Novità Librarie - Comune di Cadoneghe

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Novità Librarie - Comune di Cadoneghe
Biblioteca Comunale
P. P. Pasolini
Novità Librarie
lunedì 6 giugno 2011
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13 agosto 1944: il giovane Lucien Carr, per difendersi dalle
avances dell'amico David Kammerer, lo ammazza e ne
getta il corpo nelle acque dello Hudson. Due altri suoi amici,
William Burroughs e Jack Kerouac, vengono arrestati per
non aver denunciato l'omicidio. Forse anche per elaborare a
modo loro l'accaduto, i due scrittori ne tracciano in seguito
un resoconto a quattro mani iperrealistico e visionario,
dissepolto solo in anni recenti. Raccontando a capitoli
alternati, Burroughs e Kerouac assumono il punto di vista di
due personaggi-narratori: Burroughs quello di Will
Dennison, barista originario del Nevada, sempre preceduto
dalla sua "ombra di un metro e novanta", Kerouac quello del
marinaio Mike Ryko, "un finlandese diciannovenne dai
capelli rossi". Attraverso il loro sguardo e intorno ai
protagonisti del tragico fatto di cronaca vediamo così
delinearsi una folta compagnia anarco-utopista e
sgangherata, euforica e malinconica, che trascorre giorni e
notti bevendo e fumando in pub luminescenti, leggendo
Faulkner e sognando di raggiungere Parigi. Sullo sfondo,
una New York caotica, atterrita e aggressiva, una metropoli
di fine guerra in cui il caos visivo è tutt'uno con quello
acustico, con le radio che trasmettono le note della Prima
Sinfonia di Brahms o il reportage concitato di un giornalista
su un circo in fiamme dove "gli ippopotami si sono lessati
nelle loro vasche"
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Frequentano le scuole medie o i primi anni del liceo.
Giocano al fast sex: sesso occasionale, divorato come un
cheeseburger, in fretta, più o meno avidamente, ignorando
che resterà sullo stomaco, che non andrà mai giù. Lo fanno
sul web, nelle discoteche, soprattutto nelle scuole. È un rito
trendy. È un esorcismo collettivo. Serve per ammortizzare la
vertigine del vuoto, tenere a bada la noia, segnalarsi,
lasciarsi andare alla deriva per forza d'inerzia, senza
scegliere. Così i quasi bimbi vendono e comprano corpi per
pochi euro, per una ricarica, per un aiuto nei compiti, per
una scommessa, per realizzare un filmato da caricare in
Rete. Sono irretiti da sogni ciarlatani, intossicati da una
brodaglia di messaggi rancidi. Accuditi dai media, dal
mercato, dal web, soli in balìa di un cortocircuito tra cattivi
esempi pubblici e privati, omissioni formative e affettive.
Talvolta, poi, il gioco della piccola escort e del baby
utilizzatore sconfina nello stupro. Dopo "Ho 12 anni faccio la
cubista mi chiamano principessa" e "L'età indecente",
Marida Lombardo Pijola, in un altro libro choc, esplora
nuovamente il mondo segreto dei ragazzini. Lo fa attraverso
l'intensa narrazione di una storia vera e drammatica, quella
della tredicenne Nina. Attraverso le voci e le foto dei
ragazzini intercettate sul web. Attraverso l'analisi
documentata di un fenomeno che sta dilagando alla velocità
della Rete, a ogni latitudine e in ogni ambiente sociale, in un
sottosuolo di riti e pensieri sconosciuti al mondo degli adulti
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Andy Luotto è uno chef, un cuoco professionista, un vero
artista della cucina. La sua vocazione è questa da sempre,
ma quando, al termine della Scuola Alberghiera, disse a suo
padre - un ricco impresario cinematografico - che voleva
cucinare di mestiere il padre gli rispose: "E perché mai?
Abbiamo già la cuoca in casa!". Così Andy si è laureato in
Scienze della Comunicazione e dopo, grazie anche a
Renzo Arbore, è diventato il comico famoso che tutti
conosciamo (o, come dice lui, "sono andato a fare lo scemo
in tv"). Nel frattempo ha continuato a coltivare la sua grande
passione per il buon cibo. Adesso Andy cucina nei ristoranti
più importanti (suoi o dove viene invitato come "guest star"),
in tv, in occasione di rassegne gastronomiche famose e
come cuoco a domicilio per capi di Stato, facoltosi
imprenditori, star del cinema. Vince premi, apre locali e
soprattutto conquista sempre più palati in Italia e nel mondo.
In questo libro più di 100 ricette con gradi diversi di difficoltà
e per tutte le tasche, realizzate con prodotti genuini, di
stagione e di provenienza italiana (inoltre una speciale
sezione finale è dedicata ai celiaci). Sono tutte ricette
tradizionali, spesso "rinnovate" per dar loro un tocco di
sapore nuovo e sorprendente in più. E sono sempre
accompagnate da storielle "gustose" quanto il cibo, perché
la cucina è anche allegria, convivialità, gioia di vivere
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Raffaele è un anziano attore di tv e teatro, omosessuale,
originario di Foggia ma trasferitosi a Milano da molti anni.
Una sera dà un passaggio a un ragazzino che sembra
intenzionato a sedurlo, ma appena arrivati in periferia questi
tira fuori un coltello e lo deruba. Lo spavento e lo
scoramento davanti alla violenza portano Raffaele indietro
negli anni, a ripensare, dopo molto tempo, alla sua amicizia
con Michele, al suo viaggio dalla Puglia a Berlino, prima
della seconda guerra mondiale, quando lavorava come
cantante en travestì in un locale gay, l'Eldorado, insieme a
due "sorelle" di nome Franz e Karl. Una sera il locale fu
invaso dalle SS che arrestarono tutti, rimandando Raffaele
in Italia e deportando tutti i tedeschi, compresi Franz e Karl.
Ora, a molti decenni di distanza, il passato sembra tornare a
riannodare i suoi fili, non solo nella memoria ma nella vita
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Nell'autunno del 1959 Piergiorgio Odifreddi varcò la soglia
del Seminario di Cuneo. La sua intenzione era quella di
diventare un giorno papa, e benedire da una finestra di
Piazza San Pietro la folla estasiata. Ma presto imparò che
"il cammino che porta al soglio pontificio è più accidentato e
tortuoso di quanto un bambino avesse ingenuamente potuto
immaginare". E, soprattutto, che "per poter un giorno
comandare bisognava iniziare subito a obbedire" e a essere
rispettosi: cosa che già allora non gli piaceva
particolarmente. Cinquant'anni dopo, il matematico
impertinente ricorda quei tempi e, contenendo per una volta
il suo abituale tono urticante e provocatorio, scrive con
grande rispetto e sincerità a chi papa lo è diventato per
davvero. Anche se, da scienziato, non abiura al dovere
intellettuale di rimanere saldamente ancorato ai fatti della
realtà fisica, storica e biologica. Ed è dunque costretto a
confutare punto per punto il teologo Joseph Ratzinger, che
crede invece in ciò che va "oltre" la realtà e sconfina nella
metafisica, nella metastoria e nella metabiologia. In questa
lettera si confrontano così due metodi, due atteggiamenti,
due visioni del mondo. Da un lato il "comprendere per
credere", che accetta prudentemente di dar credito soltanto
a ciò che si capisce e si conosce. E dall'altro il "credere per
comprendere", che si azzarda a scommettere su ciò che
ancora non si capisce o non si conosce, nella speranza che
tutto poi si chiarificherà o giustificherà
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Nella periferia di una città qualunque, una Casa si staglia tra
le altre, ordinaria e un po' inquietante. È un istituto dove, per
qualche tempo, si raccolgono ragazzi disabili, dall'infanzia
all'adolescenza. Ma dal momento in cui varcano quella
soglia, tutto cambia. La realtà cessa di esistere e viene
rimpiazzata da un altro mondo con regole, leggi e riti spesso
crudeli e oscuri. I nuovi eroi - Fumatore, Tabaqui, Lord,
Sfinge, Cieco e gli altri - si conoscono e si dividono in
gruppi, ingaggiano epiche battaglie nei luoghi a un tempo
sconfinati e ristretti della Casa: il Solaio, la Foresta, il Tetto
diventano gli scenari di una guerra di desideri, di speranze e
di immaginazione, dove la posta in gioco è scegliere se
tornare al mondo esterno o rimanere, sospesi per sempre in
una realtà fantastica. Nella Casa tutto è possibile: l'amore,
l'odio e la morte; la perdita, il dolore e la gioia; nella Casa i
ragazzi sono liberi, il tempo si ferma e si dilata
smisuratamente. Alla fine, perduta l'infanzia, essi si
troveranno di fronte alla prova più difficile: credere alla
promessa dell'età adulta e lasciare la Casa o rinunciarvi e
rifiutarsi di crescere. Romanzo corale di formazione,
fantastico e realistico al tempo stesso, metafora potente
dell'adolescenza, n inno d'amore all'età ingrata e prediletta,
alle sue esaltazioni e tragedie, al senso di frustrazione e di
onnipotenza che la pervade; e la condizione dei ragazzi
altro non è che il segno di un sapere più vero e profondo
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In questo thriller psicologico, Joyce Carol Oates costruisce
un intreccio serrato intorno alla figura di un serial killer e alle
persone che vengono colpite, e trasformate, dai suoi crimini.
Persone come Matt McBride. Matt aveva appena finito la
scuola superiore quando il corpo mutilato della prima
vittima, un'adolescente molto popolare, venne scoperto ai
margini dei Pine Barrens, nel New Jersey. Anche se la
conosceva appena, Matt aveva provato da allora un
profondo senso di colpa per non essere riuscito a impedire
quella atrocità.. Ora, un'altra giovane donna è scomparsa, e
Matt conosce anche lei. E forse, anche più intimamente di
quanto non sia disposto ad ammettere. A poco a poco,
viene sopraffatto da un'ossessione che non riesce né a
comprendere né a controllare. Il suo matrimonio, in
apparenza felice, inizia a vacillare, mentre il suo strano
comportamento gli attira i sospetti della polizia... Incatenato
al mistero della donna scomparsa, Matt percorrerà il
labirinto dei suoi ricordi sino a confrontarsi non solo con il
terribile assassino, ma anche con la sua coscienza sepolta.
L'autrice ha pubblicato questo romanzo utilizzando lo
pseudonimo di Rosamond Smith
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Intenzionati a celebrare degnamente i centocinquant'anni
dell'Unità nazionale, quattro amici si portano in Alto Adige
per intraprendere un grande viaggio a piedi alla volta della
Sicilia. Il gruppo procede lungo strade e sentieri della
provincia italiana, capaci di portare in dono volti, storie e
accenti sempre diversi, e intanto fioriscono i segnali che
indicano come inevitabile un appuntamento fatale al quale i
nostri sarebbero lieti di sottrarsi. Sponsor dell'iniziativa è la
rediviva Società Nazionale di Psicoatletica, la più antica
organizzazione del Paese consacrata ai viaggi a piedi; la
storia dei conflitti che hanno lacerato nei decenni la società,
e l'Italia stessa, finirà per porre domande dimenticate,
esercitando un'influenza diretta sugli eventi dell'odierna
impresa. Nel libro che conclude la trilogia dedicata ai viaggi
a piedi, Enrico Brizzi ci regala un ritratto dell'Italia di oggi e
di sempre, e una grande avventura. Spalla a spalla con il
narratore, il posato logista Cesare Maggi, il funambolico
Max Montefiori e il Longobardo Elvio, il lettore va incontro
alle domande senza tempo con le quali ogni uomo, prima o
poi, è costretto a fare i conti: tappa dopo tappa, i
camminatori si ritrovano a sondare i misteri che regolano
l'amore e l'amicizia, il legame con il proprio passato e con la
propria terra
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Tasse, tasse e ancora tasse. Tutti dicono che sono troppe.
Ma quasi tutti ignorano che, oltre a quelle visibili, si pagano
una quantità incredibile di imposte nascoste: dai fondi
pensione, al project financing (con cui "finanziamo" due
volte le opere pubbliche), dalle "tasse sulle tasse", come
l'Iva sulle accise della benzina, a quelle che cambiano
nome (ma non sostanza). Un libro che intende smontare
tutti i falsi miti sulla fiscalità in Italia e spiegare le ricadute
concrete sulle «tasche» di cittadini e imprese. E affronta in
questa chiave i temi più caldi: l'evasione, la reale pressione
tributaria, il federalismo fiscale
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Durante l'estate del 1937 Simone Sauvelle, rimasta
all'improvviso vedova, abbandona Parigi assieme ai figli,
Irene e Dorian, e si trasferisce in un piccolo paese sulla
costa per sfuggire agli ingenti debiti accumulati dal marito.
Trova lavoro come governante per il facoltoso fabbricante di
giocattoli Lazarus Jann in una gigantesca magione
chiamata Cravenmoore, dove l'uomo vive con la moglie
malata. Tutto sembra andare per il meglio. Lazarus si
dimostra un uomo gradevole, tratta con riguardo Simone e i
figli, a cui mostra gli strani esseri meccanici che ha creato e che sembrano avere vita propria - mentre Irene si
innamora di Ismael, il cugino di Hannah, la cuoca della
casa. Ma eventi macabri e strane apparizioni sconvolgono
l'armonia di Cravenmoore: Hannah, viene trovata morta e
una misteriosa ombra si impossessa della tenuta. Spetterà
a Irene e Ismael lottare contro un nemico invisibile per
salvare Simone e svelare l'oscuro segreto che avvolge la
fabbrica dei giocattoli, un enigma che li unirà per sempre e li
trascinerà nella più emozionante delle avventure in un
mondo labirintico di luci e ombre
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Circa una quarantina di anni fa la Chiesa di Roma minacciò
di togliere San Gennaro dal calendario. I resoconti sul suo
martirio non erano attendibili. Dopo una lunga
contrattazione con la curia di Napoli, il Vaticano concesse il
culto del santo, ma solo su base locale. San Gennaro
diventava insomma un santo di serie B. Il primo pensiero
che venne in mente ai napoletani fu: "Gesù, vuoi vedere
che mo il santo si è offeso?". Bisognava consolarlo. E sui
muri della città apparvero delle scritte per tirarlo un po' su:
"San Gennà, futtatenne". Luciano De Crescenzo, in questo
libro, ci narra con la sua ironia e sapiente leggerezza le vite
dei santi, togliendo loro l'aura dei santini per farli sentire un
po' più simili e vicini a noi. San Gennaro appunto (e il vero
significato del suo miracolo), Sant'Agostino ("il mio preferito
perché ha inventato il Purgatorio, il pressappoco del
Paradiso"), San Tommaso ("non ebbe nessuna donna,
speriamo che in Paradiso lo si possa ricompensare").
L'elenco dei santi è lungo, quello delle sante un po' meno
"perché a parte mia madre non mi sono mai piaciute
troppo". Il filosofo partenopeo intreccia la vita dei santi con
la sua, fino a giungere a una conclusione assolutoria, anche
per ciascuno di noi: "A forza di leggere le vite dei santi mi
sono convinto che anch'io potrei avere una qualche piccola
speranza. Io nella vita volontariamente non ho mai fatto del
male a nessuno, e già questa mi sembra una buona
partenza"
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"Boccaccio" dichiara Dario Fo "è stato per me una grande
scoperta acquisita anni e anni dopo l'accademia. È a quel
punto che mi è apparsa evidente tutta la potenza di questo
autore. Al tempo in cui scriveva, Boccaccio non godeva che
di un riconoscimento limitato a gruppi di amici della sua
città. Durante la peste, si inventò il Decameron, cento
novelle ambientate nel tempo da lui vissuto, e con sorpresa
risentita dei letterati di buon rango ebbe un enorme
successo che durò nei secoli, pur sotterrato più volte a
partire dal Seicento (con illustri accademici in testa) fino ai
nostri giorni. Un grande uomo di cultura e spregiudicatezza
quale Pier Paolo Pasolini, sensibile al valore di questo
'narratore di conte', alle sue favole dedicò un film." Fo e
Boccaccio sono gente dello stesso mestiere: il loro incontro
ha generato questo libro straordinariamente godibile, che
esalta il ruolo storico dell'autore toscano. A fare da guida,
da suggeritore e da contrappunto ci sono poi i dipinti di
Dario Fo, che immergono la narrazione dentro fondali dai
colori ora festosi ora scuri e profondi, ma incisi "dalla luce di
taglio del sole"
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Molti hanno parlato del Cavour grande statista, pochi del
Cavour uomo. Del "grande tessitore" dell'Unità d'Italia,
artefice di un capolavoro diplomatico che solo qualche anno
prima sarebbe stato inimmaginabile, Piero Ottone traccia un
ritratto politico-esistenziale agile ma esaustivo (con qualche
amaro confronto con la realtà odierna). Ne sonda il
temperamento freddo e risoluto ma animato da grande
passione, ne esplora gli affetti, il rapporto con il padre, e gli
umori (era un ciclotimico sempre in bilico tra euforia e
depressione). Racconta gli amori avventurosi e complicati di
un uomo al tempo stesso romantico e libertino. Insieme
cordiale e sgradevole, affascinante e collerico, Cavour era
soprattutto un uomo d'azione che agiva secondo le
circostanze. Sono gli eventi, più che gli ideali, a ispirare i
politici di razza, e nella sua folgorante ascesa pubblica lui fu
senz'altro un uomo che visse la politica come arte del
possibile. Spirito autenticamente liberale, amava il juste
milieu, il giusto mezzo. L'unificazione della penisola non fu il
sogno della sua vita: divenne un obiettivo quando si
presentò l'occasione per conseguirla. In verità, come
afferma Ottone, egli "fece politica, in primo luogo, per
trovare se stesso"
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