LETTERA APERTA DI MONSANTO SUL “TRIBUNALE” MONSANTO
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LETTERA APERTA DI MONSANTO SUL “TRIBUNALE” MONSANTO
LETTERA APERTA DI MONSANTO SUL “TRIBUNALE” MONSANTO A titolo informativo: I processi fittizi distraggono dal dialogo reale sui fabbisogni alimentari e agricoli a livello mondiale e la piena realizzazione dei diritti umani Per le persone interessate agli alimenti, all’ambiente e alla biodiversità, ai diritti umani, e alla Monsanto, Nel coltivare i nostri alimenti, gli agricoltori devono affrontare alcune sfide impegnative in quanto la popolazione mondiale continua a crescere. Lavoriamo ogni giorno per fornire agli agricoltori una vasta gamma di soluzioni per poter avere migliori raccolti rendendo al contempo il terreno, l’acqua e le altre risorse naturali più durature, e ottenere una gamma di alimenti più equilibrata e maggiormente accessibile per tutti. Per affrontare queste sfide crescenti in modo collaborativo e incrementare il nostro impegno per i diritti umani, favoriamo un dialogo franco e costruttivo con idee e prospettive differenti su alimenti e agricoltura. Tali confronti sono assolutamente indispensabili per aiutare a trovare soluzioni sostenibili per queste sfide. Recentemente è sorto un dibattito alimentato da una cerchia selezionata di gruppi di pressione che intendono allestire un “Tribunale per Monsanto” presso una università locale nella città de L’Aia, nei Paesi Bassi, a metà ottobre 2016. Gli organizzatori affermano che questo evento – che avrebbe ad oggetto reati contro la natura e l’umanità – è stato promosso per sensibilizzare ed educare la società. Questo tuttavia non è un vero dialogo. Si tratta di un evento organizzato, un finto processo in cui i fautori di una tecnologia nociva per l’agricoltura e i critici anti-Monsanto sono al contempo organizzatori, giudici e giuria, e dove il risultato è prestabilito. Poiché si tratta di una trovata organizzata e sostenuta dalla Fondazione Internazionale per l’Agricoltura Biologica (International Foundation for Organic Agriculture, IFOAM) – un’organizzazione che riunisce altre organizzazioni fautrici dell’agricoltura biologica, e i rispettivi associati, come Navdanya e altri che sono fondamentalmente contrari a un’agricoltura moderna – noi non vi parteciperemo. Noi continueremo a impegnarci e a rispondere ai timori e alle domande di coloro che sono realmente interessati in chi siamo e cosa facciamo. A titolo informativo, riassumiamo di seguito i nostri principi per quanto riguarda la trasparenza, i diritti umani per gli alimenti, la salute e un ambiente sicuro, e la produzione alimentare sostenibile. Ci siamo impegnati ad ascoltare di più, a valutare le nostre azioni e il loro impatto in generale, e ad agire in modo responsabile. Ci rendiamo conto che i consumatori, gli agricoltori, e il settore alimentare e agricolo hanno ciascuno un interesse nel modo in cui i raccolti vengono ottenuti e gli alimenti sono prodotti. Ci sforziamo di essere trasparenti relativamente a ciò che facciamo, la scienza che sostiene la nostra ricerca e l’innovazione del prodotto, e la documentazione sulla sicurezza dei nostri prodotti, analizzata e comprovata. Ci impegniamo per la tutela e la promozione dei diritti umani. La politica sui diritti umani della nostra società, che è in atto da più di un decennio, è guidata dalla Dichiarazione universale dei diritti umani, e la Dichiarazione sui principi e i diritti fondamentali nel lavoro dell’Organizzazione internazionale del lavoro. Il quadro di riferimento “Proteggere, rispettare e riparare” dei Principi guida delle Nazioni Unite per le imprese e i diritti umani è la base per i nostri sforzi costanti volti a promuovere i diritti umani. Crediamo nella coesistenza di tutti i tipi di pratiche agricole, e nella libertà individuale degli agricoltori di scegliere il metodo di produzione maggiormente in linea con i loro obiettivi – si tratti di sviluppare le colture con metodi tradizionali, o con semi geneticamente modificati e altre tecniche moderne, o seguendo pratiche biologiche. Noi aiutiamo gli agricoltori a mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, e ad adattarsi agli stessi. I nostri prodotti e servizi consentono agli agricoltori di utilizzare la scienza dei dati per far crescere gli alimenti in modo più sostenibile e secondo modalità a zero emissioni. Abbiamo assunto degli impegni e intrapreso azioni per migliorare la salute delle api da miele; creare un ecosistema più sano per le farfalle monarca; e aiutare le comunità rurali a preservare il loro ecosistema foresta-azienda agricola, prevenire la deforestazione illegale e proteggere le specie locali. Lavoriamo diligentemente per garantire che le nostre tecnologie possano andare a beneficio degli agricoltori di tutte le dimensioni – i piccoli agricoltori e i grandi agricoltori. Infatti, la maggior parte dei nostri clienti in Asia e Africa sono dei piccoli agricoltori. Ecco un’altra cosa che tali gruppi di pressione probabilmente non desiderano che si sappia. Monsanto offre una vasta gamma di semi e servizi che possono andare a beneficio sia degli agricoltori biologici sia degli agricoltori convenzionali. Molti dei nostri clienti sviluppano colture sia convenzionali sia biologiche. Vendiamo inoltre semi di ortaggi e prodotti microbici che sono autorizzati e utilizzati dagli agricoltori nell’agricoltura biologica. Investiamo in R&S per sviluppare prodotti e servizi che sono altrettanto utili sia per gli agricoltori convenzionali sia per quelli biologici. Infine, il 60 per cento dei semi impiegati nella terra provengono da semi non commerciali – semi salvati e ripiantati dagli agricoltori. Queste pratiche di semina tradizionali e i sistemi di distribuzione commerciale delle sementi hanno convissuto e funzionato con successo in tutto il mondo, consentendo agli agricoltori di compiere scelte individuali. Siamo realmente convinti che un evento organizzato con un esito prestabilito non sia favorevole al dialogo aperto e approfondito che occorrerebbe stabilire a tutela dei diritti umani e della stessa agricoltura per trovare soluzioni reali ai problemi della fame, della sicurezza alimentare, e del ruolo degli agricoltori per nutrire il nostro pianeta in maniera sostenibile. Purtroppo, alcuni membri del pubblico possono leggere o sentire di questo evento senza rendersi conto che non ha assolutamente alcun legame legittimo né con la vera Corte internazionale di giustizia né con il Tribunale penale internazionale dell’Aia. Ascoltare e impegnarsi in un dialogo costruttivo è per noi importante. Non trascuriamo di ascoltare le preoccupazioni e lavorare per capire davvero come possiamo comunicare meglio chi siamo e cosa facciamo, attraverso un dialogo personale e con la comunità, discussioni pubbliche allargate, o forum aperti a tutti i portatori di interesse a livello mondiale. Collaboriamo con molte comunità, e ci impegniamo in numerose discussioni on-line a livello globale. Abbiamo avuto più di 750 milioni di interazioni con persone di tutto il mondo negli ultimi 20 mesi sui nostri siti web e sui canali di social media, tra cui YouTube, Facebook, Twitter e altre piattaforme in diverse lingue – inglese, cinese mandarino, spagnolo, portoghese, francese, giapponese, coreano, vietnamita e indonesiano (Bahasa Indonesia). Siamo lusingati dai riconoscimenti che abbiamo ricevuto per i nostri sforzi in varie comunità di tutto il mondo, ma sappiamo che possiamo sempre fare di più. Siamo consapevoli che le persone hanno diversi punti di vista su questi argomenti, ed è importante che le stesse siano in grado di esprimerli e condividerli. Da parte nostra, rimaniamo impegnati per la nostra politica e le pratiche sui diritti umani, la trasparenza, il dialogo e la partnership, e incoraggiamo chiunque desideri saperne di più su Monsanto a porci le sue domande su discover.monsanto.com. Cordialmente, Per conto del Comitato direttivo sui diritti umani di Monsanto 2 Brian Lowry Presidente, Comitato direttivo sui diritti umani e ufficio di sostenibilità, Monsanto Company Co-Presidente, Gruppo di lavoro del Consiglio degli Stati Uniti per il commercio internazionale (United States Council for International Business, USCIB) sugli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e l’Agenda per lo sviluppo post-2015 Rappresentante, Global Compact dell’ONU – Network USA Martha Burmaster Direttore, Diritti Umani, Monsanto Company Rosalina Syahriar Direttore, Risorse Umane per la catena di fornitura globale di ortaggi, Monsanto Company Jorge Chepote Direttore, Strategia & Operazioni per la catena di fornitura globale di ortaggi, Monsanto Company 3