Impianti termici, cosa scelgono gli italiani?

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Impianti termici, cosa
scelgono gli italiani?
Giovedì 29 Marzo 2012 14:58 Sezione:
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NORME
le
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Accordo tra Pennelli
Cinghiale e Akzonobel
I condizionatori
d’aria oggi servono
8,5 milioni di
abitazioni, mentre
il 51,9% degli
alloggi è dotato di
caldaia autonoma.
La ricerca Cresme
Anima
per nuovo canale
retail
BLU&ROSSO n° 223
La riqualificazione vale
il 63% del mercato
dell'edilizia
CGIA Mestre, 8
aziende su 10 in
credit crunch
E' stata presentata in occasione di MCE 2012 la ricerca che
Cresme ha svolto per Anima nel 2010.
Piano città, legge
quadro in arrivo
Introdotta e commentata dalla Presidente Assotermica
Paola Ferroli insieme a Lorenzo Bellicini, Presidente
Cresme, l'indagine rappresenta un vero e proprio sistema
informativo sul settore termico nel comparto residenziale.
STOCK RESIDENZIALE NEL MIRINO. Per la ricerca, lo
stock edilizio residenziale italiano è stato “sezionato” in
tutte le sue sfaccettature incrociando le informazioni
provenienti dal censimento 2001 e proiettando i dati per
fornire una stima al 2010 degli impianti termici e di
condizionamento installati, nonché le tipologie di impianto e
i combustibili utilizzati.
Ecco alcuni dei dati rivelati.
51,9% DELLE ABITAZIONI HA CALDAIA AUTONOMA.
Le abitazioni italiane risultano quasi totalmente dotate di
sistemi per il riscaldamento degli ambienti, ma le tipologie
di impianto variano in misura notevole con molte abitazioni
(concentrate nel sud del paese e nelle isole) dotate di
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riscaldamento solo in alcuni ambienti o con apparecchiature
mobili. In Italia gli impianti termici più diffusi risultano
quelli serviti da caldaia autonoma (51,9% delle abitazioni)
seguiti da quelli centralizzati (25,1% delle abitazioni),
mentre le abitazioni con altro tipo di impianto o senza
impianto fisso rappresentano il 23,0%. Queste ultime, oltre
a quelle effettivamente con impianti che riscaldano solo
parti dell’abitazione, contemplano anche i sistemi di
riscaldamento attraverso pompe di calore o con il
teleriscaldamento e i sistemi di riscaldamento parziale quali
i caminetti, i termocamini, le stufe, ecc.
GAS METANO PER IL 48,9% DELLE ABITAZIONI. Il
combustibile o la modalità di alimentazione più frequente
risulta essere il gas (metano, di città o in bombole) nel
48,9% delle abitazioni, mentre i liquidi (GPL, gasolio, altri
olii) rappresentano il 29,4%. I combustibili solidi (in
massima parte legname o sue lavorazioni quali pellet e
cippato) sono invece usati nel 14,5% delle abitazioni e
l’energia elettrica alimenta il 6,0% degli impianti domestici
(pompe di calore, stufe ma anche radiatori e pannelli
radianti).
AUMENTANO I CONDIZIONATORI D'ARIA. Lo studio
evidenzia nell’ultimo decennio il verificarsi di un forte
incremento dell’utilizzo di condizionatori d’aria, che oggi
servono 8,5 milioni di abitazioni, pari al 28,7% dell’intero
stock abitativo. Si passa da alloggi serviti da una macchina
mobile che raffresca un solo ambiente ad alloggi totalmente
climatizzati serviti da impianti fissi (composti sia da più
macchine sia da un’unica unità motocondensante). Gli
impianti mobili risultano diminuiti all’8,8%, mentre
gli impianti fissi (split, multisplit e unità VRF/VRV) coprono
il 91,2%. Il complesso dei motori (fissi o mobili) per la
climatizzazione ambientale è di quasi 15 milioni e ben
l’81,6 di esse funziona come pompa di calore (dunque a
ciclo reversibile caldo/freddo).
rivista
blu&rosso
BLU&ROSSO n°
223
PIANO
CASA
Viaggio
nelle
norme
regionali
e influenza sul mercato
ITS PAGAMENTI Italia e
Europa a confronto
VENDERE L'EFFICIENZA
ENERGETICA I grossisti
raccontano POMPE DI
CALORE Quando l'aria
scalda l...
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ferroli
RIDURRE I
CONSUMI
ENERGETICI. Alla
luce di questi dati,
Paola Ferroli,
Presidente
Assotermica, ha
espresso la
necessità di "agire
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prioritariamente in questo settore con misure atte a ridurre
il consumo energetico e promuovere l’utilizzo di energia da
fonti rinnovabili. Le tecnologie impiantistiche nazionali
consentono di integrare questi due aspetti, con costi di
gestione per l’utente nettamente inferiori (-20% e oltre) e
valorizzando di conseguenza lo stesso patrimonio
immobiliare che le ospita” - ha dichiarato la Presidente
Ferroli - “Le potenzialità sono enormi se si considera che, in
Italia, il parco caldaie è composto da circa 19 milioni di
apparecchi, in massima parte con rendimenti molto bassi e
caratterizzati da consumi particolarmente elevati e da
emissioni inquinanti ingenti. L’industria termotecnica
italiana, leader insieme alla Germania e ben radicata nel
nostro paese tanto da costituire il secondo mercato
europeo, presenta le proprie proposte per una reale
opportunità di crescita “green” ed economicamente
sostenibile.
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