Fiere estere: Strumento utile per le aziende italiane che si vogliono
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Fiere estere: Strumento utile per le aziende italiane che si vogliono
Scaricato da COMUNICAZIONE FIERE ESTERE 2015 www.largoconsumo.info Rassegne a tutto export Le manifestazioni estere si stanno dimostrando uno strumento strategicamente utile per le aziende italiane che si vogliono rivolgere ai mercati stranieri. di Roberto Nucci Percorso di lettura: www.largoconsumo.info/092012/PL-0912007.pdf (Mercato fieristico) economia italiana va a “tutto export”. Le fiere, a questo riguardo, si stanno dimostrando un propulsore di grande potenza. E per supportare l’attrattività e la competitività dell’offerta fieristica nazionale sui principali mercati internazionali, Aefi-Associazione Esposizioni e Fiere italiane insieme a Ice, con il supporto del Ministero dello Sviluppo Economico, hanno elaborato il progetto “Road To Expo 2015” che mira alla valorizzazione del sistema industriale agroalimentare italiano in vista del prossimo appuntamento con l’Esposizione Universale. Oltre a una significativa attività di incoming di operatori esteri in Italia alle principali manifestazioni mondiali del settore food&wine, Road to Expo 2015 prevede numerose iniziative all’estero in selezionati mercati-chiave come Germania, Francia, USA, Giappone, Russia, Cina, Emirati Arabi e Nord Africa per valorizzare l’intero sistema fieristico italiano. «In questi anni di crisi generale dei mercati – dichiara Ettore Riello, presidente di Aefi – il sistema fieristico italiano non ha mai abbandonato le imprese nazionali. Anzi ha continuato a cercare nuove formule per sostenerne le attività, dimostrandosi un valido supporto per le aziende italiane che guardano sempre più ad una prospettiva globale per promuoversi ed espandersi all’estero. E i dati del nostro Osservatorio congiunturale del II trimestre 2014 dimostrano proprio la capacità delle fiere di reagire alla crisi e di supportare l’impresa nel medesimo obiettivo: trasfor- L’ 72 mare le contingenze legate al contesto economico in opportunità per allargare la propria prospettiva. I mercati stranieri costituiscono certamente un’occasione irrinunciabile per le aziende italiane e le fiere, da cui origina il 50% dell’export, ricoprono un ruolo di primo piano per il made in Italy all’estero. Per il 75% delle Pmi italiane, infatti, lo strumento “fiera” rappresenta l’unico mezzo di promozione oltre confine per prodotti di elevata qualità a grande valore aggiunto». Show and exhibition si trovano, dunque, in prima linea, per cavalcare la ripresa, come emerge dalle dichiarazioni di importanti organizzatori fieristici internazionali sentiti da Largo Consumo. Per il 75% delle Pmi la fiera è l’unico mezzo di promozione estera “ ” «Le aziende italiane – dice Marco Barozzi, titolare di Expo Consulting srl (Ufficio Italiano Fiera di Barcellona) – hanno una naturale vocazione all’export, in virtù del Made in Italy che da sempre suscita interesse a livello internazionale. Le fiere estere sono un canale preferenziale per dimostrare la qualità e l’esperienza dei nostri prodotti anche in nuovi mercati e realtà emergenti, grazie all’opportunità di avere un contatto diretto con la storia e il know-how di LARGO CONSUMO n. 1/2015 un’azienda». Un concetto ribadito anche da Alessandro Biasiotti di Invernizzi Group (segue tra l’altro la fiera francese Exprotection, specializzata nella sicurezza) per il quale le fiere sono indubbiamente un fattore propulsivo e complementare per dare slancio all’export del Made in Italy. Una prova? Diversi marchi d’eccellenza, pur così noti nel mondo da permettersi l’utilizzo di canali indipendenti (show room proprie e roadshow), prediligano ancora l’ambiente fiera. Gli esportatori italiani diventano così un mercato di grande interesse per gli organizzatori fieristici di oltralpe anche loro alla ricerca di nuove occasioni di business. «Messe Frankfurt – dice Donald Wich, ad di Messe Frankfurt Italia – da sempre crede nell’importanza di sostenere la crescita e la competitività del Made in Italy nel mondo e ormai, da oltre 25 anni, ha capito l’importanza di favorire l’internazionalizzazione dei propri partner. In quest’ottica, da oltre tre anni, organizziamo FIMI, Forum Internazionalizzazione Made in Italy, che rappresenta un importante momento di incontro e confronto tra le aziende italiane che hanno intrapreso questa strada e quelle che stanno pianificando di farlo in futuro». Per Armando Honegger della società Honegger Gaspare srl il nostro Paese ha sempre avuto un ruolo importante sui mercati esteri, oggi ancora di più perché le aziende italiane si presentano in tutti i mercati cercando di essere molto visibili nei Paesi del Brics e fanno “scouting” anche presso nuove frontiere quali Turchia, Messico, Cile, Colombia e Perù. Sicuramente si concentrano di più sui mercati esteri e trascurano quello interno che sta vivendo un momento di recessione. E di questa voglia o meglio di questa impellente necessità esportativa del nostro Paese si stanno avvantaggiando quei paesi, come la Germania, che hanno una grande tradizione fieristica. Per Annalisa De Maddalena (Fiera di Amburgo e di Lipsia) le fiere sono uno strumento utile all’export dei prodotti italiani quando sono concepite come piattaforme di servizi tese a svolgere la loro efficacia prima, durante e dopo l’evento. «Le aziende italiane – conferma Stefania Calcaterra di NurnbergMesse Italia – sono da sempre orien- COMUNICAZIONE tate verso l’esportazione; attraverso le fiere tedesche, riconosciute da tutti come altamente internazionali, le aziende italiane possono confrontarsi con tutto il mondo e trovare i giusti partner/clienti per offrire l’eccellenza del prodotto italiano. La professionalità, la tecnologia, il Made in Italy sono elementi essenziali e riconosciuti dai mercati stranieri». Ma anche i Francesi nei loro eventi espositivi stanno cavalcando, con successo, la strada della internazionalizzazione. «L’Associazione Ufi, The Global Association of The Exhibition Industry – spiega Patrizia Ferrandi dei Saloni Internazionali Francesi – ha pubblicato all’inizio dell’anno 2014 il suo consueto barometro d’attività. Le risposte ottenute evidenziano come in Europa, l’anno 2013 dovrebbe aver registrato una buona tenuta con il 73% degli organizzatori che hanno dichiarato dei risultati stabili (–10/+10%) o in aumento di oltre il 10%. Semaforo verde per il numero di visitatori accolti dai saloni che si sono svolti nel 2013 in Francia. Il numero di visitatori/buyer professionali ha registrato una progressione dell’1,7%. Alcune grandi manifestazioni hanno registrato un aumento di oltre il 10% dei loro visitatori in base alle prime stime fornite dagli enti organizzatori (Sirha, Sima, Maison&Objet, Première Vision)». Quando la tecnologia Internet è apparsa, il mondo del business ha avuto un sussulto di preoccupazione pensando ad una veloce “rottamazione” delle forme di comunicazione più datate (quotidiani, periodici, affissioni), ivi comprese le fiere. Niente di tutto questo é avvenuto. Ma, al contrario, si assistito ad un potenziamento ulteriore degli eventi fieristici chef si sono adeguati alla nuova realtà. E ne sono arciconvinti gli organizzatori fieristici di più larghe vedute. «La manifestazione fieristica e Internet – fa presente Patrizia Ferrandi dei Saloni Francesi – rappresentano due mondi che si incontrano, ma che non si cannibalizzano a vicenda. Internet accompagna le aziende nel loro percorso commerciale a monte e a valle della manifestazione fieristica. Attraverso il web le aziende hanno la possibilità di creare un “pre-salone” atto a promuovere la loro presenza in fiera e un “post salone” per poter prolungare la visibilità dei loro prodotti a livello internazionale e per Annalisa De Maddalena della Fiera di Amburgo e di Lipsia, se qualcuno ha pensato inizialmente che le fiere sarebbero scomparse con l’avvento di internet, oggigiorno si torna a rivalutare i centri espositivi come Think Asia, Think Hong Kong Istituito nel 1966 l’Hong Kong Trade Development Council (HKTDC) é l’ente responsabile per la promozione del commercio estero di Hong Kong. HKTDC si pone l’obiettivo di sviluppare gli scambi di beni e servizi in tutto il mondo. «Le fiere asiatiche – spiega Gianluca Mirante, direttore Italia di Hong Kong Trade Development Council – stanno andando piuttosto bene, le nostre in particolare (ne abbiamo oltre 35) perché Hong Kong è un hub commerciale e logistico che racchiude in sé tutta una serie di vantaggi che fanno sì che la fiera stessa abbia elementi fondamentali per arrivare ad avere dei buoni risultati. Le fiere chiaramente sono organizzate molto bene con un giusto equilibrio tra espositori internazionali e buyers qualificati». L’Italia nell’ambito delle fiere organizzate dall’HKTDC è il numero uno in tutta Europa in termini di espositori (seconda la Francia).I motivi? Primo: l’esigenza ormai non più procrastinabile da parte delle aziende italiane di individuare nuovi mercati dove esportare. Secondo: la presenza di strategie, di accordi importanti tra realtà italiane e fornitori asiatici. «Abbiamo la fortuna di essere ospitati – fa presente Gianluca Mirante – in uno dei più bei centri congressi al mondo, mentre la fiera è posizionata su di una sorta di piattaforma galleggiante sul mare. Una struttura piuttosto avanzata con soluzioni che permettono di assecondare tutte le richieste degli espositori, garantendo la possibilità di condurre visite da parte dei buyers internazionali. Oggi abbiamo delle fiere che per un eccessivo numero di richiedenti abbiamo dovuto dividere.Come è accaduto per la fiera della gioielleria, una delle più grandi al mondo». Ma come si costruisce una partecipazione fieristica di successo? «Ci vuole una buona preparazione pre-fiera» spiega Gianluca Mirante. Non ci stancheremo mai di dirlo alle aziende italiane.Bisogna fare il possibile e l’impossibile per conoscere il proprio target con ricerche di mercato, studio dei gusti e delle necessità del consumatore orientale, Noi prepariamo tutta una serie di informazioni che diamo direttamente agli espositori in seminari, in incontri settoriali, in meeting presso le Camere di commercio o le associazioni di categoria. E poi bisogna essere in grado (in inglese) non solo di spiegare e di esporre bene i propri prodotti, ma di essere in grado di dare un valore aggiunto formato dall’esperienza, dalla tradizione, dalla storia che stanno dietro ai nostri prodotti». luoghi di confronto sia con i clienti che con la concorrenza e soprattutto come ambiti di esperienza in cui viene coinvolta la sfera emozionale dell’individuo. Le fiere moderne in effetti, secondo la manager, oggi progettano ambienti e strategie per immergere il visitatore in un contesto stimolante e affascinante. Hanno perso, in effetti, la loro funzione primaria di vendita per trasformarsi in una piattaforma di creazione e scambio di tendenze e novità tra gli opeLE MANIFESTAZIONI ITALIANE ALL’ESTERO PER REGIONE E PER PAESE 2014 (% e n.) Per regione (%) • Lombardia 28% • Emilia-Romagna 24% • Veneto 14% • Toscana 9% • Campania 7% • Trentino-Alto Adige 5% • Piemonte 5% • Lazio 4% • Altri 4% Per Paese (n.) • Brasile n. 36 • Cina n. 21 • Stati Uniti n. 9 • Sudafrica n. 6 • Russia n. 6 • Turchia n. 4 • Medio Oriente n. 4 • India n. 3 • Tailandia n. 1 • Giappone n . 1 • Marocco n. 1 Fonte: AEFI Largo Consumo LARGO CONSUMO n. 1/2015 ratori del settore. «Il contributo del web – aggiunge Annalisa De Maddalena – è comunque fondamentale: oggi ogni evento ha il proprio sito internet, così come ogni struttura fieristica. I portali dei centri fieristici e i siti delle singole manifestazioni rappresentano importanti punti di contatto tra la fiera, gli espositori e i visitatori, sempre più in un’ottica di servizio pre- e post-evento». «Internet – spiega Thomas Rosolia, amministratore delegato Koelnmesse srl – ha portato certamente nuove modalità, ma non è certo sufficiente – da solo – per esprimere tutti i contenuti, le potenzialità, la creatività, l’inventiva, la qualità che una azienda italiana ha da offrire al mondo. Per questo abbiamo creato una vera e propria piattaforma, un sistema integrato che promuoviamo quotidianamente verso il tessuto industriale italiano, che conosciamo molto bene e di cui siamo partner riconosciuti. Grazie anche alle nostre “collettive”, spazi in cui le imprese possono presentarsi insieme, in uno spazio “tutto italiano”, potendo approfittare di tutti quei servizi che permettono loro 73 COMUNICAZIONE di concentrarsi sul proprio business e sulla ricerca di nuovi contatti». Anche per Stefania Calcaterra della Fiera di Norimberga nell’era di Internet è molto importante il contatto diretto con il cliente: l’apporto “umano” fa la vera differenza. Internet serve senz’altro per esplorare nuovi mercati, conoscerli, raccogliere informazioni di base. Ma poi bisogna essere poi lì, direttamente, per venire a conoscenza della cultura del paese, per avere incontri personali con i potenziali clienti. La conoscenza approfondita del mercato è come “un abito su misura per il business”. Quasi sempre l’elemento frenante è invece la parte economica, la mancanza di tempo e di personale e la capacità di utilizzare nella maniera giusta il web. «Internet non è e non può essere un’alternativa all’interazione che si crea nelle manifestazioni – aggiunge Marco Barozzi di Expo Consulting –. Si tratta, semmai, di un ottimo strumento che amplifica e ottimizza gli scambi commerciali nati in fiera. È una sinergia ormai collaudata e ben nota anche alle aziende italiane più dinamiche, che sanno riconoscere le cosiddette fiere 2.0. In questa nuova tipologia di manifestazioni, infatti, oltre all’effetto propagatore del web, giocano un ruolo determinante due elementi difficilmente ricreabili altrove: l’alto profilo dei visitatori e la qualità degli incontri B2B, con presenza in loco di buyer, distributori e professionisti internazionali fortemente motivati a vivere lo “scambio” di persona. Tutto questo comporta, per le aziende, la consapevolezza che partecipare ad una fiera non significa più solamente “esporre”. Occorre un lavoro di preparazione ben strutturato che inizia molto prima e continua anche oltre la chiusura della manifestazione». Una “mission” impegnativa che richiede l’apporto di specialisti che abbiano confidenza sia con le più avanzate tecnologie sia con il tradizionale mondo della fiera. In un contesto particolarmente difficile perché, come è noto, le piccole e medie aziende sono la base della struttura economica italiana. Secondo Alessandro Biasiotti di Invernizzi Group quando il mercato italiano ed europeo si sono ritrovati in situazioni di flessione delle vendite, questi piccoli e medi imprenditori sono andati a cercare mercati mai presi prima in considerazione. E, in questa ricerca, Internet è stato un ausilio molto importante, ma complementare alla fiera stessa. Infatti l’uno ha il ruolo di trovare e contattare realtà fino a quel momento sconosciute; l’altra, la cui peculiarità è di fondarsi sulla 74 LARGO CONSUMO n. 1/2015 COMUNICAZIONE presenza stessa degli addetti ai lavori, di consolidare i fondamentali rapporti interpersonali. La vera novità nel marketing fieristico 2015 non è tanto l’apertura di una nuova fiera oppure l’inaugurazione di nuovi saloni espositivi, quanto l’assunzione più profonda del concetto di internazionalizzazione. Un mix culturale che tiene conto delle esigenze e delle abitudini degli operatori della nazione ospitante, perché senza un adeguato adattamento del format alla cultura locale si rischia di proporre soluzioni non adeguate e quindi di creare potenziali flop. Poi la cura dei particolari, l’attenzione al cliente e la competenza settoriale diventano sempre di più elementi catalizzanti e qualificanti. «Accanto ad una crescente espansione sia in termini di tipologia di fiere sia di geografia – spiega Donald Wich – non possiamo così non citare le fiere organizzate a Francoforte. La qualità dei servizi distingue l’offerta di una fiera di caratura internazionale “ ” Eventi di riferimento orizzontali, in grado di concentrare migliaia di visitatori da tutto il mondo e occasioni uniche di presentazione delle nuove tendenze. Proprio in quest’ottica, la strategia di Messe Frankfurt Italia è quella di valorizzare ulteriormente queste fiere, concentrando espositori e visitatori italiani presso queste piattaforme già altamente internazionalizzate». E ogni organizzatore fieristico ha la sua risposta alla sete di export delle aziende italiane. «Noi – dice Armando Honegger – da diversi anni presentiamo il format “Italian Pavilion” ,un pacchetto di attività e servizi che comprende: le fasi di ricerca e analisi sui mercati d’interesse per i settori specifici; la selezione di partner fieristici strategici; l’opzione dell’area espositiva collettiva italiana da ripartire tra gli espositori aderenti presso le piazze fieristiche selezionate; la progettazione e la realizzazione del concept di allestimento dell’area collettiva opzionata, da ripartire tra gli espositori aderenti attraverso l’affitto di unità espositive dedicate; la pro- gettazione di attività promozionali, quali advertising, ufficio stampa e direct marketing a supporto delle partecipazioni collettive organizzate e la realizzazione di relativi strumenti di informazione dedicati; l’organizzazione di incontri BtoB». Oggi è la qualità dei servizi che distingue l’offerta di una fiera di vera caratura internazionale. «Siamo un riconosciuto partner affidabile per chi vuole presentarsi all’estero, esportare, consolidare rapporti e posizioni nei mercati emergenti – fa presente Thomas Rosolia –. Anche per questo mettiamo a punto nuovi eventi fieristici in tutto il mondo. Come ad esempio Thaifex a Bangkok, che è diventato un punto di riferimento per il food&beverage nel grande mercato Asean, oppure World of food Beijing, un altro momento forte per l’industria agroalimentare italiana in un Paese di cui tutti conoscono l’enorme rilevanza strategica ed economica. Qualche esempio viene anche dalla filiera mobile-design: eventi come Interzum Guangzhou, declinazione in Cina del più grande evento mondiale dedicato alle forniture per il mobile, o Furnipro Asia, che porta a Singapore una vetrina di moltissime tipologie di prodotti coinvolti nell’arredare, piuttosto che Cikb-China International Kitchen and Bathroom che registra un crescente successo ad ogni edizione. Tutti eventi nati in tempi recentissimi, molto apprezzati dagli imprenditori italiani, creati raccogliendo i segnali che provengono dai mercati e convogliandoli in fiere costruite in modo da portare nello stesso posto e negli stessi giorni chi offre e chi cerca, lavorando intensamente, non solo sul versante degli espositori, ma anche e soprattutto garantendo la presenza di visitatori e operatori di primissimo piano. Non vogliamo “vendere spazi”, ma offrire occasioni, momenti di business». Per supportare il made in Italy, lo Studio Realini come Rappresentanza Italiana dei quartieri fieristici di Amburgo e Lipsia, punta invece sul coinvolgimento di enti nazionali preposti a favorire l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese. L’organizzazione di stand LARGO CONSUMO n. 1/2015 75 COMUNICAZIONE collettivi, per esempio, permette alle im- to acquisito da un importante ente ingleprese di presentarsi con maggiore forza se e di questi casi ce ne sono decine. Ined efficacia sui mercati internazionali e fatti i grossi gruppi europei giocano ogdi avvantaggiarsi delle numerose attività gi un ruolo chiave nel panorama fieristiproposte dalle organizzazioni per incre- co mondiale. Di recente abbiamo preso mentare la propria visibilità e trovare parte all’inaugurazione di un modernisnuovi sbocchi di mercato. Rientrano in simo centro fieristico a San Pietroburgo queste strategie i voucher per l’interna- (Expo Forum), dove verranno organizzionalizzazione, le missioni imprendito- zate decine di fiere all’anno, spostando riali all’estero, la ricerca mirata degli ac- l’interesse della oramai “satura” Mosca quirenti e dei partner, le attività di rete verso il nord-ovest della Russia». «Un tra le imprese e le iniziative promozio- evento di successo internazionale a cui nali legate ai vari settori di appartenen- le eccellenze italiane del city manageza. Anche i siti internet delle manifesta- ment sono sempre più interessate – conzioni fieristiche diventano piattaforme tinua Marco Barozzi – è Smart City Exdi scambio e di informazione tra gli stes- po & World Congress, organizzato dalla si espositori e verso i buyer di tutto il Fiera di Barcellona, di cui siamo l’uffimondo, prolungando idealmente le gior- cio italiano. È una manifestazione che nate di incontro in fiera anche al resto unisce un congresso internazionale di dell’anno. Anche le fiere francesi ag- grande richiamo a un’esposizione con giunge Patrizia Ferrandi, mettono in atto anteprime esclusive sulle attrezzature da numerosi anni servizi ed eventi atti a per le città del futuro. migliorare e ad ottimizzare la partecipaA novembre 2015 si terrà la quinta zione degli operatori professionali: edizione, che vedrà protagonisti i princil’elenco degli espositori suddivisi per pali responsabili delle smart city più imsettori d’attività prima dell’apertura del- portanti nel mondo. Sempre a Barcellola manifestazione, l’organizzazione di na, ad aprile 2015, Hispack proporrà un appuntamenti/meeting one to one tra format rinnovato con l’offerta internaespositori e compratori per incontri mi- zionale in tema di packaging, declinato rati,l’organizzazione di concorsi atti a in tutte le sue applicazioni e possibilità. presentare le innovazioni tecnologi- Con premiazioni, convegni, incontri che,la possibilità per gli espositori di or- B2B e zona espositiva. Parliamo di un ganizzare delle conferenze/presentazio- evento che offre una visione totale del ni dei loro prodotti, l’utilizzo di App che mondo dell’imballaggio, trasformando permettono di preparare in anticipo la la partecipazione a una fiera in una vera visita e di ottimizzare il tempo trascorso e propria esperienza. Un’altra manifein fiera. Da ricordare che 82 manifesta- stazione di importanza crescente è Eurazioni fieristiche che si svolgono in Fran- sia Rail, in Turchia, l’appuntamento ancia aderiscono al network Promosalons nuale a Istanbul per la filiera ferroviaria presente in 120 e l’industria delle paesi. E anche il infrastrutture. La reI NUMERI DEL SETTORE FIERISTICO mondo delle fiere te di trasporti in ITALIANO deve adeguarsi ai Turchia ha in can• Quartieri fieristici: 65* • Superficie espositiva*: grandi trend (la diftiere un impressio4.200.000 mq., di cui 2.270.000 coperti fusione della tecnonante programma di • Manifestazioni 2014: 926 di cui 194 internazionalogia, i nuovi comlavori che termineli, 280 nazionali, 400 regionali/locali*, 92 organizzate all’estero* portamenti del conranno nel 2020. Eu• Espositori totali*: 200.000 • Espositori manifesumatore, i new rasia Rail è quindi il stazioni internazionali: 98.000, (28% circa proviemedia) che influenpiù importante cane dall’estero) zano il business nalizzatore di do• Visitatori totali*: 22.000.000 mondiale». manda e offerta, • Visitatori manifestazioni internazionali: 13.000.000, di cui il 10% proviene dall’estero Anche il mondo fornendo concrete • Affari per 60 miliardi di Euro conclusi ogni anno fieristico – fa preopportunità alle durante le fiere* sente Nicolò Coaziende italiane del • il 50% delle esportazioni nasce da contatti origistanzo di Italian settore, intenzionate nati dalla partecipazione alla fiera* Fair Service (dal a esportare know• il 75% delle imprese vede nella fiera uno strumento fondamentale per il proprio sviluppo, uti1997 promuove alhow e qualità del le al contatto diretto con il mercato e alla comul’estero la moda itamade in Italy». nicazione della competenza aziendale in fase di liana) – si sta semLa caduta dei ricerca attiva del potenziale acquirente.* pre più globalizconsumi interni sta * Stime AEFI-Associazione Esposizioni e Fiere Itazando.Recentedando un poderoso liane mente un nostro enscossone all’export, Fonte: Dati settore: Coordinamento Largo te fieristico malese strada sulla quale si Interregionale Fiere, Calendario 2014 Consumo rappresentato è stastanno gettando, 76 LARGO CONSUMO n. 1/2015 COMUNICAZIONE Il posizionamento estero delle fiere italiane Fiera Milano sviluppa una parte consistente e in continua crescita della propria attività all’estero: è presente in Cina, Brasile, India, Russia, Turchia, Sud Africa, Singapore e Thailandia. Opera in joint venture con la fiera tedesca di Hannover in Cina e India dal 2008. Ha inoltre proprie filiali in Brasile, Turchia, Sud Africa, Cina, India, Russia. Ha infine attivato una partnership commerciale a Singapore. L’attività internazionale punta anche sulla globalizzazione dei brand di punta di Fiera Milano. È focalizzata al momento su: salone internazionale della casa HOMI, portato a Mosca in ottobre 2014 in contemporanea con l’edizione russa del Salone internazionale del Mobile e la mostra dell’edilizia MADE; Food Hospitality World, manifestazione B2B espressamente pensata come piattaforma internazionale del food e dell’ospitalità professionale made in Italy (Food Hospitality World si tiene in Cina, India, Brasile e dal 2014 anche Sud Africa); Sicurezza, mostra professionale che ha luogo in Italia e Brasile; Reatech, evento dedicato ai prodotti e servizi per disabili, in Brasile, Italia, Singapore. Ma anche la Cina, prima economia del mondo e primo mercato outgoing per spesa, vede la presenza di Bit 2015 , la Borsa Internazionale del Turismo con una edizione speciale a Guangzhou (già nota come Canton). Al centro di un’area in forte sviluppo economico rappresenta un fattore di attrazione anche per altri territori particolarmente dinamici della regione come Hong Kong e Macao, Taiwan, il Sudest Asiatico e la Corea del Sud. Grazie al profilo internazionale e alla vocazione nel settore agroalimentare, Veronafiere sarà protagonista con Vinitaly di Expo 2015. Vinitaly, infatti, salone di riferimento a livello mondiale nel settore enologico, realizzerà e gestirà il Padiglione del Vino per Expo Milano 2015, in collaborazione con il Ministero delle politiche agricole alimentari forestali. L’incarico, assegnato sulla base della convenzione firmata tra Padiglione Italia e Veronafiere, vede lo stesso direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani, nominato nel Comitato Scientifico responsabile dell’elaborazione e della realizzazione del progetto. L’iniziativa avrà ricadute positive anche sulle altre manifestazioni di Veronafiere in calendario nel 2015 che saranno coinvolte a diverso titolo e potranno beneficiare dell’incoming di oltre 20 milioni di visitatori esteri attesi per l’Expo.Sul tema viti-vinicolo sono inoltre in corso nuovi progetti per il 2015 che interesseranno sia il continente sud americano così come nuovi eventi nell’area del Sud-Est Asiatico. Ma novità ci sono anche per il mercato delle costruzioni: nel solo stato dell’Espirito Santo dove ha sede la controllata di Veronafiere do Brasil, si prevedono investimenti fino al 2017 per 9 miliardi di reais (circa 3 miliardi di euro).Con Marmomacc, la manifestazione dedicata al marmo, continua la conquista di Usa ed America Latina. Molto attiva sul piano internazionale anche Rimini Fiera. Il road show legato alle manifestazioni che ruotano intorno all’ambiente e alla sostenibilità, partito lo scorso anno da Monaco di Baviera, ha fatto scalo a Celje, in Slovenia, quindi in Bulgaria e Romania in occasione di un summit bilaterale, per poi proseguire ad Amman in Giordania e a Bogotà, dove si è conclusa la prima serie di incontri. Dopo la pausa estiva nel 2014 ha ripreso con appuntamenti a Istanbul, Belgrado e Birmingham e altri, che verranno pianificati, come nel caso della Polonia e altri paesi quest’anno.«I meeting – commenta Simone Castelli, direttore Business Unit di Rimini Fiera – sono stati estremamente utili per consentire alle imprese nostre clienti di instaurare positive relazioni con i Paesi più dinamici sul fronte ambientale. Il road show si sta confermando uno strumento commerciale concretamente utile alla green economy per affrontare con successo il nuovo business internazionale». «Agli incontri – spiega Alessandro Piccinini, responsabile dell’ufficio marketing estero di Rimini Fiera – abbiamo incontrato potenziali buyer, esponenti di categorie economiche, rappresentanti istituzionali, aziende. Tutti interlocutori di alto livello, che hanno mostrato interesse per le nostre manifestazioni. La maggior parte ha infatti manifestato l’intenzione di visitare i nostri appuntamenti». Ricordiamo che, proprio a questo scopo, Rimini Fiera ha recentemente provveduto al rafforzamento della rete di consulenti in Paesi con oggettive previsioni di sviluppo e, quindi, di investimento. Dunque, Ecomondo e le altre fiere riminesi, continuano a dotarsi di contenuti per dare sostanza all’obiettivo strategico di posizionarsi nel cuore del bacino del Mediterraneo con un ruolo leader. Un’azione finalizzata a diventare partner delle imprese nell’individuare nuove e qualificate opportunità d’affari in aree in forte sviluppo. LARGO CONSUMO n. 1/2015 77 COMUNICAZIONE non solo aziende di consolidata tradizione esportativa, ma anche imprese esordienti bisognose di consulenza ed assistenza specifica. Ogni organizzatore fieristico internazionale gioca a questo riguardo le sue carte. La nostra strategia, dicono in Messefrankfurt, consiste nel coinvolgere il più possibile i nostri clienti, seguendoli da vicino e supportandoli in ogni fase, fino a vivere con loro il momento della fiera. A questi si aggiungono anche i contatti diretti e le collaborazioni con le rispettive Associazioni dei diversi settori. L’obiettivo è sempre quello di individuare eventuali possibilità di miglioramento e ottimizzazione.»La nostra organizzazione, strutturata per tipologia di fiere – precisa Donald Wick – permette a ciascun team di avere competenze specifiche molto verticalizzate al fine di poter risultare i migliori interlocutori per le nostre aziende. Infine la presenza di un team di comunicazione interno consente di promuovere le fiere direttamente al visitatore. Pianificazione sulla stampa tecnica, mailing personalizzato, conferenze stampa e redazione di un e-magazine sono alcuni degli strumenti alla base della nostra strategia di comunicazione» Accanto alle tradizionali tecniche di marketing, Messe Frankfurt Italia, a partire dallo scorso Ottobre, ha avviato una serie di workshop, nati sotto il “fil rouge FIMI”. Il primo di questi eventi, caratterizzati da tematiche trasversali e con particolare focus sul mercato, ha affrontato il tema “Fare Contract nel mondo: contributi e strumenti per affrontare i mercati internazionali”. L’obiettivo dell’iniziativa, organizzata in collaborazione con Suite, rivista di riferimento per albergatori, progettisti e designer, è stato quello di fornire ai propri clienti strumenti concreti per intraprendere la strada estera. Il secondo, tenutosi a inizio Dicembre, ha affrontato il tema del tessile tecnico, settore di grande interesse per le aziende italiane e già fonte di successo per alcune di queste. Secondo Annalisa De Maddalena nell’era della comunicazione digitale è molto facile entrare in contatto con migliaia di aziende semplicemente con un “click”. «Ma la nostra lunga esperienza nel settore dell’organizzazione fieristica – precisa la manager – ci insegna che il contatto personale, l’assistenza precisa e puntuale e la capacità di fornire alle imprese una molteplicità di servizi, sono strumenti vincenti per fidelizzare il cliente e per aiutarlo ad operare le scelte più appropriate per il proprio business. Per questo motivo, oltre a fornire 78 ogni genere di informazione e di supporto organizzativo, linguistico e logistico per favorire la partecipazione ai singoli eventi, cerchiamo di offrire un servizio globale, mirato ad “accompagnare” le imprese, specialmente le più piccole, nel percorso verso l’internazionalizzazione». A Norimberga si tengono diverse fiere specializzate mondiali; prendiamo contatto con il maggior numero possibile di aziende interessate ai vari settori, offrendo una serie di informazioni e dati che possono essere di sicuro interesse per aumentare il loro business. «Andiamo a visitare queste aziende – chiarisce Stefania Calcaterra – per una nostra e loro maggiore conoscenza, diamo sempre maggiore assistenza e cerchiamo di offrire il miglior servizio al nostro cliente. Un servizio globale per affiancare le imprese nell’internazionalizzazione “ ” Aumentiamo costantemente le attività di marketing, siamo presenti sui portali e le riviste di riferimento, sui social network con informazioni sia sulle manifestazioni sia sulla città e sulle iniziative culturali; coinvolgiamo i nostri espositori in modo da avere sempre maggiore visibilità». Per Expo Consulting è invece importante soprattutto cogliere le esigenze di un’azienda e le motivazioni che la portano a scegliere un preciso mercato o una fiera. Di conseguenza non propongono una fiera tout court, ma un’opportunità di affari più articolata, costruita su misura, che generi anche un ritorno in termini di immagine e di comunicazione. Anche per Armando Honegger il rapporto diretto con ciascuno dei clienti è costante attraverso attività di direct marketing sempre più articolate, che agevolano e migliorano il servizio anche grazie all’avvento di nuovi mezzi e tecnologie, oggi a disposizione. Invernizzi Group, agente esclusivo da 20 anni dei più grandi organizzatori di fiere nel mondo nel settore dell’edilizia, della sicurezza, del packaging, del settore alberghiero, ha un approccio del tutto particolare. «Utilizziamo le più avanzate tecnologie, Internet e quant’altro, ma non abbiamo abbandonato il fax – fa presente Alessandro Biasiotti –. Ma poi ci sono gli incontri personali sia in occasioni di fiere concorrenti e ben inteso durante le fiere di cui ci occupiamo. Esiste anche una stretta collaborazione con le istituzioni pubbliche (l’Istituto del Commercio estero, adesso Ita, le Camere di commercio, le associazioni di settore) LARGO CONSUMO n. 1/2015 COMUNICAZIONE con le quali valutare insieme quali siano i mercati da esplorare. Diamo degli output proponendo i mercati in senso economico/ geografico, mentre gli input, spesso ci vengono dati dalle associazioni di settore che ci manifestano le loro esigenze. Da tutto questo nascono collaborazioni con la realizzazione di piattaforme per gruppi di export, di esplorazione per mercati fino a ieri ignorati, quali Zambia, Kenya, Angola, Mozambico, solo per citare l’Africa. Non meno importanti i mercati remoti della Russia, la regione siberiana le ex repubbliche sovietiche come Azerbaijan, Kazakistan, Uzbekistan e Kirgistan. A settembre mi sono recato in Kazakistan per assistere un gruppo di società italiane che ha partecipato a una nostra fiera; a ottobre un evento mi ha portato a Baku, capitale dell’Azerbaijan». «Bisogna viaggiare e seguire l’esempio dei nostri imprenditori che hanno sempre la valigia pronta e si spostano in tutto il mondo», sostiene con convinzione il manager di Invernizzi Group. Se da un lato le grandi manifestazioni del passato hanno perso terreno ed espositori dopo gli anni del boom economico, dall’altro cresce l’interesse per argomenti sempre più specifici e circoscritti, legati alle nuove tecnologie, alla sostenibilità ambientale e all’innovazione. Una manifestazione internazionale, per ottenere e mantenere il proprio successo, deve necessariamente interpretare queste tendenze ed essere in grado di reinventarsi, edizione dopo edizione, per proporre – in anteprima e in modo accattivante – le novità e le nuove opportunità di business ad un pubblico sempre più esigente ed informato. «Una bella location, ben servita da mezzi pubblici – osserva Nicolò Costanzo – è il fattore principale per la buona riuscita di un evento.Poi dipende da settore a settore, la moda, per esempio, ha un bisogno continuo di novità ad ogni stagione anche dal punto di vista dell’organizzazione della fiera e degli spazi. Le fiere internazionali vengono poi divise per paese di provenienza e questo fa sì che il buyer abbia ben visibile dove si trovino le aziende italiane piuttosto che quelle tedesche, francesi o inglesi». «Gli organizzatori più evoluti – fa presente Marco Barozzi – conoscono i meccanismi di diversificazione che hanno animato le aziende negli ultimi anni e, di conseguenza, costruiscono una fiera partendo dalle loro nuove esigenze. Alcune aziende optano per una nicchia, altre espandono la propria offerta, altre ancora la personalizzano sul Nuove idee per gli allestitori di stand dagli espositori italiani all’estero Il forte spostamento dell’interesse delle aziende italiane verso i mercati esteri sta influenzando anche l’attività degli allestitori di stand nazionali.Che si sono organizzati per dare un servizio di qualità anche presso le fiere internazionali dove le aziende italiane propongono i loro prodotti. «I nostri allestitori – fa presente Paolo Plotini, presidente di Asal Assoallestimenti (l’associazione di categoria fondata nel 1975, oggi con oltre 360 iscritti) – hanno prezzi meno cari dei colleghi stranieri e la stessa lingua rende la comunicazione molto più facile. Oltre tutto sono più fantasiosi ed elastici nell’interpretare le diverse esigenze del cliente: ci sono infatti aziende espositrici che vogliono stand molto ricchi, altre che si accontentano dell’essenziale. Ci sono manifestazioni per cui le aziende spendono cifre incredibili, altre dove si va solo per essere presenti». Le aziende di allestimenti hanno sempre vissuto di occasioni e il particolare momento economico rende tutto molto aleatorio. «Il settore – spiega Pierpaolo Waj, titolare di Waj spa – sopravvive perché si lavora con l’estero. Nello stesso tempo Expo finora ha privilegiato imprese di costruzioni, di impianti elettrici, di infrastrutture pesanti. La nostra speranza è di lavorare per produrre gli stand di alcune nazioni partecipanti all’evento. Poi siamo preoccupati per i rapporti con la Russia che è un mercato trainante per il made in Italy. Noi dobbiamo fare il Salone del mobile a Mosca, un lavoro molto grosso perché sono 20.000 mq. di allestimento al Crocus Expo di Mosca. Abbiamo molti clienti che rinunciano a fare fiere Italia per esporre all’estero. Meno male che ne abbiamo alcuni come Harley Davidson, Triumph e Piaggio che partecipano a fiere sia in Italia sia all’estero». Chi ha la fortuna di avere questi clienti lavora, ma come dicono in Opr, azienda di design e di allestimenti nata nel 1950, oggi il fattore determinante è il prezzo basso. Ma per Pierpaolo Waj conta molto anche il dinamismo aziendale nel senso che bisogna seguire il trend di sviluppo dei nuovi mercati e andare in Russia, in India o in Cina (Federlegno, nella quale è inserita Asal, ha aperto un ufficio anche qui). E conta anche il modo di esporre: Flos, azienda di punta del comparto illuminazione, per i suoi allestimenti fieristici ha preso un architetto spagnolo di grande nome per i suoi stand. «Tutti gli italiani – prosegue Pierpaolo Waj – vogliono fare bella figura soprattutto alle fiere estere, magari risparmiando sulle dimensioni dello stand». E contano anche le iniziative. Un caso molto interessante è stata la crociera/fiera fatta lo scorso anno con la nave portaerei Cavour che ha navigato lungo le coste del Medio Oriente e ha poi fatto la circumnavigazione dell’Africa. A bordo aveva un allestimento gigante fatto con stand di grandi aziende italiane che esponevano i loro prodotti. Nell’hangar un’esposizione di 3800 mq. che ha fatto scalo in tutti i porti più importanti del Medio Oriente e dell’Africa. Una fiera galleggiante in giro circa sei mesi. cliente: un salone internazionale di successo contempla tutte queste tendenze, studiando per ognuna la collocazione, i visitatori più adatti e le migliori opportunità di interazione. Per fare qualche esempio: la Fiera di Barcellona, già qualche anno fa, nel corso di una manifestazione di moda organizzava sessioni di speed dating (tecniche di incontro) tra responsabili di brand emergenti e compratori, in alternativa ai più formali meeting d’affari. Oppure, parlando di merceologie, pensiamo a Mondomusica, il salone per lo strumento musicale artigianale organizzato dalla Fiera di Cremona, che, dallo scorso anno, ospita una sezione dedicata alle applicazioni digitali in quanto naturale evoluzione della riproduzione musicale». Per soddisfare i visitatori internazionali gli eventi fieristiLARGO CONSUMO n. 1/2015 ci devono proporre un’offerta di prodotti ed attrezzature esaustiva e rappresentativa di tutti i mercati internazionali. Alcuni, tra gli eventi fieristici leader, organizzano ormai da qualche anno delle manifestazioni nei paesi a forte potenziale di investimento (per es.: Sial Asia, Sial Brasile, Sial Canada, Sial Cina, Sial Middle East; Maison&Objet Asia, Maison&Objet Americas; Intermat Middle East; Pollutec Marocco, Pollutec Algeria, Midest Marocco, Equip Auto Algeria, ecc.). Inoltre per essere presenti in modo più incisivo nei diversi mercati gli organizzatori delle fiere internazionali francesi effettuano regolarmente dei benchmark che permettono di disporre di una conoscenza più performante dei mercati esteri e dell’evoluzione delle necessità degli operatori. ■ 79