Arriva il Circo... Spauracchio!

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Arriva il Circo... Spauracchio!
Arriva
il Circo...
Spauracchio!
I RACCONTI DEL BOSCO DELLE VENTI QUERCE - FIABA DI MAURO NERI - ILLUSTRAZIONI DI FULBER
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Arriva il Circo... Spauracchio!
Che stesse per arrivare un Circo, gli
spaventapasseri del Villaggio lo sapevano ormai da alcuni giorni. Su tutte le
case, infatti, erano incollate coloratissime lodandine che dicevano:
Non perdete lo spettacolo
straordinario, divertente,
incredibile ed entusiasmante
che vi sarà offerto dal
CIRCO SPAURACCHIO
coi suoi maghi e giocolieri,
donne cannone
e ammaestratori,
prestidigitatori e pagliacci…
Da lunedì prossimo,
tutte le sere alle 21, in Piazza Pulita
Vi aspettiamo numerosi!
La lunga attesa venne finalmente
premiata e, sotto gli occhi increduli
degli spaventapulcini che non stavano
più nella paglia, domenica sera giunse
finalmente il Circo. Cioè: arrivarono
tre camion giallo-luccicanti che scaricarono nella piazza centrale un immenso tendone rosso a righe gialle, i pali
per sostenerlo, le casse dei costumi e
una squadra di dieci operai.
Lavorarono per tutta la notte tra
la domenica e il lunedì, gli uomini del
Circo, e proseguirono a tirare le funi,
a spingere i pali e a picchiare con le
mazze sui picchetti, fin quando a mezzogiorno in punto l’altissimo tendone
venne innalzato proprio al centro di
Piazza Pulita.
– Che bellooo! – esclamarono gli
spaventapulcini, portandosi le manine
sulla bocca e sciamando nella piazza
per osservare da vicino quella tenda
colorata che toccava le nuvole del
cielo.
– Che grandeee!
– E chissà come saranno bravi, gli
attori del Circo…
– Già – borbottò a quel punto Fra’
Vesuvio rivolto a Pagliafresca: – sarà
anche bello, questo Circo Spauracchio,
ma io finora ho visto solo un tendone
rosso e giallo, quelle casse piene di costumi e dieci operai al lavoro. Di maghi
e ammaestratori non s’è vista nemmeno l’ombra!
– Eppure stasera c’è lo spettacolo di
apertura – commentò Pagliafresca, –
ed io ho tutta l’intenzione di divertirmi
sul serio!
Il fatto è, cari miei, che vennero le
cinque del pomeriggio, e poi le sei, le
sette e le otto, ma di artisti, di giocolieri e trapezisti non arrivò nessuno!
Comunque, alle nove in punto tutti
gli spaventapasseri del villaggio, assieme agli abitanti del Bosco delle Venti
Querce, si diedero appuntamento
sotto al tendone e si misero in attesa
che lo spettacolo cominciasse.
E proprio alle nove esatte uno degli operai si mise al centro della pista,
chiese il silenzio, s’inchinò alla folla e…
– Ci dispiace, amici, ma questa sera
lo spettacolo non potrà aver luogo…
– Noooo! – rumoreggiò il pubblico. – Noi vogliamo vedere i pagliacci e i
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trapezisti…
– È da stamattina che li stiamo
aspettando!
– Non potete farci questo…
– Non è giusto!!! – strillarono piangendo gli spaventapulcini…
– Avete ragione – urlò l’uomo del
Circo al centro della posta, – ma non
è colpa nostra se gli artisti sono stati
trattenuti da un incidente. Nessuno s’è
fatto male, ma la strada è interrotta e
non si può passare!
– Qui dobbiamo pensare a qualcosa – mormorò Gellindo Ghiandedoro,
che era seduto in terza fila accanto a
Bellondina. – Che ne diresti di aiutare
quelli del Circo a non deludere i nostri
ragazzi?
– Che vorresti fare?
– Sei mai stata appesa a un trapezio?
– domandò a quel punto Gellindo con
un sorrisetto furbo, e la povera Bellondina capì subito quel che lo scoiattolo
voleva dire!
– Signorrre e signorrri, grandi e piccini,
residenti e stranierrri – strillò maestro
Abbecedario presentandosi al centro
della pista tutto vestito di nero e con
la bombetta in testa, – ecco a voi direttamente dal Circo di Mosca la straordinaria Bellondinoskaja, la trapezista
più coraggiosa del mondo intero… Un
bell’applausooo!
Bellondina volteggiò sotto al tendone trattenendo il fiato per la paura
e chiudendo gli occhi per il terrore:
danzò però leggera come una piuma,
passando agile da un trapezio all’altro
accompagnata dalle urla assordanti e
dagli applausi scroscianti del pubblico
impazzito.
– Ed ora, cari miei, scaldatevi le
mani, perché tra un po’ ne avrete bisogno – urlò ancora Abbecedario. –
Reduce da mille successi nel Circhi di
Scozia ecco a voi il mago MacVesuvio.
Accogliamolo con un applausooo!
Fra’ Vesuvio indossava un bell’abito
color dell’argento, aveva un mantello
rosso fuoco sulle spalle e un cilindro
d’oro calcato in testa. Si tolse con un
sorriso il prezioso copricapo, lo scosse
con cura e, tra le urla impazzite degli
spaventa pulcini, vi infilò una mano e
ne pescò un pugno di caramelle colorate.
– A me! – si misero a urlare i piccoli
spettatori.
– Tirane una qui!
– Forza, bravo…
– Ma come hai fatto?
Fra’ Vesuvio, che quel trucchetto
l’aveva imparato da giovane al porto di
Napoli, lanciò in aria cinque caramelle,
che caddero ai suoi piedi trasformate
in cinque rose rosse. Nel tripudio del
pubblico, raccolse le rose una a una in
un mazzo profumato, che rilanciò in
aria per riprenderlo poco dopo trasformato in un fazzoletto di seta gialla
come il sole, con cui s’asciugò la fronte
imperlata di sudore. Solo a quel punto
lo spauracchio-prestidigitatore obbedì ai suoi piccoli spettatori e lanciò
loro il fazzoletto color del sole, che a
mezz’aria si trasformò in cinque… dieci… cento caramelle dolcissime e buo-
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ne che caddero a pioggia sul pubblico
impazzito.
Casoletta e Chiomadoro, vestite da
clown, si misero a raccontar barzellette e storielle allegre, mentre Quantobasta suonava il trombone e Ratto
Robaccio il violino. Il tendone rosso
a righe gialle tremò per gli applausi e
oscillò sotto le urla degli spauracchi
divertiti.
Gellindo Ghiandedoro affascinò il
pubblico esibendosi con la sua squadra
di “pulci saltimbanche”…
– An-co-ra! An-co-ra! An-co-ra!!!
Tisana la Dolce tenne col fiato sospeso tutti i suoi amici con il gioco dei
piatti cinesi che ruotavano in cima a
lunghi bastoncini senza mai cadere a
terra…
– Bra-vis-si-ma! Bra-vis-si-ma! Bravis-si-ma!
Nonno Empedocle fece il suo ingresso col bastone in mano, salutò con
un inchino, s’arrampicò piano piano
su per una scaletta e, nel silenzio più
assoluto calato all’improvviso sotto il
tendone, camminò deciso e sicuro a tre
metri dal suolo su una corda tesa da un
lato all’altro della pista!
– For-mi-da-bi-le! For-mi-da-bi-le!
For-mi-da-bi-le!
Nessuno si accorse che a metà dello
spettacolo erano giunti i veri artisti del
Circo. Però il vero mago, il trasformista
sul serio, l’ammaestratore, la trapezista, l’indovina e il lanciatore di coltelli
non interruppero quello spettacolo
bellissimo e andarono a mescolarsi
tra il pubblico. Per una volta nella vita
furono loro a divertirsi, furono loro
ad applaudire, a urlare e a battere i
piedi per terra. Furono loro, assieme
agli spaventapulcini, a cantare in coro
la marcia trionfale per la sfilata di fine
spettacolo e, poi, tutti andarono a nanna felici e soddisfatti.
Il giorno dopo i manifesti del Circo
Spauracchio vennero sostituiti da altri
che dicevano:
Tutta la gente del
CIRCO SPAURACCHIO
…maghi e giocolieri,
donne cannone e ammaestratori,
prestidigitatori e pagliacci…
INVITANO GLI SPAVENTAPASSERI
di questo Villaggio
allo spettacolo GRATUITO
che avrà luogo stasera, alle 21,
in Piazza Pulita.
Vi aspettiamo TUTTI!
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Arriva il Circo... Spauracchio!
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Fra’ Vesuvio e la pizza “all’Oca Bernardina”
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