Il Regno di Milano - Savage Worlds Italia
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Il Regno di Milano (1499 - 1526) L'ambientazione qui proposta è una rivisitazione della seconda metà del Rinascimento italiano. Il presupposto è che l'impiego di innovazioni belliche, grazie anche al genio di Leonardo da Vinci garantirebbero al Ducato di Milano all'incirca 25 anni di supremazia nel nord Italia. Questo periodo sarebbe terminato con un collasso economico e militare, una volta azzerato il divario tecnologico, con la calata delle truppe imperiali di Carlo V (i Lanzichenecchi). Questa ambientazione è pensata come una “bolla ucronica”, per evitare al nord Italia trent'anni di guerre horrende, senza tuttavia stravolgere gli sviluppi storici su larga scala. Cenni storici Nell'anno 1495, il Duca di Milano Ludovico il Moro inflisse ai francesi una dura sconfitta, che per ragioni dinastiche accampavano diritti sul Ducato. La supremazia meneghina provocò l'irritazione di Papa Alessandro VI, tuttavia l'aperto appoggio del Sacro Romano Imperatore bloccò sul nascere il costituirsi di una lega sotto le insegne pontificie. Quando Alessandro IV riuscì ad aizzare i veneziani, questi furono sconfitti e le truppe del Moro attraversarono l'Adda, conquistando Bergamo e Brescia nel 1498. Fu la prima volta che i milanesi impiegarono armi mai viste, cosa che provocò un deterioramento delle relazioni con il seggio imperiale. Nel 1498, sotto la minaccia di una nuova invasione dei francesi ora governati da Luigi XII, fu chiaro che Massimiliano non avrebbe dato una nuova prova di forza. Il Moro si trovò così ad affrontare i francesi da solo. In questa occasione, in netta inferiorità numerica, ebbe la meglio impiegando per la seconda volta le terribili meraviglie belliche che si diceva scaturite dal genio di Leonardo. In estate raggiunse Torino, costringendo verso l'autunno la resa incondizionata, mentre i francesi fuggivano in fretta e furia oltre le Alpi. L'Imperatore ingiunse allora di ritirare le pretese sulle città venete; il Moro tuttavia rifiutò, espulse i messi imperiali e si autoproclamò Re. L'incoronazione avvenne l'anno successivo in piazza del Castello, per mano del cardinale Ascanio Sforza. Il papato fu tenuto a bada con alcune concessioni territoriali, mentre Massimiliano rimase in Germania poiché i Principi preferirono approfittare della momentanea debolezza della Francia anziché muoverle guerra in Italia. Nel 1499 nacque il Regno di Milano, destinato a durare fino alla calata delle truppe imperiali nel 1526, sotto le insegne del nuovo imperatore Carlo V. Geografia Il Regno di Milano corrisponde agli attuali confini della Lombardia, della Liguria e di parte del Piemonte e dell'Emilia. A nord, oltre le Alpi, c'è la Confederazione Elvetica. A est, la Repubblica di Venezia, esclusi i territori di Bergamo e Brescia, e il Vescovado di Trento. A sud, con il Marchesato di Mantova, il Ducato di Ferrara e la Lunigiana. A ovest, con la Francia sull'arco alpino e ciò che resta dei possedimenti savoiardi in Piemonte. Il Regno è circondato da stati nemici su molti fronti, a eccezione di Mantova e del Monferrato. La Repubblica di Genova è uno stato vassallo che conserva una limitata indipendenza. Città importanti Le città più importanti del Regno sono Milano e Vigevano. La prima, in quanto storica capitale del Ducato, sede dei Visconti e poi degli Sforza. Milano è cinta da una imponente cerchia muraria e il suo castello, a nord, connesso alle mura e cinto dalla Ghirlanda, è considerato imprendibile. A Vigevano si trova un altro castello visconteo sforzesco, luogo di nascita del Moro e dove si presume che egli sviluppi le innovazioni belliche proposte da Leonardo. Bergamo è una città recentemente strappate al controllo di Venezia, insieme a Brescia. L'identità nazionale è ancora molto sentita, e ci sono stati dei dissapori con la popolazione locale. La tregua è mantenuta dalla promessa dell'intervento dell'autorità imperiale. Torino è una città occupata. I milanesi non sono visti di buon occhio dalla popolazione, su cui sono ricadute le ingenti spese militari. La città pullula di agenti francesi e savoiardi. È una polveriera che può esplodere in qualsiasi momento. Genova è un porto che, nonostante il tracollo della Repubblica, non ha perso importanza. Una porta per il sud Italia e l'oriente, dove si trovano arabi, aragonesi e pontifici. Fazioni in campo Gli sforzeschi, lealisti, soldati o notabili. I savoiardi, indipendentisti, spie francesi o sabotatori. I veneziani, neutrali o indipendentisti, commercianti e banchieri. I genovesi, lealisti o indipendentisti, eterodossi, marinai e commercianti. I pontifici, stranieri, ortodossi, sacerdoti o spie. Gli imperiali, stranieri, ortodossi, funzionari o spie. Alcune personalità culturali e politiche Ludovico Maria Sforza, detto il Moro, fu Reggente, Duca e Re di Milano dal 1480. Morì nel 1512, lasciando il seggio al figlio primogenito Ercole Massimiliano, che regnò solo un anno. Nel 1514 fu incoronato Francesco, che regnò fino al 1526. Un altro importante membro della famiglia è Ascanio Maria Sforza Visconti, fratello del Moro. Moglie del Moro fu Beatrice d'Este, che garantì al Ducato l'appoggio ferrarese. Il più grande artista del Rinascimento, Leonardo da Vinci, giunse a Milano nel 1482 per poi scomparire al volgere del secolo. I suoi manoscritti sono stati per anni oggetto di trafugamenti e assassini, poiché si ritiene nascondessero i segreti della potenza militare meneghina. Andrea Doria, genovese, servì come ammiraglio sotto i francesi e, alla loro scacciata, si diede alla pirateria. Tornò a Genova nel 1516, come come politico, distinguendosi per la linea indipendentista. Si schierò infine per l'Imperatore nel 1520. Massimiliano I d'Asburgo e Carlo V d'Asburgo, imperatori rispettivamente fino al 1519 e a partire dal 1520. Carlo fu colui che pose fine al Regno di Milano. Martin Fugger, di un ramo cadetto della nota famiglia di banchieri germanica, che sostenne economicamente gli Sforza fino successione imperiale. Prospero, milanese, di origini nobili. Si ritiene che in suo possesso ci fossero rari manoscritti di magia e alchimia. Scomparve nel 1510, nel corso di un incendio che coinvolse la sua abitazione, ma si trovano riferimenti anche negli anni successivi nei documenti della polizia. Economia La popolazione di Milano si impoverì a seguito delle spese belliche che gli Sforza dovettero sostenere per l'occupazione del Piemonte. Solo una parte di queste spese fu sostenuta grazie ai Fugger- Per trovare sbocco alle merci milanesi, dopo il 1500 si intensificarono gli scambi con l'Africa mediterranea e il Regno di Napoli, con una certa influenza che ancora si nota nell'architettura e nelle arti decorative. Nel 1520 Milano perse contemporaneamente l'appoggio dei Fugger e i commerci con Napoli, che in quanto aragonese passo sotto Carlo V. Ci fu quindi un progressivo impoverimento che portò, poco prima della discesa in Italia dell'Imperatore, al collasso economico e a sommosse popolari nei territori occupati, specialmente a Bergamo e a Torino. Tecnologia Le innovazioni apportate dal genio di Leonardo da Vinci sono innumerevoli. Carri coperti muniti di cannoni, falconetti a ripetizione, ponti mobili e tutta una serie di modifiche all'equipaggiamento dei soldati, come per esempio balestre a ricarica rapida e attrezzatura per l'immersione. Lo sviluppo di queste tecnologie si ritiene sia stato a Vigevano, all'interno del castello. Dopo la scomparsa di Leonardo, intorno al 1500, agenti di tutte le nazioni e delle signorie si diedero da fare per recuperarne i documenti. Scienze occulte Il già citato Prospero è una delle figure chiave per capire la guerra sotterranea che si tenne a Milano in quegli anni. Il Corpus Hermeticum di Marsilio Ficino, in una edizione rara e non emendata, fu oggetto di ricerca da parte di maghi, ladri e agenti pontifici. Il Vescovo di Milano, nonché Cardinale Ascanio Sforza, su concessione del Re istituì una polizia segreta per pacificare questo mondo sommerso e riportare tutti i testi sotto la protezione di Sant'Ambrogio. Leggende: il biscione L'antico stemma della casata Visconti è il biscione, una serpe blu ritratta nell'atto di fagocitare un uomo o un fanciullo. Vi sono diverse leggende a riguardo. Fu il vessillo che i Visconti portarono alle Crociate, in quanto lo stesso si ritrova all'interno della Basilica di Sant'Ambrogio. Un'altra leggenda vuole che un esponente della famiglia si ritrovò una vipera nell'elmo, mentre era al seguito dell'Imperatore; la prese con la mano, senza scomporsi, e la gettò lontano senza esserne morso. In realtà, non è chiaro se il simbolo esistesse prima dei Visconti. Alcuni lo fanno risalire all'iconografia cristiano-romana, e al mito di Giona, che anziché essere ingoiato da un pesce diventa un uomo, forse un saraceno, tra le fauci del serpente. Secondo altri, esso rappresenta un drago lacustre che il capostipite della famiglia avrebbe sconfitto nei pressi di Lodi, interpretazione quantomai suggestiva se consideriamo che un altro stemma della città è la croce di San Giorgio, uno degli uccisori di draghi dell'antichità.