Report IL CORPO IN GIOCO

Transcript

Report IL CORPO IN GIOCO
IlcorpoinGioco/ThePlayingbody
Il17settembre,aVerona,nell’ambitodelFestivalTocatì(FestivalInternazionaledei
Giochi in Strada), si è tenuta la tavola rotonda “Il corpo in gioco” promosso da
Bam!Bam!Teatro,AssociazioneGiochiAntichieAssitej-Italia.
Relatori: Valerio Longo, coreografo e danzatore; Alessandro Rossi, Rosso Teatro;
Davide Venturini, Direttore Artistico TPO; Andrea Ruberti, I Fratelli Caproni;
Giovanna Palmieri, Presidente di Assitej-Italia; Moderatore: Simone Azzoni,
giornalistaecriticoteatrale.Introduce:LorenzoBassottodiBam!Bam!Teatro.
““Il gioco è un corpo a corpo con il destino” affermava Anatole France e le arti
performative,aggiungiamonoi,possonoessereuncorpoacorpoconlospazio,con
la propria vita, con i propri limiti e con l’alterità di un pubblico che si pone come
destinatario ultimo – non sempre consapevole – del messaggio che si desidera
comunicare. E’ nell’ambito del gioco che è consentito esprimere il proprio essere
nelladualitàdiforma/sostanza,perporsicomepaginaeinchiostroaltempostesso
o più semplicemente per veicolare messaggi, educando o divertendo, o per
prenderecoscienzadistessiodeglialtri.Partiremodaquestispuntipersondareil
mondo dello spettacolo dal vivo per ragazzi attraverso la lente del gioco-racconto,
insieme ad alcuni protagonisti del panorama nazionale e qualche ospite
graditissimo.“(dalprogrammadiTocatì-festivalInternazionaledeiGiochiinStrada)
LorenzoBassottohapresentatoirelatorielaparolaèpassataaGiovannaPalmieri,
che ha iniziato parlando dell’Assitej (come organizzazione internazionale e
nazionale),delruolochesvolgeperpromuoverelaformazioneepertutelareidiritti
all’arte e alla cultura per i bambini e i ragazzi. Ha spiegato le varie iniziative che
Assitej-Italia ha recentemente realizzato (ad esempio In-Forma, tre giorni di
formazione e incontri organizzato per i soci) e quelle che si accinge a fare nel
prossimo futuro (ad esempio la partecipazione alla parte formativa del Y festival a
Trento.)
La parola è poi passato ai relatori. Ognuno ha iniziato introducendo brevemente il
propriolavoro,ilpropriopensiero,ilmodoincuiinterpretailruolodiformatoreeil
tipodirapportochestabilisceconeducatoriebambini/ragazzi.
Tuttiprovengonodaesperienzedoveillinguaggiocorporeoevisivoèfondamentale
etuttihannosottolineatocheibambinihannogiàdentrodiséunaconsapevolezza
fisica che spesso viene bloccata dal mondo degli adulti e dai modelli televisivi che
cercanodiimitare.
Sugli input / domande da parte di Simone Azzoni, questi concetti sono stati
ulteriormentesviluppatidairelatori.
Tutti hanno concordato sull’importanza di dare ampie possibilità d’espressione ai
bambini/ragazziattraversoilinguaggiartistici(teatro,danza,artivisive).Questonon
soloaquellidellescuoleprimarieedel2°gradoinferioremaancheaquellidel2°
grado superiore, dove il bisogno di esprimersi è altrettanto importante. Spesso gli
adolescenti hanno un rapporto difficile con il proprio corpo e sentono forte la
necessità di decifrare qualcosa nei loro stessi comportamenti che altrimenti non
sannoesprimere.
Un’altra cosa emersa dal dibattito è che quando i formatori arrivano per fare un
laboratorio,spessoleinsegnantiindicanochiè“bravo”nellaclasseeperchi“non
valelapenapreoccuparsi,intantononriesceafarenulla”.Questoperòvienequasi
sempre smentito nei giochi e esercizi fatti durante il lavoro e chi eccelle nelle
materie curriculari spesso si trova in difficoltà a esprimere i propri sentimenti,
mentrelapersonacheforsenonèmoltobravanelnormalepercorsoscolasticoha
inveceunacapacitàdiespressionemaggiorepassaattraversoiproprisentimenti.I
bambinistannoperdendolacapacitàdiessereliberidigiocareconilpropriocorpo.
Fannounenormefaticaagestirloe,diconseguenza,hannoanchepauraedifficoltà
atoccareglialtri.Viviamoinunmondodoveilcontattofisicovieneamancaredipiù
edipiù.
Sièancheparlatodelfattocheladanza,ilteatro,ilmimoelaclowneriesonotutti
linguaggi espressivi basati su regole e codici molto precisi. I bambini/ragazzi che
partecipanoaesperienzeludicheeformative,devonosempre,periniziare,liberarsi
dei loro preconcetti e delle loro paure e incominciare a sentire i propri corpi, a
liberare i loro gesti. Solo se questo avviene, possono poi imparare a codificarli in
mododapoterraccontareadaltriattraversoilmovimento.Maperfarequestonon
devono solo imparare tecniche e discipline fisiche ma cercare quei sentimenti
dentrodilorocheglipermettanodiripeterelostessomovimentoedesprimerela
stessa cosa ogni volta che è necessario. Ognuna di queste esperienze, per quanto
breve possa essere, lascia comunque sempre ai bambini/ragazzi l’impressione, e
l’emozione,diaverfattounacosainsieme.Equestohaunagrandeimportanza.
L’incontro è durato poco più di un’ora e, anche se certo non ha esaurito
l’argomento, ha avuto il grande pregio di affrontare uno degli aspetti della
formazione di un bambino che viene troppo spesso trascurato: il rapporto con il
propriocorpoeconiproprisentimentiedemozioni.
H.T.