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Questo PDF è un estratto del testo “Social network Comunicazione e marketing” di Francesco Tissoni. Vuoi acquistare il libro? Per te è disponibile a un prezzo speciale di 14.99 € invece di 22 €. Come fare? Clicca qui Social network Comunicazione e marketing Autore: Francesco Tissoni © Copyright 2014 by Maggioli S.p.A. Maggioli Editore è un marchio di Maggioli S.p.A. Azienda con sistema qualità certifi cato ISO 9001: 2008 47822 Santarcangelo di Romagna (RN) • Via del Carpino, 8 Tel. 0541/628111 • Fax 0541/622595 www.maggioli.it/servizioclienti e-mail: [email protected] Diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento, totale o parziale con qualsiasi mezzo sono riservati per tutti i Paesi. Finito di stampare nel mese di gennaio 2014 dalla Litografi a Titanlito S.p.A. Dogana (Repubblica di San Marino) Sommario Sommario Premessa vii Parte I – Origini e sviluppi della comunicazione 2.0 1 Capitolo 1 – La comunicazione 2.0 3 Le origini Tendenze 1. Be digital 2. User experience 3. Be social Capitolo 2 – L’arte di scrivere per il Web Comunicazione e scrittura sui social network Capitolo 3 – Blog. Ancora? WordPress Stabilire le impostazioni generali Scegliere il tema Pubblicare il primo articolo Capitolo 4 – Le infografiche. Immagini che parlano Per una storia delle infografiche I pittogrammi ISOTYPE Comunicazione “universale” Come creare un’infografica Osservazioni teoriche Grafica Osservazioni pratiche Infografiche per il personal branding Rappresentazione di grafici Infografiche statiche Infografiche dinamiche con Prezi Capitolo 5 – Non farmi pensare! Usabilità: smartphone e tablet Interfacce Touch Orizzontale o verticale Il fascino della superficie Navigazione mediata SocialNet.indb v 3 8 8 9 10 13 18 23 27 29 29 30 33 38 41 43 46 46 47 54 54 58 60 64 69 69 70 72 73 74 23/01/2014 10.23.07 VI SOMMARIO Parte II – Social network: passato, presente e futuro 77 Capitolo 6 – I social network 79 Social network: uno sguardo storico e tipologico SixDegrees.com Community Connect: AsianAvenue, Black Planet e MiGente LiveJournal LunarStorm Friendster I social network oggi Tipologie Funzionalità 84 87 90 92 95 96 98 98 103 Capitolo 7 – Focus on: Facebook, Twitter, LinkedIn, Foursquare e Google+ 107 Facebook Twitter LinkedIn Foursquare Google + 107 114 122 127 131 Capitolo 8 – I social network: problemi e prospettive 137 The Age of Privacy is over Veri o falsi amici? Facebook e Twitter alla prova dei Bot Social network, Semantic Web e sistemi di ricerca 137 141 147 Parte III – Fare marketing sui social network 153 Capitolo 9 – Partecipare alla conversazione 155 Orientarsi nel social media marketing: glossario minimo 160 Capitolo 10 – Pianificare una campagna sui social network 165 Web monitoring: l’ascolto Data modeling: analisi dei dati Creare valore Social network engagement Capitolo 11 – Social media marketing su Facebook Casi di studio 166 168 169 172 175 183 Capitolo 12 – Twitter marketing 191 Capitolo 13 – Foursquare marketing 197 Casi di studio 202 Capitolo 14 – Sentiment analysis 207 Capitolo 15 – Lavorare in un’agenzia di social media marketing 219 Il community manager Per approfondire SocialNet.indb vi 220 225 23/01/2014 10.23.07 Capitolo 6 I social network Ogni giorno, in ogni parte del globo, oltre un miliardo di persone, da dispositivi mobili o da computer, accedono ai social network: e, da qualche anno a questa parte, proprio i social network sono fra i siti più visitati al mondo. Benché la nozione di social network possa sembrare a prima vista intuitiva, essa non lo è affatto: non solo appare difficile formulare una definizione completa e accurata, ma risulta complesso anche individuare all’interno delle ormai numerosissime tipologie gli elementi effettivamente distintivi.1 Per arrivare a una definizione compiuta e convincente dell’oggetto di studio non ci limiteremo alla pur importante bibliografia accademica, ma allargheremo la riflessione ad altri elementi, quali, per esempio, le funzionalità riconosciute come fondanti di un social network: tale è l’evoluzione di questi strumenti e la loro crescente diffusione che qualunque definizione che non tenga conto di uno o più fra gli elementi distintivi di questi servizi rischierebbe di essere incompleta e datata. Punto di partenza della nostra discussione, tuttavia, sarà il brevetto del social network SixDegrees, registrato il 17 gennaio 1997: 1 Per evitare confusione, tipica quando si ha a che fare con il mondo del Web 2.0, procederemo con alcune puntualizzazioni preliminari. Per prima cosa, chiariamo che oggetto di questa sezione saranno i servizi di social network, altrimenti detti social network sites. Indicheremo con il termine generico di ‘social network’ sia le reti sociali sia i servizi che permettono di interagire via Web con le reti sociali, comunemente noti in Italia con il nome di social network. La distinzione fra social media e social network, in sé e per sé chiara, ma nella prassi assai problematica, è oggetto di discussione: in sintesi, ritengo che nella sostanza sia corretto considerare i social network come un sottoinsieme dei social media. Ulteriori elementi alla riflessione aggiunge P. Peretti, Marketing Digitale, Milano, Apogeo, 2011, cap. 5.4.1. Social network versus social media. A proposito dei social network si veda: D. Boyd, N. Ellison, “Social Network Sites: Definition, History, and Scholarship”, Journal of Computer Mediated Communication, 13(1), 2007, pp. 210-30. SocialNet.indb 79 23/01/2014 10.23.13 80 Capitolo 6 A networking database containing a plurality of records for different individuals in which individuals are connected to one another in the database by defined relationships. Each individual has the opportunity to define the relationship which may be confirmed or denied. E-mail messaging and interactive communication between individuals and a database service provider provide a method of constructing the database. The method includes having a registered individual identify further individuals and define therewith a relationship. The further individuals then, in turn, establish their own defined relationships with still other individuals. The defined relationships are mutually defined.2 Dal punto di vista tecnico, il servizio di social network qui descritto si configura come un database aperto in cui i singoli utenti possono inserire i propri dati secondo uno schema di campi ben definiti, favorendo perciò mutui rapporti con altri, che corrispondano alle caratteristiche ricercate (per esempio: sesso, interessi, professione ecc.). I dati relativi ai singoli individui componenti il database sono inseriti dagli individui stessi, all’interno di una sezione definita account o profilo, e sono visibili a tutti gli utenti. È offerta la possibilità, agli utenti iscritti i cui dati siano correttamente inseriti nel database, di stringere o rifiutare un rapporto (“relationship”) con altri utenti; il servizio prevede inoltre modalità di comunicazione asincrone (i messaggi: definiti “email messaging”), e sincrone (“interactive communication”). Benché la descrizione contenuta nel brevetto di SixDegrees non possa considerarsi esaustiva, essa presenta alcuni elementi che a tutt’oggi appaiono fondanti in qualunque social network: l’inserimento diretto dei dati da parte degli utenti nei loro profili, la possibilità di stringere o rifiutare i contatti, la possibilità offerta agli iscritti di comunicare fra loro.3 2 3 Si veda: http://www.google.com/patents/US6175831. Così in italiano: “Un database di rete che contiene una pluralità di record per i diversi utenti e nel quale gli utenti sono collegati l’uno all’altro da relazioni definite nel database. Ogni utente ha la possibilità di definire il rapporto che può essere confermato o negato. Messaggi di posta elettronica e una comunicazione interattiva tra gli utenti e il fornitore di servizi (del database) forniscono un metodo di costruzione del database. Il metodo prevede che un utente registrato possa identificare ulteriori utenti e stabilire con essi un rapporto. Questi ulteriori utenti poi, a loro volta, possono stabilire relazioni definite con utenti ancora diversi. Le relazioni fra gli utenti sono tali sole se definite reciprocamente”. Uno degli aspetti critici, come vedremo fra poco, riguarda la privacy: in SixDegrees gli utenti iscritti potevano visualizzare i profili di chiunque. SocialNet.indb 80 23/01/2014 10.23.13 I social network 81 L’idea di creare una rete di utenti, ciascuno con un proprio profilo personale, doveva essere molto sentita nella seconda metà degli anni Novanta: Amazon.com, il famosissimo sito di commercio elettronico dedicato ai libri (ma non solo), apparso sul Web nel 1995, prevedeva al suo interno una sezione intitolata “your account” che col tempo si sarebbe evoluta permettendo agli utenti di registrarsi, inserire una propria foto e dettagli personali, creando di fatto una sorta di “rete sociale” di utenti, recensori e appassionati lettori.4 Figura 6.1 La home page di Amazon.com (data imprecisata, fra il 1995 e il 1996). Fonte: http://www.moroch.com/blog/2012/08/digital-101-an-earlyhistory-of- the-web/ 4 Una ricerca condotta dalla mia allieva Margherita Corradi nella sua tesi di laurea, Leggere social. Social Book network e social reading, discussa presso l’università di Milano nell’a.a. 2011-2012, conferma che le prime attestazioni dimostrabili del profilo personale all’interno di Amazon.com risalgono certamente al 1999 (fonte la wayback machine di internet archive: http://archive.org/web/web.php), ma la comparsa della sezione your account è attestata già nella Home Page di Amazon. com fra il 1995 e il 1996. SocialNet.indb 81 23/01/2014 10.23.13 82 Capitolo 6 Considerata la popolarità di Amazon.com e la sua importanza nello sviluppo più recente del Web 2.0, non è improbabile che il concetto di account personale allargato, presente nel sito di Amazon.com fin dall’inizio, abbia avuto una influenza nella nascita del concetto di profilo nei social network.5 In ambito accademico, una definizione molto influente di cosa siano i social network è stata formulata nel 2007 da Danah Boyd e Nicole Ellison: We define social network sites as web-based services that allow individuals to (1) construct a public or semi-public profile within a bounded system, (2) articulate a list of other users with whom they share a connection, and (3) view and traverse their list of connections and those made by others within the system. The nature and nomenclature of these connections may vary from site to site.6 Commentiamone gli aspetti più interessanti. 1. La costruzione di “un profilo, pubblico o semi-pubblico, all’interno di un sistema delimitato”, che permetta l’inserimento di informazioni personali è certamente un aspetto distintivo dei social network. Benché i vari social network offrano soluzioni tecniche e funzionali diverse, appaiono accomunati dal fatto che all’utente viene sempre chiesto di compilare un form, contenente alcuni campi, più o meno fissi, circa l’età, il sesso, il luogo di nascita e di residenza, le scuole frequentate, gli interessi: elementi che sono fondamentali per permettere agli utenti di interagire fra loro. Quasi tutti i social network consentono l’inserimento di una propria foto e la personalizzazione, anche grafica, del profilo. 5 6 Sull’influsso di Amazon.com nello sviluppo del concetto di Web 2.0 si veda F. Tissoni, L’editoria multimediale nel nuovo web, Milano, Unicopli, 2010. D. Boyd, N. Ellison, “Social network sites: Definition, history, and scholarship”, Journal of Computer Mediated Communication, 13(1), 2007, pp. 210-30. In italiano: “Definiamo i siti di social network come servizi basati sul Web che permettono agli utenti di (1) costruire un profilo pubblico o semi-pubblico all’interno di un sistema delimitato, (2) creare un elenco di altri utenti con i quali condividere un contatto, e (3) visualizzare e scorrere sia la propria lista di contatti sia quelle fatte da altri utenti, sempre all’interno del sistema. La natura e i nomi di questi contatti possono variare da sito a sito”. SocialNet.indb 82 23/01/2014 10.23.13 I social network 83 2. “Creare un elenco di altri utenti con i quali condividere un contatto”: anche questa è una componente fondamentale dei social network. In certi casi, la lista è visibile a tutti; in altri è visibile solo soddisfacendo determinate condizioni. 3. “Visualizzare e scorrere sia la propria lista di contatti sia quelle fatte da altri utenti, sempre all’interno del sistema”: secondo le autrici l’elemento caratterizzante dei social network non è il fatto che tramite questi servizi sia possibile entrare in contatto con degli sconosciuti, bensì la possibilità di costruire una rete di contatti e renderla pubblica.7 4. Benché questa caratteristica non sia compresa nella definizione, le autrici insistono sul fatto che un altro elemento sostanziale dei social network sia quello di favorire la comunicazione fra gli utenti tramite meccanismi, di varia natura tecnica, che consentono di lasciare messaggi sui profili di amici o di altri membri del social network (in forma di commenti), di comunicazione asincrona (i messaggi) e talora anche sincrona (la chat). Che queste siano le caratteristiche fondamentali dei social network appare dimostrato dalla loro evoluzione. Benché, per esempio, social network esistenti ormai da qualche tempo come il cinese QQ abbiano esordito semplicemente come un servizio di messaggistica,8 Skyrock come un servizio di blog,9 essi hanno prima o dopo mutato pelle, adeguandosi alla tendenza dominante, che prevedeva la compresenza di tutte queste caratteristiche. Ciò non ha coinvolto unicamente social network locali o minori, come quelli citati: persino Facebook si è adeguato alla tendenza, aggiungendo in corso d’opera la chat sincrona, che originariamente non era prevista.10 7 8 9 10 Ibid.: “What makes social network sites unique is not that they allow individuals to meet strangers, but rather that they enable users to articulate and make visible their social networks”. Si veda http://www.qq.com/ Si veda http://www.skyrock.com/ La possibilità di avere chat sincrone, vocali e video è stata aggiunta da Facebook nel 2011. Fonte: http://content.usatoday.com/communities/technologylive/post/ 2011/04/facebook-hops-aboard-t-mobiles-voip-service/1#.UdVSFG0cX0g SocialNet.indb 83 23/01/2014 10.23.13 84 Capitolo 6 La definizione di Boyd e Ellison, pur godendo di notevole credito, non può dirsi unanimemente accolta.11 Anzi. Già un anno dopo, nel 2008, questa definizione fu criticata da David Beer:12 che in una vera e propria replica osservava, fra le altre cose, come essa rischiasse di essere troppo ampia.13 Il contributo principale di David Beer consiste però, a mio avviso, in un’altra osservazione: ossia che i social network possano essere considerati anche come spazi commerciali, vasti archivi di informazioni sugli utenti iscritti che crescono a mano a mano che essi stessi li riempiono di contenuti; e che, per di più, i dati inseriti dagli utenti sono della natura più difficile da ottenere, ossia quelli relativi alla vita quotidiana dei potenziali consumatori.14 Fatte queste debite puntualizzazioni, prima di trattare delle funzionalità dei social network e di definirne quindi compiutamente le caratteristiche odierne, torniamo per così dire indietro nel tempo, cercando di ripercorrere i momenti principali della loro storia, con la convinzione di trarne utili insegnamenti per l’analisi del presente e qualche buona idea per il futuro. Social network: uno sguardo storico e tipologico Benché la storia dei social network cominci a pieno titolo soltanto nel 1997 con SixDegrees.com, un primo importante progetto di software di supporto a una rete sociale fu avviato due anni prima 11 12 13 14 Si veda in proposito J. Heidemann, M. Klier, F. Probst, “Online Social Networks: A Survey of a Global Phenomenon”, Computer Networks 56 (2012) 18, 38663878: “However, as is common for rather new phenomena related to the Web 2.0, there is neither one generally accepted term nor one well-established definition for OSNs (ossia On-line Social Networks, N.d.A.)”. Si veda: D. Beer, “Social network(ing) sites. Revisiting the story so far: A response to Danah Boyd & Nicole Ellison”, Journal of Computer-Mediated Communication, 13, 2008, pp. 516-529: http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/j.1083-6101. 2008.00408.x/full Ibid.: “The difficulty that Boyd and Ellison’s use of the term social network sites creates is that it becomes too broad, it stands in for too many things, it is intended to do too much of the analytical work, and therefore makes a differentiated typology of these various user-generated web applications more problematic”. Ibid.: “This lack of knowledge is interesting given that SNS can be understood as vast archives of information about their users, accumulated as they create content, that answer exactly these questions…. SNS are commercial spaces, even those that are free to access….SNS then are a kind of transactional data set enriched by the types of previously hard to access, private and mundane aspects of everyday life that they communicate”. SocialNet.indb 84 23/01/2014 10.23.13 I social network 85 ed ebbe una tale influenza che sopravvive ancora, pur tra molte difficoltà e una concorrenza che ogni giorno si fa più agguerrita: Classmates.com.15 Convinto del fatto che i legami più importanti per una persona si stabiliscano durante gli anni della scuola superiore e che, a causa delle varie vicende della vita, può capitare di perdere i contatti,16 Randy Conrads ebbe l’idea di creare Classmates.com, che venne lanciato nel 1995 con un obiettivo ben preciso: aiutare le persone a rintracciare i compagni di scuola. A questo profilo un po’ naif di nostalgico della giovinezza perduta non corrisponde l’attesa immagine di un giovane nerd: nel 1995 Randy Conrads era un esperto manager, con alle spalle oltre vent’anni di esperienza. Inoltre Classmates.com non era gratuito: il suo modello di business era basato sui siti di dating online e prevedeva un canone di 3 dollari al mese. Rispetto a Facebook, che in qualche misura ne avrebbe rilanciato l’idea, Classmates.com offriva gratuitamente solo alcune funzioni base (creazione del profilo, ricerca fra gli utenti, partecipazione alla discussioni pubbliche): mentre per poter guardare i profili degli altri utenti, comunicare con loro, conoscere i nomi di chi aveva visitato il proprio profilo, bisognava pagare il canone. Classmates.com ottenne una buona risposta da parte del pubblico: fra il 1995 e il 2000 crebbero gli iscritti in USA e Canada, fino a 29 milioni, di cui 1,5 milioni di utenti paganti. Uscita indenne dalla crisi delle dot.com, Classmates.com decide di espandersi aggiungendo una directory riservata ai militari (25 maggio 2001) e successivamente agli ex colleghi di lavoro (16 aprile 2002). A partire dal 2004 Classmates inizia a espandersi: oltre a USA e Canada (38 milioni di utenti), avvia una forte campagna di espansione in Europa, mediante una serie di acquisizioni di servizi analoghi nati in Francia, Germania, Austria e Svezia. 15 16 http://www.classmates.com/. Claudio Gionti, autore di un Blog dedicato ai social network con fonti e documenti di prima mano, ritiene che Classmates.com sia stato il primo: http://socialnetworkhistory.blogspot.it/2010/07/il-primo-socialnetwork-al-mondo.html Claudio Gionti sostiene che l’origine di questa esigenza sia stata di carattere biografico: Conrads avrebbe frequentato le scuole superiori nelle Filippine. SocialNet.indb 85 23/01/2014 10.23.13 86 Capitolo 6 Figura 6.2 La home page di Classmates.com nel febbraio 1996. Fonte: http://web.archive.org/web/19961222004931/http://classmates.com/ I primi scricchiolii si avvertono nel 2006. Il crescente successo di Facebook, che offre su scala planetaria e in maniera completamente gratuita analoghe funzionalità, indebolì notevolmente Classmates.com: che per salvarsi dal fallimento avviò iniziative diverse, sia dal punto di vista della qualità del servizio sia dal punto di vista del marketing. Come servizio, Classmates.com provò a differenziarsi da Facebook offrendo in consultazione documenti unici, come per esempio gli Yearbooks17 delle principali High Schools statunitensi; oppure mappando con precisione le principali installazioni e basi militari, sia dentro sia fuori il territorio statunitense, permettendo agli ex commilitoni di ritrovarsi facilmente, anche qualora non ricordassero esattamente nomi e cognomi. Se queste iniziative hanno contribuito a mantenere in vita Classmates.com, evidentemente non furono considerate sufficienti dal management: che, per contrastare il calo irreversibile iniziato nel 2008,18 avviò una campagna di marketing molto aggressiva e probabilmente scorretta, culminata in una Class action, un processo e una condanna a un risarcimento plurimilionario. 17 18 Una sorta di registro annuale, rilasciato ufficialmente dalla scuola, nel quale vengono annotati oltre ai dati di studenti e insegnanti anche gli eventi principali occorsi durante un dato anno scolastico. Un po’ di statistiche. Nel 2008, secondo Nielsen, Classmates.com era al terzo posto fra i social network più visitati in USA; nel 2011, secondo le statistiche Alexa, sarebbe sceso alla posizione 4.211 dei siti più visitati al mondo. Attualmente (ottobre 2013) appare in risalita: al n. 591 negli USA e 2.377 nel mondo. Per statistiche sempre aggiornate, si veda: http://www.alexa.com/siteinfo/classmates.com SocialNet.indb 86 23/01/2014 10.23.13 I social network 87 Dal punto di vista del rinnovamento dei contenuti e del miglioramento del servizio, nel 2011 viene presentato MemoryLane, un sito parallelo a Classmates.com che offre una notevole raccolta di video, brani musicali e riviste, dagli anni Quaranta agli anni Sessanta, in libera consultazione.19 Un altro importante precursore dei moderni social network è stato probabilmente Bolt.com. A differenza di altri servizi simili più o meno contemporanei che hanno attirato l’attenzione dei ricercatori, Bolt viene passato sotto silenzio: eppure le poche informazioni che siamo riusciti a rintracciare sembrano attestare in pieno la sua appartenenza al genere dei social network.20 In effetti Bolt.com era sito che offriva un insieme di servizi a un’utenza di teenager: era possibile comunicare con gli altri iscritti tramite chat e messaggi; si poteva disporre di una bacheca dove pubblicare annunci e, infine, era disponibile per ciascuno una sezione riservata, in tutto assimilabile a un profilo. Lanciato nel 1996, Bolt rimase attivo, con alterne vicende, fino a ottobre 2008: la ragione del fallimento i problemi di copyright, la concorrenza di Youtube e ancor più di Myspace. SixDegrees.com Qualunque sia la definizione di social network che si voglia adottare, il primo riconosciuto unanimemente come tale è stato SixDegrees.com, che venne lanciato nel 1997 da Andrew Weinreich.21 Il suo nome deriva dalla teoria dei “sei gradi di separazione”: secondo la quale ogni individuo sul pianeta è collegato a qualunque altro attraverso, al massimo, una sequenza di sei persone.22 19 20 21 22 Si veda: http://www.classmates.com/memorylane/ In proposito Si veda C. McCarthy, RIP Bolt.com: Social networking before we knew what it was: http://news.cnet.com/8301-13577_3-9760877-36.html Imprenditore statunitense: l’idea di SixDegrees gli venne durante la sua carriera di avvocato, intrapresa per breve tempo dopo gli studi legali. Conclusa l’esperienza di SixDegrees, Andrew Weinreich ha lanciato altri social network e attualmente è CEO di MeetMoi, un SNS basato sul mobile e la geolocalizzazione: http://www. meetmoi.com/ La teoria dei “Sei gradi di separazione”, alla base di molti moderni social network, venne elaborata nel 1967 dallo psicologo statunitense Stanley Milgram: essa vanta però numerose quanto celebri anticipazioni, come quella di Guglielmo Marconi, che nel 1909 avrebbe dichiarato come la tecnologia, in un prossimo futuro, sarebbe stata in grado di connettere fra loro due individui qualunque sulla terra, tramite un passaggio fra 5,83 persone. Una ricostruzione di questa teoria, degli SocialNet.indb 87 23/01/2014 10.23.13 88 Capitolo 6 Dopo la registrazione, tramite email e password, SixDegrees offriva la possibilità di creare un proprio profilo personale, con foto e altre informazioni, e di prendere visione della lista degli iscritti complessiva: che, dai 150 iniziali, tutti di New York, arrivò a crescere di 4.000 iscritti all’ora fino a superare al massimo della sua espansione il milione di utenti in tutto il mondo. Per poter raggiungere il numero massimo possibile di iscritti, SixDegrees chiedeva a ogni nuovo utente di inserire in un apposito form un minimo di 10 indirizzi email di altre persone, che venivano poi invitati a entrare nella comunità. Le testimonianze dei primi utenti, raccolte sul sito stesso e presenti in qualche articolo pubblicato su riviste generaliste fra il 1997 e il 1998,23 anticipano uno scenario a noi ben noto, ma allora rivoluzionario: un tecnico svedese, in trasferta di lavoro a Tokyo, utilizzò SixDegrees per trovare, con inaspettato successo, altri connazionali che lavoravano in Giappone. Fra gli altri servizi proposti da SixDegrees c’era la possibilità di vendere e acquistare oggetti (con un database dedicato di inserzioni degli utenti, come eBay, lanciato nel 1995), e di pubblicare richieste e offerte di lavoro. Inoltre, era possibile indicare i propri interessi e trovare, fra gli iscritti, altre persone che ne avevano di identici o di simili.24 Il sistema di SixDegrees.com funzionava in questo modo: con i contatti di primo grado era possibile comunicare in chat e tramite email; era possibile inviare una email di presentazione fino ai contatti di terzo grado. Il sistema era ingegnoso: non appena, fra gli iscritti, compariva qualcuno che faceva parte del primo o del 23 24 esperimenti tentati per provarla e delle sue implicazioni si trova in A.L. Barabási, Linked: How Everything is Connected to Everything Else and What It Means for Business, Science, and Everyday Life. New York, Plume, 2003; tr. it. Link. La scienza delle reti, Torino, Einaudi, 2004. In particolare, si veda D. Bedell, Meeting your new best friends: Six Degrees widens your contacts in exchange for sampling Web sites, “The Dallas Morning News”, October 27, 1998. L’idea alla base di questa innovazione è semplice quanto rivoluzionaria: un unico social network (Facebook?) potrebbe ambire a riassorbire in sé le funzionalità distribuite su LinkedIn (offerte di lavoro) ed eBay (scambio vendita di oggetti fra iscritti). Notiamo che il 9 maggio 2013 Il Sole 24Ore pubblicava un articolo intitolato Trovare lavoro in Rete: Facebook lancia la sfida a LinkedIn annunciando la prossima nascita, su Facebook, di una bacheca per gli annunci di lavoro: http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2013-05-09/trovare-lavoro-rete-facebook-095735.shtml?uuid=AbcAGLuH SocialNet.indb 88 23/01/2014 10.23.13 I social network 89 secondo grado, si era avvisati tramite una segnalazione interna, del tipo “forse potresti conoscere”.25 A SixDegrees.com si deve anche l’invenzione della “bacheca”: ogni utente iscritto aveva a disposizione un luogo virtuale dove pubblicare i propri post e leggere quelli degli utenti che formavano il cerchio del suo primo grado di separazione. Il successo di SixDegrees venne anche garantito da una politica di ammissione e di tutela degli iscritti molto rigida: si poteva essere ammessi solo tramite “email confirmation”;26 c’era un tentativo di riconoscere le generalità degli utenti, per assicurarsi che non fossero fittizie e infine erano formalmente garantite sia la privacy sia il corretto utilizzo dei dati personali. Benché il servizio fosse gratuito, era prevista una modalità Premium, che incentivava gli iscritti tramite un’offerta internet migliore e convenzioni con catene dell’informatica (vendita, assistenza e riparazione). Un’altra fra le intelligenti innovazioni di SixDegrees è stata l’applicazione Sixdegrees’ Contact Uploader, introdotta negli ultimi giorni del 1998, che permetteva di creare una interfaccia unica fra SixDegrees e il PC dell’utente. Questa interfaccia fungeva da punto di accesso unico per tutti i software che gestivano contatti: dal client di posta (come MS Outlook) fino a strumenti collaborativi (Lotus Notes), consentendo di importare in SixDegrees tutti i contatti contenuti. All’apice del suo successo, SixDegrees venne acquistato dalla YouthStream Media per 125 Miloni di dollari il 18 gennaio del 2000: l’azienda, travolta dalla bolla delle dot.com, si trovò in serissime difficoltà e SixDegrees venne perciò chiuso il 30 dicembre dello stesso anno. Secondo il suo fondatore, le cause del fallimento di SixDegrees furono molteplici, di natura tecnologica ed economica.27 La prima ragione risiede nel fatto che all’epoca la tecnologia web non era sufficientemente sviluppata per supportare un servizio del ge25 26 27 Funzionalità molto simili a quelle attualmente presenti su Linkedin. Dopo l’iscrizione, SixDegrees inviava una email all’indirizzo segnalato ed era necessario confermare con un clic la propria iscrizione. Un sistema efficace, utilizzato ancora oggi, contro i sistemi automatici di mail spamming. Si veda http://ezinearticles.com/?SixDegrees---Social-Networking-In-Its-Infancy&id =5064109. L’originale dell’intervista, presente sul Web, è andato perduto, ma qui si trovano le ragioni del fallimento indicate da Andrew Weinreich sebbene non gli siano direttamente attribuite. SocialNet.indb 89 23/01/2014 10.23.14 90 Capitolo 6 nere: una volta raggiunto il milione di utenti, l’infrastruttura non era in grado di sopportarne altri e avrebbe richiesto una notevole, e costosissima, implementazione, per continuare a funzionare. Le altre ragioni sono economiche: il numero di utenti raggiunto, pur ragguardevole, non garantiva profitti sufficienti per un modello di business basato sull’advertising. Inoltre, la crisi economica mondiale successiva alla bolla delle dot.com non consentì a YouthStream Media di potenziare il servizio e migliorarlo, attirando nuovi utenti. Figura 6.3 Home page di SixDegrees.com del 16 aprile 1998 (dalla WayBack Machine). Fonte: http://web.archive.org/web/19980416101322/http://sixdegrees.com/ Community Connect: AsianAvenue, Black Planet e MiGente Subito dopo SixDegrees.com, Danah Boyd e Nicole Ellison, nel loro articolo dedicato alle origini dei social network, segnalano LiveJournal del 1999, di cui parleremo, perché riveste grande importanza: da un punto di vista cronologico, dimenticano però le iniziative avviate dalla Community Connect.inc che nel decennio 1997-2008 diede vita a ben cinque social network di grande successo, dedicati a particolari comunità caratterizzate dal punto di vista etnico, sessuale e religioso.28 28 In proposito, si veda: http://socialnetworkhistory.blogspot.it/2010/07/la-communityconnect-e-i-primi-social.html (del già citato Claudio Gionti) e http://pulse2.com/ category/community-connect-inc/. La Community Connect.Inc fondata nel 1996 SocialNet.indb 90 23/01/2014 10.23.14 I social network 91 Il primo social network a carattere etnico fu Asian Avenue apparso il 21 luglio del 1997.29 Alle origini, una caratteristica distintiva di questo servizio era la militanza politica dei suoi primi membri che fra il 1997 e il 1999 si fecero promotori di iniziative di protesta contro quelli che furono definiti come “stereotipi razziali”.30 Anche grazie a questo zoccolo duro di attivisti, Asian Avenue conobbe un folgorante successo, raggiungendo nell’agosto dell’anno 2000 oltre 5 milioni di utenti registrati. Fra le caratteristiche di questo servizio, che si proponeva come luogo virtuale atto a favorire gli incontri ma anche le opportunità e le offerte di lavoro, c’era la possibilità, per ogni utente, di vedere chi aveva visitato il profilo; di esprimere la propria preferenza per alcune notizie presenti nella Home Page e votare lo stile di alcuni utenti; di creare gruppi tematici, anche a carattere serio. Con il crescere del numero degli utenti, Asian Avenue fu costretta a proporre a pagamento alcuni servizi: inaugurando, in questo modo, il suo declino. Una ripresa di interesse si ebbe nell’ottobre 2007, quando Barack Obama aprì un proprio profilo personale. Attualmente, il sito appare semideserto: le news nella Home risultano apprezzate da un paio di utenti; le poche foto presenti nella rubrica Style, rilanciate in Home Page, risultano non votate; i gruppi desolatamente vuoti.31 Oltre a SixDegrees.com e ai social network etnici in questa epoca pionieristica (1997-1998) sono da ricordare altri esempi, più o meno fortunati, ma destinati comunque ad avere una cer- 29 30 31 da Benjamin Sun, Calvin Wong, Peter Chen e Michael Montero si specializzò nella creazione dei primi social network a carattere etnico, riservati a persone residenti negli Stati Uniti: asiatici (Asian Avenue), neri (BlackPlanet) e ispanici (Mi Gente). Nonostante l’inevitabile declino causato dall’avvento di altri social network, in primis Facebook, la Community Connect continuò a sviluppare la sua attività con discreto successo fino alla vendita per 38 milioni di dollari alla statunitense Radio One. http://www.asianave.com/ Fra le varie iniziative intraprese, la più significativa in termini di impatto fu quella condotta contro una pubblicità della SKYY Vodka, che mostrava una donna bianca, sdraiata e seminuda, servita da una asiatica in costume tradizionale: http:// news.cnet.com/Vodka-maker-clips-ad-after-community-criticism/ 2100-1017_3230488.html. La pubblicità venne ritirata: http://www.nytimes.com/1999/09/02/ business/the-media-business-advertising-addenda-vodka-ad-is-stopped-afterracism-protest.html Il 20 ottobre 2013 il gruppo di assistenza familiare sull’adulterio contava un solo iscritto; il gruppo più numeroso, dedicato agli incontri Asian Men e Black Women contava meno di un migliaio di iscritti. SocialNet.indb 91 23/01/2014 10.23.14 92 Capitolo 6 ta importanza nello sviluppo del genere. Procedendo in ordine cronologico,32 nel 1998 apparvero Care2, fondato da Randy Paynter allo scopo di allargare la community di ambientalisti e tuttora attivo;33 OpenDiary, un servizio che permetteva agli iscritti di pubblicare e condividere il proprio diario conservando l’anonimato;34 Gapyear.com un servizio di social network dedicato a favorire la pianificazione di un anno di viaggio (o di studio) all’estero, tipicamente fra il liceo e l’università: gli iscritti hanno a disposizione un proprio profilo e uno spazio dove condividere esperienze, fotografie e video.35 LiveJournal Simile per certi aspetti a OpenDiary ma dedicato a contenuti più vari e destinato a ben maggiore fortuna è LiveJournal,36 lanciato il 15 aprile del 1999 da Brad Fitzpatrick.37 Caratteristiche di LiveJournal, che a prima vista potrebbe essere accomunato a un servizio per blogger, sono alcune funzionalità tipiche dei social network: come la possibilità di condividere il proprio blog con un network di amici, selezionati in base a interessi, età e altri parametri, e alla possibilità di restare in contatto con loro mediante un servizio di messaggistica. Benché non sia possibile affermarlo con sicurezza è molto probabile che risalga proprio a LiveJournal la possibilità di seguire un altro utente senza che venga stabilito un rapporto di 32 33 34 35 36 37 Nei limiti in cui ciò è possibile, perché questo genere di siti non sono mai stati oggetto di uno studio sistematico volto ad acclarare con certezza la cronologia assoluta. Care2 viene definito così dal suo fondatore “Care2.com is kind of the MySpace for adults who care about green issues”. Si veda in proposito L. Roberts, Spreading Their Gospel on the Web: http://www.nytimes.com/2007/03/07/business/business special2/07sustain.html?_r=0 Da quel che sembra, più che di un social network doveva trattarsi di una community di blogger: probabilmente si tratta del primo servizio di questo genere. Nato da un libro di successo, Before You Go di Tom Griffith, il sito si sviluppò prima come social network e successivamente come un servizio che, oltre gli aspetti social, permetteva agli iscritti di pianificare concretamente la propria esperienza di viaggio all’estero, di studio o di volontariato. Si veda C. Gionti, Nasce LiveJournal: il Blog diventa social in http://socialnetwork history.blogspot.it/ Appassionato di informatica, Brad Fitzpatrick (1980) creò LiveJournal all’età di 19 anni, per divertirsi nel tempo libero con gli amici, condividendo con loro i vari post che inseriva giorno per giorno. Ora lavora per Google. SocialNet.indb 92 23/01/2014 10.23.14 I social network 93 “amicizia”, ossia un contatto diretto.38 Analoga originalità si trova nell’ambito delle impostazioni di privacy, personalizzabili per ogni post: che poteva essere reso visibile a specifici contatti, agli amici, oppure a tutti gli utenti. Con il crescere della sua popolarità, a partire dal 2000 LiveJournal fu arricchito di nuove funzioni, che contribuirono a renderlo unico nel suo genere. Fra le tante, segnaliamo la possibilità di personalizzare il proprio profilo con una lista di interessi; l’invio di post tramite sms; la possibilità di gestire un blog da una community e non più solo da un singolo utente. Anche grazie a queste nuove funzionalità, LiveJournal continuò a crescere nel numero di utenti finché, nel settembre del 2001 venne superata la capacità di gestione del server: per risolvere questo problema tecnico-economico e per assicurare un avvenire alla sua creatura, Fitzpatrick decise di consentire nuove registrazioni a pagamento oppure gratuitamente su invito.39 Gli account rimanevano a pagamento solo per un breve periodo: l’obiettivo era scoraggiare gli utenti dall’utilizzare account multipli oppure creare blog non gestiti e aggiornati sistematicamente.40 Risale al 2002 la traduzione del sito in altre lingue e l’offerta del servizio al di fuori degli Stati Uniti: una scelta lungimirante, se si pensa che nel 2007 LiveJournal è stato acquistato dalla società russa SUP Media ed è molto diffuso proprio in quella parte del mondo. Nel 2003 LiveJournal raggiunse il milione di utenti: per gestire quella massa enorme di richieste dinamiche, Fitzpatrick ideò un innovativo sistema, denominato Memcached,41 che consente di migliorare le funzionalità di sistemi web basati su database utilizzando in maniera più produttiva la RAM disponibile. Sempre al 2003 risale un’altra funzionalità interessante: i PhonePost. Essi consentono agli utenti paganti di registrare un post vocale che ver38 39 40 41 Possibilità che, lo ricordiamo, era prerogativa di Twitter: ma che, per la tendenza a riprendere le buone idee e farle proprie a prescindere, è ora presente anche in Facebook. Gli utenti non presero affatto bene né l’introduzione di questo sistema a inviti né gli account a pagamento: LiveJornal accusò un calo, finché, nel 2003 questo sistema a inviti non venne rimosso. Il problema degli account multipli e dei Blog aperti e poi abbandonati è attualmente caratteristico di WordPress. Si veda: http://memcached.org/ . Fra gli utenti di questo software libero: Wikipedia, Twitter, Youtube, Flickr. SocialNet.indb 93 23/01/2014 10.23.14 94 Capitolo 6 rà poi pubblicato in forma scritta. Attualmente LiveJournal ospita oltre 16 milioni di “diari” da tutto il mondo: gli argomenti sono i più vari, ma notevole peso ha ottenuto la componente politica, con particolare riferimento alla realtà della Russia.42 Figura 6.4 Home page di LiveJournal: 27 novembre 1999. Fonte: http://web.archive.org/web/19991127092624/http://www.livejournal. com/ 42 K. Maslinsky, S. Koltsov, O.Koltsova, Changes In The Topical Structure Of Russian-Language Livejournal: The Impact Of Elections 2011, “Higher School Of Economics Research Paper” 14, 2013. Alexei Navalny, Blogger di opposizione al regime di Putin, condannato a 5 anni di carcere il 13 luglio 2013 teneva il suo Blog su LiveJournal. SocialNet.indb 94 23/01/2014 10.23.14 I social network 95 LunarStorm LunarStorm, lanciato da Rickard Ericsson43 nel gennaio del 2000, merita di essere ricordato qui perché è stato il primo social network europeo:44 ottenne anche un buon successo, perché già nel primo anno di vita superò i 600.000 iscritti. Oltre alle funzionalità tipiche dei social network,45 Lunarstorm presentava funzioni pionieristiche nel campo del mobile: dopo LunarMobile del 2001, che consentiva di pubblicare messaggi su LunarStorm tramite sms e di collegarsi alla chat tramite telefono cellulare, è la volta di Kolla (“Guarda”), che consentiva di gestire LunarStorm con il cellulare, secondo una logica non troppo lontana da quanto avviene oggi con i più moderni smartphone. L’introduzione di modalità a pagamento nel 2002 non frenò lo sviluppo di LunarStorm che nel 2003 superò il milione di utenti attivi solo in Svezia.46 A questo periodo risale un’innovativa forma di advertising, che consentiva agli utenti di promuovere il proprio profilo tramite dei banner a pagamento. Il fortissimo radicamento in Svezia consentì a Ericsson di sperimentare nuove funzionalità, che resero LunarStorm un social network innovativo: la possibilità di creare gruppi tematici; la ricerca di compagni classe; un servizio di email (LunarMail); la condivisione di musica e video musicali. Completavano l’offerta lo spazio on-line per pubblicare un blog, un sistema di reputazione per votare i profili e infine una sezione dedicata alle informazioni professionali e lavorative.47 43 44 45 46 47 Rickard Ericsson (1974-) è un imprenditore svedese, la cui notorietà si deve in primo luogo alla creazione una comunità virtuale chiamata StajlPlejs (1996) e in seguito dal social network Lunarstorm, il cui nome deriverebbe dal nickname utilizzato su StajlPlejs dalla fidanzata di Ericsson. All’inizio LunarStorm si rivolgeva unicamente a utenti svedesi. Creazione e personalizzazione del proprio profilo con grafiche, immagini e musica, creazione di una rete di contatti e possibilità di comunicare con loro tramite chat. Secondo i dati offerti da Claudio Gionti si tratterebbe di 1.300.000 utenti, il 10% della popolazione svedese di allora; ma, cosa ancor più significativa, gli utenti iscritti costituivano oltre il 90% del totale degli studenti di scuola secondaria superiore: http://socialnetworkhistory.blogspot.it/ È interessante osservare come la situazione che rendeva LunarStorm in Svezia quasi privo di competitor incoraggiò la sperimentazione di nuove funzionalità tendenti a trasformarlo in un social network globale: uno spazio dove incontrare amici, condividere musica e video, comprare e vendere oggetti, persino pubblicare annunci di lavoro. Questa stessa tendenza accentratrice sembra caratteristica di attualmente di Facebook: che a livello mondiale detiene un assoluto primato e SocialNet.indb 95 23/01/2014 10.23.14 96 Capitolo 6 Il successo di LunarStorm, quasi inarrestabile in patria, spinse il fondatore ad aprire una sede a Londra e a lanciare il servizio in Inghilterra e Danimarca nel 2005. L’iniziativa, pur condotta con intelligenza, non si rivelò fortunata: in patria la concorrenza di un altro social network, l’emergente Bilddagboken; a livello mondiale MySpace e Facebook portarono LunarStorm a un lento declino, culminato nella chiusura avvenuta il 18 agosto del 2010. Friendster Fondato dal programmatore canadese Jonathan Abrams48 nel 2002, Friendster è stato uno dei primi social network a superare il milione di utenti e a godere di una vastissima popolarità internazionale. Nato come complemento al social network professionale Ryze,49 Friendster, il cui nome è una crasi fra il termine friend, amico, e l’allora popolarissimo Napster,50 si proponeva di rivaleggiare con Match.com, un sito di dating online. L’idea di fondo era semplice: se i siti di dating partono dal presupposto di fare incontrare sconosciuti con interessi simili, Abrams riteneva che fosse più semplice che rapporti sentimentali nascessero fra “amici di amici”: che facendo parte di un medesimo giro potevano più facilmente ritrovare affinità tra di loro. Divenuto molto popolare grazie al passaparola fra i frequentatori di quel festival di creativi che è il Burning Man,51 Friendster raggiunse i tre milioni di utenti nei primi mesi di vita. Accortisi delle potenzialità del servizio, proprio Larry Page e Sergey Brin di Google cercarono di acquisirlo per 30 milioni di dollari nel 2003: ma la loro offerta venne rifiutata.52 48 49 50 51 52 sembra orientato nello sviluppo di ulteriori funzionalità volte a trasformarlo in un microcosmo. Si veda il suo sito personale: http://www.jabrams.com/. Focus di questo social network, una sorta di progenitore di LinkedIn, era mettere in contatto fra loro i professionisti e aprirsi alle aziende, aiutando gli utenti a proporre e a cercare un lavoro. Napster è stato un programma di file sharing creato da Shawn Fanning e Sean Parker. Fu attivo dal giugno 1999 fino al luglio 2001: aggirando il copyright offriva milioni di tracce musicali, liberamente scaricabili, in formato mp3. Si veda http://www.burningman.com/. Fra i frequentatori di questo evento sono ricordati anche i fondatori di Google: cfr. D. Vise, M. Malseed, Google Story, tr. it., Milano, Egea, 2007, capitolo 6 “Burning Man” (pp. 67-77). Dal punto di vista personale, quello di Abrams fu un grosso errore: rifiutata l’offerta, decise di affidarsi ai venture capitalist, che gli assicurarono il denaro SocialNet.indb 96 23/01/2014 10.23.14 I social network 97 Una delle caratteristiche più particolari e apparentemente contraddittorie di Friendster è data dalla compresenza di eccellenze dal punto di vista dell’innovazione tecnologica53 e di gravi lacune nell’infrastruttura tecnica: lacune che determinarono disservizi sempre più frequenti e fastidiosi per gli utenti registrati.54 Un altro elemento interessante di questo social network è stata la sua dinamica della gestione delle relazioni e le conseguenze da esso provocate. Inizialmente, Friendster permetteva di raggiungere conoscenti fino a quattro gradi di separazione:55 per visualizzare ulteriori profili o essere raggiunti più facilmente, gli utenti di Friendster cominciarono a creare profili fasulli sia di sconosciuti dall’aspetto interessante sia altri più propriamente funzionali (per esempio, il nome della scuola o dell’università frequentata). Venuto alla luce il fenomeno, Friendster decise di bandire indiscriminatamente tutti i “Fakesters”: sia chi simulasse un’identità non sua, sia chi rappresentasse un ente o una istituzione, sia infine chi avesse foto fasulle in un profilo reale.56 Nel periodo in cui, a causa delle difficoltà tecniche e di queste incomprensioni con gli utenti, la popolarità di Friendster declinava negli Stati Uniti, essa cresceva ininterrottamente in Asia: più in particolare nelle Filippine, in Malesia, Singapore e Indonesia. A completare quella che di fatto fu una transizione, Friendster, dopo aver raggiunto una base di oltre 115 milioni di utenti registrati, venne acquistato il 9 dicembre 2009 per oltre 26 miliardi di dollari da Money On Line Global, una fra le più grandi aziende internet dell’Asia. L’ultimo, decisivo, cambiamento di questo vitalissimo social network risale al 2011: lasciati pochi mesi agli 53 54 55 56 necessario a proseguire, ma chiesero e ottennero le sue dimissioni da CEO poco meno di un anno dopo, nell’aprile del 2004. Questi i principali brevetti detenuti da Friendster: System, method and apparatus for connecting users in an online computer: http://www.google.com/patents/ US7069308; Method of Inducing Content Uploads in a Social Network: http:// www.google.com/patents/US7117254; System and Method for Managing Connections in an Online Social Network: http://www.google.com/patents/ US7188153; Compatibility Scoring of Users in a Social Network: http://www. google.com/patents/US7451161; Method for sharing relationship information stored in a social network: http://www.google.com/patents/US7478078. Si veda Boyd-Ellison, cit. Avremo modo di tornare su questo importantissimo concetto parlando di LinkedIn. Su questo fenomeno si veda D. Boyd, None of this is real, in J. Karaganis (ed.), Structures of Participation, New York: Social Science Research Council, 2006. SocialNet.indb 97 23/01/2014 10.23.14 98 Capitolo 6 utenti per cancellare o recuperare i dati dei loro profili, Friendster si è trasformato in una vasta community di giocatori di browser games.57 I social network oggi Tipologie A partire dal 2002 non risulta opportuno, e forse non è più neppure possibile, proseguire secondo un ordine cronologico: tali e tanti sono i prodotti e così alterna la loro fortuna che diventerebbe difficile organizzare un discorso coerente e utile alla prospettiva che ci siamo prefissi. Da questo punto in poi adotteremo perciò un criterio, che, pur rispettando la successione cronologica, aggrega i differenti social network secondo differenti tipologie.58 La classificazione potrebbe essere condotta secondo criteri legati alla piattaforma di utilizzo (distinguendo per esempio fra social network nati per il mobile e quelli che hanno sviluppato funzionalità compatibili), alla lingua prevalente o all’area geografica di riferimento (notando la netta cesura esistente fra mondo Occidentale, America Latina, Asia e Africa), oppure ancora a criteri legati alla popolarità, come il traffico generato o il numero di iscritti.59 Per rendere il discorso più chiaro e più fruibile, istituiremo perciò una prima generale distinzione fra i social network centrati sul contenuto (Content Based social network) e quelli prevalentemente basati sul profilo (Profile Based social network), proseguendo poi con una breve digressione dedicata ai social network nati per il mobile (Mobile social network). Queste prime distinzioni, a carattere trasversale, favoriranno una successiva analisi tematica, che permetterà di raggruppare i social network in particolari categorie individuate sulla base della tipologia di utenti.60 57 58 59 60 L’attuale home page non lascia adito a dubbi: http://www.friendster.com/. Un elenco lacunoso, ma comunque aggiornato dei social network in attività si trova qui: http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_social_networking_websites. La voce di wikipedia inglese è l’unica fonte disponibile che cura, sia pure in forma non autorevole e parziale, il monitoraggio dei social network. Benché datate, le statistiche raccolte nella tabella 2 a p. 218 in Won Kim, OkRanJeong, Sang-WonLee, On social Web sites, “Information Systems” 35 (2010) 215–236, appaiono rivelatrici di una tendenza. Questa intelligente distinzione, che io sappia, risale al Blog di Claudio Gionti: SocialNet.indb 98 23/01/2014 10.23.14 I social network • • • 99 Content Based social network: pur presentando la possibilità di aprire un profilo personale, questo genere di social network offre una pluralità di servizi il cui scopo primario è mettere in risalto un particolare contenuto e favorirne la condivisione. Esempi di questa tipologia di social network sono Flickr e Twitter.61 Profile Based social network: in questa tipologia di social network, il profilo costituisce il fondamento, divenendo il centro aggregatore di un’ampia gamma di servizi. Benché possa essere pubblico, privato o semi-privato, consentendo cioè l’opzione di selezionare quali contenuti rendere pubblici, il profilo resta comunque il punto di accesso principale. Appartengono a questa categoria alcuni dei social network più importanti e diffusi, come per esempio Facebook e LinkedIn. Mobile social network: in origine, questa categoria comprendeva quei social network concepiti per essere usati in mobilità prima con i telefoni cellulari e successivamente mediante tablet e smartphone. Due fra i primi e più interessanti esempi di questo genere sono stati Dodgeball62 e Wayn.63 Ora che tutti i social network di una qualche importanza hanno le loro applicazioni per smartphone e tablet, si può affermare che l’elemento distintivo questa tipologia di social network è l’impiego dei servizi di geolocalizzazione.64 Dal punto di vista della tipologia di utenti, il panorama offerto dalle centinaia di social network esistenti è impressionante65 e un 61 62 63 64 65 http://blognew.aruba.it/blog.socialnetworknews.it/Definizione_di_Social_ Network_Sites_e_principali_tipologie_33591.shtml: la riprendo con qualche modifica. http://www.flickr.com/. Fondato nel 2000 da due studenti della New York University, Dodgeball è stato un Social Network basato sulla geolocalizzazione e sull’utilizzo in mobilità. Venne acquistato da Google nel 2005 ma chiuso nel 2009: uno dei suoi ideatori, Dennis Crowley, continuando a credere nell’idea originaria, ha fondato Foursquare nell’autunno del 2008. http://www.wayn.com/waynsplash.html. Il social network, il cui nome è un acronimo di where are you now?, è stato fondato a Londra nel 2002 ed è ancora attivo. Tramite varie tecnologie, smartphone e tablet sono strumenti in grado di comunicare la propria posizione con una precisione tale da permettere una forte interazione con l’ambiente circostante, individuando ad esempio la distanza fra il dispositivo e un determinato esercizio commerciale. Traffikd offre una lista incompleta dei social network esistenti suddivisa per SocialNet.indb 99 23/01/2014 10.23.14 100 Capitolo 6 lavoro esaustivo risulta tanto difficile quanto sostanzialmente inutile, perché comunque suscettibile di continui aggiornamenti e modifiche sostanziali. In ogni caso, secondo gli scopi che questo libro si prefigge, provvederemo egualmente a stabilire una classificazione per tipologie, la cui funzione sarà quella di individuare almeno dei macrogruppi all’interno dei quali orientarsi. Definiamo social network generalisti quei social network che non sono rivolti a una utenza particolare e non sono dedicati a un particolare argomento, ma sono potenzialmente aperti a chiunque e trattano una pluralità di contenuti, in qualsiasi formato digitale. Questo genere di siti può ambire a una diffusione planetaria (sono i casi celebri di Facebook e Google+), oppure raggiungere una diffusione in particolari aree del globo (Bigadda, in India;66 Douban e QQ in Cina67 ecc.). Individuiamo poi i business social network, la cui funzione è quella di mettere in contatto fra loro imprenditori, manager, professionisti, consulenti, headhunter, venture capitalist e professionisti di specifiche categorie. L’esempio di maggior successo di questa categoria è senz’altro LinkedIn, sul quale ritorneremo, ma possiamo ricordare a titolo di esempio social network destinati a particolari comunità di professionisti e lavoratori: Academia. edu per esempio è riservato agli universitari;68 DXY.cn (in cinese) ed Epernicus si rivolgono a fisici e medici;69 mentre eToro, FledgeWing70 e GovLoop71 si rivolgono rispettivamente a operatori della finanza, imprenditori e lavoratori della pubblica amministrazione. 66 67 68 69 70 71 tipologie di utenti. Riporto qui le categorie: Arts, Bookmarking, Cars and Auto, Connecting with Friends, Consumer Reviews, Cooking/Food, Cultures/Foreign Language, Dating, Education/Books, Event Planning, Family, Fashion/Clothing, Finance, Games, General Networking, Health/Medical, Internet Marketing, Link/ Website Sharing, Microblogging/IM/Mobile, Movies, Music, News, Pets, Photo Sharing, Politics, Pop Culture, Professional, Real Estate, Religious, Shopping, Social Action, Sports, Technology, Teen, Travel, Video Sharing, Women, Miscellaneous. Si veda: http://traffikd.com/social-media-websites/ http://www.bigadda.com/ http://www.douban.com/ e http://www.qq.com/ http://academia.edu/ https://www.epernicus.com/ Chiuso il 23 maggio del 2013. http://www.govloop.com/ SocialNet.indb 100 23/01/2014 10.23.14 I social network Figura 6.5 101 Home page di Academia.edu: http://www.academia.edu/ Una terza importante categoria di social network, molto diversificata al suo interno, è quella basata sull’appartenenza degli iscritti a una particolare etnia, comunità o gruppo sociale caratterizzato da una forte identità condivisa. Si potrebbero definire community based social network. I primi esempi di social network di questo tipo sono stati i social network etnici:72 successivamente, secondo la stessa logica, questo tipo di social network si è specializzato ad accogliere singole comunità formate, per esempio, da Donne e Mamme (CozyCot, CafeMom),73 persone omosessuali (Gays. com),74 ultraquarantenni (Eons.com),75 Disabili (Disaboom).76 Un’altra importante categoria è quella cui appartengono i blog based social network: si tratta di social network aggregati intorno alla funzionalità di blogging. Un esempio di questa tipologia è LiveJournal, di cui abbiamo già parlato. Strettamente affine a questa categoria è quella dei social network di attivisti o a carattere politico, che spesso ruotano attorno a un blog: ricordiamo a titolo di esempio il social network ambientalista Care2. 72 73 74 75 76 Abbiamo menzionato sopra AsianAvenue, BlackPlanet e MiGente. http://www.cozycot.com/ http://gays.com/ http://eons.com/: con numerosi problemi, a quanto leggo. http://vcelkaj.wix.com/disaboom SocialNet.indb 101 23/01/2014 10.23.14 102 Capitolo 6 Figura 6.6 Home page di CozyCot.com: http://www.cozycot.com/ I micro-blogging social network possono considerarsi una evoluzione o una specializzazione della categoria precedente: si tratta di social network che consentono, attraverso l’utilizzo di messaggi molto brevi, una forma di comunicazione in tempo reale. L’esempio di maggiore successo di questa categoria è Twitter, del quale parleremo nel Capitolo 7. Una categoria in forte espansione, principalmente in Asia, è quella degli entertainment social network. Si tratta di social network rivolti al gaming on line che permettono ai videogiocatori di conoscersi e sfidarsi reciprocamente. Esempi di questa tipologia sono GamerDNA, GetGlue, Hi5 e dal 2011 Friendster. L’ultima categoria di questo elenco è anche la più ampia e la meno definibile. È quella che raccoglie i social network tematici, centrati su particolari tematiche o interessi. Si può dire che oggi a ogni interesse o hobby umanamente concepibile corrisponda un social network dedicato: si può spaziare da interessi classici (arte, cinema e TV, fotografia, libri, musica e viaggi),77 fino a passioni 77 Segnalo, a titolo di esempio: deviantART (arte), FilmAffinity, Filmow, Flixster (cinema e TV), Anobii, Goodreads (Libri), Audimated.com, Buzznet, Gogoyoko, MySpace (Musica e musicisti); CouchSurfing, Exploroo, Gapyear.com (Viaggi). SocialNet.indb 102 23/01/2014 10.23.15 I social network 103 particolari e apparentemente fuori moda come l’uncinetto.78 Una specie particolarissima di social network tematici è rappresentata dai social network personali, come per esempio LittleMonsters aperto da LadyGaga, al quale possono accedere soltanto i fan della cantante.79 Funzionalità Come abbiamo puntualizzato – ma non c’era bisogno di dirlo, dato che si tratta di un fatto evidentissimo – esistono centinaia di social network, differenti fra loro per tipologia, utenza di riferimento e destinazione d’uso. In una sorta di corsa senza fine non solo nascono continuamente nuovi social network ma quelli già esistenti si dotano di funzionalità sempre più innovative ed efficaci. In ogni caso, poiché i social network esistono da diversi anni e il dibattito critico su di essi è ormai maturo, sembra possibile individuare alcune caratteristiche che si segnalano come fondamentali. Fra le varie analisi proposte, mi pare interessante quella di Won Kim, Ok-RanJeong e Sang-WonLee che in un importante contributo del 2010 hanno stabilito 8 caratteristiche fondamentali per i siti di social media: queste caratteristiche, con piccoli aggiustamenti, possono essere applicate anche al più ristretto campo dei social network.80 Vediamole brevemente. • Personal Profiles (“profili personali”). La possibilità di creare un proprio profilo è sin dalle origini caratteristica fondante dei social network, che sono prima di tutto strumenti di selfexpression. Come abbiamo detto sopra, i profili variano sia a seconda del tipo di informazioni che è possibile fornire circa se stessi, sia riguardo al livello di privacy. Modello di riferimento per il genere restano, da qualche anno, le funzionalità offerte da Facebook: che dopo aver superato il miliardo di utenti non sembra conoscere ancora segni di crisi. A dimostrazione del fatto che la differenza fra social media e social network si fa sempre più sottile può essere citato il confronto fra le funzionalità dei profili di Twitter, ritenuto un social network, 78 79 80 Ravelry: https://www.ravelry.com/account/login https://littlemonsters.com/ Si veda On social Web sites, “Information Systems” 35 (2010) 215–236: 218-221. SocialNet.indb 103 23/01/2014 10.23.15 104 • • Capitolo 6 e Youtube, considerato un social medium. Contrariamente a quanto ci si potrebbe attendere le “funzionalità social” di Youtube sono molto più sviluppate: perché, proprio grazie a quelle impostazioni, il sistema consiglia agli utenti quali video potrebbero essere interessanti. Establishing online connections (“stabilire contatti on-line”). Una seconda caratteristica, importante quanto la precedente, è la possibilità di stabilire collegamenti fra gli iscritti. Per agevolare i collegamenti sono state implementate numerose funzionalità: dall’accesso automatico alla casella email utilizzata per l’iscrizione (utile a trovare eventuali iscritti fra i contatti), alla possibilità di vedere i membri dei vari gruppi presenti, alla facoltà di ricevere suggerimenti sulle persone da contattare (funzionalità questa centrale sia in Facebook sia in LinkedIn), sia infine alla possibilità di rintracciare tramite il motore di ricerca i nomi di alcune persone. Il contatto può essere stabilito in modi diversi: sostanzialmente esistono due modelli risalenti l’uno a Facebook e il secondo a Twitter. Nel primo caso per entrare in contatto con un altro profilo è richiesta una conferma e la relazione è mutua; nel secondo è sufficiente dichiararsi “seguace” (follower). Poiché questa seconda possibilità si è dimostrata altrettanto gradita agli utenti quanto funzionale, da qualche tempo è possibile anche in Facebook “seguire” un altro utente prescindendo dal suo consenso. Participating in online groups (“partecipare a gruppi on line”). La possibilità di iscriversi a gruppi già esistenti o di crearne di nuovi è un’altra componente fondamentale dei social network. Particolarmente interessante è il caso di LinkedIn: utilizzando le informazioni contenute nei profili personali, LinkedIn favorisce e stimola l’incontro fra membri altrimenti non in connessione fra loro. Oltre a questi raggruppamenti automatici, LinkedIn permette agli iscritti di creare dei gruppi: all’interno dei quali utenti che non sono in contatto fra loro possono scambiarsi opinioni e pubblicare post. A un livello apparentemente più ludico, Facebook, MySpace e Flickr ospitano migliaia di gruppi caratterizzati da livelli diversi di privacy: possono essere aperti a tutti, chiusi ma visibili e accessibili su invito oppure segreti. SocialNet.indb 104 23/01/2014 10.23.15 I social network • • • • 81 105 Communicating with online connections (“comunicare con collegamenti on line”). I social network favoriscono la comunicazione fra i membri, siano essi compresi fra i contatti oppure no. Le forme di comunicazione possibili sono le più varie: dai messaggi personali (mail o chat) a forme di comunicazione pubblica e privata diretta (tramite servizi di chat, video chat o di chiamata vocale) o indiretta (tramite, per esempio, la pubblicazione di post in bacheca). Sharing UGCs (“condividere i contenuti”): Come abbiamo visto, una caratteristica fondamentale del Web 2.0 è l’enfasi posta sulla produzione di contenuti da parte degli utenti. I social network sono strumenti appositamente pensati per favorire la pubblicazione, la conservazione e la condivisione di questi contenuti. Expressing opinions (“esprimere opinioni”). All’interno dei social nework la possibilità di esprimere opinioni può avvenire in maniera libera, attraverso commenti, oppure in maniera formale, attraverso un sistema di regole e convenzioni stabilite. In Facebook, per esempio, gli utenti possono decidere il gradimento di un contenuto mediante il tasto “Mi piace”;81 in altri casi è invece possibile segnalare un contenuto come offensivo o come spam oppure ancora assegnare un voto esprimendolo mediante un simbolo (asterischi, stelline o altro). Finding information (“trovare informazioni”). Per rintracciare informazioni all’interno dei social network sono presenti due funzionalità base, aperte sia agli iscritti (di solito nella forma piena) sia ai non iscritti (in forma parziale): la funzionalità di ricerca tramite keywords e la possibilità di “sfogliare” i contenti pubblicati all’interno delle bacheche dei gruppi o dei singoli profili. La qualità e la funzionalità dei sistemi di ricerca all’interno dei social network variano moltissimo: si va dal caso più semplice di Twitter che permette di rintracciare solo nomi di persona e la ricerca di contenuti tramite hashtag, a quello assai più complesso di LinkedIn, che offre sia una ricerca semplice sia la possibilità di una ricerca avanzata molto complessa, Per qualche anno si è molto dibattuto sull’opportunità di inserire anche un tasto “Non mi piace”: funzionalità che, a tutti gli effetti, sarebbe stata magari utile per definire meglio le opinioni di ciascuno, ma che avrebbe potuto creare non pochi problemi e imbarazzi nelle applicazioni di social media marketing. SocialNet.indb 105 23/01/2014 10.23.15 106 • 82 Capitolo 6 combinando, per esempio, cognome, azienda, scuola frequentata e città di residenza. Che questa sia una funzionalità importantissima dei social network e sia stata fino ad ora sottostimata, lasciando intatto un ampio margine di miglioramento, è testimoniato anche dal rilascio, recente, della nuova funzione di ricerca per Facebook, denominata GraphSearch.82 Holding the users (“trattenere gli utenti”). Propriamente parlando, la creazione di strumenti volti a far rimanere gli utenti il più a lungo possibile all’interno del social network non è una funzionalità, ma una strategia. Gli strumenti sono i più vari: su Facebook, per esempio, questi consistono in una serie di informazioni riguardanti i contatti: quali post stanno commentando, a quali gruppi hanno aderito, quali amicizie hanno stretto e così via. Si veda https://www.facebook.com/about/graphsearch. Notiamo che la nuova funzionalità sembra creare molte perplessità per le impostazioni di privacy. SocialNet.indb 106 23/01/2014 10.23.15 Questo PDF è un estratto del testo “Social network Comunicazione e marketing” di Francesco Tissoni. Vuoi acquistare il libro? Per te è disponibile a un prezzo speciale di 14.99 € invece di 22 €. Come fare? Clicca qui Social network Comunicazione e marketing Autore: Francesco Tissoni © Copyright 2014 by Maggioli S.p.A. Maggioli Editore è un marchio di Maggioli S.p.A. Azienda con sistema qualità certifi cato ISO 9001: 2008 47822 Santarcangelo di Romagna (RN) • Via del Carpino, 8 Tel. 0541/628111 • Fax 0541/622595 www.maggioli.it/servizioclienti e-mail: [email protected] Diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento, totale o parziale con qualsiasi mezzo sono riservati per tutti i Paesi. Finito di stampare nel mese di gennaio 2014 dalla Litografi a Titanlito S.p.A. Dogana (Repubblica di San Marino)