Una bambina di 13 anni sparita nel nulla a Brembate il 26 u.s.
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Una bambina di 13 anni sparita nel nulla a Brembate il 26 u.s.
Voci dal Sud 33 Anno VI° nr. 12 Dicembre 2010 w w w . s o s e d . eu i G r a n d i M i s t e r i italiani Una bambina di 13 anni sparita nel nulla a Brembate il 26 u.s. Yara Gambarisio, una giovanissima atleta, esce dalla palestra ma non giunge mai a casa distante 300 metri. MILANO Nessuna traccia di Yara Gambirasio e si è conclusa poco dopo il calar del sole la ricerca senza risultati. Alle perlustrazioni guidate da vigili del fuoco, protezione civile hanno partecipato circa 300 persone che si sono concentrate nel territorio dei comuni bergamaschi dell’Adda, con i sommozzatori che hanno cercato alla confluenza tra il Brembo e l’Adda. La Forestale ha invece controllato la zona verso Mapello, mentre i carabinieri hanno proseguito con gli accertamenti nella zona di Brembate. Oggi la mobilitazione dei volontari dovrebbe essere ancora maggiore perché è festa. Gli inquirenti intanto stringono sempre più le indagini attorno al mondo di Yara, quello di cui si fidava, la palestra, la strada verso casa, i conoscenti. «Dalla polisportiva può essere stata portata via solo da qualcuno di cui si è fidata, oppure che ha incontrato subito fuori», dice all’Ansa un investigatore impegnato da giorni nella ricerca. L’ultima segnalazione è arrivata con una lettera anonima inviata all’Eco di Bergamo: di nuovo un furgone bianco, questa volta avvistato a Zingonia, area industriale sulla strada per Milano. A bordo, secondo la testimonianza, ci sarebbe stato un gruppo di uomini sulla trentina che molestava le minorenni. Da quando è scomparsa la ginnasta tredicenne Yara Gambirasio, si susseguono avvistamenti del genere. E intanto arriva anche un appello ai rapitori della ragazza: «Mi rivolgo a chi detiene ingiustamente Yara, proprio vorrei parlare al loro cuore e lanciare loro un accorato straziante appello, perché restituiscano Yara all’affetto, all’amore e al calore della sua famiglia, al suo pieno diritto a vivere la sua vita». Parole scritte in una lettera che Silvano Donadoni, presidente della Comunità dell’Isola Bergamasca, ha inviato anche ai familiari. ai Carabinieri di aver visto gironzolare una macchina rossa ed un furgone bianco, ma i Carabinieri non hanno creduto al giovane che, anzi, è stato denunciato per “procurato allarme”. Adesso, pare, stiano tornando sui propri passi ed il giovane, che ormai rifiuta ogni contatto con i mass media, è stato reinterrogato. Le ultime notizie, pare, portino ad un epilogo infausto per la bambina ed ad un rocambolesco fermo di un giovane 22enne marocchino residente da anni in un paese del circondario. Nel cantiere dove tutti i cani hanno separatamente, finito la loro corsa lavora proprio il giovane che dal giorno della scomparsa non si era più recato al lavoro nel cantiere (fa il muratore). Non sappiamo in base a cosa con precisione, ma pare che in una intercettazione ambientale il giovane in preghiera abbia pronuciato la frase “Allaha mi perdoni, ma non l’ho uccisa io”. Sono subito scattate le ricerche e si è scoperto che il giovane si era imbarcato su un traghetto per il Marocco. Immediato l’intervento presso la capitaneria di Porto che però rileva che il traghetto era ormai partito ed era fuori acque territoriali italiane. I Cani segugio seguono la pista dalle Immediato contatto radio con il Comandante del traghetto marocchino che, appreso la gravità del caso, non ha fino ad un cantiere edile Oltre lo spiegamento di uomini sono stati impiegate pa- esitato ad invertire la rotta rientrando in Acque territoriali recchie squadre di cani segugio, paricolarmente addestrati Italiane consentendo così l’abbordaggio da parte di due motovedette della Capitaneria con a bordo anche alcuni finanche giunti dalla Svizzera. Tutti gli animali si sono avviati, uscendo dal Centro Spor- Carabinieri che hanno fermato il giovane. Adesso il giovane è in stato di fermo, ma si cercano tivo, in direzione opposta a quella che avrebbe dovuto seguire Yara per recarsi a casa e si sono portati fino a questo anche altri responsabili e, purtroppo, il corpo che si presugrandissimo cantiere per la ostruzione di un enorme Centro me esanime di Yara (anche se tutti ancora si spera vivamente di ritrovarla viva). Commerciale, distante qualche chilometro da Brembate. Intanto un giovane vicino di casa della bambina ha detto