Casa La mappa di prezzi e mutui per chi vuole comprare (o vendere)
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www.corriereconomia.com www.corriereconomia.com LUNEDÌ 16 MARZO 2015 Distribuito con il Corriere della Sera non vendibile separatamente Distribuito con il Corriere della Sera non vendibile separatamente L’orologio-Expo, piazza Castello a Milano Alberto Vacchi (Ima) Imagoeconomica ANNO XIX - N. 10 PACKAGING Lo shopping di Ima per un polo globale nel «packaging» SCAGLIARINI A PAGINA 19 IL TEMPO DELLA RIPRESA Swatch crede nell’Expo «Può far ripartire le lancette dell’Italia» VERONI A PAGINA 21 MERCATI, MERCATI, IMPRESE, IMPRESE, FINANZA FINANZA Euro subito debole Il doppio volto della Germania Casa La mappa di prezzi e mutui per chi vuole comprare (o vendere) DI DANIELE MANCA DI GINO PAGLIUCA C L @daniele_manca © RIPRODUZIONE RISERVATA Il sondaggio NI GLI ITALIA La partenza Trovati i partner, in aprile lo statuto S O DEL PO E L’OBBLIG zione Probabilmen 31% 12% Non sa 7 te sì e l’introdu e che preved tori autonomi servirà, gg le di o gn Il dise i lavora igatorio per le? del Pos obbl ridurre l’evasione fisca a secondo lei, sì Sicuramente % Fonte: Swg 1 a ripresa del mercato immobiliare c’è, ma è ancora fragile. Da Milano a Torino, da Napoli a Roma, ecco la mappa dei prezzi nelle principali zone per le case ristrutturate e per quelle usate. Sotto la Madonnina, probabilmente grazie al movimento creato dall’Expo, le transazioni sono ripartite. Anche la forbice tra i prezzi chiesti da chi vende e la disponibilità a pagare di chi compra si sta restringendo a livelli fisiologici. ALLE PAGINE 28 E 29 no ” Bce & ripresa I nemici nascosti degli stimoli all’americana TOTALE SÌ 38% 22% on molte difficoltà Mario Draghi è riuscito nei mesi scorsi a convincere, soprattutto i tedeschi, ma anche gli altri falchi del consiglio direttivo della Banca centrale europea , della necessità di avviare un programma di Quantitative Easing (stimoli economici per aiutare la ripresa). E a pochi giorni dall’avvio del programma di acquisti di titoli, anche pubblici, per 60 miliardi al mese, da qui fino al settembre 2016, già in Germania e in Olanda si alzano le prime voci che chiedono di fermare il programma in anticipo per evitare di surriscaldare l’economia. Le misure avviate dalla Bce stanno già dando risultati positivi. Le stime di crescita sono state riviste al rialzo, l’euro si è indebolito. Si è verificata una situazione simile a quella del luglio del 2012 quando le parole di Draghi («farò qualsiasi cosa possibile per proteggere l’euro») rimisero in carreggiata una moneta unica e un’eurozona che sembravano sull’orlo del precipizio. Proprio grazie a quelle parole, i mercati hanno imparato a prendere molto seriamente le indicazioni della Bce e del suo leader e a ritenere quindi più che affidabili gli annunci. E così appena si è iniziato a parlare di Quantitative Easing (dalla scorsa estate ha preso i contorni di una misura effettivamente in via di attuazione), i mercati hanno cominciato a muoversi come fanno sempre: tentando di anticipare i processi economici e non subirli. A gennaio è poi arrivata la decisione ufficiale di lanciare il programma. Fatto sta che a febbraio la Bce prevedeva un euro attorno a quota 1,13 (rispetto al dollaro) fino al 2017: settimana scorsa era 1,06. Incuranti dei benefici evidenti per tutti i Paesi, e quindi per l’Europa, Jens Weidmann presidente della Bundesbank e Klaas Knot della banca centrale olandese, giovedì scorso, sono tornati a chiedere che sia ridotto quanto prima il programma da 1,1 trilioni di euro. Ma non può essere una colpa tentare di rimettere l’Unione Europea su un sentiero di crescita. Sicuramente IL PUNTO Poste Italiane Sped. in A.P. D.L. 353/2003 conv. L.46/2004 art. 1, c1 DCB Milano Direzione, Redazione, Amministrazione, Tipografia Via Solferino 28, Milano 20121 Direzione, Redazione, Amministrazione, Tipografia Solferino 28, Milano 20121 Tel. 02.62.82.1Via Servizio Clienti 02.63.79.75.10 Tel. 02.62.82.1 Servizio Clienti 02.63.79.75.10 DI MARCELLO MINENNA E TOTAL 28% A PAGINA 12 te no Probabilmen NO 50 % S. Avaltroni Personaggi I ruoli chiave in Qia e Mayhoola. Gli italiani Cercando una «Bad Bank» L’alleanza Unicredit-Intesa DI POLIZZI, PUATO, RIGHI E TAMBURINI D oveva arrivare la Bad Bank di sistema. Ma si è perso tempo e ora le sofferenze delle banche italiane sfiorano i 200 miliardi di euro. Così Intesa Sanpaolo e Unicredit, i due maggiori istituti del Paese, hanno deciso di fare da soli, affidandosi all’esperienza di due specialisti americani: Kkr e Alvarez & Marsal. Le prime due aziende toccate dall’iniziativa sono le veronesi Riello e Ferroli, un tempo leader nella produzione di caldaie. ” Privatizzazioni Da Poste a Ferrovie la marcia è lenta DI POLIZZI E PUATO D ei 10 miliardi all’anno previsti con le privatizzazioni ne sono stati incassati finora la metà. Il rischio è che le aziende perdano valore, come accade a Poste Italiane. Grandi Stazioni si divide in tre, interessato il fondo di Abu Dhabi. ALLE PAGINE 6 E 8 ALLE PAGINE 2 E 3 Web Bene WhatsApp e Instagram, giù Twitter Qatar Tutti gli uomini dell’Emiro Online Un terzo del tempo Ecco chi ha aiutato a comprare Valentino, chi i palazzi e chi è socio in compagnia di Mr Facebook DI MARIA SILVIA SACCHI DI GRETA SCLAUNICH S ono meno di un centinaio gli uomini che si occupano degli investimenti del Qatar nel mondo. Una squadra giovane e dinamica per investimenti giganteschi, che hanno nell’Italia un Paese d’elezione: Porta Nuova, Valentino, Costa Smeralda, l’alleanza con il Fondo strategico. Diversi sono i manager italiani in ruoli chiave. La fotografia. A PAGINA 10 Auto & Manager ”Volkswagen, F chi è in corsa per il posto di Winterkorn DI BIANCA CARRETTO A PAGINA 15 acebook ma sempre più WhatsApp e Instagram. Le piattaforme di Mark Zuckerberg fanno il pieno in Italia: le prime rilevazioni Audiweb dicono che i tre social occupano il 35% del tempo online dei 28,9 milioni di utenti. E dalle stime mancano gli, agguerritissimi, under 18. Perde quota Twitter. A PAGINA 23 Facebook Mark Zuckerberg CO R RI ER ECO NO M I A 23 LUNEDÌ 16 MARZO 2015 MEDIA & TECH Persone, reti e consumi Consuetudini I risultati del primo anno di rilevazioni Audiweb sulle attività effettuate in Rete da 28,9 milioni di maggiorenni del nostro Paese Social Zuckerberg è il più amato dagli italiani Il 35% del tempo speso online è su piattaforme che girano intorno a Facebook, come Instagram e WhatsApp. Giù Twitter L’ Italia è un paese per Facebook. E Instagram, e WhatsApp: grazie alle sue tre piattaforme Mark Zuckerberg controlla un terzo del tempo che passiamo online. È il risultato emerso dal primo anno di rilevazioni Audiweb sulla Total digital audience, cioè la stima totale sulle attività effettuate dai 28,9 milioni di utenti italiani maggiorenni online sia attraverso computer che con dispositivi mobili. Che i social facessero la parte del leone sia per quanto riguarda gli utenti unici mensili che per quanto concerne il tempo passato online (77 miliardi di minuti al mese) non è una novità. Ma, grazie alle giuste acquisizioni (l’app social di fotografia Instagram nel 2012, quella di messaggistica gratuita WhatsApp l’anno scorso) il fondatore di Facebook si è costruito il bouquet giusto per andare alla conquista del tempo che passiamo in Rete. In Italia ce l’ha fatta: sommando i minuti che trascorriamo connessi alle tre piattaforme si arriva al 35% del nostro tempo online. Non solo. Secondo le rielaborazioni dell’agenzia di marketing communication digitale LiveXtension sui dati Audiweb emerge I 5 social più usati in Italia Il declino di Facebook e il boom di WhatsApp, valori in milioni 24,5 +27% Gennaio 2014 +23,46% +2,75% -3,07% Dicembre 2014 -2,45% 17 Jan Koum amministratore delegato di WhatsApp 13,43 9,1 8,9 10,5 10,7 7 5,7 @ @ @ @ + Il sorpasso di Instagram - Il tempo medio speso sui social 17,7 miliardi di minuti 5,6 15,8 Gennaio 2014 9,2 Insta +12.4% anche che tutti i social network che piacciono agli italiani, da quello di immagini Pinterest all’app di dating Tinder, si sovrappongono con Facebook per quanto riguarda il bacino di utenza. Significa che da noi non c’è una sola nicchia di mercato che non sia già stata conquistata da Zuckerberg. +63% 438 Dicembre 2014 migliaia di minuti Il tempo totale trascorso online dagli utenti italiani dei social Foto & Messaggi A fronte di questo risultato, il calo degli utenti italiani di Facebook non dovrebbe impensierire più di tanto. Tra gennaio e dicembre dell’anno scorso il social ha «perso» 753mila utenti, passando da 24,5 milioni a 23,7 in pochi mesi. Nello stesso periodo l’altro colosso di Zuckerberg, WhatsApp, ha guadagnato almeno 3 milioni e mezzo di utenti italiani, arrivando a sfiorare i 17 milioni. È probabile che il numero totale degli iscritti all’app sia però molto più alto, dato che le rilevazioni Audiweb sui dispositivi mobili escludono gli under 18 che invece sono la fetta di Fil di Ferré Gli utenti attivi mensili italiani 23,8 miliardi di minuti Con gli under 18 (non censiti) l’app di messaggistica supera il fratello maggiore 28,9 milioni Utenti attivi mensili Pparra DI GRETA SCLAUNICH +103% 892 -45 % 688 77 miliardi di minuti 378 migliaia di minuti +52% Mark Zuckerberg amministratore delegato e fondatore di Facebook 190 + 125 + migliaia di minuti Ma Twitter non è l’unico social «in crisi». Tra quelli che hanno perso posizioni ci sono due piattaforme legate a Yahoo!: il social fotografico Flickr e la piattaforma Tumblr. Il primo non riesce a uscire dalla nicchia dei fotografi professionisti, il secondo dà segni di stanchezza: in un anno il tempo passato dagli utenti italiani si è dimezzato, passando da 86 milioni a 47 milioni di minuti. Non riesce ad ingranare nemmeno la piattaforma di forum ask.fm, che invece patisce la concorrenza delle applicazioni di messaggistica. Che sono la vera novità nel mercato italiano: anche Snapchat, come WhatsApp, ha raddoppiato in un anno il numero di utenti unici (per un totale di 227mila mensili) e triplicato il tempo da loro passato sulla piattaforma (fino a quota 17 milioni di minuti). Anche Tinder, l’applicazione di dating, era partita da zero e in un anno è arrivata a quota 225mila utenti. © RIPRODUZIONE RISERVATA a cura di Giusi Ferré Dall’incontro tra la designer e Vibram è nata una nuova linea di pezzi sempre unici L Stanchezza Fonte: elaborazione LiveXtension su dati Audiweb View relativi al 2014 e diffusa nel febbraio 2015 Venturini Fendi e l’arte di recuperare la gomma a sfida sembrava più difficile del solito. Un’idea quasi impossibile da realizzare anche per Ilaria Venturini Fendi, che del riuso di scarti, fondi di magazzino, fine serie, vintage ha fatto la filosofia del suo marchio Carmina Campus. Ma trasformare in borse i ritagli gommati delle suole Vibram, che non essendo riciclabili sono destinate alla discarica, è un progetto di design sostenibile ad altissima artigianalità. Figlia di Anna, una delle cinque sorelle Fendi, dopo essere stata direttrice creativa degli accessori per Fendissime e Show mercato più interessata ai software di messaggistica. Secondo le analisi di LiveXtension, anzi, in Italia WhatsApp potrebbe già aver superato Facebook per numero di utenti. Per tempo passato online, invece, la vera sorpresa dell’anno appena passato è stata Instagram, un altro dei gioielli di casa Facebook. Il numero totale degli utenti non ha fatto enormi balzi in avanti: in un anno è passato da 5,6 milioni a 7. Ma se per numero di utilizzatori il social si piazza quinto (dietro Facebook, WhatsApp, Google + e Twitter) per tempo speso sulla piattaforma arriva invece terzo, dietro ai «fratelli» Fb e WhatsApp. Il social di fotografia è infatti passato dai 438 milioni di minuti di gennaio ai 891 milioni di minuti di dicembre: gli utenti italiani, insomma, in un anno hanno raddoppiato il tempo che trascorrono sull’applicazione. Un’accelerata che ha permesso all’applicazione di rubare la medaglia di bronzo a Twitter, il social da 140 caratteri. Che, almeno in Italia, ha vissuto un 2014 di crisi: da gennaio a dicembre ha perso 224mila utenti, scendendo da 9,1 a 8,9 milioni. Anche il tempo speso dai suoi utenti è crollato del 45%, passando dai 688 milioni di minuti di gennaio ai 377 milioni di minuti di dicembre. Il problema del social, che il prossimo anno festeggia i suoi dieci anni, è che da noi è rimasto limitato alle nicchie di entusiasti, dalle star dello spettacolo ai politici. E non è riuscito a ingranare, conquistando gli utenti, nemmeno grazie al lancio della piattaforma pubblicitaria aperta a tutti. Designer per Fendi, ha voluto riavvicinarsi alla moda con un approccio completamente diverso, che al know how precedente unisce le conoscenze acquisite come imprenditrice di una fattoria biologica alle porte di Roma. Così accanto a materie prime povere, come i materiali accantonati per non avere superato gli standard previsti dal loro utilizzo originale, ma indicati per altri usi, ne vengono accostati altri «nobili», come ritagli di pelliccia o di pelle recuperati dai campionari dei pellettieri, unendoli con lavorazioni manuali made in Italy, molto pre- giate e rese ancora più difficili dalla natura delle materie e dalle loro combinazioni. È stata proprio questa sua capacità di immaginazione e organizzazione a spingere Stephan Hamel, brand catalyst di Vibram, a organizzare un incontro tra la designer e Marco Bramani, erede diretto della storica famiglia che ha introdotto la borghesia a un rapporto nuovo con la mon- Marchi Ilaria Venturini Fendi, suo Carmine Campus tagna grazie alle celebri suole antiscivolo. «Come le Fendi l’hanno inventato per la pelliccia e la pelletteria — spiega Hamel, il cui compito consiste nel proporre il nome Vibram —. Impresa non semplice, visto che si tratta di suole. Ma l’incontro Fendi Bramani è stato perfetto perché permette di dare una seconda vita agli scarti del carrarmato». Ritagli di diverso spessore e colore diventano il cuore delle borse, mentre sfridi e bave si trasformano in manici e decori, tagliati in vari frammenti e poi incastonati in piccole forme metalliche per dare vita a decori tridimensionali perfino sul bracciale a fascia e sulle pattine (il risvolto della borsa) spingendosi fino ad anelli e collane. L’ingresso nel mondo della moda per Vibram, che con il suo stabilimento negli Stati Uniti fornisce la suole alle scarpe dei marines e dei vigili del fuoco, e viene chiamato all’americana «Vaibram», è un’avventura epocale. Mentre il primo passo in Cina di Marco Bramani è andato nella direzione opposta: niente produzione, ma un importante centro di ricerca. «Per sostenere la creatività del dragone — commenta Stephan Hamel — che ne insegna nuove forme e nuovi usi». Poi, come è successo come le fivefingers, le scarpe a cinque dita, possono diventare una specie di fenomeno virale, con una vendita che ha superato i 150 milioni e un processo molto curioso, tipicamente americano. Perché avendo dichiarato nella pubblicità che cambiavano la vita, i consumatori si sono chiesti: ma la cambia davvero o no? In questo caso, invece, le borse sono vendute come pezzi unici e non si può pensare a niente di diverso perché questa gomma dalla mano satinata non è mai uguale a se stessa, né come metratura, né come consistenza. Ogni pezzo viene contraddistinto da un numero e da un cartellino, con la lista degli incredibili materiali impiegati a sottolineare questa particolarità. © RIPRODUZIONE RISERVATA