La distribuzione all`estero: copertura geografica, per canale e per
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La distribuzione all`estero: copertura geografica, per canale e per
Rubrica sull’internazionalizzazione delle PMI a cura di Co.Mark La distribuzione all'estero: copertura geografica, per canale e per prodotto Ogni articolo prodotto ha una vasta gamma di scelte distributive che vanno accuratamente ponderate nella ricerca di una copertura commerciale ottimale. Spesso le aziende si interrogano sullo stato della propria presenza commerciale all’estero, così come come sul mercato nazionale. Ci si domanda se la copertura sia sufficiente, adeguatamente strutturata, efficace e vincente per l’impresa stessa in relazione alla dimensione reale del mercato di riferimento. Sono d’obbligo qui alcune considerazioni preliminari: l’affidare la distribuzione dei propri prodotti o l’erogazione dei propri servizi ad unico importatore, magari con diritto d’esclusiva su una vasta area geografica, se non in tutto uno stato estero, è certamente una soluzione che semplifica molto la gestione del marketing dell’azienda nel paese di riferimento. È però la scelta corretta da adottare? Il nostro interlocutore commerciale ha una distribuzione capillare sull’intero territorio affidatogli? È in grado di sviluppare il nostro business in maniera ottimale rispetto alle potenzialità del mercato? Ci consente di avere feedback precisi sulle esigenze degli utilizzatori finali in constante evoluzione? La risposta a queste domande, privilegiando un singolo operatore rispetto a molti, fa emergere una situazione alquanto limitativa per la penetrazione dei mercati esteri, e non solo per quelli. Ogni articolo prodotto dalla singola azienda, ogni servizio erogato dall’impresa ha invece una vasta gamma di scelte distributive che vanno accuratamente ponderate proprio in funzione della ricerca di una copertura commerciale ottimale, sia in Italia che all’estero. Utilizzare canali corti, come attraverso una rete di agenti, o, ancora meglio, una distribuzione diretta, presuppone certo una gestione più impegnativa rispetto al supporto di un unico interlocutore commerciale che interagisce con il mercato di riferimento; ma il primo approccio fornisce tutta una serie di vantaggi non trascurabili, il più importante dei quali rappresenta il contatto diretto con il mercato stesso. Un contatto diretto che potrà fornire tutte quelle fondamentali informazioni necessarie al marketing per indicare alla produzione gli adeguamenti necessari della propria proposta rispetto alle esigenze commerciali emergenti.Non sempre però è possibile adottare queste scelte, che devono essere Affidare la distribuzione ad unico importatore è una soluzione che semplifica la gestione del marketing dell’azienda. È però la scelta corretta da adottare? Nasce a Bergamo nel 1998 come studio di consulenza professionale nel campo dei servizi di temporary management per la ricerca di clienti e la creazione di reti commerciali all’estero, applicando un modello basato sulla condivisione con l’azienda cliente dei risultati ottenuti. Leader tra le società di consulenza nel settore delle PMI, oggi ha una squadra di oltre 50 Export Specialist capillarmente presenti su tutto il territorio nazionale e un portafoglio clienti attivi di circa 400 aziende appartenenti a diversi settori merceologici. Per info www.comarkspa.it e www.aziendedisuccesso.it ponderate in relazione sia alla dimensione aziendale, sia in relazione alla tipologia di prodotto che si intende distribuire: diverso sarà infatti l’approccio per un prodotto di medio o largo consumo rispetto a prodotti o servizi di subfornitura.In ogni caso la risposta alle domande in tema di distribuzione deve fondarsi su di un accurato channel management che tenga in considerazione diversi aspetti: sia le caratteristiche aziendali, sia quelle del prodotto, sia quelle della struttura distributiva del Paese di riferimento, adottando soluzioni che portino ad una copertura commerciale completa per canale di distribuzione, sia esso rappresentato dal dettagliante, dall’agente, dal grossista, dall’importatore o dal distributore. Deve essere poi valutata una scelta per singola tipologia di articolo prodotto, che in molti casi può essere collocato in canali di distribuzione differenti; infine è bene esaminare la diffusione geografica che, il più delle volte, andrebbe operata in maniera selettiva. In questo modo potremo avere una copertura ottimale e profittevole dei mercati di riferimento in termini geografici, per canale e per prodotto. Massimo Lentsch, titolare di Co.Mark Utilizzare canali corti presuppone una gestione più impegnativa, ma fornisce vantaggi non trascurabili.