«Ho lasciato Paladina catturata dalla magia del Madagascar»

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«Ho lasciato Paladina catturata dalla magia del Madagascar»
Hinterland 31
L’ECO DI BERGAMO
GIOVEDÌ 3 OTTOBRE 2013
a
«Ho lasciato Paladina
catturata dalla magia
del Madagascar»
Serena Benaglia, 22 anni, ha mollato tutto
e ha aperto un centro per le immersioni sull’isola
«La natura e la gente qui sono la vera ricchezza»
A
Paladina
FILIPPO GROSSI
La natura incontaminata del Canale del Mozambico, capace di
offrire incontri emozionanti con
megattere e squali balena, in una
nuvola di pesci di ogni genere,
colore e dimensione. Ma, soprattutto, persone che pur di fronte
alla difficoltà di vivere in un Paese del terzo mondo sanno regalare sorrisi e voglia di vivere.
Sono queste le ragioni che
hanno spinto Serena Benaglia,
22enne di Paladina, ad andare a
vivere in Madagascar, dove ha
aperto da un paio d’anni il Manta Diving, un centro diving per le
immersioni subacquee sulla costa Ovest di Nosy Be.
«Ho deciso di trasferirmi qui
– racconta Serena – nell’ottobre
2011: dopo aver conseguito il diploma superiore, ho scelto di
viaggiare e nel 2010, in Egitto, ho
conosciuto il mio attuale compagno, Emanuele, che ha aperto un
mondo davanti a me, quello del
mare». Da lì «è scattato il desiderio di provare a vivere in Madagascar per tre mesi per provare
lo stile di vita, il rapporto con
questo popolo, la cultura e tutto
ciò che ti può riservare il terzo
mondo. Non appena siamo scesi
dall’aereo ho sentito la sensazione di essere a casa. Poi, una volta
che sei entrato nel "ciclo malgascio", fatto di ritmi lenti e per
nulla stressanti rispetto ai nostri
tipicamente europei, è davvero
meraviglioso vivere qui. Passeggi per le strade, ogni persona che
passa ti saluta con un sorriso e i
«La mia famiglia mi
manca, ma quando
torno me la godo
ancora più a fondo»
bambini ti trasmettono una felicità incredibile».
«Non ci sono cose che non apprezzo di questo posto – prosegue Serena – ogni ostacolo che ti
trovi davanti lo devi prendere
con il sorriso e l’energia di superarlo, come se fosse proprio questa terra a metterti alla prova.
Anzi, a volte sono sicura che sia
proprio lei a decidere se farti restare o mandarti via. E io mi sento accettata. Chiaro, qui devi saperti presentare in un certo mo-
do, abbandonare lo stile di vita
europeo. Qui non servono belle
auto, bei vestiti o iPhone. Le ricchezze sono altre: il mare, la gente, il vivere in mezzo alla natura».
Certo, gli ostacoli che si possono incontrare ogni giorno in una
terra come il Madagascar per chi
fa impresa sono numerosi: «Vivere qui non è facile come uno
può pensare, ogni giorno hai a
che fare con mille ostacoli, interruzioni di corrente continui che
ti obbligano a passare le serate a
leggere un libro, cucinare e lavare i piatti con la pila frontale in
testa o a lume di candela. Senza
contare il fatto che senza elettricità non puoi lavorare, e quindi ti
ritrovi a dover chiamare gli altri
abitanti della zona nella speranza che a qualcuno funzioni ancora. Oppure, ogni tanto accade che
sull’isola non ci sia benzina, e
quindi il giorno dopo (o anche tre
o quattro, dipende da quando arriva il rifornimento) devi fare
cinque ore di coda al distributore per fare la scorta».
«In Madagascar – continua il
racconto – non esiste assolutamente l’ansia che caratterizza
ogni nostro movimento in Europa. Qui c’è una parola che descri-
a
Scanzo, il Cre sportivo
strappa il bis per il 2014
A
Scanzorosciate
Un successo la terza edizione di
«Un mare di... sport», una sorta di
Cre sportivo, rivolto ai ragazzi della scuola elementare e media, andato in onda nella scorsa estate a
Scanzorosciate.
Al termine della quarta settimana, svoltasi nello scorso mese di
settembre, è lo stesso assessore
allo Sport Davide Casati a tracciare un bilancio dell’iniziativa.
«Ben 204 gli iscritti, seguiti da 8
istruttori e 8 aiuto-istruttori –
spiega Casati –. Ogni settimana
venivano proposte 10 discipline
(due al giorno): tennis, calcio,
pallavolo, basket, atletica, rugby,
unihockey, baseball, orienteering, alpinismo. Durante le
quattro settimane si sono presentati agli impianti sportivi comunali di via Polcarezzo oltre
100 atleti». Chiari e semplici gli
obiettivi: promuovere l’attività
sportiva sul territorio, dare ai
ragazzi la possibilità di conoscere, imparare e mettere in pratica i fondamenti di base di diverse discipline; ma anche favorire
occasioni di incontro e di socializzazione. Interessante, a tal
proposito, l’attività proposta dal
Gruppo alpinistico Presolana
(Gap) che ha accompagnato i
giovani in splendide escursioni
sui colli.
«Visto il successo – continua
Casati – stiamo già pensando all’edizione 2014 del Cre sportivo,
cercando di coinvolgere altre
società sportive del territorio,
per far conoscere ai giovani
nuove discipline». ■
Tiziano Piazza
a
A Torre de’ Roveri
la «casetta dell’acqua»
A
Torre de’ Roveri
I tempi sono cambiati. Una volta
sulle piazze e lungo le vie c’erano
le fontanelle pubbliche, ma sono
sparite con il progredire della rete
idrica arrivata in tutte le case.
«Oggi, quelle fontanelle ritornano nei nostri paesi con una
nuova veste, quella delle "casette dell’acqua", distributori di
nuova generazione, che costituiscono la loro versione moderna. Un successo, non solo
tecnologico, ma anche cultura-
le, perché diventano un luogo
d’incontro fra le persone». Questo il commento del sindaco di
Torre de’ Roveri Roberto Marchesi, in merito all’inaugurazione della nuova «casetta dell’acqua», collocata nel parcheggio
adiacente al centro sportivo comunale.
Realizzata da Aquagold, in
collaborazione con l’Imsa di
Garlate (Lecco), il nuovo «punto acqua» è un distributore di
acqua microfiltrata e refrigerata, naturale e frizzante, di otti-
ma qualità, funzionante 24 ore
su 24. L’acqua costerà 5 centesimi al litro, un costo di
tre/quattro volte inferiore all’acqua in bottiglia.
Si potrà pagare con tessere
da ricaricare presso l’impianto
e in vendita, per ora, presso il
bar «Franvi» del centro sportivo comunale. Proprio i gestori
del bar hanno omaggiato di una
tessera prepagata del valore di
10 litri (20 erogazioni di acqua
alla spina) i 130 studenti della
scuola elementare «Lavelli»
che hanno fatto da cornice all’inaugurazione. Presenti anche
molti genitori e i responsabili di
Aquagold, che hanno illustrato
le caratteristiche tecniche dell’impianto. ■
T. P.
Sopra: la costa di Nosy Be, in Madagascar, dove Serena Benaglia (sotto) ha aperto un centro per immersioni
ve benissimo la filosofia della gente: "mora mora", che significa
"piano piano". Qui tutto è "mora
mora", e quindi è inutile farsi sopraffare dall’ansia di rispettare i
tempi e fare le cose di corsa. Se hai
un appuntamento alle 15, sai comunque che potresti dover aspettare mezz’ora. E al tempo stesso,
se hai chiamato l’idraulico e non
riesci a essere a casa all’ora stabilita, sai che lui ti aspetterà dormicchiando sotto una pianta».
A tornare a Paladina, per il momento, Serena proprio non ci
pensa. «Anche se – ammette – a
10 mila chilometri di distanza mi
mancano molto i miei genitori e
tutta la mia famiglia, cani compresi... Voglio a tutti un bene immenso, ed è grazie al loro sostegno che ora sono qui a realizzare
il mio sogno. Con il passare del
tempo, stando lontana mi perdo
eventi unici, come la nascita del
mio bellissimo nipotino Diego, alla quale purtroppo non ho potuto assistere. D’altra parte, è anche
vero che stando così lontana capisci molto di più il significato e il
valore della famiglia. E così, quando torno in Italia, diventa un’emozione persino stare sul divano
con mia mamma e mio papà, cose che per le altre persone sono
del tutto normali».
E il futuro? «Questa è una terra meravigliosa – concluda Serena – ma non credo di passarci il
resto della mia vita: il mondo è
davvero grande, e vorrei poter
avere la possibilità di inoltrarmi
in altre culture. Ma per qualche
anno ancora credo che il mio futuro sia qui, in Madagascar». ■
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