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 LA RIVOLTA DEGLI STUDENTI
Scontri in piazza tra studenti e polizia, almeno 5 arresti
È di almeno cinque arresti e un ferito il bilancio degli scontri ieri a Sofia tra
polizia e studenti universitari, che chiedono le dimissioni immediate del
governo dell'indipendente Plamen Oresharski, accusato di "servire gli
interessi dell'oligarchia che attanaglia il paese". Gli studenti, che dal 23
ottobre scorso occupano la sede dell'Università di Sofia San Clemente
d'Ocrida, la più grande e la più antica in Bulgaria, sono ieri scesi in piazza
per bloccare il palazzo del parlamento. Al grido di 'Mafia!', 'Dimissioni!',
'Vergognatevi!', 'In galera', i manifestanti hanno affrontato i deputati che,
assistiti dalle forze antisommossa, cercavano di entrare o uscire dal
parlamento. La tensione crescente è presto sfociata in duri scontri con le
forze di polizia, nei quali almeno cinque studenti sono stati arrestati, mentre
un altro è rimasto ferito. Il governo Oresharski, insediatosi dopo le elezioni
anticipate del maggio scorso, è appoggiato dai socialisti e dal partito della
minoranza turca, con il tacito consenso del partito degli ultranazionalisti di
Ataka.
EMERGENZA PROFUGHI
Dichiarazione congiunta di Plevneliev ed Oresharski contro la
xenofobia
"L'incitazione alla paura e all'odio e la contrapposizione tra diversi gruppi
della società bulgara sono pericolosi e non dovrebbero essere tollerati in
nessun modo": lo hanno affermato il Presidente bulgaro Rossen Plevneliev e
il Premier Plamen Oresharski in una dichiarazione congiunta contro la
crescente xenofobia e intolleranza nel Paese seguita al massiccio afflusso di
immigrati clandestini, prevalentemente siriani. Plevneliev e Oresharski si
dichiarano inoltre convinti che "la xenofobia e lo pseudonazionalismo
potrebbero compromettere a lungo termine l'immagine europea e la
reputazione della Bulgaria". "Il problema dei profughi siriani non deve
essere politicizzato, i bulgari hanno dimostrato nel passato di essere
tolleranti e solidali con i popoli che soffrono", è detto ancora nella
dichiarazione comune. In Bulgaria vi sono già oltre diecimila rifugiati,
mentre i centri di accoglienza ne possono assorbire non più di 5 mila. Si
sono registrati di recente casi di aggressione da parte di skinheads contro
alcuni immigrati. Le autorità di Sofia intanto rafforzano i controlli lungo il
confine con la Turchia inviando nelle zone più vulnerabili un contingente
aggiuntivo di quasi 1.200 agenti di polizia, e costruendo recinzioni
metalliche lungo un tratto di 30 km di confine.
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Barroso: Romania e Bulgaria non aderiranno il primo gennaio 2014
alla zona Schengen
Secondo il Presidente della Commissione Europea, José Manuel Barroso,
Romania e Bulgaria non entreranno nello spazio Schengen “il primo gennaio
2014”. Lo ha reso noto il portavoce dell’esecutivo comunitario Frédéric
Vincent riportando esattamente le parole pronunciate da Barroso in
un’intervista al canale televisivo francese Tf1. Il Presidente della
Commissione Ue non si riferiva dunque a tutto il 2014 ma aveva detto che
“è molto probabile che la Romania e la Bulgaria non aderiscano il primo
gennaio”, ha sottolineato il portavoce. La Commissione in ogni modo rimane
convinta che i due paesi “siano pronti a entrare”, dal punto di vista tecnico,
nello spazio di libera circolazione dei cittadini. Le discussioni “sono
attualmente in corso”, ha concluso il portavoce, ricordando che una
decisione sull’allargamento di Schengen deve essere presa dai
rappresentanti dei stati membri in seno al Consiglio Ue. L’adesione di
Bucarest e Sofia è stata diverse volte respinta a causa dell’opposizione di
Olanda, Francia, Germania e Finlandia.
COMMERCIO
Aumenta l’export bulgaro verso i paesi Ue
Le esportazioni della Bulgaria verso i paesi membri dell’Unione europea sono
aumentate dell’8,3 per cento nei primi otto mesi del 2013 rispetto al
medesimo periodo dello scorso anno. È quanto risulta dai dati pubblicati
dell’Istituto nazionale di statistica di Sofia. Il valore complessivo delle
esportazioni nel periodo in esame ammonta a 17,1 miliardi di lev. I
principali partner commerciali della Bulgaria sono stati Germania, Italia,
Romania, Grecia e Francia che da soli rappresentano il 68,3 per cento delle
esportazioni verso i paesi membri dell’Ue. Le importazioni della Bulgaria dai
paesi membri dell’Ue per il periodo gennaio - agosto del 2013 sono
aumentate dello 0,7 per cento rispetto al medesimo periodo dello scorso
anno e ammontano a 19,5 miliardi di lev. I principali paesi partner di Sofia
in termini di importazioni sono stati Germania, Italia, Romania, Grecia e
Spagna. Il saldo del commercio estero fra la Bulgaria e l’Unione europea per
il periodo gennaio-agosto del 2013 è stato negativo e pari a 2,3 miliardi di
lev.
NOMINE
Aliosman Imamov è il nuovo vice presidente del parlamento di Sofia
Aliosman Imamov è stato eletto a Vicepresidente del Parlamento bulgaro al
posto di Hristo Bisserov. Imamov, deputato del partito della minoranza
turca Dps, era il nome più atteso per ricoprire l’incarico al posto di Bisserov,
che si è dimesso da tutte le cariche politiche, compresa la vicepresidenza
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Confermato dai deputati anche Cetin Kazak che sostituirà Bisserov alla
guida della commissione parlamentare giuridica.
Irina Bokova è stata rieletta a direttore generale della Unesco
La bulgara Irina Bokova è stata confermata per un secondo mandato di
quattro anni alla direzione generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite
per l'educazione, la scienza e la cultura (Unesco). La rielezione è stata
approvata durante la 37ma Conferenza generale dell’Unesco che si è svolta
a Parigi. La Bokova ha ottenuto 160 voti a favore, 14 contrari e
un’astensione e assumerà ufficialmente l’incarico per il secondo mandato il
18 novembre. Irina Bokova è direttore generale dell’Unesco dal 2009 ed è la
prima donna che ricopre questo incarico.
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