Susanna Piolanti, Fortepiano a Tavolo

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Susanna Piolanti, Fortepiano a Tavolo
Collegium Musicum Classense
Faenza, Palazzo Milzetti
Domenica 25 settembre
ore 10,30 e 15,30
visita guidata al Palazzo e alle opere di Felice Giani
ore 16,30
Concerto
Salotto musicale nell'Olimpo Neoclassico
Ammirando le storie di Cerere di Felice Giani
Susanna Piolanti, Fortepiano a Tavolo
Josephus Kirckman Londini fecit 1800
M. Clementi
Da “Musical Characteristics” Op.19
1752 – 1832
Preludio alla Kozèluch
G. Sarti
Sonata in Re maggiore
Allegro- Allegretto (con variazioni)
1729 – 1802
M. Clementi
Preludio alla Mozart
F. J. Haydn
Sonata Hob.XVI n°12 in La maggiore Andante- Minuetto- Finale
1732 – 1809
M. Clementi
Preludio alla Haydn
L. Cherubini
Dalle “Sei sonate per Cimbalo”
1760 –1842
Sonata in Sib Maggiore Allegro Comodo- Andantino Rondò
W. A. Mozart
Fantasia in Re minore K 397
1756 – 1791
Un filo rosso lega tra di loro gli autori di questo programma.
Autori che come colonne sorreggono l'armonioso e luminoso tempio musicale nell'alba neoclassica.
Giuseppe Sarti, faentino, stimatissimo maestro operista, nel salotto della musica di Palazzo
Milzetti, il pittore Felice Giani ritrae la musa Euterpe nell'intento di eseguire le sue musiche e quelle
di uno dei suoi maestri, l'Alberghi, anch'esso faentino.
Luigi Cherubini , fanciullo, viene affidato agli insegnamenti di Sarti, prima a Bologna poi a
Milano.
Proprio a Milano, verosimilmente nel 1780, Cherubini, compone le “sei sonate per cimbalo”
dedicate al marchese Corsi. Sono brani che rientrano nella tipologia formale propria della letteratura
“pour les amateurs” divulgata in gran copia dall'editoria inglese e francese dell'epoca.
Sonate che opportunamente sviluppate possono essere considerate anche banco di prova per le
future sinfonie d'opera, dove si evidenziano anche aspetti di fortissima personalità e tratti
sperimentali non privi di bizzarrie.
Cherubini deve molto anche a Franz Joseph Haydn, il musicista italiano, infatti, si riteneva
debitore nei confronti del grande sinfonista per quel che riguarda lo stile, tanto da chiedergli,
durante un incontro a Vienna, di poterlo chiamare “padre” e la risposta di Haydn fu “si” a patto di
poter chiamare Cherubini “figlio”. Grande la stima, tanto che alla morte di Haydn, Cherubini,
ormai di casa a Parigi, compose una cantata funebre in onore del maestro ormai venerato in Francia.
Il repertorio per tastiera, ovvero per clavicembalo o fortepiano, composto da Haydn è cospicuo e
pervaso da un notevole senso di teatralità, molteplici gli aspetti e gli umori, ma il tutto sempre e
comunque intriso di semplice e raffinata eleganza formale.
Haydn godette anche dell'ammirazione e del rispetto di Wolfgang Amadeus Mozart, in un periodo
in cui i compositori dedicavano le proprie composizioni ad aristocratici e nobili, per cercare di
massimizzare i profitti, Mozart dedicò sei dei suoi quartetti ad Haydn, pregando nella prefazione
che Haydn potesse "accogliere i sei figli [i quartetti] ed essere loro padre, guida e amico".
Imponente e fondamentale il repertorio per tastiera di Mozart.
In una terra così vasta ecco un piccolo diamante, la Fantasia in re minore.
Brano cangiante, probabilmente composto nel 1782, rientra nel genere delle improvvisazioni
realizzate da Mozart nel corso dei suoi concerti. Il brano è caratterizzato dal continuo e repentino
alternarsi di diversi stati umorali e psicologici dall' ipersensibilità espressiva.
Certamente il piccolo Mozart compose ed eseguì le sue musiche al Clavicembalo, ma quando, più
avanti, ebbe l'opportunità di provare il Fortepiano, gli accordò la sua incondizionata preferenza e
potendo disporre del nuovo strumento la sua maniera di comporre ne fu immancabilmente e
felicemente segnata.
La reciproca ammirazione, vissuta senza ostilità ed invidia, che legava Cherubini e Mozart ad
Haydn, non legò Mozart e Muzio Clementi
Dopo una competizione a due, una sorta di “sfida” musicale al fortepiano tra Clementi e Mozart,
voluta dall' imperatore Giuseppe II a Vienna nel 1781, dove non venne decretato alcun vincitore
perché gli invitati dell' imperatore non riuscirono a stabilire chi tra i due fosse il più bravo, Mozart
scrisse al padre dicendo che "Clementi suona bene......A parte questo, egli vale, come gusto e
sentimento, meno di un kreuzer - in breve egli è semplicemente un tecnico". In una lettera
successiva si spinse oltre dicendo "Clementi è un ciarlatano, come tutti gli italiani." Forse dietro
l'irriverenza del salisburghese si celava altro, certo è che Mozart riciclò un brano di Clementi in una
sua opera.
Clementi, al contrario, riconobbe subito l'indiscutibile talento di Mozart e non ne fece mai segreto.
I “preludi caratteristici” di Clementi, sono piccole composizioni scritte come improvvisazioni da
eseguire all'inizio di una esecuzione come era la prassi dell'epoca. Sono brani bizzarri, piccoli
quadri, che mostrano certamente uno scopo parodistico nell'intento di richiamare alla memoria lo
stile dei suoi contemporanei.