QUANTA LiteTM dsDNA
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QUANTA LiteTM dsDNA
QUANTA LiteTM sp100 708990 Per uso diagnostico In Vitro Complessità CLIA: elevata Finalità d’uso Il kit QUANTA LiteTM sp100 è un test di immunoassorbimento enzimatico (ELISA) per la determinazione semiquantitativa dell’anticorpo anti-sp100 di classe IgG nel siero umano. Questo test ha lo scopo di favorire la diagnosi della Cirrosi Biliare Primaria (PBC). Riassunto e Spiegazione del test La Cirrosi Biliare Primaria (PBC) è una patologia epatica cronica caratterizzata dalla distruzione dei piccoli dotti biliari intraepatici. La progressiva distruzione dei dotti causa una crescente compromissione della funzionalità epatica e, col tempo, può determinare un’insufficienza epatica e rendere necessario un trapianto di fegato.1,2 L’eziologia della PBC è sconosciuta, sebbene una componente genetica e altri fattori potrebbero risultare importanti per lo sviluppo della patologia. 1,3,4 La PBC colpisce più le donne che gli uomini (con un rapporto tra donna e uomo pari a 9:1) e si manifesta tipicamente in soggetti di età compresa tra 30 e 65 anni.3, 4 La prevalenza della PBC in congiunti di primo grado di pazienti affetti da PBC è compresa tra l’1,3 e l’6,4%.3,5 La PBC colpisce tutte le razze ed è presente in tutto il mondo. Sono state riscontrate ampie variazioni nella prevalenza geografica della PBC, con stime di bassa prevalenza comprese tra 2 casi su 100.000 in Giappone e Australia e 40 casi su 100.000 negli Stati Uniti.4,6 Non è chiaro in che misura le ampie variazioni nella prevalenza riscontrate in diverse regioni geografiche siano il risultato di variazioni geografiche reali o di differenze nella progettazione e nelle metodologie degli studi.3, 4, 7 I test sierologici sono ausili importanti per il riconoscimento e la diagnosi della PBC in quanto molti anticorpi associati alla PBC sono presenti prima che i sintomi diventino evidenti.8 Col tempo, la percentuale di pazienti che rimangono asintomatici si riduce.8 Gli anticorpi antimitocondriali (AMA), tipicamente rilevati nei tessuti epatici e renali o nelle cellule HEp-2 dal test di immunofluorescenza (IFA) indiretta, sono i marker sierologici classici dei pazienti affetti da PBC. I primi studi hanno diviso gli AMA in sottogruppi in base alla loro reattività alle frazioni antigeniche (M1-M9) isolate dalle membrane mitocondriali di fegato murino o cuore bovino.9 La reattività anti-M2 è la specificità dominante, presente nel 95% dei pazienti affetti da PBC. I test ELISA basati su M2 sono più sensibili dell’IFA per l'individuazione degli AMA.10, 11 Nonostante la disponibilità di test ELISA più sensibili, l’individuazione degli AMA da parte dell’IFA rimane una pratica comune in molti laboratori. Vi è, tuttavia, un sottogruppo pari ad almeno il 10% dei pazienti affetti da PCB che risulta negativo all'AMA. Questi sono stati definiti pazienti affetti da PCB AMA-negativi o pazienti con colangite autoimmune, ma se ciò va considerato un'entità clinica ben distinta dai pazienti affetti da PCB AMA-positivi non è ancora chiaro.12,13 Oltre all’AMA, circa il 50-72% dei sieri dei pazienti affetti da PCB contiene anticorpi antinucleari (ANA).14-16 Due pattern ANA specificamente associati alla PBC sono un orlo nucleare punteggiato (una colorazione membranosa caratteristica della proteina gp210 della membrana del poro nucleare) e un pattern a punti nucleari multipli (MND) caratteristico della proteina sp100 associata al corpo nucleare.12, 14 Gli anticorpi antisp100 sono stati riscontrati in circa il 25% dei pazienti affetti da PBC e sono altamente specifici per la PBC.17-19 Inoltre, gli anticorpi anti-sp100 sono presenti in alcuni pazienti che risultano negativi ai marker convenzionali della PBC quali AMA e M2.15, 20, 21 La presenza di anticorpi anti-sp100 può confermare la diagnosi di PBC nei casi in cui la presentazione clinica e/o il quadro sierologico fossero poco chiari.22 Di norma, gli anticorpi anti-sp100 producono un pattern punteggiato di circa 10-20 punti nucleari sulle cellule HEp-2. Il pattern punteggiato associato all’sp100 può essere difficile o impossibile da leggere per via della concomitante colorazione AMA, ANA o altra colorazione puntiforme. Il bersaglio degli anticorpi anti-sp100 è stato individuato come una proteina di peso molecolare pari a circa 100 kDa che colocalizza con la proteina leucemica promielocitica (PML) nei complessi multiproteici denominati corpi nucleari.14, 23 Ulteriori studi hanno portato alla clonazione molecolare della proteina sp100 e alla realizzazione di test ELISA finalizzati all’individuazione degli anticorpi anti-sp100.19 Principio della Metodica Un frammento purificato della proteina sp100 è legato ai pozzetti di una piastra a micropozzetti in polistirene. Tali antigeni sono adsorbiti sulla superficie dei pozzetti di una piastra microtiter. I controlli pre-diluiti ed i sieri diluiti dei pazienti vengono distribuiti nei pozzetti corrispondenti, consentendo agli anticorpi anti-sp100 eventualmente presenti di legarsi all’antigene adsorbito. L’eccesso di campione non legato viene allontanato mediante il lavaggio e successivamente si aggiunge a ciascun pozzetto un anticorpo anti-IgG umane marcato con un enzima. Una seconda incubazione consente agli anticorpi anti-IgG umane marcati con l’enzima di legarsi agli anticorpi del paziente che si sono eventualmente legati alla parete dei pozzetti. Dopo ulteriore lavaggio per allontanare l’eccesso di anticorpi anti-IgG umane marcati con l’enzima, l’attività dell’enzima rimasto viene misurata aggiungendo un substrato cromogenico e misurando l’intensità del colore che si sviluppa. Il test può essere letto mediante uno spettrofotometro ed interpretato confrontando l’intensità del colore che si sviluppa nei pozzetti dei campioni con quella dei pozzetti dei controlli. 1 Reagenti 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. Piastra microtiter ELISA in polistirene, adsorbita con peptide antigene sp100 purificato (12-1 x 8 pozzetti), con supporto, in busta chiusa contenente materiale essicante Controllo ELISA Negativo, 1 flacone di tampone contenente conservante e siero umano senza anticorpi anti-sp100, prediluito, 1,2 mL Controllo ELISA fortemente positivo per sp100, 1 flacone di tampone contenente conservante ed anticorpi anti-sp100, prediluito, 1,2 mL Controllo ELISA debolmente positivo per sp100, 1 flacone di tampone contenente conservante ed anticorpi anti-sp100, prediluito, 1,2 mL Diluente per campioni HRP, 1 flacone – di colore rosa contenente soluzione fisiologica tamponata con Tris, Tween 20, stabilizzatori delle proteine e conservante, 50 mL Soluzione di lavaggio HRP Concentrata, 1 flacone di soluzione concentrata 40x – di colore rosso contenente soluzione fisiologica tamponata con Tris e Tween 20, 25 mL. Vedi la Sezione Metodi per le istruzioni sulla diluizione. Coniugato HRP IgG, (montone), anti-IgG umane, 1 flacone – di colore blu contenente tampone, stabilizzatori delle proteine e conservante, 10 mL Cromogeno TMB, 1 flacone contenente stabilizzatori, 10 mL Soluzione di arresto HRP, Acido solforico 0,344M, 1 flacone – incolore, 10 mL Avvertenze 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. ATTENZIONE: Questo prodotto contiene un composto chimico (cloramfenicolo allo 0,02%) nel diluente per i campioni, nei controlli e nel coniugato, noto allo Stato della California come causa di tumori. Tutte le fonti umane di materiali usati nella preparazione dei controlli per questo prodotto sono state testate e sono risultate negative per la presenza di anticorpi anti-HIV, per HbsAg e per anticorpi antiHCV mediante metodi approvati dall’FDA. Tuttavia nessun test offre la certezza completa dell’assenza di HIV, HBV, HCV o di altri agenti infettivi. Pertanto, i Controlli ELISA fortemente positivo sp100, ELISA debolmente positivo sp100 ed ELISA Negativo devono essere maneggiati come materiali potenzialmente infettivi.24 La sodio azide è usata come conservante. La sodio azide è un veleno e può essere tossica se ingerita o assorbita attraverso la cute o gli occhi. La sodio azide può reagire con le tubature di piombo o rame formando azidi metalliche potenzialmente esplosive. Lasciar scorrere grandi quantità di acqua, se si usa un lavandino per eliminare i reagenti, per prevenire la formazione di azidi. Il Coniugato HRP contiene un composto chimico velenoso/corrosivo, che può essere tossico se ingerito. Per prevenire possibili ustioni chimiche, evitare il contatto con la cute e con gli occhi. Il Cromogeno TMB contiene un irritante, che può essere dannoso se inalato, ingerito o assorbito attraverso la cute. Per prevenire lesioni, evitare l’inalazione, l’ingestione o il contatto con la cute e con gli occhi. La Soluzione di arresto HRP è costituita da una soluzione di acido solforico diluito. Evitare l’esposizione a basi, metalli o altri composti che possono reagire con gli acidi. L’acido solforico è velenoso e corrosivo e può essere tossico se ingerito. Per prevenire possibili ustioni chimiche, evitare il contatto con la cute e con gli occhi. Usare appropriati indumenti personali protettivi mentre si lavora con i reagenti forniti. I reagenti eventualmente rovesciati devono essere rimossi immediatamente. Seguire tutte le normative vigenti in materia di eliminazione dei residui di natura chimica. Precauzioni 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. Questo prodotto è stato messo a punto per l’uso diagnostico In Vitro. La sostituzione di componenti diversi da quelli forniti nel kit può causare risultati non attendibili. Un lavaggio incompleto o non accurato e l’insufficiente aspirazione del liquido dai pozzetti ELISA può causare una scarsa precisione e/o un’elevato background. L’adattamento di questo test all’uso con apparecchiature automatiche e altri dispositivi per trattamento dei campioni liquidi, in toto o in parte, può causare differenze nei risultati rispetto a quelli ottenuti mediante la procedura manuale. E’ responsabilità di ciascun Laboratorio confermare che le procedure automatizzate utilizzate diano risultati entro limiti di accettabilità. Una serie di fattori influenza le prestazioni del test. Essi comprendono l’iniziale temperatura dei reagenti, la temperatura dell’ambiente, l’accuratezza e la riproducibilità della tecnica di pipettamento, la scrupolosità delle operazioni di lavaggio e di aspirazione del liquido dai pozzetti delle piastre ELISA, il tipo di spettrofotometro usato per leggere i risultati e la lunghezza dei tempi di incubazione durante l’esecuzione del test. Bisogna prestare molta attenzione alla costanza per ottenere risultati accurati e riproducibili. Si raccomanda di attenersi scrupolosamente alle istruzioni fornite. Una chiusura incompleta della busta richiudibile contenente le strisce di pozzetti ed il materiale essicante causa la degradazione dell’antigene ed una scarsa precisione nei risultati. Valori di assorbanza inaccettabilmente bassi possono essere osservati dopo aver usato due o più volte lo stesso flacone di coniugato HRP per un certo periodo di tempo. E’ importante seguire attentamente le istruzioni fornite per il trattamento del coniugato HRP per evitare tale inconveniente. Un’eventuale contaminazione chimica del coniugato HRP può essere conseguenza di una impropria pulizia o risciacquo di apparecchi o di strumenti. Residui di comuni reagenti chimici di laboratorio quali formalina, candeggina, etanolo o detergenti causano la degradazione nel tempo del coniugato HRP. Risciacquare molto accuratamente tutti gli apparecchi e gli strumenti dopo l’uso di detergenti chimici. 2 Condizioni di conservazione 1. 2. 3. Conservare tutti i reagenti del kit a 2-8°C. Non congelare. I reagenti sono stabili fino alla data di scadenza se conservati e trattati seguendo le istruzioni fornite. Le strisce di pozzetti non utilizzate devono essere rimesse immediatamente nella busta richiudibile contenente il materiale essicante e conservate nella busta ben chiusa a 2-8°C. Il tampone di lavaggio diluito è stabile per 1 settimana a 2-8°C. Raccolta dei campioni Questa tecnica deve essere usata con un campione di siero. L’aggiunta al campione di sodio azide o di altri conservanti può influenzare in modo negativo i risultati. Campioni con segni di contaminazione microbica, trattati con calore o contenenti particelle visibili non dovrebbero essere usati. Si dovrebbe evitare anche l’uso di sieri fortemente emolizzati o lipemici. Dopo il prelievo, il siero dovrebbe essere separato dal coagulo. Il Documento H18-A2 dell’NCCLS raccomanda le seguenti condizioni di conservazione per i campioni: 1) Conservare i campioni a temperatura ambiente per non più di 8 ore. 2) Se il test non può essere eseguito entro 8 ore, conservare i campioni in frigorifero a 2-8°C. 3) Se il test non può essere eseguito entro 48 ore, oppure per la spedizione dei campioni, congelare a ≤-20°C. I campioni congelati devono essere mescolati bene dopo lo scongelamento e prima di essere testati. Procedura Materiali forniti 1 1 1 1 1 1 1 1 1 Piastra microtiter ELISA sp100 (12-1 x 8 pozzetti), con supporto 1,2 mL Controllo ELISA Negativo prediluito 1,2 mL Controllo ELISA debolmente positivo sp100 prediluito 1,2 mL Controllo ELISA fortemente positivo sp100 prediluito 50 mL Diluente per campioni HRP 25 mL Soluzione di lavaggio HRP concentrata, 40x concentrata 10 mL Coniugato HRP IgG, (montone), anti-IgG umane 10 mL Cromogeno TMB 10 mL Soluzione di arresto HRP, 0,344 M Acido solforico Materiali richiesti ma non forniti Micropipette in grado di erogare volume di 5, 100, 200-300 e 500 µL Puntali monouso per micropipette Provette per la diluizione dei sieri, volume 4 mL Acqua distillata o deionizzata Beuta da 1 L per diluite la Soluzione di lavaggio HRP concentrata Lettore per piastre ELISA in grado di leggere a 450 nm (e 620 nm per le letture a doppia lunghezza d’onda) Metodica Prima di incominciare 1. 2. 3. 4. Portare tutti i reagenti ed i campioni a temperatura ambiente (20-26oC) e mescolarli bene. Diluire la Soluzione di lavaggio HRP concentrata 1:40 aggiungendo il contenuto del flacone fornito con il kit a 975 mL di acqua distillata o deionizzata. Se non si usa l’intera piastra in una sola volta, si può preparare una minore quantità di soluzione di lavaggio aggiungendo 2,0 mL di concentrato a 78 mL di acqua distillata o deionizzata ogni 16 pozzetti utilizzati. La soluzione di lavaggio diluita è stabile per 1 settimana a 2-8oC. Preparare una diluizione 1:101 di ciascun campione da testare aggiungendo 5 µL di siero a 500 µL di Diluente per campioni HRP. I campioni diluiti devono essere testati entro 8 ore dalla preparazione. NON DILUIRE i Controlli ELISA debolmente positivo sp100, ELISA fortemente positivo sp100 ed ELISA Negativo. La determinazione della presenza o dell’assenza di autoanticorpi anti-sp100 usando unità arbitrarie richiede due pozzetti per ciascuno dei tre controlli ed uno o due pozzetti per ciascun campione clinico. Si raccomanda di testare i campioni in duplicato. Esecuzione del test 1. 2. 3. TUTTI I REAGENTI DEVONO ESSERE PORTATI A TEMPERATURA AMBIENTE (20-26°C) PRIMA DI INIZIARE IL TEST. Posizionare i pozzetti/le strisce necessarie nel supporto. Rimettere immediatamente la strisce inutilizzate nella busta contenente il materiale essicante e sigillarla bene per minimizzare l’esposizione all’umidità ambientale. Distribuire 100 µL dei Controlli ELISA debolmente positivo sp100, ELISA fortemente positivo sp100 ed ELISA Negativo prediluiti e dei sieri diluiti nei rispettivi pozzetti. Coprire i pozzetti ed incubare per 30 minuti a temperatura ambiente su una superficie piana. Il tempo di incubazione inizia dopo l’aggiunta dell’ultimo campione. Lavaggio: Aspirare completamente il contenuto di ciascun pozzetto. Distribuire 200-300 µL di soluzione di lavaggio HRP diluita in tutti i pozzetti e quindi aspirarla. Ripetere questa operazione per altre due volte, per un totale di tre lavaggi. Dopo l’ultimo lavaggio capovolgere la piastra e scuoterla fermamente su tovaglioli di carta assorbente per rimuovere eventuali residui di liquido. E’ importante vuotare completamente ciascun pozzetto dopo ciascun lavaggio. Per l’aspirazione mantenere la stessa sequenza usata per l’aggiunta dei campioni. 3 4. 5. 6. 7. 8. Distribuire 100 μL di Coniugato HRP IgG in ciascun pozzetto. Il coniugato dovrebbe essere prelevato dal flacone mediante tecniche sterili. Prelevare dal flacone solo la quantità di coniugato necessaria per l’esecuzione del test. PER EVITARE POSSIBILI CONTAMINAZIONI MICROBICHE E/O CHIMICHE, NON RIMETTERE MAI IL CONIUGATO INUTILIZZATO NEL FLACONE. Incubare i pozzetti per 30 minuti come descritto al punto 2. Lavaggio: Ripetere la procedura descritta al punto 3. Distribuire 100 µL di Cromogeno TMB in ciascun pozzetto ed incubare al buio per 30 minuti a temperatura ambiente. Distribuire 100 µL di Soluzione di arresto HRP in ogni pozzetto. Per l’aggiunta della Soluzione di arresto HRP mantenere la stessa sequenza e gli stessi tempi utilizzati per l’aggiunta del Cromogeno TMB. Agitare gentilmente la piastra con le dita per mescolare completamente i reagenti nei pozzetti. Leggere l’assorbanza (OD) di ciascun pozzetto a 450 nm entro 1 ora dall’aggiunta della soluzione di arresto. Se si preferisce una lettura a doppia lunghezza d’onda, si può usare la lunghezza d’onda di 620 nm come riferimento. Controllo di qualità 1. 2. 3. 4. I Controlli ELISA debolmente positivo sp100, ELISA fortemente positivo sp100 ed ELISA Negativo devono essere inclusi ogni volta che si esegue il test per assicurare che tutti i reagenti ed il test funzionino in modo corretto. Si deve notare che, poichè i Controlli ELISA debolmente positivo sp100, ELISA fortemente positivo sp100 ed ELISA Negativo sono prediluiti, essi non rappresentano un controllo procedurale per le tecniche di diluizione utilizzate per i campioni. Ulteriori controlli possono essere inclusi in base alle indicazioni o alle richieste delle vigenti regolamentazioni o delle organizzazioni di accreditamento. Ulteriori sieri di controllo possono essere preparati raccogliendo un pool dei sieri umani, aliquotandolo e conservandolo a < -20°C. Perchè i risultati del test siano considerati validi, tutti i seguenti criteri devono essere soddisfatti. Se anche uno solo non rientra nei valori specificati, i risultati non dovrebbero essere considerati validi ed il test dovrebbe essere ripetuto. a. L’assorbanza del Controllo ELISA fortemente positivo sp100 prediluito deve essere maggiore di quella del Controllo ELISA debolmente positivo sp100 prediluito che a sua volta deve essere maggiore di quella del Controllo ELISA Negativo prediluito. b. Il Controllo ELISA fortemente positivo sp100 prediluito deve avere un’assorbanza maggiore di 1,0 mentre l’assorbanza del Controllo ELISA Negativo prediluito non deve essere maggiore di 0,2. c. L’assorbanza del Controllo ELISA debolmente positivo sp100 deve essere maggiore di due volte rispetto a quella del Controllo ELISA Negativo oppure >0,25. d. Il Controllo ELISA Negativo e quello ELISA fortemente positivo sp100 servono per controllare un’eventuale malfunzionamento dei reagenti. Il Controllo ELISA fortemente positivo sp100 non assicura la precisione in corrispondenza del valore soglia del test. e. L’utente del test dovrebbe fare riferimento al Documento C24-A dell’NCCLS per ulteriori informazioni su appropriate tecniche di Controllo di Qualità.25 Calcolo dei risultati Si deve determinare innanzitutto il valore medio di assorbanza per ciascun set di duplicati. La reattività di ciascun campione viene quindi calcolata dividendo il valore medio di assorbanza del campione per il valore medio di assorbanza del Controllo ELISA debolmente positivo sp100 e moltiplicando il risultato per il numero di unità assegnate al Controllo ELISA debolmente positivo sp100, che è stampato sull’etichetta del flacone. Assorbanza campione Valore del campione = ———————————————— x Valore Controllo ELISA debolmente positivo sp100 (unità) (unità) Assorbanza Controllo ELISA debolmente positivo sp100 La reattività è collegata in modo non lineare alla quantità di anticorpi presente. Mentre gli aumenti e le diminuzioni delle concentrazioni degli anticorpi vengono evidenziate da un corrispondente aumento o diminuzione della reattività, il cambiamento non è proporzionale (ad es., un raddoppio della concentrazione di anticorpi non raddoppia necessariamente la reattività). Se si desidera una più accurata quantificazione del contenuto di anticorpi, si possono allestire e testare diluizioni seriate del campione. L’ultima diluizione che risulta positiva nel test dovrebbe essere refertata come il titolo anticorpale del paziente. Interpretazione dei risultati Il metodo ELISA è molto sensibile alla procedura ed è in grado di individuare anche piccole differenze nella popolazione dei pazienti. I valori riportati qui di seguito sono solo valori suggeriti. Ciascun Laboratorio dovrebbe stabilire il proprio range di normalità basato sulla procedura da esso utilizzata, sui controlli, sull’apparecchiatura e sulla popolazione di pazienti secondo le proprie metodiche standard. I campioni vengono interpretati come negativi (negativi per l’anticorpo IgG anti-sp100), equivoci, o positivi (individuato un anticorpo IgG anti-sp100) in base alla seguente tabella: Negativo Equivoco Positivo 1. 0,0 - 20,0 20,1 - 24,9 ≥ 25 unità unità unità Un risultato positivo indica la presenza di anticorpi IgG anti-sp100 e suggerisce la possibilità che sia in corso una Cirrosi Biliare Primaria. 4 2. 3. 4. 5. Non è possibile valutare lo stato anticorpale di un campione con livelli equivoci di IgG sp100. Se i risultati rimangono equivoci dopo ripetuti test, sarebbe opportuno riportare il risultato come equivoco e/o prelevare un altro campione Un risultato negativo indica l’assenza di anticorpi IgG anti-sp100 oppure la loro presenza a livelli inferiori al limite di individuazione del test. Campioni che danno letture di OD al di sopra del range di lettura del lettore della piastra possono essere riportati come superiori alla OD misurabile più elevata diviso per la OD debolmente positiva e moltiplicato per 25, oppure possono essere diluiti e rianalizzati per ottenere un valore calcolato. Sul referto si dovrebbe riportare la seguente frase: “I seguenti risultati sono stati ottenuti mediante il test QUANTA LiteTM sp100 ELISA della INOVA. I valori di autoanticorpi anti-sp100 ottenuti con test prodotti da altre Ditte possono non essere utilizzabili in modo intercambiabile. Il livello di IgG determinato con questo metodo non può essere correlato ad un titolo endpoint.” Limitazioni del test 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Un risultato negativo relativo al sp100 non esclude la presenza di Cirrosi Biliare Primaria. Un risultato negativo relativo all’anticorpo anti-sp100 non esclude la presenza di tali anticorpi in quanto la concentrazione potrebbe essere inferiore al limite di individuazione del test. Un risultato positivo del test indica solo la presenza di anticorpi anti-sp100 e non indica necessariamente la presenza di Cirrosi Biliare Primaria. La diagnosi di Cirrosi Biliare necessita della documentazione cumulativa della demografia di un paziente, della presentazione clinica e di altri esami diagnostici. Le prestazioni di questo test non sono state definite per la popolazione pediatrica. I risultati di questo test devono essere valutati dal medico curante alla luce del quadro clinico del paziente e del risultato degli altri test sierologici. Le prestazioni caratteristiche del test non sono state valutate per campioni diversi dal siero. Valori attesi La prevalenza della PBC in congiunti di primo grado di pazienti affetti da PBC è compresa tra l’1,3 e l’6,4%.3,5 La PBC colpisce tutte le razze ed è presente in tutto il mondo. Sono state riscontrate ampie variazioni nella prevalenza geografica della PBC, con stime di bassa prevalenza comprese tra 2 casi su 100.000 in Giappone e Australia e 40 casi su 100.000 negli Stati Uniti.4,6 Range normale Un gruppo di 272 pazienti sani asintomatici residenti negli Stati Uniti è stato analizzato per verificare la presenza di anticorpi sp100 utilizzando il test ELISA QUANTA LiteTM sp100. Il gruppo era costituito di 105 uomini e 87 donne di età compresa tra 18 e 78 anni. Il valore medio per questa popolazione era di 5,8 unità. Quello mediano di 4,8 unità. La specificità del test era del 99,3% (270/272). Dei 2 campioni interpretati come positivi, uno era debolmente positivo (28,5 unità) e uno era fortemente positivo (134 unità). L’analisi IFA sulle cellule HEp-2 ha dimostrato che il campione fortemente reattivo presentava un classico e inconfondibile pattern a punti cellulari, mentre il campione debolmente positivo aveva un pattern indefinito. Caratteristiche specifiche delle prestazioni La frequenza degli anticorpi sp210 rilevata con il test ELISA Quanta LiteTM sp100 su un totale di 273 campioni di PBC e campioni “in sovrapposizione” PCB è riportata nella Tabella 1. L’analisi ha combinato i risultati ottenuti con il test ELISA Quanta LiteTM sp100 su 3 coorti cliniche. La sensibilità complessiva del test era del 24,5% (67/273). La specificità del test era del 99,5% (381/383). Il valore predittivo positivo era del 97,1% e quello negativo del 64,9%. I valori medi e mediani relativi a tutti i campioni non PBC o PBC/epatite autoimmune (EAI) erano rispettivamente di 5,14 e 4,55. Tabella 1: prestazioni del test ELISA QUANTA LiteTM sp100 su dati combinati – tutte le coorti sp100 ELISA N= positivo eq negativo PBC 266 65 7 194 273 PBC/AIH 2 0 0 2 PBC?, PBC/AIH?, AIH?/PBC 5 2 0 3 HBV, HCV 6 0 0 6 SLE 36 0 2 34 AIH-1, AIH/PSC?, AIH-2 43 0 0 43 Artrite reumatoide 3 0 0 3 111 Colangite sclerosante primaria (PSC), PSC? 3 0 0 3 Varie : Sm(1), SS-B(1), istone (3), Jo-1(1), Scl-70(1), riboP(1), GBM(2), RNP(1), 383 cromatina(2), centromero (1), ASCA(2) 16 0 0 16 Diagnosi incerta 4 0 0 4 272 Normale 272 2 0 270 Totale 656 69 9 578 Sensibilità PBC & PBC/AIH Specificità di tutti i non-PBC Valore predittivo positivo Valore predittivo negativo Valore medio di tutti i non-PBC Valore mediano di tutti i non-PBC = = = = = = 24,5% (67/273) (95% Intervallo di confidenza [(CI)] = 19,6-30,1%) 99,5% (381/383) (95% CI = 98,1-99,9%) 97,1% 64,9% 5,12 unità 4,55 unità 5 Sono stati analizzati i sieri di 111 pazienti affetti da patologie epatiche diverse dalla PBC, patologie autoimmuni e altre condizioni mediante il test ELISA Quanta LiteTM sp100 per determinare la specificità del test. Nessun campione non PBC o non PBC/EAI è stato interpretato come positivo dal test ELISA Quanta LiteTM sp100 come indicato nella Tabella 2. La specificità complessiva relativa al test Quanta LiteTM sp100, compresi sia controlli sani che sieri di pazienti affetti da patologie diverse dalla PBC, era pertanto del 99,5% (381/383). Tabella 2: studio sulla reattività incrociata del test ELISA QUANTA LiteTM sp100 Virus dell’epatite B Virus dell’epatite C Lupus eritematoso sistemico (LES) Epatite autoimmine (AIH) Artrite reumatoide Colangite sclerosante primaria (PSC) or PSC? Campioni vari positivi a: Sm(1), RNP(10), SS-B(1), Scl-70, Jo-1(1), ribosome P(1), cromatina(1), centromero (1), ASCA(1), GBM(2), sclerodermia Diagnosi incerta Totale N= 2 4 36 43 3 3 16 4 111 sp100 ELISA Positivo 0 0 0 0 0 0 % Positivo 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Precisione e riproducibilità Le prestazioni intra-test sono state valutate analizzando 9 campioni per un totale di 6 volte ciascuno. Tabella 3: Prestazioni intra-test del test ELISA QUANTA LiteTM sp100 A B C D E F Unità medie 140,2 3,7 164,2 4,3 188,3 21,5 Deviazione standard 0,6 0,5 2,5 0,6 0,9 0,5 Coefficiente di variazione % 0,4 12,2 1,5 13,0 0,5 2,5 G 27,2 0,6 2,1 H 24,8 1,4 5,6 I 21,0 0,7 3,5 Le prestazioni inter-test sono state valutate testando, in doppio, 5 campioni due volte al giorno (una volta al mattino e una volta al pomeriggio) per 3 giorni. Tabella 4: Prestazioni inter-test del test ELISA QUANTA LiteTM sp100 HPC 1 2 3 4 Unità medie 139,5 141,4 4,3 172,2 4,7 Deviazione standard 6,1 6,7 0,1 8,1 0,2 Coefficiente di variazione % 4,4 4,8 3,3 4,7 3,7 5 197,9 8,5 4,3 Bibliografia 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. Kaplan, M. M. Primary biliary cirrhosis. N Engl J Med 335, 1570-80 (1996). Heathcote, E. J. Management of primary biliary cirrhosis. The American Association for the Study of Liver Diseases practice guidelines. Hepatology 31, 1005-13 (2000). Talwalkar, J. A. & Lindor, K. D. 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