Nr. 35 - GENNAIO 2016 - Comune di Castelnuovo Scrivia
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Nr. 35 - GENNAIO 2016 - Comune di Castelnuovo Scrivia
Esclusiva Sarà presentato un nuovo progetto? Colpo di scena: cambia la società della centrale a biomasse di Casei C i sono novità sul fronte della progettata e mai realizzata Centrale a Biomasse di Casei: pare che la società che aveva ricevuto tutte le autorizzazioni dalla Provincia di Pavia abbia abdicato in favore di una nuova cordata che comprenderebbe importanti gruppi energetici italiani. Il motivo è semplice: non sono riusciti a garantire i finanziamenti necessari per iniziare. I famosi soldi pubblici che mai, come in questa occasione, sono davvero sprecati. Non solo, aumentano un carico di inquinamento che ha raggiunto proprio quest’anno i massimi livelli. La nuova Ditta proporrà qualche variazione al progetto per riuscire a rientrare in una nuova serie di finanziamenti. Ciò però imporrà l’avvio di un nuovo procedimento sul quale, sicuramente, coloro che hanno proposto il ricorso al TAR continueranno con la loro opposizione. A meno di una radicale trasformazione progettuale che possa ripensare l’intera zona con scenari del tutto nuovi. Ripercorriamo le tappe che hanno portato a questo progetto che con buone probabilità possiamo considerare ufficialmente decaduto e sostituito da uno nuovo in arrivo. Ottanta milioni di euro Si trattava di produrre energia, anziché zucchero, dopo l’assurda chiusura di uno zuccherificio perfettamente funzionante. Spesa a carico dello Stato e della U.E. di circa 80 milioni di euro. Copertura in cemento di aree agricole ricchissime d’acqua, per una superficie di 240 pertiche. Un grosso bruciatore, con fumi al camino a 80 gradi, che doveva incenerire 75.000 tonnellate di sorgo, insieme ad altre 34.000 tonnellate di biomasse legnose. Le caratteristiche negative erano molte, ma soprattutto si segnalava l’uscita giornaliera dal camino di 52 tonnellate di fumi e vapori. Aggiungiamo le 36 tonnellate al giorno di residui legnosi e ceneri. Contro la proposta - sostenuta dal cosiddetto manager Mario Resca, dai sindacati, dai Comuni pavesi e relativa Provincia, dalle associazioni agricole (esclusa la Coldiretti) - si opposero Castelnuovo e altri cinque Comuni, ma alla fine il TAR respinse le loro obiezioni. Che cosa è cambiato da allora ed esattamente da quando nel giugno del 2013 venne collocato il cartello con l’indicazione dell’apertura del cantiere? Sono stati acquistati i terreni (e qualcuno ci ha guadagnato, compresa la Diocesi), è stato recintata tutta la zona, una lunga strisciata di asfalto la attraversa completamente e... poco altro). L’area è in evidente stato di blocco da almeno un anno In piedi rimane ancora il cartello che potete vedere sullo sfondo della foto; la recinzione in alcuni tratti sembra sparita; mucchi di rifiuti ne costellano gli slarghi; a sorvegliare il luogo si scorgono solo un paio di gentili signorine un po’ scosciate. Per ben due autunni l’intera area si è allagata per l’emersione delle acque di falda qui assai superficiale (la zona da secoli viene denominata Venezia). La ventina di operai messi in mobilitazione dallo zuccherificio hanno trovato tutti una sistemazione mentre i pochi neo assunti per l’avvio dei lavori sono già stati licenziati. La sperimentazione della coltivazione del sorgo, in accordo con due delle tre associazioni agricole, quest’anno pare non abbia avuto luogo. Evidentemente i soldi che si sperava di ricavare da questa strana trasformazione dalla barbabietola-zucchero al sorgo-calore non sono arrivati, ma non si sa mai... ed ecco che la provincia di Pavia ha concesso, a licenza scaduta nel 2015, una proroga di qualche anno. A parte l’irrazionalità dell’opera sono emersi con evidenza due ulteriori aspetti. - Le norme europee indicano, dinanzi a un nuovo produttore di calore e fumi, che si chiudano caldaie private di pari entità complessiva, cosa che a Casei non è prevista, per cui tutto finirebbe disperso in atmosfera. - Le recenti polemiche relative all’effetto serra e al costante aumento di PM10 e altre sostanze pericolose hanno individuato, più che nel traffico veicolare, una causa derivante dall’eccessiva combustione di biomasse e dalle emissioni provenienti dalle ciminiere. Ricordiamo che la nostra zona è soggetta a 114 giorni di superamento annuale della quota 50 di PM10, con punte sino a quota 150. (Riproduzione riservata) 2 IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 1 – Gennaio 2016 In breve Vacanze ad Alassio Si svolgeranno dal 9 al 23 febbraio presso l’ormai consueta località della Riviera ligure. Il soggiorno all’Hotel Adler. Presso l’ufficio segreteria o l’Urp sono aperte le iscrizioni. I costi sono uguali allo scorso anno. Sarà ampliata la discarica di Molino Con determina dirigenziale, terminate le sessioni previste dalla Conferenza dei Servizi, la Provincia di Alessandria ha autorizzato l’ampliamento della discarica gestita ormai da parecchi anni dalla Irweg. Si tratta della conclusione di un lungo iter che ha visto la partecipazione non solo dei Comuni della Bassa Valle Scrivia ma anche dell’Ente Parco del Po. I codici dei prodotti ammessi al conferimento si sono ridotti essenzialmente a tre e l’altezza dei cumuli dai dieci richiesti passa a tre metri. Al Comune di Molino l’affido dei controlli delle tipologie delle merci e dei regolari conferimenti. Stato Civile: i numeri del 2015 Nati - 30 sono i bambini castelnovesi nati nel 2015 – 9 maschi e 21 femmine. Nel 2014 i nati furono 54 - Nel 2013, 41. I nati con cittadinanza italiana sono 25, gli stranieri 5 (di cui 1 comunitario e 4 extracomunitari). Luoghi di nascita: Novi Ligure 13 nascite, Voghera 13, Torino 2, Vigevano 1, Stradella 1. Nate n. 2 coppie di gemelli (4 femmine). Le nascite avvenute da coppie coniugate sono state 20, quelle da coppie non coniugate 10. Tra i nati il nome più diffuso è “Giulia”. Morti - I castelnovesi deceduti nel 2015 sono stati 77 – I maschi 31, le femmine 46. La più anziana era una donna nata nel 1918, il più giovane un ragazzo nato nel 1994. Nel 2014 i morti furono 72, nel 2013, 74. Matrimoni - L’ufficio di Stato Civile ha registrato n. 16 matrimoni, 7 dei quali celebrati a Castelnuovo, 9 fuori Castelnuovo. Di questi 16 matrimoni, 9 sono stati celebrati con rito civile (4 a Castelnuovo e 5 in altro Comune) e 7 con rito religioso (3 nella Parrocchiale di Castelnuovo, 4 in una chiesa di altro Comune). Nel 2014 furono registrati 20 matrimoni (8 civili e 12 religiosi). Cittadinanza - 27 cittadini castelnovesi di origine straniera (n. 11 marocchini, n. 8 indiani, n. 4 rumeni, n. 2 albanesi, n. 1 brasiliana e n. 1 thailandese) hanno ottenuto nel corso del 2015 la Cittadinanza Italiana. Nel 2014 gli stranieri divenuti italiani sono stati 10. Contenzioso Si è chiusa favorevolmente la lunga vertenza con l’impresa esecutrice Il collegio arbitrale approva la transazione per la chiusura contabile dei lavori al nido La ditta chiedeva 220mila euro in più. Il Comune in perizia di variante ne riconosceva 60mila. Il collegio decide 85mila di cui 76mila a carico del Comune S i è chiusa in dicembre la lunga vertenza che vedeva impegnata l’amministrazione comunale con la Ditta Fratelli Pancot di San Salvatore Monferrato che all’epoca dei fatti vinse l’appalto per l’ampliamento dell’asilo nido. La contabilità non era stata chiusa perché nel frattempo, dopo aver terminato i lavori e non apposto riserva alcuna sul registro di contabilità, l’imprenditore edile non volle sottoscrivere la perizia di variante che riconosceva una somma di lavori eseguiti in più rispetto al progetto. In buona sostanza, si accennava ad alcune variazioni di legge intervenute sull’impiantistica nel corso degli anni e quindi da adeguare in corso d’opera, ad un ampliamento del collegamento fognario, alla tinteggiatura e a piccoli interventi in economia proposti per l’aderenza del fabbricato a quello già esistente. La direzione lavori stimò in circa 60 mila euro il corrispettivo della variante che rientrava nelle somme a disposizione per effetto del ribasso d’asta. Variante che non fu mai accettata perchè ritenuta sottostimata. Iniziò una lunga vertenza e si arrivò alla proposta di Commissione di Accordo Bonario (ossia tre membri nominati uno dal Comune, uno dalla Ditta e il terzo, con le funzioni di Presidente, scelto dai due commissari), che esaminò tutte le richieste avanzate, le contestazioni effettuate e i rilievi previsti dalla legge e nella formulazione della proposta confermò ciò che la direzione lavori proponeva nella variante nel frattempo approvata dalla Giunta comunale e quindi fatta propria. La Ditta non accettò e avanzò nel giugno del 2014 la domanda introduttiva di giudizio arbitrale. Una nuova In seguito Commissione dunque, stavolta con poteri più ampi: ossia ciò che decide il Collegio va rispettato ed è possibile ricorrere una sola volta di fronte alla Corte d’Appello di Torino. Il Comune propose il suo arbitro, così fece la controparte e successivamente venne nominato il Presidente del Collegio arbitrale. Al Collegio la Ditta chiese di riconoscere in suo favore oltre 220 mila euro di lavori, interessi e spese. Il Comune ribadì la proposta della Variante ossia 60 mila euro. Come si può vedere un abisso tra le stime confezionate per il Collegio. Gli Arbitri nel frattempo fecero un sopralluogo e indicarono in una sommaria stima una differenza di cifre pari a 115 mila euro. Seguirono incontri tra i legali, con il collegio, con l’Ente e con la Ditta e lo stesso collegio formulò una proposta transattiva prevista dalla legge che non richiede la procedura ex art.194 ossia di riconoscimento di legittimità di un debito fuori bilancio ma come sancito dalla stessa Corte dei Conti “non può essere ricondotto al concetto di sopravvenienza passiva e dunque alla nozione di debito fuori bilancio”. Il Collegio arbitrale ha dunque formulato una proposta sottoponendola a entrambe le parti: che sia riconosciuta all’Impresa una somma tra gli 80 e i 90 mila euro dovuta ai maggiori lavori che risulterebbero eseguiti e rispetto ai quali sarebbe riconducibile un arricchimento senza causa in capo al Comune essendo gli stessi lavori divenuti utili all’opera e a una quota omnicomprensiva di interessi, spese generali infruttifere ed eventuale rivalutazione. Nell’ambito dell’accordo il Comune, affinchè l’eventuale proposta accettata fosse tombale, ha chiesto la partecipazione dei professionisti coinvolti e del RUP che hanno aderito sottoscrivendo il definitivo atto transattivo che stabilisce il versamento di 85 mila euro alla Ditta e chiude la lunga lite. La Giunta comunale con i pareri di competenza ha deliberato in merito giudicando positiva la proposta perché si evitano ulteriori spese (ad esempio la nomina del CTU del Tribunale), si allontana la possibilità di un eventuale e costoso ricorso se ciò che sarebbe stato proposto con sentenza non fosse stato aderente allo stato reale delle cose, si riconosce il lavoro fatto, peraltro già contabilizzato quattro anni prima e mai accettato. E, infine, che la somma proposta e versata dal Comune (a. 76.500,00) con la partecipazione dei professionisti e del Rup (a. 8.500,00) è sicuramente vantaggiosa e molto vicina alla proposta di accordo bonario (60 mila euro) piuttosto che alla richiesta formulata in sede di giudizio dalla ditta Pancot (220 mila euro). (Riproduzione riservata) alle verifiche strutturali Realizzato un intervento di protezione nelle aule Nell’ultima seduta del 2015 sono stati approvati gli esecutivi per l’ampliamento del cimitero, i marciapiedi di viale IV novembre e il tetto delle scuole elementari Nel mese di dicembre, quando le scuole erano chiuse per le vacanze, il team di ingegneri incaricati dal Comune di compiere le necessarie verifiche, finanziate in parte dal programma del Governo la Buona Scuola, ha consegnato i risultati all’ufficio tecnico. Sono state evidenziate tre controsoffittature realizzate negli anni Cinquanta negli spazi della primaria al pianterreno per le quali era preferibile proteggere la base in latero-cemento. Alla riapertura delle attività scolastiche le tre aule sono state isolate e si è intervenuto con la posa di una apposita rete. Per quanto riguarda i nuovi marciapiedi e il tetto delle scuole, sono stati approvati i progetti esecutivi e si stanno attivando le procedure legate alla gara d’appalto per la consegna dei lavori. Per il cimitero stessa sorte con la sola attesa del trasferimento del Mutuo dalla Cassa DDPP che dovrà convertirlo dalla precedente autorizzazione rilasciata per il palazzetto. Progetto poi abbandonato per effettuare la ristrutturazione completa di quello esistente. IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 1 – Gennaio 2016 3 L’inchiesta Per la rete idrica soldi, tempi e modi, i conti non tornano e neppure i lavori Dodici miliardi delle vecchie lire per il famoso “tubone” che non vede ancora la luce. Un progetto intelligente e concreto, caduto nelle mani sbagliate e in un carosello di società C orreva l’anno 2001, più o meno in questo periodo, quando il titolo del quotidiano “La Stampa” annunciava a pagina 45 uno dei più grandi finanziamenti per le reti idriche mai ottenuto in precedenza: “Pronti 12 miliardi per la rete idrica” era l’occhiello su un titolo a caratteri cubitali “Un solo acquedotto per la Bassa Valle Scrivia”. Un’idea interessante, un finanziamento legato allo sviluppo e alla tutela, sicuramente lungimirante alla luce dell’inquinamento con cui si sta combattendo in questi mesi dopo i noti furti di benzina dall’oleodotto. Peccato, però, che dal 2001 ad oggi, una quindicina d’anni, si siano fatti un po’ di lavori rompendo strade, sotterrando tubi, lasciandone marcire altri sulla strada e niente più. Il titolo è rimasto sulla carta, il progetto non è ancora realizzato e la paura che possano inquinarsi le falde che alimentano gli acquedotti sempre elevata. Se fossero stati rispettati i tempi, di un progetto certamente ambizioso e moderno, a quest’ora non saremmo a perdere le notti in attesa dell’ultima analisi dell’acqua disponibile. E, invece, la nostra Salerno-Reggio Calabria, giusto per i tempi ce l’abbiamo in casa. Il “Tubone” Il finanziamento di 12 miliardi e 300 milioni di vecchie lire era stato concesso a fronte del progetto di “Interconnessione degli acquedotti della Bassa Valle Scrivia” e rientrava nell’accordo siglato tra il Ministero del Bilancio e la Regione Piemonte per il potenziamento del settore infrastrutture idriche di approvvigionamento e distribuzione delle acque destinate al consumo umano. Parte del finanziamento fu concesso all’allora Acibs (Azienda Consortile Intercomunale Bacino dello Scrivia: la società che gestiva le reti e che ha cambiato diversi acronimi nella sua sigla) per 4 miliardi e 300 milioni, mentre 8 miliardi arrivavano dalla Regione. Un bel gruzzolo di soldi con i quali poter completare l’esecutivo dei lavori ossia della realizzazione di una linea di adduzione per l’acqua che raccorda i Comuni di Alluvioni Cambiò, Alzano Scrivia, Castelnuovo Scrivia, Guazzora, Isola Sant’Antonio, Molino dei Torti, Pontecurone, Sale, Tortona e Viguzzolo. Un intervento ambizioso che da Sale avrebbe dovuto trovare l’interconnessione con il comparto di Alessandria. L’allora vice sindaco di Tortona, con delega ai lavori pubblici, dichiarò alla stampa che i lavori “inizieranno nel 2002 per concludersi nel 2004”. Una vana speranza. L’interrogazione in Regione Dopo quattro anni dall’auspicata fine dei lavori alcuni consiglieri regionali proposero un’interrogazione alla Giunta regionale. Rimase, però, “inevasa” come si può leggere dagli atti sul sito istituzionale. Era il 2008 e i consiglieri Botta, Casoni, Boniperti, D’Ambrosio e Vignale in premessa scrivevano: “L’impegno della Regione Piemonte è sopraggiunto anche in virtù del fatto che l’opera è considerata di prioritaria importanza per garantire l’approvvigionamento idrico alla città di Tortona, al tortonese e alla Bassa Valle Scrivia perché la captazione attuale (era il 2008, oggi siamo nel 2016, mai più SCHEDA/1 L’interrogazione in Regione nel 2008: quali sono state le ispezioni legate al controllo dei lavori? I Consiglieri regionali Botta, Boniperti, D’Ambrosio, Vignale interrogano la Presidente della Giunta regionale e gli Assessori competenti per conoscere: -Se corrisponde al vero che lo stato di avanzamento dei lavori da contabilità di cantiere è attualmente al 38% (dovevano finire 4 anni prima,ndr) -Se è veritiera la notizia secondo la quale l’avanzamento reale dei lavori non contabilizzati porta la percentuale di avanzamento degli stessi al 50% (ovvero i lavori sono al 50% ma non è stata fatta ancora la contabilità e quindi ciò costituisce una violazione amministrativa) -La quantificazione delle risorse ad oggi impiegate nella fase di realizzazione 4 IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 1 – Gennaio 2016 -Le reali difficoltà di tipo tecnico, amministrativo ed economico, che impediscono all’Ente Appaltante di procedere nella realizzazione dell’opera, essendo d’altro canto lo stesso Ente appaltante riuscito nel frattempo a completare opere su depuratori e reti fognarie in diversi comuni -Lo stato di applicazione delle delibere dell’ATO6 -Quale sia la data ad oggi fissata per la conclusione dei lavori -Se vi siano state ispezioni regionali legate al controllo dei lavori e quali esiti siano scaturiti dagli stessi -In quale stato si trovino le condutture posate per un valore di centinaia di migliaia di euro -Se corrisponde al vero la notizia secondo la quale le stesse andrebbero sostituite a causa dello stato di abbandono in cui versano. ULTIMORA Inquinamento dei pozzi d’acqua la situazione è in peggioramento È costante il monitoraggio dei pozzi a valle della seconda effrazione sulla strada provinciale per Tortona. Le analisi che sono state effettuate confermano la presenza di diverse sostanze inquinanti che si sono mosse dapprima oltre la provinciale interessando la cascina Vecchia ed ora nella zona dello scolmatore. È coinvolto tutto il gruppo delle cascine in quella zona abitate da sette famiglie. Pur essendo costante il monitoraggio l’amministrazione comunale ha sollecitato la Convocazione urgente di una Conferenza dei Servizi per mettere in atto nuovi provvedimenti di recupero e di barriera essendo molto vicino il centro abitato. Attraverso Gestione Acqua si provvede inoltre a rifornire le cascine di sacchetti d’acqua preconfezionati. vera fu quella previsione) è fatta con acque superficiali del torrente Scrivia, soggetto in passato a fenomeni di inquinamento per sversamento di autobotti e l’acquedotto esistente ha dorsali principali di adduzione in esercizio da oltre 30 anni scarsamente affidabili per l’interconnessione di possibili fonti di inquinamento”. Un altro milione di euro Sempre nel 2004, non bastando 6 milioni e passa di euro ne arriva un altro. Con la delibera Cipe nr. 20 viene stanziato in favore di Amias con la motivazione del “completamento interconnessione acquedotti comuni della Bassa Valle Scrivia”. L’obiettivo, come si legge in delibera, è quello di realizzare la chiusura degli anelli idraulici attualmente in corso d’opera inserite nell’accordo di programma quadro Stato Regioni del luglio 2001. L’Ambito Territoriale Alessandrino Come è noto, dopo le decine di passaggi di mani (e piedi nel governo dirigenziale potremmo dire) e di sigle delle varie società, la legge prevede l’istituzione degli “Ambiti Ottimali”: noi veniamo inseriti in quello alessandrino contrassegnato con il numero 6. Dal verbale della seduta del 27 maggio 2014 si legge a che punto è questo famoso anello di interconnessione (denominato più semplicemente “tubone”) perché in realtà doveva già essere in esercizio da una decina d’anni. La Presidente, Rita Rossa, attuale sindaco di Alessandria e presidente della Provincia, chiese a Gestione Acqua (l’attuale gestore e l’ultima sigla costituitasi nei secoli dei secoli), con una formale diffida qual era lo stato dell’arte e, soprattutto, dei lavori. E qui si apre un dibattito infinito tra i partecipanti alla riunione. D’Ascenzi, Tamburelli, Berutti, Ghiazza discutono in pratica sui soldi, sulla capitalizzazione di ASMT, sul socio di Voghera che non vuole debiti. Nessuno che risponda al caso del tubone. O, meglio, indirettamente si fa sapere che “non è chiara la governante sui programmi di investimento” circa il tentativo in atto da parte di Gestione Acqua e di ASMT di trovare una soluzione in merito alla patrimonializzazione della società Gestione Acqua Spa e circa la realizzazione del Programma degli SCHEDA/2 Da 730 a 3650 giorni e non è ancora finita L’Accordo di Programma Quadro del 2004 è il canale di finanziamento principe. Quello che stabilì il finanziamento: “ACIBS di Novi Ligure (allora si chiamava così) Interconnessione Tortona – Comuni della Bassa Valle Scrivia – Alessandria costo totale 6 milioni e 70 mila euro. In data 7 aprile 2005 è stata effettuata una consegna parziale dei lavori e constatato il concreto ed effettivo inizio degli stessi. Il capitolato speciale d’appalto prevede un tempo utile per l’esecuzione dei lavori pari a 730 giorni naturali e consecutivi. Di giorni ne sono passati 3650 e i lavori non sono ancora stati terminati e non si sa se termineranno. Nel frattempo in data 28 settembre 2007 si è provveduto ad approvare la prima perizia di variante e il 15 giugno 2009 sono state sottoscritte le convenzioni di “accollo” (perché cambiano i nomi delle Società di gestione) tra Amias-Gestione Acqua Spa (società affidataria del Servizio Idrico Integrato) e le Ditte affidatarie della fornitura e posa in opera delle tubazioni che disciplinano la gestione operativa ed economica dell’intervento progettuale. Il termine di fine lavori indicato è stato determinato sulla base della effettiva ripresa dei lavori, nonché in base alle attività progettuali ancora da realizzare. Quando, però, ad oggi, non si sa. investimenti presentato dalla società medesima. Una babele in cui è chiara una cosa: i lavori sono stati avviati, non sono completati, mancano ancora importanti tratti di posa del tubo e, forse, i soldi sono finiti. Dove sono finiti, però? I Controlli della Regione Solitamente, gli uffici regionali, sono molto solerti. A volte fanno le pulci sui documenti legati alla conclusione dei lavori. Manca una virgola, rimandano indietro chiedendo chiarimenti. Non c’è una firma, stessa sorte. Per lavori finanziati con poche migliaia di euro. Chiedono documentazione, certificazioni, collaudi. E, soprattutto, il rispetto dei tempi. Se vai fuori tempo massimo io Regione ti tolgo il contributo. Ed è giusto che sia così perché sono soldi pubblici e vanno amministrati con competenza, coerenza e attenzione. Perché in quindici anni la Regione non ha mai chiesto uno straccio di documento? Non è mai intervenuta dicendo che sono passati dieci anni e i lavori devono essere ancora oggi completati. Il finanziamento del Cipe è sempre lì o caratterizzato da una scadenza. Nulla. A fronte della più totale incompetenza dimostrata sinora nessun provvedimento. Perché? L’anno che verrà Negli ultimi sei mesi del 2015, in qualche Comune, tipo Molino dei Torti, sono stati posati nuovi tubi. I lavori, però, non è dato sapere in che percentuale siano stati realizzati. Ed è per questo motivo, e a fronte dell’emergenza ambientale determinata dagli sversamenti, che da Palazzo Centurione è partita una lettera a Gestione Acqua e per conoscenza all’ATO6, alla Provincia di Alessandria e alla Prefettura. Nella missiva si chiedono i tempi per finire l’opera, se i finanziamenti necessari concessi quindici anni fa sono sufficienti e se ci sono ulteriori criticità negli stati d’avanzamento. Si sottolinea l’attualità del progetto nel suo scopo finale e si rivolge un pressante invito affinchè si proceda spediti per chiudere i lavori entro il 2016. (Riproduzione riservata) IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 1 – Gennaio 2016 5 Altri tempi / di Antonello Brunetti Camilla Gropallo Centurione l’ultima feudataria di Castelnuovo C astelnuovo, come avveniva per della filanda quando chiedevano mitutti i Comuni, in passato aveva gliorie rispetto alle 13 ore di lavoro un feudatario. Il nostro paese giornaliere e al misero compenso di non fu particolarmente fortunato con diciotto soldi al giorno. Mise a dispola componente maschile fra il xvi e xx sizione il suo palazzo per crearvi un secolo; invece ebbe una certa fortuna ospedale dedicato ai feriti gravi della nella linea femminile, da Giovanna Prima guerra mondiale. Marini a Camilla Gropallo. Volle a Castelnuovo Giovanni FranLa genovese Camilla, sposatasi con ceschetti, autore delle famose facciate Giulio Centurione, uomo buono ma di Santa Margherita e di Portofino, al grossolano, corpulento e di modesti quale affidò l’incarico di eseguire deinteressi culturali, ebbe subito la sticorazioni e affreschi di cui abbiamo ma dei castelnovesi. Snella, ottima ancora alcune testimonianze. Francavallerizza, decisamente avvenente, ceschetti in quel periodo conobbe e lunghi capelli castani, occhi azzurri, sposò a Castelnuovo Ricola Soldini, disponibile ad ascoltare chiunque, sorella dello scrittore Pierangelo. prodiga di sorrisi e di gesti affettuosi. Un ritratto di Camilla subito dopo le nozze del 1886. Fu fra le promotrici della costruzioTutti sapevano che i rapporti con il ne della ferrovia Castelnuovo-Tormarito non erano ottimi e che quindi non era felice, nono- tona-Monleale e ne fu la madrina alla cerimonia inaugurale, stante fosse circondata da affetti familiari, da agi e onori. durante la quale le venne dedicato il nome della locomotiva Spesso veniva chiamata a corte quale dama della Regina. principale, denominata appunto “Principessa Camilla”. Trascorreva il suo tempo estivo in Castelnuovo e la si pote- Nel 1921 si adoperò per salvare dalla prigionia l’amico Cova incrociare di sovente mentre cavalcava per la campagna, stantino Beltrami, noto nell’arte pirotecnica, accusato ingiuaccompagnata dal suo maestro di equitazione Martino Bosco stamente di aver ucciso nel corso di uno scontro in piazza, e da qualche ufficiale del Reggimenfra fascisti e socialisti, Giovanni Aroto Lancieri di Voghera. Oppure nelna Fundé. Fece ricorso anche alla sua la chiesa della famiglia Centurione, amicizia con la Regina per ottenere un quella dell’Annunziata (ora casa Bagiusto processo che riuscì a restituire iardi), che veniva aperta al pubblila libertà al socialista Costantino. co in alcune occasioni. Presenziava Non ebbe una vita facile in famiglia. Il sempre alle tradizionali processioni primogenito Vittorio Emanuele morì nell’allora enorme Parco Centurione, nel 1914 (27 anni) in Francia forse frequentate da tutti i castelnovesi e in conseguenza di una vita dissolualle quali invitava sempre due vescota. Non ebbe rapporti facili con le fivi di Bobbio e di Genova. Nonostante glie Maria e Isabella. Il marito Giulio il largo drappeggio di velo nero, alla sperperò tutto il patrimonio di famigenovese, tutte le attenzioni erano riglia con una vita oziosa, circondato da volte a lei e alla sua magnifica figura cinici approfittatori e con una passiodi modella. ne sfrenata per il gioco. Era attentissima ai problemi del paese Famosa la furente scenata nel 1919, e fu la promotrice di un Comitato coscaturita dalla notizia che il marito almunale che si occupava dell’istruzione cuni giorni prima, in una notte di giodei bambini di famiglie povere e soco, aveva perso ogni diritto, a favore prattutto delle bambine. Prese posiziodell’industriale milanese Chierichetne a fianco di don Cesare Palenzona, il ti, sulla splendida villa Durazzo che La principessa Camilla in età più matura. viceparroco, che sosteneva le operaie domina Santa Margherita, palazzo Servizi Funebri Alessandria S.p.A. Siamo lieti di informarvi che nella sede di Castelnuovo Scrivia via Umberto I n° 14 - Tel. 0131/826528 Fax: 0131825923 - www.assicurazionipicchi.it sono a vostra completa disposizione per informazioni e preventivi di natura finanziaria-assicurativa. i nostri fidati intermediari assicurativi: PIERANGELO CISI - CESARE TORTI - CATERINA CANOBBIO - PIERO ORSI - CESARE GROTTOLI 6 IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 1 – Gennaio 2016 Via Garibaldi, 54 Tel. 0131 856201 Castelnuovo Scrivia (AL) Fax 0131 825539 email: [email protected] Palazzo Centurione, camera da letto della principessa Camilla, attualmente sala del sindaco. L’atto di matrimonio di Camilla e Giulio, segnalatomi da mio cugino Maurizio. Il 6 marzo 1886 Giulio Luigi (anni 21), figlio di Vittorio Centurione e Isabella Spinola, sposa Gropallo Camilla, Maria, Anna, Apollinare, Laura, Caterina, Domenica (anni 18), nata a Genova, sestiere di San Vincenzo piazza Zerbino n.4, figlia del marchese Marcello e della contessa Maria Rocca Saporiti. La firma di Camilla. Aveva una grafia quasi incomprensibile. Scriveva in modo spigoloso e, terminato lo spazio dell’eventuale cartolina, proseguiva dal basso all’alto sul testo già scritto. che Camilla aveva avuto dalla nonna Durazzo per la dote del matrimonio con Giulio. Le difficoltà economiche portarono i Centurione a vendere tutte le loro proprietà tenendosi solo un appartamentino a Genova. L’ultima cessione, quella che più la turbò, fu quella della villa Centurione a Castelnuovo nel luglio del 1926 che chiuse per sempre una vita colma di amarezze, ma anche di amicizie, di legami profondi, di iniziative culturali e sociali e di esperienze intense. Camilla non ritornò mai più a Castelnuovo. Il marito Giulio morì a Novara nel settembre 1942. Camilla gli sopravvisse sino al 28 aprile 1951. Il maestro Guerra nel suo bel libro racconta che a fine anni Quaranta la incontrò nel centro di Genova: una anziana si- Vittorio Emanuele, il prignora, sempre bella, malgrado mogenito di Camilla, nato nel gli occhi un po’ opachi, sotto la 1887 e morto nel 1914. veletta di un grazioso cappello nero, “ancora caratterizzata da una perfetta grazia femminile, da una naturale distinzione mai turbata da artificiose eleganze snob né, tanto meno, da sfarzi di possidente”. Viale IV Novembre, 14 - Castelnuovo Scrivia ORARIO: Dal Lunedì al Sabato dalle 8,30 alle 20 – Domenica dalle 8.30 alle 13 IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 1 – Gennaio 2016 7 Eventi Oltre ventimila presenze nei giorni di apertura Uno straordinario successo di pubblico per il Presepe Si superano i volontari: mai così bello in ventanni IL RICONOSCIMENTO La Presidenza della Repubblica, ricevuta la lettera del Sindaco tramite la Prefettura di Alessandria in cui si spiegavano i motivi dell’importante iniziativa che lega il territorio a una tradizione consolidata e preziosa per il tessuto sociale, ha conferito una medaglia celebrativa nei ventanni della realizzazione del Presepe. La consegna è avvenuta la vigilia di Natale per tramite del prof. Balduzzi, già Ministro della Sanità e attuale membro laico del Consiglio Superiore della Magistratura. I l nostro Presepe vivente quest’anno è stato oggetto della curiosità e dell’ammirazione di oltre ventimila persone, delle quali gran parte arrivate a Castelnuovo da altri paesi e anche da città come Milano, Alessandria, Pavia, Genova, Torino… Un grande, straordinario successo, che forse merita qualche riflessione. Il nostro Presepe, quest’anno, e ancor più degli anni passati, era bellissimo. Al di là della vivace e colorita creatività popolare, era organicamente perfetto. Il paesaggio collinoso con alberi veri, vere cascate scroscianti, altre che muovono mulini o abbeverano mucche e pecore, in un realismo magico, da racconto di Natale. Semplici e anonimi pastori, osti, contadini, mungitori e pastaie, nelle case e nelle cascine, nelle taverne e nelle stalle. Il mondo dei luoghi, dei campi, della gente comune, che lo ha fatto vivere di una realtà poetica che conosciamo, che incontriamo ogni giorno. Perché le usanze che ci appartengono trovino collocazione e seguito in quello scorcio di vita che noi chiamiamo Presepe. Fuori dal tempo, in una dimensione in cui le figure che abitano l’immaginazione popolare siano invece reali. Anche la Natività ha la naturalezza di una donna, di una di noi, accanto a un uomo stupìto, aggravato di responsabilità che non sa misurare. In un gesto simbolico che si ripete e lo caratterizza. Un mondo che ci appartiene. Ed è poetica e straordinaria la scelta di una semplicità nuda, reale, consapevole. Perfetta nella realizzazione anche dei minuti particolari tecnici, ottenuti con materiali di recupero, spesso congegni assai ingegnosi: fatica e intelligenza, manualità e fantasia. Bravi tutti. Mi piacerebbe scrivere uno dopo l’altro i loro nomi. E ringraziarli uno a uno. Per quello che hanno fatto, per come l’hanno fatto. Lavorando da soli, di giorno e di sera, con un progetto che costa fatica e ha un tempo scaduto. Peccato. Ma io so, perché li conosco, che a loro basta sapere che noi siamo orgogliosi di quel loro lavoro, che l’abbiamo condiviso con amore. Tutti insieme in un abbraccio: grazie. Elda Lanza Lavori in Municipio - Accesso all’anagrafe Inizieranno a breve i lavori al pianterreno del Municipio nel corridoio che conduce all’ufficio anagrafe. Si provvederà a una tinteggiatura e a un restauro del pavimento e della scala. Durante l’esecuzione dell’intervento l’accesso all’ufficio anagrafe sarà direttamente dal cortile secondo le indicazioni che verranno affisse. 8 IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 1 – Gennaio 2016 Persone Incontri /di Elda Lanza Maria Cristina L ei è Maria Cristina Pleba, laureata in scienze geologiche, esperta in organizzazione di feste, spettacoli, concerti. Una figura sottile, un disegno a matita alla Gruau che si distingue per il nasino all’insù, il casco di capelli biondo/castani arrotolati alla nuca in un grumo mai perfetto, due fossette quando ride. Maria Cristina vive in una bella casa, dove si respira cultura e partecipazione, con le finestre su una delle piazze più straordinarie di Castelnuovo: la piazza con gli alberi e i giardini. Laureata in scienze geologiche, che sarebbe come dire un esperto del territorio dove viviamo e dove costruiamo con le case anche la nostra vita, per anni si è dedicata a indagare il territorio per stabilirne le caratteristiche in funzione di nuove costruzioni, e non solo. Questo era ed è ancora il suo lavoro, al quale ha aggiunto una passione: Le tulipe blanche, una società che si occupa di matrimoni e feste varie e variegate. Il termine tecnico che ormai tutti conosciamo è wedding planner (pianificazione del matrimonio) che abbiamo imparato, attraverso la TV, da quell’Enzo Miccio diventato un simbolo e una moda. Dopo aver superato, esausta, il proprio matrimonio, dieci anni fa si è iscritta in una scuola, ha frequentato serissimi corsi con l’architetto Angelo Garini, altra conoscenza televisiva, e si è diplomata. Maria Cristina si occupa del matrimonio, o di una festa, ‘tutto compreso’: dalla ricerca del luogo, in Piemonte abbondiamo di castelli antichi, alla scelta del catering per il menu e il servizio; dalla cerimonia in Chiesa, agli addobbi all’abito ai fiori alle bomboniere agli ospiti; dalle musiche ai brindisi, sino alla torta. Una cerimonia complessa di cui si fa carico l’esperta, lasciando agli sposi soltanto la preoccupazione di dire Sì. Le chiedo se le piacerebbe fare qualcosa anche per noi, sposati e no. Naturalmente ha un sogno nel cassetto: organizzare serate musicali con musica dal vivo, dal blues al jazz, coinvolgendo sponsor volonterosi. Per i giovani e non solo. È il suo mestiere: aiutiamola ad aprire quel cassetto.