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newsletter 8 in pdf accessibile
aprile 2009 - Numero otto
Comunicare web a scuola
per comunicare a tutti e con tutti
Scienze politiche di Milano: “L’accessibilità dei siti web
nelle pubbliche amministrazioni”.
Sommario
pag. 1 – News porte aperte
pag. 1 – Senza barriere
pag. 2 – Dove sta andando Porte aperte sul web?
pag. 3 - Architettura dell’informazione per imparare a
pensare
pag. 4 – E tu quale CMS usi per fare il sito della scuola?
pag. 6 – WCAG 2.0: le nuove frontiere dell’accessibilità
pag. 8 - Matematica accessibile per ipovedenti e non
vedenti
pag. 10 – Nuovi strumenti di scrittura didattica
pag. 11 – Segnalazioni web
pag. 12 - Far “vedere” i colori ai ciechi
pag. 13 - L’italiano in famiglia
pag. 14 – Vita da prof
pag. 15 – Pixel fuori riga
pag. 16 – Appuntamenti, info, risorse
News porte aperte
dal sito
Documentazione digitale a scuola: materiali, tutorial e
percorsi per replicare nelle proprie scuola le giornate
rivolte dall’USR Lombardia al personale docente e
amministrativo delle scuole.
Porte aperte sul web vince il Primo premio nella
categoria Formazione al Premio PA aperta 2008,
organizzato dalla Fondazione Asphi, in collaborazione
con il Forum PA aperta.
(fonte www.porteapertesulweb.it)
dal blog
(apr 08) L’IC Rodari di Santa Giustina (BL) organizza
una serie di incontri con docenti e personale della
segreteria per migliorare la qualità della
documentazione interna, orientandola secondo criteri di
chiarezza, semplicità ed universalità
(gen -mar 08) Articoli sul Forum degli studenti
realizzato con Drupal; sul Terzo summit di Architettura
dell’informazione, sull’usabilità dei testi per il web, su
esperienze di web 2.0 a scuola.
(fonte www.porteapertesulweb.it/blog)
Senza barriere
WCAG 2.0 in italiano
La traduzione in italiano delle WCAG 2.0, autorizzata
dal W3C all’inizio del 2009, inizia a prendere forma con
la pubblicazione di una seconda bozza (30 marzo 2009)
dell’intero documento. Il gruppo di lavoro, coordinato da
IWA/HWG, si è giovato dell’apporto di un Wiki e di una
mailing list appositamente predisposti, a cui collaborano
attivamente tre docenti di Porte aperte sul web.
Accessibilità: al via l’aggiornamento dei
requisiti della legge Stanca
Insediato un tavolo di lavoro coordinato da Mario di
Domenicantonio (già coordinatore per l’attività di
stesura dei primi requisiti) con il compito di giungere a
una nuova versione di requisiti basati sulle WCAG 2.0
(come richiesto dall’Unione Europea) garantendo allo
stesso tempo la conformità alla versione attuale.
Vetrinasito
I.C. "Dante Alighieri"
Nuovo sito per l’IC Dante Alighieri di Sesto San
Giovanni. Realizzato con Drupal è stato costruito con
l’accessibilità in mente: non solo contenuti web, ma
anche documenti e pdf. Complimenti!
(apr 08) Daniele Dallatomasina (IC Rizzoli di Pregnana
Milanese) mette a disposizione su Slideshare le slide
utilizzate nella discussione della tesi alla Facoltà di
Comunicare web a scuola – comunità di pratica Porte Aperte sul Web, USR Lombardia – pag. 1
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aprile 2009 - Numero otto
Dove sta andando Porte aperte sul web?
di Maria Rosa Raimondi, dirigente reggente dell’Ufficio Comunicazione dell’USR Lombardia
Quali sono le iniziative in atto e quelle in cantiere? Ce ne parla la dirigente dell’Ufficio Comunicazione che promuove
la comunità di pratica Porte aperte sul web.
In questo numero forniamo sintetiche informazioni sulle
attività svolte negli ultimi mesi e su quelle programmate
per i prossimi.
Come già in passato, ciascuna azione si propone di
contribuire alla costruzione di un pensiero accessibile,
promuovendo lo scambio di informazioni e di esperienze
che facilitino l’acquisizione, lo sviluppo e
l’approfondimento di competenze comunicative secondo i
parametri di universalità, qualità e versatilità, nella
sempre più radicata consapevolezza dell’importanza della
comunicazione nella nostra società, anche come mezzo
per abbattere barriere e costruire un mondo aperto ed
inclusivo.
Si è svolto con notevole partecipazione, tra i mesi di
dicembre 2008 e febbraio 2009, il corso sulla
documentazione digitale “Comunicare web a scuola”,
rivolto al personale scolastico, che ha registrato la
presenza, nelle tre successive edizioni, di ben 316
partecipanti effettivi, sui circa 400 che si erano prenotati,
di cui il 68% docenti e 26% personale A.T.A.
La proposta ha risposto in generale alle aspettative
degli intervenuti ed il gradimento espresso e registrato
tramite questionario è stato soddisfacente: mediamente
per tutte le voci si attesta nel quarto superiore della scala
proposta. In particolare sono stati apprezzati i contenuti,
la rilevanza degli stessi, l’efficacia comunicativa e la
documentazione fornita.
Ci auguriamo che quanto presentato in ordine alla
semplificazione del linguaggio, alla costruzione di
documenti ben formati e al miglioramento della
documentazione interna si sia poi rivelato trasferibile
nella pratica quotidiana e possa contribuire ad aumentare
l’efficacia comunicativa.
Ci risulta che alcune scuole abbiano già avviato percorsi
formativi interni; tra queste l’I.C. di Como Prestino,
l’I.I.S. “Calvino” di Rozzano, l’I.C. S. Giustina in provincia
di Belluno, l’I.C. di Turbigo,. L’I.C. “Dante Alighieri” di
Sesto S. Giovanni e forse altre ancora di cui non siamo a
conoscenza; altre invece sono in fase di programmazione.
Riteniamo che questa azione di diffusione di principi e
di buone pratiche applicative possa e debba essere
implementata sul territorio, evitando spostamenti delle
persone e facilitando il più possibile la frequenza degli
interessati.
intraprendere azioni formative in tale direzione. Un
primo avvio si avrà dal mese di maggio con interventi
nella provincia di Pavia.
Ci auguriamo di potervi presto incontrare nella giornata
di convegno annuale programmata per il prossimo 11
maggio. Come sempre sarà un’occasione per imparare a
“comunicare bene per comunicare a tutti e con tutti” e
momento di reale promozione della cultura della
comunicazione senza discriminazioni.
A breve pubblicheremo il programma definitivo, ma fin
d’ora facciamo presente che il tema generale sarà svolto
in mattinata in seduta plenaria e sarà centrato sulle linee
guida per l’accessibilità, nella loro attuale applicazione e
nelle prospettive che vanno delineandosi. Nel pomeriggio
si svolgeranno workshop tematici, tra i quali segnaliamo
la presentazione di diverse proposte per la realizzazione
di siti scolastici accessibili (Drupal, Plone, Wordpress e
E107) attraverso lal realizzazione di modelli, la
pubblicazione di guide di aiuto alla scelta, installazione,
configurazione e adattamento all’accessibilità.
Infine desidero evidenziare anche alcune azioni che non
hanno molta visibilità esterna, ma che riteniamo
importanti per le ricadute positive sul contesto operativo
interattivo:
• il nostro Ufficio è stato chiamato a far parte del
gruppo di lavoro nazionale che presso il Dipartimento
per l’innovazione tecnologica si occupa del tema
dell’accessibilità, in contatto e collaborazione con
altri gruppi europei all’interno del progetto
internazionale “e-inclusion”. Vi partecipa in nostra
rappresentanza il prof. Alberto Ardizzone.
• l’USRL è stato inserito come partner nel gruppo
incaricato della traduzione in italiano delle nuove
linee guida WCAG 2.0, al quale partecipano docenti di
porte aperte.
Il riconoscimento da parte di importanti istituzioni di
“porteapertesulweb” come interlocutore di qualità nel
settore, mentre evidenzia l’apprezzamento per il lavoro
svolto con competenza e costanza, costituisce stimolo per
ulteriori azioni e sviluppi.
A tutti l’augurio di sereno proficuo e soddisfacente
lavoro
Per questo motivo siamo a disposizione per gli Uffici
provinciali o per singole scuole che volessero
Comunicare web a scuola – comunità di pratica Porte Aperte sul Web, USR Lombardia – pag. 2
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aprile 2009 - Numero otto
Architettura dell’informazione per imparare a pensare: un’esperienza
di tagging collaborativo nella scuola primaria
di Renata Durighello - Istituto Comprensivo “Gianni Rodari”, Santa Giustina, (BL)
L’architettura dell’informazione entra nella scuola come strumento per insegnare agli alunni a fare osservazioni,
confronti, collegamenti, propedeutici alla classificazione. Riportiamo uno stralcio del paper di Renata Durighello al
Terzo Summit nazionale di Architettura dell’informazione (Forlì, 21 febbraio 2009)
1 Introduzione
L’esperienza viene attuata nella primavera 2008 con
due gruppi di alunni di scuola primaria: 41 bambini in
totale, di età compresa tra i nove e i dieci anni.
La finalità dell’esperienza è quella di avvicinare gli
alunni alla classificazione attraverso procedimenti di tipo
induttivo e quindi attivare in loro processi logici di
osservazione, analisi, confronto. Sul piano metodologico,
vengono adattate pratiche e metodi dell’architettura
dell’informazione per il Web e della classificazione
sociale, come strumenti di organizzazione della
conoscenza anche fuori dalla Rete.
Lo svolgimento si sviluppa in quattro momenti, due
realizzati in classe con strumenti cartacei e due in
laboratorio informatico con l’impiego di applicazioni per il
tagging on-line. Oggetto della classificazione sono delle
immagini diverse per soggetto e tipologia.
4 Riflessioni finali
Durante tutta l’attività i bambini sono stati incoraggiati
alla verbalizzazione, all’analisi e al confronto, ad
esplicitare problemi e a trovare soluzioni in un contesto
per loro nuovo e stimolante. A mio avviso l’attività ha
permesso di evidenziare come sia possibile cominciare a
fare classificazione nel momento in cui si è in grado di
parlare di un oggetto, di dire qualcosa su di esso,
indipendentemente dall’età o da particolari competenze
professionali di chi classifica. Come abbiamo visto però il
lavoro degli alunni ha anche permesso di evidenziare le
caratteristiche fondamentali del tagging collaborativo e di
metterne in luce alcune debolezze:
• innanzitutto è stato possibile confrontare fra loro un
caso di broad folksonomy e uno di narrow folksonomy,
evidenziando che, se entrambe possono servire per il
raggruppamento e la categorizzazione di un insieme di
risorse, solo nel primo caso è possibile far emergere i
concetti che meglio rappresentano, secondo gli utenti,
ciascuna risorsa
• si è verificato il vantaggio che si ha nel tagging
collaborativo, quando il gruppo di soggetti che
“taggano” ha l’opportunità di confrontarsi e stabilire
regole di comportamento, ma parimenti anche la
difficoltà di applicare caso per caso tali regole
• sono emersi problemi di inconsistenza linguistica legati
all’uso dei tag per classificare (errori ortografici,
variazioni morfologiche, sinonimie)
• è stata verificata l’inaffidabilità della classificazione
per mezzo di tag, che non dà sicurezza sul fatto che
sia possibile recuperare attraverso una parola chiave
tutte le risorse a cui quel termine può essere
associato, e solo quelle: il procedimento induttivo che
parte dalla risorsa per arrivare alla categoria, affidato
alla descrizione spontanea e collettiva della risorsa
stessa, produce una classificazione tutt’altro che
rigorosa, anzi approssimativa e incompleta e non
garantisce, da solo, il corretto recupero
dell’informazione
• sono emerse contaminazioni dal punto di vista formale
e semantico determinate dal fatto che il tag, qui come
in ogni sistema di tagging, è usato in associazione alla
risorsa, alternativamente per descriverla o per
determinare la sua appartenenza ad una specifica
categoria (classificazione come appartenenza vs
classificazione come descrizione).
5 Sviluppi futuri
A scuola vengono spesso
realizzate, anche senza
saperlo, attività che
possono essere ricondotte a
tematiche proprie
dell’architettura
dell’informazione. Farlo in modo consapevole permette di
arricchire il lavoro svolto, in virtù degli apporti di una
disciplina che, ancorché giovane, è ricca di contributi in
materia di organizzazione dei saperi. Ciò suggerisce di
procedere con altre esperienze di classificazione sociale,
eventualmente con oggetti informativi di altra tipologia; o
anche di proseguire il percorso di classificazione
intrapreso, per mezzo di altre metodologie bottom up –
ad esempio raggruppando i tag emersi dall’esperienza
servendosi del card sorting – per arrivare ad una
classificazione tassonomica delle immagini raccolte.
Link alla presentazione su Slideshare:
www.slideshare.net/DuRe/learning-to-think-with-ia
Comunicare web a scuola – comunità di pratica Porte Aperte sul Web, USR Lombardia – pag. 3
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aprile 2009 - Numero otto
E tu quale CMS usi per fare il sito della scuola?
La recente ricerca sui siti scolastici in Lombardia (aprile 2008) ha mostrato come le scuole lombarde stiano sempre di
più usando i CMS (Content Management System) open source per costruire il sito accessibile della scuola. Abbiamo
chiesto ad alcuni docenti di motivarci la loro scelta.
Io uso Drupal
Con Drupal è possibile
pubblicare forum,
giornalini on line, siti
tematici realizzati con
gli studenti,
programmazioni
disciplinari, foto, sezioni
riservate, circolari e news di ogni genere. Drupal mi ha
permesso di allargare la platea dei collaboratori al
personale della segreteria, ai genitori ed ai colleghi dei
vari ordini di scuola. Posso, inoltre, differenziare i
permessi concessi agli utenti in base ai vari ruoli. Le news
vengono pubblicate in tempo reale senza essere vincolati
ad una sola postazione o ad un determinato software.
Drupal è open source e può contare su una numerosa
comunità di utilizzatori e sviluppatori. In rete si trovano
aiuti e consigli su come installare e configurare i vari
moduli. All’inizio si incontra qualche difficoltà, ma una
volta appresa la logica delle funzionalità interne le
soddisfazioni non tardano a venire: la complessità di
Drupal conferisce un’estrema flessibilità grazie alla quale
è possibile realizzare tutto ciò di cui si ha bisogno. Drupal
genera un codice XHTML 1.0 strict valido. È quindi un
ottimo punto di partenza per soddisfare i requisiti di
accessibilità della legge Stanca.
Cosa serve per installazione
Drupal è scritto con il linguaggio PHP. Occorre uno
spazio web linux e il database mysql. Ecco alcuni moduli
aggiuntivi utili per arricchire il sito di funzionalità: image,
image assist, views, pathauto, cck, fckeditor,
poormanscron. Sito ufficiale: http://drupal.org .
Community italiana: http://www.drupalitalia.org
Daniele Dallatomasina – IC Pregnana Milaense (MI)
Io uso Plone
Qualche anno fa la mia scuola è stata "piantata in asso"
dall'azienda che forniva un CMS proprietario molto
potente. Per rimpiazzarlo la mia scelta - dopo svariati
tentativi - è caduta su Plone. Perchè?
Plone è libero ed open source: nessuno potrà piantarmi
in asso e posso apportare le modifiche che voglio.
Plone è completo: nel sito plone.org lo si definisce
"batteries included", nel senso che contiene tutto il
necessario ad essere operativi sin dal primo momento
(include il server web, il database, un calendario
collegato agli eventi; ha una gestione molto granulare dei
permessi e permette di creare molto facilmente aree
riservate; ha strumenti di ricerca interna in grado di
"leggere" anche dentro i files di word o i pdf; permette di
tornare ad uno stato precedente tramite un tasto di
"undo").
Plone è facile da amministrare: nella sua forma più
semplice un sito web si riduce ad un solo file, facilmente
trasportabile da un computer all'altro.
Plone è democratico: gira praticamente su ogni sistema
operativo.
Plone è molto diffuso e
ben supportato: le prime
versioni risalgono al 1999
e viene usato da governi,
aziende, università in
tutto il mondo.
Plone è estensibile:
esistono prodotti aggiuntivi che coprono praticamente
ogni esigenza.
Plone è orientato alla accessibilità e alla usabilità sin
dalla sua creazione: le pagine create validano xhtml 1.0
transitional e con il prodotto Italian-skin di Redomino si
ha automaticamente la validazione xtml strict.
Fabrizio Rota – ISIS Romero di Albino (BG)
www.isisromero.it
Io uso Joomla FAP
FAP sta per For All
People: già questo mi ha
subito conquistata.
L’estate scorsa ho avuto
necessità di poter
disporre di un CMS
dinamico, flessibile,
funzionale, in lingua
italiana e naturalmente
accessibile. Tutto questo ho trovato in joomla! FAP. Ne è
nato il sito www.portaleIRC.it. Gradualmente, ho
superato le inevitabili difficoltà iniziali e piano piano,
dopo l’installazione, ho iniziato a muovermi con
disinvoltura. Ne ho assorbito la “filosofia” ed allora ho
capito cosa sono i menu, i moduli, le sezioni, le categorie,
gli allegati. Tutto in modo personalizzato, creativo e
soprattutto facile: proprio quello che ci voleva per me!
Lavia Di Sabatino – IC Montecchio (RE)
Comunicare web a scuola – comunità di pratica Porte Aperte sul Web, USR Lombardia – pag. 4
aprile 2009 - Numero otto
Io uso Wordpress
Ho utilizzato Wordpress
nel sito della mia scuola
nell’intento di allargare
la redazione ad un
gruppo di persone che,
pur non possedendo
nozioni di tipo tecnico,
avrebbero potuto
collaborare alla gestione dei contenuti.. Wordpress è un
prodotto nato per la gestione di blog, che consente però
anche di sviluppare un vero e proprio sito. I vantaggi sono
la semplicità di installazione e utilizzo, i requisiti
abbastanza facili da soddisfare anche con un hosting a
basso costo, il fatto che si tratti di un prodotto open
source, la presenza di una vasta comunità di supporto sia
internazionale sia italiana, l’ampio numero di estensioni
(plugin) e di temi disponibili, la pulizia del codice
generato e un’attenzione al tema dell’accessibilità.
Wordpress permette di gestire due tipi di contenuti: gli
articoli (adatti per le notizie e per contributi tematici) e
le pagine (più utili per parti stabili nel tempo). Una
gestione degli utenti basata su più livelli permette di
creare una redazione, differenziando le possibilità di
intervento a seconda delle caratteristiche dei membri del
gruppo di lavoro.
Cosa serve per l’installazione
I requisiti che deve soddisfare l’hosting sono il supporto
al linguaggio PHP e la disponibilità di un database MySQL.
L’utilizzo di un server linux/Apache, per quanto non
strettamente indispensabile, è sicuramente preferibile.
Sito ufficiale: http://www.wordpress.org Comunità
italiana: http://www.wordpress-it.it
Fabio Giovanetti – Liceo Sereni di Luino (VA)
Io uso Harmonia
La tecnologia
utilizzata è Java, essa
permette le massime
potenzialità in ambito
web e a differenza delle
altre è compilata e non
interpretata, il che
significa avere
prestazioni superiori.
Harmonia nasce da un progetto più ampio che ha
permesso di investire in accessibilità applicata alle
soluzioni per il web. Per cui è un prodotto Open Source
italiano studiato per ottenere contenuti accessibili.
Permette una accurata gestione delle utenze, dello
streaming video, funzioni di backup e restore, creazione
di questionari on-line e molto altro ancora.
Inoltre il supporto per tale tecnologia è ora garantito alle
scuole dall'Istituto Viganò di Merate che mette a
disposizione il proprio server e la consulenza dei propri
tecnici a costi decisamente bassi rispetto alle soluzioni
offerte dai privati.
Un esempio è il sito dell'Istituto Comprensivo di
Robbiate www.scuolarobbiate.it.
Giuseppe De Pietro – IIS Viganò di Merate (LC)
Io uso E107
E107 è un CMS Open
Source scritto in PHP che
sfrutta MySQL come
database per
immagazzinare le
informazioni.Può essere
utilizzato per creare Blog,
siti Web per Community, per Associazioni Sportive e/o
Culturali, per Scuole e Enti Pubblici... e molto altro
ancora.
Facilità di Installazione e di Gestione; Potenza e
Versalità; queste alcune caratteristiche tra le molte che
puoi scoprire provando e107. http://e107italia.org/
La parte Frontend (utilizzatore finale) grazie ai temi
messi a disposizione dagli sviluppatori di E107 risulta
piacevole, originale e sopratutto il codice è pulito e
accessibile senza modifiche. Fa veramente piacere
ritrovarsi il codice subito validato da W3c. Si possono
inserire diversi plugin che offrono per esempio: download,
upload, calendari, gallerie fotografiche, sondaggi ecc. ma
anche applicazioni esterne come filmati, registro
elettronico, applicazioni javascript, file di flash ...tutti
gratuiti e accessibili.
Il Backend (amministrazione del sito) è facile ed
intuitivo. Le diverse icone, belle e intuitive, portano alle
zone relative alla gestione del sito. I download, i temi
grafici, il posizionamento e inserimento degli articoli
possono essere fatti senza scrivere nessuna linea di codice
ed in modo intuitivo. Inoltre, in caso di difficoltà la
comunità italiana, che porta avanti lo sviluppo del CMS è
sempre pronta a dare suggerimenti e consigli.
E107 un ottimo CMS per le scuole.
•
sito della mia scuola: http://www.iccsmaleo.it
•
sito scuola team e107:
http://smsfontaneto.altervista.org/
Dante Rossi – IC Maleo (LO)
Comunicare web a scuola – comunità di pratica Porte Aperte sul Web, USR Lombardia – pag. 5
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aprile 2009 - Numero otto
WCAG 2.0: le nuove frontiere dell’accessibilità
di Roberto Scano, esperto internazionale di accessibilità, presidente di IWA (International Webmaster Association) Italy
Da qualche mese sono state definitivamente approvate le nuove linee guida per l’accessibilità dei contenuti per il
Web, abbreviate con l’acronimo WCAG 2.0 (Web Content Accessibility Guidelines). Il documento è diventato W3C
Reccomandation (ossia documento di riferimento) il giorno 11 dicembre 2008, dopo molti anni di lavoro e
riadattamento alla costante evoluzione delle tecnologie presenti nel Web, in particolare del cosiddetto Web
collaborativo (o Web 2.0).
HTML ma non solo
Una delle principali critiche rivolte alle precedenti linee
guida (WCAG 1.0, rilasciate il 5 maggio 1999) è la
particolare aderenza dei requisiti alle specifiche HTML e
CSS. Dalla nascita delle WCAG 1.0 però il Web non si è
fermato: in quel periodo c’erano i primi accenni di
utilizzo di Adobe Flash, i primi documenti PDF, i primi
JavaScript… il cosiddetto Web 2.0, gli ActiveX, erano
argomenti quasi sconosciuti e le tecnologie assistive, già
faticavano ad interpretare il linguaggio HTML…
figuriamoci oggetti di programmazione. È stato quindi
necessario ripensare alle linee guida per l’accessibilità dei
contenuti, soprattutto ripensando al concetto di
contenuto Web. Per tale motivazione, all’interno delle
WCAG 2.0 ci sono tre termini molto importanti da
ricordare:
• Pagina Web. Nelle WCAG 2.0 questo termine non si
limita alle pagine HTML inglobando qualsiasi risorsa
raggiungibile tramite un URI. Ad esempio il termine
pagina Web può contenere anche un filmato
interattivo.
Determinati tramite programmazione
(programmatically determinated). Diversi criteri di
successo richiedono che il contenuto (o alcuni aspetti
di esso) possa essere "determinato tramite
programmazione". Ciò significa che il contenuto è
espresso in modo tale che i programmi utente, tra cui
le tecnologie assistive, sono in grado di estrarre e
presentare le informazioni agli utenti in diverse
modalità.
• Tecnologia che supporta l’accessibilità (Accessibility
Supported). Si tratta di una tecnologia (HTML,CSS,
ecc.) in grado di essere interpretata sia dalle
caratteristiche di accessibilità previste nei browser che
dalle tecnologie assistive. Solo le tecnologie
“Accessibility Supported” possono essere utilizzate per
raggiungere la conformità ai criteri di successo mentre
le tecnologie non conformi (esempio: non utilizzabili
con tecnologie assistive) possono comunque essere
utilizzate anche se non per essere conformi ad un
determinato criterio di successo.
I quattro principi
I principi alla base delle WCAG 2.0 sono quattro e sono
da considerare i fondamenti dell’accessibilità. Se anche
solo uno di questi principi non viene rispettato, gli utenti
con disabilità non saranno assolutamente in grado di
utilizzare il Web.
• Percepibile. Le informazioni e i componenti
dell’interfaccia utente devono essere presentati agli
utenti in modo da poter essere percepiti. Questo
significa che l’utente deve essere in grado di percepire
le indicazioni indipendentemente dalla propria
disabilità.
• Operabile. I componenti dell’interfaccia utente
devono essere navigabili ed operabili. Questo significa
che l’utente deve essere in grado di interagire con i
componenti dell’interfaccia, ovvero l’interfaccia non
può richiedere azioni per le quali un utente non è in
grado di agire.
• Comprensibile. Le informazioni ed il funzionamento
dei componenti dell’interfaccia utente devono essere
comprensibili. Questo significa che gli utenti devono
essere in grado di capire le informazioni, nonché il
funzionamento dell'interfaccia utente.
• Robusto. Il contenuto deve essere sufficiente-mente
robusto per essere interpretato in modo affidabile
dalla maggior parte dei programmi utente, comprese
le tecnologie assistive. Questo significa che gli utenti
devono essere in grado di accedere al contenuto anche
con l’evoluzione delle tecnologie, ovvero il contenuto
deve risultare accessibile nel presente come nel
futuro.
Linee guida, criteri di successo e tecniche
Ogni principio contiene delle linee guida il cui scopo è
quello di aiutare a rispettare il principio stesso. Uno dei
principali obiettivi delle linee guida è quello di garantire
che il contenuto sia direttamente accessibile al maggior
numero di persone possibili, e che sia in grado di essere
rappresentato in forme diverse per soddisfare le diverse
necessità sensoriali, fisiche e capacità cognitive. Nelle
WCAG 2.0 sono presenti 12 linee guida.
Comunicare web a scuola – comunità di pratica Porte Aperte sul Web, USR Lombardia – pag. 6
aprile 2009 - Numero otto
All’interno di ogni linea guida sono presenti dei criteri
di successo (success criteria) che descrivono in modo
specifico che cosa sia necessario implementare per
essere conformi a questa indicazione tecnica. I criteri di
successo sono simili ai punti di controllo (checkpoint)
presenti nelle WCAG 1.0 dai quali traggono ispirazione.
Le caratteristiche dei criteri di successo sono:
• conformità (un contenuto Web può essere conforme o
meno)
• verificabilità (un contenuto Web può essere verificato
usare tecnologie quali Javascript, Flash, Java, ecc.
chiaramente garantendo una piena accessibilità degli
oggetti sviluppati con le stesse. Consideriamo inoltre che
le WCAG 2.0 sono il nuovo riferimento a cui punta
l’Unione Europea, e che dovrà essere un punto di
riferimento per l’aggiornamento della legge 4/2004
(Legge Stanca). Un aiuto alla comprensione del
documento verrà dato anche dall’imminente traduzione
certificata in lingua italiana delle WCAG 2.0
(http://wcag2.iwa.it), coordinata da IWA (www.iwa.it) e
alla quale partecipa anche Porte Aperte sul Web.
in modalità automatizzata, con il parziale o totale
ausilio di un utente)
• indipendenza (applicabili indipendentemente dalla
tipologia di contenuto Web)
Il futuro
Quanto appena detto non deve spaventare:
l’applicazione delle WCAG 2.0 sarà supportata da una
serie di esempi e tecniche di applicazione che saranno
rese pubbliche all’interno del sito del consorzio W3C.
Questa nuova specifica aiuterà inoltre a garantire
l’accessibilità di tutti quei contenuti “discriminati” dalle
WCAG 1.0 (e dalla legge 4/2004), ovvero consentirà di
Porte aperte sul web partecipa, come unica espressione del mondo scolastico, alla traduzione ufficiale in italiano delle WCAG 2.0. Un
sentito grazie a Claudia Cantaluppi (ITIS Carcano di Como), Gianni Losacco (ITIS Torriani di Cremona) e Federica Scarrione (Liceo
Galilei di Voghera) per la loro qualificata, entusiastica ed apprezzata collaborazione.
E' da qualche settimana che la comunità di Porte Aperte sul Web, dopo essere stata attenta ma "passiva" fruitrice
delle linee guida sull'accessibilità emanate dal W3C 10 anni fa, è diventata vera e propria protagonista di quella che
presto sarà la versione ufficiale in italiano delle WCAG 2.0.
Questa è per noi l'occasione di impiegare sia le nostre specifiche competenze professionali sia la nostra sensibilità in
merito al tema accessibilità per metterci, ancora una volta, a servizio della comunità. Siamo persone di scuola che
lavorano per altre persone di scuola, con la curiosità e l'entusiasmo di poter aggiungere altri tasselli non solo alle
nostre conoscenze e competenze ma anche a quelle di tanti altri.
Ci vuole del tempo, come quello che giornalmente noi insegnanti mettiamo gratuitamente a disposizione di compiti
non "da contratto". Ma il ritorno personale è grande.
Per me, che sono un'insegnante di Inglese e che amo non solo la materia che insegno ma anche approfondire il
funzionamento delle lingue e capire come rendere nel modo migliore concetti da una all'altra, è l'occasione di
esercitare competenze un po' più alte di quelle che sento di avere quando mi cimento con xhtml e css. Poter "mettere
il becco" in una frase ipotetica non ben resa o in una subordinata non chiara invece di brontolare soltanto per le
cattive traduzioni che talvolta circolano mi dà allegria. Ma c'è anche l'aspetto di ciò che sto imparando che mi
appassiona, sia in campo linguistico che in campo tecnico. Lavorare attraverso un wiki, dove ognuno può correggere
le proposte degli altri ma anche riflettere sulle correzioni fatte alle proprie, spinge ciascuno a dare il meglio di sé ma
anche a non sentirsi mai "il migliore" o l'unico che può fare una cosa. E' come se ognuno di noi fosse un piccolo
modulo che può funzionare solo se anche gli altri ci sono e funzionano. E col vantaggio che questo è anche fonte di
gioia!
Grazie Roberto e grazie Porte Aperte per questa opportunità.
Claudia Cantaluppi, ITIS Cardano di Como
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Comunicare web a scuola – comunità di pratica Porte Aperte sul Web, USR Lombardia – pag. 7
aprile 2009 - Numero otto
Matematica accessibile per ipovedenti e non vedenti
di Cristian Bernareggi (Università degli Studi di Milano) e Valeria Brigatti (esperta di accessibilità)
Un anno fa alcune scuole lombarde avevano presentato un progetto sulla matematica accessibile. Purtroppo non è
stato selezionato, ma il tema è comunque vivo in molti docenti. Cristian Bernareggi e Valeria Brigatti tornano
sull’argomento con alcuni interessanti aggiornamenti. L’invito a scuole e docenti è di sostenere questo importante
settore di ricerca e provare sul campo quanto suggerito.
1. Introduzione
Gli studenti ipovedenti e non vedenti incontrano
frequentemente numerose difficoltà nell'accostarsi alla
matematica. Esse non sono dovute a limiti nella
comprensione dei concetti matematici, ma alla
disponibilità di materiale didattico scientifico
pienamente accessibile mediante dispositivi Braille,
vocali e strumenti di ingrandimento. Di seguito vengono
illustrati alcuni principi generali e procedure per rendere
il materiale didattico più accessibile a studenti non
vedenti e ipovedenti.
Innanzitutto è opportuno chiarire che le modalità di
lettura sono spesso differenti tra non vedenti e
ipovedenti. Il non vedente può accedere al testo scritto
mediante display Braille o sintetizzatore vocale.
L'ipovedente per leggere generalmente impiega il
sintetizzatore vocale con programmi di ingrandimento.
Tali differenze risultano estremamente rilevanti quando
si vogliono rendere accessibili espressioni matematiche e
immagini, elementi tipici del documento scientifico.
L'ipovedente ha necessità di ingrandire le espressioni
matematiche inserite nel documento in notazione
matematica comune.
Il non vedente ha invece necessità di leggere le
espressioni matematiche sul display Braille mediante una
notazione sequenziale (ad esempio una notazione
matematica Braille a 6 o 8 punti). Sia il non vedente che
l'ipovedente traggono vantaggio dall'esplorazione delle
espressioni matematiche mediante sintetizzatore vocale.
Per quanto riguarda le immagini, l'ipovedente può
esplorarle mediante strumenti di ingrandimento, mentre
per il non vedente può risultare efficace una descrizione
testuale alternativa. Senza pretendere di dare una
trattazione esaustiva del problema e delle possibili
soluzioni, sulla base delle considerazioni introdotte,
vengono riportati di seguito alcuni principi generali per
realizzare un documento scientifico fruibile sia da non
vedenti che da ipovedenti:
• realizzare un documento altamente strutturato in
cui la struttura è separata dal contenuto e dalla
presentazione. Se la struttura è esplicita, non vedenti
e ipovedenti possono avvalersi di specifici paradigmi
di navigazione che permettono di muoversi con
facilità tra le parti del documento (ad esempio
sezioni, sottosezioni, definizioni, teoremi, elenchi,
tabelle, etc.);
• associare una descrizione testuale alternativa a
tutte le immagini inserite nel testo per veicolare
informazioni utili ai fini didattici. Una descrizione
alternativa adeguata deve trasmettere lo stesso
messaggio dell'immagine, senza necessariamente
descrivere tutti i dettagli. Inoltre, affinchè la
descrizione di un'immagine sia efficace, è essenziale
tenere in considerazione il bagaglio di conoscenze che
si presuppone possa avere lo studente e le ragioni per
le quali l'immagine è stata inserita. Ad esempio, nel
descrivere il grafico di una funzione simmetrica
rispetto l'asse delle ordinate si può impiegare il
concetto di "funzione pari" solo se il materiale
didattico è indirizzato a studenti a cui tale concetto
può essere familiare e se non è richiesto nel testo di
individuare se la funzione rappresentata
nell'immagine è pari o dispari. In alcuni casi risulta
particolarmente difficile fornire una efficace
descrizione testuale dell'immagine. In questi casi è
utile introdurre un riferimento ad una risorsa
specificamente realizzata (ad esempio ad una
immagine adattata per la stampa a rilievo) o ad
istruzioni per realizzare l'immagine con altri mezzi
(ad esempio mediante modelli tattili tridimensionali,
stampa tattile, etc.);
• inserire nel documento tutte le espressioni
matematiche in modo che possano essere ingrandite
o interpretate dai programmi che effettuano una
traduzione in una notazione sequenziale per la
lettura su display Braille o in una notazione verbale
per la fruizione mediante sintetizzatore vocale. A
questo scopo si possono seguire tre approcci
principali: inserire le espressioni matematiche
mediante MathML (si veda
<http://www.w3.org/mat>), associare all'immagine
dell'espressione un testo alternativo che traduce in
una adeguata notazione sequenziale l'espressione
stessa o inserire le espressioni matematiche in un
documento LaTeX.
Il primo approccio è solitamente il migliore poichè
rende possibile una più semplice trasformazione
Comunicare web a scuola – comunità di pratica Porte Aperte sul Web, USR Lombardia – pag. 8
aprile 2009 - Numero otto
dell'espressione MathML in una forma verbale o
Braille e la visualizzazione a caratteri ingranditi
dell'intera espressione o delle sue parti. Tuttavia, ad
oggi non sono molti i sistemi che supportano MathML.
Tra questi vi è il sistema LAMBDA (si veda
<http://www.lambdaproject.org>) che permette al
non vedente la lettura e la scrittura di documenti
XHTML contenenti MathML e MathPlayer (si veda
<http://www.dessci.com>), estensione di MS Internet
Explorer che permette la lettura vocale e
l'ingrandimento di espressioni matematiche in MathML
contenute in documenti XHTML. Il secondo approccio
è più vincolante poichè impone all'autore del
documento la scelta della notazione sequenziale da
associare all'immagine dell'espressione matematica.
Se ad esempio l'autore sceglie di associare
all'immagine un testo in LaTeX, lo studente non
vedente dovrà conoscere LaTeX, mentre lo studente
ipovedente potrà ingrandire l'immagine dell'intera
espressione, non delle sue parti. Il terzo approccio
può risultare adeguato solo in alcune circostanze,
specialmente per studenti non vedenti che conoscono
LaTeX in modo approfondito. Alcuni sistemi come
BlindMath (si veda
<http://www.disabili.unina.it/?q=node/12>)
facilitano la lettura in Braille e mediante
sintetizzatore vocale di documenti scritti usando un
sottoinsieme di LaTeX, ma l'autore deve rispettare
alcuni vincoli nella scrittura del documento.
2. Creare documenti scientifici accessibili
In questa sezione vengono illustrate due possibili
procedure per creare documenti scientifici accessibili a
non vedenti e ipovedenti.
Microsoft Word + MathType
La seguente procedura si può utilizzare per creare
documenti XHTML+ MathML accessibili a non vedenti e
ipovedenti mediante Design Science MathPlayer (si veda
<http://www.dessci.com>) e Microsoft Internet Explorer.
Sono stati utilizzati Microsoft Word 2003 e MathType 5.2
(si veda <http://www.dessci.com>). Procedere come
segue:
• creare il documento usando MS Word, utilizzando gli
stili (titoli, sottotitoli, paragrafi, etc.) per ottenere
un documento strutturato
• associare il testo alternativo alle immagini premendo
il tasto destro del mouse sull'immagine e selezionando
Formato->Web->Testo Alternativo
• per inserire un'espressione matematica, selezionare
MathType e scegliere la voce corrispondente
all'allineamento desiderato per (in linea con il testo,
centrata e separata dal testo, numerata - con numero
a destra o a sinistra, etc.). Inserire quindi
l'espressione matematica. A questo scopo MathType
mette a disposizione un'interfaccia utente intuitiva
• esportare il documento in XHTML+MathML
selezionando MathType->Pubblica in MathPage.
Dare un titolo al documento e scegliere quindi:
Equazioni come MathML usando o MathPlayer o Multibrowser.
Per visualizzare il documento esportato dovranno
essere installati Internet Explorer e MathPlayer.
OpenOffice Writer + Math
Questa procedura si può utilizzare per generare PDF
accessibili contenenti immagini e formule matematiche.
Si è utilizzato OpenOffice 2.4 con Math. OpenOffice
Math è il componente della suite OpenOffice per creare
espressioni matematiche (una guida all'utilizzo di Math si
può trovare all'indirizzo
<http://www.linuxdidattica.org/docs/linuxmagazine/za
ngiacomi_25_Math.html>).
Procedere come segue:
• creare il documento usando gli stili in OpenOffice
Writer rendere esplicita la struttura
• associare il testo alternativo alle immagini premendo
il tasto destro sull'immagine e selezionando Oggetto>Extra
• per inserire un'espressione matematica selezionare
Inserisci->Oggetto->Formula. Digitare
l'espressione matematica e quindi inserirla nel testo.
Affinchè sia accessibile nel documento finale è
necessario associare un testo alternativo. Premere il
tasto destro del mouse sulla formula inserita,
selezionare Oggetto->Extra e digitare infine il testo
alternativo. Una possibile scelta per il testo
alternativo è LaTeX oppure il linguaggio usato da Math
per rappresentare le espressioni matematiche
• salvare il documento come PDF.
Il documento PDF risultante potrà essere letto da non
vedenti e ipovedenti mediante Acrobat Reader. Le
espressioni matematiche appariranno a video in
notazione comune, mentre il testo alternativo ad esse
associato apparirà sul display Braille o verrà letto
mediante il sintetizzatore vocale.
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Comunicare web a scuola – comunità di pratica Porte Aperte sul Web, USR Lombardia – pag. 9
aprile 2009 - Numero otto
Nuovi strumenti di scrittura didattica
di Maurizio Chatel, direttore editoriale di BBN editrice – www.bibienne.com
DM 30 aprile 2008 e circolare del Miur del 10 febbraio 2009: due importanti tappe verso il libro didattico digitale.
L’auspicio è che sia l’inizio verso un nuovo modo di pensare, costruire e diffondere contenuti didattici avendo in mente
innovazione tecnologica e universalità della fruizione culturale.
La circolare ministeriale n. 16 del 10 febbraio 2009
sulle adozioni dei libri di testo delinea nuovi orizzonti
nella programmazione didattica, forse al di là delle
intenzioni stesse del suo estensore. Le finalità immediate
sembrano infatti sostanzialmente due: l’applicazione dei
principi di razionalizzazione del diritto allo studio, con
particolare riferimento al contenimento della spesa a
carico degli utenti della scuola pubblica; l’adeguamento
dell’offerta formativa ai nuovi sistemi di comunicazione
informatica. Tuttavia le conseguenze di questa riforma
potrebbero essere di ben più vasta portata.
Innanzitutto, i testi “digitali” risolvono in modo
decisivo il grosso problema dell’accessibilità dei sistemi di
scrittura per i portatori di handicap, e in particolare per i
non-vedenti. Con un semplice sistema di marcatura del
testo, la lettura del file ad opera dei programmi di
riconoscimento vocale diviene estremamente precisa e
garantisce una perfetta corrispondenza tra la struttura
del discorso e la sua riproduzione acustica. La ricerca in
questo settore ha raggiunto ormai un livello tecnico
adeguato alle esigenze del mercato editoriale, ma la
questione va affrontata in fase di progettazione del testo
stesso perché gli accorgimenti tecnici da adottare in fase
di impaginazione sono molti e coinvolgono la struttura del
contenuto, l'impianto grafico, l'apparato iconografico.
Inoltre comportano la conoscenza di funzioni, dei
programmi professionalmente usati per la creazione dei
testi, che esistono da tempo, ma che normalmente non
vengono utilizzate.
Il problema è capire quanto l’editoria scolastica sia
pronta a recepire tali innovazioni, soprattutto sotto il
profilo delle sue strutture redazionali. È noto infatti che
ormai la gran parte del lavoro di redazione è stato
semplificato attraverso la riduzione del numero di
passaggi delle bozze tra autore e casa editrice; la
versione digitale del catalogo richiede invece una
profonda ristrutturazione della produzione editoriale, con
la trasformazione professionale del personale e degli
strumenti di elaborazione grafica, senza i quali il testo
digitale diventa una semplice copia in formato A4 del
manuale cartaceo tradizionale. E questa è l’insidia che si
nasconde dietro le buone intenzioni della riforma:
scaricare un testo “tradizionale” non è infatti una
soluzione che consenta grandi risparmi e facilitazioni
d’uso. Facciamo un esempio: un manuale di storia può
comprendere tra le 200 e le 400 pagine, graficamente
complesse, e la stampa personalizzata di una tale mole di
carta viene a costare decisamente più cara del suo
normale acquisto in libreria. Ancora peggio se poi
l’utilizzo del testo avviene attraverso la lettura a video:
non è detto infatti che questo approccio permetta un
buon apprendimento, e naturalmente esso non è
proponibile a livello individuale nelle classi.
È evidente dunque che la proposta ministeriale
costringe le case editrici a una vera rivoluzione culturale,
che tuttavia a livello di percezione comune è già posta in
essere e perfettamente assimilabile. Si tratta infatti di
recepire con attenzione e misura quanto la rete è già in
grado di offrire sotto il profilo dei metodi di
comunicazione e di scrittura, e di trasformare ciò che oggi
è ludico in un nuovo canale di trasmissione del sapere. Il
testo digitale non può infatti presentarsi come un libro,
licenziato una volta per tutte dal suo autore e messo in
vetrina – anche se una vetrina virtuale – dal distributore.
Il testo digitale – ma attenzione: soprattutto il testo
didattico e scientifico – è una “pagina aperta”, un work in
progress totalmente destrutturato a livello di
indicizzazione, modulato in brevi files e ricomposto nella
forma dell’ipertesto. Esso deve permettere una
ricostruzione da parte dell’utente, tale che ogni lettore
possa distinguere le parti di immediato utilizzo da quelle
accessorie, in un percorso di lettura totalmente
personalizzato. E non solo. Queste sono le necessità che
rendono la proposta razionale ed efficace sul piano
concreto. Vi sono poi le potenzialità di più vasta portata
culturale, che riguardano una completa riformulazione del
processo di scrittura. La progettazione di un percorso
didattico digitalizzato può avvalersi di strumenti del tutto
nuovi, quali il forum di discussione e il blog, attraverso i
quali i fruitori possano intrattenere un rapporto critico
diretto con l’autore contribuendo alla riformulazione
delle problematiche proposte e alla loro integrazione con
le esigenze pratiche di studio. E ancora: il tema della
verticalità delle discipline, così importante e così
trascurato nella programmazione didattica, troverebbe
una soluzione ideale se il testo perdesse la sua
autoreferenzialità oggettuale per divenire un discorso
“liquido”: distribuito sulla pagina WEB, un testo si può
stratificare a più livelli di lettura, da quello elementare a
quello liceale e tecnico, senza inutili ripetizioni e con una
Comunicare web a scuola – comunità di pratica Porte Aperte sul Web, USR Lombardia – pag. 10
aprile 2009 - Numero otto
cura assai maggiore delle differenze linguistiche e di
registro comunicativo. Per tornare al nostro esempio: il
percorso disciplinare di storia on-line potrebbe apparire
come una serie di link progressivi ad altrettante pagine
gerarchicamente composte, comprendenti una successiva
integrazione di argomenti ed esercizi, di approfondimenti
e problematiche, proposti non da un singolo autore ma da
équipes di docenti dei diversi gradi, ciascuno dei quali
dovrebbe mettere a disposizione una diversa competenza
pedagogica e didattica capace di coprire l’intero percorso
formativo di uno studente.
Per concludere, quanto proposto dalle istituzioni si
presenta come una prospettiva di enorme rilevanza
culturale e sociale, a patto che la capacità di innovarsi si
risvegli non solo nell’universo sempre più depresso della
scuola, ma anche in quello dell’impresa culturale, se
questa è capace di rompere la logica della rendita di
posizione e di aprirsi a una vera concorrenzialità
innovativa.
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Segnalazioni web
Selezione di notizie, discussioni, spunti liberamente raccolti dalla rete.
da webaccessibile.org
Comparazione WCAG 2.0 e
requisiti legge Stanca di Roberto
Scano
Informazioni utili sulle WCAG 2.0
con una mappatura delle linee guida
e dei criteri di successo rispetto alle
precedenti WCAG 1.0 ed ai 22
requisiti previsti dall’allegato A del
DM 8 luglio 2005.
da usabile.it
L’usabilità dei form di Maurizio
Boscarol
I form (moduli) sono elementi
interattivi della pagina web molto
importanti per tutti i siti che, oltre a
presentare informazioni, hanno
bisogno che l’utente fornisca
informazioni e interagisca con il sito.
da lucarosati.it
Architetture millefoglie, ovvero:
tab che passione
Come conciliare l’esigenza di
organizzare item complessi in piani o
strati capaci di soddisfare differenti
esigenze con quella di non
sovraffollare la pagina o la
navigazione primaria?.
Architettura dell’informazione e
processi interni: Il caso del Consiglio
regionale dell’Umbria
Come mappare l’architettura
dell’informazione sui processi interni
della pubblica amministrazione?
L’intervento sulla “Riprogettazione
del sito web del Consiglio regionale
dell’Umbria”, presentato da Andrea
Giottoli al Terzo summit italiano di
architettura dell’informazione,
costituisce un modello elegante e
riutilizzabile.
da biroblu.info di Livio Mondini
PDF accessibili sul serio (prima
parte) e (seconda parte) di Livio
Mondini
L’accessibilità dei pdf non è
garantita dal superamento della
verifica automatica. Trucchi, consigli
e esempi tra stili, modelli
personalizzati e verifiche di (vera)
accessibilità.
da semplicemente.org
Le WCAG 2.0 alla mia maniera di
Marco Bertoni
Un brav’uomo (o una brava donna)
per costruire un sito accessibile deve
farsi venire per forza il mal di testa?.
Le nuove WCAG (Linee guida pe
rl’accessibilità dei contenuti web)
presentate in modo semplice per
cercare di ridurre la complessità che
a volte caratterizza le
raccomandazioni del W3C.
da lau.csi.it
L'imperfezione che colpisce:
"errori" calcolati nel web design a
cura di Filippo Pusset
Da un articolo di A List Apart, una
riflessione su come rendere più
gradevole e facile da usare una
pagina web introducendo piccole
imperfezioni nel suo design.
da www.multimediale.org
Audiovisivi accessibili: qualità per
una comunicazione senza barriere di
Roberto Ellero
Multimedia accessibile nel trailer de
Il prezzo delle cose che non hanno
prezzo, uno spettacolo di Studio
Novecento, testo e regia di Marco M.
Pernich.
dalla lista di Porte Aperte sul Web
Drupal e sicurezza, documenti digitali
accessibili, moduli google
dalla lista di webaccessibile
modulistica accessibile, accessibilità e
open source, plugin di Firefox per voce
dai forum di www.diodati.org
Tutto sull’accessibilità: Sesamonet - il
navigatore per non vedenti
Linguaggi standard per il web: Testo in
cella di tabella
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aprile 2009 - Numero otto
Far “VEDERE” i colori ai ciechi
di Lidia Beduschi (esperta di accessibilità ai colori)
L'azzurro ti dona; gente che vai, colore che trovi; di che colore è la sensazione del freddo?: sono alcuni dei titoli scelti
da Daniela Floriduz per presentare il progetto www.odorisuonicolori.it che propone percorsi multisensoriali orientati
alla “formazione mentale” dell’idea del colore da parte di persone non vedenti. Un sito, un’area riservata con giochi e
attività, un kit cartonato composto di undici fogli, uno per colore, con stimoli olfattivi e tattili completano questa
interessante opera editoriale curata da Lidia Beduschi e Mario Varini.
Il progetto nasce dall’esigenza,
sempre più sentita, di rendere
accessibili ai ciechi le opere
d’arte pittoriche. Il mio
approccio (ce ne sono molti,
come è noto), parte dalla
considerazione che prima della
“forma” si debba e si possa
costruire un “alfabeto” dei
colori non solo nominalistico, ma
percettivo.
disposizione: un kit cartonato di undici “fogli”
profumati che recano il simbolo tattile di ciascun
colore, da usare, per completare il percorso sinestetico
e costruire pazientemente il primo “alfabeto” di undici
colori culturali, insieme al sito web
www.odorisuonicolori.it/. Tutto da sperimentare e
perfezionare “in corso d’uso” insieme ai non vedenti
che lo “praticheranno”
Gli autori
Lidia Beduschi.
In ciò ci aiuta la sinestesia
ritornata in primo piano nella riflessione sulla
percezione, grazie anche allo sviluppo delle
neuroscienze e alla stessa revisione della natura della
percezione sinestetica.
Nel suo lavoro scientifico ha posto al centro la ricerca e
l’analisi delle fonti orali. Negli ultimi anni ha insegnato
Etnoscienza all’Università Ca’ Foscari di Venezia.
Attualmente è impegnata nella realizzazione di un
progetto di accessibilità ai colori per i non vedenti.
La novità del mio percorso, rispetto a quelli per certi
versi simili ad esempio del CNR., sta nell’aver scelto
come punto di partenza per la costruzione della
percezione non il carattere fisico del colore, ma quello
culturale, per rimandare all’indagine di neuroimaging lo
studio dei risultati neurofisiologici della “formazione
mentale” dell’idea del colore.
Mario Varini.
Gli studi di Brent Berlin e Paul Kay, Basic Color Terms,
Berkeley, University of California Press, 1969, mi hanno
fornito le basi etnoscientifiche per la costruzione di un
codice sinestetico degli undici colori di base, che
associa a ciascun colore una percezione olfattiva, una
percezione uditiva, un segno/simbolo tattile: dei codici
semiotici, la mia costruzione ha la convenzionalità e
l’arbitrarietà, caratteristiche che ne consentono la
condivisione oltre il dato esperienziale personale.
L’approdo, dopo un non breve lavoro con un tiflologo
cieco primario e con una giovane donna cieca
secondaria, negli anni 2002/03, è maturato nell’anno
accademico 2004/05 nel mio corso di Etnoscienza a
Venezia dal titolo “I colori del buio”. Durante il corso
sono state svolte anche ricerche sul campo, che saranno
materia di analisi in un volume che ho in preparazione
sulla metodologia seguita in tutto il percorso che ha
portato al “prodotto”, o meglio strumento ora a
Sperimentatore e formatore nel campo delle nuove
tecnologie, si occupa in particolare di usabilità e
accessibilità nella comunicazione web. Ha all’attivo una
vasta esperienza sulle applicazioni informatiche alle
ricerche etnografiche e alle scienze umane.
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Leggere al buio
L’Associazione italiana
biblioteche (AIB) pubblica
“Leggere al buio. Disabilità
visiva e accesso
all’informazione nell’era
digitale”. All’interno
dell’interessante volume
curato da Laura Beretta,
responsabile della biblioteca
comunale di Lentate sul
Seveso, la presentazione di
Porte aperte sul web,
indicato come uno tra i più
significativi esempi nella
diffusione della cultura
dell’accessibilità sul territorio nazionale.
Comunicare web a scuola – comunità di pratica Porte Aperte sul Web, USR Lombardia – pag. 12
aprile 2009 - Numero otto
L’italiano in famiglia
di Patrizia Capoferri, referente Intercultura dell’Ufficio scolastico provinciale di Brescia
Quando si parla di cultura dell’inclusione è importante non limitarci alla sola accessibilità dei siti web. Provincia di
Brescia e Ufficio scolastico provinciale di Brescia hanno ideato il progetto “L’italiano in famiglia” per favorire
l’apprendimento della lingua italiana da parte delle persone straniere attraverso l’uso di strumenti multimediali.
C’è una famiglia italiana composta da quattro persone:
il papà Paolo, la mamma Anna e due figli, Marta e Carlo.
La famiglia Fappani abita a Brescia, in un appartamento al
terzo piano di un piccolo condominio, situato nel centro
della città. Una famiglia normale, ma con un grande
compito: aiutare gli stranieri ad imparare la lingua
italiana.
culturali. Affinché ciò avvenga è fondamentale che il
luogo d’apprendimento “scuola, strada, negozio,
fabbrica” divenga essenzialmente un luogo d’incontro e di
scambio interculturale, nel quale le lingue e le storie di
ciascuno possano essere riconosciute e valorizzate e il
nuovo codice sia una componente pregnante ed affettiva
di una identità plurale.
E’ questo l’obiettivo del format televisivo “L’Italiano in
famiglia”, un corso televisivo per l’apprendimento della
lingua e della cultura italiana, voluto e ideato dall’Ufficio
Scolastico Provinciale di Brescia in collaborazione con
Regione Lombardia, a firma di Patrizia Capoferri, regia di
Angelo Bonfadini.
Promuovere l’apprendimento dell’Italiano permette di
sostenere lo sviluppo delle potenzialità personali e
contribuisce a prevenire i conflitti e i comportamenti a
rischio che possono minare il processo d’integrazione e
coesione sociale degli immigrati.
Dal 3 febbraio è in onda tutti i martedì e giovedì alle
ore 19,55 su RETEBRESCIA e RTB network SKY 829 , con
repliche il mercoledì e venerdì alle ore 9 e 16.
Venti puntate in compagnia della famiglia Fappani, ma
anche la possibilità di sviluppare i contenuti di ogni
lezione, grazie ai materiali pubblicati sul sito
www.italianoinfamiglia.it.
Ogni puntata della durata di circa 20 minuti si sviluppa
secondo questa struttura:
1. sit-com iniziale per circa 5 minuti. Sono presentate
delle vere situazioni comunicative vissute dalla
famiglia Fappani: svegliarsi, fare colazione, andare a
scuola o al lavoro, incontrare degli amici, recarsi in
Ufficio postale, in banca per le necessarie
incombenze…;
2. successivamente sviluppo e approfondimento
linguistico della situazione comunicativa rappresentata
attraverso la guida di due docenti, i Maestri d’italiano
Patrizia e Manuel. Attraverso l’ausilio della grafica ed
il supporto delle immagini è facilitata la comprensione
e l’analisi linguistica;
3. possibile approfondimento delle strutture linguistiche
presentate attraverso la fruizione di ulteriori materiali
didattici pubblicati sul sito www.italianoinfamiglia.it,
appositamente preparato.
Un’importante sfida, un grande impegno perché
l’apprendimento della lingua italiana da parte degli
immigrati costituisce uno snodo fondamentale nel
processo d’integrazione.
Attraverso le parole della lingua s’impara a raccontare
il mondo, a esprimere bisogni, valori, norme, significati,
sensazioni, emozioni. Oltre ad imparare il nuovo codice
per comunicare, studiare e lavorare, gli apprendenti
immigrati devono riuscire con il tempo ad abitare la
lingua, per integrarsi in una comunità linguistica e
culturale che condivide metafore, riferimenti, “sfondi”
Corso televisivo ed un sito sono gli strumenti didattici
che pare attirino ed interessino gli stranieri, valutando gli
accessi: contatti di gente comune, ma anche di docenti e
professionisti che esprimono i loro apprezzamenti ed
utilizzano le diverse proposte didattiche. Una media di
250 contatti giornalieri, con un tempo medio (alto nel
web) di permanenza sul sito di 11 minuti.
Un progetto complesso che ha coinvolto diverse
professionalità, che ha preteso da tutti grande impegno e
passione e che speriamo possa essere veramente d’aiuto a
tutti quei cittadini che provengono da lontano, non
possono frequentare i corsi di alfabetizzazione organizzati
sul territorio, ma sono desiderosi di abitare nel nostro
territorio, “abitando” un po’ anche la nostra lingua.
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aprile 2009 - Numero otto
Vita da prof
dal blog vitadaprof.wordpress.com – Angelo Paganini, Istituto Calvino di Rozzano
Significati
È bello spiegare Aristotele: la Metafisica è un piacere.
Spiego l’origine del nome – tranquilli, ve la risparmio – poi navigo verso i
significati dell’essere. La prendo alla larga. Chiedo se conoscono parole dal
significato equivoco. «Pesca» dice Baretti. Poi subito si corregge: «Però c’è una
differenza di pronuncia».
Li soccorro io. «Se un cacciatore dice all’altro: “Alza il
cane” questo prenderà in braccio il setter irlandese?»
«No, alzerà il cane del fucile».
«E se passeggiando la sera sotto il cielo stellato, a
braccetto con mia moglie, le dico: “Cara, guarda il Cane”
voglio mostrarle il pastore tedesco del vicino?»
«E cos’altro se no?»
«La costellazione».
«Vi viene in mente altro?»
«Il toro: animale, costellazione, segno zodiacale. Il
cancro… brrr».
Hanno capito.
Sul significato univoco taglio corto: c’è sempre la possibilità di equivocare con verbi e sostantivi. Per
oggi facciamo finta che otorinolaringoiatra non ci faccia correre rischi.
Infine i significati che hanno un rapporto di analogia. L’esempio è quello classico: sano.
«Se dico “Baretti è un ragazzo sano”, che cosa voglio dire?»
«Che gode di buona salute».
«E se dico “La soia è un cibo sano” voglio dire che la soia gode di buona salute?»
«Vuol dire che fa bene alla salute, che aiuta a non ammalarsi».
«E una medicina sana?»
«Aiuta a recuperare la salute».
«Ora, se io uso parole con significati equivoci in un ragionamento, questo sarà valido?»
«Esempio?»
«Il cane abbaia, il fucile ha un cane, dunque il fucile ha qualcosa che abbaia».
«Ragionamento sbagliato, non sono la stessa cosa».
«E se usiamo parole con significato analogo?»
«Beh, è ovvio. Se il significato è diverso, anche se simile, il ragionamento non fila».
Per oggi basta. L’essere in quanto essere aspetterà.
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aprile 2009 - Numero otto
Pixel fuori riga. Quella risorsa che si chiama “comunità”
recensioni tra carta e dvd di Federica Scarrione, Liceo Galilei di Voghera (PV)
I pixel e le righe stampate si incrociano ormai nella nostra formazione, informazione, cultura e persino nel tempo libero. In
questo spazio tento una ricomposizione in piccoli percorsi unitari, centrati su una recensione, di quelle che fino ad ora sono sempre
state divagazioni, peregrinazioni sparse su temi inerenti integrazione, inclusione, disabilità, lavoro collaborativo, scuola, pari
opportunità e via dicendo. Lo faccio con la speranza di segnalare qualcosa che, magari anche minimo e poco noto, possa
abbandonare spazi virtuali e cartacei per entrare nella realtà, nella vita di ognuno di noi.
Community management.
Processi informali, social networking e
tecnologie Web 2.0 per la gestione della
conoscenza nelle organizzazioni
Manuale, Scotti Emanuele; Sica Rosario,
Apogeo, Euro 18,00
Un volume sicuramente interessante per
chi appartiene a una comunità di pratica,
a partire dalla prefazione di Giorgio De Michelis sulla rete
come risorsa, in cui si dà spazio alla differenza tra
società e comunità, per evidenziare il ruolo di
fondamento culturale positivo svolto dall’esperienza
comunitaria.
La trattazione teorica è articolata in tre capitoli,
dedicati rispettivamente allo scenario di riferimento (dati
e riflessioni sull’uso della community in vari ambiti, in
particolare quello della formazione e dell’approccio
all’apprendimento attraverso comunità di pratica,
costruttivismo e connessionismo).
Difficile rendere conto in termini sintetici della
ricchezza di spunti offerta dal volume, che prevede
l’alternanza di parti espositive e conversazioni (da non
perdere quella di Giuseppe Braga sulla formalizzazione
dei saperi), nonché una serie di casi che rendono conto di
esperienze sia di aziende sia di enti locali. Unica pecca
l’assenza, forse significativa, di casi relativi al mondo
della scuola o comunque dell’istruzione.
Le community informali sono oggetto di specifica
analisi nel capitolo II, mentre il capitolo III contiene
suggerimenti pratici per progettare ed avviare una
community. Vengono anche descritte le figure chiave
necessarie per la buona gestione dell’attività
comunitaria; alcuni di questi concetti sono ripresi nel
ricco corredo di allegati (da segnalare vademecum e
guida del coordinatore).
Per un primo approccio al volume, qualche estratto
significativo è disponibile sotto licenza creative commons
nel blog degli autori:
http://socialknowledge.wordpress.com/
su volontariato e libera partecipazione, senza dubbio più
vicina all’ottica dell’open source che allo sfruttamento
aziendale di modelli costruttivisti.
Pratiche collaborative in rete. Nuovi modelli
di ricerca universitaria
a cura di Maria Maddalena Mapelli e Roberto Lo Jacono
ISBN 9788884837141 - Euro 16,00
Ci riporta, invece, all’ambito a noi caro
dell’espressione originale di sé e del desiderio di sapere,
di scambiare opinioni, di dar vita con il fermento dei
pensieri ad un prodotto comune, il progetto Ibrid@menti:
www.ibridamenti.com.
La storia di questa community è iniziata il 3 ottobre
2007 con l’apertura del blog Ibridamenti sulla
piattaforma Splinder, poi abbandonata per un sito del
tutto autonomo. Ibridamenti è un Laboratorio
Sperimentale Virtuale progettato dalla Scuola di
Dottorato in Scienze del Linguaggio, della Cognizione e
della Formazione dell’Università Cà Foscari di Venezia.
L’ idea su cui si fonda di si trova espressa nel primo
post: “L'idea è semplice: andare oltre i confini. Oltre i
confini dei blogger, oltre i confini dell'Accademia. Cosa
vogliamo fare? Vogliamo proporre degli argomenti e
lavorare assieme. Mano a mano che l'inchiostro e i colori
riempiranno menti e post, mano a mano che i tanti
autori che diventeremo si incontreranno qui con
esperienze e riflessioni... aumenteranno le righe e le
pagine. Poi stamperemo.”
Tutto ciò ha trovato
realizzazione nel volume
Pratiche collaborative in rete.
Nuovi modelli di ricerca
universitaria, un testo che
nasce da pratiche collaborative e
innovative, con un numero
significativo di coautori
provenienti da ambiti
professionali ed esperienze
diverse.
Certo, il saggio di Scotti e Sica sembra orientato
all’esplorazione di aspetti organizzativi e gestionali che
esulano dalla nostra concezione, più creativa e fondata
Comunicare web a scuola – comunità di pratica Porte Aperte sul Web, USR Lombardia – pag. 15
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aprile 2009 - Numero otto
Appuntamenti
Software didattico
Giornata aperta sul web
progetto AesseDi
Tradizionale giornata organizzata da Porte aperte sul
web. Mattino in plenaria, pomeriggio nei workshop
tematici.
Milano, 11 maggio.
Il progetto dell’ITD-CNR (Istituto per Le Tecnologie
Didattiche del CNR) riguarda l’accessibilità del software
didattico e si inquadra nell’ambito dell’Azione 3 del
progetto “Nuove Tecnologie e Disabilità” del MPI.
Forum PA 2009
Mostra convegno dell’innovazione nelle PA (pubbliche
amministrazioni) e nei sistemi territoriali.
Nuova Fiera di Roma, dall’11 al 14 maggio.
Accessibilità a scuola
Handitecno
Il sito dedicato alle tecnologie per disabili nella scuola
School BookCamp
Un punto sull’editoria scolastica digitale tra decreti,
accessibilità, testi didattici e contenuti digitali.
Castello di Fosdinovo, 22 e 23 maggio.
Disabili e scuola
A.P.RI.CO: Obiettivo scuola
Attivazione di interventi di Prevenzione, RIeducazione
e COmpensazione per ragazzi affetti da Disturbi Specifici
di Apprendimento con l' ausilio di strumenti informatici.
A cura della Fondazione Asphi.
Scuola e Servizi
Promosso dal Ministero della Pubblica Istruzione,
Scuola e Servizi propone servizi di qualità rivolti a tutti
coloro che operano a diverso titolo nel mondo della
scuola e istituzionale, agli studenti e alle famiglie.
Matite nel web
Associazione culturale per la diffusione delle
tecnologie dell'informazione e della comunicazione
Scuole in Rete accessibili
Iniziativa di alcuni docenti del napoletano
DSchola Cliccailmondo
Dialogo nel buio
Mostra ospitata nella sede dell'Istituto dei Ciechi di
Milano, dove si compie un percorso in totale assenza di
luce accompagnati da guide non vedenti. Oltre alla
mostra, cene al buio e teatro al buio.
Progetto Tommaso
Per conoscere, provare e confrontare gratuitamente
ausili di diverse marche. Associazione Nazionale
Subvedenti
Comunicare, parlare e scrivere
Chiaro!
Per la semplificazione del linguaggio amministrativo
Mestiere di scrivere
Articoli e tanti spunti per scrivere e comunicare
meglio.
Palestra della scrittura
Testi per diversi strumenti di comunicazione, ricerca e
formazione in aula e a distanza.
Dal portale piemontese Dschola, la comunità “Nuove
tecnologie e disabilità”
Porte aperte sul web
• Tutorial, guide e indicazioni per costruire siti
accessibili a scuola
• Monitoraggio siti accessibili e comunicazione web in
Lombardia
• Drupal, Plone, Wordpress, Joomla: CMS da usare a
scuola
• Dalla documentazione digitale ai pdf accessibili
Comunicare web a scuola è la newsletter della
comunità di pratica Porte aperte sul web dell’Ufficio
Scolastico Regionale per la Lombardia. Versione on line:
www.porteapertesulweb.it/newsletter/
Se hai eventi, progetti, contributi da proporre o da
segnalare, scrivi a [email protected]
USR Lombardia - Ufficio Comunicazione
Dirigente Maria Rosa Raimondi
Redazione ed impaginazione a cura di Alberto Ardizzone
Comunicare web a scuola – comunità di pratica Porte Aperte sul Web, USR Lombardia – pag. 16