Nr. 35 - GENNAIO 2016 - Comune di Castelnuovo Scrivia

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Nr. 35 - GENNAIO 2016 - Comune di Castelnuovo Scrivia
Esclusiva
Sarà presentato un nuovo progetto?
Colpo di scena: cambia la società
della centrale a biomasse di Casei
C
i sono novità sul fronte della progettata e mai realizzata Centrale a Biomasse di Casei:
pare che la società che aveva ricevuto tutte le autorizzazioni dalla Provincia di Pavia abbia
abdicato in favore di una nuova cordata che comprenderebbe importanti gruppi energetici italiani. Il motivo è semplice: non sono riusciti a garantire i finanziamenti necessari per iniziare. I famosi soldi pubblici che mai, come in questa occasione, sono davvero sprecati. Non solo,
aumentano un carico di inquinamento che ha raggiunto proprio quest’anno i massimi livelli. La
nuova Ditta proporrà qualche variazione al progetto per riuscire a rientrare in una nuova serie
di finanziamenti. Ciò però imporrà l’avvio di un nuovo procedimento sul quale, sicuramente, coloro che hanno proposto il ricorso al TAR continueranno con la loro opposizione. A meno di una
radicale trasformazione progettuale che possa ripensare l’intera zona con scenari del tutto nuovi.
Ripercorriamo le tappe che hanno portato a questo progetto che con buone probabilità possiamo
considerare ufficialmente decaduto e sostituito da uno nuovo in arrivo.
Ottanta milioni di euro
Si trattava di produrre energia, anziché zucchero, dopo l’assurda chiusura di uno zuccherificio
perfettamente funzionante. Spesa a carico dello Stato e della U.E. di circa 80 milioni di euro.
Copertura in cemento di aree agricole ricchissime d’acqua, per una superficie di 240 pertiche.
Un grosso bruciatore, con fumi al camino a 80 gradi, che doveva incenerire 75.000 tonnellate di
sorgo, insieme ad altre 34.000 tonnellate di biomasse legnose.
Le caratteristiche negative erano molte, ma soprattutto si segnalava l’uscita giornaliera dal camino di 52 tonnellate di fumi e vapori. Aggiungiamo le 36 tonnellate al giorno di residui legnosi
e ceneri.
Contro la proposta - sostenuta dal cosiddetto
manager Mario Resca, dai sindacati, dai Comuni pavesi e relativa Provincia, dalle associazioni
agricole (esclusa la Coldiretti) - si opposero Castelnuovo e altri cinque Comuni, ma alla fine il
TAR respinse le loro obiezioni.
Che cosa è cambiato da allora ed esattamente
da quando nel giugno del 2013 venne collocato
il cartello con l’indicazione dell’apertura del cantiere? Sono stati acquistati i terreni (e qualcuno
ci ha guadagnato, compresa la Diocesi), è stato
recintata tutta la zona, una lunga strisciata di
asfalto la attraversa completamente e... poco altro).
L’area è in evidente stato di blocco da almeno un anno
In piedi rimane ancora il cartello che potete vedere sullo sfondo della foto; la recinzione in alcuni
tratti sembra sparita; mucchi di rifiuti ne costellano gli slarghi; a sorvegliare il luogo si scorgono
solo un paio di gentili signorine un po’ scosciate.
Per ben due autunni l’intera area si è allagata per l’emersione delle acque di falda qui assai superficiale (la zona da secoli viene denominata Venezia). La ventina di operai messi in mobilitazione
dallo zuccherificio hanno trovato tutti una sistemazione mentre i pochi neo assunti per l’avvio
dei lavori sono già stati licenziati.
La sperimentazione della coltivazione del sorgo, in accordo con due delle tre associazioni agricole, quest’anno pare non abbia avuto luogo.
Evidentemente i soldi che si sperava di ricavare da questa strana trasformazione dalla barbabietola-zucchero al sorgo-calore non sono arrivati, ma non si sa mai... ed ecco che la provincia di
Pavia ha concesso, a licenza scaduta nel 2015, una proroga di qualche anno.
A parte l’irrazionalità dell’opera sono emersi con evidenza due ulteriori aspetti.
- Le norme europee indicano, dinanzi a un nuovo produttore di calore e fumi, che si chiudano
caldaie private di pari entità complessiva, cosa che a Casei non è prevista, per cui tutto finirebbe
disperso in atmosfera.
- Le recenti polemiche relative all’effetto serra e al costante aumento di PM10 e altre sostanze
pericolose hanno individuato, più che nel traffico veicolare, una causa derivante dall’eccessiva
combustione di biomasse e dalle emissioni provenienti dalle ciminiere. Ricordiamo che la nostra
zona è soggetta a 114 giorni di superamento annuale della quota 50 di PM10, con punte sino a
quota 150.
(Riproduzione riservata)
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IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 1 – Gennaio 2016
In breve
Vacanze ad Alassio
Si svolgeranno dal 9 al 23 febbraio presso
l’ormai consueta località della Riviera ligure.
Il soggiorno all’Hotel Adler. Presso l’ufficio
segreteria o l’Urp sono aperte le iscrizioni. I
costi sono uguali allo scorso anno.
Sarà ampliata
la discarica di Molino
Con determina dirigenziale, terminate le
sessioni previste dalla Conferenza dei Servizi, la Provincia di Alessandria ha autorizzato
l’ampliamento della discarica gestita ormai
da parecchi anni dalla Irweg. Si tratta della
conclusione di un lungo iter che ha visto la
partecipazione non solo dei Comuni della
Bassa Valle Scrivia ma anche dell’Ente Parco del Po. I codici dei prodotti ammessi al
conferimento si sono ridotti essenzialmente
a tre e l’altezza dei cumuli dai dieci richiesti
passa a tre metri. Al Comune di Molino l’affido dei controlli delle tipologie delle merci e
dei regolari conferimenti.
Stato Civile:
i numeri del 2015
Nati - 30 sono i bambini castelnovesi nati
nel 2015 – 9 maschi e 21 femmine.
Nel 2014 i nati furono 54 - Nel 2013, 41.
I nati con cittadinanza italiana sono 25, gli
stranieri 5 (di cui 1 comunitario e 4 extracomunitari).
Luoghi di nascita: Novi Ligure 13 nascite,
Voghera 13, Torino 2, Vigevano 1, Stradella 1.
Nate n. 2 coppie di gemelli (4 femmine).
Le nascite avvenute da coppie coniugate
sono state 20, quelle da coppie non coniugate 10.
Tra i nati il nome più diffuso è “Giulia”.
Morti - I castelnovesi deceduti nel 2015
sono stati 77 – I maschi 31, le femmine 46.
La più anziana era una donna nata nel 1918,
il più giovane un ragazzo nato nel 1994. Nel
2014 i morti furono 72, nel 2013, 74.
Matrimoni - L’ufficio di Stato Civile ha registrato n. 16 matrimoni, 7 dei quali celebrati a Castelnuovo, 9 fuori Castelnuovo. Di
questi 16 matrimoni, 9 sono stati celebrati
con rito civile (4 a Castelnuovo e 5 in altro
Comune) e 7 con rito religioso (3 nella Parrocchiale di Castelnuovo, 4 in una chiesa di
altro Comune). Nel 2014 furono registrati 20
matrimoni (8 civili e 12 religiosi).
Cittadinanza - 27 cittadini castelnovesi
di origine straniera (n. 11 marocchini, n. 8
indiani, n. 4 rumeni, n. 2 albanesi, n. 1 brasiliana e n. 1 thailandese) hanno ottenuto
nel corso del 2015 la Cittadinanza Italiana.
Nel 2014 gli stranieri divenuti italiani sono
stati 10.
Contenzioso
Si è chiusa favorevolmente la lunga vertenza con l’impresa esecutrice
Il collegio arbitrale approva la transazione
per la chiusura contabile dei lavori al nido
La ditta chiedeva 220mila euro in più. Il Comune in perizia di variante ne
riconosceva 60mila. Il collegio decide 85mila di cui 76mila a carico del Comune
S
i è chiusa in dicembre la lunga vertenza che vedeva
impegnata l’amministrazione comunale con la
Ditta Fratelli Pancot di San Salvatore Monferrato
che all’epoca dei fatti vinse l’appalto per l’ampliamento
dell’asilo nido. La contabilità non era stata chiusa perché
nel frattempo, dopo aver terminato i lavori e non apposto
riserva alcuna sul registro di contabilità, l’imprenditore edile
non volle sottoscrivere la perizia di variante che riconosceva
una somma di lavori eseguiti in più rispetto al progetto.
In buona sostanza, si accennava ad alcune variazioni di
legge intervenute sull’impiantistica nel corso degli anni e
quindi da adeguare in corso d’opera, ad un ampliamento
del collegamento fognario, alla tinteggiatura e a piccoli
interventi in economia proposti per l’aderenza del fabbricato
a quello già esistente. La direzione lavori stimò in circa 60
mila euro il corrispettivo della variante che rientrava nelle
somme a disposizione per effetto del ribasso d’asta. Variante
che non fu mai accettata perchè ritenuta sottostimata.
Iniziò una lunga vertenza e si arrivò alla proposta di
Commissione di Accordo Bonario (ossia tre membri
nominati uno dal Comune, uno dalla Ditta e il terzo, con
le funzioni di Presidente, scelto dai due commissari),
che esaminò tutte le richieste avanzate, le contestazioni
effettuate e i rilievi previsti dalla legge e nella formulazione
della proposta confermò ciò che la direzione lavori
proponeva nella variante nel frattempo approvata dalla
Giunta comunale e quindi fatta propria. La Ditta non accettò
e avanzò nel giugno del 2014 la domanda
introduttiva di giudizio arbitrale. Una nuova
In seguito
Commissione dunque, stavolta con poteri
più ampi: ossia ciò che decide il Collegio va
rispettato ed è possibile ricorrere una sola
volta di fronte alla Corte d’Appello di Torino.
Il Comune propose il suo arbitro, così fece
la controparte e successivamente venne
nominato il Presidente del Collegio arbitrale.
Al Collegio la Ditta chiese di riconoscere
in suo favore oltre 220 mila euro di lavori,
interessi e spese. Il Comune ribadì la proposta
della Variante ossia 60 mila euro. Come si può
vedere un abisso tra le stime confezionate per
il Collegio. Gli Arbitri nel frattempo fecero un
sopralluogo e indicarono in una sommaria
stima una differenza di cifre pari a 115 mila
euro. Seguirono incontri tra i legali, con il
collegio, con l’Ente e con la Ditta e lo stesso
collegio formulò una proposta transattiva
prevista dalla legge che non richiede la
procedura ex art.194 ossia di riconoscimento
di legittimità di un debito fuori bilancio ma
come sancito dalla stessa Corte dei Conti
“non può essere ricondotto al concetto di
sopravvenienza passiva e dunque alla nozione
di debito fuori bilancio”. Il Collegio arbitrale ha dunque
formulato una proposta sottoponendola a entrambe le parti:
che sia riconosciuta all’Impresa una somma tra gli 80 e i
90 mila euro dovuta ai maggiori lavori che risulterebbero
eseguiti e rispetto ai quali sarebbe riconducibile un
arricchimento senza causa in capo al Comune essendo
gli stessi lavori divenuti utili all’opera e a una quota
omnicomprensiva di interessi, spese generali infruttifere ed
eventuale rivalutazione. Nell’ambito dell’accordo il Comune,
affinchè l’eventuale proposta accettata fosse tombale, ha
chiesto la partecipazione dei professionisti coinvolti e del
RUP che hanno aderito sottoscrivendo il definitivo atto
transattivo che stabilisce il versamento di 85 mila euro alla
Ditta e chiude la lunga lite. La Giunta comunale con i pareri
di competenza ha deliberato in merito giudicando positiva
la proposta perché si evitano ulteriori spese (ad esempio la
nomina del CTU del Tribunale), si allontana la possibilità
di un eventuale e costoso ricorso se ciò che sarebbe stato
proposto con sentenza non fosse stato aderente allo stato
reale delle cose, si riconosce il lavoro fatto, peraltro già
contabilizzato quattro anni prima e mai accettato. E, infine,
che la somma proposta e versata dal Comune (a. 76.500,00)
con la partecipazione dei professionisti e del Rup
(a. 8.500,00) è sicuramente vantaggiosa e molto vicina alla
proposta di accordo bonario (60 mila euro) piuttosto che alla
richiesta formulata in sede di giudizio dalla ditta Pancot (220
mila euro).
(Riproduzione riservata)
alle verifiche strutturali
Realizzato un intervento
di protezione nelle aule
Nell’ultima seduta
del 2015 sono
stati approvati
gli esecutivi per
l’ampliamento del
cimitero,
i marciapiedi di
viale IV novembre
e il tetto delle
scuole elementari
Nel mese di dicembre, quando le scuole erano chiuse
per le vacanze, il team di ingegneri incaricati dal Comune di compiere le necessarie verifiche, finanziate in parte
dal programma del Governo la Buona Scuola, ha consegnato i risultati all’ufficio tecnico. Sono state evidenziate
tre controsoffittature realizzate negli anni Cinquanta negli
spazi della primaria al pianterreno per le quali era preferibile proteggere la base in latero-cemento. Alla riapertura
delle attività scolastiche le tre aule sono state isolate e si
è intervenuto con la posa di una apposita rete. Per quanto riguarda i nuovi marciapiedi e il tetto delle scuole, sono
stati approvati i progetti esecutivi e si stanno attivando le
procedure legate alla gara d’appalto per la consegna dei
lavori. Per il cimitero stessa sorte con la sola attesa del
trasferimento del Mutuo dalla Cassa DDPP che dovrà
convertirlo dalla precedente autorizzazione rilasciata per
il palazzetto. Progetto poi abbandonato per effettuare la
ristrutturazione completa di quello esistente.
IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 1 – Gennaio 2016
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L’inchiesta
Per la rete idrica
soldi, tempi e modi,
i conti non tornano
e neppure i lavori
Dodici miliardi delle vecchie lire per il famoso
“tubone” che non vede ancora la luce.
Un progetto intelligente e concreto, caduto nelle
mani sbagliate e in un carosello di società
C
orreva l’anno 2001, più o meno in
questo periodo, quando il titolo del
quotidiano “La Stampa” annunciava
a pagina 45 uno dei più grandi finanziamenti per le reti idriche mai ottenuto in precedenza: “Pronti 12 miliardi per la rete idrica”
era l’occhiello su un titolo a caratteri cubitali
“Un solo acquedotto per la Bassa Valle Scrivia”. Un’idea interessante, un finanziamento
legato allo sviluppo e alla tutela, sicuramente lungimirante alla luce dell’inquinamento
con cui si sta combattendo in questi mesi
dopo i noti furti di benzina dall’oleodotto.
Peccato, però, che dal 2001 ad oggi, una
quindicina d’anni, si siano fatti un po’ di lavori rompendo strade, sotterrando tubi, lasciandone marcire altri sulla strada e niente
più. Il titolo è rimasto sulla carta, il progetto
non è ancora realizzato e la paura che possano inquinarsi le falde che alimentano gli
acquedotti sempre elevata. Se fossero stati
rispettati i tempi, di un progetto certamente
ambizioso e moderno, a quest’ora non saremmo a perdere le notti in attesa dell’ultima analisi dell’acqua disponibile. E, invece,
la nostra Salerno-Reggio Calabria, giusto
per i tempi ce l’abbiamo in casa.
Il “Tubone”
Il finanziamento di 12 miliardi e 300
milioni di vecchie lire era stato concesso
a fronte del progetto di “Interconnessione degli acquedotti della Bassa Valle
Scrivia” e rientrava nell’accordo siglato
tra il Ministero del Bilancio e la Regione
Piemonte per il potenziamento del settore infrastrutture idriche di approvvigionamento e distribuzione delle acque
destinate al consumo umano. Parte del
finanziamento fu concesso all’allora Acibs
(Azienda Consortile Intercomunale Bacino dello Scrivia: la società che gestiva le
reti e che ha cambiato diversi acronimi
nella sua sigla) per 4 miliardi e 300 milioni, mentre 8 miliardi arrivavano dalla
Regione. Un bel gruzzolo di soldi con i
quali poter completare l’esecutivo dei lavori ossia della realizzazione di una linea
di adduzione per l’acqua che raccorda i
Comuni di Alluvioni Cambiò, Alzano Scrivia, Castelnuovo Scrivia, Guazzora, Isola
Sant’Antonio, Molino dei Torti, Pontecurone, Sale, Tortona e Viguzzolo. Un
intervento ambizioso che da Sale avrebbe
dovuto trovare l’interconnessione con
il comparto di Alessandria. L’allora vice
sindaco di Tortona, con delega ai lavori
pubblici, dichiarò alla stampa che i lavori
“inizieranno nel 2002 per concludersi nel
2004”. Una vana speranza.
L’interrogazione in Regione
Dopo quattro anni dall’auspicata fine dei
lavori alcuni consiglieri regionali proposero
un’interrogazione alla Giunta regionale.
Rimase, però, “inevasa” come si può leggere
dagli atti sul sito istituzionale. Era il 2008
e i consiglieri Botta, Casoni, Boniperti,
D’Ambrosio e Vignale in premessa scrivevano: “L’impegno della Regione Piemonte è
sopraggiunto anche in virtù del fatto che l’opera è considerata di prioritaria importanza
per garantire l’approvvigionamento idrico
alla città di Tortona, al tortonese e alla Bassa Valle Scrivia perché la captazione attuale
(era il 2008, oggi siamo nel 2016, mai più
SCHEDA/1
L’interrogazione in Regione nel 2008: quali sono state le ispezioni legate al controllo dei lavori?
I Consiglieri regionali Botta, Boniperti, D’Ambrosio, Vignale interrogano la Presidente della Giunta regionale e gli Assessori competenti
per conoscere:
-Se corrisponde al vero che lo stato di avanzamento dei lavori da
contabilità di cantiere è attualmente al 38% (dovevano finire 4 anni
prima,ndr)
-Se è veritiera la notizia secondo la quale l’avanzamento reale dei
lavori non contabilizzati porta la percentuale di avanzamento degli
stessi al 50% (ovvero i lavori sono al 50% ma non è stata fatta
ancora la contabilità e quindi ciò costituisce una violazione amministrativa)
-La quantificazione delle risorse ad oggi impiegate nella fase di realizzazione
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-Le reali difficoltà di tipo tecnico, amministrativo ed economico, che
impediscono all’Ente Appaltante di procedere nella realizzazione
dell’opera, essendo d’altro canto lo stesso Ente appaltante riuscito
nel frattempo a completare opere su depuratori e reti fognarie in
diversi comuni
-Lo stato di applicazione delle delibere dell’ATO6
-Quale sia la data ad oggi fissata per la conclusione dei lavori
-Se vi siano state ispezioni regionali legate al controllo dei lavori e
quali esiti siano scaturiti dagli stessi
-In quale stato si trovino le condutture posate per un valore di centinaia di migliaia di euro
-Se corrisponde al vero la notizia secondo la quale le stesse andrebbero sostituite a causa dello stato di abbandono in cui versano.
ULTIMORA
Inquinamento dei pozzi d’acqua
la situazione è in peggioramento
È costante il monitoraggio dei pozzi a valle della seconda effrazione sulla strada
provinciale per Tortona. Le analisi che sono state effettuate confermano la presenza di diverse sostanze inquinanti che si sono mosse dapprima oltre la provinciale
interessando la cascina Vecchia ed ora nella zona dello scolmatore. È coinvolto
tutto il gruppo delle cascine in quella zona abitate da sette famiglie. Pur essendo
costante il monitoraggio l’amministrazione comunale ha sollecitato la Convocazione urgente di una Conferenza dei Servizi per mettere in atto nuovi provvedimenti di
recupero e di barriera essendo molto vicino il centro abitato. Attraverso Gestione
Acqua si provvede inoltre a rifornire le cascine di sacchetti d’acqua preconfezionati.
vera fu quella previsione) è fatta con acque
superficiali del torrente Scrivia, soggetto in
passato a fenomeni di inquinamento per
sversamento di autobotti e l’acquedotto
esistente ha dorsali principali di adduzione
in esercizio da oltre 30 anni scarsamente
affidabili per l’interconnessione di possibili
fonti di inquinamento”.
Un altro milione di euro
Sempre nel 2004, non bastando 6 milioni
e passa di euro ne arriva un altro. Con
la delibera Cipe nr. 20 viene stanziato in
favore di Amias con la motivazione del
“completamento interconnessione acquedotti comuni della Bassa Valle Scrivia”.
L’obiettivo, come si legge in delibera, è
quello di realizzare la chiusura degli anelli
idraulici attualmente in corso d’opera inserite nell’accordo di programma quadro
Stato Regioni del luglio 2001.
L’Ambito Territoriale
Alessandrino
Come è noto, dopo le decine di passaggi
di mani (e piedi nel governo dirigenziale potremmo dire) e di sigle delle varie
società, la legge prevede l’istituzione
degli “Ambiti Ottimali”: noi veniamo
inseriti in quello alessandrino contrassegnato con il numero 6. Dal verbale
della seduta del 27 maggio 2014 si legge a che punto è questo famoso anello
di interconnessione (denominato più
semplicemente “tubone”) perché in
realtà doveva già essere in esercizio da una
decina d’anni. La Presidente, Rita Rossa,
attuale sindaco di Alessandria e presidente
della Provincia, chiese a Gestione Acqua
(l’attuale gestore e l’ultima sigla costituitasi
nei secoli dei secoli), con una formale diffida
qual era lo stato dell’arte e, soprattutto, dei
lavori. E qui si apre un dibattito infinito tra
i partecipanti alla riunione. D’Ascenzi, Tamburelli, Berutti, Ghiazza discutono in pratica
sui soldi, sulla capitalizzazione di ASMT,
sul socio di Voghera che non vuole debiti.
Nessuno che risponda al caso del tubone.
O, meglio, indirettamente si fa sapere che
“non è chiara la governante sui programmi
di investimento” circa il tentativo in atto da
parte di Gestione Acqua e di ASMT di trovare una soluzione in merito alla patrimonializzazione della società Gestione Acqua Spa
e circa la realizzazione del Programma degli
SCHEDA/2
Da 730 a 3650 giorni e non è ancora finita
L’Accordo di Programma Quadro del 2004 è il canale di finanziamento principe. Quello che stabilì
il finanziamento: “ACIBS di Novi Ligure (allora si
chiamava così) Interconnessione Tortona – Comuni
della Bassa Valle Scrivia – Alessandria costo totale
6 milioni e 70 mila euro.
In data 7 aprile 2005 è stata effettuata una consegna parziale dei lavori e constatato il concreto
ed effettivo inizio degli stessi. Il capitolato speciale
d’appalto prevede un tempo utile per l’esecuzione
dei lavori pari a 730 giorni naturali e consecutivi.
Di giorni ne sono passati 3650 e i lavori non sono
ancora stati terminati e non si sa se termineranno.
Nel frattempo in data 28 settembre 2007 si è provveduto ad approvare la prima perizia di variante e il
15 giugno 2009 sono state sottoscritte le convenzioni di “accollo” (perché cambiano i nomi delle Società di gestione) tra Amias-Gestione Acqua Spa
(società affidataria del Servizio Idrico Integrato) e le
Ditte affidatarie della fornitura e posa in opera delle
tubazioni che disciplinano la gestione operativa ed
economica dell’intervento progettuale. Il termine di
fine lavori indicato è stato determinato sulla base
della effettiva ripresa dei lavori, nonché in base alle
attività progettuali ancora da realizzare.
Quando, però, ad oggi, non si sa.
investimenti presentato dalla società medesima. Una babele in cui è chiara una cosa: i
lavori sono stati avviati, non sono completati, mancano ancora importanti tratti di posa
del tubo e, forse, i soldi sono finiti.
Dove sono finiti, però?
I Controlli della Regione
Solitamente, gli uffici regionali, sono molto
solerti. A volte fanno le pulci sui documenti
legati alla conclusione dei lavori. Manca
una virgola, rimandano indietro chiedendo
chiarimenti. Non c’è una firma, stessa sorte. Per lavori finanziati con poche migliaia
di euro. Chiedono documentazione, certificazioni, collaudi. E, soprattutto, il rispetto
dei tempi. Se vai fuori tempo massimo io
Regione ti tolgo il contributo. Ed è giusto
che sia così perché sono soldi pubblici e
vanno amministrati con competenza, coerenza e attenzione. Perché in quindici anni
la Regione non ha mai chiesto uno straccio
di documento? Non è mai intervenuta dicendo che sono passati dieci anni e i lavori
devono essere ancora oggi completati. Il
finanziamento del Cipe è sempre lì o caratterizzato da una scadenza. Nulla. A fronte
della più totale incompetenza dimostrata
sinora nessun provvedimento. Perché?
L’anno che verrà
Negli ultimi sei mesi del 2015, in qualche
Comune, tipo Molino dei Torti, sono stati
posati nuovi tubi. I lavori, però, non è dato
sapere in che percentuale siano stati realizzati. Ed è per questo motivo, e a fronte
dell’emergenza ambientale determinata
dagli sversamenti, che da Palazzo Centurione è partita una lettera a Gestione Acqua
e per conoscenza all’ATO6, alla Provincia
di Alessandria e alla Prefettura. Nella
missiva si chiedono i tempi per finire l’opera, se i finanziamenti necessari concessi
quindici anni fa sono sufficienti e se ci sono
ulteriori criticità negli stati d’avanzamento.
Si sottolinea l’attualità del progetto nel suo
scopo finale e si rivolge un pressante invito
affinchè si proceda spediti per chiudere i
lavori entro il 2016.
(Riproduzione riservata)
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Altri tempi / di Antonello Brunetti
Camilla Gropallo Centurione
l’ultima feudataria di Castelnuovo
C
astelnuovo, come avveniva per
della filanda quando chiedevano mitutti i Comuni, in passato aveva
gliorie rispetto alle 13 ore di lavoro
un feudatario. Il nostro paese
giornaliere e al misero compenso di
non fu particolarmente fortunato con
diciotto soldi al giorno. Mise a dispola componente maschile fra il xvi e xx
sizione il suo palazzo per crearvi un
secolo; invece ebbe una certa fortuna
ospedale dedicato ai feriti gravi della
nella linea femminile, da Giovanna
Prima guerra mondiale.
Marini a Camilla Gropallo.
Volle a Castelnuovo Giovanni FranLa genovese Camilla, sposatasi con
ceschetti, autore delle famose facciate
Giulio Centurione, uomo buono ma
di Santa Margherita e di Portofino, al
grossolano, corpulento e di modesti
quale affidò l’incarico di eseguire deinteressi culturali, ebbe subito la sticorazioni e affreschi di cui abbiamo
ma dei castelnovesi. Snella, ottima
ancora alcune testimonianze. Francavallerizza, decisamente avvenente,
ceschetti in quel periodo conobbe e
lunghi capelli castani, occhi azzurri,
sposò a Castelnuovo Ricola Soldini,
disponibile ad ascoltare chiunque,
sorella dello scrittore Pierangelo.
prodiga di sorrisi e di gesti affettuosi. Un ritratto di Camilla subito dopo le nozze del 1886. Fu fra le promotrici della costruzioTutti sapevano che i rapporti con il
ne della ferrovia Castelnuovo-Tormarito non erano ottimi e che quindi non era felice, nono- tona-Monleale e ne fu la madrina alla cerimonia inaugurale,
stante fosse circondata da affetti familiari, da agi e onori. durante la quale le venne dedicato il nome della locomotiva
Spesso veniva chiamata a corte quale dama della Regina.
principale, denominata appunto “Principessa Camilla”.
Trascorreva il suo tempo estivo in Castelnuovo e la si pote- Nel 1921 si adoperò per salvare dalla prigionia l’amico Cova incrociare di sovente mentre cavalcava per la campagna, stantino Beltrami, noto nell’arte pirotecnica, accusato ingiuaccompagnata dal suo maestro di equitazione Martino Bosco stamente di aver ucciso nel corso di uno scontro in piazza,
e da qualche ufficiale del Reggimenfra fascisti e socialisti, Giovanni Aroto Lancieri di Voghera. Oppure nelna Fundé. Fece ricorso anche alla sua
la chiesa della famiglia Centurione,
amicizia con la Regina per ottenere un
quella dell’Annunziata (ora casa Bagiusto processo che riuscì a restituire
iardi), che veniva aperta al pubblila libertà al socialista Costantino.
co in alcune occasioni. Presenziava
Non ebbe una vita facile in famiglia. Il
sempre alle tradizionali processioni
primogenito Vittorio Emanuele morì
nell’allora enorme Parco Centurione,
nel 1914 (27 anni) in Francia forse
frequentate da tutti i castelnovesi e
in conseguenza di una vita dissolualle quali invitava sempre due vescota. Non ebbe rapporti facili con le fivi di Bobbio e di Genova. Nonostante
glie Maria e Isabella. Il marito Giulio
il largo drappeggio di velo nero, alla
sperperò tutto il patrimonio di famigenovese, tutte le attenzioni erano riglia con una vita oziosa, circondato da
volte a lei e alla sua magnifica figura
cinici approfittatori e con una passiodi modella.
ne sfrenata per il gioco.
Era attentissima ai problemi del paese
Famosa la furente scenata nel 1919,
e fu la promotrice di un Comitato coscaturita dalla notizia che il marito almunale che si occupava dell’istruzione
cuni giorni prima, in una notte di giodei bambini di famiglie povere e soco, aveva perso ogni diritto, a favore
prattutto delle bambine. Prese posiziodell’industriale milanese Chierichetne a fianco di don Cesare Palenzona, il
ti, sulla splendida villa Durazzo che
La principessa Camilla in età più matura.
viceparroco, che sosteneva le operaie
domina Santa Margherita, palazzo
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IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 1 – Gennaio 2016
Via Garibaldi, 54
Tel. 0131 856201
Castelnuovo Scrivia (AL)
Fax 0131 825539
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Palazzo Centurione, camera da letto della principessa Camilla, attualmente sala del sindaco.
L’atto di matrimonio di Camilla e Giulio, segnalatomi da mio
cugino Maurizio.
Il 6 marzo 1886 Giulio Luigi (anni 21), figlio di Vittorio Centurione e
Isabella Spinola, sposa Gropallo Camilla, Maria, Anna, Apollinare,
Laura, Caterina, Domenica (anni 18), nata a Genova, sestiere di San
Vincenzo piazza Zerbino n.4, figlia del marchese Marcello e della
contessa Maria Rocca Saporiti.
La firma di Camilla. Aveva una grafia quasi incomprensibile.
Scriveva in modo spigoloso e, terminato lo spazio dell’eventuale
cartolina, proseguiva dal basso all’alto sul testo già scritto.
che Camilla aveva avuto dalla
nonna Durazzo per la dote del
matrimonio con Giulio.
Le difficoltà economiche portarono i Centurione a vendere
tutte le loro proprietà tenendosi solo un appartamentino a
Genova.
L’ultima cessione, quella che
più la turbò, fu quella della villa
Centurione a Castelnuovo nel
luglio del 1926 che chiuse per
sempre una vita colma di amarezze, ma anche di amicizie, di
legami profondi, di iniziative
culturali e sociali e di esperienze intense. Camilla non ritornò
mai più a Castelnuovo.
Il marito Giulio morì a Novara
nel settembre 1942. Camilla gli
sopravvisse sino al 28 aprile
1951.
Il maestro Guerra nel suo bel
libro racconta che a fine anni
Quaranta la incontrò nel centro di Genova: una anziana si- Vittorio Emanuele, il prignora, sempre bella, malgrado mogenito di Camilla, nato nel
gli occhi un po’ opachi, sotto la 1887 e morto nel 1914.
veletta di un grazioso cappello
nero, “ancora caratterizzata da una perfetta grazia femminile, da una naturale distinzione mai turbata da artificiose eleganze snob né, tanto meno, da sfarzi di possidente”.
Viale IV Novembre, 14 - Castelnuovo Scrivia
ORARIO: Dal Lunedì al Sabato dalle 8,30 alle 20 – Domenica dalle 8.30 alle 13
IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 1 – Gennaio 2016
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Eventi
Oltre ventimila presenze nei giorni di apertura
Uno straordinario successo
di pubblico per il Presepe
Si superano i volontari: mai così bello in ventanni
IL RICONOSCIMENTO
La Presidenza della Repubblica,
ricevuta la lettera del Sindaco tramite la Prefettura di Alessandria in
cui si spiegavano i motivi dell’importante iniziativa che lega il territorio a una tradizione consolidata
e preziosa per il tessuto sociale, ha
conferito una medaglia celebrativa
nei ventanni della realizzazione del
Presepe. La consegna è avvenuta la
vigilia di Natale per tramite del prof.
Balduzzi, già Ministro della Sanità e
attuale membro laico del Consiglio
Superiore della Magistratura.
I
l nostro Presepe vivente quest’anno è stato oggetto della curiosità e dell’ammirazione di oltre
ventimila persone, delle quali gran parte arrivate a
Castelnuovo da altri paesi e anche da città come
Milano, Alessandria, Pavia, Genova, Torino…
Un grande, straordinario successo, che forse merita qualche riflessione.
Il nostro Presepe, quest’anno, e ancor più degli
anni passati, era bellissimo. Al di là della vivace
e colorita creatività popolare, era organicamente
perfetto. Il paesaggio collinoso con alberi veri, vere
cascate scroscianti, altre che muovono mulini o abbeverano mucche e pecore, in un realismo magico, da racconto di Natale. Semplici e anonimi
pastori, osti, contadini, mungitori e pastaie, nelle case e nelle cascine, nelle taverne e nelle stalle.
Il mondo dei luoghi, dei campi, della gente comune, che lo ha fatto vivere di una realtà poetica
che conosciamo, che incontriamo ogni giorno. Perché le usanze che ci appartengono trovino
collocazione e seguito in quello scorcio di vita che noi chiamiamo Presepe. Fuori dal tempo, in
una dimensione in cui le figure che abitano l’immaginazione popolare siano invece reali.
Anche la Natività ha la naturalezza di una donna, di una di noi, accanto a un uomo stupìto, aggravato di responsabilità che non sa misurare. In un gesto simbolico che si ripete e lo caratterizza.
Un mondo che ci appartiene. Ed è poetica e straordinaria la scelta di una semplicità nuda, reale,
consapevole. Perfetta nella realizzazione anche dei minuti particolari tecnici, ottenuti con materiali
di recupero, spesso congegni assai ingegnosi: fatica e intelligenza, manualità e fantasia.
Bravi tutti. Mi piacerebbe scrivere uno dopo l’altro i loro nomi. E ringraziarli uno a uno. Per quello
che hanno fatto, per come l’hanno fatto. Lavorando da soli, di giorno e di sera, con un progetto
che costa fatica e ha un tempo scaduto. Peccato.
Ma io so, perché li conosco, che a loro basta sapere che noi siamo orgogliosi di quel loro lavoro,
che l’abbiamo condiviso con amore. Tutti insieme in un abbraccio: grazie.
Elda Lanza
Lavori in Municipio - Accesso all’anagrafe
Inizieranno a breve i lavori al pianterreno del Municipio nel corridoio che conduce all’ufficio
anagrafe. Si provvederà a una tinteggiatura e a un restauro del pavimento e della scala.
Durante l’esecuzione dell’intervento l’accesso all’ufficio anagrafe sarà direttamente dal cortile
secondo le indicazioni che verranno affisse.
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IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 1 – Gennaio 2016
Persone Incontri /di Elda Lanza
Maria Cristina
L
ei è Maria Cristina Pleba, laureata in
scienze geologiche, esperta in organizzazione di feste, spettacoli, concerti.
Una figura sottile, un disegno a matita alla
Gruau che si distingue per il nasino all’insù,
il casco di capelli biondo/castani arrotolati alla nuca in un grumo mai perfetto, due
fossette quando ride.
Maria Cristina vive in una bella casa, dove
si respira cultura e partecipazione, con le
finestre su una delle piazze più straordinarie di Castelnuovo: la piazza con gli alberi
e i giardini. Laureata in scienze geologiche,
che sarebbe come dire un esperto del territorio dove viviamo e dove costruiamo con
le case anche la nostra vita, per anni si è
dedicata a indagare il territorio per stabilirne le caratteristiche in funzione di nuove
costruzioni, e non solo. Questo era ed è
ancora il suo
lavoro, al quale
ha aggiunto una
passione: Le tulipe blanche, una
società che si
occupa di matrimoni e feste
varie e variegate.
Il termine tecnico
che ormai tutti
conosciamo è wedding planner (pianificazione del matrimonio) che abbiamo imparato, attraverso la TV, da quell’Enzo Miccio
diventato un simbolo e una moda.
Dopo aver superato, esausta, il proprio
matrimonio, dieci anni fa si è iscritta in una
scuola, ha frequentato serissimi corsi con
l’architetto Angelo Garini, altra conoscenza
televisiva, e si è diplomata.
Maria Cristina si occupa del matrimonio, o
di una festa, ‘tutto compreso’: dalla ricerca del luogo, in Piemonte abbondiamo di
castelli antichi, alla scelta del catering per il
menu e il servizio; dalla cerimonia in Chiesa, agli addobbi all’abito ai fiori alle bomboniere agli ospiti; dalle musiche ai brindisi,
sino alla torta. Una cerimonia complessa
di cui si fa carico l’esperta, lasciando agli
sposi soltanto la preoccupazione di dire Sì.
Le chiedo se le piacerebbe fare qualcosa
anche per noi, sposati e no. Naturalmente
ha un sogno nel cassetto: organizzare serate musicali con musica dal vivo, dal blues
al jazz, coinvolgendo sponsor volonterosi.
Per i giovani e non solo.
È il suo mestiere: aiutiamola ad aprire quel
cassetto.