YOU ONLY DRINK CHAMPAGNE

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YOU ONLY DRINK CHAMPAGNE
YOU ONLY DRINK CHAMPAGNE? di Francesca
Fiocchi e Carlo Aguzzi
Posted on 11 novembre 2015 by il blog sul vino di Francesca Fiocchi e Carlo Aguzzi
Champagne? No grazie, Contratto! Potrebbe essere questo un ipotetico claim dopo aver visitato il
bel sito aziendale (www.contratto.it) della nota casa vinicola piemontese, storico produttore di
spumanti. La buttiamo lì, magari con un aitante George Clooney in camicia bianca, bicchiere in
mano, sorriso ammiccante e occhiolino tattico, mentre degusta un pinot nero rigorosamente italiano
su una magnifica terrazza con vista sulle Langhe. Be’, se il vino regala il sogno…sogniamo!
Siamo a Canelli da Contratto, cantina Unesco dal 22 giugno 2014 e una storia fantastica alle spalle
– Contratto era il fornitore personale del Vaticano e dei reali sabaudi – per la degustazione del loro
De Miranda Asti Spumante Docg, da moscato 100% – di cui parleremo prossimamente nella nostra
rubrica “Stop and go”, insieme a tre eccellenti Vermouth, prodotto storico dell’azienda rimesso in
commercio da novembre.
Se si nasce e si cresce in Piemonte e non si sviluppa un po’ di passione per il vino, il cibo e il
paesaggio, forse è meglio cambiare casa, ci dicono in azienda, e ci crediamo vista la passione che
anima dal primo all’ultimo (in ordine temporale di assunzione) degli impiegati nel raccontare la
propria idea di vino, o meglio l’idea “piemontese”. Duecentosessantamila le bottiglie annue
prodotte, più della metà riguarda l’unico assemblaggio, il millesimato 80% pinot nero e 20%
chardonnay, extra brut “estremo”, sui 2 gr/lt di zucchero. Il resto è blancs de blanc, blanc de noir e
un rosé – molto tenue – da pinot noir. Tutti pas dosé. Quello più lontano dalla filosofia aziendale è
il brut “Bacco d’oro”, 10 gr/lt di zucchero, il tradizionale spumante della festa dei piemontesi
destinato a un mercato locale – è l’unico che non esportano.
Incuriositi dallo slogan decidiamo di farci stappare un millesimato pinot nero in purezza, affinato 42
mesi sui lieviti: è difficile trovare in commercio spumanti Contratto di “soli” 36 mesi, di solito
superano i 40 e sono tutti a dosaggio bassissimo o zero, in linea con il diktat aziendale di puntare su
spumanti molto secchi, perché, ci dicono, se si fa un buon lavoro in vigna e in cantina, l’equilibrio
nel vino è tale da rendere la “liqueur d’expedition” superflua. Il vitigno più utilizzato nella loro
gamma di vini è il pinot nero, in purezza o con una bassissima percentuale (intorno al 20%) di
chardonnay, tipico del metodo classico piemontese, che regala vini di gran classe, austeri, da
vendemmia molto anticipata rispetto alla Champagne e tardiva rispetto alla Franciacorta. Dal 2013
– bisogna aspettare almeno tre anni per la commercializzazione – gli spumanti sono diventati tutti
Docg Alta Langa, ciò significa che le uve non sono più acquistate fuori area come accadeva prima,
quando il pinot nero proveniva soprattutto dall’Oltrepò Pavese.
Il “For England” Blanc de Noir che degustiamo è un pas dosé, vendemmia 2010, sboccatura 18
dicembre 2014. È un vino in evoluzione che darà il meglio di sé tra tre anni, ma già di grande
personalità e struttura, anche grazie all’età media delle vigne intorno ai 50 anni. Ottime la
freschezza e l’acidità, equilibrate da una buona e piacevole sapidità. I sentori terziari tostati e di
zenzero regalano al fruttato, di mela cotta e di piccoli frutti rossi tipici del pinot nero, un appeal
deciso e intrigante. A dare un tocco di classe, una godibilissima mineralità e un bel finale etereo. Il
degorgement è à la glace ma tutte le altre operazioni, dal remuage all’accatastamento, fino alla
sboccatura sono manuali.
Champagne o spumante italiano? Ingiusto paragonare due terroir diversi che per forza di cose
regalano vini diversi. Questo è sicuramente uno di quei casi che generano un sogno, italiano. Tra
qualche anno.