universitá degli studi di napoli federico ii facoltá di economia
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UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II FACOLTÁ DI ECONOMIA Corso di Laurea: Economia Aziendale Curriculum: “ Logistica economica e servizi per le aziende” TESI DI LAUREA IN ECONOMIA DEI TRASPORTI “La Logistica Economica tra crescita e sostenibilità” ABSTRACT RELATORE CANDIDATA Chi.mo Professore Ennio Forte Alessandra Brandi Matricola 258/000453 ANNO ACCADEMICO 2007-2008 1 La Logistica in tutte le sue sfaccettature è uno dei motori principali del nostro sistema economico e come tale ha lati positivi e negativi. Abbiamo infrastrutture e mezzi che ci consentono di avere un “mondo più piccolo” dove la distanza non rappresenta più un limite ma spesso è una vera e propria opportunità. Abbiamo paesi come la Cina e la Spagna che hanno fatto della logistica il loro punto di forza. I paesi che sono ancora arretrati in tal senso cercano di riacquistare tempo creando accordi e infrastrutture all’avanguardia. È il caso dell’Europa che cerca di recuperare il tempo perduto creando accordi internazionali tra gli stessi operatori privati (accordi ELMED) oppure che puntano allo sviluppo dell’integrazione attraverso le infrastrutture (reti transeuropee) e le zone di libero scambio. Cercano ancora di stimolare le iniziative degli imprenditori attraverso progetti come il Marco Polo. Per la stessa città di Napoli la creazione di un Distripark potrebbe rappresentare una soluzione ai problemi di disoccupazione e degrado della città con il recupero di un’intera area urbana. Napoli potrebbe in qualche modo replicare il successo di Barcellona e diventare il centro della piattaforma logistica ideale che è il Mediterraneo. Questa è la prima faccia della medaglia che chiamiamo sviluppo economico e sviluppo dei trasporti. È la prima faccia della rivoluzione spinta dall’avvio del containers e di forme trasportistiche innovative, dal combinato all’intermodale. A fronte dello sviluppo economico del nostro tempo ci troviamo a dover affrontare una serie di contraddizioni che ci lasciano pensare che forse non stiamo andando del tutto nella giusta direzione. 2 La crescita economica è considerata da sempre come desiderabile. È il centro dei programmi politici e culturali. Tale crescita però deve fare i conti con un pianeta dalle risorse limitate che non riesce a fare fronte a tale impennata di consumi di risorse. Un’impennata che soprattutto continuerà a crescere con l’entrata nel sistema economico dei paesi emergenti, i quali inseriscono milioni di persone tra quel gruppo di individui che vengono chiamati consumatori. Il pianeta quindi inizia ad inviare segnali affinché la pressione sui propri ecosistemi creata dalle attività umane venga allentata. Dagli ormai scontati problemi quali ozono, gas serra e scioglimento dei ghiacciai si accompagnano i disastri ambientali e l’esaurimento di molte delle risorse non rinnovabili del pianeta. Dal punto di vista logistico, ci interessano principalmente le tematiche legate ai combustibili fossili, non solo per gli aspetti ambientali ma principalmente per le problematiche relative alla loro reperibilità nel medio e lungo periodo. A tal proposito, la ricerca condotta da Donella e Dennis Meadows e Jorgen Randers nel libro “ I nuovi limiti dello sviluppo” sottolinea che affinché lo sviluppo di un paese si possa definire sostenibile è necessario che vengano rispettate le regole di Daly: le risorse rinnovabili vanno sfruttate ad un tasso non superiore alla capacità della natura di rinnovarlo, le risorse non rinnovabili vanno sfruttate ad un tasso coerente con la capacità di sfruttare una risorsa alternativa e per quanto riguarda i rifiuti, essi possono essere prodotti ad un tasso non superiore a quello relativo alla capacità dell’ambiente di smaltirli. Riguardo al petrolio, queste condizioni sono state evidentemente violate se si considera l’incremento del suo sfruttamento senza aver ancora sviluppato alternative concrete alla sua sostituzione: nella ricerca si parla, infatti, di un consumo di petrolio passato da 3.800 milioni di barili nel 1970 ai 27.600 del 3 2000. Se il petrolio continuerà ad essere utilizzato ai ritmi attuali, è facile aspettarsi un suo esaurimento. Diffuso è infatti il timore dell’Oil Peak ossia il picco di massimo sfruttamento del petrolio, oltre il quale seguirà da un lato un lento declino del suo utilizzo e dall’altro un incremento del suo prezzo. A sostegno di ciò, il World Energy Outlook del 2008, parla di una crescita del consumo di petrolio dell’1% annuo e di un aumento dei prezzi entro il 2030: fino al 2015 il prezzo medio si aggirerà attorno ai 100$ al barile, per poi passare a 130$ nel 2030. Se questi scenari si verificassero, probabilmente l’intero apparato produttivo e distributivo andrebbe in crisi perché la convenienza dello spostamento verrebbe minacciata. Nell’ambito di una ricerca condotta lo scorso anno da Jeff Rubin e Benjamin Tal - in uno studio per la Cibc, la maggiore banca d’investimenti canadese, il prezzo di un barile fissato a 20$ al barile, corrisponde ad un dazio del 3%, mentre se aumentasse a 130 si avrebbe l’equivalente di un dazio del 9% che finirebbe inevitabilmente per ridurre la convenienza dello spostamento. Ma ridurre i traffici significa mettere in ginocchio il nostro sistema economico ed è per questo che occorre intervenire e modificare la situazione per evitare che la scarsità delle risorse accompagnata dal degrado ambientale possa condurre al collasso il nostro sistema. Molti fronti, quindi, iniziano a sostenere l’impossibilità di continuare a promuovere un “modello di sviluppo infinito in un mondo finito. È il caso della diffusione del concetto di Sviluppo sostenibile, ossia della corrente di pensiero in base alla quale, non è rilevante quanto si cresce, ma è fondamentale la qualità delle attività svolte:si può pensare di crescere nel tempo purché impiegando risorse alternative e attraverso l’accurata gestione dell’ambiente. Accanto a quest’ottica dobbiamo inserire la più radicale idea di “Decrescita” teorizzata da 4 Serge Latouche e Mautrizio Pallante. Decrescita significa adottare delle scelte di comportamento e di consumo totalmente diverse orientate al ad un cambiamento culturale finalizzato alla valorizzazione del concetto di bene su quello di merce, accompagnato da un’aspra critica al sistema trasportistico e alla sua volontà di spostare mezzi in breve termine ed a buon mercato. Un segnale positivo viene dal modo dal mondo aziendale con lo svilupparsi delle tematiche del Green Management e del Corporate business responsibility, ossia dell’integrazione delle variabili ambientali e sociali nelle scelte strategiche delle imprese. Queste si sono infatti rese conto che con la nascita di modelli di consumo consapevoli gli operatori che riescono a fornire un’immagine di sé attenta all’ambiente e al sociale, riusciranno a catturare quei consumatori disposti a riconoscere un differenziale di prezzo maggiore a vantaggio dell’ambiente. Ma non solo, perché ai vantaggi in termini di marketing dobbiamo aggiungere quelli in termini di conto economico grazie all’utilizzo di tecnologie più efficienti. Anche dal punto di vista logistico, l’applicazione delle suddette teorie manageriali e delle teorie dello sviluppo sostenibile e della decrescita, hanno riscontro pratico. È il caso della Logistica sostenibile finalizzata a ridurre l’impatto ambientale della filiera traslog attraverso un ridisegno dei flussi più efficiente attraverso la scelta della modalità di trasporto più compatibile con la lunghezza del percorso e le sue caratteristiche e il dimensionamento delle unità di carico da impiegare e riempire. Per dare un esempio concreto possiamo ricordare l’impegno di una grande operatore logistico cioè la DHL che ha sviluppato settori di attività legati al sociale e all’ambientale con appositi progetti quali: il Progetto Go-green finalizzato alla riduzione delle emissioni di Co2 rispetto al 2007 ed il 6Steps Programms orientato a dare la possibilità ad ogni unità 5 aziendale di sviluppare le attività ambientali in relazione al proprio territorio di appartenenza. Affinché il cambiamento verso la sostenibilità sia un effettivo ruolo fondamentale e svolto dall’innovazione tecnologica applicata a tutte le modalità di trasporto: esempi in tal senso sono la prima nave a pannelli fotovoltaici (l’Auriga Leader creata in Giappone) oppure i primi studi condotti da Trenitalia per l’utilizzo del fotovoltaico anche sui treni. Tuttavia una tecnologia efficiente usata al massimo crea comunque esternalità negative elevate e per tanto non basta a garantire la sostenibilità delle attività traslog. È fondamentale riorganizzare l’intera distribuzione delle attività sul territorio con la relativa ristrutturazione dei flussi. La libertà di commercializzare, scambiare, non viene messa in discussione in quanto parte della libertà umana. Lo stesso A. Senn nel corso della conferenza con Assolombardia del 2006 ha sottolineato il ruolo dello scambio come manifestazione della libertà degli individui. Tuttavia, garantire la libertà non preclude la possibilità di gestire il mercato in modo da garantire maggiore equità. Lo scambio consente la crescita economica sociale e culturale quindi è impensabile una chiusura su se stessi. Il problema infatti non è discutere sul se è giusto o meno scambiare, se questo apporti o meno dei benefici perché tutto ciò è stato già discusso e assodato. Continuare a scambiare merce sulla base della convenienza in termini di solo costo economico non basta. Ci si deve chiedere degli effetti degli scambi a livello globale. Purtroppo non possiamo permetterci di effettuare transazioni come fatto fin’ora a causa dei vincoli di cui si è discusso sopra e allo stesso tempo non possiamo immaginare un futuro di immobilità. 6 Però sicuramente sul modo di interpretare gli scambi si può lavorare. Bisogna partire da ciò che si ritiene debba essere scambiato. Una parte della soluzione per questa complessa situazione potrebbe essere quella di applicare gli aspetti del Glocalismo. Creare quindi realtà economiche capaci di sfruttare le potenzialità del territorio locale e usare il commercio come forma di approvvigionamento di quei prodotti di cui è carente a fronte delle eccedenze, senza sacrificare le produzioni locali a vantaggio dei prodotti di esportazione e senza dover rinunciare alle proprie attività interne. La logistica a quel punto, mediante gli strumenti ad esempio della City Logistics e della Logistica territoriale, avrà come scopo riuscire a gestire in modo ottimale i flussi di merci prodotte innanzitutto su scala locale garantendo loro maggiore accessibilità al mercato. Ancora, dovrà ridare competitività al tessuto urbano e ai canali di distribuzione presenti su di esso: grazie alla presenza di una logistica capillare sul territorio, sia il piccolo dettagliante che la grande distribuzione, utilizeranno prodotti principalmente locali e poi, per quelli che non sono disponibili localmente o comunque non nella quantità e qualità necessaria, prodotti trasportati secondo percorsi ottimali e mezzi a basso impatto ambientale. Questo consentirà sia di ridurre i flussi a livello mondiale alleggerendo la pressione sulle risorse del pianeta, sia di rafforzare le economie locali senza impatti negativi a livello occupazionale visto che le attività in loco ritroveranno vigore. Si tratterà di una vera e propria rivoluzione che come tutte quelle che si sono avute nella storia avrà bisogno di tempo, fasi di rodaggio e transizione; però potrebbe garantire alle nostre realtà di continuare a perdurare nel tempo e non andare verso un futuro molto più critico. 7 Sitografia www.logisticaeconomica.unina.it www.legambiente.it www.istat.it www.keimei.it Logistica sostenibile e ricerca www.sos-logistica.it www.wto.it www.wikipedia.it www.logisticamente.it http://europa.eu http://saonarattiva.wordpress.com/tag/autost www.notav.it www.lavoce.it www.ailog.it www.stampa.cnr.it www.ildenaro.it www.ilsole24ore.it www.dhl.it intranet della dhl www.yeslife.it www.logicacampania.it www.opec.it www.ricerchetraporti.it www.portale.unibocconi.it www.isfort.it 8 Bibliografia Libri: Trasporti, logistica, economia E. Forte Come sopravvivere allo sviluppo, S. Latouche Breve trattato sulla decrescita serena, S. Latouche Il mondo in cifre 2009, Economist Globalizzazione e Libertà, A. Sen I nuovi limiti dello sviluppo, Meadows, Randers Shock Econimy, N. Cleim Rapporto sulle economie del mediterraneo 2008 De Piliamoci, R. Lo Russo Nello De Padova Discorso sulla Decrescita M. Pallante Uso razionale dell’energia nel settore dei trasporti, Lorenzini Orlandi Rupi Economia regionale, R. Capello Lo sviluppo sostenibile di Alessandro Lanza La nuova logistica di F. Boscacci Il Bilancio ambientale di M. Cisi 9 Riviste e articoli: La teoria economica e la stima dei costi esterni dei trasporti Romeo Danielis Università di Trieste e ISTIEE Analisi di scenari di distribuzione sostenibile delle merci nell’area metropolitana di Napoli Fedele Iannone, Dario Aponte Logistica economica e costo del petrolio Francesco Del Vecchio Massima Utilizzazione, il metodo per lo Sviluppo Sostenibile Un Mondo Possibile Politica, Economia, Cultura e Democrazia Economica Movimento per la Democrazia Economica Crescita economica e crescita dei trasporti di F. Iannone Opportunità e sfide per lo sviluppo glocale in Europa ed America Latina di Giovanni Bressi Logistica economica e paesi in via di sviluppo. Teorie ed applicazioni per l’analisi dei mercati globali. E. Forte Infrastrutture di trasporto e sviluppo economico di Fedele Iannone Napoli e il mediterraneo- la città dei flussi competizione regionale e apertura ai mercati globali di E. Forte e L. Siviero 10 Aspetti pubblici e privati di un modello di logistica sostenibile, F. Iannone Logistica ed esternalità dei trasporti di F. Iannone Energia ambiente innovazione 6/2006 World Energy Outlook 2007 e Il programma nazionale dei cambiamenti climatici :la sfida della Cina Energia ambiente innovazione 3/2001 Emissioni del traffico veicolare: necessità e difficoltà d’uso di strumenti di analisi di A. Matucci e D. Palamara Economia e management 5/2005 Trasporto merci e sviluppo sostenibile: concreta opportunità o moderna utopia? di M. Grosso Economia & management n. 2 2007 Green Management: una strategia orientata al network di F. Bertolini Tecnologie trasporti mare giugno luglio 2007 China Shipping Energ. Le fonti dell’Oil Pollution di L. Trinci Tecnologia trasporti e mare luglio agosto 2008 Motori sfida sul green di L. Vaccari Tecnologie trasporti mare gennaio febbraio 2008 Logistica sostenibile: pubblico e privato possono farcela G. Soncin Tecnologie trasporti mare maggio giugno 2007 Frankestein non abita più qui. Il fallimento del protocollo di Kyoto, la politica delle lobbies e i combustibili alternativi di G. Soncin Inquinamento n. 9 ottobre I consumi energetici nel settore dei trasporti e il rispetto degli accordi di Kyoto 11 Organizzazione e territorio n.215 maggio-giugno 2006 Quando gli indicatori supportano lo sviluppo sostenibile Di R .Carmagni e M. Gibelli Sviluppo & organizzazione n.218 novembre dicembre 2006 Nuova globalizzazione e scelte strategiche di A. Martelli Rivista economica del mezzogiorno XXI 2007 n.2 Sviluppo territoriale e rilancio del mezzogiorno: un’analisi per indicatori di competitività Rivista economica del mezzogiorno XXI 2007 n.3-4 Il mezzogiorno nella politica di coesione regionale dell’Europa di Nino Novacco Economia pubblica 2003 La stima dei costi esterni dei trasporti: difficoltà teoriche e applicative di R. Danielis e L. Rotaris Sistema &impresa n.2 febbraio 2008 La responsabilità sociale d’impresa: un inquadramento generale di N. Chiesa Bollettino delle società geografica italiana serie XII vol. XI 2006 Innovazione e rapporto globale. Due elementi per il raggiungimento della competitività territoriale in sostenibilità Valori luglio agosto 2008 Dossier decrescita e sobrietà di D. Venezia Valori giugno n.50 anno 2007 L’economia felice è quella che non dissipa di M. Incerti De Qualitade maggio 2006 Green Supply Chain Management: un quadro teorico Economia italiana n. 3 2003 Infrastrutture, sviluppo economico e la legge obiettivo di, A. Barbieri 12 Vie e trasporti Le ragioni della logistica di S. Valentino Sviluppo e organizzazione n. 218 novembre dicembre 2006 Delocalizzazione e organizzazione di L. Pero Rivista economica del mezzogiorno XXI n.1 2007 Le prospettive di sviluppo logistico del mezzogiorno di G. Mele e D. Miotti Tecnologia trasporti e mare marzo aprile 2007 Autostrade del mare, un ponte a sud del mediterraneo di F. Mati Rivista economica del mezzogiorno XXI 2007 n. 3-4 Trasporti Logistica e Sviluppo Regionale: i risultati di un indagine territoriale in un confronto tra nord e sud di F. Coppola, A. Pagano, C. Carreras Logistica economica per la globalizzazione di F. De Giovanni Piano strategico della città di Napoli. Nota sulla realizzazione di un Distripark nella zona di Napoli-est di E. Forte European energy and transport Scenarios on key drivers, September 2004 International statistics trade 2008, WTO Corso di Trasporto delle Merci e Logistica Prof. Francesco Filippi Le innovazioni logistiche nei porti: i Distripark. Analisi delle esperienze Internazionali, Ing. Andrea Campagna, Dott.ssa Francesca Baraglia Le merci non viaggiano più. La produzione torna locale Repubblica. giugno 2008 13 Atti del Convegno: “ An integrated climate and Energy policy” organized by IEFE – Bocconi University Atti del Convegno di Assolombardia del 29 novembre 2006 relativo allo sviluppo sostenibile con la partecipazione di A. Senn Seminario “Verso un mondo nuovo: energia e scenari di policy per una società a basso contenuto di carbonio” di Valentina Bosetti (CMCC, FEEM, Princeton University) Clima di crisi di Maurizio Galeotti- IEFE I benefici oscuri del pacchetto clima di Maurizio Galeotti- IEFE Atti del 4° Convegno Internazionale SOSLOG del 3 dicembre 2008 OBIETTIVO SOSTENIBILITA': Design e Logistica a confronto Atti del 3°Convegno SOSLOG del 30 novembre 2007 Atti del 2° Convegno SOSLOG novembre 2005 Atti del Convegno nell'ambito di ELETTRICA 2005 - Novara “Politica energetica e politica ambientale: quali prospettive per le fonti rinnovabili” Atti della Conferenza An Integrated Climate and Energy Policy, organised by IEFE – Bocconi University 14 15