efficacemente
l’approccio e la gestione per processi è inoltre
necessario che in tutta l’organizzazione sanitaria si evolvano anche le modalità di gestione
delle risorse; è in particolare necessario che si
passi da una visione per “mansione dei singoli
operatori del Nursing” ad una per “responsabilità” delle attività svolte da ognuno nel contesto di uno o più processi, tenendo conto dell’impatto sul risultato finale - valore della prestazione e/o servizio - per il quale il personale
interessato è chiamato a concorrere.
È questo un importante cambiamento che
sempre più vede il personale del nursing
come un vero e proprio “team” i cui componenti, pur nella diversità delle singole responsabilità, operano di comune accordo per
raggiungere il medesimo risultato finale:
l’erogazione di prestazioni di Qualità, che
soddisfino le esigenze degli utenti.
Dagli Atti del 6° Congresso Asma Bronchiale
e BPCO: Obiettivi Rimedi Strategie.
Verona, 22-24 Gennaio 2003
PNEUMORAMA 30 / IX / 1-2003
GLI ABSTRACT
Dagli Abstract di CHEST 2002
II Parte
Impatto dei fattori demografici e
sociali sugli aspetti fisici della qualità
della vita (PQOL) in pazienti BPCO
arruolati in un programma di gestione
della malattia (PGM)
Scopo: stimare l’impatto dei fattori demografici e sociali sugli aspetti fisici della qualità della vita (PQOL) nei pazienti BPCO
arruolati in un programma di gestione della
malattia (PGM).
Metodi: i pazienti arruolati in un programma PGM per BPCO per almeno180
giorni e con almeno una misura della
PQOL basale e di follow-up furono inclusi
nell’analisi (n=526). I dati demografici
28 e sociali furono raccolti sia attraverso interviste che riferiti direttamente al disease
manager da parte dei pazienti e poi inseriti in un data base clinico. L’età media dei
pazienti era 71 anni. Il 61% dei pazienti
erano femmine. La durata media del programma BPCO era di 338 giorni. Il 62%
dei pazienti possedeva un diploma di
scuola superiore od universitario. Il 52%
era sposato. Il 29% viveva da solo e il
90% era di razza bianca. Le informazioni
del PQOL furono raccolte utilizzando
l’SF-12. L’SF-12 fu somministrato al momento dell’ammissione al programma
BPCO e successivamente ogni quattro mesi. La modificazione nel punteggio PQOL
è calcolata sottraendo il valore basale da
quello ottenuto più di recente.
Risultati: nel complesso, il punteggio
PQOL era aumentato dell’11% ed era
statisticamente significativo (p <0.01).
Addirittura, il 44% dei pazienti (n=233)
mostrò un incremento clinicamente significativo del proprio punteggio PQOL (l’intervallo di confidenza del 95% per una rilevanza clinica significativa è + 5.7 punti).
Un altro 39% rimase clinicamente stabile
(n=205). Dei suddetti fattori demografici
e sociali, solo l’età era fortemente correlata
con le modificazioni del PQOL previste
dal metodo di correlazione di Pearson
(p <0.01): un’età più avanzata era positivamente correlata con la modifica del
PQOL. Sono state condotte le analisi di
regressione per: età, durata della permanenza nel programma, genere, istruzione,
modo di vivere, stato maritale e punteggio
basale di PQOL sulle modifiche del PQOL.
Il punteggio basale di PQOL e la durata di
permanenza nel programma erano negativamente associate con le modifiche nel
punteggio PQOL (p <0.01). Inoltre, l’età
era positivamente associata (p <0.05),
mentre l’istruzione aveva una significatività marginale (p <0.06). L’analisi di regressione implica che coloro che avevano
una scolarità inferiore presentavano realmente un maggiore incremento sulla media del loro punteggio PQOL.
Conclusioni: nonostante il fatto che la popolazione di pazienti sia anziana e presenti una malattia incurabile, il 44% dei pazienti aveva un incremento significativo
nel loro punteggio PQOL. Interessante è
il fatto che le modifiche del punteggio del
PQOL non erano correlate con fattori sociali o demografici, fatta eccezione per
l’età e il grado di istruzione. I suddetti risultati implicano che PGM offre un uguale
accesso alla cura e che aiuta a evitare
il declino fisico dei pazienti nel tempo.
Implicazioni cliniche: riduzioni clinicamente significative nei punteggi PQOL
possono essere utilizzate come indicatori
per la decisione su quando notificare
al medico di base i sintomi/problemi
potenziali che meritano di essere presi in
considerazione.
GLI ABSTRACT
Grant Support: Progetto supportato
da CorSolutions.
The impact of demographic and social
factors on physical quality of life in COPD
patients enrolled in a disease management
program
David R Walker, Patricia M Stern, Miriam
Cannon-Wagner, Richard P Vance; Health
Services Research, CorSolutions, Buffalo
Grove, IL
Aspergillosi disseminata in una donna
gravida immunocompetente
Scopo: l’Aspergillus è un organismo ubiquitario che provoca una malattia disseminata
solitamente in ospiti immunocompromessi.
È noto che la gravidanza può causare alterazione nei meccanismi di difesa dell’ospite
ed è stata associata ad infezioni fungine
disseminate, in modo particolare coccidiomicosi, ma non era mai stata associata in
precedenza con un’infezione invasiva/disseminata da Aspergillus. Presentiamo il caso di una donna gravida immunocompetente che sviluppò un’aspergillosi disseminata
fatale.
Metodi: una giovane donna (18 anni) caucasica (1° gravidanza, 31° settimana di gestazione) fu ricoverata per una riacutizzazione di asma. Negli anni precedenti aveva
utilizzato una terapia broncodilatatrice intermittente senza aver mai dovuto ricorrere
alla terapia steroidea. All’ingresso era apiretica e all’esame obiettivo erano presenti
solo sibili espiratori. Il battito cardiaco fetale era normale. Alla Rx del torace venivano riscontrati infiltrati polmonari bibasilari. I GB erano 9000 con 79% polinucleati e 8% linfociti. La paziente fu trattata e.v. con fluidi, metilprednisolone e antibiotici, ma continuò a presentare importante broncospasmo. Sviluppò una progressiva ipossiemia e richiese l’intubazione
e la ventilazione meccanica. Venne successivamente estubata, ma ancora sviluppò
un peggioramento dello scambio gassoso.
Nel rischio di un distress fetale, fu sottoposta ad un parto cesareo e rimase in ventilazione meccanica anche dopo l’intervento. Sviluppò infiltrati bilaterali progressivi.
Un campione raccolto in corso di broncoscopia mostrò ife fungine compatibili con
aspergillus. Fu introdotta Amphotricina B,
ma la paziente continuò a peggiorare.
In 16° giornata morì con MOFF (MultiOrgan Failure). All’autopsia fu riscontrato
tessuto polmonare emorragico e un ascesso tiroideo, entrambi indotti dall’invasione
dell’aspergillus.
Risultati: questo rappresenta il primo caso
riferito di infezione aspergillare disseminata sviluppatasi in una gravida altrimenti
sana. L’aspergillosi invasiva di solito colpisce soggetti con deficit dell’immunità cellulo-mediata, ma è stata anche riportata in
pazienti immunocompententi con malattie
croniche polmonari (es. BPCO e asma).
29
La maggior parte di questi pazienti riferisce un’anamnesi di trattamento corticosteroideo nelle settimane o mesi precedenti lo
sviluppo della malattia. La gravidanza
produce modificazioni nell’immunità cellulo-mediata aumentando il rischio nelle
donne di sviluppare alcune infezioni. La
coccidiomicosi disseminata è la più comune infezione micotica che possa colpire le
donne gravide. Finora vi sono stati due
casi di infezione aspergillare durante la
gravidanza: un caso riguardava una donna che sviluppò un coriocarcinoma postpartum e successivamente presentò una
aspergillosi disseminata, l’altro riguardava
una donna gravida di 33 anni con sindrome HELLP (gestosi gravidica). Oltre alla
gravidanza, la nostra paziente aveva minimi fattori di rischio per lo sviluppo dell’aspergillosi disseminata (asma). La durata
del trattamento steroideo prima della diagnosi era stata di soli 10 giorni.
Le nostre diagnosi differenziali relative al
peggioramento della malattia polmonare
avevano preso in considerazione la polmoPNEUMORAMA 30 / IX / 1-2003
Disseminated aspergillosis in a immunocompetent pregnant woman
Median Ali, Peter Kaplan, Brian Carlin,
Brian Veynovich, Timothy Babinchak;
Division of Pulmonary and Critical Care,
MCP –Hahnemann University School of
Medicine, Pittsburgh, Pennsylvania
Relazione tra la capacità di leggere le
30 informazioni sanitarie e l’aderenza alla
terapia corticosteroidea inalatoria nei
cittadini adulti asmatici ad alto rischio
Scopo: modalità inefficaci di self-management, inclusa la non aderenza alla terapia,
contribuiscono all’eccesso di morbilità e
mortalità osservati nelle malattie croniche.
Studi recenti suggeriscono che la scarsa
capacità di leggere le informazioni sanitarie (SCLIS) sia associata ad un peggiore
stato di salute nei pazienti con malattie
croniche. Abbiamo ipotizzato che la scarsa
aderenza alla terapia possa spiegare la relazione tra la ridotta SCLIS e gli scarsi risultati sulla salute. Scopo di questo studio
era di esaminare la relazione tra la scarsa
SCLIS e l’aderenza, misurata con obiettività, alla terapia corticosteroidea inalatoria
(ICS) in una popolazione di asmatici in
scarso controllo clinico.
Metodi: studio prospettico di coorte con
l’utilizzo del Short Test of Functional
Health Literacy (STOFHLA) per verificare
la SCLIS e strumenti di monitoraggio elettronico per misurare l’aderenza agli ICS
nei 14 giorni dopo la dimissione ospedaliera. Le informazioni demografiche e lo
STOFHLA furono raccolte durante l’ospedalizzazione attraverso interviste. Alla dimissione i pazienti ricevettero l’ICS (fluticasone 220 mcg MDI), dopo una sessione
intensiva di educazione sull’uso appropriato degli ICS e sulla tecnica inalatoria.
I partecipanti furono informati che l’uso del
farmaco sarebbe stato monitorato. L’aderenza fu definita come numero di puff usati
al giorno rispetto a quelli prescritti giornalmente. I punteggi di STOFHLA erano compresi tra 0 e 36, con il livello di SCLIS definito inadeguato per valori di 0-16, marginale per valori compresi tra 17 e 22, o adeguato per valori tra 23 e 36.
Risultati: dei 37 partecipanti, 81.1% erano
Afro-Americani, l’età media (SD) era 43.5
(10.4) anni; il 73% erano donne. L’aderenza agli ICS risultò scarsa tra i partecipanti allo studio con una media del 62%
(range 12-97%) durante le 2 settimane di
follow-up. Lo score medio di STOFHLA
era 28 (range: 0-36). Otto partecipanti dimostrarono SCLIS inadeguata e presentarono un’aderenza media del 69%; 6 pazienti presentarono una SCLIS marginale con il
79% di aderenza e 23 presentarono una
SCLIS adeguata ed una aderenza del 60%
(Figura 1).
INFORMAZIONI SANITARIE VS ADERENZA A TERAPIA
CORTICOSTEROIDEA INALATORIA
PROPORZIONE MEDIA DI PUFF PRESCRITTI
nite (da virus, batteri e funghi). Il decorso
clinico era straordinariamente simile a quello dei casi di cocciodiomicosi in gravidanza,
riportati in precedenza.
Conclusioni: questo è il primo caso riportato di infezione aspergillare disseminata fatale in gravidanza. Questo organismo dovrebbe essere incluso nelle diagnosi differenziali delle pazienti che presentano un
peggioramento di infiltrati polmonari durante la gravidanza.
1
.75
.5
.25
0
0
4
8
12 16 20 24
28 32 36
SCORE MEDIO STOFHLA N28, MEDIA 24.8 RANGE (0,36)
FIGURA 1.
GLI ABSTRACT
Conclusioni: in questa popolazione di cittadini adulti con scarso controllo dell’asma, la non aderenza agli ICS era diffusa ma
non era correlata con la SCLIS. Sono necessarie ulteriori ricerche per identificare e superare le barriere all’aderenza in questo
gruppo di popolazione ad alto rischio.
Implicazioni Cliniche: la non aderenza
è un fattore critico che contribuisce allo
scarso controllo dell’asma.
Grant Support: HL63333 (CSR); Parker
B. Francis Foundation and HL67850
(JAK)
Relationship between health literacy and
adherence to inhaled corticosteroids in
high-risk inner-city adults with asthma
Dana Y Stewart, Jonathan V McCoy, Peter
Hill, Arjun S Chanmugam, Cynthia S
Rand, Jerry A Krishnan; Medicine, Johns
Hopkins University, Baltimore, MD;
32 Emergency Medicine, Johns Hopkins
University, Baltimore, MD
Costi diretti ed indiretti dell’asma
negli adulti: uno studio globale
Scopo: stimare l’importanza dei costi
diretti e indiretti dell’asma negli adulti.
Metodi: abbiamo analizzato 1997 dati di
interviste ottenute da un panel longitudinale di 401 adulti asmatici, ricavate originariamente da campioni random di penumologi, immunoallergologi e medici di base della California del Nord. Gli argomenti
del sondaggio riguardavano l’utilizzazione
dei servizi medici, compresi i ricoveri, la
cura ambulatoriale (allopatica e alternativa) dell’asma e i farmaci (incluse le terapie non tradizionali). Le spese non mediche correlate alla salute includevano i trasporti per le visite mediche per asma, l’assistenza domiciliare necessaria a causa
dell'asma e le misure di controllo domestico delle allergie. I costi indiretti dell’asma
includevano il ritiro definitivo dal lavoro,
la riduzione delle ore lavorative tra gli im-
piegati e le perdite indotte dall’asma per
attività non retribuite. Per la stima dei costi sociali diretti ed indiretti dell’asma sono stati applicati a tali attività prezzi unitari. Abbiamo anche analizzato, su base
individuale, i costi in relazione alla gravità
della malattia.
Risultati: i costi annuali medi totali dell’asma per persona furono $4318, con una
mediana di $2474 (25°-75° percentile =
$1437-$ 4125). I costi medici diretti assommano in media per soggetto a $3188
(74% del totale). Le due componenti principali dei costi medici diretti furono i farmaci ($1569) e le visite ambulatoriali
($860). I costi medici medi indiretti furono $483 per soggetto (11% del totale).
I costi medi indiretti furono $1130 per
soggetto (26% del totale). Dei costi indiretti, il costo totale per cessazione definitiva del lavoro rappresentava il 51% e la
perdita completa/parziale delle giornate di
lavoro e la perdita delle ore di lavoro rappresentavano il 48%. Le perdite non retribuite (limitazioni nelle attività domestiche) erano di <1%. I costi totali dell’asma
aumentavano con la gravità della malattia
dichiarata dal paziente. I costi annuali
medi per l’asma lieve, moderata e severa
erano rispettivamente di $2316, $4088,
e $11066, (ANOVA p<.001).
Conclusioni: i costi asma-correlati sono significativi e sono indotti da fonti multiple
di spesa. La perdita del lavoro ed il consumo di farmaci rappresentano le principali
componenti dei costi sociali dell’asma.
Implicazioni Cliniche: la cura ambulatoriale del paziente sembra essere un punto
focale dell’impatto dell’asma sulla vita
quotidiana dell'asmatico, incluso l’uso dei
farmaci e la prevenzione delle giornate di
lavoro perse.
Grant Support: Studio supportato dai
grant NHLBI RO1 HL56438 e NIOSH
grant RO1 OH03480.
Direct and indirect costs of adult asthma:
a comprehensive study
GLI ABSTRACT
Miriam G Cisternas, Paul D Blanc, Irene
H Yen, Patricia P Katz, Mark D Eisner,
Edward H Yelin; MGC Data Services,
Carlsbad, CA; Department of Medicine,
University of California, San Francisco,
San Francisco, CA; Institute for Health
Policy Studies, University of California,
San Francisco, San Francisco, CA
Prevalenza dell’asma nei bambini:
indagine in 57 scuole medie di
Filadelfia
Scopo: l’asma è la più comune malattia
cronica dell'infanzia e nei bambini è al
primo posto per ospedalizzazione e per
prescrizione di farmaci. Sebbene la prevalenza nazionale della malattia sia inferiore
al 10%, studi recenti suggeriscono cifre
superiori, specialmente nelle popolazioni
più svantaggiate. Per determinare la prevalenza dell’asma self-reported e dei vari
sintomi asmatici nei bambini di una grande comunità urbana, abbiamo condotto
un ampio screening tra gli studenti delle
scuole medie di Filadelfia.
Metodi: abbiamo condotto una ricerca sugli studenti della prima e seconda media
in 57 scuole pubbliche di Filadelfia. Come
strumento, abbiamo utilizzato un questionario già precedentemente validato
(ISAAC, International Study of Asthma
and Allergies in Childhood), che consta di
domande relative a 5 scene di vita di ragazzi con vari sintomi di asma. Questo
videoscreening era incorporato in attività
educazionali dell’AsthmaBUS, un programma strutturato ed innovativo del
Distretto scolastico di Filadelfia.
Risultati: 5764 ragazzi completarono il
nostro videoscreening (2852 prima media,
2912 seconda media; femmine: 50.4%
e maschi: 49.6%). Di questi, 24.6% ammise di aver sempre avuto asma (22% F
e 27.1% M). Inoltre, per l’anno precedente: 28.5% riportarono di aver avuto whee-
zing a riposo; 31.5% riportarono di aver
avuto wheezing da sforzo; 15.8% riportarono di essersi svegliati a causa di wheezing;
29.7% riportarono di essersi svegliati a causa della tosse; 19.9% riportarono di aver
avuto dispnea a riposo. Di tutti i ragazzi,
20.4% avevano presentato 3 o più sintomi
di asma nell’ultimo anno; 15.4% avevano
presentato 3 o più sintomi di asma una o
più volte al mese. Metà dei ragazzi con 3 sintomi nell’ultimo anno non era consapevole di
aver sempre avuto asma. Relativamente all’etnia, l’asma self-reported era presente nel
30.7% di ispanici, 25.4% di afro-americani,
19.8% di bianchi e 15.9% di asiatici.
Conclusioni: questi dati suggeriscono che
la prevalenza e la gravità dell’asma nei ragazzi delle scuole medie di città può realmente essere molto superiore a quella normalmente riportata e che molti di questi
giovani non è cosciente della diagnosi.
33
Implicazioni Cliniche: questo progetto dimostra l’estensione della prevalenza di
asma in aree urbane con scarsi servizi ed il
valore di programmi scolastici strutturati
capaci di aumentare la consapevolezza della
malattia. I nostri dati suggeriscono anche
che lo screening per asma dovrebbe essere
considerato componente obbligatoria nel
curriculum sanitario di un ampio distretto
scolastico urbano.
Grant Support: supportato dal distretto
scolastico di Filadelfia e da un grant di
Glaxo SmithKline.
Asthma prevalence in children: a survey of
57 Philadelphia middle schools
Salvatore Mangione, Elaine J Yuen,
Catherine Balsley; Department of Medicine
and CRMEHC, Jefferson Medical College,
Philadelphia, PA; Department of Family
Medicine and CRMEHC, Jefferson Medical
College, Philadelphia, PA; Office of
Curriculum Support, The School District of
Philadelphia, Philadelphia, PA
PNEUMORAMA 30 / IX / 1-2003
Actinomicosi endobronchiale
Scopo: l’Actinomicosi è un’infezione subdola, a pregressione lenta causata da un
bacillo anaerobico o microaerofilo, Gram
positivo, filamentoso e ramificato che normalmente colonizza la bocca, il colon e la
vagina. L’Actinomicosi era un’infezione
comune nell’era pre-antibiotica. La sua
incidenza è significativamente diminuita
con l’introduzione della penicillina. Il più
comune focus attuale è a livello del distretto cervico-facciale, responsabile del
60% dei casi. L’Actinomicosi toracica
si presenta nel 15% dei casi con rari riferimenti alla forma endobronchiale.
Metodi: una donna di 89 anni, di etnia
ispanica, con anamnesi di asma, due episodi di polmonite acquisita in comunità
nell’ultimo anno, trattata per TBC negli
anni ’50 e con storia di tabagismo (20
34 pacchetti/anno) fu ricoverata in ICU per
inalazioni di fumo e avvelenamento da
monossido di carbonio. Dopo un periodo
di 7 settimane fu eseguita una TC del torace che evidenziò una massa escavata,
a margini spiculati a livello del lobo inferiore sinistro (LIS), bronchiettasie da trazione nel lobo superiore omolaterale (LSS)
ed opacità ad albero in fiore nel lobo inferiore destro (LID) e nel lobo medio (LM).
Una raccolta anamnestica più dettagliata
rivelò un calo ponderale di 10 Kg negli ultimi due mesi e presenza di tosse da molti
mesi prima del ricovero. La paziente era
apiretica, pressoché edentula. Il murmure
vescicolare era ridotto a livello della base
polmonare ds. Le colture dello sputo risultarono negative per batteri, funghi e micobatteri. Fu praticata una fibrobroncoscopia che rivelò a livello del LID una massa
endobronchiale. La massa appariva color
bianco-gesso, irregolare e parzialmente
ostruente (Figura 1). Furono eseguite
biopsie endobronchiali e il lavaggio bronchiale. Il riscontro istologico rivelò
la presenza di batteri gram-positivi, fila-
mentosi e granuli giallo zolfo. Questi riscontri erano diagnostici di actinomicosi.
Risultati: l’actinomicosi endobronchiale
è una rara forma di infezione non comune.
La diagnosi differenziale di questa massa
include: neoplasie maligne o benigne, corpo estraneo, infiammazione granulomatosa, broncolitiasi. L’actinomicosi va presa
in considerazione nella diagnosi differenziale di una massa endobronchiale.
L’actinomicosi è una diagnosi frequentemente mancata o malinterpretata.
L’aspirazione del microorganismo dall’orofaringe, specialmente nei pazienti con
scarsa dentizione, è la fonte abituale dell’infezione. Altre condizioni sottostanti
associate includono la BPCO e le bronchiettasie. La nostra paziente presentava
tutti i tre i fattori di rischio. I granuli giallo zolfo in presenza di batteri gram-positivi sono diagnostici. L’esame colturale è
specifico per la diagnosi, comunque, una
sola dose di antibiotico può ridurre in modo significativo la possibilità della crescita
colturale. I più comuni riscontri radiologici includono la presenza di massa o di polmonite con o senza versamento pleurico.
Altre manifestazioni meno comuni sono la
forma miliare, le lesioni endobronchiali e
noduli polmonari multipli che possono
escavarsi. Prima dell’introduzione degli
antibiotici, il trattamento di scelta era la
resezione chirurgica. Il trattamento attualmente accettato è la sola terapia antibiotica fatta salva
la presenza di
un ascesso
chiaramente
dimostrato,
che richiede
l’intervento
chirurgico.
FIGURA 1.
ACTINOMICOSI ENDOBRONCHIALE
DANA H MARTIN, CHRISTOPHER S TAYLOR, BELA PATEL;
GLI ABSTRACT
Conclusioni: l’actinomicosi toracica è
un’infezione rara con un’espressione endobronchiale eccezionale. Gli organismi coinvolti sono altamente sensibili agli antibiotici, il che riduce la possibilità della
diagnosi. La sua reale incidenza si sospetta sia maggiore di quanto riportato. In
ogni paziente con lesione endobronchiale
nel quale sia sospettata una neoplasia,
nella diagnosi differenziale bisogna pensare anche all’actinomicosi.
Predizione del rischio di tumore
polmonare: derivazione, validazione e
implicazioni di un nuovo modello.
Scopo: l’eleggibilità per uno screening volontario e per la prevenzione e la precoce
scoperta di cancro del polmone è normalmente determinata sulla base della presenza o assenza di valori di soglia dei fattori di rischio come l’età e il tabagismo
36 (pacchetti/anno). Tra coloro che presentano tali fattori, il rischio di cancro del polmone varia enormemente. Abbiamo sviluppato e validato uno strumento clinico
che possa aiutare a quantificare il rischio
per i soggetti che superano queste soglie
di esposizione.
Metodi: abbiamo analizzato i dati di uno
studio randomizzato sulla prevenzione del
tumore polmonare che ha coinvolto 18172
grandi fumatori, che sono stati seguiti per
un totale di 168343 anni/uomo. Nel corso
del periodo di studio vi sono state 1070
nuove diagnosi di tumore (tasso di incidenza: 636 per 100000 anni/uomo).
A questi dati abbiamo applicato la regressione proporzionale per rischi di Cox per
derivare un nomogramma relativo al rischio di un soggetto di essere diagnosticato affetto da cancro entro un anno, sulla
base della combinazione di età, sesso,
esposizione all’asbesto e diverso peso dell’abitudine tabagica. La distribuzione stimata del rischio incontrata in questi studi
di prevenzione e diagnosi precoce era poi
derivata da un campione di arruolati in
uno studio sullo screening del cancro del
polmone ancora in corso.
Risultati: i parametri individuali del modello concordavano con le relazioni epidemiologiche pubblicate. Il modello generale
presentava una buona discriminazione
(Harrell’s C=0.72) ed un’eccellente calibrazione. Per i soggetti di età uguale o superiore a 55 anni, il rischio di malattia nel
primo anno sembra variare enormemente
(Tabella 1). Per esempio, entro la coorte
di soggetti arruolati nello studio prospettico di diagnosi precoce, il rischio era stimato in grado di variare di 13 volte per il
90% della coorte.
Implicazioni Cliniche: la predizione accurata del rischio può migliorare il disegno e
la condotta negli studi di prevenzione e di
diagnosi. Essa aiuta anche coloro che programmano gli screening di volontari a bilanciare i benefici potenziali dei test di
screening nei confronti dei pericoli conseguenti a risultati falsi positivi.
Grant Support: Non sussistono conflitti di
interesse.
TABELLA 1.
ESEMPI DI RISCHIO ANNUALE DI TUMORE POLMONARE
Caratteristiche demografiche
Anni di fumo
Pacchetti/ die
Anni trascorsi dalla sospensione
Rischio annuale
55 aa Femmina
20
1/
2
30
0.0002
60 aa Maschio
35
1
10
0.003
70 aa Femmina
40
2
10
0.01
70 aa Maschio
50
3
0
0.03
GLI ABSTRACT
Il diametro del cancro polmonare non
a piccole cellule correla con la sopravvivenza a lungo termine: implicazione
per il fattore T di stadiazione
Scopo: sulla base dei dati accumulati dal 1983
al 1988, il fattore T delle neoplasie non a piccole cellule (NSCLC) predice una prognosi migliore per tumori di diametro < 3 cm rispetto a
quelli 3 cm. Per giudicare se la prognosi del
NSCLC stadio I, sulla base del diametro dello
stesso potesse risultare in realtà migliore abbiamo usato un database pluri-istituzionale.
Metodi: abbiamo analizzato 9000 pazienti
> 20 anni con stadio clinico IA o IB trattati
chirurgicamente per NSCLC primitivo, registrati nel database SEER dal 1992 - 1997 con
diametro tumorale da 1-6 cm (Ries 2000).
Noduli al di sotto di 1 cm non furono inclusi
nello studio per la ridotta dimensione del campione (n=191). Sulla base della dimensione del
nodulo si raggrupparono 5 categorie: 1-1.9 cm
(n=2130, 24%), 2-2.9 cm (n=2851, 32%),
3-3.9 cm (n=1984, 22%), 4-4.9 cm (n=1161,
13%), e 5-6 cm (n=874, 10%). L’analisi di sopravvivenza fu condotta con il test KaplanMeier, il log-rank test e i modelli di Cox.
Risultati: abbiamo analizzato 4904 (53%) maschi e 4287 femmine, di età 66.6 ± 9.4 anni,
con NSCLC in stadio I. La sopravvivenza diminuiva con l’aumentare delle dimensioni del
tumore (p<0.0001). Tumori più grandi ebbero
una differenza di sopravvivenza significativa
rispetto ai tumori di 1-1.9 cm (Tabella 1). I risultati non erano modificati dopo l’aggiustamento per genere, età, istologia e tipo di chirurgia. Una mortalità leggermente superiore
fu osservata per i tumori di 3-03.9 cm rispetto
ai noduli di 2-2.9 cm (HR: 1.14, 95% CI: 1.03
-1.27), e per i tumori di 4-4.9 cm rispetto a
quelli di 3-3.9 cm (HR: 1.22, 95% CI: 1.071.39). Non vi era alcuna significativa differenza nella sopravvivenza fra i tumori di 4-4.9
cm e 5-6 cm. Analogamente, nessuna significativa differenza fu riscontrata nel confronto
tra tumori di 1-1.9 cm e noduli < 1 cm di diametro.
Conclusioni: le dimensioni del tumore sono un
predittore indipendente della sopravvivenza
nei NSCLC in stadio I. I tumori > 2 cm si associano a progressiva riduzione della sopravvivenza, anche dopo aggiustamenti per co-variabili significative. La differenza nella sopravvivenza tra gruppi con noduli > 2 cm di
diametro non è così significativa come la differenza tra questi singoli gruppi e quello con tumori di 1-1.9 cm.
Implicazioni cliniche: analogamente al tumore
della mammella il fattore T1 del cancro del
polmone dovrebbe includere tumori < 2 cm,
e il T2 quelli > 2 cm.
Diameter of non-small cell lung cancer
correlates with long-term survival
implications for t stage
Carlos M Mery, Anastasia N Pappas, Raphael
Bueno, Jeanne M Lukanich, Steven J Mentzer,
Yolonda L Colson, Phillip A Linden, David J
Sugarbaker, Michael T Jaklitsch; Thoracic Surgery,
Brigham and Women’s Hospital, Boston, MA
Traduzione degli Abstract - I e II parte - a cura di
Stefano Aiolfi, U.O. Riabilitazione Respiratoria,
Ospedale Santa Marta, Rivolta d’Adda (CR)
TABELLA 1.
MORTALITÀ SECONDO IL DIAMETRO DEL TUMORE
Diametro del tumore (cm)
Sopravvivenza a 5 anni
HR (95% CI)
1-1.9
65 %
Riferimenti
2-2.9
57 %
1.30 (1.16-1.47)
3-3.9
54 %
1.49 (1.32-1.69)
4-4.9
46 %
1.82 (1.59-2.08)
5-6
44 %
2.04 (1.77-2.36)
PNEUMORAMA 30 / IX / 1-2003
37
SPAZIO LIBERO
Salus Populi Suprema Lex
di Giuseppe Lauriello
I
In occasione di un provvedimento eccezionale, preso a proposito di una grave e inattesa calamità, è spontaneo riandare con
il pensiero ad un’antica sentenza latina:
Salus populi suprema lex. Varie interpretazioni la vogliono tratta dalla raccolta decemvirale romana meglio nota come Legge
delle XII Tavole, eppure, anche se ripetutamente consultata nelle sue varie lezioni
(Schoell, Bruns, Riccobono), non si trova
38 traccia della massima nella collazione
di frammenti a noi pervenuta. La sua origine, comunque, presenta una collocazione
indubbiamente remota, probabilmente nei
primi secoli della repubblica, se non anteriormente. Essa rientra con molta attendibilità in quei formulari magico religiosi a valenza giuridica sottesi ai vaticini ufficiali
pronunciati dagli àuspici in occasione delle
solenni ricorrenze di appello agli dei. Tanto
si desume da alcune rievocazioni di
Cicerone consegnate nel De legibus a proposito di orientamenti legislativi a forte connotazione sacrale datisi dalle primitive società
dell’antica Roma. In merito, infatti, l’A., richiamando lontane espressioni legali, ricorda: I sacerdoti facciano pronostici… per la
salute del popolo (“Sacerdotes salutem populo auguranto”- CIC. De leg. II,8,21),
un’esortazione forse illuminante per comprendere meglio il crogiolo da cui nasce la
massima, il contesto religioso punto di riferimento delle società arcaiche e che meglio
si delinea nell’altra frase ciceroniana ancora
più marcata: La vita umana ottempera alle
norme di una legge suprema (“Hominum vi-
ta iussis supremae legis obtemperat” - CIC.
De leg. III,1,3). E di norme, da valere in
forza di legge e loro potere prescrittivo, appaiono ai primordi delle comunità rurali romane sotto forma di enunciati di origine
divina. I primi giureconsulti sono i pontifices, depositari della religione come del diritto e pertanto abilitati ad emettere responsa.
La formula: Salus populi suprema lex appare quindi come accezione permeata di sacralità e di pregnanza giuridica allo stesso tempo; sacrale, perché Roma arcaica venera
deità a sfondo medico, autoctone, ritenendo
che la medicina sia un’invenzione degli dei
e dunque degna di essere dedicata al cielo:
Diis primum inventores suos designavit et
coelo dedicavit (PLINIO, XXIX,1); giuridica, perché il Quirite reputa la legge come
retto e razionale comportamento di emanazione divina, che si armonizza con l’ordine
naturale delle cose: atqui nos legem bonam
a mala nulla alia nisi naturae norma dividere possumus (CIC. De leg. I,16,44).
La dea Salute è una divinità specificamente
italica, una delle tante divinità ad interesse
medico presenti nel modesto Olimpo dei primi abitatori della penisola come la dea
Febbre, la dea Mephitis, la dea Carna, solo
per citarne alcune. Varrone ne ricorda l’origine sabina: A Sabiniis… dicimus Salutem
(VARR. Del. lat. 10,74), popolo di stirpe
Sabellica, stanziato a nord est di Roma, di
cui parla Strabone (STRAB. V,228,250),
gente insediata nel territorio molto prima
dell’avvento dei Romani e sicuramente provata dall’insalubrità della regione e dalle
ricorrenze terribili di febbri malariche e di
esalazioni mefitiche. L’esigenza di una divinità salutare che protegga il popolo dalle incursioni epidemiche, ha origine proprio dalla constatazione dell’impotenza di fronte
SPAZIO LIBERO
al ciclico ripetersi di tali flagelli. Ed ecco
Salus, la dea primeva, ancora indeterminata, che nasce nell’immaginario primordiale
di questa gente come liturgia devozionale,
precedendo i culti delle tante divinità specifiche tutelari di singoli momenti fisiopatologici dell’organismo (Febris, Partula,
Cunina, Strenia, ecc.) o forse seguendoli
come rappresentazione di un unico nume
custode del benessere e del vigore non del
singolo individuo o del singolo stato morboso, ma dell’intera comunità e dell’uno organico. Nasce, affrancandosi dai rituali della
medicina domestica intesa come protezione
intramuraria, familiare, di catoniana memoria per ergersi a difesa collettiva del popolo.
Nasce come personificazione della presa di
coscienza di un ethnos come nazione e della
propria conservazione, in quanto unicum
nella molteplicità, dall’insidia che lo sovrasta: l’aer pestilens, la malaria, una maledi40 zione incombente, nefasta. Il culto di Salus
è rapidamente assimilato dai Romani sia
per il loro profondo sentimento religioso,
tanto che di ogni atto della vita quotidiana
ne fanno un rito, sia per il forte senso
di appartenenza a una stirpe assegnata
a un superiore destino e quindi all’esigenza
della continuità, continuità che è riconosciuta proprio nell’integrità fisica e biologica
e che è incessantemente minacciata da
un ambiente infido. Infatti, in sintonia con
quanto scrive Cicerone, Roma, pur individuata in un luogo salubre e ricco di sorgenti, è inserita nel mezzo di una regione quanto mai esiziale. Tra il Palatino, l’Esquilino e
il Campidoglio insistono due stagni: il lacus
Servilius e il lacus Curtius e stagni e paludi
sono presenti tra il Viminale, la zona del
Velabro e l’area del Foro; il campo Marzio
è coperto di acquitrini; Trastevere è invaso
dalla palus codetana maior, mentre la zona
della basilica Laterana è occupata dalla palude Metronia: Locum delegit Romulus et
fontibus abundantem et in regione pestilenti
salubrem (CIC. De Rep. II,6,11). Tanto per
sottolineare come questo popolo sia costret-
to a sopportare prove terribili di terzane
maligne ed aggressioni pestilenziali proprio
ai primordi della sua identità nazionale,
tanto angosciose da lasciarne traccia nei primitivi assetti legislativi, visto che è messa
in discussione la sua stessa sopravvivenza.
Imperativa quindi la difesa dell’ambiente
e la preservazione della sanità collettiva:
Salus populi suprema lex esto! In questo
scenario non è peregrina l’ipotesi del
Puccinotti, avanzata nel secolo scorso, che
legge in questa massima un’invocazione intensamente salutare, dal momento che
l’ostilità naturale della contrada incombe
e l’esigenza di dominarla è assoluta. La dea
Salus quindi giunge ben accetta ed esaltata,
venendo a proteggere un interesse primario
dello Stato: la buona salute dei cittadini.
Ed a questa divinità, alla Salus populi i
Romani offrono doni, fanno sacrifici, recitano preghiere con apposite formule per propiziarsela e scrutarne la volontà attraverso
i presagi. Ed è tanto forte e radicata la convinzione della salute come bene supremo
che il termine passa nelle comuni espressioni augurali verbali e scritte: salutem impertiri, salutem nuntiare…
All’epoca della terza guerra sannitica e precisamente dopo la vittoria conseguita sugli
Equi e cioè nel 306 a.C. C. Giunio Bubulco,
narra Tito Livio (LIV. IX,43,25), inaugura
il tempio alla Salute sul Quirinale, che, come console aveva promesso in voto e come
censore aveva dato in appalto. Il tempio, dice Cicerone, è costruito per onorare un “valore”, così come altri templi in Roma erano
stati dedicati all’Onore, all’Abbondanza,
alla Vittoria ed ancora alla Ragione, alla
Pietà, alla Virtù, alla Fede (CIC. De leg.
II,11,28), perché, soggiunge, è degno consacrare le virtù che onorano i forti e i buoni e
tutte quelle qualità che sono cose desiderabili.
Questo tempio, informa Valerio Massimo,
ebbe le pareti affrescate da C. Fabio Pittore,
uno dei migliori artisti dell’epoca (VAL.
MAX. Mem. VIII,14,6). Il tempio di Bibulco
viene a sostituire un precedente modesto
SPAZIO LIBERO
sacello edificato presso una porta delle mura
serviane, detta appunto porta Salutaris, e
sarà successivamente distrutto da un incendio ai tempi dell’imperatore Claudio nella
prima metà del I sec.
In questo luogo sacro Salus è invocata ed
impetrata in occorrenza di epidemie e di
guerre, ma con preghiere comunque dirette
alla preservazione dell’integrità fisica dei
combattenti. L’augurium Salutis è l’intercessione rivolta alla dea attraverso un rito augurale a favore della salute pubblica, praticato
davanti le alte cariche dello Stato e del
Collegio degli Auguri. Solo in un secondo tempo “salute” acquisterà un significato estensivo, per cui anche la “salvezza della Patria”
ricadrà sotto il manto tutelare di Salus.
Scavi archeologici condotti alcuni decenni
orsono hanno portato in luce le rovine
dell’Aedes Salutis nei giardini di villa
Colonna. Salus, la Salute, è citata in varie
iscrizioni e su molte monete. Su queste ultime appare come giovane donna con in mano una coppa (patèra), da cui scorre dell’acqua termale, simbolo di salute. È presentata ancora con una corona di piante
medicinali sul capo ed in mano un serpente,
incarnazione della medicina.
Con l’arrivo a Roma di Esculapio ovvero
della medicina greca nel 293 a.C. la dea
Salus viene ad identificarsi con Igea greca,
perdendo quei contorni più tipicamente italici e soprattutto l’attributo di protettrice
della salute pubblica, come riferisce Penso,
per restare dea della sanità e del benessere
del singolo. Mancini e Pazzini sostengono
che Salus , prima dell’avvento di Esculapio,
sia stata ritenuta patrona del benessere pubblico inteso come connotazione medica; solo
in un secondo momento vi si è individuato
un riferimento alla salute fisica. Però quanto riportato in precedenza sembra avvalorare il contrario o tutto al più confortare la
congettura di Penso. L’interesse che i
Romani riservarono sin dai tempi più antichi alla prevenzione sanitaria è ancora sotto
gli occhi di tutti, espresso nei ruderi del suo
passato. L’aver colto l’importanza dei problemi di sanità pubblica e privata e quindi
di preservazione “biologica” del cittadino e
della comunità è fenomeno proprio della
romanità. Una città che riesce a dissetare
i suoi abitanti, dice Homo, con quattordici
acquedotti, ad erigere terme per migliaia
di abitanti, ad aprire parchi sul Gianicolo,
a disciplinare lo smaltimento dei rifiuti, a
sorvegliare le rive del Tevere, affinché non
straripino e non formino acquitrini, dimostra una lucida capacità organizzativa,
un’ammirevole attitudine al pragmatismo,
ma soprattutto un superiore rispetto per la
salute della collettività. Suo merito infatti
è la codificazione prima di regole igieniche
e di una legislazione sanitaria notevole nelle
sue linee fondamentali.
La “salute”, intesa come “valore” è la qualità positiva più elevata cui aspira l’uomo durante la sua vita terrena oltre che motivo
ispiratore massimo delle varie azioni umane 41
moralmente ritenute buone. La stessa “giustizia”, altro bene sommo, che riguarda il rispetto dei diritti altrui e l’attribuzione a ciascuno di ciò che gli è dovuto, è in posizione
subordinata alla “salute”, che a sua volta
precede altri due valori supremi come la
“libertà” e la “pace”. Sono tutti valori sanciti e difesi dalle costituzioni dei vari Paesi
liberi e democratici, ma ribaltati nella scala
delle priorità da motivazioni politiche e opportunistiche, che hanno trasferito la salute,
Salus-Igea, in posizione subalterna.
L’enunciato di impronta umanistica e cristiana: “La vita non ha prezzo” è stato svilito dall’assioma di marca americana: “La vita ha un costo”. La sentenza: Salus populi
suprema lex è stata schiacciata dal: Fiat iustitia et pereat mundus, costringendo Astrea
a fuggire in un angolo del cielo: Victa iacet
pietas et Virgo caede madentes, / ultima caelestium, terras Astraea reliquit (OV. Metam,
I,149-150) “Giace sconfitta la giustizia e la
Vergine Astrea, ultima dei celesti, abbandona
la terra devastata”.
PNEUMORAMA 30 / IX / 1-2003
L’ANTIFUMO
Confusione
di Giuliana Maldini
42
L’ANTIFUMO
LA BUSSOLA (Note di Bioetica)
Qualche conclusione
di Camillo Barbisan
S
Saremmo ingenui, giunti a questo punto del
ragionamento, a non accogliere e valutare
attentamente le resistenze che vengono opposte all’elaborazione che si sta tentando
di proporre.
Anzitutto il disagio degli operatori sanitari,
i quali scontano una sorta di “deficit genetico”; essi sono stati infatti “educati professionalmente” nella fase formativa a considerare pressoché esclusivamente la dimensione
virtuosa dell’agire professionale nella linea
del fare, del fare sempre, del fare sempre
con tutti i mezzi a disposizione. Molta minor
propensione è stata sollecitata verso l’altrettanto rilevante lato della questione: appunto
quello che introduce a contemperare il fare
con l’appropriatezza etica del medesimo.
L’integrazione offerta dal sapere e dalla
prassi bioetica nelle svariate manifestazioni
rappresentano senza ombra di dubbio
una risorsa efficace capace quanto meno
di istruire il profilo di complessità e di completezza dei fatti in esame.
Vi è ancora da recepire il disagio della pubblica opinione rappresentato da un misto di
ingenuità, di confusione, di sorpresa.
Forse non vi è capacità di affrontare i problemi quando accadono perché la cultura
civile, il dibattito mediatico nel nostro paese
o non affronta o indulge a trattazioni, sul
registro emozionale di una serie di questioni
che – in ogni caso – muovono tutte intorno
all’intreccio da dipanare tra nuovi poteri
della medicina da una parte, espressioni di
volontà/libertà dei soggetti coimplicati dall’altra. Ma, tutto questo, non può essere richiesto improvvisamente (rispetto all’ethos
che ci connota) o formalisticamente (senza
cioè chiamare in causa aspetti sostanziali
che rinviano al senso, al significato che ciascuno attribuisce al proprio esistere).
È perciò innegabile l’urgenza di produrre
e proporre stimoli capaci di dare gli esiti attesi al senso comune ed al costume vigenti.
Vi è infine da richiamare una ulteriore manifestazione di disagio quale cifra che interpreta gli atti, i pronunciamenti, le riflessioni
provenienti dal mondo degli operatori giuridici e dei legislatori da una parte e dall’ambito delle espressioni offerte dalle fedi religiose dall’altra.
L’istanza irrinunciabile – principio di civiltà
– di concedere garanzie e tutela ai diritti dei 43
deboli talvolta mal si accorda con una normatività ed una giurisprudenza non sempre
in grado di contemperare la valorizzazione
della tradizione con quegli aspetti di novità
già abbondantemente allusi in queste pagine. Ovvio che l’alternativa non è né lo scioglimento dei poteri/capacità sopra indicati
da qualsiasi vincolo né tantomeno un atteggiamento diametralmente opposto, teso ad
irrigidire gli atti sia sotto il profilo dell’esecuzione sia relativamente alla eventuale successiva valutazione. Quella appena delineata
è certamente una situazione di non facile
gestione ma non potrebbe essere altrimenti,
stante il fatto che non è la normatività giuridica a creare l’ethos bensì, viceversa è a
partire da quest’ultimo (primo!) che si originano quegli elementi capaci di orientare,
prescrivere, vincolare il complesso di eventi
e rapporti che accadono entro il vissuto sociale nelle sue svariate articolazioni e manifestazioni. Senza ombra di dubbio un’attenzione del tutto rilevante deve essere posta
agli eventi inerenti il mondo biomedico.
Premono attualmente urgenze sostanziali:
PNEUMORAMA 30 / IX / 1-2003
oltre a quelle già indicate s’aggiungono
quelle relative alla possibilità di intervenire
sulle fasi iniziali/finali della vita; ma vi sono
pure urgenze formali che fanno ritenere l’esigenza di superare normative di tipo localistico in direzione di espressioni di natura
più estesa se non addirittura planetaria alla
luce del fatto che la scienza e la biomedicina
“non conoscono” i confini che abitualmente
delimitano terre e popoli.
Nel “frattempo” grava sulle spalle degli
operatori del diritto l’onere e la responsabilità di far rispettare la normativa vigente
senza tuttavia trascurare di valorizzare al
massimo livello possibile quelle indicazioni
che provengono dalla riflessione “culturale
e militante” della bioetica quali manifestazioni delle nuove ed ancora fragili costruzioni etiche in via di elaborazione all’interno
del mondo biomedico e nel confronto con le
altre istanze rappresentate dai saperi
44 umanistici.
Per avviarci alla conclusione bisogna riconoscere un ruolo ancora rilevante nel custodire, ri-trascrivere, incrementare l’ethos alle
fedi religiose. Anche le manifestazioni di
queste ultime non possono limitarsi a ripetere le sintesi del passato oppure a concentrare tutto lo sforzo intorno agli aspetti teorici
della vicenda in questione. L’esplorazione
dell’umano e di ciò di cui esso è meritevole
– nella linea della bontà, della giustizia e
della verità – non può non fare i conti anche
con quelle possibilità di intervento che su di
esso abbiamo – soprattutto in questi ultimi
anni – accumulato. Non può e non deve suscitare meraviglia il fatto che le teologie e le
prassi dei credenti continuino a ragionare in
termini di sacralità riferendosi alla vita: sarebbe singolare il contrario!
L’auspicio è che anche a partire dalla considerazione attenta della fisionomia e dei contesti dei “nuovi poteri” si elabori una riflessione atta ad integrare la dimensione della
già richiamata dignità/qualità della vita
stessa. Perciò proprio perché la vita si offre
come il valore supremo non può essere
“costretta” a perdurare “artificialmente”
anche nelle circostanze nelle quali, prescindendo dai supporti e dalle surrogazioni, essa
ha altra destinazione, molto diversa rispetto
alla ripresa totale o parziale.
Oggettivamente e soggettivamente è necessario assumere questo contenzioso per evitare che, alla pesantezza che inevitabilmente
manifesta ogni morire, non si aggiunga la
gravosità delle condizioni nelle quali questo
accade pur potendo non farlo accadere.
Le forme autentiche di rispetto, sollecitudine, prossimità, responsabilità, proprio al fine di onorare il cardine della sacralità, possono esigere, in alcune situazioni, di valutare attentamente un agire etico che sopravanzi rispetto ad un fare professionale che
impedisce ad una storia umana di realizzare
il proprio destino: fosse anche quella manifestazione estrema della finitezza che è rappresentata dalla morte.
LA BUSSOLA
& PNEUMORAMA
AIAnewsletter
Comunicazione ai Soci
46
Cari Soci,
con le votazioni, svoltesi a Bologna, in occasione dell’ultimo Congresso Nazionale dell’Associazione, grazie ai Vostri voti, sono entrato a far parte del Consiglio Direttivo. Nel primo Consiglio
Direttivo è stato nominato Presidente dell’Associazione il prof. Gianfilippo Bagnato. Nell’aprile
u.s. il prof. Bagnato, dopo aver constatato che tale carica mal si conciliava con i gravosi incarichi
accademici, scientifici ed assistenziali, da poco tempo assunti presso l’Università degli Studi di
Messina, ove, essendo risultato vincitore di Concorso Nazionale di Professore di Prima Fascia per
la disciplina di Reumatologia, era stato chiamato su tale insegnamento con il compito anche di riorganizzare l’Unità Operativa di Reumatologia, ha comunicato al Consiglio la decisione di rassegnare, suo malgrado, le dimissioni dall’impegnativo incarico di Presidente suggerendo la mia nomina per il completamento del mandato. Il Consiglio ha accettato e fatta sua la proposta nominandomi, nella stessa seduta, Presidente dell’Associazione.
Desidero quindi come primo atto ringraziare il prof. Bagnato per avermi indicato come suo successore ed il Consiglio tutto per avermi accordato la sua completa fiducia affidandomi, con sincero entusiasmo, tale prestigioso, anche se gravoso, incarico che desidero condividere con tutti i
componenti del Consiglio. Il momento è infatti difficile e delicato per le numerose problematiche
che coinvolgono l’Associazione, i Soci e le principali attività che ci hanno contraddistinto. I tempi
stanno cambiando e penso che sia giusto adeguarvisi rapidamente senza tuttavia alterare le nostre originarie connotazioni, gli scopi ed i principi dell’AIA. Le finalità dell’AIA sono infatti ancora
attualissime e ci consentono di affrontare serenamente e con fiducia la sfida del nuovo millennio.
Nella prima riunione sotto la mia Presidenza sono state confermate tutte le commissioni nominate nella precedente seduta di Bologna e sono state vagliate alcune nuove proposte per dare maggiore visibilità all’Associazione ed intraprendere nuovi studi e ricerche.
Dopo avervi aggiornato sugli ultimi avvenimenti svoltisi nel Direttivo, con fiducia ed amicizia invio
a Voi tutti il mio primo saluto di Presidente, invitandovi a collaborare attivamente, con suggerimenti e consigli che mi potete inviare per e-mail, fax o per telefono; l’Associazione, come ben sapete, è un bene comune di tutti gli iscritti. Per meglio adempiere al mandato ho chiesto al Dott.
Roberto Albertini, membro del Consiglio, che gode della mia completa fiducia, di fare da tramite
fra voi e me per quesiti di qualsiasi tipo.
Cordiali saluti a voi tutti ed “ad multos annos”.
Pierpaolo Dall’Aglio
E-mail: [email protected]
Tel 0521 991387 fax 0521 982519
Il nuovo Consiglio Direttivo dell’Associazione risulta così composto
Presidente: Pierpaolo Dall’Aglio.
Vice Presidente: Mariangela Manfredi.
Segretario: Paola Minale.
Past President: Paolo Mandrioli.
Consiglio Direttivo: Roberto Albertini, Gennaro D’Amato, Sebastiano Gangemi, Paola De
Nuntiis, Guido Marcer, Marzia Onorari, Emma Tedeschini,Alessandro Travaglini, Mario Zanca.
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Attività del Gruppo di Lavoro AIA
Educazione - Informazione e Comunicazione
Responsabili: dr.ssa M. Manfredi - e-mail: [email protected]
dr.ssa P. Minale - e-mail: [email protected]
1) Sono stati allacciati rapporti con la rete H PH nazionale (Ospedali promotori della salute) presentando un lavoro interaziendale da parte della U.O. Allergologia ed Immunologia clinica e U.O.
Laboratorio Immunologia ed Allergologia del Nuovo Ospedale San Giovanni di Dio dell’Azienda
Sanitaria di Firenze insieme alla U.O.Allergologia e Immunologia dell’Ospedale San Martino di Genova
“Allergia e scuola”. Obiettivo futuro è implementare i rapporti tra AIA ed i Responsabili HPH.
2) Sono stati curati e implementati i rapporti con le Associazioni quali Federasma per condividere
strategie a fini educativi e informativi. Temi di interesse comune: “Allergia a scuola”; “Qualità dell’aria a scuola”.
3) È stata offerta la collaborazione a Federasma per la campagna di informazione su “Qualità dell’aria” offrendo il patrocinio per la realizzazione di un libretto informativo “Qualità dell’aria nelle
scuole” con il coinvolgimento di eventuali altre Società scientifiche e Associazioni malati.
4) È stato assunto l’impegno di aggiornare periodicamente il sito AIA sullo stato di avanzamento
delle attività del gruppo.
5) È in programma lo sviluppo della collaborazione già esistente con le ARPA allo scopo di progettare programmi educazionali, ad esempio nella scuola, da condividere e realizzare insieme
sfruttando le diverse competenze.
6) È in programma la realizzazione e successiva diffusione di un questionario per i soci AIA al fine
di effettuare una ricognizione delle attività educazionali svolte, per conoscere i gruppi che lavorano in questo campo a livello italiano e quindi poter elaborare progetti a comune. La ricognizione
delle attività educazionali svolte in campo allergologico/ambientale è auspicabile possa essere
estesa anche ad altre Associazioni scientifiche allo scopo di creare un’interfaccia tra i gruppi educazionali operanti nelle diverse Associazioni.
Notizie
Comunichiamo a tutti i Soci che la Commissione Nazionale per la Formazione Continua ha accreditato quale
attività di Formazione Continua l’evento formativo denominato Congresso Nazionale di Aerobiologia “Aria e
Salute”, tenutosi a Bologna dal 13 al 15 Novembre 2002, assegnando ai partecipanti 10 Crediti Formativi E.C.M
22nd Congress of the European Academy of Allergology and Clinical Immunology - EAACI
Parigi (F), 7-11 giugno 2003
EAACI Executive Office
Tel. +46 8 459 66 23 Fax +46 8 663 38 15
[email protected]
EAACI will offer Continuing Medical Education (CME) credits
6th European Course on Basic Aerobiology
Poznan (PL), 7-13 agosto 2003.
Chair person:Alicja Stach
University of Medical Sciences,Allergic Disease Diagnostic Centre
Tel. +48 61 8528 503/249 Fax +48 61 8520 671
[email protected]
The course is recommended by IAA
3th European Symposium In Aerobiology – TESA
Worcester (UK), 30 agosto - 4 settembre 2003
Chair person: Prof. Jean Emberlin
National Pollen Research Unit, University College
Worcester WR2 6 AJ UK
[email protected]
PNEUMORAMA 30 / IX / 1-2003
47
AIAnewsletter
ASSOCIAZIONE ITALIANA DI AEROBIOLOGIA
RETE ITALIANA DI MONITORAGGIO DEGLI AEROALLERGENI
CENTRI DI MONITORAGGIO ATTIVI AL 13 MAGGIO 2003
48
AL - Novi Ligure - Al2
L.G. Cremonte, M.G. Mazzarello
ASL 22 - Osp. San Giacomo
Novi Ligure (AL)
BZ - Brunico - Bz3
E. Bucher, E. Zieger
Appa Bolzano Lab. Biologico Provinciale
Via Sottomonte, 2 - Laives (BZ)
GE - Genova - Ge1
S.Voltolini, L.Bertoluzzo, C. Montanari
A. O. S. Martino U.O.Allergologia
Largo R. Benzi, 10 - Genova
AO - Aosta - Ao2
R. Martello, P.Acconcia
A.R.P.A.Valle d’Aosta
Regione Borgnalle, 3 - Aosta
BZ - Silandro - Bz4
E. Bucher, E. Zieger
Appa Bolzano Lab. Biologico Provinciale
Via Sottomonte, 2 - Laives (BZ)
GE - Genova - Ge3
M. Molina, E. Carlini, S.Trichilo
ARPAL - Dip. di Genova Laboratorio
Via Montesano, 5 - Genova
AO - Frazione Gimillan (Cogne) - Ao3
R. Martello, P.Accocia
A.R.P.A.Valle d’Aosta
Regione Borgnalle, 3 - Aosta
CA - Cagliari - Ca1
G. Piu, P.U. Mulas
Ambulatorio Allergologico G. Piu
Via Zagabria, 51 Cagliari (CA)
GE - Lavagna - Ge2
G.Albalustri, M.Audisio
ASL 4 Chiavarese Lab.Analisi Osp. Lavagna
Via Don Bobbio, 25 - Lavagna (GE)
AP - Ascoli Piceno - Ap1
G. Nardi
Osp. Prov. Mazzoni U.S.L.13
Serv. Immun.Allerg. e Trasfusionale
Via Degli Iris, 35 - Ascoli Piceno
CE - Caserta - Ce1
A. Cirillo, L. Gallo, M. Caputo
U.O.Allergologia e Immunologia Clinica
A. O. di Caserta
Via Tescione - Caserta
AP - S. Bnedetto del Tronto - Ap2
E. Piunti, R.Alleva, S. Fraticelli
ASL n. 12 S. Benedetto del Tronto
U. O. di Allergologia P. O.
Via Manara, 7 - S. Benedetto del Tronto (AP)
CS - Cosenza - Cs1
F. Romano, M.I. Scarlato
A. O. di Cosenza O. "Mariano Santo"
Via Benedetto Croce, 23
Cosenza
AQ - L'Aquila - Aq1
G.Tonietti, C. Petrucci
Università degli Studi di L’Aquila
Dip. Med. Interna e Sanità Pubblica
Via S. Sisto, 22/E - L'Aquila
FE - Ferrara - Fe1
F. Ghion, M.L.Tampieri, E. Manfredini
A.R.P.A. - Sez. Provinciale di Ferrara
Corso della Giovecca, 169 - Ferrara
AR - Arezzo - Ar1
G. Coniglio
ASL. 8 Arezzo
Via Nenni - Arezzo
FI - Firenze NW - Fi1
M. Onorari, M.P. Domenighetti
ARPAT U.O. Biologia Ambientale
Sez.Aerobiologia
Via Baroni, 18 - Pistoia
AV - Avellino - Av1
U.Viola, M.T. Mottola,A. Polcari
Casa di Cura “Montevergine"
Via M. Malzoni - Mercogliano (AV)
BO - Bologna - Bo1
A.M. Casali , M. Felicori
A.R.P.A. - Sez. Provin. Bologna
Settore Chimico
Via Triachini, 17 - Bologna
BO - S. Giovanni in Persiceto - Bo3
S. Marvelli, L. Olmi
Centro Agricoltura Ambiente
Via di Mezzo Levante 2233
Crevalcore (BO)
BZ - Bolzano - BZ2
E. Bucher,V. Kofler
Appa Bolzano Lab. Biologico Provinciale
Via Sottomonte, 2 - Laives (BZ)
FI - Firenze SW - Fi2
M. Manfredi, C. Menicocci
U.O. Immunologia Allergologia
Nuovo Osp. S. Giovanni di Dio
Via Torregalli, 3 - Firenze
FO - Cesena - Fo2
E. Fantini, P.Veronesi
A.R.P.A. Sez. Provin. di Forlì/Cesena
Via Salinatore, 20 - Forlì
FO - Forlì - Fo1
E. Fantini, P.Veronesi
A.R.P.A. Sez. Provin. di Forlì/Cesena
Via Salinatore, 20 - Forlì
FO - Rimini - Fo3
M.T. Biagini, P.Anelli
Settore Biotossicologico
A.R.P.A. - Sez. Provin. di Rimini
Piazza Malatesta, 29 - Rimini
IM - Imperia - Im3
L. Occello, E. Ceretta
ARPAL Dip. di Imperia
Via Nizza, 6 - Imperia
LC - Castenovo - Lc1
F. Della Torre,A. Molinari, R. Spinelli
I.N.R.C.A. I.R.C.C.S. - Div. Pneumologia
Via Monteregio, 13 - Casatenovo (LC)
LI - Livorno - Li1
E. Goracci
ASL 6 Dip. Prevenzione
Borgo S. Jacopo - Livorno
LI - Piombino – Li2
L. Paoli
ASL 6 di Livorno Zona Val di Cornia
S.S. 398 Loc. Montegemoli c/o ARPAT
Piombino (LI)
LU - Pietrasanta - Lu1
M. Onorari, M.P. Domenighetti
A.R.P.A.T. PISTOIA
U.O. Biologia Ambientale
Via Baroni, 18 - Pistoia
ME - Messina Nord - Me5
R. Picone, D. Falduto, R. Damino
Ist. ed Orto Botanico Università di Messina
Salita Sperone, 31 - Località S.Agata (ME)
MI - Milano Sud - Mi3
F. Ottoboni, G. Cappai
Lofarma Allergeni
V. le Cassala, 40 - Milano
MN - Mantova - Mn2
M. Zanca
ASL MANTOVA
Via Trento, 6 - Mantova
MO - Modena - Mo1
L.Venturi, P. Natali, C. Barbieri
ARPA - Sez. Provin. di Modena
Via Fontanelli, 23 - Modena
AIANEWSLETTER
AIAnewsletter
MO - Vignola - Mo2
C.Alberta Accorsi,A.M. Mercuri
Dip. Biologia Animale Ist. ed Orto Botanico
Università Modena e Reggio
Viale Caduti in Guerra, 127 - Modena
PV - Montescano - Pv1
C. Fracchia, S. Ricci
Fondazione “S. Maugeri”
Cen. Med. Montescano
Via per Montescano - Montescano (PV)
NA - Napoli Nord - Na2
G. D'Amato, M. Russo
A.O.R.N. Cardarelli
Rione Sirignano, 10 - Napoli
PV - Pavia - Pv2
C. Biale,A. Bossi, M. G. Calcagno
Fondazione “S. Maugeri” (IRCCS)
Via A. Ferrata, 8 - Pavia
NO - Veruno - No1
C.F. Donner,A. Capelli, I. Gnemmi
C. M. Riabilitazione Fondazione "S. Maugeri"
Via per Revislate, 13 - Veruno (NO)
RA - Ravenna - Ra3
M. Pagnani
A.R.P.A. - Sez. Provin. di Ravenna
Settore Biotossicologico
Via Alberoni, 17 - Ravenna
PC - S. Lazzaro Alberoni - Pc1
C. Curtoni,A. Lodigiani, L. Contardi
Settore Biotossicologico
A.R.P.A. Sez. Provin. di Piacenza
Via XXI Aprile, 48 – Piacenza
PD - Padova - Pd1
G. Marcer,A. Bordin
Dip. di Medicina Ambientale e Sanità
Pubblica Università di Padova
Via Giustiniani, 2 - Padova
PG - Perugia - Pg1
E. Bricchi, E.Tedeschini, P. Fioriti
Dip. Biologia Vegetale Univ. Perugia
Borgo XX Giugno, 74 - Perugia
PO - Prato - Pi1
F. C. Franchi, L. Lapi
A.R.P.A.T. Dip. Provin. Prato
Via Lodi, 20 - Prato (FI)
PR - Parma - Pr1
P. Dall'Aglio, R.Albertini
Univ. di Parma Ist. di Patologia Medica
Via Gramsci, 14 - Parma (PR)
PR - Parma Ovest - Pr2
F. Cassoni, G. Pinto
A.R.P.A.- Sez. Provin. di Parma
Via Spalato, 4 - Parma (PR)
PT - Montecatini Terme - Pt2
M. Onorari, M.P. Domenighetti
A.R.P.A.T. PISTOIA
U.O. Biologia Ambientale
Via Baroni, 18 - Pistoia
PT - Pistoia - Pt1
M. Onorari, M.P. Domenighetti
A.R.P.A.T. PISTOIA
U.O. Biologia Ambientale
Via Baroni, 18 - Pistoia
RE - Reggio Emilia - Re1
L. Camellini, M. Cavalchi
A.R.P.A. - Sez. Provin. di Reggio Emilia
Via Amendola, 2 - Reggio Emilia
RM - Roma - Rm2
O. De Pità, F. Greco, S. Cadoni
Istituto Dermopatico dell’Immacolata
Via Monti di Creta, 104 - Roma
RM - Roma Centro (UCEA) - Rm8
A. Brunetti, M.C. Serra,A. Pasquini
Ufficio Centrale Ecologia Agraria
Via del Carovita, 7/A - Roma
RM - Roma E.U.R.(Osp.S.Eugenio) - Rm7
A.Travaglini, G. De Sanctis,A. Mazzitelli,
D. Leonardi
Univ. di Roma Tor Vergata Dip. Biologia
Via della Ricerca Scientifica,1 - Roma
RM - Roma NW (Osp. S. Pietro) - Rm6
A.Travaglini, F. Froio,A. Mazzitelli,
D. Leonardi
Univ. di Roma Tor Vergata Dip. Biologia
Via della Ricerca Scientifica,1 - Roma
SP - La Spezia - Sp2
C. Grillo, C. Benco E. Rossi
A.R.P.A.L. Dip. Provinciale di La Spezia
Via Fontevivo, 129 - La Spezia
SS - Sassari - Ss1
G.Vargiu,A.Vargiu
Studio Specialistico Allerg. ed Immunol.
Piazza mons. Mazzotti, 6 - Sassari
SV - Savona - Sv4
D.Alleteo, G. Rossi, C. Puccioni
ARPAL - Dip. di Savona
Via Zunini 1 - Savona
TN - S. Michele All'Adige - Tn2
E. Gottardini, F. Cristofolini
Ist.Agrario di S. Michele all’Adige
Via Mach, 2 - San Michele all' Adige (TN)
TO - Torino - To2
R. Caramiello, L. Reale
Dip. Biologia Vegetale
Via P.A. Mattioli, 25 - Torino
TS - Trieste Castello S. Giusto - Ts1
L. Rizzi Longo, M.L. Pizzulin Sauli
Università di Trieste Dip. di Biologia
Via L. Giorgieri, 10 - Trieste
VA - Busto Arsizio - Va3
P. Zanon, E. Chiodini, P. Pozzi
Serv.Allerg. Div. Pneumologia
Ospedale di Busto Arsizio
Via A. da Brescia, 3 - Busto Arsizio (VA)
VA - Gallarate - Va2
G.Albasser, R. Pozzi
A. O. S.Antonio Abate - Gallarate (VA)
Via Pastori, 4 - Gallarate (VA)
VA - Varese - Va1
F. Brunetta, P.Alabardi, F.Vassallo
Osp. di Circolo e Fond. Macchi - Varese
RM - RomaTorVergata (Fac.Scienze) - Rm5 Pneumologia - Allergologia
Viale L. Borri, 57 - Varese
A.Travaglini,A. Mazzitelli, D. Leonardi
Università di Roma Tor Vergata Dip. Biologia
VR3 - Verona - Vr3
Via della Ricerca Scientifica,1 - Roma
Mario Olivieri, M. Nicolis
Dip. di Medicina e Sanità Pubblica
RO - Rovigo - Ro1
Servizio di Medicina del Lavoro
G. Dall'Ara, B. Dall'Ara
P. le L.A. Scuro, 10 - Verona
Div. Pneumologia USL 18 Rovigo (Veneto)
Viale Tre Martiri - Rovigo
VT - Capranica - Vt1
O. de Pità, D. Quaratino, F. Greco
SO - Sondrio - So2
Ist. Dermopatico dell'Immacolata
P. Scherini
ASL Della Provincia di Sondrio U.O. Medica Sede Distaccata di Capranica Villa Paola
Via Luigi Monti, 1 - Capranica (VT)
Via Stelvio, 35/A - Sondrio
COME CONTATTARE AIA
E-mail: [email protected]
http://www.isao.bo.cnr.it/aerobio/aia/AIAIT.html
Tel. 051 6399575 - Fax 051 6399649
PNEUMORAMA 30 / IX / 1-2003
49
LE SOCIETÀ E LE ASSOCIAZIONI
AAPC
Associazione Aretina
di Pneumologia Clinica
Fondata ad Arezzo il 2 febbraio 1996, l’Associazione ha lo scopo di promuovere e realizzare la ricerca in campo pneumologico, sviluppare iniziative di educazione sanitaria e di sperimentazione di
attività nel settore della Pneumologia.
Soci: I. Archinucci, S. Donato-Alessi,
G. Coniglio, G. Guadagni, F. Fabianelli,
M. Naldi, M. Rossi, R. Scala
Sede: U.O. Pneunologia, ASL 8 Arezzo,
Via Fonte Veneziana, 8 - 52100 Arezzo
Tel. 0575 305231/305575
Fax 0575 305270/305209
E-mail: [email protected]
ACCP
American College of Chest Physicians
Capitolo Italiano
50
Regent: G.U. Di Maria (CT)
Governors: A. Corrado (FI), N.Crimi (CT),
R. Dal Negro (VR), M. Del Donno (PR),
G. Girbino (ME), M. Luisetti (PV),
C.M. Sanguinetti (RM), P. Zannini (MI)
Segreteria Nazionale:
Dott. Francesco de Blasio
Unità Funzionale di Riabilitazione Respiratoria,
Casa di Cura Clinic Center S.p.A.
Via Cintia - Parco S. Paolo - 80126 Napoli
Tel. 081 7283144 Fax 081 8046977
E-mail: [email protected]
AIA
Associazione Italiana di Aerobiologia
Presidente: G.F. Bagnato
Vice Presidente: M. Manfredi
Past President: P. Mandrioli
Segretario-Tesoriere: P. Minale
Consiglieri: R. Albertini, P.P. Dall’Aglio,
G. D’Amato, P. De Nuntiis, G. Marcer,
M. Onorari, E. Tedeschini, A. Travaglini, M. Zanca
Sede:
c/o Istituto ISAC-CNR
Via Gobetti 101 - 40129 Bologna
Tel. 051 6399575 Fax 051 6399649
E-mail: [email protected]
www.isac.cnr.it/aerobio/aia
AIMS
Associazione Italiana Medicina del
Sonno
Presidente Onorario: E. Lugaresi
Past President: M.G. Terzano
Presidente: F. Cirignotta
Vice Presidente: F. Michele Puca
Segretario: L. Ferini Strambi
Tesoriere: G.L. Gigli
Consiglieri: O. Bruni, A. Braghiroli, F. Ferrillo,
M. Guazzelli, L. Parrino, G. Plazzi
Revisori dei Conti: E. Bonanni, R. Manni,
S. Mondini
Segreteria: L. Ferini Strambi
Centro per i Disturbi del Sonno
Istituto Scientifico Ospedale S. Raffaele
Via Stamira d’Ancona, 20 - 20127 Milano
Tel. 02 26433383 Fax 02 26433394
AIPO
Associazione Italiana Pneumologi
Ospedalieri
Presidenti Onorari: M. De Palma, V. Giuliano,
G. Melillo
Presidente: A.M. Moretti
Past Presidenti: C.F. Donner, V. Fogliani,
C.M. Sanguinetti
Vice Presidenti: F. De Benedetto, A. Di Gregorio,
B.Viola
Segretario Generale Tesoriere: A. Corrado
Consiglio Direttivo: S. Amaducci, R. De Tullio,
A. Dolcetti, F. Fiorentini, G.P. Ligla, S. Mirabella,
M. Neri, R. Pela, D. Pelucco, M. Polverino,
L. Portalone, G. Santelli, F. Vigorito, M.
Dottorini, G. Spadaro
Revisori dei Conti: G. Agati, R. Le Donne, F. Mazza
Probiviri: M. Capone, G. Foddai, A. Rossi
Presidenza: A.M. Moretti
Ospedale San Paolo - Div. II Pneumologia
Contrada Caposcardicchio - 70123 Bari
Tel. 080 5843550
Segreteria:
Via Frua, 15 - 20146 Milano
Tel. 02 43911560 Fax 02 43317999
E-mail: [email protected]
Executive Manager: Ciro Curcio
Segretario Generale Tesoriere:
Unità di Terapia Intensiva Polmonare,
Az. Osp. Careggi - C.T.O. Largo Palagi, 1
50134 Firenze Tel. 055 4277559
AIST
Associazione Italiana per lo Studio
della Tosse
Presidente: A. Zanasi
Vice-Presidente: A. Potena
Segretario: P. Garzia
Sede: Via Mazzini, 12 - 40138 Bologna
Tel. 051 307 307 Fax 051 302 490
E-mail: [email protected]
LE SOCIETÀ E LE ASSOCIAZIONI
ALIR
Associazione per la Lotta contro
l’Insufficienza Respiratoria
Segreterio Generale: A. Bernardi Pesce
Vice segreterio vicario: G.N. Bassi
Vice segreterio addetto ai problemi sanitari:
C. Sturani
Vice segreterio addetto ai problemi sociali
e pubbliche relazioni: L. Spagnolli Ferretti
Vice segreterio tesoriere: G. Ferrandes
Consiglieri: V. Colorizio, F. Curradi, U. Racca,
G. Sala, R. Sicheri, V. Squasi
Sede: Via Marin, 28 - 45011 Adria
Tel./Fax 042 623704
www.pneumonet.it/alir
Segreteria Organizzativa: C/o V. Ballan
Via de Rossignoli, 48
35012 Camposampiero (PD)
E-mail: [email protected]
Chiunque può dare il suo contributo
sul conto corrente postale dell’ALIR:
CCP 10350452, ALIR
Via Marin, 28 - 45011 Adria.
52 AMOR
Associazione Milanese di
Ossigenoterapia Riabilitativa
Presidente: A. Naddeo
Vice Presidente: B. Perrone
Consiglieri: R. Adami, E. Bottinelli, C. Caminaghi,
L. Gavazzi, V. Peona, A. Pessina, A. Pizzi
Uditore: M. Schiavina
Revisore dei conti: M. Ricco Galluzzo
Presidente onorario: I. Brambilla, F. Falletti
Sede: Ospedale di Milano Niguarda
P.zza Ospedale Maggiore, 3 - 20162 Milano
Tel./Fax 02 66104061
ARIR
Associazione Riabilitatori
dell’Insufficienza Respiratoria
Presidente: M. Lazzeri
Vice presidente: G. Oliva
Segretario: A. Brivio
Tesoriere: U. Dalpasso
Consiglieri: P. Frigerio, G. Piaggi, M. Sommariva,
E. Zampogna
Consigliere Onorario: M. Bassi, I. Brambilla
Sede: A.O. Ospedale Niguarda Ca’ Granda
c/o Unità Spinale
Piazza Ospedale Maggiore, 3 - 20162 Milano
Segreteria: c/o Anna Brivio
Via Abetone, 14 - Milano
Cell. 347 8044525 - Fax. 02 700557594
E-mail: [email protected]
[email protected]
Sito: www.arirassociazione.org
www.pneumonet.it/arir
AsIMOV
Associazione Medici ed Odontoiatri Velisti
Direzione Scientifica: R. De Tullio
Via E. Del Re 4 - 70125 Bari
Tel. 0347 3314461 - Fax 0805 473978
E-mail: [email protected]
Per informazioni: Direzione Organizzativa
E. Belli Via Valesio 1 - 00179 Roma
Tel. 0335 6651680 - Fax 0678 349 130
Associazione Italiana Pazienti BPCO
Comitato Direttivo
Presidente: M. Franchi
Vicepresidente: G. Arangio Ruiz
Segretario: E. Donati
Tesoriere: M. Casiraghi
Consiglieri: F. Franchi
Sede legale: Unità Operativa Complessa
di Pneumologia, Azienda Complesso Ospedaliero
S. Filippo Neri, Roma - Direttore dell’U.C.O.:
Claudio M. Sanguinetti
Segreteria Operativa: C/o Effetti Srl
Via Gallarate, 106 - 20151 Milano
Tel. 02 3343281 - Fax 02 33002105
E-mail: [email protected]
Per informazioni:
Presidente: M. Franchi
Via Cassia, 605 - 00189 Roma
Tel. 06 33253020 - Fax 06 33259798
E-mail: [email protected]
Associazione SANTORIO per la
Pneumologia
Comitato Direttivo: Presidente: R. Ukmar (TS)
Vice Presidente: G. Talmasson (UD)
Segretario: V. Masci (TS)
Presidente Onorario: C. Serra (GO)
Consiglieri: F. Ciani (TS), A. Muzzi (TS),
F. Mazza (PN), O. Delicati (GO)
Sede legale: c/o Dr. V. Masci
Via San Lazzaro, 8 - Trieste
Tel. 040 369 543
Assogastecnici - Gruppo Gas Medicinali
(Federchimica)
Associazione Nazionale Aziende produttrici gas
medicinali, tecnici e speciali.
Nell’ambito dell’Assogastecnici, le tematiche riLE SOCIETÀ E LE ASSOCIAZIONI
guardanti il settore dei gas medicinali sono demandate al Gruppo Gas Medicinali al quale aderiscono le aziende produttrici, distributrici di gas
medicinali, i produttori di dispositivi medici per
l’erogazione dei gas medicinali presso le strutture
di cura (Impianti centralizzati distribuzione gas
medicinali e la creazione del vuoto, Impianti centralizzati per l’evacuazione gas anestetici).
Le attività proprie riguardanti l’ossigenoterapia
domiciliare sono trattate dalla Commissione
Ossigenoterapia Domiciliare.
Sede: Via Giovanni da Procida, 11 - 20147 Milano
Tel. 02 34565 234 - Fax 02 34565 311
E-mail: [email protected]
Sito: http://assogastecnici.federchimica.it/ggm
FEDERASMA
Federazione Italiana delle
Associazioni di sostegno ai Malati
Asmatici e Allergici
54
Presidente Onorario: M. Franchi
Comitato Direttivo
Presidente: C.F. Tesi
Vicepresidente: M.C. Bisetto
Segretario: M. Carbonara
Tesoriere: G. Di Martino
Coordinatore con il Comitato medico-scientifico:
G. Castagna
Consiglieri: E. Savarese, D. Gianelli
Revisori dei Conti: B. Garavello, M. Lazzati,
L. Scaranello
Sede: c/o Fondazione S. Maugeri
Via Roncaccio,16 - 21049 Tradate (VA)
Tel. e Fax 0331 829 667
Segreteria Amministrativa:
Via del Lazzeretto 111/113 - 59100 Prato
Tel. 0574 541353 - Fax 0574 542351
E-mail: [email protected] www.federasma.org
Associazioni aderenti a FEDERASMA
A.A.A.A. - Associazione Aretusea Asma e
Allergia - ONLUS - c/o Servizio di Fisiopatologia
Respiratoria Ospedale “A. Rizza”
v.le Epipoli 74 - 96100 Siracusa
Tel. 0931 724544 - Fax 0931 491723
A.AG.AS.A. - Associazione Agrigentina Asma e
Allergia
Sede: Via Gioeni 174 - 92100 Agrigento
Tel. 0922 24243
Segreteria: via Aldo Moro, 212
92026 Favara (AG) - Tel. 0922 437619
Associazione ASMA Sardegna
Via Pergolesi 45 - 09128 Cagliari
Tel. 070 486760 - Fax 070 488293
A.B.A. - Associazione per il Bambino Allergico
c/o Clinica Pediatrica dell’Università di Milano
Via Commenda 9 - 20122 Milano
Segreteria: c/o Ospedale Fatebenefratelli
C.so Porta Nuova 23 - 20121 Milano
Tel. e Fax 02 6571217
A.C.A.R. - Associazione Cremasca per
l’Assistenza Respiratoria - ONLUS
c/o Divisione Pneumologia Ospedale Maggiore
via Macallè 14 - 26013 Crema (CR)
Segreteria: Via Roma 2/b 26010 Ripalta
Cremasca (CR) - Tel. e Fax 0373 68109
A.I.P.A.A. - Associazione Italiana dei Pazienti
Asmatici ed Allergici
c/o Istituto di Medicina Generale e Pneumologia
dell’Università di Palermo, Ospedale “V. Cervello”
via Trabucco 180 - 90146 Palermo
Tel. 091 6254238 - Fax 091 6254909
Sezione: Termini Imerese, Osp. Di Cristina (PA)
A.I.S.A. - Associazione Italiana Studi Asmatici ONLUS - via Latilla 16 - 70123 Bari
Tel. e Fax 080 5566895
A.M.A.-Regione Umbria - Associazione Malati
Allergici della Regione Umbria - ONLUS
via delle Cove 1 - 06126 Perugia
Tel. 075 5733930 - Fax 075 5783654
A.M.A.R./Regione Abruzzo - Associazione
Malati Apparato Respiratorio
c/o Divisione Pneumologia Ospedale S. Camillo
De Lellis - via C. Forlanini 50 - 66100 Chieti
Tel. e Fax 0871 61379
Delegazioni: Chieti, L’Aquila, Pesaro, Teramo
A.P.A.C. - Associazione per il Paziente Asmatico
ed Allergico Calabrese - ONLUS
c/o ASL 11, Struttura Poliambulatoriale “Gallico”
via Guarnaro 11 - 89100 Reggio Calabria
Tel. 0965 371093 - Fax 0965 371822
A.P.A.R. - Associazione Piacentina per
l’Assistenza Respiratoria
via Taverna 267 - 29100 Piacenza
Tel. 0523 302589 - Fax 0523 302585
A.P.T.A. - Associazione Pistoiese Asma - ONLUS
c/o Sezione Pneumologia Ospedale Pistoia,
viale Matteotti - 51100 Pistoia
Tel. e Fax 0573 352331
A.R.G.A.B. - Associazione Regionale Genitori
Bambini Asmatici
c/o Ospedale Civile di Padova
Piano rialzato, Monoblocco - 35100 Padova
Tel. 049 9220568 - Fax 049 8276344
Sezioni: Treviso, Venezia, Vicenza
A.S.M.A. - Associazione di Sostegno Malati di Asma
c/o Fondazione Salvatore Maugeri
via Roncaccio 16 - 21049 Tradate (VA)
Tel. 0331 829111 - Fax 0331 829133
Sezioni: Castelli Romani, Concordia Sagittaria,
Fiumicino, Roma, Viareggio
A.S.M.A.A. - Associazione per lo Studio delle
Malattie Asmatiche ed Allergiche
LE SOCIETÀ E LE ASSOCIAZIONI
c/o Ospedale S. Maria della Misericordia
Servizio Fisiopatologia Respiratoria
Via S. Maria della Misericordia 15 - 33100 Udine
Tel. 0432 552558 - Fax 0432 552557
A.S.M.A.R.A. - Associazione Siciliana dei Malati
Asmatici, Respiratori e Allergici
Via G.B. Fardella, 115 - 91100 Trapani
Tel. e Fax 0923 561009
E-mail: [email protected]
Presidente: Giuseppe Di Marco
A.S.P.A. - Associazione di Sostegno per i
Pazienti Allergici - ONLUS
via Capo 10 - 80067 Sorrento (NA)
Tel. 081 8074726
ASS.M.A. - Associazione Malati di Asma
sede: c/o Pneumologia ULSS 21
via Gianella 1 - 37045 Legnago (VR)
Tel. 0442 632213
Segreteria: c/o Agenzia internazionale srl
via Silvestrini 16 - 37135 Verona
Tel 045 582496 - Fax 045 505904
As.P.As. - Associazione Pro Asmatici
via D. Gallani 14D - 45100 Rovigo
Tel. 0425 34152
Segreteria: c/o Divisione Pneumologica
Ospedale Civile di Rovigo
V.le Tre Martiri - 45100 Rovigo
Tel. e Fax 0425 393061
A.T.A. Lapo Tesi - Associazione Toscana
Asmatici e Allergici - ONLUS
via Ser Lapo Mazzei 43 - 59100 Prato
Tel. 0574 444000
Famiglia Bambini Asmatici
c/o Istituto Pio XII
via Monte Piana 4 - 32040 Misurina (BL)
Tel. 0435 39008 - Fax 0435 39210
Io e l’asma - ONLUS
Via Unità, 6 - 96018 Pachino (SR)
Tel. e Fax 0931 595395
L.I.A.M.A.R. - Lega It. per la lotta contro
l’Asma bronchiale e le Malattie Allergiche
Respiratorie
viale Piceno 12 - 20129 Milano
Tel. 02 70100725 - Fax 02 710133
Sezione: Biella
Progetto Respiro - Associazione Pazienti
Allergici, Asmatici e Broncopatici - ONLUS
via Centonze, 242 - 98124 Messina
Tel. e Fax 090 6510365
TANDEM - Associazione per la qualità della vita
degli asmatici e degli allergici - ONLUS
c/o Direzione Centro Europeo di Bioetica e
Qualità della Vita
Via S. Billia, 12 - 11027 St. Vincent (AO)
Tel. 0165 7680617
U.N.A. - Unione Nazionale Asmatici - ONLUS
c/o Servizio di Fisiopatologia Respiratoria
Ospedale Civile di Bussolengo
via Ospedale 2 - 37012 Bussolengo (VR)
Tel. 045 6769227 / 045 6769270
Federazione Italiana contro le Malattie
Polmonari Sociali e la Tubercolosi
Presidente: M. De Palma
Vice presidenti: G.W. Canonica, V. Fogliani,
G. Moretti
Segretario: A. Quaglia
Comitato esecutivo: L. Allegra, C.F. Donner,
G. Foddai, A. Mangiacavallo, A.M. Moretti,
E. Pozzi, C.M. Sanguinetti, G. Schmid
Sede: Via G. da Procida, 7d - 00162 Roma
Sede operativa: Via Frua, 11 - 20146 Milano
Tel./Fax 02 43982610
E-mail: [email protected]
INOC
Italian Nitric Oxide Club
Fondato a Milano il 16 febbraio 2000, il Club ha
lo scopo di costituire un punto di incontro, di proposte e di concertazione degli Specialisti Italiani
che lo compongono nei confronti della Comunità
Scientifica Internazionale e degli Specialisti ed
Organismi Scientifici e Sanitari Nazionali interessati all’Ossido d’Azoto. Il Club si propone di stimolare e sviluppare ricerche riguardanti l’ossido
d’azoto, di favorire l’interdisciplinarietà di questi
studi, di migliorare le conoscenze della Classe
Medica sulle varie problematiche dell’ossido d’azoto mediante pubblicazioni, corsi di aggiornamento, convegni, di promuovere la standardizzazione delle metodologie di determinazione, sia
in pediatria che nell’adulto, di promvuore contatti
con gruppi di studio internazionali.
Presidenti: G. Canonica e F. Zacchello
Vice-Presidenti: E. Baraldi e M. Vignola
Membri onorari: S. Kharitonov, IC de Jongste,
PJ Sterk
Segreteria Scientifica: M. Bernareggi
([email protected])
G. Cremona ([email protected])
Sede: Istituto Scientifico San Raffaele,
Via Olgettina 60 - Milano.
Tel. 02 26437348 - Fax 02 26437147
Sito: www.inoc.it
Lega Italiana delle Associazioni per la
Lotta contro la Fibrosi Cistica
(Mucoviscidosi)
Presidente: V. Faganelli
Vice Presidenti: I. Saxon-Mills, G. De Benedetti
Segretario: P. Armani
Tesoriere: D. Bragantini
PNEUMORAMA 30 / IX / 1-2003
55
Past President: U. Marzotto
Sede: Osp. Civile Maggiore B.go Trento
P.le Stefani 1 - 37126 Verona
Tel. 0458 344 060 - Fax 045 834 8425
SIAIC
Società Italiana di Allergologia
ed Immunologia Clinica
56
Presidente: G. Tonietti
Past President: G. Marone
Segretario-Tesoriere: A. Cirillo
Consiglio Direttivo: L. Aloe, Dott. Augusto
Arsieni, P. Campi, G. Di Lorenzo, A. Ferrannini,
L. Fontana, F. Indiveri, M. Ispano, G. Moscato,
A. Passaleva, E. Pastorello, S. Pucci, A. Venuti
Organi Collegiali
Collegio Probiviri: B. Saia, G. Piu, C. Romano
Revisori dei Conti: C. Masala, M.L. Pacor,
C. Astarita
Collegio legislativo: N. Crimi, R. D’Amelio
Segreteria: A.O. Allergologia e Immunologia
Clinica,
Via Tescione, 81100 Caserta
Tel. 0823 362286 Fax 0823 302991
E-mail: [email protected]
Sito: www.siaic.com
SIAIP
Società Italiana di Allergologia
e Immunologia Pediatrica
Presidente: L. Armenio
Vice Presidente: M. De Martino
Segretario: F. Cardinale
Past-President: A. Vierucci
Consiglieri: L. Brunetti, C. Caffarelli,
F. Frati, L. Nespoli, P. Rossi, S. Tripodi
Tesoriere: G. Cavagni
Revisori dei conti: E. Novembre,
C. Pietrogrande
Coordinamento Editoriale Scientifico: E. Galli
Segreteria: c/o Clinica Pediatrica III
Dipartimento di Biomedicina dell’Età Evolutiva
Policlinico Piazza G. Cesare, 11 - 70124 Bari
Tel. 080 5478952/5592844 Fax 080 5478911
E-mail: [email protected]
SIMeR
Società Italiana di Medicina
Respiratoria
Presidenti Onorari: L. Allegra, C. Grassi
Presidente: G.W. Canonica (GE)
Presidente eletto: G. Girbino (ME)
Vice Presidenti: R. Dal Negro, G. Viegi, P. Zanon
Consiglio Direttivo:
C.A. Angeletti (PI), A. Bariffi (NA),
V. Bellia (PA), G. Bonsignore (PA), A. Ciaccia
(FE), S. Centanni (MI), R. Corsico (PV),
G. D’Amato (NA), G.U. Di Maria (CT),
L.M. Fabbri (MO), F. Mannino (RM), G.
Mazzarella (NA), C. Mereu (GE), C. Saltini
(RM), G.V. Scagliotti (TO), G. Viegi (PI)
Segretario Generale: V. Brusasco (GE)
Tel. 010 3538933 Fax 010 3538904
E-mail: [email protected]
Tesoriere: R. Dal Negro, Bussolengo (VR)
Revisore dei conti: A. Baldi (VR)
Collegio dei Probiviri: G. Foddai,
G. Gialdroni Grassi, S.A. Marsico
Segreteria organizzativa:
MGR - AIM Group Divisione Congressi
Via Ripamonti, 129 - 20141 Milano
Att.ne Cristina Recalcati
Tel. 02 56 601 875 Fax 02 56 609 045
E-mail: [email protected] www.pneumonet.it/simer
SIMG
Società Italiana di Medicina Generale
Presidente: C. Cricelli (FI)
Vicepresidente: O. Brignoli (BS)
Segretario: G.C. Monti (PV)
Tesoriere: I. Morgana (CT)
Consiglieri: M. Bevilacqua, A. Rossi, R. Michieli,
G. Piccinocchi
Membri di Diritto: M. Falconi, A. Pagni,
D. Poggiolini
Sede nazionale: Via Il Prato, 66 - 50123 Firenze
Tel. 055 284 030 Fax 055 284 038
E-mail: [email protected]
Sito: http://www.simg.it
Sede di Roma: Via Arno, 3 - 00198 ROMA
Tel. 068 550 445 Fax 068 411 250
E-mail: [email protected]
S.I.M.M.
Società Italiana di Medicina di Montagna
Presidente: A. Cogo
Presidente Onorario: P. Cerretelli
Consiglieri: A. Ponchio, C. Angelini, R. Misischi,
M. De Ruvo, A. Tommasi, U. Vacca, G. Varcasia,
H. Brugger, M. Nardin
Per informazioni ed iscrizioni:
Key Congress
Via dei Tadi 21 - 35139 Padova
Tel. 049 659 330 Fax 0498 763 081
E-mail: [email protected]
Dott.ssa A. Cogo E-mail: cga@dus<.unifc.it
LE SOCIETÀ E LE ASSOCIAZIONI
58
SIMRI
Società Italiana per le Malattie
Respiratorie Infantili
S.I.P. SPORT
Società Italiana di Pneumologia
dello Sport
Presidente: F.M. de Benedictis (AN)
Past President: A. Boner (VR)
Consiglio Direttivo: A. Fiocchi (MI), G. Longo (TS),
L. Mappa (BA), F. Midulla (RM), U. Pelosi (CA),
G. Rossi (GE)
Tesoriere: A. Capristo (NA)
Revisori dei Conti: M. Baldini (PI), G. Barberio (ME),
G.L. Marseglia (PV)
Presidente: A. Todaro
Vice-Presidente: M. Faina
Segretario: A. Rossi
Tesoriere: A. Turchetta
Consiglieri: S. Cristofaro, P.L. Di Napoli,
L. Ricciardi, A. Satta, C. Schiraldi
Sede Segreteria: c/o Albino Rossi
Tel. 0382 502625 - 423518 Fax 0382 423301
SIP
Gruppo Italiano della Fibrosi Cistica
La SIP-SPORT ha lo scopo di favorire il progresso
e la diffusione delle conoscenze sugli effetti dell’esercizio fisico e dell’attività sportiva sull’apparato
respiratorio, sugli effetti dell’attività sportiva nella
riabilitazione dei broncopneumopatici, nonchè di
mantenere aggiornati i criteri di idoneità pneumologica alle attività sportive agonistiche, ed a
quelle amatoriali e ricreative. Possono far parte
della SIP-Sport i cultori della Pneumologia dello
Sport o di discipline affini, italiani e stranieri, che
ne facciano richiesta al Consiglio Direttivo.
Le domande di adesione devono essere indirizzate
al Presidente Antonio Todaro, via Pezzana 108 00197 ROMA.
La quota di iscrizione è di € 26.00
c/c bancario n. 2857/31 - Banca di Roma Ag. 61
ABI 3002 CAB 03361
Segretario Nazionale: F. Pardo
Tel. 091 6666373 - E-mail: [email protected]
Via XX settembre, 53 - Palermo
Consiglio direttivo: C. Braggion, V. De Rose,
S. Quattrucci, S. Zuffo
Commissioni
C. reimpianto: G. Borgo, [email protected]
C. coordinamento genetica: C. Castellani,
[email protected]
C. trapianti: S. Quattrucci, [email protected]
C. ricerca clinica: C. Braggion,
[email protected]
C. per la ricerca di base: V. De Rose,
[email protected]
Struttura Organizzativa del gruppo
Il GIFC della SIP (Società Italiana di Pediatria) si
è organizzato con un regolamento che si propone
di coinvolgere tutte le diverse figure professionali
che offrono la loro attività.
Il GIFC prevede che le diverse figure professionali
si organizzino in sottogruppi di attività.
I sottogruppi attivi sono i seguenti:
Fisioterapisti - coordinatrice M. Cornacchia (VR)
[email protected]
Psicologi - coordinatrice S. Perobelli (VR)
[email protected]
Assistenti sociali - coordinatrice D. Fogazza (PA)
[email protected]
Infermieri - coordinatrice S. Ballarin (VR)
[email protected]
Biologi molecolari - coordinatrice M. Seia (MI)
[email protected]
Dietiste - coordinatrice L. Valmarana (MI)
[email protected]
Microbiologi - coordinatrice S. Campana (FI)
[email protected]
Per ricevere informazioni e per richiedere la
scheda di iscrizione scrivere a:
Sergio Zuffo, Servizio Fisioterapia - Ospedale Meyer
Via L. Giordano, 13 - 50132 Firenze
Fax 055 5662400 - [email protected]
U.I.P.
Unione Italiana per la Pneumologia
Consiglio Direttivo
Presidente
V. Fogliani (Milazzo, ME)
Vice Presidenti
A. Mangiacavallo (AG),
P. Zanon (Busto Arsizio, VA)
Consiglieri
L. Allegra (MI), P. Calabrese (RM)
G.W. Canonica (GE), A. Corrado (FI)
L.M. Fabbri (MO), R. Dal Negro (Bussolengo, VR)
M. De Palma (GE), C.F. Donner (Veruno, NO)
G. Girbino (ME), C. Grassi (PV), G.P. Leoni (VR)
A.M. Moretti (BA), C.M. Sanguinetti (Roma)
Segretario tesoriere
M. Schiavina (BO)
Sede presso:
Federazione Italiana contro le Malattie Polmonari
Sociali e la Tubercolosi
Segreteria presso:
MGR - AIM Group Divisione Congressi Via
Ripamonti, 129 - 20141 Milano
Att.ne Cristina Recalcati
Tel. 02 56 601 875 Fax 02 56 609 045
E-mail: [email protected]
www.pneumonet.it/simer
LE SOCIETÀ E LE ASSOCIAZIONI
LE AZIENDE
Cosmed annuncia apertura ufficio di
rappresentanza a Milano
La Cosmed è lieta di annunciare la recente
apertura di un ufficio di rappresentanza
nella zona di Milano. L’ufficio, con sede
a Mezzago (MI), sarà preposto al controllo
ed alla gestione delle vendite nella zona
della Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta
e Toscana. Tale operazione si è resa necessaria in seguito al sensibile aumento delle
vendite nel Nord Ovest Italia ed alla conseguente volontà della Cosmed di operare
direttamente nel territorio. Per la gestione
del nuovo ufficio di rappresentanza, la
Cosmed si avvarrà del prezioso contributo di
personale altamente qualificato operante nel
settore della Fisiopatologia Respiratoria da
oltre 10 anni. La specifica competenza e
preparazione di tali collaboratori, messe al
servizio del mercato, qualificheranno in modo significativo l’assistenza ed il supporto
Cosmed alla clientela. La presentazione
ufficiale del nuovo ufficio di Milano ha
avuto luogo in occasione del recente
Meeting Agenti Cosmed 2003, tenutosi a
Castel Gandolfo il 20-21 Febbraio scorso.
Per ulteriori informazioni non esitate a
contattarci ai seguenti numeri o a visitare
il nostro sito internet.
59
Sede e stabilimento:
COSMED S.r.l.
Via Dei Piani Monte Savello, 37
00040 Pavona di Albano –Roma
Tel. 06 9315492 Fax 06 9314580
e-mail: [email protected]
COSMED S.r.l. – Ufficio di Milano
Via Don Minzoni, 2
20050 Mezzago (MI)
[email protected]
PNEUMORAMA 30 / IX / 1-2003
Air Liquide Sanità
e Regione Calabria.
Risultati positivi dopo un anno
dall’avvio del progetto
di Ospedalizzazione Domiciliare
Sono ad oggi 2700 i pazienti delle 5 ASL
calabresi - Catanzaro, Paola, Lamezia Terme,
Vibo Valentia e Palmi - che hanno ricevuto,
in 12 mesi di sperimentazione, cure specializzate a domicilio grazie alla collaborazione fra
la Regione Calabria e Air Liquide Sanità. La
società, leader nel settore dei gas medicinali,
attraverso la sua controllata Medicasa, offre
un nuovo servizio privato di assistenza sanitaria domiciliare 24/24 per 365 giorni l’anno
con una copertura su oltre 900.000 abitanti
(circa il 50% della popolazione calabrese),
per garantire cure e servizi ai pazienti presso
la propria abitazione.
Ruolo centrale quello dei medici di Medicina
60 Generale che hanno impostato le attività sanitarie sui pazienti: le ASL hanno selezionato i
casi e hanno controllato il corretto svolgimento
delle cure. Il servizio di assistenza sanitaria
a domicilio viene attivato a seguito di una richiesta del distretto dell’ASL di residenza del
paziente da parte del medico di Medicina
Generale che firma le dimissioni del paziente
in cura dai servizi sociali del comune o dai familiari del paziente. I pazienti selezionati erano
anziani, bambini con gravi patologie neurologiche, oncologici terminali, e post-acuti, ampliando così il target di offerta di servizi alla
popolazione.
Medicasa, che in questo progetto ha collaborato con le tre centrali operative di Catanzaro,
Palmi e Paola, offre un prezioso supporto sia
alle ASL che alle strutture ospedaliere, con
piani d’intervento personalizzati, attraverso
una équipe sanitaria (medici professionisti,
paramedici ed infermieri specializzati) altamente qualificata, disponibile 365 giorni all’anno, dotando l’abitazione del paziente di
tutti i materiali e le attrezzature necessarie per
l’attività terapeutica, con servizio di trasporto
del paziente presso i centri clinici e diagnostici.
Franco Moscetti
nuovo Presidente e
Direttore Generale di
Air Liquide Santé France
Un nuovo incarico per Franco Moscetti, attuale amministratore delegato di Air Liquide
Italia, società leader nel settore della produzione di gas industriali e medicinali, che da oggi
assumerà la presidenza e la direzione di Air
Liquide Santé France. Nell’ambito di una più
ampia riorganizzazione del Gruppo francese,
quello della Sanità diventa un ramo strategico
che con un giro d’affari di 1.2 miliardi di euro
e più di 6.000 collaboratori, contribuisce fortemente allo sviluppo del gruppo Air Liquide.
Nel suo nuovo ruolo, Franco Moscetti, che ha
consolidato una lunga esperienza nel settore
dei servizi per la sanità, avrà l’obiettivo di
promuovere lo sviluppo delle attività sanitarie
in Europa centrale e orientale, in Asia e in
America del Sud. A lui faranno inoltre capo le
attività Ospedaliere Gas Medicinali in Francia,
in Spagna e in Italia, nonché le Attività Sanità
in Benelux e quelle della società Omasa (nata
nel 2001 da un accordo con Impregilo).
Già lo scorso anno Franco Moscetti ricopriva
il ruolo di Vice-President Marketing & Medical
Affairs di Air Liquide Santé International,
occupandosi dello sviluppo a livello internazionale delle attività Hospital Market, Homecare
market, e-business, R&D e Public Affairs.
Franco Moscetti, che mantiene l’incarico di
Amministratore Delegato del Gruppo Air
Liquide in Italia (leader sul mercato dei gas
tecnici e medicinali con un fatturato nel 2001
di circa 521,3 milioni di euro), è entrato nel
1973 nell'allora SIO ricoprendo diversi incarichi e divenendo nel 1989 Direttore Generale di
Vitalaire Italia. Tra i suoi molti successi, proprio
la creazione in Italia di Vitalaire, primo network
italiano di assistenza e cure a domicilio.
AIR LIQUIDE Sanità SpA
Via Ciardi, 9 – 20149 Milano
Tel. 40261 Fax 02 48705895
www.sanita.it.airliquide.com
LE AZIENDE
I PRODOTTI
Q-Box. cabina pletismografica
per la determinazione delle
resistenze delle vie aeree e
dei volumi polmonari
La Cosmed è lieta di annunciare l’introduzione sul mercato della cabina pletismogra62 fica Q-Box, nata dall’intenso lavoro d'integrazione con la linea dei prodotti di funzionalità respiratoria Quark PFT.
Il sistema pletismografico Q-Box, grazie
alle caratteristiche tecnologiche avanzate,
consente alla Cosmed di estendere la propria presenza nell’area della Meccanica
Respiratoria.
Q-Box permette di eseguire esami di Raw
(resistenze delle vie aeree e parametri derivati), ITGV, Spirometria e Curve Flusso/
Volume in tempi rapidissimi, grazie alla
stabilizzazione veloce ed alla compensazione automatica della Cabina Pletismografica. Sono sufficienti pochi atti respiratori
per ottenere valori estremamente riproducibili e rispondenti a tutti gli Standard Internazionali, ATS e ERS.
Cosmed introduce, attraverso il sistema ritenuto essere il “Gold Standard” per la determinazione delle Resistenze e ITGV, metodiche molto interessanti come la determinazione della NEP, della compliance statica
e dinamica, oltre ai parametri relativi alla
Cabina Pletismografica in configurazione
“Transmurale” e al sistema completo specificamente studiato per portatori di handicap.
La perfetta integrazione del sistema Q-Box
con la linea PFT COSMED, non solo amplia
il range dei prodotti Cosmed per la Fisiopatologia Respiratoria, ma fornisce una soluzione completa per la realizzazione di un
moderno laboratorio per la Diagnostica
Funzionale Respiratoria.
La Ricerca e Sviluppo della Cosmed è in costante attività per la realizzazione di soluzioni complete, affidabili e corrispondenti
alle richieste sempre più attente nell’ambito
della diagnostica polmonare. Q-Box è uno
dei prodotti di recente realizzazione che riteniamo di notevole interesse ed importanza.
Aspettatevi da Cosmed ulteriori ed altrettanto interessanti novità, che saranno presentate a breve e che vi sorprenderanno per
la qualità e l’affidabilità cui l’Azienda punta
con estrema attenzione.
Per ulteriori informazioni o per richiedere
una dimostrazione del prodotto, contattare
la COSMED ai seguenti numeri:
COSMED S.r.l.
Via dei Piani di Monte Savello, 37
00040 Pavona di Albano – Roma
Tel. 06 9315492 Fax 06 9314580
e-mail: [email protected]
www.cosmed.it
I PRODOTTI
Pulsossimetri Pulsox Serie 3: leggeri e
compatti come un orologio da polso
Pulsox-3, 3i e 3iA rappresentano un nuovo
concetto di ossimetria: si applicano al polso del
paziente come un orologio e tramite sensori
di vario tipo (a clip, universale/pediatrico, da
orecchio ecc.) rilevano i valori di saturazione
ossigeno, frequenza, eventi ed artefatti da movimento. Il modello 3i può contare su una memoria di 12 ore, mentre il modello 3iA è dotato di memoria 24 ore e di allarme bassa saturazione visivo e sonoro: queste caratteristiche
lo rendono strumento ideale per lo studio delle
apnee del sonno, per la medicina sportiva, gli
ambulatori medici, l’emergenza ed il trasporto.
I dati raccolti possono poi essere trasferiti sul
PC e rielaborati mediante l’interfaccia ed
il software dedicati, oppure possono essere
stampati direttamente dalla stampante termica integrabile. Anche Pulsox 3, 3i e 3iA sono
prodotti garantiti dalla qualità Minolta.
63
MEDIGAS ITALIA S.r.l.
Via Edison 6 – 20090 Assago (MI)
Tel. 02 4888111 - Fax 02 48881150
[email protected] – www.medigas.it
PNEUMORAMA 30 / IX / 1-2003
Pulsossimetro Pulsox-2: semplice
come indossare un guanto
La tecnologia Minolta ha ideato un
nuovo dispositivo compatto, economico
ed affidabile per il monitoraggio della
64 saturazione di ossigeno in ambiente
ospedaliero, ambulatoriale e domiciliare: Pulsox-2.
Pulsox-2 è semplicissimo da utilizzare:
basta inserire il dito all’interno della clip
ed il sensore si attiva automaticamente
iniziando la rilevazione continua.
La probe risulta dunque integrata nell’apparecchio, che non necessita di consumabili di alcun tipo. Con due normali
batterie alcaline AAA, poi, Pulsox-2 garantisce un’autonomia operativa di circa
80 ore! L’ampio display retroilluminato
visualizza i valori della saturazione e della frequenza cardiaca e gli eventuali artefatti da movimento con estrema precisione e stabilità, conformemente agli alti
standard qualitativi a cui Minolta ci ha
abituato da tempo.
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Filtro? No, grazie
Anche la cabina pletismografica serie
ELITE, come tutti i sistemi della
MedGraphics, utilizza il pneumotacografo
Pre-Vent™ brevettato MedGraphics, o
Tubo di Pitot (K. Wassermenn, T. Barstow,
J.Porszasz, Journal of Applied Phisiology
Vol.77, n.6 dicembre 1994) convalidato
dall'Associazione ATS/ERS e il Circuito
Respirazione Paziente™, posto all’interno
del braccio paziente di ogni strumento, anch'esso brevettato MedGraphics. Le caratteristiche costruttive del pneumotacografo™
e del Circuito Respirazione Paziente™ (entrambi riutilizzabili) rendono questo strumento unico nel suo genere per la semplicità nelle procedure di preparazione al test,
eliminando il rischio di eventuale contaminazione tra un soggetto e l’altro senza utilizzare filtri battericidi, con grande risparmio economico per il vostro Servizio. Sia il
Pre-Vent Pneumotach™ che il Circuito
Respirazione Paziente™ sono forniti in
grandi quantità dalla casa madre e fanno
parte della dotazione standard di ogni strumento MedGraphics. Una volta utilizzati,
possono essere sterilizzati
con sostanze di facile reperibilità. In questo modo è possibile garantire
una sicurezza pari al
100% contro rischi di
contaminazione incrociata, sia per l’operatore sia
per i soggetti esaminati.
I brevetti, presentati anni
fa dalla MedGraphics,
rappresentano ancora
oggi un’innovazione tecnologica con piena soddisfazione dei nostri utilizzatori.
MEDICAL GRAPHICS ITALIA S.r.l.
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I PRODOTTI
IL CALENDARIO Corsi & Congressi
2003
66
Benevento, I
5-7 giugno
“Incontri al Fatebenefratelli”
XXXII edizione - X Seminario
“Gli equilibri in medicina interna
e la patologia dell’area critica”
TIMED – 5° Mostra Convegno
Internazionale Telemedicina,
Informatica e Telecomunicazioni
in Sanità
Genova, I
18-20 giugno
Napoli, I
19-21 giugno
Lisbona, P
26-28 giugno
Capo Rizzuto, I
25-27 giugno
Siena, I
26-29 giugno
San Pietroburgo, RUS
5-8 luglio
Helsinki, FIN
3-8 agosto
12th World Conference on Tobacco
or Health Global Action
for a Tobacco Free Future
Niagara Falls, CND
7-9 agosto
Managing Respiratory Diseases
Fraser Island, AU
13-16 agosto
Firenze, I
4-5 settembre
Australia & New Zealand Society
of Occupational Medicine,
Annual Scientific Conference
Corso Teorico Pratico di
Terapia Intensiva Respiratoria
Vancouver, CDN
7-12 settembre
Congress-XVIII ICACI
Monaco, D
10-13 settembre
Pisa, I
11-13 settembre
Biotherapy of Cancer:
From Disease to
Targeted Treatment
1° Corso teorico-pratico di
Riabilitazione Respiratoria
Giornate Mediterranee
di Riabilitazione
Dalla tradizione alla medicina
basata sull’evidenza
8th EFA Conference Allergy
and Airway Diseases: Towards a
New European Programme for
Healthy Indoor Air
Pediatria Calabria 2003
5° Convegno Nazionale
di Aggiornamento in Pediatria
2nd International WASOG
Conference on Diffuse Lung Diseases
8th Conference of the Italian
Chapter of WASOG
XVII World Asthma Congress XVII
Associazione Scientifica
“Incontri al Fatebenefratelli”
Tel. 0824 771334-5 Fax 0824 47935
[email protected]
TIMED
Mura di Santa Chiara 1 - 16128 Genova
Tel. 010 5999331 Fax 010 5999499
[email protected]
Dott. Giovanni Arnulfo
Aristea
Via Tolmino, 5 - 00198 Roma
Tel. 06 845431 Fax 06 84543700
[email protected]
EFA Central Office
Av. Louise, 37 - B.P.6 - 1050 Brussels, B
Tel. +32 02 6469945 Fax +32 02 6464116
[email protected]
iDea Congress
Via della Balduina, 260 - 00136 Roma
Tel. 06 35402148 Fax 06 35402151
[email protected]
Servizio Congressi, Università di Siena
Banchi di Sotto, 46 – Siena
Tel. 0577 232132-3 Fax 0577 232134
World Asthma Congress
16/10 Mikmukho-Maklaya Street,
117997 Moscow
Tel. 7-095 336-5000 Fax (7-095) 3365000
[email protected]
CongCreator CC Ltd
Box 762, 00101 Helsinki, Finlandia
Fax +358 9 45421930
[email protected]
Medical Education Resources Inc
1500 W. Canal Court, Suite 500,
Littleton, CO 80120
Tel. 800-421-3756 Fax 303-798-5731
[email protected]
Gayle Howard
Tel. 61-396-293-455 Fax 61-396-295-944
[email protected]
AISC & MGR S.r.l. - AIM Group
Via Ripamonti 129, 20141 Milano
Tel. 02 566011 Fax 02 56609045
[email protected]
World Allergy organization-IAACI
611 East Wells Street, Milwaukee,
WI 53202, USA
Tel. +1 414 2761791 Fax +1 414 2763349
[email protected]
Professor Heinz Zwierzina
Tel. 43-5-125-044-206
[email protected]
AISC & MGR S.r.l. - AIM Group
Via Ripamonti 129, 20141 Milano
Tel. 02 566011 Fax 02 56609045
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IL CALENDARIO Corsi & Congressi
Chicago, USA
19-21 settembre
Kuala Lumpur, MAL
22-27 settembre
Treviso, I
22-25 settembre
Tuttlingen, D
26-27 settembre
Vienna, A
27 settembre
1 ottobre
Palermo
9-11 ottobre
Napoli, I
16-19 ottobre
Managing Respiratory Diseases
Medical Education Resources Inc
1500 W. Canal Court, Suite 500,
Littleton, CO 80120
Tel. 800-421-3756 Fax 303-798-5731
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8th Congress of the Asian Society
Dr. Harjit Singh
of Transplantation
Tel. 03-6120 3233 Fax 03-6137 7097
[email protected]
Corso Residenziale
Sig. ra Eleonora Fonte
di Patologia Toracica
Ufficio Biblioteca U.L.S.S. n° 9
Tel. 0422 322743
[email protected]
Corso Residenziale
Sig.ra Eleonora Fonte
di Patologia Toracica
Ufficio Biblioteca U.L.S.S. n° 9
Tel. 0422 322743
[email protected]
13th ERS Annual Congress 2003
ERS Headquarters
4, Avenue Sainte-Luce
CH-1003 Lausanne
Tel. +41 212130101
Fax +41 212130100
[email protected]
First National Meeting AAITO
Unità Operativa di Allergologia e
(Associazione Allergologici
Immunologia Clinica
Immunologi Territoriali Ospedalieri) Ospedale Civico e Benfratelli
G. Di Cristina e M. Ascoli, Palermo
Tel. 091 6668501 Fax 091 6664332
[email protected]
IV Congresso Nazionale UIP
Effetti Divisione Congressi
Unione Italiana per la Pneumologia
Via Gallarate, 106 – 20151 Milano
e XXXVII Congresso Nazionale AIPO Tel. 02 3343281 Fax 02 38006761
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Gli inserzionisti
SensorMedics Italia
Serie Vmax
II copertina
Air Liquide
Istituzionale
1
AstraZeneca
Symbicort
3, 4, 5
MIR Medical International Research
Spirometria e telespirometria
6
Istituzionale
21
Medical Graphics Italia
Cabina pletismografica serie Elite™
13
Officine Coppa
Istituzionale
16
Markos Mefar
Istituzionale
18
MIDIA
ACCP SEEK
25
Medigas
Istituzionale, Ventilatore iVent 201
23, 31
Sapio Life
Luna
35
Vivisol
Ventilazione
39
Cosmed
MicroQuark
51
Linde
Istituzionale
45
CHEST 2003
53
MedicAir
IMP2 “Percussionaire”,
LTV 1000
57
IV Congresso Nazionale UIP
XXXVII AIPO
61
European Respiratory Society
Annual Congress 2003
Giornate Mediterranee
di Riabilitazione
Biofutura Pharma
Sinestic
Boehringer Ingelheim
Istituzionale
65
70
III copertina
IV copertina
PNEUMORAMA 30 / IX / 1-2003
67
LA GALLERIA
CONTEMPORANEA
Elsa Gant
Triestina, attiva da oltre trent’anni con mostre personali, si occupa di scenografia, illustrazione editoriale,
design, arte applicata per l’arredamento. Ha esposto,
oltre che a Trieste, in varie città italiane e all’estero a
Stoccolma, Atlanta, Barcellona, Klagenfurt.
68
“Ci sono certamente nel suo orizzonte interiore dei
maestri ideali - Paolo Uccello, Lorenzo Lotto, Severini,
Klee e, in chiave giuliana, Nino Perizi e Federico Righi
con i quali ebbe dimestichezza - e tuttavia la Gant
dispone di un mestiere abilissimo fatto di disegno, di
riporti, abrasioni, velature e trapassi dalle sfumature
delicate ponendo ogni artificio al servizio non tanto
della piacevolezza in sé, e forse nemmeno della rappresentazione dei soggetti che divengono pretesti,
quanto piuttosto per testimoniare un ideale di pittura, il tentativo di fare con questo mezzo della comunicazione poetica, di toccare nel profondo l’osservatore.”
Claudio H. Martelli
Pantalone
2000, tempera su carta (cm 70x50)
€ 780,00
“Di Elsa Gant avevamo ammirato le sue rivisitazioni
della pittura toscana e umbra fra il Trecento e
Cinquecento. Il modo che colpisce, perché parte da
una convinzione intima dell’artista, dalla sua sapienza artigianale e dalla sua onestà intellettuale (dichiarare le fonti) e anche per il piacere dell’invenzione
favolosa che circola negli spazi luminosi e colorati
del racconto figurale, racconto sereno che ancora, al
giorno d’oggi, è capace di esprimere meraviglia, il
più raro, il più delicato dei sentimenti.”
Giulio Montenero
Vu cumprà
2000, olio su tavola (cm 70x60)
€ 1200,00
“L’abbreviato realismo del lavoro pittorico attuale di
Elsa Gant presuppone la saldezza costruttiva della
componente picassiana e la raffinatezza metafisica
della componente fantastica.”
Sergio Molesi
“Un ricondursi all’arte del Quattrocento e del Cinquecento
cui già si ispirò la Gant in passato e che rappresenta
una solida base della sua pittura, cui ben si raccorda
per logica conseguenza anche il lessico novecentista
che traspare dalle sue opere.”
Marianna Accerboni
PNEUMORAMA 30 / IX / 1-2003
La finestra (dalla serie Il campiello)
2000, olio su tavola (cm. 50x30)
€ 960,00
LA GALLERIA
CONTEMPORANEA
Elsa Gant
Cactus
2000, olio su tavola (cm 40x30)
€ 720,00
69
Il circo
2000, tempera su carta (cm 70x50)
€ 780,00
Il bucato (dalla serie Il campiello)
2000, olio su tavola (cm 50x30)
€ 960,00
Estate
2000, olio su tavola (cm 60x40)
€ 900,00
MidiaArte è una attività di MIDIA srl che propone ai lettori di PNEUMORAMA una galleria virtuale.
Chi fosse interessato all’acquisto delle opere “esposte” e ad altre della stessa artista può rivolgersi
a MIDIA allo 039 2304440, inviare un fax allo 039 2304442, una e-mail a [email protected]
I prezzi delle opere esposte sono comprensivi di IVA e spese di trasporto sul territorio nazionale.
PNEUMORAMA 30 / IX / 1-2003
GLI AUTORI
Gianni Balzano
U.O.C. di Pneumologia, Fondazione Salvatore
Maugeri, IRCCS, Telese (BN)
Pier Franco Pignatti
Sezione di Biologia e Genetica, Dipartimento
Materno-Infantile e di Biologia Genetica, Università
di Verona, Verona
Sandro Amaducci
U.O.C. di Pneumologia, Ospedale San Carlo
Borromeo, Milano
Enrico Clini
Fondazione Villa Pineta ONLUS, Pavullo (MO) e
Università degli Studi di Modena-Reggio Emilia,
U.O. Pneumologia e Riabilitazione Respiratoria
Riccardo Pellegrino
SC di Pneumologia, Ospedale S. Croce e Carle,
Cuneo
Rosanna Bisato
U.O.C. di Pneumologia, Certificata UNI EN ISO
9001:2000, ASL 22 - Regione Veneto, Ospedale
Orlandi Bussolengo, Verona
Stefano Aiolfi
U.O. Riabilitazione Respiratoria, Ospedale Santa
Marta, Rivolta d’Adda (CR)
Giuseppe Lauriello
Primario Pneuomologo, Salerno
Giuliana Maldini
Disegnatrice, pittrice, scrittrice, Milano
Camillo Barbisan
Professore di Filosofia; Sacerdote della Diocesi
di Treviso; Comitati di Bioetica ASL 9 e 10,
Regione Veneto
Francesco de Blasio
Unità Funzionale di Riabilitazione Respiratoria,
Casa di Cura Clinic Center, Napoli
Silvia Tognella
U.O.C. di Pneumologia, Certificata UNI EN ISO
9001:2000, ASL 22 - Regione Veneto, Ospedale
Orlandi Bussolengo, Verona
In copertina:
Hilde Rantzsch, Alla mia sorella verde
delle lanterne, 1927 (particolare),
Misawa Bauhaus Collection, Misawa Home Co.,
Ltd Tokyo
ACCP-SEEK
Programma di aggiornamento e autovalutazione
in Pneumologia e Critical Care
ACCP-SEEK è un programma di auto-apprendimento in Pneumologia e
Critical Care. Ogni volume è suddiviso in due sezioni: la prima presenta 200
domande a risposta multipla ideate per verificare le capacità di memoria, interpretazione e soluzione dei problemi. Gran parte delle domande si basano
su casi clinici e trattano l’anamnesi del paziente, le analisi di laboratorio e/o
le immagini diagnostiche. La seconda parte contiene le soluzioni che in modo esauriente e completo spiegano l’argomento e motivano le risposte giuste
e sbagliate. ACCP-SEEK è uno strumento indispensabile allo specializzando
per la preparazione degli esami e al medico per l’aggiornamento e l’approfondimento di conoscenze e argomenti specifici. Questi volumi vengono utilizzati negli Stati Uniti per l’assegnazione di crediti formativi ECM.
Prossimamente sarà disponibile l’edizione italiana
Per informazioni: MIDIA srl Tel. 039 2304440 Fax 039 2304442 E-mail: [email protected]
PNEUMORAMA 30 / IX / 1-2003
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A PRESCINDERE
Fischia il “SARS”, ovvero: che bella figura!
di Francesco de Blasio
L
L’Italia, come si sa, è un Paese di poeti,
santi, navigatori e… Commissioni!
Commissioni d’Inchiesta, Consultive, d’Indagine… E chi più ne ha più ne metta. Se
poi c’è di mezzo un’emergenza, allora le
Commissioni sono a dir poco obbligatorie.
Ed è indubbio che la SARS rappresenti
un’emergenza medica di primo livello.
Pertanto, appare più che giustificato l’intento del Ministro Sirchia di istituire una
Task Force che aiuti il Ministero nei neces72 sari provvedimenti di profilassi e terapia.
Ora, un nostro giovane lettore (specializzando, o comunque alle prime armi) si starà domandando quali esperti in Pneumologia saranno inclusi nella commissione ministeriale. Del resto quando si parla di
SARS, si parla di una polmonite virale che,
in quanto tale, viene curata con terapia
broncodilatatrice e di supporto, a cui viene
associata antibioticoterapia di copertura.
In attesa di trovare risposta al suo quesito
(si starà chiedendo “chissà se il mio Professore della Cattedra di Pneumologia è nella
commissione?”), si fa una scorpacciata di
Porta a Porta, di Maurizio Costanzo Show,
di Medicina 33, di Elisir, e chi trova in video? Il Virologo, l’Infettivologo, l’Igienista!
Legge i giornali, e chi scrive gli articoli sulla
SARS? Il Virologo, l’Infettivologo, l’Igienista! “E il mio professore dove sta?”.
Sconsolato, accende la radio. Il Giornale
Radio Rai annuncia: “Emanato il decalogo
contro la SARS!”. E in testa sua comincia
ad immaginare: “Sarà stata l’AIPO o la SIMER, o forse la UIP?”. Altra delusione. Le
norme antipolmonite atipica sono state an-
nunciate dalla FIMMG, l’organo sindacale
dei medici di famiglia. Nemmeno dalla
SIMG, che è la sociètà scientifica dei medici
di famiglia! E cosa recitano queste norme
anti-SARS?
1) Pulirsi le mani frequentemente
2) Non starnutire nelle mani
3) Non sputare per terra!!!
È quindi obbligatorio ricorrere al nonno
che gli riporta alla mente come, durante il
ventennio fascista, le norme di igiene (in
assenza di Internet) venivano scritte sui
muri (“La persona civile non bestemmia e
non sputa per terra!”). E le nostre associazioni scientifiche che fanno? A quanto pare, poco o nulla! C’è il Congresso di Napoli
da organizzare… Del resto, non si può obbligare il mitico Vespa o Maurizio Costanzo
ad invitare chi vogliamo noi. Un motivo ci
sarà pure! E scommetto che non ci crederete. Da me interpellato, il prof. Pietro Crovari,
coordinatore della Commissione di esperti
del Ministero (“Non la chiami Task Force,
per favore! – mi dice – Mi sa tanto di gruppo d’azione di primo intervento!”), alla
mia domanda su quanti pneumologi ne
facciano parte, mi dice candidamente:
“Beh! Veramente non c’è alcun pneumologo. Però ci stavo pensando. In fondo, si
tratta di una polmonite!”. Ed aggiunge:
“Ho sentito Walter Canonica che mi ha detto che avete due o tre Società Scientifiche.
Caro de Blasio, perché non mi manda un fax
in Istituto, o una e-mail e mi scrive quali sono queste associazioni!”. Ed io, prontamente, scrivo: [email protected] “Egregio Professore, facendo seguito al nostro colloquio
telefonico di oggi, Le comunico quanto segue: …”. Così, forse, uno pneumologo potrà
dire la sua (o meglio, la nostra) in commissione. Non mi aspetto ringraziamenti.
A PRESCINDERE