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aprile 2009 - Numero otto Comunicare web a scuola per comunicare a tutti e con tutti Scienze politiche di Milano: “L’accessibilità dei siti web nelle pubbliche amministrazioni”. Sommario pag. 1 – News porte aperte pag. 1 – Senza barriere pag. 2 – Dove sta andando Porte aperte sul web? pag. 3 - Architettura dell’informazione per imparare a pensare pag. 4 – E tu quale CMS usi per fare il sito della scuola? pag. 6 – WCAG 2.0: le nuove frontiere dell’accessibilità pag. 8 - Matematica accessibile per ipovedenti e non vedenti pag. 10 – Nuovi strumenti di scrittura didattica pag. 11 – Segnalazioni web pag. 12 - Far “vedere” i colori ai ciechi pag. 13 - L’italiano in famiglia pag. 14 – Vita da prof pag. 15 – Pixel fuori riga pag. 16 – Appuntamenti, info, risorse News porte aperte dal sito Documentazione digitale a scuola: materiali, tutorial e percorsi per replicare nelle proprie scuola le giornate rivolte dall’USR Lombardia al personale docente e amministrativo delle scuole. Porte aperte sul web vince il Primo premio nella categoria Formazione al Premio PA aperta 2008, organizzato dalla Fondazione Asphi, in collaborazione con il Forum PA aperta. (fonte www.porteapertesulweb.it) dal blog (apr 08) L’IC Rodari di Santa Giustina (BL) organizza una serie di incontri con docenti e personale della segreteria per migliorare la qualità della documentazione interna, orientandola secondo criteri di chiarezza, semplicità ed universalità (gen -mar 08) Articoli sul Forum degli studenti realizzato con Drupal; sul Terzo summit di Architettura dell’informazione, sull’usabilità dei testi per il web, su esperienze di web 2.0 a scuola. (fonte www.porteapertesulweb.it/blog) Senza barriere WCAG 2.0 in italiano La traduzione in italiano delle WCAG 2.0, autorizzata dal W3C all’inizio del 2009, inizia a prendere forma con la pubblicazione di una seconda bozza (30 marzo 2009) dell’intero documento. Il gruppo di lavoro, coordinato da IWA/HWG, si è giovato dell’apporto di un Wiki e di una mailing list appositamente predisposti, a cui collaborano attivamente tre docenti di Porte aperte sul web. Accessibilità: al via l’aggiornamento dei requisiti della legge Stanca Insediato un tavolo di lavoro coordinato da Mario di Domenicantonio (già coordinatore per l’attività di stesura dei primi requisiti) con il compito di giungere a una nuova versione di requisiti basati sulle WCAG 2.0 (come richiesto dall’Unione Europea) garantendo allo stesso tempo la conformità alla versione attuale. Vetrinasito I.C. "Dante Alighieri" Nuovo sito per l’IC Dante Alighieri di Sesto San Giovanni. Realizzato con Drupal è stato costruito con l’accessibilità in mente: non solo contenuti web, ma anche documenti e pdf. Complimenti! (apr 08) Daniele Dallatomasina (IC Rizzoli di Pregnana Milanese) mette a disposizione su Slideshare le slide utilizzate nella discussione della tesi alla Facoltà di Comunicare web a scuola – comunità di pratica Porte Aperte sul Web, USR Lombardia – pag. 1 vai al sommario aprile 2009 - Numero otto Dove sta andando Porte aperte sul web? di Maria Rosa Raimondi, dirigente reggente dell’Ufficio Comunicazione dell’USR Lombardia Quali sono le iniziative in atto e quelle in cantiere? Ce ne parla la dirigente dell’Ufficio Comunicazione che promuove la comunità di pratica Porte aperte sul web. In questo numero forniamo sintetiche informazioni sulle attività svolte negli ultimi mesi e su quelle programmate per i prossimi. Come già in passato, ciascuna azione si propone di contribuire alla costruzione di un pensiero accessibile, promuovendo lo scambio di informazioni e di esperienze che facilitino l’acquisizione, lo sviluppo e l’approfondimento di competenze comunicative secondo i parametri di universalità, qualità e versatilità, nella sempre più radicata consapevolezza dell’importanza della comunicazione nella nostra società, anche come mezzo per abbattere barriere e costruire un mondo aperto ed inclusivo. Si è svolto con notevole partecipazione, tra i mesi di dicembre 2008 e febbraio 2009, il corso sulla documentazione digitale “Comunicare web a scuola”, rivolto al personale scolastico, che ha registrato la presenza, nelle tre successive edizioni, di ben 316 partecipanti effettivi, sui circa 400 che si erano prenotati, di cui il 68% docenti e 26% personale A.T.A. La proposta ha risposto in generale alle aspettative degli intervenuti ed il gradimento espresso e registrato tramite questionario è stato soddisfacente: mediamente per tutte le voci si attesta nel quarto superiore della scala proposta. In particolare sono stati apprezzati i contenuti, la rilevanza degli stessi, l’efficacia comunicativa e la documentazione fornita. Ci auguriamo che quanto presentato in ordine alla semplificazione del linguaggio, alla costruzione di documenti ben formati e al miglioramento della documentazione interna si sia poi rivelato trasferibile nella pratica quotidiana e possa contribuire ad aumentare l’efficacia comunicativa. Ci risulta che alcune scuole abbiano già avviato percorsi formativi interni; tra queste l’I.C. di Como Prestino, l’I.I.S. “Calvino” di Rozzano, l’I.C. S. Giustina in provincia di Belluno, l’I.C. di Turbigo,. L’I.C. “Dante Alighieri” di Sesto S. Giovanni e forse altre ancora di cui non siamo a conoscenza; altre invece sono in fase di programmazione. Riteniamo che questa azione di diffusione di principi e di buone pratiche applicative possa e debba essere implementata sul territorio, evitando spostamenti delle persone e facilitando il più possibile la frequenza degli interessati. intraprendere azioni formative in tale direzione. Un primo avvio si avrà dal mese di maggio con interventi nella provincia di Pavia. Ci auguriamo di potervi presto incontrare nella giornata di convegno annuale programmata per il prossimo 11 maggio. Come sempre sarà un’occasione per imparare a “comunicare bene per comunicare a tutti e con tutti” e momento di reale promozione della cultura della comunicazione senza discriminazioni. A breve pubblicheremo il programma definitivo, ma fin d’ora facciamo presente che il tema generale sarà svolto in mattinata in seduta plenaria e sarà centrato sulle linee guida per l’accessibilità, nella loro attuale applicazione e nelle prospettive che vanno delineandosi. Nel pomeriggio si svolgeranno workshop tematici, tra i quali segnaliamo la presentazione di diverse proposte per la realizzazione di siti scolastici accessibili (Drupal, Plone, Wordpress e E107) attraverso lal realizzazione di modelli, la pubblicazione di guide di aiuto alla scelta, installazione, configurazione e adattamento all’accessibilità. Infine desidero evidenziare anche alcune azioni che non hanno molta visibilità esterna, ma che riteniamo importanti per le ricadute positive sul contesto operativo interattivo: • il nostro Ufficio è stato chiamato a far parte del gruppo di lavoro nazionale che presso il Dipartimento per l’innovazione tecnologica si occupa del tema dell’accessibilità, in contatto e collaborazione con altri gruppi europei all’interno del progetto internazionale “e-inclusion”. Vi partecipa in nostra rappresentanza il prof. Alberto Ardizzone. • l’USRL è stato inserito come partner nel gruppo incaricato della traduzione in italiano delle nuove linee guida WCAG 2.0, al quale partecipano docenti di porte aperte. Il riconoscimento da parte di importanti istituzioni di “porteapertesulweb” come interlocutore di qualità nel settore, mentre evidenzia l’apprezzamento per il lavoro svolto con competenza e costanza, costituisce stimolo per ulteriori azioni e sviluppi. A tutti l’augurio di sereno proficuo e soddisfacente lavoro Per questo motivo siamo a disposizione per gli Uffici provinciali o per singole scuole che volessero Comunicare web a scuola – comunità di pratica Porte Aperte sul Web, USR Lombardia – pag. 2 vai al sommario aprile 2009 - Numero otto Architettura dell’informazione per imparare a pensare: un’esperienza di tagging collaborativo nella scuola primaria di Renata Durighello - Istituto Comprensivo “Gianni Rodari”, Santa Giustina, (BL) L’architettura dell’informazione entra nella scuola come strumento per insegnare agli alunni a fare osservazioni, confronti, collegamenti, propedeutici alla classificazione. Riportiamo uno stralcio del paper di Renata Durighello al Terzo Summit nazionale di Architettura dell’informazione (Forlì, 21 febbraio 2009) 1 Introduzione L’esperienza viene attuata nella primavera 2008 con due gruppi di alunni di scuola primaria: 41 bambini in totale, di età compresa tra i nove e i dieci anni. La finalità dell’esperienza è quella di avvicinare gli alunni alla classificazione attraverso procedimenti di tipo induttivo e quindi attivare in loro processi logici di osservazione, analisi, confronto. Sul piano metodologico, vengono adattate pratiche e metodi dell’architettura dell’informazione per il Web e della classificazione sociale, come strumenti di organizzazione della conoscenza anche fuori dalla Rete. Lo svolgimento si sviluppa in quattro momenti, due realizzati in classe con strumenti cartacei e due in laboratorio informatico con l’impiego di applicazioni per il tagging on-line. Oggetto della classificazione sono delle immagini diverse per soggetto e tipologia. 4 Riflessioni finali Durante tutta l’attività i bambini sono stati incoraggiati alla verbalizzazione, all’analisi e al confronto, ad esplicitare problemi e a trovare soluzioni in un contesto per loro nuovo e stimolante. A mio avviso l’attività ha permesso di evidenziare come sia possibile cominciare a fare classificazione nel momento in cui si è in grado di parlare di un oggetto, di dire qualcosa su di esso, indipendentemente dall’età o da particolari competenze professionali di chi classifica. Come abbiamo visto però il lavoro degli alunni ha anche permesso di evidenziare le caratteristiche fondamentali del tagging collaborativo e di metterne in luce alcune debolezze: • innanzitutto è stato possibile confrontare fra loro un caso di broad folksonomy e uno di narrow folksonomy, evidenziando che, se entrambe possono servire per il raggruppamento e la categorizzazione di un insieme di risorse, solo nel primo caso è possibile far emergere i concetti che meglio rappresentano, secondo gli utenti, ciascuna risorsa • si è verificato il vantaggio che si ha nel tagging collaborativo, quando il gruppo di soggetti che “taggano” ha l’opportunità di confrontarsi e stabilire regole di comportamento, ma parimenti anche la difficoltà di applicare caso per caso tali regole • sono emersi problemi di inconsistenza linguistica legati all’uso dei tag per classificare (errori ortografici, variazioni morfologiche, sinonimie) • è stata verificata l’inaffidabilità della classificazione per mezzo di tag, che non dà sicurezza sul fatto che sia possibile recuperare attraverso una parola chiave tutte le risorse a cui quel termine può essere associato, e solo quelle: il procedimento induttivo che parte dalla risorsa per arrivare alla categoria, affidato alla descrizione spontanea e collettiva della risorsa stessa, produce una classificazione tutt’altro che rigorosa, anzi approssimativa e incompleta e non garantisce, da solo, il corretto recupero dell’informazione • sono emerse contaminazioni dal punto di vista formale e semantico determinate dal fatto che il tag, qui come in ogni sistema di tagging, è usato in associazione alla risorsa, alternativamente per descriverla o per determinare la sua appartenenza ad una specifica categoria (classificazione come appartenenza vs classificazione come descrizione). 5 Sviluppi futuri A scuola vengono spesso realizzate, anche senza saperlo, attività che possono essere ricondotte a tematiche proprie dell’architettura dell’informazione. Farlo in modo consapevole permette di arricchire il lavoro svolto, in virtù degli apporti di una disciplina che, ancorché giovane, è ricca di contributi in materia di organizzazione dei saperi. Ciò suggerisce di procedere con altre esperienze di classificazione sociale, eventualmente con oggetti informativi di altra tipologia; o anche di proseguire il percorso di classificazione intrapreso, per mezzo di altre metodologie bottom up – ad esempio raggruppando i tag emersi dall’esperienza servendosi del card sorting – per arrivare ad una classificazione tassonomica delle immagini raccolte. Link alla presentazione su Slideshare: www.slideshare.net/DuRe/learning-to-think-with-ia Comunicare web a scuola – comunità di pratica Porte Aperte sul Web, USR Lombardia – pag. 3 vai al sommario aprile 2009 - Numero otto E tu quale CMS usi per fare il sito della scuola? La recente ricerca sui siti scolastici in Lombardia (aprile 2008) ha mostrato come le scuole lombarde stiano sempre di più usando i CMS (Content Management System) open source per costruire il sito accessibile della scuola. Abbiamo chiesto ad alcuni docenti di motivarci la loro scelta. Io uso Drupal Con Drupal è possibile pubblicare forum, giornalini on line, siti tematici realizzati con gli studenti, programmazioni disciplinari, foto, sezioni riservate, circolari e news di ogni genere. Drupal mi ha permesso di allargare la platea dei collaboratori al personale della segreteria, ai genitori ed ai colleghi dei vari ordini di scuola. Posso, inoltre, differenziare i permessi concessi agli utenti in base ai vari ruoli. Le news vengono pubblicate in tempo reale senza essere vincolati ad una sola postazione o ad un determinato software. Drupal è open source e può contare su una numerosa comunità di utilizzatori e sviluppatori. In rete si trovano aiuti e consigli su come installare e configurare i vari moduli. All’inizio si incontra qualche difficoltà, ma una volta appresa la logica delle funzionalità interne le soddisfazioni non tardano a venire: la complessità di Drupal conferisce un’estrema flessibilità grazie alla quale è possibile realizzare tutto ciò di cui si ha bisogno. Drupal genera un codice XHTML 1.0 strict valido. È quindi un ottimo punto di partenza per soddisfare i requisiti di accessibilità della legge Stanca. Cosa serve per installazione Drupal è scritto con il linguaggio PHP. Occorre uno spazio web linux e il database mysql. Ecco alcuni moduli aggiuntivi utili per arricchire il sito di funzionalità: image, image assist, views, pathauto, cck, fckeditor, poormanscron. Sito ufficiale: http://drupal.org . Community italiana: http://www.drupalitalia.org Daniele Dallatomasina – IC Pregnana Milaense (MI) Io uso Plone Qualche anno fa la mia scuola è stata "piantata in asso" dall'azienda che forniva un CMS proprietario molto potente. Per rimpiazzarlo la mia scelta - dopo svariati tentativi - è caduta su Plone. Perchè? Plone è libero ed open source: nessuno potrà piantarmi in asso e posso apportare le modifiche che voglio. Plone è completo: nel sito plone.org lo si definisce "batteries included", nel senso che contiene tutto il necessario ad essere operativi sin dal primo momento (include il server web, il database, un calendario collegato agli eventi; ha una gestione molto granulare dei permessi e permette di creare molto facilmente aree riservate; ha strumenti di ricerca interna in grado di "leggere" anche dentro i files di word o i pdf; permette di tornare ad uno stato precedente tramite un tasto di "undo"). Plone è facile da amministrare: nella sua forma più semplice un sito web si riduce ad un solo file, facilmente trasportabile da un computer all'altro. Plone è democratico: gira praticamente su ogni sistema operativo. Plone è molto diffuso e ben supportato: le prime versioni risalgono al 1999 e viene usato da governi, aziende, università in tutto il mondo. Plone è estensibile: esistono prodotti aggiuntivi che coprono praticamente ogni esigenza. Plone è orientato alla accessibilità e alla usabilità sin dalla sua creazione: le pagine create validano xhtml 1.0 transitional e con il prodotto Italian-skin di Redomino si ha automaticamente la validazione xtml strict. Fabrizio Rota – ISIS Romero di Albino (BG) www.isisromero.it Io uso Joomla FAP FAP sta per For All People: già questo mi ha subito conquistata. L’estate scorsa ho avuto necessità di poter disporre di un CMS dinamico, flessibile, funzionale, in lingua italiana e naturalmente accessibile. Tutto questo ho trovato in joomla! FAP. Ne è nato il sito www.portaleIRC.it. Gradualmente, ho superato le inevitabili difficoltà iniziali e piano piano, dopo l’installazione, ho iniziato a muovermi con disinvoltura. Ne ho assorbito la “filosofia” ed allora ho capito cosa sono i menu, i moduli, le sezioni, le categorie, gli allegati. Tutto in modo personalizzato, creativo e soprattutto facile: proprio quello che ci voleva per me! Lavia Di Sabatino – IC Montecchio (RE) Comunicare web a scuola – comunità di pratica Porte Aperte sul Web, USR Lombardia – pag. 4 aprile 2009 - Numero otto Io uso Wordpress Ho utilizzato Wordpress nel sito della mia scuola nell’intento di allargare la redazione ad un gruppo di persone che, pur non possedendo nozioni di tipo tecnico, avrebbero potuto collaborare alla gestione dei contenuti.. Wordpress è un prodotto nato per la gestione di blog, che consente però anche di sviluppare un vero e proprio sito. I vantaggi sono la semplicità di installazione e utilizzo, i requisiti abbastanza facili da soddisfare anche con un hosting a basso costo, il fatto che si tratti di un prodotto open source, la presenza di una vasta comunità di supporto sia internazionale sia italiana, l’ampio numero di estensioni (plugin) e di temi disponibili, la pulizia del codice generato e un’attenzione al tema dell’accessibilità. Wordpress permette di gestire due tipi di contenuti: gli articoli (adatti per le notizie e per contributi tematici) e le pagine (più utili per parti stabili nel tempo). Una gestione degli utenti basata su più livelli permette di creare una redazione, differenziando le possibilità di intervento a seconda delle caratteristiche dei membri del gruppo di lavoro. Cosa serve per l’installazione I requisiti che deve soddisfare l’hosting sono il supporto al linguaggio PHP e la disponibilità di un database MySQL. L’utilizzo di un server linux/Apache, per quanto non strettamente indispensabile, è sicuramente preferibile. Sito ufficiale: http://www.wordpress.org Comunità italiana: http://www.wordpress-it.it Fabio Giovanetti – Liceo Sereni di Luino (VA) Io uso Harmonia La tecnologia utilizzata è Java, essa permette le massime potenzialità in ambito web e a differenza delle altre è compilata e non interpretata, il che significa avere prestazioni superiori. Harmonia nasce da un progetto più ampio che ha permesso di investire in accessibilità applicata alle soluzioni per il web. Per cui è un prodotto Open Source italiano studiato per ottenere contenuti accessibili. Permette una accurata gestione delle utenze, dello streaming video, funzioni di backup e restore, creazione di questionari on-line e molto altro ancora. Inoltre il supporto per tale tecnologia è ora garantito alle scuole dall'Istituto Viganò di Merate che mette a disposizione il proprio server e la consulenza dei propri tecnici a costi decisamente bassi rispetto alle soluzioni offerte dai privati. Un esempio è il sito dell'Istituto Comprensivo di Robbiate www.scuolarobbiate.it. Giuseppe De Pietro – IIS Viganò di Merate (LC) Io uso E107 E107 è un CMS Open Source scritto in PHP che sfrutta MySQL come database per immagazzinare le informazioni.Può essere utilizzato per creare Blog, siti Web per Community, per Associazioni Sportive e/o Culturali, per Scuole e Enti Pubblici... e molto altro ancora. Facilità di Installazione e di Gestione; Potenza e Versalità; queste alcune caratteristiche tra le molte che puoi scoprire provando e107. http://e107italia.org/ La parte Frontend (utilizzatore finale) grazie ai temi messi a disposizione dagli sviluppatori di E107 risulta piacevole, originale e sopratutto il codice è pulito e accessibile senza modifiche. Fa veramente piacere ritrovarsi il codice subito validato da W3c. Si possono inserire diversi plugin che offrono per esempio: download, upload, calendari, gallerie fotografiche, sondaggi ecc. ma anche applicazioni esterne come filmati, registro elettronico, applicazioni javascript, file di flash ...tutti gratuiti e accessibili. Il Backend (amministrazione del sito) è facile ed intuitivo. Le diverse icone, belle e intuitive, portano alle zone relative alla gestione del sito. I download, i temi grafici, il posizionamento e inserimento degli articoli possono essere fatti senza scrivere nessuna linea di codice ed in modo intuitivo. Inoltre, in caso di difficoltà la comunità italiana, che porta avanti lo sviluppo del CMS è sempre pronta a dare suggerimenti e consigli. E107 un ottimo CMS per le scuole. • sito della mia scuola: http://www.iccsmaleo.it • sito scuola team e107: http://smsfontaneto.altervista.org/ Dante Rossi – IC Maleo (LO) Comunicare web a scuola – comunità di pratica Porte Aperte sul Web, USR Lombardia – pag. 5 vai al sommario aprile 2009 - Numero otto WCAG 2.0: le nuove frontiere dell’accessibilità di Roberto Scano, esperto internazionale di accessibilità, presidente di IWA (International Webmaster Association) Italy Da qualche mese sono state definitivamente approvate le nuove linee guida per l’accessibilità dei contenuti per il Web, abbreviate con l’acronimo WCAG 2.0 (Web Content Accessibility Guidelines). Il documento è diventato W3C Reccomandation (ossia documento di riferimento) il giorno 11 dicembre 2008, dopo molti anni di lavoro e riadattamento alla costante evoluzione delle tecnologie presenti nel Web, in particolare del cosiddetto Web collaborativo (o Web 2.0). HTML ma non solo Una delle principali critiche rivolte alle precedenti linee guida (WCAG 1.0, rilasciate il 5 maggio 1999) è la particolare aderenza dei requisiti alle specifiche HTML e CSS. Dalla nascita delle WCAG 1.0 però il Web non si è fermato: in quel periodo c’erano i primi accenni di utilizzo di Adobe Flash, i primi documenti PDF, i primi JavaScript… il cosiddetto Web 2.0, gli ActiveX, erano argomenti quasi sconosciuti e le tecnologie assistive, già faticavano ad interpretare il linguaggio HTML… figuriamoci oggetti di programmazione. È stato quindi necessario ripensare alle linee guida per l’accessibilità dei contenuti, soprattutto ripensando al concetto di contenuto Web. Per tale motivazione, all’interno delle WCAG 2.0 ci sono tre termini molto importanti da ricordare: • Pagina Web. Nelle WCAG 2.0 questo termine non si limita alle pagine HTML inglobando qualsiasi risorsa raggiungibile tramite un URI. Ad esempio il termine pagina Web può contenere anche un filmato interattivo. Determinati tramite programmazione (programmatically determinated). Diversi criteri di successo richiedono che il contenuto (o alcuni aspetti di esso) possa essere "determinato tramite programmazione". Ciò significa che il contenuto è espresso in modo tale che i programmi utente, tra cui le tecnologie assistive, sono in grado di estrarre e presentare le informazioni agli utenti in diverse modalità. • Tecnologia che supporta l’accessibilità (Accessibility Supported). Si tratta di una tecnologia (HTML,CSS, ecc.) in grado di essere interpretata sia dalle caratteristiche di accessibilità previste nei browser che dalle tecnologie assistive. Solo le tecnologie “Accessibility Supported” possono essere utilizzate per raggiungere la conformità ai criteri di successo mentre le tecnologie non conformi (esempio: non utilizzabili con tecnologie assistive) possono comunque essere utilizzate anche se non per essere conformi ad un determinato criterio di successo. I quattro principi I principi alla base delle WCAG 2.0 sono quattro e sono da considerare i fondamenti dell’accessibilità. Se anche solo uno di questi principi non viene rispettato, gli utenti con disabilità non saranno assolutamente in grado di utilizzare il Web. • Percepibile. Le informazioni e i componenti dell’interfaccia utente devono essere presentati agli utenti in modo da poter essere percepiti. Questo significa che l’utente deve essere in grado di percepire le indicazioni indipendentemente dalla propria disabilità. • Operabile. I componenti dell’interfaccia utente devono essere navigabili ed operabili. Questo significa che l’utente deve essere in grado di interagire con i componenti dell’interfaccia, ovvero l’interfaccia non può richiedere azioni per le quali un utente non è in grado di agire. • Comprensibile. Le informazioni ed il funzionamento dei componenti dell’interfaccia utente devono essere comprensibili. Questo significa che gli utenti devono essere in grado di capire le informazioni, nonché il funzionamento dell'interfaccia utente. • Robusto. Il contenuto deve essere sufficiente-mente robusto per essere interpretato in modo affidabile dalla maggior parte dei programmi utente, comprese le tecnologie assistive. Questo significa che gli utenti devono essere in grado di accedere al contenuto anche con l’evoluzione delle tecnologie, ovvero il contenuto deve risultare accessibile nel presente come nel futuro. Linee guida, criteri di successo e tecniche Ogni principio contiene delle linee guida il cui scopo è quello di aiutare a rispettare il principio stesso. Uno dei principali obiettivi delle linee guida è quello di garantire che il contenuto sia direttamente accessibile al maggior numero di persone possibili, e che sia in grado di essere rappresentato in forme diverse per soddisfare le diverse necessità sensoriali, fisiche e capacità cognitive. Nelle WCAG 2.0 sono presenti 12 linee guida. Comunicare web a scuola – comunità di pratica Porte Aperte sul Web, USR Lombardia – pag. 6 aprile 2009 - Numero otto All’interno di ogni linea guida sono presenti dei criteri di successo (success criteria) che descrivono in modo specifico che cosa sia necessario implementare per essere conformi a questa indicazione tecnica. I criteri di successo sono simili ai punti di controllo (checkpoint) presenti nelle WCAG 1.0 dai quali traggono ispirazione. Le caratteristiche dei criteri di successo sono: • conformità (un contenuto Web può essere conforme o meno) • verificabilità (un contenuto Web può essere verificato usare tecnologie quali Javascript, Flash, Java, ecc. chiaramente garantendo una piena accessibilità degli oggetti sviluppati con le stesse. Consideriamo inoltre che le WCAG 2.0 sono il nuovo riferimento a cui punta l’Unione Europea, e che dovrà essere un punto di riferimento per l’aggiornamento della legge 4/2004 (Legge Stanca). Un aiuto alla comprensione del documento verrà dato anche dall’imminente traduzione certificata in lingua italiana delle WCAG 2.0 (http://wcag2.iwa.it), coordinata da IWA (www.iwa.it) e alla quale partecipa anche Porte Aperte sul Web. in modalità automatizzata, con il parziale o totale ausilio di un utente) • indipendenza (applicabili indipendentemente dalla tipologia di contenuto Web) Il futuro Quanto appena detto non deve spaventare: l’applicazione delle WCAG 2.0 sarà supportata da una serie di esempi e tecniche di applicazione che saranno rese pubbliche all’interno del sito del consorzio W3C. Questa nuova specifica aiuterà inoltre a garantire l’accessibilità di tutti quei contenuti “discriminati” dalle WCAG 1.0 (e dalla legge 4/2004), ovvero consentirà di Porte aperte sul web partecipa, come unica espressione del mondo scolastico, alla traduzione ufficiale in italiano delle WCAG 2.0. Un sentito grazie a Claudia Cantaluppi (ITIS Carcano di Como), Gianni Losacco (ITIS Torriani di Cremona) e Federica Scarrione (Liceo Galilei di Voghera) per la loro qualificata, entusiastica ed apprezzata collaborazione. E' da qualche settimana che la comunità di Porte Aperte sul Web, dopo essere stata attenta ma "passiva" fruitrice delle linee guida sull'accessibilità emanate dal W3C 10 anni fa, è diventata vera e propria protagonista di quella che presto sarà la versione ufficiale in italiano delle WCAG 2.0. Questa è per noi l'occasione di impiegare sia le nostre specifiche competenze professionali sia la nostra sensibilità in merito al tema accessibilità per metterci, ancora una volta, a servizio della comunità. Siamo persone di scuola che lavorano per altre persone di scuola, con la curiosità e l'entusiasmo di poter aggiungere altri tasselli non solo alle nostre conoscenze e competenze ma anche a quelle di tanti altri. Ci vuole del tempo, come quello che giornalmente noi insegnanti mettiamo gratuitamente a disposizione di compiti non "da contratto". Ma il ritorno personale è grande. Per me, che sono un'insegnante di Inglese e che amo non solo la materia che insegno ma anche approfondire il funzionamento delle lingue e capire come rendere nel modo migliore concetti da una all'altra, è l'occasione di esercitare competenze un po' più alte di quelle che sento di avere quando mi cimento con xhtml e css. Poter "mettere il becco" in una frase ipotetica non ben resa o in una subordinata non chiara invece di brontolare soltanto per le cattive traduzioni che talvolta circolano mi dà allegria. Ma c'è anche l'aspetto di ciò che sto imparando che mi appassiona, sia in campo linguistico che in campo tecnico. Lavorare attraverso un wiki, dove ognuno può correggere le proposte degli altri ma anche riflettere sulle correzioni fatte alle proprie, spinge ciascuno a dare il meglio di sé ma anche a non sentirsi mai "il migliore" o l'unico che può fare una cosa. E' come se ognuno di noi fosse un piccolo modulo che può funzionare solo se anche gli altri ci sono e funzionano. E col vantaggio che questo è anche fonte di gioia! Grazie Roberto e grazie Porte Aperte per questa opportunità. Claudia Cantaluppi, ITIS Cardano di Como vai al sommario Comunicare web a scuola – comunità di pratica Porte Aperte sul Web, USR Lombardia – pag. 7 aprile 2009 - Numero otto Matematica accessibile per ipovedenti e non vedenti di Cristian Bernareggi (Università degli Studi di Milano) e Valeria Brigatti (esperta di accessibilità) Un anno fa alcune scuole lombarde avevano presentato un progetto sulla matematica accessibile. Purtroppo non è stato selezionato, ma il tema è comunque vivo in molti docenti. Cristian Bernareggi e Valeria Brigatti tornano sull’argomento con alcuni interessanti aggiornamenti. L’invito a scuole e docenti è di sostenere questo importante settore di ricerca e provare sul campo quanto suggerito. 1. Introduzione Gli studenti ipovedenti e non vedenti incontrano frequentemente numerose difficoltà nell'accostarsi alla matematica. Esse non sono dovute a limiti nella comprensione dei concetti matematici, ma alla disponibilità di materiale didattico scientifico pienamente accessibile mediante dispositivi Braille, vocali e strumenti di ingrandimento. Di seguito vengono illustrati alcuni principi generali e procedure per rendere il materiale didattico più accessibile a studenti non vedenti e ipovedenti. Innanzitutto è opportuno chiarire che le modalità di lettura sono spesso differenti tra non vedenti e ipovedenti. Il non vedente può accedere al testo scritto mediante display Braille o sintetizzatore vocale. L'ipovedente per leggere generalmente impiega il sintetizzatore vocale con programmi di ingrandimento. Tali differenze risultano estremamente rilevanti quando si vogliono rendere accessibili espressioni matematiche e immagini, elementi tipici del documento scientifico. L'ipovedente ha necessità di ingrandire le espressioni matematiche inserite nel documento in notazione matematica comune. Il non vedente ha invece necessità di leggere le espressioni matematiche sul display Braille mediante una notazione sequenziale (ad esempio una notazione matematica Braille a 6 o 8 punti). Sia il non vedente che l'ipovedente traggono vantaggio dall'esplorazione delle espressioni matematiche mediante sintetizzatore vocale. Per quanto riguarda le immagini, l'ipovedente può esplorarle mediante strumenti di ingrandimento, mentre per il non vedente può risultare efficace una descrizione testuale alternativa. Senza pretendere di dare una trattazione esaustiva del problema e delle possibili soluzioni, sulla base delle considerazioni introdotte, vengono riportati di seguito alcuni principi generali per realizzare un documento scientifico fruibile sia da non vedenti che da ipovedenti: • realizzare un documento altamente strutturato in cui la struttura è separata dal contenuto e dalla presentazione. Se la struttura è esplicita, non vedenti e ipovedenti possono avvalersi di specifici paradigmi di navigazione che permettono di muoversi con facilità tra le parti del documento (ad esempio sezioni, sottosezioni, definizioni, teoremi, elenchi, tabelle, etc.); • associare una descrizione testuale alternativa a tutte le immagini inserite nel testo per veicolare informazioni utili ai fini didattici. Una descrizione alternativa adeguata deve trasmettere lo stesso messaggio dell'immagine, senza necessariamente descrivere tutti i dettagli. Inoltre, affinchè la descrizione di un'immagine sia efficace, è essenziale tenere in considerazione il bagaglio di conoscenze che si presuppone possa avere lo studente e le ragioni per le quali l'immagine è stata inserita. Ad esempio, nel descrivere il grafico di una funzione simmetrica rispetto l'asse delle ordinate si può impiegare il concetto di "funzione pari" solo se il materiale didattico è indirizzato a studenti a cui tale concetto può essere familiare e se non è richiesto nel testo di individuare se la funzione rappresentata nell'immagine è pari o dispari. In alcuni casi risulta particolarmente difficile fornire una efficace descrizione testuale dell'immagine. In questi casi è utile introdurre un riferimento ad una risorsa specificamente realizzata (ad esempio ad una immagine adattata per la stampa a rilievo) o ad istruzioni per realizzare l'immagine con altri mezzi (ad esempio mediante modelli tattili tridimensionali, stampa tattile, etc.); • inserire nel documento tutte le espressioni matematiche in modo che possano essere ingrandite o interpretate dai programmi che effettuano una traduzione in una notazione sequenziale per la lettura su display Braille o in una notazione verbale per la fruizione mediante sintetizzatore vocale. A questo scopo si possono seguire tre approcci principali: inserire le espressioni matematiche mediante MathML (si veda <http://www.w3.org/mat>), associare all'immagine dell'espressione un testo alternativo che traduce in una adeguata notazione sequenziale l'espressione stessa o inserire le espressioni matematiche in un documento LaTeX. Il primo approccio è solitamente il migliore poichè rende possibile una più semplice trasformazione Comunicare web a scuola – comunità di pratica Porte Aperte sul Web, USR Lombardia – pag. 8 aprile 2009 - Numero otto dell'espressione MathML in una forma verbale o Braille e la visualizzazione a caratteri ingranditi dell'intera espressione o delle sue parti. Tuttavia, ad oggi non sono molti i sistemi che supportano MathML. Tra questi vi è il sistema LAMBDA (si veda <http://www.lambdaproject.org>) che permette al non vedente la lettura e la scrittura di documenti XHTML contenenti MathML e MathPlayer (si veda <http://www.dessci.com>), estensione di MS Internet Explorer che permette la lettura vocale e l'ingrandimento di espressioni matematiche in MathML contenute in documenti XHTML. Il secondo approccio è più vincolante poichè impone all'autore del documento la scelta della notazione sequenziale da associare all'immagine dell'espressione matematica. Se ad esempio l'autore sceglie di associare all'immagine un testo in LaTeX, lo studente non vedente dovrà conoscere LaTeX, mentre lo studente ipovedente potrà ingrandire l'immagine dell'intera espressione, non delle sue parti. Il terzo approccio può risultare adeguato solo in alcune circostanze, specialmente per studenti non vedenti che conoscono LaTeX in modo approfondito. Alcuni sistemi come BlindMath (si veda <http://www.disabili.unina.it/?q=node/12>) facilitano la lettura in Braille e mediante sintetizzatore vocale di documenti scritti usando un sottoinsieme di LaTeX, ma l'autore deve rispettare alcuni vincoli nella scrittura del documento. 2. Creare documenti scientifici accessibili In questa sezione vengono illustrate due possibili procedure per creare documenti scientifici accessibili a non vedenti e ipovedenti. Microsoft Word + MathType La seguente procedura si può utilizzare per creare documenti XHTML+ MathML accessibili a non vedenti e ipovedenti mediante Design Science MathPlayer (si veda <http://www.dessci.com>) e Microsoft Internet Explorer. Sono stati utilizzati Microsoft Word 2003 e MathType 5.2 (si veda <http://www.dessci.com>). Procedere come segue: • creare il documento usando MS Word, utilizzando gli stili (titoli, sottotitoli, paragrafi, etc.) per ottenere un documento strutturato • associare il testo alternativo alle immagini premendo il tasto destro del mouse sull'immagine e selezionando Formato->Web->Testo Alternativo • per inserire un'espressione matematica, selezionare MathType e scegliere la voce corrispondente all'allineamento desiderato per (in linea con il testo, centrata e separata dal testo, numerata - con numero a destra o a sinistra, etc.). Inserire quindi l'espressione matematica. A questo scopo MathType mette a disposizione un'interfaccia utente intuitiva • esportare il documento in XHTML+MathML selezionando MathType->Pubblica in MathPage. Dare un titolo al documento e scegliere quindi: Equazioni come MathML usando o MathPlayer o Multibrowser. Per visualizzare il documento esportato dovranno essere installati Internet Explorer e MathPlayer. OpenOffice Writer + Math Questa procedura si può utilizzare per generare PDF accessibili contenenti immagini e formule matematiche. Si è utilizzato OpenOffice 2.4 con Math. OpenOffice Math è il componente della suite OpenOffice per creare espressioni matematiche (una guida all'utilizzo di Math si può trovare all'indirizzo <http://www.linuxdidattica.org/docs/linuxmagazine/za ngiacomi_25_Math.html>). Procedere come segue: • creare il documento usando gli stili in OpenOffice Writer rendere esplicita la struttura • associare il testo alternativo alle immagini premendo il tasto destro sull'immagine e selezionando Oggetto>Extra • per inserire un'espressione matematica selezionare Inserisci->Oggetto->Formula. Digitare l'espressione matematica e quindi inserirla nel testo. Affinchè sia accessibile nel documento finale è necessario associare un testo alternativo. Premere il tasto destro del mouse sulla formula inserita, selezionare Oggetto->Extra e digitare infine il testo alternativo. Una possibile scelta per il testo alternativo è LaTeX oppure il linguaggio usato da Math per rappresentare le espressioni matematiche • salvare il documento come PDF. Il documento PDF risultante potrà essere letto da non vedenti e ipovedenti mediante Acrobat Reader. Le espressioni matematiche appariranno a video in notazione comune, mentre il testo alternativo ad esse associato apparirà sul display Braille o verrà letto mediante il sintetizzatore vocale. vai al sommario Comunicare web a scuola – comunità di pratica Porte Aperte sul Web, USR Lombardia – pag. 9 aprile 2009 - Numero otto Nuovi strumenti di scrittura didattica di Maurizio Chatel, direttore editoriale di BBN editrice – www.bibienne.com DM 30 aprile 2008 e circolare del Miur del 10 febbraio 2009: due importanti tappe verso il libro didattico digitale. L’auspicio è che sia l’inizio verso un nuovo modo di pensare, costruire e diffondere contenuti didattici avendo in mente innovazione tecnologica e universalità della fruizione culturale. La circolare ministeriale n. 16 del 10 febbraio 2009 sulle adozioni dei libri di testo delinea nuovi orizzonti nella programmazione didattica, forse al di là delle intenzioni stesse del suo estensore. Le finalità immediate sembrano infatti sostanzialmente due: l’applicazione dei principi di razionalizzazione del diritto allo studio, con particolare riferimento al contenimento della spesa a carico degli utenti della scuola pubblica; l’adeguamento dell’offerta formativa ai nuovi sistemi di comunicazione informatica. Tuttavia le conseguenze di questa riforma potrebbero essere di ben più vasta portata. Innanzitutto, i testi “digitali” risolvono in modo decisivo il grosso problema dell’accessibilità dei sistemi di scrittura per i portatori di handicap, e in particolare per i non-vedenti. Con un semplice sistema di marcatura del testo, la lettura del file ad opera dei programmi di riconoscimento vocale diviene estremamente precisa e garantisce una perfetta corrispondenza tra la struttura del discorso e la sua riproduzione acustica. La ricerca in questo settore ha raggiunto ormai un livello tecnico adeguato alle esigenze del mercato editoriale, ma la questione va affrontata in fase di progettazione del testo stesso perché gli accorgimenti tecnici da adottare in fase di impaginazione sono molti e coinvolgono la struttura del contenuto, l'impianto grafico, l'apparato iconografico. Inoltre comportano la conoscenza di funzioni, dei programmi professionalmente usati per la creazione dei testi, che esistono da tempo, ma che normalmente non vengono utilizzate. Il problema è capire quanto l’editoria scolastica sia pronta a recepire tali innovazioni, soprattutto sotto il profilo delle sue strutture redazionali. È noto infatti che ormai la gran parte del lavoro di redazione è stato semplificato attraverso la riduzione del numero di passaggi delle bozze tra autore e casa editrice; la versione digitale del catalogo richiede invece una profonda ristrutturazione della produzione editoriale, con la trasformazione professionale del personale e degli strumenti di elaborazione grafica, senza i quali il testo digitale diventa una semplice copia in formato A4 del manuale cartaceo tradizionale. E questa è l’insidia che si nasconde dietro le buone intenzioni della riforma: scaricare un testo “tradizionale” non è infatti una soluzione che consenta grandi risparmi e facilitazioni d’uso. Facciamo un esempio: un manuale di storia può comprendere tra le 200 e le 400 pagine, graficamente complesse, e la stampa personalizzata di una tale mole di carta viene a costare decisamente più cara del suo normale acquisto in libreria. Ancora peggio se poi l’utilizzo del testo avviene attraverso la lettura a video: non è detto infatti che questo approccio permetta un buon apprendimento, e naturalmente esso non è proponibile a livello individuale nelle classi. È evidente dunque che la proposta ministeriale costringe le case editrici a una vera rivoluzione culturale, che tuttavia a livello di percezione comune è già posta in essere e perfettamente assimilabile. Si tratta infatti di recepire con attenzione e misura quanto la rete è già in grado di offrire sotto il profilo dei metodi di comunicazione e di scrittura, e di trasformare ciò che oggi è ludico in un nuovo canale di trasmissione del sapere. Il testo digitale non può infatti presentarsi come un libro, licenziato una volta per tutte dal suo autore e messo in vetrina – anche se una vetrina virtuale – dal distributore. Il testo digitale – ma attenzione: soprattutto il testo didattico e scientifico – è una “pagina aperta”, un work in progress totalmente destrutturato a livello di indicizzazione, modulato in brevi files e ricomposto nella forma dell’ipertesto. Esso deve permettere una ricostruzione da parte dell’utente, tale che ogni lettore possa distinguere le parti di immediato utilizzo da quelle accessorie, in un percorso di lettura totalmente personalizzato. E non solo. Queste sono le necessità che rendono la proposta razionale ed efficace sul piano concreto. Vi sono poi le potenzialità di più vasta portata culturale, che riguardano una completa riformulazione del processo di scrittura. La progettazione di un percorso didattico digitalizzato può avvalersi di strumenti del tutto nuovi, quali il forum di discussione e il blog, attraverso i quali i fruitori possano intrattenere un rapporto critico diretto con l’autore contribuendo alla riformulazione delle problematiche proposte e alla loro integrazione con le esigenze pratiche di studio. E ancora: il tema della verticalità delle discipline, così importante e così trascurato nella programmazione didattica, troverebbe una soluzione ideale se il testo perdesse la sua autoreferenzialità oggettuale per divenire un discorso “liquido”: distribuito sulla pagina WEB, un testo si può stratificare a più livelli di lettura, da quello elementare a quello liceale e tecnico, senza inutili ripetizioni e con una Comunicare web a scuola – comunità di pratica Porte Aperte sul Web, USR Lombardia – pag. 10 aprile 2009 - Numero otto cura assai maggiore delle differenze linguistiche e di registro comunicativo. Per tornare al nostro esempio: il percorso disciplinare di storia on-line potrebbe apparire come una serie di link progressivi ad altrettante pagine gerarchicamente composte, comprendenti una successiva integrazione di argomenti ed esercizi, di approfondimenti e problematiche, proposti non da un singolo autore ma da équipes di docenti dei diversi gradi, ciascuno dei quali dovrebbe mettere a disposizione una diversa competenza pedagogica e didattica capace di coprire l’intero percorso formativo di uno studente. Per concludere, quanto proposto dalle istituzioni si presenta come una prospettiva di enorme rilevanza culturale e sociale, a patto che la capacità di innovarsi si risvegli non solo nell’universo sempre più depresso della scuola, ma anche in quello dell’impresa culturale, se questa è capace di rompere la logica della rendita di posizione e di aprirsi a una vera concorrenzialità innovativa. vai al sommario Segnalazioni web Selezione di notizie, discussioni, spunti liberamente raccolti dalla rete. da webaccessibile.org Comparazione WCAG 2.0 e requisiti legge Stanca di Roberto Scano Informazioni utili sulle WCAG 2.0 con una mappatura delle linee guida e dei criteri di successo rispetto alle precedenti WCAG 1.0 ed ai 22 requisiti previsti dall’allegato A del DM 8 luglio 2005. da usabile.it L’usabilità dei form di Maurizio Boscarol I form (moduli) sono elementi interattivi della pagina web molto importanti per tutti i siti che, oltre a presentare informazioni, hanno bisogno che l’utente fornisca informazioni e interagisca con il sito. da lucarosati.it Architetture millefoglie, ovvero: tab che passione Come conciliare l’esigenza di organizzare item complessi in piani o strati capaci di soddisfare differenti esigenze con quella di non sovraffollare la pagina o la navigazione primaria?. Architettura dell’informazione e processi interni: Il caso del Consiglio regionale dell’Umbria Come mappare l’architettura dell’informazione sui processi interni della pubblica amministrazione? L’intervento sulla “Riprogettazione del sito web del Consiglio regionale dell’Umbria”, presentato da Andrea Giottoli al Terzo summit italiano di architettura dell’informazione, costituisce un modello elegante e riutilizzabile. da biroblu.info di Livio Mondini PDF accessibili sul serio (prima parte) e (seconda parte) di Livio Mondini L’accessibilità dei pdf non è garantita dal superamento della verifica automatica. Trucchi, consigli e esempi tra stili, modelli personalizzati e verifiche di (vera) accessibilità. da semplicemente.org Le WCAG 2.0 alla mia maniera di Marco Bertoni Un brav’uomo (o una brava donna) per costruire un sito accessibile deve farsi venire per forza il mal di testa?. Le nuove WCAG (Linee guida pe rl’accessibilità dei contenuti web) presentate in modo semplice per cercare di ridurre la complessità che a volte caratterizza le raccomandazioni del W3C. da lau.csi.it L'imperfezione che colpisce: "errori" calcolati nel web design a cura di Filippo Pusset Da un articolo di A List Apart, una riflessione su come rendere più gradevole e facile da usare una pagina web introducendo piccole imperfezioni nel suo design. da www.multimediale.org Audiovisivi accessibili: qualità per una comunicazione senza barriere di Roberto Ellero Multimedia accessibile nel trailer de Il prezzo delle cose che non hanno prezzo, uno spettacolo di Studio Novecento, testo e regia di Marco M. Pernich. dalla lista di Porte Aperte sul Web Drupal e sicurezza, documenti digitali accessibili, moduli google dalla lista di webaccessibile modulistica accessibile, accessibilità e open source, plugin di Firefox per voce dai forum di www.diodati.org Tutto sull’accessibilità: Sesamonet - il navigatore per non vedenti Linguaggi standard per il web: Testo in cella di tabella Comunicare web a scuola – comunità di pratica Porte Aperte sul Web, USR Lombardia – pag. 11 aprile 2009 - Numero otto Far “VEDERE” i colori ai ciechi di Lidia Beduschi (esperta di accessibilità ai colori) L'azzurro ti dona; gente che vai, colore che trovi; di che colore è la sensazione del freddo?: sono alcuni dei titoli scelti da Daniela Floriduz per presentare il progetto www.odorisuonicolori.it che propone percorsi multisensoriali orientati alla “formazione mentale” dell’idea del colore da parte di persone non vedenti. Un sito, un’area riservata con giochi e attività, un kit cartonato composto di undici fogli, uno per colore, con stimoli olfattivi e tattili completano questa interessante opera editoriale curata da Lidia Beduschi e Mario Varini. Il progetto nasce dall’esigenza, sempre più sentita, di rendere accessibili ai ciechi le opere d’arte pittoriche. Il mio approccio (ce ne sono molti, come è noto), parte dalla considerazione che prima della “forma” si debba e si possa costruire un “alfabeto” dei colori non solo nominalistico, ma percettivo. disposizione: un kit cartonato di undici “fogli” profumati che recano il simbolo tattile di ciascun colore, da usare, per completare il percorso sinestetico e costruire pazientemente il primo “alfabeto” di undici colori culturali, insieme al sito web www.odorisuonicolori.it/. Tutto da sperimentare e perfezionare “in corso d’uso” insieme ai non vedenti che lo “praticheranno” Gli autori Lidia Beduschi. In ciò ci aiuta la sinestesia ritornata in primo piano nella riflessione sulla percezione, grazie anche allo sviluppo delle neuroscienze e alla stessa revisione della natura della percezione sinestetica. Nel suo lavoro scientifico ha posto al centro la ricerca e l’analisi delle fonti orali. Negli ultimi anni ha insegnato Etnoscienza all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Attualmente è impegnata nella realizzazione di un progetto di accessibilità ai colori per i non vedenti. La novità del mio percorso, rispetto a quelli per certi versi simili ad esempio del CNR., sta nell’aver scelto come punto di partenza per la costruzione della percezione non il carattere fisico del colore, ma quello culturale, per rimandare all’indagine di neuroimaging lo studio dei risultati neurofisiologici della “formazione mentale” dell’idea del colore. Mario Varini. Gli studi di Brent Berlin e Paul Kay, Basic Color Terms, Berkeley, University of California Press, 1969, mi hanno fornito le basi etnoscientifiche per la costruzione di un codice sinestetico degli undici colori di base, che associa a ciascun colore una percezione olfattiva, una percezione uditiva, un segno/simbolo tattile: dei codici semiotici, la mia costruzione ha la convenzionalità e l’arbitrarietà, caratteristiche che ne consentono la condivisione oltre il dato esperienziale personale. L’approdo, dopo un non breve lavoro con un tiflologo cieco primario e con una giovane donna cieca secondaria, negli anni 2002/03, è maturato nell’anno accademico 2004/05 nel mio corso di Etnoscienza a Venezia dal titolo “I colori del buio”. Durante il corso sono state svolte anche ricerche sul campo, che saranno materia di analisi in un volume che ho in preparazione sulla metodologia seguita in tutto il percorso che ha portato al “prodotto”, o meglio strumento ora a Sperimentatore e formatore nel campo delle nuove tecnologie, si occupa in particolare di usabilità e accessibilità nella comunicazione web. Ha all’attivo una vasta esperienza sulle applicazioni informatiche alle ricerche etnografiche e alle scienze umane. vai al sommario Leggere al buio L’Associazione italiana biblioteche (AIB) pubblica “Leggere al buio. Disabilità visiva e accesso all’informazione nell’era digitale”. All’interno dell’interessante volume curato da Laura Beretta, responsabile della biblioteca comunale di Lentate sul Seveso, la presentazione di Porte aperte sul web, indicato come uno tra i più significativi esempi nella diffusione della cultura dell’accessibilità sul territorio nazionale. Comunicare web a scuola – comunità di pratica Porte Aperte sul Web, USR Lombardia – pag. 12 aprile 2009 - Numero otto L’italiano in famiglia di Patrizia Capoferri, referente Intercultura dell’Ufficio scolastico provinciale di Brescia Quando si parla di cultura dell’inclusione è importante non limitarci alla sola accessibilità dei siti web. Provincia di Brescia e Ufficio scolastico provinciale di Brescia hanno ideato il progetto “L’italiano in famiglia” per favorire l’apprendimento della lingua italiana da parte delle persone straniere attraverso l’uso di strumenti multimediali. C’è una famiglia italiana composta da quattro persone: il papà Paolo, la mamma Anna e due figli, Marta e Carlo. La famiglia Fappani abita a Brescia, in un appartamento al terzo piano di un piccolo condominio, situato nel centro della città. Una famiglia normale, ma con un grande compito: aiutare gli stranieri ad imparare la lingua italiana. culturali. Affinché ciò avvenga è fondamentale che il luogo d’apprendimento “scuola, strada, negozio, fabbrica” divenga essenzialmente un luogo d’incontro e di scambio interculturale, nel quale le lingue e le storie di ciascuno possano essere riconosciute e valorizzate e il nuovo codice sia una componente pregnante ed affettiva di una identità plurale. E’ questo l’obiettivo del format televisivo “L’Italiano in famiglia”, un corso televisivo per l’apprendimento della lingua e della cultura italiana, voluto e ideato dall’Ufficio Scolastico Provinciale di Brescia in collaborazione con Regione Lombardia, a firma di Patrizia Capoferri, regia di Angelo Bonfadini. Promuovere l’apprendimento dell’Italiano permette di sostenere lo sviluppo delle potenzialità personali e contribuisce a prevenire i conflitti e i comportamenti a rischio che possono minare il processo d’integrazione e coesione sociale degli immigrati. Dal 3 febbraio è in onda tutti i martedì e giovedì alle ore 19,55 su RETEBRESCIA e RTB network SKY 829 , con repliche il mercoledì e venerdì alle ore 9 e 16. Venti puntate in compagnia della famiglia Fappani, ma anche la possibilità di sviluppare i contenuti di ogni lezione, grazie ai materiali pubblicati sul sito www.italianoinfamiglia.it. Ogni puntata della durata di circa 20 minuti si sviluppa secondo questa struttura: 1. sit-com iniziale per circa 5 minuti. Sono presentate delle vere situazioni comunicative vissute dalla famiglia Fappani: svegliarsi, fare colazione, andare a scuola o al lavoro, incontrare degli amici, recarsi in Ufficio postale, in banca per le necessarie incombenze…; 2. successivamente sviluppo e approfondimento linguistico della situazione comunicativa rappresentata attraverso la guida di due docenti, i Maestri d’italiano Patrizia e Manuel. Attraverso l’ausilio della grafica ed il supporto delle immagini è facilitata la comprensione e l’analisi linguistica; 3. possibile approfondimento delle strutture linguistiche presentate attraverso la fruizione di ulteriori materiali didattici pubblicati sul sito www.italianoinfamiglia.it, appositamente preparato. Un’importante sfida, un grande impegno perché l’apprendimento della lingua italiana da parte degli immigrati costituisce uno snodo fondamentale nel processo d’integrazione. Attraverso le parole della lingua s’impara a raccontare il mondo, a esprimere bisogni, valori, norme, significati, sensazioni, emozioni. Oltre ad imparare il nuovo codice per comunicare, studiare e lavorare, gli apprendenti immigrati devono riuscire con il tempo ad abitare la lingua, per integrarsi in una comunità linguistica e culturale che condivide metafore, riferimenti, “sfondi” Corso televisivo ed un sito sono gli strumenti didattici che pare attirino ed interessino gli stranieri, valutando gli accessi: contatti di gente comune, ma anche di docenti e professionisti che esprimono i loro apprezzamenti ed utilizzano le diverse proposte didattiche. Una media di 250 contatti giornalieri, con un tempo medio (alto nel web) di permanenza sul sito di 11 minuti. Un progetto complesso che ha coinvolto diverse professionalità, che ha preteso da tutti grande impegno e passione e che speriamo possa essere veramente d’aiuto a tutti quei cittadini che provengono da lontano, non possono frequentare i corsi di alfabetizzazione organizzati sul territorio, ma sono desiderosi di abitare nel nostro territorio, “abitando” un po’ anche la nostra lingua. Comunicare web a scuola – comunità di pratica Porte Aperte sul Web, USR Lombardia – pag. 13 vai al sommario aprile 2009 - Numero otto Vita da prof dal blog vitadaprof.wordpress.com – Angelo Paganini, Istituto Calvino di Rozzano Significati È bello spiegare Aristotele: la Metafisica è un piacere. Spiego l’origine del nome – tranquilli, ve la risparmio – poi navigo verso i significati dell’essere. La prendo alla larga. Chiedo se conoscono parole dal significato equivoco. «Pesca» dice Baretti. Poi subito si corregge: «Però c’è una differenza di pronuncia». Li soccorro io. «Se un cacciatore dice all’altro: “Alza il cane” questo prenderà in braccio il setter irlandese?» «No, alzerà il cane del fucile». «E se passeggiando la sera sotto il cielo stellato, a braccetto con mia moglie, le dico: “Cara, guarda il Cane” voglio mostrarle il pastore tedesco del vicino?» «E cos’altro se no?» «La costellazione». «Vi viene in mente altro?» «Il toro: animale, costellazione, segno zodiacale. Il cancro… brrr». Hanno capito. Sul significato univoco taglio corto: c’è sempre la possibilità di equivocare con verbi e sostantivi. Per oggi facciamo finta che otorinolaringoiatra non ci faccia correre rischi. Infine i significati che hanno un rapporto di analogia. L’esempio è quello classico: sano. «Se dico “Baretti è un ragazzo sano”, che cosa voglio dire?» «Che gode di buona salute». «E se dico “La soia è un cibo sano” voglio dire che la soia gode di buona salute?» «Vuol dire che fa bene alla salute, che aiuta a non ammalarsi». «E una medicina sana?» «Aiuta a recuperare la salute». «Ora, se io uso parole con significati equivoci in un ragionamento, questo sarà valido?» «Esempio?» «Il cane abbaia, il fucile ha un cane, dunque il fucile ha qualcosa che abbaia». «Ragionamento sbagliato, non sono la stessa cosa». «E se usiamo parole con significato analogo?» «Beh, è ovvio. Se il significato è diverso, anche se simile, il ragionamento non fila». Per oggi basta. L’essere in quanto essere aspetterà. vai al sommario Comunicare web a scuola – comunità di pratica Porte Aperte sul Web, USR Lombardia – pag. 14 aprile 2009 - Numero otto Pixel fuori riga. Quella risorsa che si chiama “comunità” recensioni tra carta e dvd di Federica Scarrione, Liceo Galilei di Voghera (PV) I pixel e le righe stampate si incrociano ormai nella nostra formazione, informazione, cultura e persino nel tempo libero. In questo spazio tento una ricomposizione in piccoli percorsi unitari, centrati su una recensione, di quelle che fino ad ora sono sempre state divagazioni, peregrinazioni sparse su temi inerenti integrazione, inclusione, disabilità, lavoro collaborativo, scuola, pari opportunità e via dicendo. Lo faccio con la speranza di segnalare qualcosa che, magari anche minimo e poco noto, possa abbandonare spazi virtuali e cartacei per entrare nella realtà, nella vita di ognuno di noi. Community management. Processi informali, social networking e tecnologie Web 2.0 per la gestione della conoscenza nelle organizzazioni Manuale, Scotti Emanuele; Sica Rosario, Apogeo, Euro 18,00 Un volume sicuramente interessante per chi appartiene a una comunità di pratica, a partire dalla prefazione di Giorgio De Michelis sulla rete come risorsa, in cui si dà spazio alla differenza tra società e comunità, per evidenziare il ruolo di fondamento culturale positivo svolto dall’esperienza comunitaria. La trattazione teorica è articolata in tre capitoli, dedicati rispettivamente allo scenario di riferimento (dati e riflessioni sull’uso della community in vari ambiti, in particolare quello della formazione e dell’approccio all’apprendimento attraverso comunità di pratica, costruttivismo e connessionismo). Difficile rendere conto in termini sintetici della ricchezza di spunti offerta dal volume, che prevede l’alternanza di parti espositive e conversazioni (da non perdere quella di Giuseppe Braga sulla formalizzazione dei saperi), nonché una serie di casi che rendono conto di esperienze sia di aziende sia di enti locali. Unica pecca l’assenza, forse significativa, di casi relativi al mondo della scuola o comunque dell’istruzione. Le community informali sono oggetto di specifica analisi nel capitolo II, mentre il capitolo III contiene suggerimenti pratici per progettare ed avviare una community. Vengono anche descritte le figure chiave necessarie per la buona gestione dell’attività comunitaria; alcuni di questi concetti sono ripresi nel ricco corredo di allegati (da segnalare vademecum e guida del coordinatore). Per un primo approccio al volume, qualche estratto significativo è disponibile sotto licenza creative commons nel blog degli autori: http://socialknowledge.wordpress.com/ su volontariato e libera partecipazione, senza dubbio più vicina all’ottica dell’open source che allo sfruttamento aziendale di modelli costruttivisti. Pratiche collaborative in rete. Nuovi modelli di ricerca universitaria a cura di Maria Maddalena Mapelli e Roberto Lo Jacono ISBN 9788884837141 - Euro 16,00 Ci riporta, invece, all’ambito a noi caro dell’espressione originale di sé e del desiderio di sapere, di scambiare opinioni, di dar vita con il fermento dei pensieri ad un prodotto comune, il progetto Ibrid@menti: www.ibridamenti.com. La storia di questa community è iniziata il 3 ottobre 2007 con l’apertura del blog Ibridamenti sulla piattaforma Splinder, poi abbandonata per un sito del tutto autonomo. Ibridamenti è un Laboratorio Sperimentale Virtuale progettato dalla Scuola di Dottorato in Scienze del Linguaggio, della Cognizione e della Formazione dell’Università Cà Foscari di Venezia. L’ idea su cui si fonda di si trova espressa nel primo post: “L'idea è semplice: andare oltre i confini. Oltre i confini dei blogger, oltre i confini dell'Accademia. Cosa vogliamo fare? Vogliamo proporre degli argomenti e lavorare assieme. Mano a mano che l'inchiostro e i colori riempiranno menti e post, mano a mano che i tanti autori che diventeremo si incontreranno qui con esperienze e riflessioni... aumenteranno le righe e le pagine. Poi stamperemo.” Tutto ciò ha trovato realizzazione nel volume Pratiche collaborative in rete. Nuovi modelli di ricerca universitaria, un testo che nasce da pratiche collaborative e innovative, con un numero significativo di coautori provenienti da ambiti professionali ed esperienze diverse. Certo, il saggio di Scotti e Sica sembra orientato all’esplorazione di aspetti organizzativi e gestionali che esulano dalla nostra concezione, più creativa e fondata Comunicare web a scuola – comunità di pratica Porte Aperte sul Web, USR Lombardia – pag. 15 vai al sommario aprile 2009 - Numero otto Appuntamenti Software didattico Giornata aperta sul web progetto AesseDi Tradizionale giornata organizzata da Porte aperte sul web. Mattino in plenaria, pomeriggio nei workshop tematici. Milano, 11 maggio. Il progetto dell’ITD-CNR (Istituto per Le Tecnologie Didattiche del CNR) riguarda l’accessibilità del software didattico e si inquadra nell’ambito dell’Azione 3 del progetto “Nuove Tecnologie e Disabilità” del MPI. Forum PA 2009 Mostra convegno dell’innovazione nelle PA (pubbliche amministrazioni) e nei sistemi territoriali. Nuova Fiera di Roma, dall’11 al 14 maggio. Accessibilità a scuola Handitecno Il sito dedicato alle tecnologie per disabili nella scuola School BookCamp Un punto sull’editoria scolastica digitale tra decreti, accessibilità, testi didattici e contenuti digitali. Castello di Fosdinovo, 22 e 23 maggio. Disabili e scuola A.P.RI.CO: Obiettivo scuola Attivazione di interventi di Prevenzione, RIeducazione e COmpensazione per ragazzi affetti da Disturbi Specifici di Apprendimento con l' ausilio di strumenti informatici. A cura della Fondazione Asphi. Scuola e Servizi Promosso dal Ministero della Pubblica Istruzione, Scuola e Servizi propone servizi di qualità rivolti a tutti coloro che operano a diverso titolo nel mondo della scuola e istituzionale, agli studenti e alle famiglie. Matite nel web Associazione culturale per la diffusione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione Scuole in Rete accessibili Iniziativa di alcuni docenti del napoletano DSchola Cliccailmondo Dialogo nel buio Mostra ospitata nella sede dell'Istituto dei Ciechi di Milano, dove si compie un percorso in totale assenza di luce accompagnati da guide non vedenti. Oltre alla mostra, cene al buio e teatro al buio. Progetto Tommaso Per conoscere, provare e confrontare gratuitamente ausili di diverse marche. Associazione Nazionale Subvedenti Comunicare, parlare e scrivere Chiaro! Per la semplificazione del linguaggio amministrativo Mestiere di scrivere Articoli e tanti spunti per scrivere e comunicare meglio. Palestra della scrittura Testi per diversi strumenti di comunicazione, ricerca e formazione in aula e a distanza. Dal portale piemontese Dschola, la comunità “Nuove tecnologie e disabilità” Porte aperte sul web • Tutorial, guide e indicazioni per costruire siti accessibili a scuola • Monitoraggio siti accessibili e comunicazione web in Lombardia • Drupal, Plone, Wordpress, Joomla: CMS da usare a scuola • Dalla documentazione digitale ai pdf accessibili Comunicare web a scuola è la newsletter della comunità di pratica Porte aperte sul web dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia. Versione on line: www.porteapertesulweb.it/newsletter/ Se hai eventi, progetti, contributi da proporre o da segnalare, scrivi a [email protected] USR Lombardia - Ufficio Comunicazione Dirigente Maria Rosa Raimondi Redazione ed impaginazione a cura di Alberto Ardizzone Comunicare web a scuola – comunità di pratica Porte Aperte sul Web, USR Lombardia – pag. 16