Rassegna Stampa - Ordine dei Farmacisti di Salerno
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Rassegna Stampa - Ordine dei Farmacisti di Salerno
FEDERAZIONE ORDINI DEI FARMACISTI Rassegna Stampa del 05/03/2016 La proprietà intellettuale degli articoli è delle fonti (quotidiani o altro) specificate all'inizio degli stessi; ogni riproduzione totale o parziale del loro contenuto per fini che esulano da un utilizzo di Rassegna Stampa è compiuta sotto la responsabilità di chi la esegue; MIMESI s.r.l. declina ogni responsabilità derivante da un uso improprio dello strumento o comunque non conforme a quanto specificato nei contratti di adesione al servizio. INDICE IN PRIMO PIANO 05/03/2016 QN - Il Resto del Carlino - Rovigo Farmacie e ambulatori Più sanità nelle frazioni 6 05/03/2016 Il Gazzettino - Rovigo Farmacia e medico per Villa d'Adige 7 05/03/2016 La Tribuna di Treviso - Nazionale Medicinali introvabili per migliaia di trevigiani 8 05/03/2016 Gente clic, ecco la ricetta foglio rosso addio 9 SANITÀ NAZIONALE 05/03/2016 Il Sole 24 Ore Farmaci per mali rari Obiettivo ora è l'estero 12 05/03/2016 La Repubblica - Nazionale Tra argilla e vapore arriva il rasul 13 05/03/2016 La Stampa - Nazionale LA BELLEZZA È SEMPRE PIÙ QUESTIONE DI SALUTE 14 05/03/2016 La Stampa - Nazionale Specchio dei tempi 15 05/03/2016 ItaliaOggi Ddl concorrenza, ritocchi su Rc auto e farmaci 16 05/03/2016 ItaliaOggi Sanità, senza quartiere la lotta all'abusivismo 17 05/03/2016 L'Unità - Nazionale «Bentornata crescita, ora una scossa» 18 05/03/2016 QN - Il Resto del Carlino - Nazionale «Sanità, sprecati 25 miliardi di euro all'anno» 20 05/03/2016 QN - Il Giorno - Nazionale Le farmacie attirano investitori In campo la grande distribuzione 21 05/03/2016 Il Tempo - Nazionale Alimentazione, cosmesi e prevenzione: «tappa» in farmacia 22 05/03/2016 Il Tempo - Nazionale Farmacisti in piazza per le gardenie Aism 23 05/03/2016 D Repubblica OK, IL NOME È GIUSTO ANCHE SE LA PILLOLA È SBAGLIATA 24 05/03/2016 Il Sole 24 Ore Da assorbente di liquidi a cura contro l'obesità 25 05/03/2016 Il Sole 24 Ore Tecnologie innovative nella lotta ai tumori 26 05/03/2016 Milano Finanza TANTE CURE PER LA TESTA 27 05/03/2016 ItaliaOggi Eutanasia: la prima proposta fu di Pisapia nel 2000 Ora in parlamento ci sono quattro disegni di legge 29 05/03/2016 ItaliaOggi La spinta di un sepolto vivo 30 05/03/2016 Il Fatto Quotidiano CANCRO E NOTIZIE, ISTRUZIONI PER NON ILLUDERSI 32 05/03/2016 Il Manifesto - Nazionale Italia cenerentola dei brevetti 33 05/03/2016 La Notizia Giornale In Italia è boom di allergie Colpa del clima e dello smog 34 05/03/2016 La Notizia Giornale Glaucoma, rischi in vista Ci si salva con la prevenzione 35 VITA IN FARMACIA 05/03/2016 La Repubblica - Roma La Corte dei Conti indaga su ticket e multe fantasma Stop al piano sui "saltafila": Tronca indichi 7 nuove aree 37 05/03/2016 La Stampa - Torino Specchio dei tempi 39 05/03/2016 QN - Il Resto del Carlino - Macerata «Graduatoria valida fino al 2017» 40 05/03/2016 QN - Il Resto del Carlino - Ascoli Mozione sul caso farmacia Interviene la Prefettura 41 05/03/2016 QN - La Nazione - Grosseto Nuova farmacia a Stiacciole Oggi l'inaugurazione 42 05/03/2016 QN - La Nazione - Prato I ladri tornano da Palmucci E' la terza volta in due mesi 43 05/03/2016 Il Gazzettino - Treviso Farmaci scaduti rubati «Temiamo un racket» 44 05/03/2016 Il Gazzettino - Pordenone Farmacia comunale vietata ai disabili 45 05/03/2016 Il Mattino - Salerno Il business nero dei farmaci rubati 46 05/03/2016 Corriere della Sera - Milano Nuovo Galeazzi, pronto il progetto Il Comune frena: impatto eccessivo 47 05/03/2016 La Repubblica - Bari "Tagli dettati da Roma" il fuoco amico di Sel sulla sanità di Emiliano 49 PROFESSIONI 05/03/2016 L'Unità - Nazionale Quarant'anni di coop rosse: la storia di un modello (frenato) da rilanciare 52 05/03/2016 La Notizia Giornale I ribes più forti del cortisone contro la pollinosi 54 PERSONAGGI Il capitolo non contiene articoli IN PRIMO PIANO 4 articoli 05/03/2016 Pag. 13 Ed. Rovigo diffusione:106545 tiratura:136843 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Farmacie e ambulatori Più sanità nelle frazioni - BADIA POLESINE - UNA FARMACIA e un ambulatorio a Villa d'Adige. C'è un'importante novità nella frazione e ad annunciarla direttamente il sindaco di Badia Gastone Fantato, che dice: «Questa discussione prende spunto da una decisione del Tar che si esprime contro una Delibera adottata a Badia il 30 aprile 2012, quando c'era il commissario prefettizio Anna Antonella Pitrelli, nella quale si stabiliva la possibilità di dotare il territorio comunale di una nuova farmacia, individuata nella zona Sud-Est del comune. Quella delibera è stata bocciata a seguito di un ricorso al Tar presentato dall'Ordine dei farmacisti e devo dire la verità, quella delibera per com'era formulata, non ci piaceva, quindi non l'avremo di certo adottata. Noi abbiamo individuato la nuova farmacia da collocarsi a Villa d'Adige». Occorre ricordare che a Badia Polesine, che ha una popolazione residente di oltre 10mila persone, attualmente sono attive due farmacie in via Sant'Alberto e in piazza della Salute. «Abbiamo anche adottato una nuova delibera, nel settembre 2015 - aggiunge il sindaco -, per costituire un usufrutto su un edificio da utilizzare come ambulatorio, sempre a Villa d'Adige, popolosa frazione di Badia con oltre 1.200 residenti. Abbiamo già discusso della questione con l'Ulss 18, per ottenere un usufrutto sullo spazio da utilizzare, come previsto dalla normativa a fini sociali, e necessario per l'ambulatorio che anni fa c'era. Lo spazio esiste ancora, ma non è utilizzato e si trova al piano terra della sala civica frazionale. Ci sarebbe quindi la possibilità di poter avere un ambulatorio medico in loco, con la presenza in giorni e orari prestabiliti di un dottore a tutto beneficio soprattutto delle persone anziane e di chi ha più difficoltà a spostarsi». Il vice sindaco Gianni Stroppa non è meno entusiasta: «Queste due importanti iniziative, come altre che abbiamo già programmato, confermano la nostra evidente volontà di rivalorizzare e riqualificare le frazioni». Gli amministratori badiesi chiariscono che una volta acquisita la possibilità di realizzare i due progetti, bisognerà trovare operatori disponibili ad allestire la nuova farmacia e anche un medico che accetti di fare ambulatorio nella frazione. Un problema, quello dei servizi sanitari alla popolazione residente, sempre più sentito ed in particolare nelle zone distanti dai centri principali, anche in relazione al progressivo quanto evidente invecchiamento della popolazione, alla luce dei dati che si ricavano da recenti indagini statistiche del settore. Nel frattempo il capogruppo della Civica Tre Torri Adino Rossi ha chiesto di avere tutta la documentazione relativa prodotta fino ad oggi. Giovanni Saretto IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 05/03/2016 6 05/03/2016 Pag. 49 Ed. Rovigo diffusione:57901 tiratura:75555 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato BADIA POLESINE Il Comune annuncia la localizzazione proprio a Villabona delle terza rivendita Farmacia e medico per Villa d'Adige Una nuova farmacia e un ambulatorio medico per far rinascere Villa d'Adige. Sono due dei progetti su cui punta il Comune per rilanciare la frazione. Il sindaco Gastone Fantato illustra la questione della recente sentenza del Tar che ha dato ragione al ricorso presentato da un farmacista badiese contro la delibera del 30 aprile 2012 che dava il via all'apertura di una nuova farmacia nell'area sud-est della città nonostante il parere parzialmente negativo dell'Ordine dei farmacisti. «Era poco prima del nostro insediamento e all'epoca c'era il commissario Anna Pitrelli - ha spiegato Fantato - Con molta franchezza non avrei adottato quel provvedimento, ma è andata come è andata. Non abbiamo nemmeno resistito proprio perché riteniamo corretto che le farmacie debbano essere distribuite nel territorio comunale». Una premessa necessaria a spiegare la presentazione della nuova perimetrazione, figlia di questa sentenza. «Villa d'Adige - ha proseguito il sindaco con a fianco Alessandro Leopardi, presidente del Consiglio e cittadino di Villabona - è una frazione con oltre mille abitanti, ma la farmacia non c'è. Sarà qui che ne dovrà sorgere una, la terza del nostro Comune». Un auspicio che si spera possa diventare realtà. Così come il progetto legato alla rinascita dell'ambulatorio medico. Da tempo il Comune ha avviato un dialogo per cercare di riportare un dottore tra gli abitanti della frazione. Un percorso che sembra avere buone chance dopo l'accordo con l'Ulss per l'utilizzo dei locali in piazza San Costanzo. «Attendiamo il passaggio in commissione regionale - ha aggiornato il vicesindaco Gianni Stroppa - Abbiamo portato avanti dei contatti con dei medici, ma aspettiamo il definitivo via libera. Noi siamo ottimisti. Credo - ha proseguito l'assessore - che si tratti di un segnale di attenzione nei confronti di Villa d'Adige. Un'iniziativa che ha l'obiettivo di ridare un servizio alla frazione». © riproduzione riservata IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 05/03/2016 7 05/03/2016 Pag. 23 diffusione:11929 tiratura:15055 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Medicinali introvabili per migliaia di trevigiani Stock venduti all'estero per guadagnare di più, così 1.200 farmaci diventano introvabili. Farmacieunite fa rete per trovare le confezioni rimanenti Medicinali introvabili per migliaia di trevigiani Medicinali introvabili per migliaia di trevigiani Stock venduti all'estero per guadagnare di più, così 1.200 farmaci diventano introvabili. Farmacieunite fa rete per trovare le confezioni rimanenti di Valentina Calzavara Continui pellegrinaggi in farmacia per poter reperire i farmaci che spesso non si trovano. Anche la Marca Trevigiana sta facendo i conti con la carenza di medicinali specifici, destinati a curare le patologie più complesse. E' scomparso il Requip, adoperato per il trattamento del morbo di Parkinson, provocando disagi a un migliaio di pazienti trevigiani. Ma è sparito anche il Rytmonorm, un anti aritmico, indicato come irreperibile per motivi "produttivi" sul sito dell'Aifa, l'Agenzia del farmaco. Si acquista con grande difficoltà anche l'Optalidon, supposte o compresse analgesiche. Probabilmente il diuretico Moduretic sarà introvabile fino a giugno. Si tratta di farmaci di cui si fa largo uso, soprattutto fra gli anziani. Il problema è presente in tutta Italia, e a Treviso si stima che qualche migliaio di pazienti siano coinvolti nella ricerca di medicinali introvabili. Cifra che sul territorio nazionale sale a due milioni di cittadini alle prese con uno dei 1.200 medicinali che l'Aifa ha inserito nella lista nera degli "introvabili". Ammanchi che si trascinano da tempo, creando preoccupazione nei pazienti cronici affetti da morbo di Parkinson, epilessia, malattie respiratorie, infezioni, colesterolo, dolore cronico e tumori. «Noi come categoria abbiamo segnalato al Ministero della Salute la problematica per i cittadini, la Fofi (Federazione ordini farmacisti italiani) monitora il fenomeno e i singoli farmacisti segnalano ogni singolo caso di carenza» sottolinea Maria Cama, presidente dell'Ordine dei farmacisti di Treviso. La situazione tuttavia non promette di migliorare. Le difficoltà di reperibilità sono legate ai prezzi inferiori dei farmaci italiani reperibili all'ingrosso. I medicinali destinati al nostro Paese sono più convenienti che altrove e questo spinge alla loro esportazione parallela, per guadagnare di più dalle vendite. Grazie alla legge sulla libera circolazione delle merci in Europa, distributori, grossisti e piccole farmacie, possono infatti rivendere parte degli stock destinati all'Italia ai Paesi che pagano di più le confezioni. Un meccanismo che depaupera le forniture fino al punto di non soddisfare la richiesta interna. «Attualmente ci troviamo a dover gestire le carenze. Una soluzione potrebbe essere negoziare un prezzo europeo dei farmaci», propone Andrea Dodi, segretario di Farmacieunite. Ma il problema si pone qui e ora, c'è l'esigenza di reperire quanto prima farmaci che vengono richiesti da medici e pazienti. In attesa di arrivare a cancellare gli ammanchi, buona parte delle farmacie trevigiane cerca intanto di ovviare ai disagi mettendosi in rete, conclude Dodi: «Noi come Farmaciunite abbiamo predisposto un sistema di comunicazione fra gli associati grazie al quale gestiamo l'approvvigionamento, compensando gli ammanchi della filiera distributiva da cui dipendiamo con le scorte che abbiamo in casa». In sostanza le farmacie si scambiano informazioni e, se un farmaco serve in un certo punto vendita, fanno in modo di farglielo avere, sempre che in qualche magazzino ce ne sia la disponibilità. Una soluzione "empirica" che permette di tirare un po' avanti. Ma fino a quando? ©RIPRODUZIONE RISERVATA IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 05/03/2016 8 05/03/2016 Pag. 44 N.10 - 15 marzo 2016 diffusione:223213 tiratura:326646 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato le prescrizioni elettroniche sono già realtà. ed è solo l'inizio SPECIALE clic, ecco la ricetta foglio rosso addio MAI PIÙ CARTA. ORA IL MEDICO SCRIVE AL COMPUTER QUALI PASTIGLIE O SCIROPPI DOBBIAMO PRENDERE. E IN FARMACIA BASTA UN CODICE A BARRE Francesco Gironi L'hanno ribattezzata "dematerializzazione", quasi si trattasse di una complessa operazione fantascientifica in stile Guerre L'stellari . Traducendo dal burocratese i connotati sono assai più prosaici, ma comunque rivoluzionari: scompare la ricetta, il foglietto rosso su cui il medico di base prescriveva il medicinale. Con quel foglietto rosso si andava in farmacia e ci si procurava pillole o sciroppi. Ebbene, dimentichiamo tutto. O quasi. Dal 1° marzo, infatti, la classica ricetta è scomparsa, dematerializzata per l'appunto. Cosa cambia dal medico. Varcata la soglia dell'ambulatorio non aspettiamoci cambiamenti copernicani. La visita è la stessa, salvo che, tornato alla scrivania, il medico non tira fuori dal cassetto il buon vecchio blocchetto rosso, ma va al computer e digita sulla tastiera la prescrizione del medicinale. A noi, almeno per il momento, viene consegnato un foglietto bianco sul quale ci sono comunque le indicazioni necessarie a ottenere il farmaco. Perché? Siamo in fase transitoria (dovrebbe terminare nel 2017) e quel foglietto viene utilizzato nel caso sorgano problemi (assenza di collegamento Internet in farmacia, blocco del sistema...). Cosa cambia in farmacia. Qui le differenze rispetto al passato sono più sostanziali. Fino a ieri, infatti, con la ricetta del nostro medico avremmo potuto ottenere il medicinale solo nelle farmacie della nostra Regione. Se un piemontese si fosse trovato in Sicilia, avrebbe avuto davanti a sé due strade: usare la ricetta per avere la cura, ma pagando per intero il medicinale; oppure rivolgersi a un medico di quella Regione che avrebbe provveduto a compilare un altro "foglietto rosso": avremmo pagato la visita (15 o 25 euro), ma in farmacia l'esborso si sarebbe limitato al ticket. Oggi, invece, con la "ricevuta" fornita dal medico di base possiamo recarci in qualsiasi farmacia italiana e ottenere quanto prescritto pagando il ticket (o godendo dell'esenzione) della nostra Regione (i ticket sono diversi da Regione e Regione). Vale per tutti i farmaci? Per il momento il sistema paper-less (senza carta) esclude alcuni medicinali come gli stupefacenti, l'ossigeno, le prescrizioni per erogazione diretta in continuità assistenziale (l'ex guardia medica), i farmaci che necessitano del cosiddetto piano terapeutico. Ci sono problemi ancora aperti? «Siamo un Paese ancora poco digitalizzato, ma nel giro di qualche mese il sistema andrà a regime», tranquillizza Massimo Cascello, responsabile del progetto al ministero della Salute. Se infatti in Sicilia il 99 per cento delle ricette sono già "dematerializzate", in Calabria e nella provincia di Bolzano resiste ancora il foglietto rosso. Il top lo raggiunge la provincia di Trento: i pazienti ricevono il codice a barre con il quale avere il farmaco direttamene sul proprio telefonino. L'invio via mail del codice a barre è soluzione indicata dal ministero anche per un altro problema: «Cosa faccio se il mio paziente smarrisce la ricevuta o se dimentica di farsi prescrivere un farmaco prima di un viaggio fuori Regione?», domanda Giacomo Milillo segretario nazionale della Federazione dei medici di famiglia. Quello che i medici di base sottolineano però è un altro "problema": «Noi dovremmo curare le persone, non fare verifiche sul loro reddito per stabilire se abbiano diritto o meno a un'esenzione», polemizza Milillo. «Dovrebbe essere sufficiente inserire il codice fiscale del paziente perché la banca dati del ministero indichi a quale fascia appartenga il mio paziente. E invece...». Quali saranno gli sviluppi futuri? La ricetta elettronica dovrebbe essere un primo passo verso la "digitalizzazione" del sistema sanitario. Il primo passaggio sarà certamente la scomparsa anche della ricevuta che oggi ci viene consegnata: basterà fornire la tessera sanitaria al farmacista perché questo possa leggere direttamente la prescrizione e fornire la medicina. "Dematerializzate" saranno anche le prenotazione per gli esami ambulatoriali (una radiografia, le analisi del sangue, etc.) o per le visite specialistiche (ortopedico, cardiologo, ginecologo...). Cinque Regioni (Valle d'Aosta, Veneto, Emilia Romagna, Basilicata, Sicilia) hanno raggiunto una percentuale superiore al 70 per cento di ricette paperIN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 05/03/2016 9 05/03/2016 Pag. 44 N.10 - 15 marzo 2016 diffusione:223213 tiratura:326646 IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 05/03/2016 10 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato less , fanno sapere dal ministero. «Dovremmo poter effettuare le prenotazioni direttamente in farmacia e pagare qui il ticket della prestazione, senza che il cittadino debba sobbarcarsi altre code», dice Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli ordini dei farmacisti. Insomma, impariamo a curarci a colpi di clic. lrivoluzione digitale una f na farmacista verifica al computer la prescrizione di un medico. dal 1° marzo il paziente riceve un foglietto con un codice a barre (a sinistra) che indica il farmaco necessario alla cura. Presto però anche il foglietto sparirà e tutto sarà solo online. SANITÀ NAZIONALE 21 articoli 05/03/2016 Pag. 2 diffusione:141637 tiratura:195317 Farmaci per mali rari Obiettivo ora è l'estero Vincenzo Rutigliano L'ultima novità partorita dalla Farmalabor di Canosa, nella Bat, sono «fermenti lattici mirati», per rallentare le malattie renali croniche.Con questi fermenti l'azienda, fondata nel 2001 («in 37 mq») da un giovane laureato in farmacia rientrato da Milano, ha partecipato e vinto al bando dei cluster tecnologici della Regione Puglia. Il prodotto è un'altra tappa di questa azienda farmaceutica autorizzata nel 2010 da Aifa, che oggi conta 96 dipendenti,in gran parte giovani laureati. «Facciamo ricerca e produciamo i così detti farmaci orfani - dice Sergio Fontana, amministratore unico della società -, usati per la cura di malattie rare, di cui le grandi case farmaceutiche non si occupano e che riguardano nicchie di mercato. Siamo affermati in Italia e il nostro obiettivo ora è il mondo». La missione di Farmalabor, che a Canosa è anche sede di una scuola del dipartimento di Farmacia dell'università di Bari, è fare ricerca "spinta", per ottenere farmaci personalizzati sia per le farmacie private, sia per quelle ospedaliere. Che cosa serve a un'azienda così? «Non soldi - risponde Fontana - ma infrastrutture e, per noi che facciamo innovazione e ricerca, evitare fideiussioni onerosissime». 96 Profili qualificati Numero di dipendenti Farmalabor, in gran parte giovani la€ureati SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 05/03/2016 12 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Farmalabor 05/03/2016 Pag. 47 diffusione:262053 tiratura:371646 Tra argilla e vapore arriva il rasul (micol passariello) E'IL PIÙ ANTICO RITUALE di benessere mediorientale. Nato in Marocco, il bagno Rasul viene praticato dalle donne da quando, nella zona montuosa dell'Atlas, venne scoperta un'argilla miracolosa chiamata rasul (significa "pietra che lava"). «È un rituale di purificazione e detossinazione - spiega Cristina Moretti, spa manager di Borgobrufa resort(www.borgobrufa.it) - l'applicazione dell'argilla nel bagno di vapore permette una maggiore dilatazione dei pori, recezione dei principi attivi ed espulsione delle tossine. Non dimentichiamo che allo stesso tempo il calore scioglie la muscolatura». Per provarlo a casa, il primo passo è riempire la vasca da bagno con acqua calda, arricchita da oli essenziali che favoriscono la respirazione: il calore dell'acqua riempie l'ambiente di vapore, che deve essere mite (non confondete con il bagno turco). Dopo aver cosparso il corpo di argilla (si trova in farmacia, erboristeria o profumeria), ci si riposa per quindici minuti. Nella fase successiva si massaggia tutto il corpo con il sale grosso marino, l'esfoliazione serve per rassodare l'ipoderma, rendere la pelle pulita e liberarla dalle cellule morte. Anche gli strati di pelle più profondi vengono stimolati e aumenta l'irrorazione sanguigna nei tessuti. L'impiego di oli essenziali e il vapore accelerano il metabolismo e purificano l'organismo. Il rituale si conclude con il bagno. Caldo e inebriante, lascia una sensazione di benessere diffuso. SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 05/03/2016 13 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato IL RITO R CULT 05/03/2016 Pag. 28 diffusione:175698 tiratura:248061 LA BELLEZZA È SEMPRE PIÙ QUESTIONE DI SALUTE MARIA CORBI Sarà una questione di feeling, ma la bellezza passa sempre di più dalle farmacie dove la cosmesi, con un valore consolidato di circa 2 miliardi di euro, continua ad essere una delle voci principali in bilancio. Trend in crescita, + 1,5%, nel 2015, raccontato a Cosmofarma Exhibition che celebra a Bologna dal 15 al 17 aprile la sua 20 edizione, col patrocinio di Federfarma, che raccoglie oltre 16.000 farmacie italiane, e il sostegno del Gruppo Cosmetici in Farmacia di Cosmetica Italia. Ma basta entrare in una farmacia per avere chiaro come questi luoghi si stiano trasformando. La vecchia bottega con i grandi vasi di ceramica dipinta ha lasciato spazio a moderni negozi, spesso megastore, che offrono passeggiate attraverso prodotti finalizzati al benessere e alla bellezza. Dalle creme passando per i prodotti per i capelli, e i trucchi. L'effetto «fiducia» fa sì che si comprino volentieri sieri di giovinezza in farmacia. E prodotti mirati: alle discromie, alle rughe da riempire, ai rossori, ai problemi estetici legati al sovrappeso e ai cambiamenti ormonali. «Nel 2015 il 31% dei farmacisti intervistati a Cosmofarma ha indicato la dermocosmesi come una delle principali aree di miglioramento del proprio business» commenta Stefano Fatelli, presidente del Gruppo Cosmetici in Farmacia. L'appeal della farmacia non solo per la salute, ma anche per il beauty, dunque. Anche se ormai queste due parole si intrecciano. Non esiste bellezza senza salute. E allora anche attenzione all'alimentazione, ai valori del sangue, della pressione. E oggi le farmacie offrono servizi specializzati oltre ai prodotti cosmetici, cosmeceutici e alle medicine. E a quelle odiose bilance che urlano a squarciagola i tuoi chili. In farmacia si trovano coach, medici, nutrizionisti che indicano le vie per la salute e la bellezza. «Cosmofarma è cresciuta bene in questi anni», spiega il presidente di Bologna Fiere Duccio Campagnoli, raccontando che è partita nel 1997 con 11 mila visitatori e 166 espositori, «triplicando poi la propria presa sul settore». Gli integratori, si confermano un mercato importante rivelando come le persone (nel 2015 sono stati spesi 2,7 miliardi) si siano convinte ormai che la bellezza sia qualcosa da curare non solo esteriormente. Un settore cresciuto del 7,5% solo nel 2015, e del 25,5% negli ultimi 4 anni. «Sarà un confronto tra farmacie e aziende in 3 giorni pieni di incontri», sottolinea Annarosa Racca, presidente di Federfarma. Oltre al mondo della cosmesi, tre saranno gli altri argomenti di punta: l'alimentazione, i medical devices e il management della farmacia. A CosmoFarma si parlerà di effetti negativi di obesità e sovrappeso, con il convegno «Il coach della salute entra in farmacia» a cura del Professor Enrico Roda. Altro simposio «sull'indissolubile asse cervello-fegato-cute». Perché tutto nasce dall'alimentazione. Un percorso a tappe: dal cervello alla pelle e ai capelli, approfondendo il ruolo dell'asse cervellofegatointestino-pelle: un meccanismo biologico e biochimico sorprendente che regola gran parte delle risposte fisiologiche e patologiche di intestino e pelle. c +1,5% la cosmesi in farmacia con un valore consolidato di circa 2 miliardi di euro SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 05/03/2016 14 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Cosmofarma esercizi di stile 05/03/2016 Pag. 38 diffusione:175698 tiratura:248061 «Ricetta elettronica, è cambiato solo il colore» - «Il Centro Cefalee non prenota più» - «L'Arcidiocesi spiega le messe proibite» - «Una Torino davvero turistica» Un lettore scrive: n «Fino a ieri si andava dal medico, si faceva la coda, il medico prescriveva i farmaci su apposito ricettario, si andava in farmacia, si faceva la coda e si avevano le medicine. Ora è tutto più semplice e tecnologico: dopo anni di sperimentazione s i è p a s s a t i a l l a r i c e t t a "elettronica". Nuova procedura: si va dal medico, si fa la coda, il professionista dig i t a s u l co m p u t e r l a p re scrizione che viene inviata al sistema nazionale farmacie, stampa la ricetta "elettronica" su un foglio bianco, non più rosa e consegna la ricetta al paziente che andrà in farmacia, farà la coda, il farmacista attaccherà le fustelle da trasmettere all'Asl per il rimborso sulla ricetta bianca, ma "elettronica", e finalmente conseg n e r à i fa r m ac i . A n n i d i studio, per cambiare il colore del foglietto (il bianco è certamente più chic) e complicare la vita al medico di base, obbligandolo a un passaggio burocratico aggiuntivo, e facendo fare le stesse code di prima al cittadino». SERGIO BARRA Una lettrice scrive: n«Oltre un anno fa, ho cercato di prenotare una visita al Centro Cefalea delle Molinette, mi è stato risposto che dovevo attendere un anno. Scoraggiata, mi sono rivolta a un medico privato. Continuando a soffrire del problema, non risolto benché leggermente migliorato ma veramente debilitante, ho provato a ritelefonare. Mi è stato risposto che le prenotazioni erano chiuse, attendevano una nuova dottoressa. Questo è successo per oltre due mesi. Ancora oggi, tutte le prenotazioni sono chiuse dal mese di dicembre. Ho chiamato il numero verde e a Milano mi è stato dato appuntamento fra 3 mesi. Poi noi torinesi ci lamentiamo che tutto viene trasferito dalla nostra città a Milano!». CRISTINA L'Ufficio Comunicazioni Sociali dell'Arcidiocesi di Torino scrive: n «Vorrei integrare (e precisare) le informazioni della cortese lettrice circa le celebrazioni pasquali nel centro storico. Non c'è un "ordine" dell'Arcivescovo, ma un invito del vicario generale rivolto soltanto ai rettori di chiese non parrocchiali del centro: le comunità parrocchiali celebrano regolarmente nella loro sede le liturgie più importanti dell'anno. L'invito riguarda soltanto la fascia oraria delle celebrazioni in Duomo, non le intere giornate, ed è stato rivolto proprio ai rettori delle chiese non parrocchiali del centro, tra cui ci sono anche quelle dove le funzioni si tengono in lingua straniera (francese, inglese, rumeno). Il motivo della proposta non è la "visibilità" dell'arcivescovo, ma l'unità del popolo di Dio nella chiesa-madre (Cattedrale) in tre momenti centrali dell'anno liturgico». DON LIVIO DEMARIE Un lettore scrive: n «Le giustificazioni addotte dal direttore del Castello di Rivoli in merito ai disagi in occasione della notte bianca dei musei, l'insufficienza delle navette in rapporto al numero di persone in attesa, dimostrano ancora una volta l'approssimazione e la poca attenzione agli utenti da parte di certi amministratori pubblici (anche se non italiani). Affermare che si aspettavano 200 utenti e se ne sono presentati 2000, invece di essere una scusante, evidenzia una scarsa capacità organizzativa, più volte dimostrata in altre occasioni (vedi chiusure di musei nei ponti per motivi meramente burocratico-sindacali). Affermare in toni trionfalistici che Torino è città di grande successo turistico e poi cadere in questi provincialismi è paradossale». CLAUDIO B. [email protected] via Lugaro 15, 10126 Torino Forum lettere su www.lastampa.it/specchio www.facebook.com/specchiodeitempi SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 05/03/2016 15 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Specchio dei tempi 05/03/2016 Pag. 26 diffusione:40318 tiratura:80157 Pasquale Quaranta Pronti i primi emendamenti al ddl concorrenza. Tra le proposte, abbassare la soglia di intervento dell' Antitrust al fi ne di prevenire la formazione di oligopoli e una revisione dei costi Rc auto per il Sud Italia. Auspicata anche l'apertura del mercato ai farmaci generici su modello europeo. Sono queste alcune delle anticipazioni rese note ieri dai relatori Salvatore Tomaselli (Pd) e Luigi Marino (Ap) in vista della presentazione (che avverrà entro martedì) del pacchetto di emendamenti al ddl concorrenza. Da quanto si apprende da fonti parlamentari, i due senatori vorrebbero risolvere in via defi nitiva alcuni nodi rimasti irrisolti nella precedente lettura della Camera. Infatti, un primo emendamento avrebbe come obiettivo quello di abbassare la soglia oltre la quale l'Antitrust può intervenire nel caso di rischio di concentrazioni in maniera da prevenire meglio la formazioni di oligopoli. In arrivo anche delle proposte che mirerebbero ad abbassare i costi sull'Rc auto, soprattutto nelle aree meridionali, e nuove indicazioni sulla costituzione di srl in forma semplifi cata che, nelle intenzioni dei relatori e del governo, si potrà fare attraverso un semplice atto digitale evitando l'assistenza del notaio. Si dovrebbe poi agire sul patent linkage cioè l'impossibilità di classifi care in fascia A un farmaco generico prima della scadenza del brevetto del farmaco di marca corrispondente. L'intervento, auspicato anche dall'Autorità Garante della Concorrenza, aprirebbe il mercato ai farmaci generici su modello europeo. Bocciata l'idea di trovare una sintesi sulla liberalizzazione dei farmaci di classe C la cui vendita rimarrà in capo alle farmacie. Pronto anche un emendamento sulla piattaforma logistica nazionale per la messa in rete delle banche dati di porti, autotrasporto e ferrovie e, addirittura, disposizioni per una regolamentazione dell'attività lobbistica. Inoltre, come dichiarato ieri dal senatore Tomaselli al margine dei lavori in commissione industria, si interverrà anche sulla confrontabilità delle offerte nel settore energetico; verrà proposto un articolo aggiuntivo in materia di regolazione del servizio taxi e del servizio di noleggio con conducente. Ancora nessuna novità sul fronte delle libere professioni, ma, secondo indiscrezioni provenienti dal Mise, la volontà dominante sembrerebbe essere quella di favorire le società di capitali. SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 05/03/2016 16 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Ddl concorrenza, ritocchi su Rc auto e farmaci 05/03/2016 Pag. 33 diffusione:40318 tiratura:80157 Sanità , senza quartiere la lotta all'abusivismo PASQUALE QUARANTA Nuove regole per i liberi professionsti dell'area sanitaria e per gli enti vigilati dal ministero della salute. La commissione igiene e sanità del senato, infatti, nei giorni scori ha approvato alcune proposte di modifica presentate al testo del ddl Lorenzin al vaglio di palazzo Madama (si veda ItaliaOggi del 20 febbraio 2016). Nello specifico le nuove disposizioni mirano a modificare l'art. 5 del testo base introducendo, con una modifica ad hoc, l'obbligatorietà della confisca degli strumenti utilizzati per commettere il reato di esercizio abusivo della professione sanitaria. Tra le priorità della Commissione, infatti, il contrasto ad un fenomeno che, secondo una ricerca dell'Istituto Eurispes, è in continua espansione con oltre 60 mila abusivi attivi nel settore sanitario di cui circa 15 mila solo in ambito odontoiatrico. Successivamente, è arrivato anche il via libera all'emendamento di Luigi d'Ambrosio Lettieri (Cor), con il quale sono state escluse dall'ambito di applicazione della legge n. 4/2013, recante disposizioni in materia di professioni non organizzate, le attività tipiche o riservate per legge relative alle professioni sanitarie. Introdotta, inoltre, una specifica ipotesi di reato per il farmacista che, in assenza di prescrizione medica, distribuisca sostanze farmacologicamente attive e farmaci dopanti per finalità diverse da quelle autorizzate per l'immissione in commercio (Aic). Con un altro emendamento della relatrice Emila Grazia De Biasi (Pd) si è deciso che, tra le ipotesi di sostituzione del direttore di farmacia, viene eliminata quella relativa al raggiungimento dell'età pensionabile mentre, su proposta di Maria Rizzotti (Fi), si estende da sei a 48 mesi il termine entro cui si può cedere la partecipazione in una società titolare di farmacia senza avere i requisiti per detenerla. Possesso causato , nella maggior parte dei casi, da motivi di successione ereditaria. Infi ne, con l'obiettivo di semplifi care il testo base del ddl lorenzin, su proposta sempre della relatrice, è stato stralciato l'intero art. 9 volto a delegare al Governo l'adozione di un testo unico della normativa vigente sugli enti vigilati dal Ministero della salute e gli articoli da 11 a 25 sulla sicurezza alimentare, sicurezza veterinaria, e sulle conseguenze dell'utilizzo delle sigarette elettroniche. Foto: Il ministro della salute Beatrice Lorenzin SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 05/03/2016 17 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Le modifiche apportate al ddl Lorenzin al vaglio del senato 05/03/2016 Pag. 9 L'Unità diffusione:22216 tiratura:57915 «Bentornata crescita, ora una scossa» L'amministratore delegato di Conad: «Per rilanciare il lavoro e il Sud servono azioni mirate per redditi bassi e imprese» «Noi cresciamo del 5 per cento e quest'anno faremo 1.300 assunzioni per 188 milioni di investimento in 88 punti vendita» «Il tema è dare fiducia al Paese, mettendo da parte i segnali negativi» Massimo Franchi Francesco Pugliese, amministratore delegato di Conad, l'Istat certifica che l'Italia finalmente torna a crescere. Dal vostro punto di osservazione pri vilegiato di leader della grande distribuzione come commenta questi dati? «Sicuramente, non solo come osservatore ma come italiano e come qualunque famiglia sapere che dopo tanti anni l'Italia torna a crescere dello 0,8 per cento è una notizia che dà soddisfazione. Così come l'aumento dell'occupazione. Detto questo dobbiamo essere realisti: crescia mo sì, ma quasi la metà della media europea e da 4 anni gli altri paesi crescono più di noi. In più c'è il rischio che si sia davanti all'ultimo anno di crescita del ciclo economico e non vorrei che ci fossimo agganciati alla crescita europea quando questa sta per finire. In tutto questo c'è poi il tema del Sud: un pezzo del paese è in grande dicoltà e la frattura con il Nord si sta allargando. E questo è preoccupan te perché la ripresa non può prescindere dal nostro mezzogiorno». Come riuscire a rendere strutturale la crescita? «Il tema vero è ridare fiducia al Paese. I segnali negativi sui consumi da dicembre in avanti coincidono con dei fatti incon testabili: le banche in dissesto e le quattro che sono state salvate dal fallimento, le Borse in picchiata, le tre parole sulla revisione della "reversibilità" che ha messo in apprensione milioni di pensionati. Ecco, io dico che questi fattori hanno pesato, ma sono dipesi anche dal fatto che se ne parla troppo mentre sarebbe bene trovare soluzioni immediate invece di un portare avanti un teatrino che rischia di spaven tare tutti. I dati sulla crescita invece sono positivi, qualcosa di positivo viene portato avanti, ma dobbiamo smettere di alimentare elementi di negatività». Per la grande distribuzione il quadro qual è? «Per la grande distribuzione non è un gran periodo. Nel 2015 la crescita per quanto riguarda ipermercati e supermer cati è stata dello 0,4 per cento. Abbiamo avuto per esempio un'estate fantastica con vendite fortissime nel settore bevande, gelati e ortofrutta. Poi però l'autunno è andato meno bene. Veniamo da un 2014 negativo e i dati sui primi mesi del 2016 non sono positivi. Detto questo, all'inter no della grande distribuzione Conad continua a crescere del 5 per cento. E di questo non possiamo che essere contenti». Una crescita che vi ha portato ad annunciare un piano di 1.300 assunzioni nel 2016. Ci racconta come verrano fatte e quanti curriculum avete ricevuto? «I curricula non sappiamo più dove metterli. Noi investiamo 188 milioni per il piano di assunzioni più importante di sempre. Proprio in questi giorni stiamo inaugurando punti vendita in Liguria, dove sono stato, in contemporanea con altri super e iper. In totale sono 88 punti vendita acquisiti in gran parte da catene locali puntando su negozi di prossimità e superstore, più della metà al centro sud visto che siamo leader in Umbria, Campania, Calabria e Sicilia. Le assunzioni saranno per 880 di personale completamente nuo vo e selezionato, per il resto stabilizzazioni di altri contratti». Il Jobs act dunque funziona. «Direi di sì, sebbene con luci ed ombre. Una cosa però la voglio sottolineare: abbiamo fatto uno studio molto accura to sui nostri punti vendita. Ebbene, abbiamo trovato una correlazione molto precisa: nelle zone in cui aumenta l'occupazione, aumentiamo le vendite. E la cosa vale anche per oscillazioni basse. Una correlazione che ci conferma quanto sia importante riattivare il lavoro, specie al Sud». Ecco, lei ha una ricetta da suggerire al governo su questo tema? «Guardi, ai tempi degli 80 euro a maggio 2014 io avevo subito detto che l'eetto sui consumi ci sarebbe stato sì, ma solo a settembre-ottobre. Così è stato. Allora ora dico che la cosa più importante è selezionare le cose da fare. Si vuole dare un segnale? Lo si dia in modo forte e chiaro: la riduzione di tassazione del 2015 c'è stata, ma si è limitata allo 0,3 per cento. Diciamoci la verità: chi l'ha sentita nelle proprie tasche? Nessuno». Ora si parla di riduzione dell'Irpef, di rimodulazione delle aliquote per premiare il ceto medio fino a 75mila euro di reddito. «Credo bisogna dare una scossa. Ma io la darei sulle classi medio basse e verso le imprese per fare in modo che investa no per SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 05/03/2016 18 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Intervista a Francesco Pugliese 05/03/2016 Pag. 9 L'Unità diffusione:22216 tiratura:57915 SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 05/03/2016 19 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato creare lavoro. Ripeto, la chiave è selezionare gli interventi e renderli permanenti». Qui sotto recensiamo il libro di un suo collega cooperatore, Vincenzo Tassinari per 15 anni presidente di Coop Italia. Sebbene quella sia una cooperativa di soci consumatori mentre voi siete soci imprenditori la radice è la stessa. E insieme avete fatto molte battaglie, ultima delle quali quella sulle liberalizzazioni delle para farmacie. «Con Tassinari su questo tema abbiamo parlato tante volte e fatto una battaglia raccogliendo 140mila firme di consumatori nel 2011. E il tema è ancora di strettissima attualità. Nei nuovi punti vendita che stiamo aprendo io pensavo di poter mettere delle para-farmacie - ne abbiamo 100 - che potessero vende re finalmente anche i farmaci di fascia C. Ma ancora una volta la liberalizzazione annunciata dal governo è stata ancora bloccata. Ormai non esito a definirla una cosa vergognosa: in questo paese le lobby dei farmacisti, nonostante nelle nostre farmacie ci siano laureati in Far macia uguali agli altri, riesce a bloccare la liberalizzazione». Nel libro Tassinari descrive poi i problemi della cooperazione. Lei non crede che, dopo i recenti scandali, il modello cooperativo debba tornare alle origini? «Noi siamo orgogliosamente cooperatori perché rivendichiamo l'aspetto di solida rietà e mutualismo che ci contraddistingue da tutti gli altri attori sul mercato. La cooperazione funziona quando c'è identificazione tra proprietà e tecnostruttura. I nostri 3mila soci hanno il negozio e partecipano a tutte le decisioni. Per questo andiamo bene. Se invece il rapporto tra proprietà e tecnostruttura è sbilanciato e cioè la proprietà è slegata dalla tecnostruttura la partecipazione e il controllo dei soci diminuisce e le cose fatalmente non possono andare bene. Da noi l'equilibrio è perfetto: ogni nostro negozio, ogni nostro socio a fine anno deve avere i conti in ordine, non possiamo fare trade o, non possiamo permetterci il lusso che nessuno di questi sia in perdita. Detto questo, la vera dierenza con Coop è che noi non abbiamo finanza attraverso il prestito sociale perché quello non è il nostro mestiere». Ultima domanda: la grande distribuzione si è sempre distinta per una qualità del lavoro alta. Ora però il contratto non viene rinnovato e ci sono già stati tre scioperi. Crede che si riuscirà ad arrivare al rinnovo? «Anche qui noi ci distinguiamo. A parte alcuni ipermercati noi aderiamo a Confcommercio che ha rinnovato il contratto arontando in modo positivo il tema decisivo della essibilità. Se è vero che il contratto nazionale oggi è meno efficace rispetto ai decenni preceden ti sia per la tutela del lavoratore che per l'impresa, per quanto riguarda il rinnovo dei contratti e del modello contrattuale io credo che il brodo non vada troppo allungato. Col buonsenso mi auguro che si arrivi presto ad un accordo. Ne abbiamo bisogno». Foto: «Orgogliosi di essere cooperatori: da noi perfetto equilibrio tra proprietà e struttura» Foto: Noi, le Coop rosse Foto: VINCENZO TASSINARI Editore Rubbettino Foto: «Dove aumenta l'occupazione anche poco, aumentano le vendite» Foto: Boom dell'ortofrutta. Il reparto frutta e verdura di un ipermercato. Foto: Ansa 05/03/2016 Pag. 12 diffusione:106545 tiratura:136843 « Sanità , sprecati 25 miliardi di euro all'anno» AMMONTANO a più di 25 i miliardi sprecati ogni anno nel settore sanitario. Ovvero circa il 22 per cento dei 111 miliardi di spesa. A gravare di più sul sistema sanitario nazionale sono l'eccessivo numero di prestazioni inefficaci o inappropriate, e i costi non standardizzati, che variano da una regione all'altra. Ma anche la disorganizzazione fra professionisti e la corruzione. Questi i dati resi pubblici nel corso dell'undicesima conferenza nazionale Gimbe (ieri al Royal Hotel Carlton), che ha finanziato un'indagine sull'argomento. NEL MIRINO della fondazione: gli sprechi a discapito dell'innovazione e del benessere dei cittadini. «Se continuiamo a lavorare con le stesse modalità, anche se ci fossero risorse aggiuntive, queste verrebbero erose», si allarma il presidente di Gimbe, Nino Cartabellotta. «Ci vogliono innovazioni di rottura per recuperare gli sprechi, altrimenti il sistema non potrà reggere». Di questi 25 miliardi infatti, secondo la fondazione, il 30 per cento (quasi 8 miliardi di euro) è imputabile all'utilizzo eccessivo di alcune prestazioni sanitarie. Altre invece, sotto-utilizzate, causano uno spreco di oltre 3 miliardi (12 per cento). Mentre 2,5 miliardi (10 per cento) si perdono nell'inadeguato coordinamento fra ospedale e territorio. Sempre secondo Gimbe, 4 miliardi (16 per cento) di sprechi sono legati a costi eccessivi e a disparità regionali anomale. Infine, la corruzione rappresenterebbe ben 5 miliardi di euro ogni anno. MA gli sprechi ci sono anche nella ricerca. Dallo studio Gimbe sulla ricerca indipendente dell'agenzia del farmaco, si evince che, sui 207 progetti finanziati dall'Aifa fra il 2006 e il 2010, per un totale di circa 100 milioni di euro, molti sono stati interrotti o comunque non pubblicati per un totale di almeno 10 milioni di euro buttati via. Chiamato in causa, il presidente dell'Aifa, Mario Melazzini ha ammesso che «alcune cose possono e devono essere modificate». Silvio Garattini ha fatto infine presente che «c'è una grande tendenza, fra i ricercatori, a non pubblicare i dati negativi». Giulia Gandolfi SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 05/03/2016 20 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato HOTEL CARLTON GIMBE, CARTABELLOTTA: «CI VUOLE INNOVAZIONE» 05/03/2016 Pag. 28 diffusione:49633 tiratura:73858 Luca Zorloni MILANO LE REGOLE definitive non saranno varate prima dell'inizio di aprile, ma il disegno di legge sulla concorrenza, in discussione tra Camera e Senato, delinea un nuovo assetto per le farmacie italiane. E se per i medicinali di fascia C la commissione di Palazzo Madama sembra aver sbarrato la strada alle liberalizzazioni, procede più spedito l'ingresso di società di capitali nella gestione dei punti vendita, con la rimozione del tetto massimo di quattro licenze. La rivoluzione sta spaccando il settore, anche se la partecipazione di società di capitali nell'esercizio è già realtà per un'insegna su quattro a Milano, come spiegano da Federfarma. Quello che una volta era un mestiere blindato, ora vive una sorta di crisi di identità, alla ricerca di formule che consolidino un business, quello della vendita di medicinali, azzoppato dal calo dei prezzi dei generici. «Secondo il decreto Monti del novembre 2011, le farmacie in Italia devono passare da 16mila a 23mila - spiega Roberto Valente, direttore di Cosmofarma, la fiera del settore farmaceutico (a Bologna, 15-17 aprile) -. Di queste, circa 2mila-3mila sono in crisi economica e altre 500-600 a rischio fallimento. I generici hanno diminuito il valore del farmaco e abbassato i prezzi anche di quelli di marca». Resta in superficie chi gioca in contrattacco, «chi si è specializzato - puntualizza il manager - e ha imparato a fare l'imprenditore». OLTRE ai medicinali, infatti, nelle farmacie guadagnano spazio i cosmetici e gli integratori vitaminici. I primi, spiega l'amministratore delegato di Cosmofarma, Dino Tavazzi, «hanno un giro d'affari di 1,8 miliardi di euro, sul fatturato totale nazionale del settore cosmetico di 10 miliardi di euro e sui 25 miliardi di ricavi delle farmacie nazionali». I secondi valgono il 10% degli introiti delle insegne a croce, «2,4 miliardi di euro - spiega Tavazzi - per la crescita dell'attenzione al benessere e alla prevenzione delle malattie attraverso l'alimentazione». Proprio la nutraceutica è una delle frontiere della produzione farmaceutica nazionale e ha in Lombardia uno dei distretti industriali più vivaci. Il made in Italy si distingue all'estero anche nella produzione di arredi per i punti vendita, ispirati ai principi del design che trainano le nostre esportazioni, e nei macchinari che sfornano e confezionano medicinali, altra nicchia di eccellenza. Stabili nel fatturato complessivo, le farmacie guadagnano terreno rispetto alla grande distribuzione sulla scia della consulenza, anche per piccoli accorgimenti con cui affrontare i problemi della vita quotidiana. SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 05/03/2016 21 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Le farmacie attirano investitori In campo la grande distribuzione 05/03/2016 Pag. 14 diffusione:17058 tiratura:32889 Alimentazione, cosmesi e prevenzione: «tappa» in farmacia Roberta Maresci Tre giorni dedicati alla salvaguardia di un patrimonio come quello della salute. È quanto andrà in scena a Bologna dal 15 al 17 aprile prossimi, durante la 20ª edizione di Cosmofarma Exhibition. Una "Pharma Week" in calendario nella città dotta, che ormai rappresenta un polo espositivo d'eccellenza nel settore del benessere e del beauty, se sommiamo anche Cosmoprof. Chi si aspetta di ritrovarsi solo alle prese con pillole, ricette e misuratori di pressione, sbaglia: le farmacie sono delle "Beauty Pharm" con salotti, dove bere una tisana mentre ci analizzano il cuoio capelluto o partecipiamo alla festa per il collagene da bere. Sbaglia anche chi pensa la salute non si acquista coll'andar dal farmacista. Perché il mercato farmaceutico la migliora. Lo sanno gli organizzatori dell'evento che nel claim confermano gli obiettivi della piattaforma: "Creiamo valore, condividiamo il sapere". E nei numeri Cosmofarma ha ragione. Lo sottolinea anche Pharmintech, evento triennale dedicato alla filiera tecnologica per l'industria farmaceutica, parafarmaceutica, nutraceutica e cosmeceutica. Tanti i focus in programma: dalla cosmesi in farmacia all'alimentazione (in risposta all'incremento economico del mercato per gli integratori e i nutraceutici), dal medical devices alla diagnostica e alla prevenzione. Altro tema cardine per influenzare il fatturato è il management in farmacia e della farmacia. Da non sottovalutare i convegni sulla dermocosmesi e sulle innovazioni. Imperdibile poi Cosmofarma Business Conference dove i protagonisti della distribuzione e dell'industria racconteranno la loro esperienza, le sfide imposte dalla crisi economica, i nuovi scenari emersi dalle regolamentazioni attuali e le strategie di business elaborate per differenziarsi nel mercato globale. Inevitabili le startup presenti nello Start Up Villlage incastonato nella seconda edizione dell'Innovation & Research Award. Dulcis in fundo "L'Arena by Cosmofarma" a disposizione degli studenti. Foto: Farmacia Non solo dispensatrice di pillole e sciroppi SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 05/03/2016 22 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Salute Si avvicina la ventesima edizione di «Cosmofarma Exhibition» in programma a Bologna con focus su benessere e beauty 05/03/2016 Pag. 18 diffusione:17058 tiratura:32889 Farmacisti in piazza per le gardenie Aism Oggi e domani Federfarma Roma sarà presente, insieme ad Aism (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), in 250 piazze di Roma e provincia per raccogliere fondi in favore della ricerca contro la sclerosi multipla. I farmacisti romani saranno presenti in 11 piazze della Capitale con camice bianco e stemma di Federfarma Roma e misureranno gratuitamente la pressione a chiunque lo chiederà. I cittadini di Roma e provincia sono dunque invitati a recarsi in uno dei tanti banchetti allestiti per la raccolta fondi e ad acquistare una gardenia. Il ricavato verrà utilizzato per finanziare la ricerca scientifica e per garantire i servizi di assistenza e supporto alle persone colpite da questa malattia. «È la prima volta- spiega Felice Restaino di Federfarma Roma - che i farmacisti romani partecipano all'evento "Una gardenia per Aism"». SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 05/03/2016 23 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato OGGI E DOMANI 05/03/2016 Pag. 56 N.978 - 5 marzo 2016 diffusione:210033 tiratura:311342 Big Pharma ha un ramo di attività speciale: trovare la parola giusta per vendere più farmaci . E ci riesce fin troppo bene Vittorio Zucconi Una rosa è una rosa è una rosa», scrisse in un poema la grande Gertrude Stein, per dire che il nome può cambiare, ma la cosa non cambia. Una semplice verità contro la quale le grandi industrie farmaceutiche, "Big Pharma", lottano ogni giorno spendendo milioni per provare che Stein aveva torto. E che cambiando il nome alla cosa, cambia anche la rosa. O come noi la annusiamo. È la gigantesca industria dei creatori di nomi per i nuovi medicinali. Le case spendono fortune per azzeccare quella sequenza di lettere che convincerà i pazienti a chiedere proprio quel farmaco e non un altro, magari identico, ma che suona peggio. Quando si parla di un mercato da 330 miliardi di dollari all'anno - mille a testa per ogni abitante degli Stati Uniti - si capisce che ogni dollaro speso per trovare il nome più accattivante possa essere giustifcato. Immaginiamo un signore di mezza età, con qualche problemino amoroso, andare in farmacia e chiedere una pastiglia di 1-[3-(6,7-dihydro-1-methyl-7-oxo3-propyl-1H-pyrazolo[4,3d]pyrimidin-5-yl)-4ethoxyphenyl]sulfonyl]-4-methylpiperazine citrato, magari scarabocchato su una ricetta dalle famose zampe di gallina che i medici usano per scrivere. Gli sarebbe impossibile, e probabilmente rinuncerebbe a una piacevole serata. Altra cosa se potesse ordinare semplicemente il Viagra che è il nome commerciale di quell'impossibile trenino di greco, latino e algebra. La scelta è molto più di una traduzione dal "chimichese" all'inglese. Ogni nome deve cercare di colpire la fantasia, le paure, i desideri del paziente consumatore. Ci saranno dunque nomi più "maschili". Viagra, con il suo ovvio richiamo subliminale a "vir", virilità. Altri saranno imbottiti di lettere dure e un po' intimidenti, come la sempre popolarissima "X" che fa subito promessa di effcacia. Ecco allora Nexium, Xarelto, Xanax, Suboxone, Oxicontin, Celebrex, Zostavax, Pradaxa, Xopenex, Exforge, Relpax... Per medicinali prevalentemente destinati alle femmine o comunque controllati dalle donne, che sono le principali acquirenti di farmaci, i consulenti, che chiedono a Big Pharma fno a 500 mila dollari per partorire un nome, tenderanno a scegliere una nomenclatura più morbida. Oggi si vendono Lunesta per dormire (Oh tu, pallida Luna...), poi Humira, Lyrica, Januvia, Namenda, Dulera, Truvada, Victoza, Cymbalta, Strattera e Invokana, che ricorda una preghiera. A volte i produttori cedono e ci vanno giù piatti: per raffreddori, riniti allergiche, sinusiti è disponbile il Nasonex, anche per nasini. Ogni nuovo farmaco deve avere sempre tre nomi. Quello scientifco, come il popolarissimo L3,3',5,5'tetraiodothyronine sodium salt [Levothyroxine (T4) sodium], il sostituto degli ormoni della tiroide registrato anche come Levothyroxina e venduto a 30 milioni di pazienti soltanto negli Usa come Synthroid e in Italia come Euthyrox ("Eu" dal greco "bene"). Il nome commerciale appartiene alla casa che lo ha brevettato. Il nome generico serve per quando il brevetto scadrà e potrà essere prodotto da chiunque sia autorizzato. Ma il marketing e la ricerca del nome più commerciabile non sono senza rischi per la salute. Farmaci diversissimi ma con nomi simili rischiano di creare confusione, con effetti disastrosi. In un caso di scuola sempre citato, una signora sofferente di asma acuta cercò invano di controllare gli attacchi spasmodici ingerendo compresse dal nome molto simile a un preparato contro l'ingrossamento della prostata. La signora tragicamente morì, mentre da qualche altra parte, un uomo con una prostata come un pallone da football respirava a pieni polmoni correndo continuamente in bagno. Nel punto di congiunzione fra scienza e proftto, fra persuasione occulta ed effcacia farmacologica, il confne fra ciò che aiuta il paziente e ciò che aiuta i bilanci delle aziende tende a confondersi e sovrapporsi. E può, come la rosa di Gertrude, pungere chi cade nelle trappole del marketing della pillola. SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 05/03/2016 24 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato OK, IL NOME È GIUSTO ANCHE SE LA PILLOLA È SBAGLIATA 05/03/2016 Pag. 2 diffusione:141637 tiratura:195317 Da assorbente di liquidi a cura contro l'obesità V.Ru. Il caso Gelesis è un esempio di ricerca e sviluppo di impresa spinto sino a trasformare un'intuizione iniziale, brevettata (un assorbente per pannolini), in un farmaco da usare nelle terapie contro l'obesità.Questo farmaco andrà in produzione nel 2018, spiega Alessandro Sannino, chief project scientist di Gelesis, ed è uno dei risultati degli investimenti per 105 milioni di dollari impiegati in questa srl. Che all'attivo ha anche altri prodotti per il controllo glicemico. L'esperienza di Gelesis è il frutto di dieci anni di ricerca dalla Puglia agli Stati Uniti e ritorno. All'inizio la sfida è realizzare un superassorbente per grandi quantità di liquidi. In tre anni arriva un primo brevetto. Da allora nuovi brevetti per un prodotto alimentare da ingerire per ottenere la ridu- zione dei liquidi nei pazienti in dialisi. Nel tempo gli investimenti sono cresciuti, seguendo una filosofia che Lorusso descrive così: «Occorre innamorarsi per le cose come sono, ma anche per come cambiano. Il ricercatore che vuole fare impresa deve accettare che la sua tecnologia possa cambiare per diventare prodotto». In Puglia c'è ancora molto da innovare, tanto che per Lorusso «sarà la California a desiderare di essere come la Puglia». 105 milioni Impegno finanziario In dollari, gli investimenti di Gelesis in ricerca e innovazione SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 05/03/2016 25 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Gelesis 05/03/2016 Pag. 4 diffusione:141637 tiratura:195317 Tecnologie innovative nella lotta ai tumori A.Bio. Nel 1984 Enzo Ferrari, il "Drake", decide di donare una risonanza magnetica all'ospedale di Modena. Al bando risponde una sola azienda: la Itel Telecomunicazioni. Questa azienda-laboratorio di Ruvo di Puglia (Bari) - 85 dipendenti, 10 milioni di euro di fatturato attesi in crescita del 12% nel 2016 - è partita dai ponti radio. La Itel li ha installati per Snam, per Canale 5. «Oggi di telecomunicazioni abbiamo ben poco. Forse sarebbe meglio toglierci il cognome», scherza Leonardo Diaferia, presidente e fondatore dell'azienda. Onde, campi, radiazioni elettromagnetiche: tutte competenze che sono tornate utili per far virare la Itel prima sulla radiologia diagnostica e poi, dal 2005, sulla produzione di "radiofarmaci", per la diagnostica dei malati di tumore. La nuova frontiera si chiama "protonterapia": un tipo di radioterapia che usa fasci di protoni. Un gruppo di giovanissimi fisici e ingegneri stanno lavorando a un'attività di ricerca e sviluppo per arrivare a un acceleratore di protoni. Il traguardo dovrebbe essere tagliato fra due anni. «La nostra - dice Diaferia - è la storia di una metamorfosi, fatta soprattutto di persone unite intorno a un'idea progettuale e innovativa». +12% La crescita del fatturato La crescita del fatturato attesa nel 2016 SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 05/03/2016 26 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Itel 05/03/2016 Pag. 1 N.045 - 5 marzo 2016 diffusione:71186 tiratura:130381 TANTE CURE PER LA TESTA Elena Correggia Tecniche innovative di neuroimaging e simulatori hi-tech, vaccini sperimentali e nuovi utilizzi della radioterapia stanno cambiando e rendendo più efficace l'approccio terapeutico a numerose patologie del cervello. Buone notizie per chi soffre di emicrania cronica, ovvero coloro che hanno di mal di testa almeno 15 giorni al mese per almeno tre mesi consecutivi. L'istituto San Raffaele pisana di Romaè il primo centro in Europa a essere stato selezionato per avviare la sperimentazione clinica di un anticorpo intelligente per prevenire il fastidioso disturbo che colpisce soprattutto soggetti in età attiva, di età media fra 40 e 45 anni. «L'anticorpo intelligente, impropriamente definito vaccino, ha la capacità di individuare e neutralizzare una sostanza fisiologica vasodilatatrice chiamata Cgrp, il cui eccesso rappresenta uno dei meccanismo di scatenamento dell'attacco emicranico», spiega Piero Barbanti, responsabile del centro per la diagnosi e la terapia delle cefalee e del dolore dell'Irccs San Raffaele pisana, «si tratta di un nuovo meccanismo di azione che costituisce un grande passo avanti anche sotto l'alto profilo di tollerabilità, uguale al placebo, a differenza dei farmaci finora utilizzati per prevenire l'emicrania cronica che, dopo 6mesi-un anno, devono essere sospesi a causa degli effetti collaterali quali sonnolenza, astenia e aumento di peso». Nella fase di studio precedente l'anticorpo, somministrabile sottocute una volta al mese per sei mesi consecutivi, ha ridotto la frequenza degli attacchi di cefalea nel 62% dei pazienti. Il tempoè cervello. Anche in Italia dal 14 al 20 marzo verrà celebrata la settimana mondiale del cervello, un'occasione con la quale la Società italiana di neurologia promuove incontri e convegni sulle malattie neurologiche e sui progressi della ricerca. Quest'anno in particolare con il motto «Il tempoè cervello» si vuole sottolineare l'importanza di diagnosi tempestivee soluzioni anticipatorie nelle malattie croniche. Nuovi marker della fase prodromica della malattia sono per esempio stati individuati per il morbo di Parkinson. «La ricorrenza di disturbi del sonno, soprattutto nella fase correlata al sogno, con manifestazioni psichiche e comportamentali, sono state riportate da molti studi, soprattutto italiani", spiega Leandro Provinciali, presidente della società italiana di neurologia e direttore della Clinica neurologica e del Dipartimento di scienze neurologiche degli Ospedali riuniti di Ancona, «in molti casi sono manifestazioni poco frequenti ma di tale intensità da richiedere un consulto specialistico. La loro identificazione avviene agevolmente sulla base di caratteristiche quali iperattivazione motoria, attività onirica intensa con comportamento correlato». Anche i disturbi olfattivi con alterazione della percezioneo del riconoscimento degli stimoli sono spesso registrati nelle fasi prodromiche della malattia di Parkinson e di Alzheimer. I tentativi di proteggere chi mostra questi segni precoci sono stati realizzati con farmaci neuroprotettori, utilizzati anche nelle fasi iniziali del quadro clinico, benché il loro impiego rimanga controverso per la scarsa omogeneità di vantaggi documentati. Una fase iniziale e presintomatica dell'Alzheimer è rappresentata dal disturbo cognitivo lieve, con espressioni di compromissione cognitiva distinguibili dalla forme naturali d'invecchiamento attraverso valutazioni neuropsicologiche. In questo campo la ricerca ha anche avviato studi di neuroimaging funzionale per analizzarei disturbi soggettivi di memoria al fine di arrivare a una diagnosi presintomaticaea un trattamento precoce. «La risonanza magnetica di base per esempio fornisce un quadro morfologico distinguendo i tessuti sani da quelli malati e viene già utilizzata per la diagnosi di malattie neurodegenerative nei casi dubbi successivi alla diagnosi clinicae allo studio genetico», spiega Maria Grazia Bruzzone, direttore dell'unità operativa di neuroradiologia dell'istituto neurologico Carlo Besta di Milano, «con le tecniche funzionali otteniamo informazioni ulteriori sul quadro metabolico sotteso o precedente l'alterazione del segnale cerebrale, individuando per esempio i segni delle disfunzioni a livello corticale dopo aver somministrato vari stimoli». Un viaggio in 3D. Un importante ausilio per la formazione dei medici specializzandi in neurochirurgia e per la pianificazione di un intervento prima di entrare in sala operatoria è SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 05/03/2016 27 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato MEDICINA 05/03/2016 Pag. 1 N.045 - 5 marzo 2016 diffusione:71186 tiratura:130381 SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 05/03/2016 28 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato offerto dai neurosimulatori di cui è dotato, primo in Europa, il Centro Neurosim, che ha sede presso l'istituto Besta. «Nella pratica operatoria sono già diffusi i navigatori, che ci informano su dove stiamo operando e ci permettono un confronto con l'immagine preoperatoria ottenuta tramite risonanza magnetica», spiega Alessandro Perin, direttore scientifico di Neurosim, «i simulatori hanno invece una funzione simile a quella di Google maps, ci permettono cioè di studiare in anticipo la traiettoria che dobbiamo percorrere, segnalando molte informazioni fra cui la strada più veloce e gli eventuali ostacoli. Attraverso immagini personalizzate dell'anatomia del paziente rese in grafica computerizzata in 3D possiamo quindi navigare all'interno del suo cranio e simulare un intervento, per esempio per la rimozione di un tumore, valutando in anticipo i rischi, le vie più difficili e quelle più sicure». Il realismo è amplificato dalla capacità delle macchine di trasmettere al chirurgo la sensazione anche tattile percepita quando il bisturi tocca determinate superfici e strutture anatomiche del cervello e la resistenza dei diversi tessuti, graziea un software che riproduce le caratteristiche fisiche e fisiologiche degli stessi. Infine, anche l'audio in 3D riproducei suoni che si otterrebbero durante l'intervento chirurgico. Nello specifico il complesso di simulatori prevede NeuroTouch, che simula interventi neurochirurgici tridimensionali realizzati al microscopio, e Immersive Touch, per effettuare virtualmente sul paziente le fasi dell'intervento che non richiedono l'uso del microscopio e pianificare meglio tempi e vie d'accesso. C'è poi Surgical theater, che può essere usato anche durante l'intervento chirurgico reale, e in caso di trattamento di un aneurisma permette di valutare in anticipo come le clip interagiranno con i tessuti e le strutture circostanti. Infine Virtual proteins è un sistema per la visualizzazione dell'anatomia del paziente ricostruita in 3d. Il modello può essere ruotato in tutte le direzioni e analizzato da tutti gli angoli.È lo strumento che fornisce il grado maggiore di dettaglio ed è utilizzato per trattare le malformazioni vascolari perché riesce a ricostruire l'albero dei vasi sanguigni in modo preciso per distinguerlo dalle altre strutture del cranio. Il robot mette il dolore ko. Per spegnere i dolori della nevralgia del trigemino, che in Italia affligge oltre7 mila nuovi soggetti ogni anno, è possibile fare ricorso alla radioterapia tramite il robot Cyberknife. L'apparecchioè in grado di inviare con precisione 150 fasci di radiazioni di spessore millimetrico sul nervo trigemino malato. «L'energia inviata agisce da antidolorifico, anestetizzando il nervo», afferma Pantaleo Romanelli, direttore scientifico del Centro Cyberknife del Centro diagnostico italiano di Milano, «abbiamo effettuato oltre 500 trattamenti e l'efficacia della metodica è confermata dal fatto che 9 pazienti su 10 a sei mesi dal trattamento sono liberi dal dolore». Cyberknife non è invasivo, a differenza dell'intervento chirurgico, e non richiede l'utilizzo di farmaci. (riproduzione riservata) P ki di Al h i I t t ti i di U i i i 3D U i t t ili te to d 05/03/2016 Pag. 13 diffusione:40318 tiratura:80157 CESARE MAFFI La trattazione parlamentare dell'eutanasia è partita. È la prima volta, da quando Giuliano Pisapia depositò (era il 2000) un progetto di legge contenente «Disposizioni in materia di interruzione volontaria della sopravvivenza», destinato a rimanere negli archivi. Stavolta sono quattro le proposte approdate nelle commissioni Giustizia e Affari sociali di Montecitorio. Tre già nel titolo si richiamano all'eutanasia: sono a fi rma di Titti Di Salvo (Pd), Marisa Nicchi (Sel) ed Eleonora Bechis (ex M5s). L'altra è d'iniziativa popolare, promossa dall'associazione radicale Luca Coscioni. All'incardinamento ha fatto seguito l'illustrazione dei contenuti dei testi, ma non è emerso alcun entusiasmo per giungere a una sollecita approvazione. I tempi si prevedono, infatti, lunghi, anche per la necessità di trattare l'argomento in due commissioni. Ci sarà (quando?) la discussione generale, certamente sarà avviato un ciclo di audizioni (sovente è il sistema più immediato per rallentare l'iter di una proposta), poi bisognerà arrivare a un testo unifi cato, sul quale si aprirà la non facile fase degli emendamenti. Gli ottimisti, fra i deputati sostenitori, ritengono che a luglio la partita potrebbe essere chiusa: beninteso, in commissione. Sulle fasi successive nemmeno i favorevoli si pronunciano. I progetti s'intersecano con le dichiarazioni anticipate di trattamento, per le quali giacciono svariate proposte di legge. Il quotidiano dei vescovi ha già lanciato l'allarme, fra l'altro rimarcando come il servizio studi della Camera, nel predisporre il testo di lettura su eutanasia e rifi uto dei trattamenti sanitari, avanzi una sorta di preclusione: «Nel nostro ordinamento la vita è un bene non disponibile». Di là di svariati articoli del codice civile e del codice penale (non pochi trattati anche nei progetti legislativi), viene citato l'art. 2 della Carta. Però non vengono attestati studi e dottrina sulla potenziale incostituzionalità di una legge che prescinda dalla supposta indisponibilità della vita, concetto senza dubbio facilmente richiamabile in sede di credo religioso (con palesi eccezioni nel cristianesimo nato dalla Riforma), però molto meno accetto nel mondo laico. Dipenderà tutto dall'atteggiamento del partito di maggioranza. Se il Pd decidesse, se non di dare una spinta, almeno di non creare ostacoli, allora l'eutanasia potrebbe anche superare il voto della Camera. Sul Senato, sarebbe da vedersi. Se invece, memore dei problemi sollevati sempre (e ancor più in queste settimane) da leggi che incidano sui princìpi etici, in considerazione altresì del passaggio parlamentare ancora da compiere dalle unioni civili, il partito di Matteo Renzi preferisse non interferire, è facile prevedere che anche in questa legislatura l'eutanasia non andrebbe molto lontano.. © Riproduzione riservata SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 05/03/2016 29 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Eutanasia: la prima proposta fu di Pisapia nel 2000 Ora in parlamento ci sono quattro disegni di legge 05/03/2016 Pag. 13 diffusione:40318 tiratura:80157 La spinta di un sepolto vivo Fanelli, bloccato in tutto, muove solo l'occhio destro «Lasciare questa vita una settimana o un mese prima non è un dramma. La mia vita é segnata. La patologia ha raggiunto una diffusione irreversibile e destinata a concludersi con un fi ne vita. I diritti dei morenti sono costantemente trascurati e solo ora con l'arrivo in commissione della proposta di legge si apre un barlume di speranza» Fanelli: «Che dire poi di tutti i malati che oggi sono costretti a spendere 13 mila euro per andare a terminare CARLO VALENTINI «Èstata una giornata storica. Presso la commissione Giustizia della Camera è iniziata la discussione delle proposte di legge sul fine vita. Una battaglia senza esclusione di colpi... ma la vinceremo perché nulla può fermare la forza della libertà»: Max Fanelli commenta così l'avvio di un iter parlamentare che anche se si preannuncia piuttosto tortuoso ha comunque il merito di approfondire il dibattito sul modo in cui affrontare il diritto ad evitare l'accanimento terapeutico. Fanelli , 55 anni, residente a Senigallia, è malato di Sla, riesce a comunicare solo col battito delle ciglia, e sta diventando l'emblema della battaglia per portare all'approvazione una legge sul fine vita, come lo fu Luca Coscioni, il militante radicale (anch'egli malato di Sla) che si batté fino all'ultimo per la libertà della ricerca scientifica e per l'eutanasia, come Eluana Englaro, che, a seguito di un incidente stradale, visse in stato vegetativo per 17 anni, fino alla morte naturale sopraggiunta (nel 2009) a seguito dell'interruzione della nutrizione artificiale, e come Piergiorgio Welby, altro militante radicale, colpito da una rara forma di distrofia, che condusse una lunga battaglia per l'eutanasia e infine (dicembre 2006) si fece staccare il respiratore (il medico che lo fece è stato poi assolto sia dal tribunale che dal proprio odine professionale). Adesso tocca a Fanelli farsi paladino della dolce morte quando le condizioni di vita sono estreme: «Io ad esempio», dice, «sono rimasto con un solo occhio e l'udito funzionanti, ho appena avuto una congiuntivite, ho subìto un'ulteriore semi paralisi della palpebra dello stesso occhio e sono costretto a farmelo inumidire ogni 15 minuti. Per scrivere 3 righe con il pc a controllo oculare, col battito delle ciglia, impiego anche due ore». Quali paletti dovrebbe avere una legge tanto delicata? Dice: «L'avvio del processo eutanasico per poter essere normato, deve affrontare tre tematiche: medica, legale e morale. Per quanto riguarda l'aspetto medico, una commissione formata da medici, psicologi e assistenti sociali deve verifi care se esistono le condizioni per accettare o meno la richiesta e stabilire eventualmente le modalità di avvio del processo eutanasico. L'aspetto legale riguarda la depenalizzazione del reato legato a chi attua il processo eutanasico. L'aspetto morale è riconducibile prevalentemente alla resistenza della parte più integralista della Chiesa, incurante anche di quanto previsto nell'articolo 2278 del Catechismo cattolico». Le posizioni nella Chiesa non sono univoche. Per esempio nel caso di Welby il cardinale Javier Lozano Barragàn, presidente del Pontifi cio consiglio per gli operatori sanitari, affermò: «I medici dicano se la macchina che aiuta a respirare Welby è inutile o sproporzionata e se non fa altro che prolungare l'agonia di una imminente morte». Un sacerdote salesiano, don Luigi Giovannoni, coordinatore della comunità Proposta, ha ufficialmente aderito alle iniziative di Fanelli. Del resto, secondo alcune testimonianze anche a Papa Wojtyla sarebbe stato risparmiato il prolungamento di un'atroce agonia. Dice Fanelli, attraverso il suo computer a controllo oculare: «Vi é un tabù culturale che ostacola la discussione di tematiche legate alla morte ed all'uso manipolatorio e strumentale del termine eutanasia. Sono pensieri privi di riferimenti sociali, crudeli. In realtà, la scelta di se e come porre fi ne alle proprie sofferenze psico-fi siche sarebbe totalmente a discrezione del malato, direttamente o tramite testamento biologico. Che dire poi di tutti i malati che oggi sono costretti a spendere13 mila euro per andare a terminare le proprie sofferenze in Svizzera? Io ho paura di dovere vivere anni, seppellito vivo dentro il mio corpo, come ora ma incapace di comunicare emozioni, pensieri e desideri. Voi ci vivreste? In queste condizioni la morte assume il ruolo della libertà». A Falconara, dov'è nato, hanno deciso di dargli la cittadinanza onoraria («è un uomo in prima linea nella battaglia per vedere riconosciuto nel nostro Paese il SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 05/03/2016 30 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Iniziata in Commissione alla Camera la discussione delle proposte di legge sul fi ne vita 05/03/2016 Pag. 13 diffusione:40318 tiratura:80157 SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 05/03/2016 31 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato diritto a poter dire no all'insensato accanimento terapeutico praticato ai malati terminali»), è stato nominato dall'Onu membro onorario del Giubileo dell'Educazione, in rete è nato il movimento #iostoconmax, supportato dai tanti che sono venuti a trovarlo, esprimendogli solidarietà, tra gli altri Laura Boldrini, Marco Pannella, Marco Cappato, Ignazio Marino, Stefano Rodotà, Pippo Civati, Mina Welby, Sergio Lo Giudice (Pd), Nicola Morra (5stelle). Ha scritto una lettera aperta a Matteo Renzi: «Le fatiche di operare ogni giorno per cercare di avere una legge sul fi ne vita e la vostra indifferenza mi hanno portato a pensare all'ipotesi di un suicidio all'inizio della patologia. Non tanto per evitare la sofferenze dovuta ad una morte dolorosa e preannunciata, quanto per evitare un ulteriore e grave offesa esercitata da voi, legislatori, effettuata con una delle più gravi azioni che un sovrano, come apparite ora, esercita su quella parte di cittadini che sono esclusi, che non vengono neanche presi in considerazione come uomini capaci di desideri e di pensiero autonomo, di decisioni». Su Youtube egli ha postato un video in cui racconta la sua esperienza. Ha scritto anche un libro: «Via Crucis fuori stagione». Inoltre si è fatto ritrarre come testimonial di una campagna pubblicitaria in favore della raccolta di fondi per aiutare i bimbi malati della Sierra Leone. Gli studenti del liceo classico di Senigallia gli hanno scritto lo scorso Natale: «Sei un esempio per tutti noi. La vita non si misura in anni ma con i sorrisi che hai fatto nascere sul volto della gente che hai aiutato». Ora che le proposte di legge hanno incominciato il loro cammino, ha sospeso lo sciopero delle cure che aveva attuato per protestare contro il ritardo della calendarizzazione della discussione. Dice: «Lasciare questa vita una settimana o un mese prima non è un dramma. La mia vita é segnata. La patologia ha raggiunto una diffusione irreversibile e destinata a concludersi con un fi ne vita che non so se mi premierà avvolgendomi senza o con quanto dolore. I diritti dei morenti sono costantemente trascurati e solo ora con l'arrivo in commissione della proposta di legge si apre un barlume di speranza». Max Fanelli ha lavorato fino al 2011 alla Berner, una multinazionale con sede a Verona, con un parallelo impegno nel volontariato, soprattutto con Emergency. Una vita normale, fatta anche di solidarietà. Accanto a lui, Monica, una coppia unita anche dall' impegno umanitario. Nel 2013 non si sente bene e il responso degli esami neurologici è tremendo: sclerosi laterale amiotrofica. Un verdetto senza possibilità di appello. A tre anni di distanza Max non parla, non respira né si nutre autonomamente, l'unica parte che ancora sfugge all'immobilità è l'occhio destro: la sua fi nestra sul mondo. «Ogni mattina», dice, «quando il malato di Sla che mi circonda si sveglia, il primo impatto é tremendo. Fino ad un secondo prima hai fatto cose incredibili come camminare, parlare, mangiare, guidare la moto, andare al mare. Poi, quando mi si apre l'unico appiglio alla società e ai miei cari, l'occhio destro, ho bisogno di alcuni minuti per tornare a sognare, dimenticandomi di questi inutili 60 chili di carne ed ossa che mi tengono inchiodato nel letto, Devo combattere la frustrazione, l'idea che sto per morire... e lasciare che la mia anima riprenda la posizione di comando e mi lasci libero di navigare con la fantasia, nei miei sogni ad occhi aperti... a volte è veramente dura». Twitter: @cavalent © Riproduzione riservata 05/03/2016 Pag. 13 diffusione:36453 tiratura:85153 SU " SCIENCE " Un gruppo di scienziati britannici annuncia di aver scoperto il Tallone d ' Achille del male. E noi speriamo sempre sia la volta buona CATERINA SOFFICI Trovata la cura per il cancro " . Quante volte l ' abbiamo letta, questa notizia? Troppe per crederci ancora. Perché era sempre una bufala o comunque una notizia esagerata. Ieri sui giornali inglesi è apparso per l ' ennesima volta il titolo: gli scienziati britannici annunciano che hanno trovato il Tallone d ' Achille del cancro, e quindi il modo per combatterlo definitivamente. La notizia pare abbastanza attendibile, ripresa e spiegata con dovizia di particolari anche dal l ' autorevole Bbc, che ha schierato autorevolissimi commentatori e ha interpellato scienziati ed esperti per analizzare e sviscerare la buona novella. NON CI ADDENTREREMO c omunque nel dettaglio, perché nessuno di noi è in grado di capire come funziona, ma a tutti interessa sapere solo se funziona. Lo studio è stato pubblicato su Science ed è finanziato con i fondi della Cancer Reserch Uk , l ' associazione benefica che sponsorizza la ricerca contro il cancro. Gli autori sono un gruppo di ricercatori dell ' UCL, University College of London, che avrebbero capito come poter sfruttare il sistema immunitario del corpo per spazzare via le cellule tumorali. La cura sarebbe efficace contro tutti i tipi di cancro, ma dovrebbe essere personalizzata su ogni individuo. Quindi, prima magagna: molto costosa. Poi, seconda magagna: siamo ancora lontani dalla sua applicazione, potrebbe essere sperimentata sull ' uomo al più presto tra due anni. Sarà vero? Nessuno lo sa, ma tutti siamo attratti da notizie come queste perché se fosse vera, sarebbe una svolta epocale, tipo penicillina, uomo sulla luna e invenzione del web. Ognuno di noi quando legge queste notizie spera nel profondo del suo cuore che non sia la solita bufala, perché il cancro è la grande paura del secolo. Il cancro è diventato il catalizzatore di tutte le nostre paure. C ' è il terrorismo, c ' è la guerra alle porte. Ci sono migliaia di altre malattie e di modi più moderni di morire, ma il cancro nel nostro immaginario è un po ' sino nimo di morte. Sconfiggere il cancro è un po ' come sconfiggere la morte. Cancro: una parola che spaventa e che fino a qualche tempo fa non si poteva nemmeno pronunciare. Lo chiamavano il male incurabile. Ognuno di noi ha avuto un amico o un parente portato via dal " male incurabile " . Poi la bestia ha ottenuto il diritto di essere chiamato con il suo nome, e così ognuno di noi ha avuto un amico o un parente portato via non più dall ' innominabile, ma dal " cancro " . ORA CERTI TIPI di tumori sono curabili. Quindi ognuno di noi conosce anche gente che ci è finita e ne è uscita. Chi si ammala lo racconta e racconta le proprie battaglie, perché si sa che si può sconfiggere. C ' è chi affronta queste battaglie come un guerriero furibondo, pensate a Oriana Fallaci. E chi invece ne fa l ' occasione di viaggio interiore e di introspezione nella vita, pensate a Tiziano Terzani. Il coming out sem bra per tutti una via per esorcizzare la paura. Condividere per diluire il terrore. Ma il grande male aleggia sempre sulle nostre teste e ognuno di noi sa di avere il cinquanta per cento di probabilità di beccarselo (o che se lo becchi un amico o uno di famiglia). Perché se la scienza progredisce, regredisce anche il nostro stile di vita e i tumori aumentano. E allora ben vengano queste notizie. Non è vero ma ci credo? Forse. Ma è un modo per spingere la morte più in là. SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 05/03/2016 32 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato CANCRO E NOTIZIE, ISTRUZIONI PER NON ILLUDERSI 05/03/2016 Pag. 6 diffusione:10242 tiratura:39056 Italia cenerentola dei brevetti Roberto Romano EPO (European Patent Office) ha presentato il rapporto sui brevetti depositati presso il suo istituto (3 marzo 2016). Sebbene i brevetti non siano un indicatore della propensione all'innovazione di un Paese, indiscutibilmente fotografano l'atteggiamento degli imprenditori del vecchio continente rispetto alla tutela delle proprie ricerche. I brevetti, infatti, garantiscono alle imprese un riparo dai possibili imitatori, e permettono di maturare-consolidare un vantaggio nella applicazione dello stesso. Quando un'impresa deposita un brevetto, vuol dire che si immagina un ritorno economico in termini di nuovo fatturato, mercato e profitti. Ovviamente l'effetto non è immediato, ma nel tempo migliora il posizionamento internazionale. Nonostante la crescita del 6,1% dei brevetti depositati tra il 2014 e il 2015, la ripartizione dei brevetti tra i Paesi vede l'Italia posizionata parecchio male. Sul totale dei brevetti depositati il nostro Paese conta per un modesto 2%. Ma quanto male? Abbastanza. La Cina vale l'11%; la Corea il 6%; la Germania l'11%, il Giappone il 18%; gli Stati Uniti il 24%. Leggere sui giornali che l'Italia investe nel futuro è disarmante. Si potrebbe anche sostenere che la crescita di Cina e Corea dipende dal ritardo accumu lato da questi Paesi. Qualcosa di vero c'è, ma la crescita dei brevetti di questi Paesi e i l c o n s o l i d a m e n t o d e l l a p o s i z i o n e d i quelli storici - Germania, Giappone, Stati Uniti, Svizzera - è direttamente proporzionale alla spesa in ricerca e sviluppo realiz zata in rapporto al Pil. Se l'Italia continua a spendere una frazione di quello che spendono gli altri Paesi in ricerca e sviluppo, gli ultimi dati parlano di un modesto 1,3%, mentre il Pil è crollato del 10% durante il periodo della lunga recessione (2007-2014), la ripartizione internazionale dei brevetti è proporzionale agli sforzi fatti dai Paesi e dalle imprese. Se poi guardiamo ai singoli campi "economici" dei brevetti - comunicazione digitale, computer, macchinari elettrici e apparati, misurazione, chimica organica, motori e turbine, biotecnologia, farmaceutica - possiamo quasi toccare con mano il nostro ritardo (arretramento). Solo nella farmaceutica e nei motori e turbine raggiungiamo il 3% dei brevetti totali. Nella farmaceutica ci collochiamo dietro a Germania (9%), Francia (7%), Svizzera (7%), Giappone (5%) e gli inarrivabili Usa (38%); nei motori e turbine siamo dietro a Germania (23%), Stati Uniti (33%) Giappone (14%) e Francia (5%). Nei settori emergenti come la biotecnologia l'Italia rappresenta un misero 1%, e questa è una tecnologia che cambierà non poco il profilo industriale dei Paesi. Per tutti gli altri campi "economici" l'Italia rappresenta un modesto 2%, e spesso si trova dietro ai paesi emergenti. Dai brevetti è possibile ricostruire anche "l'investimento" nei macchinari elettrici e apparati. Abbiamo sempre discusso della forza (?) della meccanica strumentale italiana, ma questa ha perso ogni prospettiva. Non solo perché è crollata la produzione di beni strumentali del 22% durante la crisi, ma perché gli altri Paesi cercano di consolidare l'aspetto tecnologico. La ripartizione dei brevetti in questo campo è abbastanza disarmante. L'Italia intercetta il 2% del totale dei brevetti EPO, contro il 18% della Germania e degli Stati Uniti, il 21% del Giappone. L'associazione ICT e innovazione non ha molto fondamento, sono altri i settori che registreranno i migliori tassi di crescita, ma nemmeno in questa brilliamo molto: l'Italia ha una ripartizione tra lo 0% e l'1%. EPO è solo un ufficio che raccoglie le domande di brevetto, ma la comparazione tra stati aiuta a capire dove ci troviamo nel consesso internazionale. Una sola nota a margine. I giornali hanno classificato la Lombardia tra le regioni più performanti. La crescita tra il 2014 e il 2015 sarebbe stata del 32%. Tutto vero, solo se guardiamo alle altre regioni italiane. SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 05/03/2016 33 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato INNOVAZIONE DELLE IMPRESE 05/03/2016 Pag. 12 In Italia è boom di allergie Colpa del clima e dello smog Si triplicano le persone sensibili ai pollini E con l'inquinamento si aggravano i casi di asma Per alleviare i sintomi basta assumere antistaminici e nei casi più gravi cortisonici e broncodilatatori GIANFRANCO MIRARCHI * Starnuti, occhi gonfi, diffi coltà respiratorie, questi alcuni dei sintomi che periodicamente si manifesta no nelle persone che soffro no di allergia da polline. Quando le piante iniziano il loro ciclo riproduttivo, liberano nell'aria gli allergeni che provocano le reazioni allergiche. I pollini più sono piccoli, più riescono ad arrivare profondamente nel le vie aeree inferiori causando il coinvolgimento dei bronchi. Le piante erbacee rappresentano più di tutte una minaccia per gli allergici perché affida no al vento i loro pollini. A seconda della stagionalità possiamo distinguere tre diversi periodi: Pollinosi preprimaverili: nel periodo di marzo fioriscono il Cipres so e il Ginepro e i loro pollini interessano soprattutto bronchi, naso e congiuntiva, pollinosi primaverili-estive: da aprile a settembre abbiamo la fioritura delle Graminacee con un picco tra maggio e giugno che colpiscono la mucosa della congiuntiva e del naso, a volte anche la mucosa bronchiale. Da marzo a ottobre con un picco a maggio, ci sono i pollini della Parietaria che sono molto piccoli e possono penetrare in profondi tà nell'albero bronchiale e pollinosi estivo-autunnali presenti nel periodo agosto-ottobre. I sintomi principali delle allergie consistono in: rinite, rinorrea e starnuti; allergia oculare, con lacrimazione, prurito e fotofobia; asma bronchiale con respiro sibilaante, senso di costrizione toracica mancanza di respiro. ORTICARIA E PIANTE E poi orticaria da contatto, in segui to al contatto diretto con le piante specie Graminacee e Composite; or ticaria e sindrome allergica orale in seguito all'ingestione di cibi che reagiscono in maniera crociata con i pollini. Una visita dallo specialista e test sia cutanei che sul sangue (Rast) possono fornire risposte esatte nella quasi totalità dei casi. ALIMENTI KO Gli antistaminici sono efficaci sia assunti per via orale sia per inalazione o colliri. I cortisonici vengono usati per via orale o iniezioni nei casi di orticaria ed edema, o per via sublinguale. I broncodilatatori si distinguono a breve termine per l'uso in spray nelle condizioni asmatiche di emergenza e a lungo termine, in combinazione con i cortisonici, nella terapia prolungata delle forme asma tiche. La dieta è consigliata nei casi di orticaria e sindrome orale che possono essere provocati da alcuni alimenti che devono essere sospesi. * Allergologo SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 05/03/2016 34 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Farmaci e cure 05/03/2016 Pag. 14 Glaucoma, rischi in vista Ci si salva con la prevenzione Un milione di italiani soffre di questa malattia Da domani controlli gratuiti in settanta città Quando arrivano i primi sintomi è già troppo tardi La metà delle persone non sa di avere la malattia MONICA TAGLIAPIETRA Èla malattia degli occhi più insidiosa, la più subdola e molto spesso anche la più fatale per la vista. Non dà sintomi e proprio per questo quando si scopre è troppo tardi. Un milione di italiani è affetto da glaucoma, ma la metà delle persone, proprio per i sintomi silenti non ne è a conoscenza. Ecco perché domani parte la campagna "C'è così tanto da vedere. Non perdere nulla: prevenire è semplice". Una campagna nata con l'obiettivo di sensibilizzare le persone a fare più controlli per evitare di contrarre la malattia. A promuoverla è l'Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità -IAPB Italia onlus, in occasione della Settimana Mondiale del Glaucoma che si concluderà il 12 marzo. Per questo si è deciso di mettere in campo le tante iniziative che vedranno coinvolte le principali città italiane, da Roma a Firenze, passando per Napoli, Catania, Reggio Emilia e Bari, oltre a tanti piccoli comuni dove, in piazza, sarà possibile sottoporsi a visite gratuite preventive o ricevere tutte le informazioni utili. CONTROLLI PERIODICI Check-up oculistici, conferenze informative e distribuzione di opuscoli, dunque, per tutta la settimana, con la possibilità di sottoporsi a un controllo gratuito, che include la misurazione della pressione dell'occhio, che si svolgerà in più di 30 città a bordo di Unità mobili oftalmiche, speciali camper attrezzati e in alcuni ambulatori oculistici. Per trovare il punto più vicino dove si effettuano le visite basterà collegarsi all'indirizzo www. iapb.it/settimanaglaucoma. "Il glaucoma, se diagnosticato in tempo utile, può essere curato e controllato", ha spiegato Giuseppe Castronovo, presidente Iapb (Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità) e sull'importanza della prevenzione si è soffermata in un messaggio anche il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Il glaucoma è una malattia che colpisce il nervo ottico. COME RICONOSCERLO Nella maggior parte dei casi è dovuta a un aumento della pressione interna dell'occhio che causa, nel tempo, danni permanenti alla vista con riduzione del campo e alterazioni della papilla ottica. Una visita oculistica è sufficiente a diagnosticare la malattia in fase iniziale. Il consiglio, dopo i 40 anni, è sottoporsi a un controllo, perché con l'avanzare dell'età ci sono più possibilità di contrarlo, soprattutto per chi ha già avuto casi in famiglia. "Il glaucoma per la sua diffusione è tra le patologie che rivestono un particolare interesse sociale, ha commentato il prof. Mario Stirpe, presidente dell'IRCCS G.B. Bietti. È una malattia insidiosa perché per molto tempo non dà segno di sé, pur provocando un danno progressivo. La prevenzione assume così una particolare importanza, poiché la patologia scoperta in tempo può essere messa in grado di non progredire. Per questo, ha concluso Stirpe, iniziative di prevenzione come questa sono fondamentali per raggiungere e informare più persone possibili". Foto: Mario Stirpe SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 05/03/2016 35 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Nemico subdolo VITA IN FARMACIA 11 articoli 05/03/2016 Pag. 1 Ed. Roma diffusione:262053 tiratura:371646 La Corte dei Conti indaga su ticket e multe fantasma Stop al piano sui "saltafila": Tronca indichi 7 nuove aree LORENZO D'ALBERGO A PAGINA V NON solo le centinaia di milioni di danni chiesti dalla procura per la linea verde della metropolitana e l'invito a dedurre (il corrispettivo dell'avviso di garanzia) che nelle prossime settimane sarà notificato ai protagonisti di Mafia Capitale. Le toghe di viale Mazzini - che lo scorso anno hanno recuperato 5,5 miioni di euro - hanno già messo nel mirino almeno altri tre grandi casi. Tre nuovi capitoli dell'enciclopedia dello spreco e della truffa all'amatriciana: la macchina amministrativa romana e la sanità laziale nel 2016 saranno passate ai raggi x dalla magistratura contabile. Sulla scrivania del viceprocuratore Ugo Montella è già aperto il fascicolo su Ticketopoli, lo scandalo dei ticket fantasma esploso lo scorso novembre. Ieri il pm contabile si è fermato a parlare con il governatore Nicola Zingaretti al termine dell'inaugurazione dell'anno giudiziario. I due hanno trovato l'intesa e presto il primo carico di carte sarà trasferito dalla Regione alla Corte dei conti. Nei diversi fascicoli della maxi-inchiesta finiranno tre grandi casistiche: le cliniche e le farmacie che dopo aver falsificato i ticket ed essersi fatte pagare prestazioni e medicinali dai clienti hanno chiesto rimborsi non dovuti al sistema sanitario regionale, i medici delle Asl e il personale dei Cup degli ospedali pubblici che hanno utilizzato lo stesso meccanismo per lucrare due volte sullo stesso paziente e la quota di cittadini che hanno falsificato la propria dichiarazione dei redditi per risultare "esenti". Nell'ultimo caso, la procura cercherà in Regione chi si è dimenticato o ha evitato di controllare che non ci fossero errori nelle autocertificazioni degli abitanti di Roma e del Lazio. L'inchiesta ha due obiettivi: recuperare e riaffidare alle casse della Pisana i milioni di euro sottratti con la truffa dei ticket e tagliare i rami secchi della sanità regionale. Centinaia di privati rischiano la rescissione della convenzione. Tra loro, lo raccontano i primi dossier aperti in Regione, ci sono anche professionisti che si sono fatti rimborsare interventi chirurgici per cardiopatici quando il paziente aveva solo problemi renali. Un meccanismo che ricorda da vicino quello allestito all'ospedale Israelitico. Se parte dei dirigenti regionali rischia la condanna per Ticketopoli, anche i funzionari del Comune non dormono sonni tranquilli. In particolare quelli dell'ufficio contravvenzioni. Qui è il pm Massimo Perin a condurre la partita: «Ci sono stati molti annullamenti di multe - ha spiegato il magistrato - con modalità particolari per somme ingenti. L'impressione è che non ci sia stata una gestione cristallina in questo settore del Comune. Speriamo che la nostra indagine inviti a lavorare con maggiore precisione». Dietro una dichiarazione tanto misurata ci sarebbe in realtà un universo di sanzioni per il mancato rispetto del codice della strada che avrebbero dovuto essere riscosse e che sono state invece cancellate. In cambio di mazzette o favori? Su pressioni politiche? Per ora si tratta solo di ipotesi al vaglio della Corte dei conti e della guardia di finanza. Si resta sempre in Comune, più precisamente nella sede dei vigili urbani, per la terza inchiesta. La procura contabile punta a recuperare 36 milioni di euro di bonus e indennità finite negli stipendi dei funzionari della polizia municipale dal 2005 al 2014. Un «illecito contabile» monstre che si compone di due voci: da una parte ci sono 27,5 milioni garantiti agli assunti nella categoria "D" dei caschi bianchi per la cosiddetta "flessibilità dimostrata", dall'altra gli oltre 8 milioni di "indennità d'incarico per lo svolgimento di funzioni gerarchiche". Entrambi gli emolumenti avrebbero sforato i limiti imposti dal contratto collettivo nazionale. I procuratori della Corte dei conti hanno già individuato 11 possibili colpevoli: i cinque direttori che si sono succeduti alla guida del dipartimento Risorse umane del Campidoglio e sei dirigenti della polizia municipale. Ora rischiano una condanna da capogiro. VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 05/03/2016 37 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato I CASI 05/03/2016 Pag. 1 Ed. Roma diffusione:262053 tiratura:371646 VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 05/03/2016 38 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato I PUNTI TICKETOPOLI La Corte dei conti indaga sullo scandalo: la Regione invierà in procura tutti i ticket incriminati e i doppi pagamenti NEL 2015 Lo scorso anno i magistrati della Corte dei conti hanno recuperato 5,5 milioni di euro di danni al pubblico erario MULTE FANTASMA Aperto un fascicolo sull'ufficio contravvenzioni del Comune: il pm cercherà di individuare chi ha annullato le multe BONUS DEI VIGILI Terzo fascicolo sui bonus che sarebbero stati concessi ai funzionari dei vigili superando i limiti del contratto 05/03/2016 Pag. 41 Ed. Torino diffusione:175698 tiratura:248061 Un lettore scrive: «Fino a ieri si andava dal medico, si faceva la coda, il medico prescriveva i farmaci su apposito ricettario, si andava in farmacia, si faceva la coda e si avevano le medicine. Ora è tutto più semplice e tecnologico: dopo anni di sperimentazione si è passati alla ricetta "elettronica". Nuova procedura: si va dal medico, si fa la coda, il professionista digita sul computer la prescrizione che viene inviata al sistema nazionale farmacie , stampa la ricetta "elettronica" su un foglio bianco, non più rosa e consegna la ricetta al paziente che andrà in farmacia, farà la coda, il farmacista attaccherà le fustelle da trasmettere all'Asl per il rimborso sulla ricetta bianca, ma "elettronica", e finalmente consegnerà i farmaci. Anni di studio, per cambiare il colore del foglietto (il bianco è certamente più chic) e complicare la vita al medico di base, obbligandolo a un passaggio burocratico aggiuntivo, e facendo fare le stesse code di prima al cittadino». Sergio Barra Una lettrice scrive: «Oltre un anno fa, ho cercato di prenotare una visita al Centro Cefalea delle Molinette, mi è stato risposto che dovevo attendere un anno. Scoraggiata, mi sono rivolta a un medico privato. Continuando a soffrire del problema, non risolto benché leggermente migliorato ma veramente debilitante, ho provato a ritelefonare. Mi è stato risposto che le prenotazioni erano chiuse, attendevano una nuova dottoressa. Questo è successo per oltre due mesi. Ancora oggi, tutte le prenotazioni sono chiuse dal mese di dicembre. Ho chiamato il numero verde e a Milano mi è stato dato appuntamento fra 3 mesi. Poi noi torinesi ci lamentiamo che tutto viene trasferito dalla nostra città a Milano!». Cristina L'Ufficio Comunicazioni Sociali dell'Arcidiocesi di Torino scrive: «Vorrei integrare (e precisare) le informazioni della cortese lettrice circa le celebrazioni pasquali nel centro storico. Non c'è un "ordine" dell'Arcivescovo, ma un invito del vicario generale rivolto soltanto ai rettori di chiese non parrocchiali del centro: le comunità parrocchiali celebrano regolarmente nella loro sede le liturgie più importanti dell'anno. L'invito riguarda soltanto la fascia oraria delle celebrazioni in Duomo, non le intere giornate, ed è stato rivolto proprio ai rettori delle chiese non parrocchiali del centro, tra cui ci sono anche quelle dove le funzioni si tengono in lingua straniera (francese, inglese, rumeno). Il motivo della proposta non è la "visibilità" dell'arcivescovo, ma l'unità del popolo di Dio nella chiesa-madre (Cattedrale) in tre momenti centrali dell'anno liturgico». don Livio Demarie Un lettore scrive: «Le giustificazioni addotte dal direttore del Castello di Rivoli in merito ai disagi in occasione della notte bianca dei musei, l'insufficienza delle navette in rapporto al numero di persone in attesa, dimostrano ancora una volta l'approssimazione e la poca attenzione agli utenti da parte di certi amministratori pubblici (anche se non italiani). Affermare che si aspettavano 200 utenti e se ne sono presentati 2000, invece di essere una scusante, evidenzia una scarsa capacità organizzativa, più volte dimostrata in altre occasioni (vedi chiusure di musei nei ponti per motivi meramente burocratico-sindacali). Affermare in toni trionfalistici che Torino è città di grande successo turistico e poi cadere in questi provincialismi è paradossale». Claudio B. VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 05/03/2016 39 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Specchio dei tempi 05/03/2016 Pag. 18 Ed. Macerata diffusione:106545 tiratura:136843 «Graduatoria valida fino al 2017» «NESSUNA irregolarità nel bando per la graduatoria degli incarichi a tempo determinato emanata nel 2014 e che resta valida fino alla scadenza, nel 2017». L'azienda Farmacie replica a Giovanni Corallini, consigliere comunale d Forza Italia, che ha contestato l'ultimo bando emesso dalla partecipata comunale ipotizzando errori soggetti a ricorsi legali. Il cda dell Farmacie precisa «di aver deliberato il 31 marzo di considerare definitivamente rinunciatario chi rifiuta per due volte la chiamata. Sono rimasti disponibili pochi candidati, in numero insufficiente al fabbisogno che da qui a qualche mese, con la necessità di garantire i turni di ferie, si verrà a verificare. Premesso infatti che il regolamento non permette assunzioni per chiamata diretta, il nuovo bando in scadenza nel marzo 2016 è stato emanato per le eventuali assunzioni temporanee che saranno necessarie per permettere ai dipendenti in ruolo di godere delle ferie senza chiudere le farmacie». VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 05/03/2016 40 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato FARMACIE . 05/03/2016 Pag. 12 Ed. Ascoli diffusione:106545 tiratura:136843 Mozione sul caso farmacia Interviene la Prefettura - CASTEL DI LAMA - IL 26 FEBBRAIO il Movimento Cinque Stelle aveva scritto al Prefetto in merito al rifiuto del sindaco Francesco Ruggieri di inserire all'ordine del giorno la mozione sulla 'remissione volontaria del mandato da parte dell'amministrazione unica della farmacia'. I pentastellati avevano messo sotto accusa l'atteggiamento del primo cittadino sottolineando la lesione dei diritti del consigliere comunale che si configurava con la non ottemperanza della delibera del consiglio comunale 44/2015. «E' la seconda volta afferma indignato il consigliere Mauro Bochicchio - che il Prefetto è costretto ad intervenire su nostra segnalazione per mancata rispetto delle norme da parte dell'Amministrazione. Quello che è successo per la nomina dell'amministratore unico della farmacia per come è stato condotto dimostra che la rivoluzione copernicana annunciata da Ruggieri nei fatti non esiste. Avevano annunciato che questa decisione sarebbe passata anche attraverso l'ordine dei commercialisti, invece è stata scelto la persona che ha meno titoli. Dalla risposta del Prefetto si evince che ci dà ragione - è l'affondo di Bochicchio -, mi auguro che la mozione possa essere inserita nel prossimo Consiglio e si possa finalmente discutere per far conoscere ai cittadini come è stata condotta questa vicenda». VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 05/03/2016 41 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato CASTEL DI LAMA LA BATTAGLIA POLITICA 05/03/2016 Pag. 8 Ed. Grosseto diffusione:82441 tiratura:109938 Nuova farmacia a Stiacciole Oggi l'inaugurazione ANCHE Stiacciole da oggi avrà la sua farmacia. Ad aprirla sono Anna Teresa Baila Longo e Vittorio Marchese. La nuova farmacia è situata nel piccolo centro commerciale alle spalle del distributore Total-Erg, e coprirà in primo luogo le necessità di una vasta area urbanizzata che comprende non solo i centri abitati di Casalecci, Stiacciole e Istia fino a San Martino, verso Grosseto, ma anche tutta la vastissima area rurale che vi ruota attorno. Come confermano i titolari, la nuova farmacia non proporrà solamente medicinali, ma avrà un settore dedicato alla veterinaria, alla prima infanzia, alla medicina naturale e alla cosmesi, oltre ad avere uno spazio dedicato all'autoanalisi ed un attrezzato laboratorio per le preparazioni galeniche. Importante: verrà offerto anche un servizio di consegna a domicilio (telefono:0564/072156). VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 05/03/2016 42 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato SERVIZI 05/03/2016 Pag. 7 Ed. Prato diffusione:82441 tiratura:109938 PRATO TRE FURTI in meno di due mesi. Solo danni per un misero bottino. Prosegue la scia di furti in città e a essere preso di mira, questa volta, è stato la concessionaria di auto «Palmucci» di viale Montegrappa. I ladri sono tornati nuovamente a fare «visita» all'interno della nota concessionaria l'altra notte nonostante l'immobile sia fornito di telecamere e di un guardiano notturno. Questa volta, i ladri hanno preso solo due computer dopo aver scavalcato la recinzione ed essersi introdotti dentro l'officina meccanica forzando una porta laterale. Un colpo tutto sommato di poco conto ma quello che restano, come sempre in questi casi, sono i danni e l'amarezza di essere stati per l'ennesima volta presi di mira dai ladri in una delle zone considerate «residenziali» della città ma che, negli ultimi tempi, ha visto susseguirsi una serie di furti, rapine e scippi. Non era passato molto tempo dall'ultima volta che la concessionaria aveva ricevuto la «visita» dei ladri. APPENA due settimana fa i malveventi si erano introdotti dentro l'immobile spaccando la macchinetta delle bevande e portando via i pochi spiccioli contenuti al suo interno. Mentre due mesi fa i balordi erano riusciti a rubare un'auto usata che, poi, fu ritrovata pooco distante dalla concessionaria. Piccoli furti che denotato, però, il senso di insicurezza che si respira negli ultimi tempi in città. A FINIRE nel mirino dei ladri in viale Montegrappa è stata, di recente, anche la farmacia «Carbone» che fu svaligiata dai ladri per ben due volte a distanza di pochi giorni. Laura Natoli VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 05/03/2016 43 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato I ladri tornano da Palmucci E' la terza volta in due mesi 05/03/2016 Pag. 52 Ed. Treviso diffusione:57901 tiratura:75555 Farmaci scaduti rubati «Temiamo un racket» Il sospetto è che qualcuno ci possa guadagnare sopra. Contenitori per la raccolta dei medicinali inutilizzati e scaduti, collocati davanti alle farmacie, letteralmente presi d'assalto e danneggiati durante la notte in città. Un fenomeno che preoccupa non solo per i danneggiamenti, ma anche per le possibili conseguenze igienico-sanitarie e soprattutto per la paura di traffici illegali. «Dai nostri riscontri è difficile venirne a capo» sottolinea Enrico Modenese, titolare con la sorella Elisabetta della farmacia di viale Venezia alla Ferrera, oltre che consigliere comunale di Forza Conegliano. «Il nostro timore - afferma - è che alle spalle ci sia qualche organizzazione dedita al commercio di prodotti medicinali di ogni genere scaduti, ma noi siamo in prima linea per contrastare questo fenomeno. Non si può pensate che gli autori siano semplicemente dei tossicodipendenti, come più di qualcuno sarebbe indotti a credere, perché sul posto vengono lasciate anche confezioni di psicofarmaci». Erano stati diversi farmacisti a segnalarlo per i danneggiamenti subìti dai contenitori dei medicinali scaduti davanti alle loro attività, manomessi e rovistati alla ricerca di quello che poteva servire, lasciando sul marciapiede ciò che non lo era. Una situazione di pericolo non più sopportabile. Con l'interessamento diretto del vicesindaco e assessore all'ecologia Claudio Toppan, è scattata una lettera dell'Usl 7 e del Comune, che li ha convocati ieri mattina in municipio per cercare di individuare una soluzione al problema, per il quale non hanno nessuna responsabilità. Con il coinvolgimento anche di Savno, le farmacie della città si sono impegnate a predisporre, a loro spese, davanti alle loro attività dei contenitori molto più robusti e inattaccabili rispetto agli attuali. Non si è ritenuto limitarsi a portare durante la notte all'interno della farmacie questi ultimi, per motivi di igiene e perché i rifiuti potrebbero essere lasciati abbandonati al loro esterno, creando situazioni di degrado urbano. VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 05/03/2016 44 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Giampiero Maset 05/03/2016 Pag. 48 Ed. Pordenone diffusione:57901 tiratura:75555 La storia di Paolo Facchin non è sicuramente la prima. Né sarà l'ultima. Per ora però è uno dei pochi ad aver deciso di uscire allo scoperto, denunciando la presenza di barriere architettoniche. Paolo Facchin è un cittadino affetto da disabilità e la sua voce è stata raccolta dal consigliere Natale Sorrentino per denunciare una situazione paradossale. L'ingresso della farmacia comunale di via Sclavons, infatti, non è adatto alle carrozzine, e pur in presenza della classica pedana l'accesso risulta troppo difficoltoso. Chi risale con una sedia a rotelle il camminamento in acciaio, infatti, una volta giunto di fronte alla porta principale della farmacia si trova davanti un altro ostacolo. Si tratta del basamento in marmo della soglia, dove è stato collocato il tappetino: qualche centimetro, che non conta nulla per una persona normodotata ma che fa la differenza per chi si sposta con una sedia a rotelle. E solo chi è in possesso della forza necessaria a sollevare le ruote anteriori riesce a scavalcare il gradino. Gli altri devono essere aiutati per poter varcare la soglia della farmacia. Poco più in là, invece, l'ingresso di un ambulatorio di fisioterapia è attrezzato anche per i meno fortunati, e in corrispondenza della soglia in marmo è stata collocata un'ulteriore pedana in metallo, a conferma di quanto quei centimetri di dislivello possano causare un impedimento insormontabile. «Prenderemo la situazione in mano - ha dichiarato Sorrentino, facendosi portavoce del residente diversamente abile - e speriamo di poter "scovare" e risolvere le situazioni di questo tipo che si trovano in tutta la cittadina». Perché se è vero che il caso più eclatante è, al momento, quello della farmacia comunale, lo è altrettanto il fatto che le barriere architettoniche si trovino un po' ovunque. «Molti ristoranti e bar della città - denuncia infatti Marco Bravin, 37enne costretto su una sedia a rotelle da molti anni - non consentono di fatto l'accesso ai diversamente abili». E anche edifici pubblici come la biblioteca presentano ancora scalini e ostacoli che una persona impossibilitata ad alzarsi fa troppa fatica a superare. © riproduzione riservata VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 05/03/2016 45 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Farmacia comunale vietata ai disabili 05/03/2016 Pag. 39 Ed. Salerno diffusione:41868 tiratura:57179 Il business nero dei farmaci rubati Ritrovati antibiotici e integratori dopanti a casa di un inserviente SCAFATI. L'inchiesta Sotto accusa un infermiere e un operatore addetto alla logistica scoperto e allontanato © RIPRODUZIONE RISERVATA Nicola Sorrentino Farmaci custoditi nella farmacia dell'ospedale ritrovati nell'appartamento di un operatore del Cns. I carabinieri della tenenza di Scafati avviano un'inchiesta. Il fatto risale ad una decina di giorni fa, ma i militari agli ordini del tenente Saverio Cappelluti non avrebbero ancora concluso la loro attività investigativa. E questo, a causa di un possibile coinvolgimento di una seconda persona, un infermiere, che sarebbe collegato al furto consumato presso la farmacia che si trova all'interno dell'ospedale Mauro Scarlato. A far scattare l'allarme, la denuncia sporta dal medico che gestisce la farmacia territoriale del distretto sanitario di base Angri-Scafati. Il locale si trova ubicato al piano terra del nosocomio. L'addetto aveva segnalato ai carabinieri un ammanco cospicuo di farmaci e prodotti di vario tipo. Attraverso i primi accertamenti, con la raccolta di informazioni legate anche a chi avesse materialmente accesso alla disponibilità dei prodotti custoditi in farmacia, i carabinieri hanno individuato un possibile sospetto. Si tratterebbe di un operatore del Cns, addetto alla logistica. E cioè, di chi è deputato al trasporto delle attrezzature sanitarie e dei farmaci nei reparti del Mauro Scarlato. Insieme al personale impegnato nella logistica, c'è anche quello addetto alle pulizie, distinti dai primi grazie al colore della divisa che indossano sul posto di lavoro. Grazie ad una perquisizione domiciliare, i carabinieri hanno rinvenuto nell'appartamento dell'uomo una quantità non indifferente di farmaci. Nello specifico, antibiotici, guanti e prodotti dopanti. L'addetto avrebbe tuttavia fornito una giustificazione precisa per la presenza di quel materiale. L'operatore, nel mirino dei carabinieri per quanto trovato nella sua abitazione, è stato allontanato dal posto di lavoro. L'indagine dei carabinieri invece continua. I militari, avrebbero infatti delle prove che collegherebbero l'operatore del Cns ad una seconda persona, un infermiere. Le bocche restano cucite e nessuna ipotesi può essere al momento esclusa. L'attività investigativa è in corso per ricostruire il contesto nel quale si sarebbe consumato il furto. L'aver individuato il probabile autore è stato tuttavia possibile anche grazie ai controlli disposti dagli stessi militari, all'interno dell'ospedale. Parte del personale medico ha infatti confermato la presenza di carabinieri in borghese, nelle scorse settimane. Ad essere attenzionata vi era, al di là di alcuni punti strategici, proprio la farmacia. Il locale è stato infatti già soggetto ad alcuni tentativi di furto. Se qualche anno prima, la sottrazione di medicinali riuscì ad andare in porto, diversi mesi fa le cose andarono diversamente. L'allarme e il successivo intervento dei vigilantes riuscì ad evitare un furto ingente di eritropoietina. Il farmaco, utilizzato per i malati di cancro e illegalmente anche come sostanza dopante, risultò essere l'obiettivo di due malviventi. In quella circostanza, la coppia riuscì solo a trafugare il materiale, ma dovette darsi alla fuga a causa dell'attivazione dell'allarme. I ladri lasciarono a terra alcune confezioni del farmaco (molto costoso) e gli arnesi da scasso utilizzati per aprire il frigorifero della farmacia. Diversa invece la circostanza relativa a quest'ultimo furto, sul quale sarebbe stato già individuato il responsabile. L'informativa dei carabinieri, che non escludono collegamenti con il tentativo andato a vuoto tempo fa, sarà spedita al sostituto procuratore di turno, una volta completata. Le indagini mirano a ricostruire la dinamica dell'episodio, mettendo insieme tutti gli indizi raccolti e che attualmente porterebbero al coinvolgimento di due persone. L'attenzione resta alta, visti anche i precedenti registrati in passato presso gli altri presidi ospedalieri dell'Agro e a quel «mercato nero» di prodotti farmaceutici, più volte finito nel mirino della magistratura. Inchiesta Maxi blitz dei carabinieri: sequestrata una grande quantità di farmaci rubati VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 05/03/2016 46 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Scafati Maxi blitz dei carabinieri dopo settimane di indagini in incognito tra le corsie dell'ospedale Scarlato 05/03/2016 Pag. 3 Ed. Milano diffusione:308087 tiratura:395884 L'ospedale lascerà Bruzzano, presentato il piano d'espansione a Ville Turro Parere negativo dalla Commissione paesaggistica. Rotelli: apriamo il dialogo La fusione Insieme al Galeazzi si trasferirà l'istituto Sant'Ambrogio: nasce un polo generalista La procedura Il Gruppo San Donato ha dieci giorni di tempo per presentare le sue contro-osservazioni Simona Ravizza Il rischio paventato è di un impatto ambientale insostenibile. Lì, nel parco rigoglioso e accogliente di via D'Ancona, tra via Padova e viale Monza, davanti alle sette palazzine del San Raffaele di Ville Turro, è pronto a trasferirsi il Galeazzi, il più grande ospedale ortopedico di Milano e d'Italia (15 mila ricoveri l'anno). È un trasloco di 7 chilometri e mezzo in linea d'aria, che promette di rivoluzionare l'offerta sanitaria accreditata con il servizio sanitario di una parte di città. L'idea non è solo di fare lasciare al Galeazzi e ai suoi 364 posti letto il quartiere di Bruzzano dov'è da più di 50 anni, ma anche unirci l'istituto Sant'Ambrogio, con altri 119 posti letto, oggi in via Faravelli, zona Fiera. Le specialità di entrambi si fonderanno. Così le cure ortopediche si uniranno a quelle cardiovascolari e da poli scientifici di fatto mono-specialistici si passerà a un ospedale generalista (con cure che si estendono anche alla neurochirurgia, chirurgia vascolare, generale, plastica e maxillofacciale, urologia, medicina e oncologia). La decisione è della famiglia Rotelli, che guida il Gruppo San Donato, di cui dal Duemila fa parte anche il Galeazzi: la volontà è di fare nascere un ospedale da 550 posti letto, con un mega-edificio a vetri di 80 mila metri quadrati su dieci piani. L'investimento è da 120 milioni di euro. Ma il progetto viene considerato incompatibile con il contesto urbano in cui si colloca: è la convinzione almeno del Comune che, con la Commissione paesaggistica, ha appena bloccato il permesso di costruire. «Il problema principale è l'assoluta incoerenza dell'abnorme massa volumetrica all'interno del pregevole insediamento storico di Ville Turro - si legge nel parere di Palazzo Marino -. Nell'articolato tessuto urbano di Turro oggi convivono edifici di una misura costante. E ci sarebbe, poi, un impatto eccessivo sul Parco e sul Naviglio della Martesana». I terreni sono di proprietà della famiglia Rotelli perché all'inizio del 2012 ha acquistato l'ospedale San Raffaele. Ma senza l'autorizzazione a costruire il progetto è destinato ad arenarsi. Il Gruppo San Donato adesso ha dieci giorni di tempo per presentare le sue osservazioni: «Altrimenti si provvederà alla formale adozione del provvedimento di diniego». Ma Paolo Rotelli, 26 anni, alla guida del gruppo di famiglia dopo la scomparsa del padre Giuseppe, è ottimista: «L'intenzione è di avviare un dialogo aperto e costruttivo con il Comune - dice -. E siamo certi che le nostre motivazioni saranno ascoltate: in gioco c'è un progetto sanitario importante per Milano, che così avrà un nuovo ospedale d'eccellenza nel cuore della città e totalmente autofinanziato. Come ultima ratio siamo pronti a fare ricorso». Una su tutte, per il momento, la richiesta al Comune: «Ci servono almeno trenta giorni di tempo, anziché dieci, per potere rispondere alle osservazioni della Commissione paesaggistica - sottolinea Rotelli -. È solo una questione estetica». Il problema è sul tavolo dell'assessore all'Urbanistica, Alessandro Balducci: «Mi aspetto di avere nei prossimi giorni un incontro con la proprietà, per pensare a un nuovo progetto che non sia solo razionale dal punto di vista del funzionamento ospedaliero, ma anche armonioso nel contesto ambientale e urbano». Il Galeazzi è della famiglia Rotelli dal Duemila: l'ospedale fu acquistato dall'imprenditore Antonino Ligresti a tre anni di distanza dall'incidente alla camera iperbarica che provocò undici morti (in contemporanea il Gruppo San Donato comprò, per un totale di 290 miliardi di vecchie lire, anche la clinica Madonnina, la Città di Milano e il Policlinico San Pietro e San Marco di Bergamo). I terreni di Ville Turro dove dev'essere trasferito l'ospedale hanno un'estensione di 48 mila metri quadrati, oggi occupati per due terzi dagli ambulatori del San Raffaele. I tempi previsti per la realizzazione della nuova costruzione sono da record: quattro anni dal momento dell'autorizzazione . VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 05/03/2016 47 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Nuovo Galeazzi, pronto il progetto Il Comune frena: impatto eccessivo 05/03/2016 Pag. 3 Ed. Milano diffusione:308087 tiratura:395884 VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 05/03/2016 48 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato @SimonaRavizza © RIPRODUZIONE RISERVATA Paolo Rotelli Confidiamo che le nostre ragioni saranno ascoltate Se costretti andremo al Tar Alessandro Balducci Incontrerò la proprietà: il nuovo progetto sia in armonia con il contesto ambientale e urbano La parola privato accreditato La Sanità privata, profit e non profit, può essere accreditata con il servizio sanitario nazionale. In questo caso il cittadino si può rivolgere agli ospedali privati gratuitamente, salvo il pagamento del ticket come per il pubblico Foto: La fotogallery con le immagini del progetto del nuovo ospedale Galeazzi sul sito Internet milano. corriere.it 05/03/2016 Pag. 2 Ed. Bari diffusione:262053 tiratura:371646 "Tagli dettati da Roma" il fuoco amico di Sel sulla sanità di Emiliano L'ex assessore Fiore attacca Decaro: "Non resti in silenzio" A Molfetta e Corato sindaci in campo. Triggiano in piazza Il vendoliano Bavaro: "A questo punto possiamo dare la delega direttamente a qualche dirigente ministeriale" Natalicchio: "Nel Sud Barese ci sono ancora 300 posti letto mentre nel Nord Barese saranno meno di 160. Chi sa dirci il perchè?" UN piano sbagliato, realizzato difendendo più i rapporti di forza all'interno del Pd che le esigenze del territorio e architettato come se ci fosse un vero e proprio commissariamento della sanità regionale. Il piano di riordino ha un nuovo nemico, questa volta all'interno della maggioranza. L'attacco viene sferrato dalla sede regionale di Sel a Bari. Qui il consigliere regionale di Noi a Sinistra, Mino Borraccino, insieme al segretario di Sel Puglia, Nico Bavaro, e al professore dell'Università di Bari, Tommaso Fiore (già assessore regionale alla Sanità), smontano pezzo per pezzo la delibera con cui lunedì scorso il presidente della Regione, Michele Emiliano, ha avviato il piano di riorganizzazione ospedaliera. Quel piano - dicono in Sel - sembra scritto dai dirigenti romani dei ministeri della Salute e dell'Economia, la Regione lo ha applicato in maniera fin troppo zelante: «A questo punto - provoca Bavaro - diamo la delega direttamente a qualche dirigente ministeriale». In realtà il piano di riordino, inviato a fine febbraio negli uffici del ministero della Salute, è servito proprio a scongiurare un commissariamento della sanità pugliese. Ma questo per Tommaso Fiore, in qualche maniera è già in atto «nei piani di rientro che tutte le strutture sanitarie regionali dovranno fare a partire da quest'anno». L'ex assessore non risparmia critiche anche al sindaco di Bari, Antonio Decaro: «Vorremmo capire cosa pensa degli interventi all'interno della città metropolitana (riferendosi ai tagli degli ospedali di Terlizzi e Triggiano, ndr). Non può continuare a fare il pesce in barile raccogliendo le cicche di sigarette in città. Su questa cosa deve intervenire». L'idea è quella di salvare il salvabile nel momento in cui la delibera approderà in consiglio regionale per un'analisi puramente consultiva da parte dell'assemblea di via Capruzzi. «Chiederemo a Emiliano di svolgere quella attività di concertazione che non c'è stata, esaminando la delibera punto per punto e correggere almeno gli errori più macroscopici». Secondo Fiore, la Puglia non può ridurre ancora il suo numero di posti letto per acuti, "perché il sistema non reggerebbe". Al consigliere Borraccino il compito di ricordare i territori più colpiti dal piano, dal Salento e tarantino fino ai monti Dauni e al Nord Barese. Ma le proteste non restano confinate tra le sedi di partito. Non c'è giorno in cui non ci sia una manifestazione di piazza nei vari Comuni colpiti dai tagli ai loro rispettivi ospedali. Ieri è stato il turno di Molfetta e Corato. I due primi cittadini Paola Natalicchio e Massimo Mazzilli, insieme al capogruppo di Noi a Sinistra in consiglio regionale, Guglielmo Minervini, hanno visitato gli ospedali dei due paesi, chiedendo alla Regione di eliminare i tagli alle due strutture contenuti nel piano: «Nel Sud Barese ci sono ancora 300 posti letto accusa il sindaco di Molfetta, Natalicchio - mentre nel Nord Barese ora saranno meno di 160. Questa è la prima cosa che deve spiegarci il presidente Emiliano». Questa mattina invece la protesta si sposta tra le strade di Triggiano. È qui che il comitato "Noi ci siamo" costituitosi spontaneamente su Facebook a cui hanno già aderito oltre 2600 persone organizzerà per oggi un corteo contro la chiusura dell'ospedale Fallacara. Segnali di tensione anche all'interno dello stesso Pd. Questa volta è il barlettano Filippo Caracciolo a protestare. «È inaccettabile l'azzeramento di posti letto dell'unità terapia intensiva coronarica all'ospedale Dimiccoli - attacca il consigliere regionale - mi appello all'assessore alla Sanità, Emiliano». Nessun commento dagli uffici regionali dove ci si prepara a un'altra deadline. È previsto per lunedì prossimo l'incontro a Roma tra i tecnici della Regione e quelli dei ministeri della Salute e dell'Economia. Sul tavolo la questione del programma operativo, la seconda fase del primo piano di rientro risalente al 2012. Da quel piano la Regione non si è ancora completamente tirata fuori. Nel prossimo incontro bisognerà capire se sia arrivato il momento di chiudere quella fase. VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 05/03/2016 49 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Le scelte della politica 05/03/2016 Pag. 2 Ed. Bari diffusione:262053 tiratura:371646 VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 05/03/2016 50 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato LA SCHEDA IL PIANO DI RIORDINO Prevede la chiusura e la riconversione di 8 ospedali a Triggiano, Terlizzi, Trani, Corato, Mesagne, Fasano, San Pietro Vernotico e Grottaglie I VINCOLI La legge di stabilità impone il piano di rientro a tutte le Asl che registrano nei loro bilanci una differenza tra costi e ricavi superiore al 10 per cento LA POLEMICA Per Sel Puglia il piano di riordino così com'è corrisponde a una sorta di primo commissariamento del sistema sanitario regionale bari.repubblica.it PER SAPERNE DI PIÙ Foto: MOLFETTA Foto: L'ospedale "Don Tonino Bello" a causa dei tagli passa da 101 a 76 posti letto e perde anche i reparti di cardiologia e urologia Foto: Sit in davanti al Policlinico di Bari contro i tagli agli ospedali imposti dal piano di riordino Foto: CORATO Foto: L'ospedale "Umberto I" deve rinunciare ai reparti di ostetricia, pediatria e cardiologia, quest'ultimo mai aperto Foto: TRIGGIANO Foto: Il "Fallacara" perderà la classificazione di ospedale rinunciando a 70 posti letto e diventerà il primo centro risvegli pugliese PROFESSIONI 2 articoli 05/03/2016 Pag. 9 L'Unità diffusione:22216 tiratura:57915 Quarant'anni di coop rosse: la storia di un modello (frenato) da rilanciare Il racconto in prima persona di chi l'ha portata ad essere leader della distribuzione m. fr. In un momento dicile raccontare la storia delle Coop rosse in modo lucido e preciso è prima di tutto un merito storico. Un merito che va subito dato a Vincenzo Tassinari. Lo storico presidente di Coop Italia (fino al 2013), la più grande cooperativa rossa del Paese, un gigante da 12 miliardi di fatturato e 55mila dipendenti, leader nella grande distribuzione in Italia. Insieme a Dario Guidi, Tassinari racconta oltre 50 anni di cooperazione in Italia. Nato nel 1949 ne è stato parte integrante per buoni 40, partendo dall'ormai lontano 1975 quando da neolaureato entrò alla Camst, la storica mensa bolognese fondata nel dopoguerra dal partigiano Gustavo Trombetti, compagno di cella di Antonio Gramsci sotto il fascismo. Se nell'immaginario collettivo contemporaneo le "coop rosse" vengono considerate favorite dal sistema politico, Tassinari dimostra fatto dopo fatto che in realtà la politica - specie quella nazionale - è sempre stata avversa. L'articolo 45 della Costituzione ("La Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata. La legge ne promuove e favorisce l'incremento con i mezzi più idonei e ne assicura, con gli opportuni controlli, il carattere e le finalità") è rimasto sostanzialmente lettera morta. Anzi, le leggi sono quasi sempre state di intralcio per le cooperative, ancor di più per quelle rosse, quelle emiliane e toscane, espressione del Pci. Dalla legge del 1971 sulla programmazione del settore commercio passando per la legge contro le vendite sotto costo del 1998 (governo di centrosinistra) per arrivare al blocco delle liberalizzazioni sulle parafarmacie per finire con la chiusura decretata dall'Antitrust della Centrale italiana (la centrale di acquisto prodotti capeggiata da Coop) nel 2014, Tassinari dimostra come «il ritardo della distribuzione moderna sia causato in larga parte dalle scelte e dall'impostazione che il mondo politico e il parlamento hanno sostenuto»: dunque «alla cooperazione nessuno ha regalato niente». Dal primo spaccio alimentare di Torino nel 1854, come in tutta Europa, la cooperativa di consumi di oggi è figlia di un altro ex partigiano, il toscano (in un'alternanza con gli emiliani che continua a tutt'oggi) Mario Cesari che nel dopoguerra unì 3mila cooperative in un percorso progressivo di unificazione che oggi è arrivato a quota 9 con 1.454 punti vendita che puntano «sulla convenienza e la difesa del potere d'acquisto delle famiglie» unito alla «capacità di unire alla convenienza garanzie sulla qualità e la salubrità dei prodotti», come conferma ad esempio la certificazione delle materie prime che Coop Italia garantisce sui suoi prodotti dal 2013. Il primo iperCoop è quello di Bonola, vicino a Milano nel 1980. E da lì parte un'altra storia. Da qualcuno giudicata un gigantismo negativo. Passando per lo slogan "La Coop sei tu, chi può darti di più", per gli spot di Woody Allen o con Peter Falk, Tassinari ha portato Coop Italia a diventare leader in Italia. Nel 1995 andò vicinissimo all'acquisto di Standa di Berlusconi («avevo un assegno da 640 miliardi di lire garantito da 5 cooperative di consumatori e 3 società del mondo Conad»), ma poi tutto saltò: «C'è chi dice che fu solo una questione politica», dimostrando assieme alle mancati acquisizioni di Rinascente dagli Agnelli, che «la distribuzione moderna è una Cenerentola della nostra economia», «non la portaerei che diceva Mitterand», perché «non si è mai fatto prevalere l'interesse generale né favorito lo sviluppo economico del paese». E si arriva poi alla guerra con quel Bernardo Caprotti di Esselunga, costola del primo supermercato aperto in Italia da Rockfeller nel 1957. Una guerra che con il famoso libro "Falce e carrello" in cui Caprotti attaccava le Coop è finita in tribunale. Tassinari evita polemiche e ricorda semplicemente «la condanna definitiva per concorrenza sleale» che ebbe Esselunga contro Coop Liguria. Oggi Coop è alleata di Oscar Farinetti di Eataly nel progetto Fico, Fabbrica italiana contadina che sta sorgendo a Bologna e punta ad essere «un attore del mercato». La critica che molti fanno deriva dal caso Unipol, quando Tassinari appoggiò Consorte nella scalata alla banca Bnl. La finanziarizzazione delle coop testimoniata anche dai recenti fallimenti di alcune cooperative che PROFESSIONI - Rassegna Stampa 05/03/2016 52 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato IL LIBRO DI TASSINARI, PER 25 ANNI A CAPO DI COOP ITALIA 05/03/2016 Pag. 9 L'Unità diffusione:22216 tiratura:57915 PROFESSIONI - Rassegna Stampa 05/03/2016 53 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato raccoglievano risparmi nel Nord Est. La risposta di Tassinari è complessa: sul fronte degli scandali si ribadisce come «questa è una storia di uomini per bene, nella quale non ci sono stock option, né arricchimenti personali rispettando le regole che ci siamo dati; gli episodi negativi che ci sono stati non possono cancellare questa realtà». Sul punto toccato nella prefazione anche dal parlamentare Pd Yoram Gutgeld («il sistema della cooperazione deve evitare chi si dionda la percezione che il meccanismo cooperativo serva prima di tutto per ottenere agevolazioni fiscali») o delle paghe orarie scandalose (pochi euro) date da alcune cooperative sociali ai propri soci-dipendenti e sulle critiche alla poca partecipazione e ad una sostanziale cesura del modello cooperativo recente col mutualismo partecipativo delle origini Tassinari risponde riproponendo un modello di governance «duale, nel quale c'è un consiglio di gestione che deve far funzionare al meglio l'impresa e applicare gli indirizzi definiti dalla proprietà attraverso il consiglio d'indirizzo e sorveglianza, che potrebbe anche avere al suo interno i rappresentanti dei lavoratori e dei soci». Il dibattito è aperto. Ma è necessario. Per non rischiare di mandare a mare una storia gloriosa. Ripartendo però dalle radici e da valori («il potere democratico esercitato dai soci») che forse il tempo sta arrugginendo. 05/03/2016 Pag. 13 I ribes più forti del cortisone contro la pollinosi Non solo i farmaci sono efficaci contro gli allergeni. Perché la natura offre cure alter native, ma altrettanto valide, come il ribes che equivale ad un cortisone naturale. Il suo gemmoderivato, infatti, funziona come il farmaco equivalente senza averne, però, gli effetti collaterali. Il ribes nero andrebbe assunto già a partire dal mese di gennaio, come prevenzione. Adatto anche ai bam bini, ma dai tre anni di età in sù. Molto ef ficaci, per prevenire le allergie stagionali, sono pure gli oligoelementi. In particolare, il rame svolge un ruolo cruciale nel rinforzare l'organismo nei confronti dei maggiori aller geni presenti in natura. La terapia è adatta anche ai bambini, questa terapia naturale funziona meglio se iniziata con un certo an ticipo rispetto ai periodi di fioritura. PROFESSIONI - Rassegna Stampa 05/03/2016 54 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato DOLCI CURE