Il rischio cardioembolico - Dipartimento di Informatica e

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Il rischio cardioembolico - Dipartimento di Informatica e
L’ICTUS CEREBRALE:
Alcuni aspetti di diagnosi e terapia
Cardiologica
Il rischio cardioembolico
Cattedra di Cardiologia, Clinica Cardiologica
Università degli Studi dell’Insubria,
Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi,
Varese
L’ictus cerebri è la terza causa più comune di morte e
la principale causa di incapacità funzionale nei Paesi
occidentali, colpendo per il 50% soggetti di età
inferiore a 65 anni e per il 12% soggetti al disotto di
45 anni.
Cause di mortalità 2007 (OMS)
8%
cardiopatie
2%
30%
15%
neoplasie
STROKE
infezioni
20%
World Health Statistic 2007
25%
incidenti stradali
altre malattie
Stroke
20%
ische mico
e morragico
80%
World Health Statistic 2007
Classificazione Gruppo TOAST (Trial Org
10172 Acute Stroke Treatment):
sottogruppi dell’ictus ischemico
embolie cerebrali
13%
31%
occlusione dei grandi
vasi
infarti lacunari dei
piccoli vasi
26%
30%
altre cause
(criptogenetici)
Eziologia degli strokes embolici
49%
embolia non cardiaca
51%
World Health Statistic 2007
embolia cardiaca
Affezioni cardioemboliche associate ad
elevato rischio di ictus (criteri TOAST)
Fibrillazione atriale (non isolata)
Protesi valvolare meccanica
Stenosi mitralica con fibrillazione atriale
Trombo in atrio e/o auricola sinistra
Sick sinus syndrome
Infarto miocardico acuto recente (< 4 settimane)
Trombosi ventricolare sinistra
Mixoma atriale
Endocardite infettiva
Cardiomiopatia dilatativa
Acinesia di parete del ventricolo sinistro
Affezioni cardioemboliche associate ad
elevato rischio di ictus (criteri TOAST)
Fibrillazione atriale (non isolata)
Protesi valvolare meccanica
Stenosi mitralica con fibrillazione atriale
Trombo in atrio e/o auricola sinistra
Sick sinus syndrome
Infarto miocardico acuto recente (< 4 settimane)
Trombosi ventricolare sinistra
Mixoma atriale
Endocardite infettiva
Cardiomiopatia dilatativa
Acinesia di parete del ventricolo sinistro
Affezioni cardioemboliche associate ad
elevato rischio di ictus (criteri TOAST)
Fibrillazione atriale (non isolata)
Protesi valvolare meccanica
Stenosi mitralica con fibrillazione atriale
Trombo in atrio e/o auricola sinistra
Sick sinus syndrome
Infarto miocardico acuto recente (< 4 settimane)
Trombosi ventricolare sinistra
Mixoma atriale
Endocardite infettiva
Cardiomiopatia dilatativa
Acinesia di parete del ventricolo sinistro
Affezioni cardioemboliche associate ad
elevato rischio di ictus (criteri TOAST)
Fibrillazione atriale (non isolata)
Protesi valvolare meccanica
Stenosi mitralica con fibrillazione atriale
Trombo in atrio e/o auricola sinistra
Sick sinus syndrome
Infarto miocardico acuto recente (< 4 settimane)
Trombosi ventricolare sinistra
Mixoma atriale
Endocardite infettiva
Cardiomiopatia dilatativa
Acinesia di parete del ventricolo sinistro
Affezioni cardioemboliche associate ad
elevato rischio di ictus (criteri TOAST)
Fibrillazione atriale (non isolata)
Protesi valvolare meccanica
Stenosi mitralica con fibrillazione atriale
Trombo in atrio e/o auricola sinistra
Sick sinus syndrome
Infarto miocardico acuto recente (< 4 settimane)
Trombosi ventricolare sinistra
Mixoma atriale
Endocardite infettiva
Cardiomiopatia dilatativa
Acinesia di parete del ventricolo sinistro
Affezioni cardioemboliche associate ad
elevato rischio di ictus (criteri TOAST)
Fibrillazione atriale (non isolata)
Protesi valvolare meccanica
Stenosi mitralica con fibrillazione atriale
Trombo in atrio e/o auricola sinistra
Sick sinus syndrome
Infarto miocardico acuto recente (< 4 settimane)
Trombosi ventricolare sinistra
Mixoma atriale
Endocardite infettiva
Cardiomiopatia dilatativa
Acinesia di parete del ventricolo sinistro
Affezioni cardioemboliche associate ad
elevato rischio di ictus (criteri TOAST)
Fibrillazione atriale (non isolata)
Protesi valvolare meccanica
Stenosi mitralica con fibrillazione atriale
Trombo in atrio e/o auricola sinistra
Sick sinus syndrome
Infarto miocardico acuto recente (< 4 settimane)
Trombosi ventricolare sinistra
Mixoma atriale
Endocardite infettiva
Cardiomiopatia dilatativa
Acinesia di parete del ventricolo sinistro
Affezioni cardioemboliche associate ad
elevato rischio di ictus (criteri TOAST)
Fibrillazione atriale (non isolata)
Protesi valvolare meccanica
Stenosi mitralica con fibrillazione atriale
Trombo in atrio e/o auricola sinistra
Sick sinus syndrome
Infarto miocardico acuto recente (< 4 settimane)
Trombosi ventricolare sinistra
Mixoma atriale
Endocardite infettiva
Cardiomiopatia dilatativa
Acinesia di parete del ventricolo sinistro
Affezioni cardioemboliche associate ad
elevato rischio di ictus (criteri TOAST)
Fibrillazione atriale (non isolata)
Protesi valvolare meccanica
Stenosi mitralica con fibrillazione atriale
Trombo in atrio e/o auricola sinistra
Sick sinus syndrome
Infarto miocardico acuto recente (< 4 settimane)
Trombosi ventricolare sinistra
Mixoma atriale
Endocardite infettiva
Cardiomiopatia dilatativa
Acinesia di parete del ventricolo sinistro
Affezioni cardioemboliche associate ad
elevato rischio di ictus (criteri TOAST)
Fibrillazione atriale (non isolata)
Protesi valvolare meccanica
Stenosi mitralica con fibrillazione atriale
Trombo in atrio e/o auricola sinistra
Sick sinus syndrome
Infarto miocardico acuto recente (< 4 settimane)
Trombosi ventricolare sinistra
Mixoma atriale
Endocardite infettiva
Cardiomiopatia dilatativa
Acinesia di parete del ventricolo sinistro
Affezioni cardioemboliche associate ad
elevato rischio di ictus (criteri TOAST)
Fibrillazione atriale (non isolata)
Protesi valvolare meccanica
Stenosi mitralica con fibrillazione atriale
Trombo in atrio e/o auricola sinistra
Sick sinus syndrome
Infarto miocardico acuto recente (< 4 settimane)
Trombosi ventricolare sinistra
Mixoma atriale
Endocardite infettiva
Cardiomiopatia dilatativa
Acinesia di parete del ventricolo sinistro
Affezioni cardioemboliche associate ad
elevato rischio di ictus (criteri TOAST)
Fibrillazione atriale (non isolata)
Protesi valvolare meccanica
Stenosi mitralica con fibrillazione atriale
Trombo in atrio e/o auricola sinistra
Sick sinus syndrome
Infarto miocardico acuto recente (< 4 settimane)
Trombosi ventricolare sinistra
Mixoma atriale
Endocardite infettiva
Cardiomiopatia dilatativa
Acinesia di parete del ventricolo sinistro
Affezioni cardioemboliche associate a
basso rischio di ictus (criteri TOAST)
Prolasso della valvola mitralica
Calcificazione dell’annulus mitralico
Stenosi mitralica senza fibrillazione atriale
Forame ovale pervio
Aneurisma del setto interatriale
Stenosi aortica calcifica
Fibrillazione atriale isolata
Protesi valvolare biologica
Endocardite trombotica non batterica
Scompenso cardiaco congestizio
Ipocinesia segmentaria del ventricolo sinistro
Infarto del miocardio > 4 settimane, < 6 mesi
Affezioni cardioemboliche associate a
basso rischio di ictus (criteri TOAST)
Prolasso della valvola mitralica
Calcificazione dell’annulus mitralico
Stenosi mitralica senza fibrillazione atriale
Forame ovale pervio
Aneurisma del setto interatriale
Stenosi aortica calcifica
Fibrillazione atriale isolata
Protesi valvolare biologica
Endocardite trombotica non batterica
Scompenso cardiaco congestizio
Ipocinesia segmentaria del ventricolo sinistro
Infarto del miocardio > 4 settimane, < 6 mesi
Affezioni cardioemboliche associate a
basso rischio di ictus (criteri TOAST)
Prolasso della valvola mitralica
Calcificazione dell’annulus mitralico
Stenosi mitralica senza fibrillazione atriale
Forame ovale pervio
Aneurisma del setto interatriale
Stenosi aortica calcifica
Fibrillazione atriale isolata
Protesi valvolare biologica
Endocardite trombotica non batterica
Scompenso cardiaco congestizio
Ipocinesia segmentaria del ventricolo sinistro
Infarto del miocardio > 4 settimane, < 6 mesi
Affezioni cardioemboliche associate a
basso rischio di ictus (criteri TOAST)
Prolasso della valvola mitralica
Calcificazione dell’annulus mitralico
Stenosi mitralica senza fibrillazione atriale
Forame ovale pervio
Aneurisma del setto interatriale
Stenosi aortica calcifica
Fibrillazione atriale isolata
Protesi valvolare biologica
Endocardite trombotica non batterica
Scompenso cardiaco congestizio
Ipocinesia segmentaria del ventricolo sinistro
Infarto del miocardio > 4 settimane, < 6 mesi
Affezioni cardioemboliche associate a
basso rischio di ictus (criteri TOAST)
Prolasso della valvola mitralica
Calcificazione dell’annulus mitralico
Stenosi mitralica senza fibrillazione atriale
Forame ovale pervio
Aneurisma del setto interatriale
Stenosi aortica calcifica
Fibrillazione atriale isolata
Protesi valvolare biologica
Endocardite trombotica non batterica
Scompenso cardiaco congestizio
Ipocinesia segmentaria del ventricolo sinistro
Infarto del miocardio > 4 settimane, < 6 mesi
Affezioni cardioemboliche associate a
basso rischio di ictus (criteri TOAST)
Prolasso della valvola mitralica
Calcificazione dell’annulus mitralico
Stenosi mitralica senza fibrillazione atriale
Forame ovale pervio
Aneurisma del setto interatriale
Stenosi aortica calcifica
Fibrillazione atriale isolata
Protesi valvolare biologica
Endocardite trombotica non batterica
Scompenso cardiaco congestizio
Ipocinesia segmentaria del ventricolo sinistro
Infarto del miocardio > 4 settimane, < 6 mesi
Affezioni cardioemboliche associate a
basso rischio di ictus (criteri TOAST)
Prolasso della valvola mitralica
Calcificazione dell’annulus mitralico
Stenosi mitralica senza fibrillazione atriale
Forame ovale pervio
Aneurisma del setto interatriale
Stenosi aortica calcifica
Fibrillazione atriale isolata
Protesi valvolare biologica
Endocardite trombotica non batterica
Scompenso cardiaco congestizio
Ipocinesia segmentaria del ventricolo sinistro
Infarto del miocardio > 4 settimane, < 6 mesi
Affezioni cardioemboliche associate a
basso rischio di ictus (criteri TOAST)
Prolasso della valvola mitralica
Calcificazione dell’annulus mitralico
Stenosi mitralica senza fibrillazione atriale
Forame ovale pervio
Aneurisma del setto interatriale
Stenosi aortica calcifica
Fibrillazione atriale isolata
Protesi valvolare biologica
Endocardite trombotica non batterica
Scompenso cardiaco congestizio
Ipocinesia segmentaria del ventricolo sinistro
Infarto del miocardio > 4 settimane, < 6 mesi
Affezioni cardioemboliche associate a
basso rischio di ictus (criteri TOAST)
Prolasso della valvola mitralica
Calcificazione dell’annulus mitralico
Stenosi mitralica senza fibrillazione atriale
Forame ovale pervio
Aneurisma del setto interatriale
Stenosi aortica calcifica
Fibrillazione atriale isolata
Protesi valvolare biologica
Endocardite trombotica non batterica
Scompenso cardiaco congestizio
Ipocinesia segmentaria del ventricolo sinistro
Infarto del miocardio > 4 settimane, < 6 mesi
Affezioni cardioemboliche associate a
basso rischio di ictus (criteri TOAST)
Prolasso della valvola mitralica
Calcificazione dell’annulus mitralico
Stenosi mitralica senza fibrillazione atriale
Forame ovale pervio
Aneurisma del setto interatriale
Stenosi aortica calcifica
Fibrillazione atriale isolata
Protesi valvolare biologica
Endocardite trombotica non batterica
Scompenso cardiaco congestizio
Ipocinesia segmentaria del ventricolo sinistro
Infarto del miocardio > 4 settimane, < 6 mesi
Affezioni cardioemboliche associate a
basso rischio di ictus (criteri TOAST)
Prolasso della valvola mitralica
Calcificazione dell’annulus mitralico
Stenosi mitralica senza fibrillazione atriale
Forame ovale pervio
Aneurisma del setto interatriale
Stenosi aortica calcifica
Fibrillazione atriale isolata
Protesi valvolare biologica
Endocardite trombotica non batterica
Scompenso cardiaco congestizio
Ipocinesia segmentaria del ventricolo sinistro
Infarto del miocardio > 4 settimane, < 6 mesi
Affezioni cardioemboliche associate a
basso rischio di ictus (criteri TOAST)
Prolasso della valvola mitralica
Calcificazione dell’annulus mitralico
Stenosi mitralica senza fibrillazione atriale
Forame ovale pervio
Aneurisma del setto interatriale
Stenosi aortica calcifica
Fibrillazione atriale isolata
Protesi valvolare biologica
Endocardite trombotica non batterica
Scompenso cardiaco congestizio
Ipocinesia segmentaria del ventricolo sinistro
Infarto del miocardio > 4 settimane, < 6 mesi
Affezioni cardioemboliche associate a
basso rischio di ictus (criteri TOAST)
Prolasso della valvola mitralica
Calcificazione dell’annulus mitralico
Stenosi mitralica senza fibrillazione atriale
Forame ovale pervio
Aneurisma del setto interatriale
Stenosi aortica calcifica
Fibrillazione atriale isolata
Protesi valvolare biologica
Endocardite trombotica non batterica
Scompenso cardiaco congestizio
Ipocinesia segmentaria del ventricolo sinistro
Infarto del miocardio > 4 settimane, < 6 mesi
Rischio di stroke associato o meno a cardiopatie
6%
popolazione generale
13%
37%
coronaropatia
ipertensione arteriosa
19%
25%
Studio Framingham
scompenso cardiaco
fibrillazione atriale
Fibrillazione atriale
La fibrillazione atriale è il disturbo del
ritmo più frequente con una prevalenza
intorno allo 0,4% nella popolazione
generale e circa il 10% nei soggetti al
disopra degli 80 anni.
Dati epidemiologici evidenziano che la
fibrillazione atriale è responsabile
dell’85% degli ictus dovuti ad aritmie
cardiache e di oltre il 50% delle forme
cardioemboliche.
Rischio di stroke nella fibrillazione atriale
associata a cardiopatie
FA + stenosi mitralica
FA + ipertensione
arteriosa
14%
29%
8%
FA + cardiopatia
ischemica
FA + cardiomiopatia
dilatativa
18%
14%
17%
FA + cardiomiopatia
ipertrofica
FA + scompenso
cardiaco
Studio Framingham
Classificazione dei soggetti con fibrillazione
atriale a basso, medio ed alto rischio di
stroke: indice CHAD2
Considera fattori di rischio indipendenti:
- scompenso cardiaco
- ipertensione arteriosa (sistolica > 160 mmHg)
- età > 75 anni
- diabete mellito
- pregresso evento cerebrovascolare
Permette di stimare il rischio di stroke in soggetti
con fibrillazione atriale non anticoagulati.
CHAD2
Punteggio
Scompenso cardiaco congestizio
1
Ipertensione arteriosa
(sistolica > 160 mmHg)
1
Età > 75 anni
1
Diabete mellito
1
Pregressa ischemia cerebrale
2
CHAD2
score
Rischio
annuale di
Stroke
0
1,9%
1
2,8%
2
4,0%
3
5,9%
4
8,5%
5
12,5%
6
18,2%
Riduzione del rischio di stroke con
terapia farmacologica
120
100
%
80
60
40
20
0
Terapia
antiaggregante
Terapia
anticoagulante
Soggetti con FA parossistica hanno
identico rischio di ictus rispetto a
soggetti con FA permanente?
Non ci sono ancora dati univoci.
Sembra ragionevole trattare in maniera
identica i soggetti con le diverse forme
di aritmia.
Valvulopatie
Si associano ad aumentato rischio
cardioembolico:
•
•
•
•
Valvulopatia mitralica reumatica
Presenza di protesi valvolari
Valvole rimaneggiate da plastica chirurgica
Calcificazioni dei lembi valvolari
In queste condizioni è indicata la profilassi con
terapia anticoagulante orale
Linee Guida ACCP
Altre condizioni quali:
• Prolasso valvolare mitralico
• Valvulopatia aortica
Non necessitano di terapia antiaggregante e/o
anticoagulante in prevenzione primaria
Linee Guida ACCP
Masse intracardiache
• Trombi intracardiaci
La fibrillazione atriale e la stenosi
mitralica
predispongono
alla
formazione di trombi a livello
dell’atrio sinistro
Trombo atriale sinistro
Trombi in ventricolo sinistro si
associano ad una a-discinesia
miocardica post-ischemica
L’infarto miocardico predispone alla
formazione di trombi murali (più
comunemente a livello della parete
anteriore e dell’apice) nelle prime
due settimane dall’evento acuto
Trombo intraventricolare sinistro
La terapia anticoagulante orale è
raccomandata per almeno tre mesi
(evidenza II A linee guida ACCP)
dopo infarto miocardico acuto in
presenza di discinesia e trombosi
murale.
La
cardiomiopatia
ipocineticodilatativa post-ischemica rappresenta
un ulteriore fattore di rischio
embolico: la discinesia di parete
ventricolare sinistra predispone alla
formazione di trombi intracavitari ad
elevato potenziale emboligeno
E’ indicato mantenere un’adeguata
anticoagulazione con range di INR
compreso tra 2 e 3
• Mixoma atriale
Tumore benigno primitivo localizzato
solitamente
nell’atrio
sinistro
con
inserzione a livello del setto interatriale
Massa gelatinosa e friabile che tende ad
embolizzare soprattutto se di piccole
dimensioni
Mixoma atriale
Ecocardiogramma
transtoracico:
mixoma atriale sinistro
Ecocardiogramma
transesofageo:
mixoma con peduncolo
in atrio sinistro
La presenza di mixoma atriale aumenta
del 30-40% il rischio di stroke
La terapia elettiva per la mixomatosi
atriale è l’escissione chirurgica
• Fibroelastoma papillare
Tumore
benigno
di
piccole
dimensioni e di elevata natura
emboligena che origina dalle
valvole
cardiache
(versante
atriale delle atrioventricolari e
versante
ventricolare
delle
semilunari) o dall’endocardio ad
esso adiacente
La
diagnosi
in
vivo
è
tipicamente ecocardiografica
bidimensionale transtoracica
e/o transesofagea (maggiore
sensibilità)
Data l’elevata incidenza di
embolizzazione
l’escissione
chirurgica è indicata anche in
pazienti asintomatici
Fibroelastoma
papillare
della
valvola
aortica:
ecografia
bidimensionale
transesofagea,
aspetto macroscopico e sezione
istologica
Fibroelastoma papillare
della valvola mitrale:
ecografia bidimensionale
transesofagea, aspetto
macroscopico e sezione
istologica
Fibroelastoma del muscolo
papillare della valvola mitrale:
ecografia bidimensionale
transesofagea, aspetto
macroscopico e sezione
istologica
Malattie dell’endocardio
Endocardite infettiva
Si associa a stroke per l’embolizzazione
cerebrale di piccole formazioni settiche
che tendono ad obliterare piccoli vasi
cerebrali determinando infarti lacunari
L’antibioticoterapia è alla base del
trattamento, completata eventualmente
dall’opzione chirurgica
Endocardite trombotica non
batterica
Condizione associata ad adenocarcinoma
mucinoso del tratto gastroenterico che
determina uno stato di ipercoagulabilità
(Sindrome di Trousseau)
E’ nota anche come “endocardite marantica”
Endocardite di Libman-Sacks
Endocardite
potenzialmente
emboligena
associata a Lupus eritematoso sistemico (con
o senza anticorpi antifosfolipidi)
Generalmente viene trattata con terapia
anticoagulante orale anche se l’indicazione
non è univoca
Ateromasia aortica
Le
placche
aterosclerotiche
sono
riscontri comuni soprattutto nei pazienti
anziani, hanno una superficie irregolare
e spesso mobile e la loro incidenza è
risultata essere elevata nei soggetti
colpiti da eventi embolici.
Amarenco et al.
Placche aortiche
ulcerate erano presenti
nel 26% dei 239
soggetti colpiti da
eventi cerebrovascolari
ma solo nel 5% di 261
pazienti senza patologie
neurologiche
Gruppo francese per
lo studio dello Stroke
Placche ateromasiche
dello spessore > 4 mm
sono più
frequentemente causa
di eventi embolici
L’ ateromasia aortica rappresenta il maggiore
fattore di rischio embolico durante procedura
di by-pass aorto-coronarico (incidenza: 5-7%)
a causa dell’azione compressiva sul vaso dei
sistemi meccanici di clampaggio
Il
rischio
di
stroke
perioperatorio
è
significativamente aumentato (p= 0.007)
quando lo spessore dell’intima aortica supera i
5 mm
Si possono pure verificare eventi embolici
anche durante cateterismo cardiaco in
procedure
di
angioplastica
coronarica
percutanea
In uno studio di 20.000 procedure si è
osservato lo 0.1% di incidenza di stroke entro
36 ore per embolizzazione di placche dell’arco
aortico da lesione meccanica prodotta dal
catetere angiografico
Forame ovale pervio
(PFO)
Il
PFO
è
una
situazione
molto
comune e consiste
nel
permanere,
nell'età adulta, di
una pervietà a livello
della fossa ovale,
indispensabile nella
circolazione fetale
Eco-color Doppler 2D di un neonato di 3 giorni di vita
(finestra sottoxifoidea, proiezione per i due atri):
presenza di PFO con evidenza di shunt interatriale.
Ecocardiogramma transesofageo: PFO con shunt
Talvolta la sua chiusura è incompleta e
pertanto può verificarsi il passaggio di
sangue tra i due atrii
Il PFO è clinicamente significativo
se appaiono almeno 3 microbolle
nell’atrio sinistro durante 3 cicli
cardiaci consecutivi in condizioni
basali e/o durante test provocativo
In concomitanza di uno shunt
destro-sinistro può presentarsi un
passaggio di trombi dalla sezione
destra alla sezione sinistra del
cuore, con relativa embolia che
può essere cerebrale o periferica
L'ictus in età giovanile ha un'incidenza annua
variabile nei soggetti minori di 45 anni da un
minimo del 3%, come registrato a Goteborg nel
1979, a un massimo di 11,3% come riportato in
Svezia negli anni 1991-1994
Nella realtà italiana, l'incidenza di ictus giovanile
(in pazienti di età inferiore ai 50 anni) è pari a
6,2 su 100 mila persone, che corrisponde allo
0,006% l'anno. In 50 anni di vita, abbiamo un
rischio di ictus dello 0,3%
Nel 35-40% dei casi lo stroke giovanile è
criptogenetico: in queste forme la prevalenza del
PFO è significativamente elevata (superiore al
50%). Non esistono ancora linee-guida comuni
circa la gestione di questa problematica
Stroke giovanile.
Soggetti <45 anni: incidenza annua/100.000
Goteborg
1970-75
3,0
Acta Med Scand 1979
Stockholm
1973-77
5,0
Stroke 1984
Firenze
1983-85
3,4
Stroke 1988
Reggio Emilia
1987-89
8,0
Neuroepidemiology
1983
Baltimore
10,5
Stroke 1993
Israel
5,0
Stroke 1996
11,3
Stroke 1997
Northern
Sweden*
1991-94
* Registro MONICA: mortalità 5,7%
Nell'ictus
ischemico
criptogenetico
la
prevalenza di PFO è intorno al 31%, ma nei
soggetti giovani (età minore di 55 anni) sale al
46% contro una prevalenza di PFO autoptica
del 26%
I forami ovali pervi ad alto rischio sono quelli
di dimensioni maggiori che determinano shunt
di maggiori dimensioni tra destra e sinistra
Numerose casistiche sconsigliano la chiusura
del PFO in prevenzione primaria
La procedura risulta invece indicata in soggetti
con pregresso evento ischemico, soprattutto in
presenza di indicatori di alto rischio:
- aneurisma del setto interatriale
- rete di Chiari
- shunt cospicui (>20 microbolle)
- dimensioni del difetto > 4 mm
- più di un pregresso evento ischemico
Difetti del setto interatriale
(DIA)
Il difetto del setto interatriale (DIA), pur
essendo la cardiopatia congenita più diffusa,
ha un’incidenza molto più limitata del PFO
(0,05% vs 25%) nella popolazione generale
La comunicazione interatriale è
un shunt sinistro-destro che
conseguenze emodinamiche a
camere
cardiache
destre
volumetrico)
associata ad
dà luogo a
carico delle
(sovraccarico
Setto interatriale
Difetto del setto interatriale
Ecocardiografia tridimensionale: difetti del
setto interatriale tipo “ostium primum” e
tipo “seno venoso”.
Aneurismi del setto interatriale
L'aneurisma del setto interatriale ecograficamente definito come una
porzione di setto ridondante (base di
impianto di almeno 15 mm) e
altamente mobile (escursione di almeno
11 mm) - è spesso associato a PFO ed è
considerato fattore di rischio aggiuntivo
per cardioembolismo.
Aneurisma setto IA

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