Il progetto "Sant`Anastasia"

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Il progetto "Sant'Anastasia"
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Martedì 16 Novembre 2004 18:13 - Ultimo aggiornamento Mercoledì 11 Febbraio 2009 12:08
Brevi cenni su Santa Anastasia di Sirmio (281-304) ed il suo posto nella storia europea
Anastasia nacque a Roma in una famiglia patrizia. Suo padre Presestato era senatore, sua
madre Fausta era cristiana. Anastasia fu battezzata, ebbe come precettore San Crisogono, con
il quale andava nelle catacombe romane. Orfana di madre fu data in sposa ad un marito che la
perseguitò per la sue azioni caritative. Dopo la morte del marito si adoperò ad aiutare i cristiani
perseguitati e giunse a Sirmio in Illiria, dove svolse la sua opera di misericordia: scendeva nelle
carceri per alleviare la sorte dei prigionieri, curandone le malattie e ferite, lavandone le piaghe,
portando cibo e parole di conforto. Fu scoperta di essere cristiana e processata. Rifiutò di
abiurare Cristo e fu martirizzata in modo atroce il 25 dicembre del 304 a Sirmio durante l’ultima
persecuzione dei cristiani all’epoca di Diocleziano. Fu sepolta in un orticello dalla matrona
Apollonia. Dopo che il Cristianesimo diventò religione di stato sotto l’imperatore Costantino in
suo nome fu edificata una chiesa a Sirmio. Anastasia era festeggiata il 25 di dicembre,
tradizione che rimase viva anche in Italia fino all’inizio del XXs. La sua devozione si sparse nelle
province romane orientali ed approdò a Bisanzio, dove, riconosciuta Santa per le sue opere di
carità, le sue spoglie furono traslate da Sirmio a Costantinopoli e depositate nella basilica della
Resurrezione del Salvatore (l’Anastasis).
In Italia il culto di Santa Anastasia martire di Sirmio, si sviluppò alla fine del V secolo, fu diffuso
dai Goti e dai Longobardi, e nei secoli successivi in tutta l’Europa dai monaci Benedettini.
Attualmente in Italia sono stati individuati una sessantina di luoghi di riferimento a S.Anastasia
(chiese, cappelle, località, ecc.) dove esisteva nel passato o perdura oggi il suo culto. Altrettanti sono stati scoperti in altri paesi d’Europa, elenco lungo dall’essere esaustivo.
All’inizio del terzo millennio la dimensione umana e spirituale di S.Anastasia unisce la storia e la
cultura dell’Ovest e dell’Est europeo. Essa si presenta come un personaggio proto-europeo,
riferimento ideale per il ritrovamento delle nostre comuni radici cristiane e per l’edificazione
culturale e morale di un’Europa concorde e pacifica. La sua figura antitetica alla guerra assume
un immenso valore in una terra lacerata, i Balcani, da un lungo conflitto civile. Martire durante
un’altra guerra civile del IV secolo, Santa Anastasia può diventare il simbolo della
riconciliazione per i popoli dell’ex-Jugoslavia ed essere riconosciuta quale Patrona e Protettrice
dell’Europa.
Negli anni 1995-96 due icone raffiguranti Santa Anastasia (una realizzata nella tradizione
occidentale e l’altra nella tradizione orientale) furono spedite per 7 mesi nel Cosmo sulla
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stazione MIR nell’ambito della missione “Santa Anastasia – una speranza per la pace” per
contribuire alla riconciliazione dei popoli dell’ex-Jugoslavia. Le icone e l’iniziativa patrocinata
dall’Unesco furono benedette dal Papa Giovanni Paolo II, dal Patriarca di Mosca Alessio II e dal
Patriarca di Serbia Pavel. Al loro ritorno su Terra le icone eseguirono un periplo attraverso i
luoghi dedicati a S.Anastasia in Europa. Nel 2004 le icone sono finalmente arrivate a Sremska
Mitroviza per rimanere sulla terra del martirio di Santa Anastasia di Sirmio e contribuire ad una
pacifica convivenza dei popoli balcanici.
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Le due icone di
Santa Anastasia
dipinta (1995) da Nikolai Gaverdovski
Icona
ricamata (1994) da Nadia Lavrova
Il progetto Santa Anastasia
Premessa
La devozione a S.Anastasia di Sirmio (281-304) nacque e si sviluppò a Sirmio (Illiria) attorno al
325, si diffuse nell’Impero Romano d’Oriente nei IV-V secoli fino a raggiungere Costantinopoli, e
approdò in Italia intorno al 485 contemporaneamente alla venuta di Teodorico il Grande. Il re
dei Goti proveniva dalla Pannonia (attuale Ungheria meridionale), dove il culto di S.Anastasia,
come pure nell’Illirico, era fortissimo - erano passati appena 20 anni dal momento della
beatificazione di Anastasia -, le cui reliquie nel 467 furono solennemente traslate da Sirmio,
capitale dell’Illiria, a Bisanzio e collocate, secondo certi storici, nella basilica della Resurrezione
(Anastasis) del Salvatore (la Chora) e secondo altri – nella chiesa della Panaghia di Blacherne
(dedicata al culto della Madre di Dio) a Constantinopoli.
Negli ultimi anni del V secolo Teodorico II fece costruire tre edifici sacri dedicati alla Santa
Martire di Sirmio. Una chiesa a Verona (piazzaforte dei Goti) in riva all’Adige (tra 485 e 490).
Qualche anno dopo un santuario ad est di Monza (residenza estiva del re), luogo dove ogi si
trova la cittadina di Villasanta. Nella capitale del Regno Gotico, Ravenna, – una basilica (498),
la quale esiste tuttora sotto il nome dello Spirito Santo, conferitale nel 560 dopo la morte di
Teodorico. A Roma nei primi anni del VI secolo si amplia e si ricostruisce una chiesa,
inizialmente dedicata alla martire Anastasia la Romana (detta anche Anastasia l’Anziana,
suppliziata nel 106 all’epoca dell’imperatore Valeriano), la quale chiesa poi diventò una delle più
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importanti basiliche titolari romane e che oggi si chiama di Santa Anastasia al Palatino.
Il personaggio storico di Sant’Anastasia di Sirmio ed i suoi simboli
La Ravenna teodoriciana è il punto di partenza del culto anastasiano in Italia, successivamente
tra il VI e il XIII secolo portato ed irradiato dal monachesimo occidentale (benedettini) in tutta
l’Europa centro-occidentale e in Italia meridionale (in Magna Grecia) dal monachesimo orientale
(monaci basiliani) nei secoli VII-XI.
Solo per dare un’idea dell’importanza del ruolo che aveva Santa Anastasia dal periodo
paleocristiano fino al medioevo basta ricordare che la Santa, nata in Occidente a Roma nel 281
e martirizzata in Oriente a Sirmio nel 304, fu riconosciuta, e lo è tuttora, sia dalla Chiesa
Ortodossa che da quella Cattolica, quale una delle prime Grandi Sante Martiri della Chiesa
unita prima dello Schisma del 1054. Nelle liturgie in tutte le chiese del mondo fino a metà del
XXs era nominata due volte al giorno nel Primo Canone della Messa. Già nel IV secolo a Sirmio
era festeggiata il 25 di Dicembre (Natale) e così rimase fino al 1970, mentre a Roma dal VI al
XVIII secolo la seconda Messa Natalizia (quella notturna) officiata dal Papa si svolgeva nella
basilica di S.Anastasia (una delle quindici basiliche romane, di cui hanno il Titolo i principali
cardinali della Chiesa Cattolica) sotto il Palatino; la prima si svolgeva in S.Giovanni in Laterano
e la terza in S.Maria Maggiore. Il nome della Santa significa in greco l’Anastasis - la
Pasqua-Resurrezione - simbolo massimo del Cristo Risorto. Fu ed è tuttora considerata la
Protettrice dei carcerati e dei perseguitati, Protettrice dei terremotati, Curatrice (Pharmacolytria)
dei dolori del corpo e dello spirito, Protettrice delle partorienti. E’ il simbolo della Carità e
Misericordia Cristiana. Nella fede cristiana ortodossa, dove S.Anastasia è festeggiata il giorno
del solstizio invernale, quando “la luce sconfigge le tenebre”, è pure “Colei che libera dai
Vincoli” (Uzoreshiteljnitsa).
Santa Anastasia di Sirmio dal V secolo fino alla caduta di Bisanzio (1453) fu la Patrona e
Protettrice degli antenati delle popolazioni che attualmente vivono sui territori di Serbia, Croazia
e Bosnia!
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Obbiettivi del progetto “Santa Anastasia”
Questi sono gli scopi principali dell’iniziativa:
· ricordare ai popoli di Serbia e Croazia che per dieci secoli S.Anastasia fu la
Protettrice comune dei loro antenati e fornire quindi a loro un potenziale e simbolico
strumento di riconciliazione, portatore di un messaggio di pace nell’area balcanica;
· restituire alla memoria degli europei il personaggio storico di Santa
Anastasia di Sirmio, auspicando che un domani, insieme ai Santi Benedetto, Cirillo e
Metodio, Caterina di Siena e Brigida, essa possa essere proclamata Patrona dell’Europa,
però di tutta l’Europa: dalle rive dell’Atlantico ai monti Urali. E’ una di quelle “radici
cristiane” che gli europei oggi cercano e di cui noi abbiamo tanto bisogn
o
· riscoprire e studiare quanto importante nel filo dei secoli era stata la sua
devozione e presenza nelle opere d’arte e nei monumenti in Italia e negli altri paesi del
Continente Europeo.
Le varie fasi dell’iniziativa
1988-1991: Restauri degli affreschi nella cappella di S.Anastasia nelle Langhe
(prov.Cuneo)
Nel 1988 in Provincia di Cuneo fu costituito un Comitato Sant’Anastasia che ebbe come scopo
di realizzare i restauri nell’omonima cappella del 1050 in Sale San Giovanni, costruita dai
benedettini prima del grande Scisma del 1054. Durante i lavori furono scoperti altri antichi
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affreschi, che furono restaurati da due specialisti: uno russo e l’altro italiano. Da questo evento
nacque l’interesse per il personaggio di S.Anastasia e si pensò di proseguire i lavori di restauro
congiunti italo-russi in una chiesa di Russia dedicata alla Santa martire di Sirmio.
1993-1994: La chiesa di S.Anastasia in Alto Volga (regione di Jaroslavl, Russia)
Non essendosi trovata in Russia una chiesa o cappella antica dedicata alla Santa si decise di
costruirne una di legno nel villaggio di Uchma sul Volga in regione di Jaroslavl, obbiettivo
realizzato in luglio del 1994. La chiesa fu edificata sul luogo di un antico monastero fondato nel
1492 da un monaco greco, Cassiano, esule bizantino dopo la caduta di Costantinopoli, e dove
negli anni Trenta del XX secolo si trovava uno dei campi di concentramento staliniano.
L’inaugurazione si svolse in presenza di una delegazione cuneese, che portò una pietra
proveniente dalla millenaria cappella delle Langhe, la quale fu collocata nell’altare della chiesa
russa, creando così un ponte ideale e simbolico tra le Alpi ed il Volga nel nome di
Sant’Anastasia-Resurrezione. Questa iniziativa fu realizzata da un secondo comitato
S.Anastasia avente sede a Mishkin in Alto Volga.
Le icone di Santa Anastasia a bordo della stazione
MIR
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1994-1996: Missione “S.Anastasia – una speranza per la pace”: due icone nello
spazio sulla stazione MIR e pellegrinaggio della pace attraverso l’Europa
Intanto si proseguiva a raccogliere la documentazione su Sant’Anastasia di Sirmio, sul suo culto
in Europa, sull’iconografia, sui monumenti a lei dedicati. Le guerre nei Balcani, prima in Croazia
e poi in Bosnia, facevano prendere coscienza, che il personaggio storico di Anastasia, martire a
Sirmio durante un’altra guerra civile di 17 secoli fa, un tempo protettrice di quei popoli, forse
avrebbe potuto servire la causa della pace.
Per richiamare l’attenzione dei belligeranti e degli europei su Santa Anastasia quale simbolo di
riconciliazione, si spedirono nel Cosmo a bordo della stazione orbitante MIR due icone
raffiguranti la Santa nelle rispettivi tradizioni iconografiche orientali ed occidentali, dopo che le
stesse fossero state presentate al Patriarca di Mosca e al Papa per ottenere l’appoggio per
l’iniziativa da parte dei maggiori esponenti delle due principali fedi cristiane. L’Alto Patrocinio
alla missione di pace fu concesso dall’Unesco ed il Consiglio d’Europa appoggiò l’iniziativa.
Il 25 luglio del 1995 le due icone approdarono sulla MIR e vi rimasero 7 mesi, compiendo oltre
3000 rivoluzioni attorno al Pianeta. Una volta tornate su Terra le icone, i cosmonauti e gli
organizzatori dell’iniziativa furono ricevuti dal Patriarca di Mosca Alessio II e poi iniziarono un
pellegrinaggio della pace attraverso Russia, Turchia, Grecia, Italia, Francia e Germania,
effettuando ben 46 soste nei luoghi di devozione o di riferimento storico ad Anastasia, creando
le condizioni per una reciproca conoscenza degli abitanti delle località anastasiane d’Europa.
Nell’intento dei promotori dell’iniziativa il pellegrinaggio doveva proseguire sul territorio di
Croazia, Bosnia e Serbia, tappa non realizzata in ragione dei tragici avvenimenti balcanici, per
concludersi a Sremska Mitroviza, l’antica Sirmio, luogo del martirio di Anastasia nel 304.
1996-1997: La cappella di S.Anastasia e della Riconciliazione a Magliano Alfieri
(Cn).
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Per segnare il fatto che l’iniziativa S.Anastasia nacque in provincia di Cuneo, durante il
passaggio delle due icone a Magliano Alfieri, si decise di edificare sul territorio comunale una
piccola cappella di legno di rito ortodosso a nome di Santa Anastasia e della Riconciliazione per
ricordare i caduti italiani sul fronte russo, ma anche per esprimere la speranza che un giorno
serbi e croati possano trovare la volontà e la forza di spirito per riconciliarsi ed avviarsi sul
camino di una convivenza pacifica. Il materiale per la cappella fu offerto dal comune di Mishkin
in Alto Volga, una ditta torinese trasportò gratuitamente la chiesetta smontata, che fu
assemblata da due artigiani russi con il concorso di una falegnameria maglianese.
In giugno 1997 la cappella fu consacrata dal vescovo ortodosso di Parigi del Patriarcato di
Mosca in presenza del vescovo di Alba e della popolazione. La cappella di S.Anastasia e della
Riconciliazione di Magliano è la prima chiesa di legno costruita in Russia e trasportata in Italia.
Episodicamente vi si svolgono delle funzioni religiose nel rito ortodosso.
Luoghi di devozione e di riferimento a S.Anastasia di Sirmio in Italia (*) (71)
E’ nel Sud che la presenza di S.Anastasia è predominante, ma sicuramente esistono molti altri
riferimenti da scoprire in tutta Italia e particolarmente in zone di penetrazione dei Goti, dei
Longobardi, dei Bizantini, di presenza benedettina e in zone vulcaniche in quanto la Santa era
protettrice dei terremotati.
Puglie (3), Calabria (5), Sicilia (7), Sardegna (11), Campania (5), Basilicata (2), Molise (1),
Lazio (6), Toscana (4), Marche (2), Umbria (1), Romagna (5), Liguria (2), Piemonte (7),
Lombardia (4), Veneto (5), Friuli (1) .
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Luoghi di devozione e di riferimento a S.Anastasia in Europa e nelle Americhe (*) (83+33)
Francia (10), Spagna (3), Portogallo (1),Germania (3), Austria (1), G.Bretagna (1), Grecia (10),
Cipro (3), Turchia (1), Polonia (1), Bulgaria (1), Romania (3), Croazia (6), Serbia (5), Macedonia
(1), Bosnia (1), Russia (19+27), Ucraina (3+4), Bielorussia (1+2), Canada (2), USA (5+3?),
Antille olandesi (1), Filippine (2), Brasile (?), Irlanda (?).
(*) - in fase di aggiornamento
(**) – negli ultimi dieci anni sono state create non meno di 27 chiese, cappelle o oratori nei
penitenziari di Russia, 4 in Ucraina, 2 in Bielorussia.
Gli appoggi internazionali alla missione “Santa Anastasia – una speranza per la pace”
Appoggio del Patriarcato e benedizione del Patriarca di Mosca Alessio II.
Appoggio della Santa Sede e benedizione del Papa Giovanni Paolo II.
All’iniziativa fu accordato nel 1996 il Patrocinio del Direttore Generale dell’Unesco Federico
Mayor e l’appoggio del vice-presidente del Parlamento Europeo Sandro Fontana e di altri
responsabili del Consiglio d’Europa a Strasburgo.
Nei numerosi incontri con personalità e gli abitanti nei paesi di passaggio delle icone durante il
pellegrinaggio in Europa, l’iniziativa ottenne un caloroso appoggio, documentato in molti articoli
dei giornali, nelle fotografie e nelle riprese video.
Conclusione del progetto nel 2004-2005
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Il 2004 è l’Anno del 1700 anniversario del martirio di Anastasia a Sirmio (304).
Si programma di concludere l’iniziativa portando le due icone “cosmiche”, tenute in mano e
benedette dal Patriarca di Mosca e dal Papa, a Sremska Mitroviza dopo un viaggio conclusivo
in vari luoghi d’Italia, Croazia e Serbia per portare alle popolazioni balcaniche tramite il simbolo
di Santa Anastasia un messaggio di pace e di riconciliazione che esprime la volontà degli
europei (*).
Il percorso di celebrazione di S.Anastasia con le icone potrebbe essere il seguente:
· fine agosto: dalla Provincia di Cuneo a Motta S.Anastasia presso Catania dove la
settimana dal 20 al 25 agosto si svolgono grandi festeggiamenti di Santa Anastasia (ogni 4
anni) con rappresentazioni coreografiche (avuto luogo)
· 19 Settembre: Sale San Giovanni (Cuneo) (avuto luogo)
· 2-3 ottobre a Sremska Mitroviza le icone parteciperanno alle celebrazioni del
martirio di S.Anastasia dalla chiesa ortodossa (3 ottobre) e della chiesa cattolica (26 ottobre
In maggio 2005 le icone saranno trasmesse una nella basilica ortodossa e l’altra nella
cattedrale cattolica di Sremska Mitroviza una cappella commemorativa a S.Anastasia in riva al
fiume Sava.
Il progetto Santa Anastasia è stato ideato, elaborato e realizzato da Pierre Tchakhotine in
collaborazione con amici, enti ed associazioni. Tutte le persone di buona volontà e che
credono nella validità dell’iniziativa sono invitati a parteciparvi al fine di concludere
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questa missione avente come scopo di contribuire al ritrovo della serenità e della pace
nei Balcani, condizione essenziale per costruire un’Europa dei Popoli unita degna di
questo nome e che possa essere un esempio di convivenza per gli altri popoli.
Pierre Tchakhotine
Via C.d’Aste, 36 – 12060 Murazzano (Cn)Tel. 0173-791147; 340-2863511;
e-mail: [email protected] ; [email protected]
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