N E W S - Ordine dei Veterinari di Mantova

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N E W S - Ordine dei Veterinari di Mantova
NEWS
DALL’ORDINE
CORSI/CONVEGNI
L’Ordine è stato informato dei seguenti corsi e convegni:
1) PVI: Nutrizione, salute, redditività: il percorso virtuoso nell'allevamento della vacca da latte 19-26 novembre, 310-17 dicembre Cascina Codazza (Lodi) - [email protected]
2) CRPA: Opportunità economiche per una suinicoltura sostenibile Reggio Emilia 25 novembre [email protected]
3) Comuni di Maranello, Formigine, Sassuolo, Fiorano Modenense: Link - maltrattamento di animali e
pericolosita' sociale
sociale 26-27 novembre Maranello (MO) – 338/5221494; [email protected]
4) Ordine Veterinari Verona: Il gatto non e’ un cane nemmeno dal punto di vista comportamentale 5 dicembre
Verona - [email protected]
5) QTA: Etichettatura alimenti e Tracciabilità prodotti ittici Lido di Camaiore (LU) 11 dicembre - [email protected]
6) ANMVI: Un collaboratore a 4 zampe Cremona 21 febbraio 2016 - [email protected]
7) SCIVAC: 89° Congresso Internazionale Scivac L'oncologia veterinaria nel 2016: La gestione del paziente e della
della
malattia oncologica dalla visita clinica alla proposta terapeutica Verona 4/6 marzo 2016 - www.scivac.it
IN ALLEGATO la locandina della serata organizzata da Merial sulla PARASSITOSI NELLA
BOVINA DA LATTE,
LATTE che si terrà venerdì 20 novembre presso l’APA di Mantova.
ASL MANTOVA: INCONTRO DI FORMAZIONE PER GLI OPERATORI CHE TRATTANO
ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE
Invito all’incontro di formazione 2015 per gli operatori del settore alimentare della provincia di Mantova che
che
trattano alimenti di origine animale:
- Risultati dei controlli ufficiali
- SSOP
- Ars Alimentaria
Giovedì 26.11.2015, ore 14.30, aula A Palazzina n. 4, Via dei Toscani n. 1
Il Dipartimento di Prevenzione Veterinario dell’ASL di Mantova informa che organizzerà un incontro per analizzare
i risultati che si sono ottenuti con i controlli ufficiali svolti dai Distretti e dal Dipartimento Veterinario nel
2014/2015. L’iniziativa è rivolta ai titolari degli impianti, ai loro collaboratori e ai tecnici che offrono consulenza alle
imprese che trattano alimenti di origine animale. Particolare attenzione verrà rivolta al settore dell’export. Saranno
presenti il Dr. Roberto Boselli che, in qualità di Direttore dell’Area di Igiene degli Allevamenti e delle Produzione
Zootecniche, si occupa di latte e di prodotti derivati, il Dr. Costantino Morini, Supervisore impianti USA, la Dr.ssa
Maria Elena Floriani, referente per gli impianti che esportano verso i Paesi Terzi e i Direttori dei Distretti Veterinari.
Verranno sinteticamente illustrate le criticità di più frequente riscontro e verrà dedicato uno spazio particolare al
tema delle SSOP e delle corrette prassi igieniche che sarà trattato dalla Dr.ssa Elena Bassi, Veterinario Dirigente che
opera presso un impianto abilitato all’export USA. All’incontro, sarà presente anche la Dr.ssa Giuliana Franzini
dell’IZSLER, che parlerà di “ARS Alimentaria”, il sistema informativo del Ministero della Salute, sviluppato per
promuovere e valorizzare i prodotti alimentari italiani nel rispetto della sicurezza alimentare.
Per garantire la massima fruibilità dell’iniziativa a tutti gli interessati, si chiede di registrare la partecipazione al sito
ASL www.aslmn.it > Formazione > Ufficio Formazione > Iscrizioni on line - Incontro di formazione 2015 per gli
operatori che trattano alimenti di origine animale o cliccando sul link
www.aslmn.it/ORBS_iscrizione.asp?IDTemi=242&IDLivello1=171&IDlivello2=1681&IDlivello3=1104&IDlivello4=537
entro il 21.11.2015.
21.11.2015 Sono previsti circa 70 posti.
PASS ZTL PER I VETERINARI DI MANTOVA
Anche quest’anno ASTER (Agenzia servizi al territorio di Mantova) ci ha confermato che i Veterinari che hanno
clienti residenti in città, in zone a traffico limitato, possono richiedere il Pass Medico, al costo di euro 10,00/anno. Il
Pass consente dalle ore 0.00 alle 24.00 l’accesso alle Zone a Traffico Limitato “A” e “B” e la sosta negli spazi
consentiti, individuati da segnaletica stradale verticale “P”, con obbligo di esposizione del contrassegno “medico in
visita” e del disco orario. Lo stesso pass inoltre consente la sosta nelle aree a pagamento senza obbligo di attivazione
del parcometro.
Si allega il modulo da compilare e presentare all'ASTER, che ha 2 uffici:
- Via Imre Nagy, 2,4,6 - Loc. Borgochiesanuova (MN): tel 0376/263370; e-mail: [email protected]; fax: 0376/265021;
sito internet: www.aster.mn.it
- Via San Giorgio 20 a Mantova: tel 0376/345611
Il modulo, essendo stato creato inizialmente solo per i medici, riporta la dicitura “dichiara di essere convenzionato
con il SSN in qualità di”, ma ciò non riguarda i veterinari, che devono solo barrare la casella “Veterinario”; per
quanto riguarda le caselle ZTL A e ZTL B, barrare entrambe (si tratta della suddivisione di Mantova in 2 zone a
traffico limitato).
Per ulteriori informazioni contattare direttamente l'ASTER: tel. 0376/263370.
ECOGRAFISTA FREELANCE IN PROVINCIA DI
DI MANTOVA
La Dr.ssa Braga Beatrice ci chiede di diffondere questo annuncio:
“Laureata con lode nel 2001 e diplomata master di II livello in "Cardiologia e malattie internistiche correlate" nel
2003, offre consulenza in campo cardiologico ed internistico come ecografista freelance nella provincia di Mantova.
Disponibile per incontro. cell: 340 334 0519; e-mail: [email protected]”
OBBLIGO DI PEC PER I PROFESSIONISTI ISCRITTI ALL’ALBO – INDICAZIONI
Circolare FNOVI n. 13/06.11.2015
La Federazione Nazionale ricorda:
• l’obbligo per i professionisti iscritti all’Albo Professionale di dotarsi di una casella PEC (Posta Elettronica
Certificata), indipendentemente dal fatto che esercitino effettivamente la professione e dalle modalità del suo
esercizio
• anche la comunicazione dell'indirizzo PEC, da parte del professionista, al proprio Ordine è diventato obbligatoria
a decorrere dal 29 novembre 2009 (la mancata comunicazione della PEC è condotta valutabile sotto il profilo
disciplinare)
• l’equiparazione tra la PEC e la notifica a mezzo posta è espressamente prevista dall’art. 48, comma 2, del Codice
dell’amministrazione digitale (D. L.vo 7 marzo 2005 n. 82)
• la FNOVI adempie con regolarità, previa comunicazione da parte degli Ordini, all’aggiornamento dell’Indice
Nazionale degli Indirizzi di Posta Elettronica Certificata (INI-PEC, che raccoglie tutti gli indirizzi PEC dei
professionisti presenti sul territorio italiano) e del Registro Generale degli Indirizzi Elettronici (ReGIndE, che
contiene i dati identificativi nonché l’indirizzo di PEC dei professionisti iscritti in Albi istituiti con legge)
• vantaggi che derivano dall’utilizzo della PEC: economicità, velocità di consegna, semplicità d’uso, sicurezza e
riservatezza dei contenuti, opponibilità a terzi, attestazione di invio e ricezione
Anche la segreteria dell’Ordine desidera ricordare quanto già scritto nelle precedenti News:
- Per acquistare una casella di posta elettronica certificata è necessario rivolgersi ad uno dei Gestori iscritto
nell’apposito elenco pubblico tenuto dal CNIPA: http://archivio.cnipa.gov.it/site/it-IT/Attivit%C3%A0__Archivio_storico/Posta_Elettronica_Certificata__(PEC)/Elenco_pubblico_dei_gestori In tale ipotesi l’unico obbligo
è di comunicare il proprio indirizzo PEC all’Ordine
- Gli iscritti che desiderino utilizzare la casella PEC messa a disposizione dallo scrivente Ordine, deve richiederci
l’attivazione della PEC sul nostro sito www.ordineveterinarimantova.it, sezione Info Utili, cliccare su “Posta
Elettronica Certificata”: qui si trovano le condizioni generali del contratto, informazioni sulla PEC ed il “Modulo
adesione PEC” da compilare, firmare e far pervenire all’Ordine, unitamente alla fotocopia della carta d’identità.
Dopodiché provvederemo all’attivazione della casella PEC e vi forniremo tutti i dati per l’accesso. L’Ordine ha
deciso di rinnovare la convenzione con Aruba per un altro triennio, pertanto per gli iscritti l’indirizzo PEC è
gratuito anche per i prossimi 3 anni
ROTARY
ROTARY CLUB PARMA: BORSA DI STUDIO AL MIGLIOR LAUREATO IN VETERINARIA
da www.unipr.it
Dal Rotary Club Parma Est una borsa di studio di 6.000 euro per un giovane laureato in Medicina Veterinaria
dell’Università degli Studi di Parma. La borsa di studio dovrà essere utilizzata nell’anno solare 2016: sarà assegnata
al miglior laureato (con titolo conseguito da non più di due anni) che abbia fatto domanda di partecipazione e che
abbia discusso la propria tesi in una disciplina afferente al corso di laurea magistrale in Medicina Veterinaria. Potrà
essere fruita sia in Italia sia all’estero, in un qualificato Centro di ricerca pubblico o privato. Il contributo sarà
assegnato al laureato più meritevole e che non percepisca alcun altro emolumento al momento dell’erogazione e
per tutta l’annualità; la borsa di studio del Rotary Club Parma Est potrà andare al vincitore di un posto di Dottorato
di Ricerca, purché senza borsa. I candidati dovranno presentare domanda di partecipazione all’Università di Parma
entro le ore 12 del 30 novembre 2015. La domanda dovrà essere corredata dal curriculum del candidato con le
votazioni conseguite in ciascun esame, copia della tesi di laurea e ogni titolo ritenuto utile per la valutazione (stage,
pubblicazioni scientifiche, esperienze lavorative, ecc.). La valutazione della domanda e di tutta la documentazione
presentata sarà subordinata alla presentazione di un progetto di ricerca relativo al corso di laurea magistrale in
Medicina Veterinaria, da sviluppare nel Centro prescelto. A conclusione dell’annualità, il borsista terrà una
relazione durante una conviviale del Rotary Club Parma Est, nella quale presenterà i risultati conseguiti.
www.unipr.it/sites/default/files/allegatiparagrafo/09-11-2015/borsa_di_studio_r.c._parma_est_20152016_medicina_veterinaria.pdf
FISCO/SENTENZE/NORMATIVE
NON HAI PRESENTATO LA DICHIARAZIONE IVA? PUOI ANCORA
RIMEDIARE
Da AnmviOggi 2 novembre 2015
Una comunicazione dell’Agenzia delle Entrate sta allertando 65mila contribuenti su possibili irregolarità commesse
negli adempimenti dichiarativi Iva 2014: con il provvedimento 29/10/2015 il Fisco ricorda l’opportunità di rimediare
a dimenticanze od omissioni tramite l’istituto del ravvedimento operoso ed evitare, in tal modo, i controlli.
Il dialogo innovativo tra cittadini e amministrazione fiscale è stato avviato con la legge di stabilità per il 2015, con
la finalità di semplificare gli adempimenti e favorire l’assolvimento degli obblighi tributari e l’emersione spontanea
delle basi imponibili. Nel dettaglio, l’Agenzia delle Entrate trasmetterà all’indirizzo di Posta elettronica certificata
del contribuente (ovvero tramite posta ordinaria, nel caso di Pec non attiva o non registrata nei pubblici elenchi) le
informazioni emerse dal confronto tra la comunicazione annuale dei dati Iva e la dichiarazioni ai fini Iva per l’anno
d’imposta 2014, da cui risulterebbe:
-la mancata presentazione della dichiarazione Iva
-la presentazione della dichiarazione Iva con compilazione del solo quadro VA.
Oggetto dell’avviso telematico - I dati contenuti nelle prossime comunicazioni riguarderanno: nome e cognome
(ovvero denominazione) e codice fiscale del contribuente, numero identificativo della comunicazione, anno
d’imposta, comunicazione annuale dei dati Iva 2014, dichiarazione Iva 2014, protocollo e data di effettuazione dei
due adempimenti.
Come sanare
sanare la propria posizione - Il contribuente potrà rimediare all’omessa presentazione della dichiarazione Iva
2014 provvedendo all’adempimento entro novanta giorni dal 30 settembre 2015, ossia l’ordinario termine di
scadenza. In tal modo, beneficerà della riduzione della sanzione a 25 euro (un decimo della misura minima di 258
euro). Nel caso, invece, abbia presentato la dichiarazione compilando però il solo quadro VA, potrà regolarizzare gli
errori commessi presentando una integrativa e versando le maggiori imposte dovute, i relativi interessi e le sanzioni
ridotte in funzione del tempo trascorso dalla commissione delle violazioni.
Infine, nel caso in cui gli obblighi dichiarativi siano stati correttamente assolti, il contribuente potrà darne
comunicazione all’Agenzia telefonando ai numeri 848800444, se da telefono fisso, e 0696668907, se da cellulare, dal
lunedì al venerdì dalle 9 alle 17. Va selezionata l’opzione “Servizi con operatore > comunicazione dalla direzione
centrale Accertamento”.
DEDUCIBILITÀ DELLE SPESE PER LAVORI DI RINNOVAMENTO
DEI LOCALI PROFESSIONALI
da Settimana Veterinaria n. 931/settembre 2015
Un veterinario deve locare un ambulatorio. Il locale, che sarà destinato esclusivamente all’esercizio dell’attività
professionale, deve essere oggetto di lavori (rifacimento dei servizi sanitari, rifacimento dell’impianto elettrico, ecc.)
per renderlo utilizzabile quale ambulatorio veterinario. Il costo per l’esecuzione di tali lavori sarà interamente
sostenuto e pagato nel corso dell’anno. Tale costo è interamente deducibile oppure è necessario ammortizzarlo in
più esercizi?
L’articolo 31 della Legge 5 agosto 1978, n. 457 “Norme per l’edilizia residenziale” definisce quali interventi di
manutenzione straordinaria “le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali
degli edifici, nonché per realizzare e integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici, sempre che non alterino i
volumi e le superfici delle singole unità immobiliari e non comportino modifiche delle destinazioni d’uso”. Da un
punto di vista fiscale, per le spese di manutenzione straordinaria sostenute dal veterinario, in relazione agli
immobili di proprietà di terzi e utilizzati esclusivamente quali beni strumentali nell’esercizio dell’attività
professionale, si può far riferimento all’articolo 54, comma 2, del Tuir (Testo unico delle imposte sui redditi). Tale
disposizione prevede che, ai fini della determinazione del reddito di lavoro autonomo, le spese relative
all’ammodernamento, alla ristrutturazione e alla manutenzione di immobili utilizzati nell’esercizio di arti e
professioni (non potendosi qualificare le spese in questione quali spese incrementative del costo dell’immobile di
proprietà, perché di proprietà di terzi) sono deducibili nel periodo d’imposta nel quale le stesse sono sostenute, nel
limite del 5% del costo complessivo di tutti i beni materiali ammortizzabili all’inizio del periodo d’imposta (così
come anche riscontrabile dai registri contabili del professionista). L’eccedenza di tali spese sarà poi deducibile in
quote costanti nei cinque periodi d’imposta successivi. In tal senso si esprime la Risoluzione dell’Agenzia delle
Entrate n. 99/E del giorno 8 aprile 2009.
Va aggiunto, anche se non oggetto dello specifico quesito, che laddove il locale non fosse utilizzato dal veterinario
esclusivamente per l’esercizio della professione, le spese in questione sarebbero deducibili nella misura del 50% del
loro ammontare.
FARMACI
IN GAZZETTA UFFICIALE NUOVI TRATTAMENTI PER CANI E
GATTI
da AnmviOggi 4 novembre 2015
Sono autorizzati all'immissione in commercio un nuovo antinfiammatorio, un sedativo e un farmaco per il
trattamento dell'insufficienza cardiaca e della proteinuria in cani e gatti.
Il Ministero della Salute ha autorizzato con procedura decentrata il medicinale veterinario Virbakor 5 mg,
mg
compresse rivestite con film per cani e gatti della società francese Virbac. Il principio attivo è Benazepril cloridrato
5 mg (equivalente a Benazepril 4,6 mg).
Il farmaco è indicato nei cani per il trattamento dell'insufficienza cardiaca congestizia, mentre nei gatti può essere
utilizzato per la riduzione della proteinuria associata a malattia renale cronica. Il periodo di validità del medicinale
veterinario confezionato per la vendita è di 18 mesi, mentre per la mezza compressa è di 1 giorno.
Da vendersi esclusivamente dietro presentazione di ricetta medico veterinaria ripetibile.
Sempre con procedura decentrata, è stato autorizzato all'immissione in commercio anche il farmaco veterinario
Meloxoral 5 mg/ml,
mg/ml soluzione iniettabile per cani e gatti. Titolare della AIC la dita olandese Curados B.V. Il
principio attivo è Meloxican 5 mg. Indicazioni terapeutiche:
- Cani, attenuazione dell'infiammazione e del dolore nei disturbi muscolo-scheletrici sia acuti che cronici. Riduzione
del dolore e dell'infiammazione post-operatori a seguito di interventi chirurgici ortopedici e dei tessuti molli.
- Gatti, riduzione del dolore post-operatorio dopo ovarioisterectomia ed interventi minori sui tessuti molli.
Il periodo di validità del medicinale veterinario confezionato per la vendita è di 3 anni, mentre dopo la prima
apertura è di 4 settimane. Da vendersi dietro presentazione di ricetta medico veterinaria ripetibile.
Il Ministero della Salute ha infine autorizzato l'immissione in commercio del medicinale per uso veterinario
Dormisan 1 mg/ml,
mg/ml soluzione iniettabile per cani e gatti della ditta A.T.I. S.r.l. Il principio attivo è Medetomidina
cloridrato 1,0 mg (equivalente a medetomidina 0,85 mg).
Il medicinale è indicato sia nei cani che nei gatti come sedazione per facilitare la contenzione degli animali durante
gli esami clinici. Può essere anche utilizzato come premedicazione in un'anestesia generale.
Il periodo di validità del farmaco veterinario confezionato per la vendita è di 3 anni, mentre dopo la prima apertura
è di 28 giorni. L'eventuale prodotto residuo nel flacone va eliminato dopo 28 giorni dall'apertura. Divieto di vendita
al pubblico. Da vendersi dietro presentazione di ricetta medico veterinaria non ripetibile in triplice copia. La
detenzione e la somministrazione del medicinale deve essere effettuata esclusivamente dal medico veterinario.
RITIRO DELL'AIC DI DICURAL®
da www.fnovi.it 05.11.2015
L'EMA comunica che l'autorizzazione all'immissione in commercio per Dicural® è stata ritirata su richiesta della
Pfizer Limited titolare dell'autorizzazione. Il farmaco - principiio attivo difloxacina - era stato autorizzato nel
gennaio 1998 dalla Commissione europea che aveva rilasciato un’autorizzazione all’immissione in commercio per
Dicural, valida in tutta l’Unione europea per il trattamento di patologie nei cani, bovini, polli e tacchini.
Alla pagina
www.ema.europa.eu/ema/index.jsp?curl=pages/medicines/landing/vet_epar_search.jsp&mid=WC0b01ac058008d7a8
è possibile consultare i report di valutazione pubblica europea (EPAR) per i medicinali veterinari pubblicati
dall'Agenzia europea per i medicinali.
MOBILITAZIONE MONDIALE: "SONO UN MEDICO VETERINARIO E
DIFENDO LA KETAMINA"
KETAMINA"
da Notizie Anmvi 29/10/15
La "questione Ketamina" sarà sul tavolo degli esperti mondiali a metà novembre a Ginevra. La modifica, in corso di
valutazione all'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), rischia di precludere l'accesso ad un farmaco essenziale
per i pazienti animali. L'OMS è stata sollecitata anche dalla American Veterinary Medical Association (AVMA) a
non introdurre restrizioni a livello internazionale sull'uso della ketamina in medicina veterinaria. La levata di scudi
dei veterinari americani fa seguito all'iniziativa della Food and Drug Administration (FDA) che- all'inizio di ottobre ha emanato una richiesta di commenti sul potenziale abuso della sostanza e all'impatto delle modifiche in corso di
valutazione; i commenti raccolti contribuiranno alla stesura della risposta ufficiale degli Stati Uniti da inviare
all'OMS. Per questo l'AVMA ha invitato i Veterinari a partecipare alla consultazione fornendo un modello di lettera
per perorare la causa pro-ketamina: "Sono un medico veterinario- recita il testo- e nel mio esercizio professionale,
utilizzo regolarmente la ketamina nel rispetto della legge per una corretta sedazione e analgesia degli animali che
ho in cura. Nell'interesse terapeutico di questi animali la ketamina è una sostanza particolarmente utile. Limitarne o
impedirne l'accesso non è necessario e può produrre conseguente negative, inaccettabili sulla salute e sul benessere
animale, essendo la ketamina un componente essenziale per l'anestesia".
Le lettere saranno considerate dalla FDA, in vista del 36° incontro degli esperti internazionali (Expert Committe on
Drug Dependance), che si riunirà a Ginevra dal 16 al 20 novembre. Sarà in quella sede che gli esperti formuleranno
le raccomandazioni al Segretario Generale dell'ONU sull'esigenza di eventuali misure restrittive per un maggior
controllo internazionale sulla sostanza. Ricordando che negli Stati Uniti la ketamina è disciplinata dal Controlled
Substance Act con norme e garanzie severe per prevenire un utilizzo illegale, l'AVMA si è fatta interprete delle
proprie istanze anche presso la World Veterinary Association (WVA).
L'OMS si è mossa su richiesta della Cina che, a marzo di quest'anno, ha proposto di inserire la ketamina nella
Convenzione Onu di Vienna del 1971, ovvero tra le sostanze della Tabella 1, che- per il loro potenziale di rischiocomportano un grave rischio per la salute pubblica e pertanto devono essere sottoposte a rigorose limitazioni in
fatto di utilizzo consentito, fabbricazione e detenzione. Il rischio è che non ne sia più consentito l'impiego in ambito
medico e veterinario, per questo la veterinaria internazionale è in protesta dal marzo scorso. La riconsiderazione
della ketamina per alto rischio di abuso, in assenza di garanzie di adeguato controllo, riguarda una serie di sostanze
oggetto di revisione presso l'OMS.
Sulla questione sarà determinante il parere dell'Organizzazione Mondiale della Sanità che ha già fatto sapere di
essere contrario non solo all'inserimento in Tabella 1 ma in qualsiasi Tabella della Convenzione. In un Fact Sheet a
cura del Comitato ECDD (WHO Expert Committee on Drug Dependence -ECDD) ha spiegato le ragioni della
contrarietà all'ingresso della Ketamina fra le sostanze sotto controllo internazionale speciale, adducendo
motivazioni di essenzialità del medicinale in campo umano e veterinario. Attorno al Fact Sheet si è raccolto il
consenso di numerose associazioni mediche e della Federazione dei Veterinari Europei (FVE).
In Italia, la questione è stata oggetto di una interrogazione parlamentare nel corso della quale il Sottosegretario
Vito De Filippo ha ricordato che in Italia la ketamina è già rigorosamente disciplinata, essendo iscritta nella tabella
I delle sostanze stupefacenti e psicotrope (DPR n. 309 del 1990) e nella tabella dei medicinali, sezione A. "E' dunque
è sottoposta ad un elevato livello di controllo come farmaco stupefacente"- ha concluso.
www.avma.org/News/JAVMANews/Pages/150501h.aspx
ANNUNCIO COOP. FELEX, RITIRO VOLONTARIO: SIRINGHE
GRADUATE DIFETTOSE
da AnmviOggi 3 novembre 2015
L'annuncio, riguardante la pasta antiparassitaria uso orale per gatti, è stato diffuso dal sito internet della catena di
supermercati COOP. Il 27 ottobre Zoetis Italia ha avviato un richiamo volontario di cinque lotti di "FELEX" pasta per
uso orale per gatti, confezione da 1 siringa graduata contenente 2,56 gr. di pasta. I lotti interessati dal richiamo
sono: n° 217 scadenza 12/2015, 1029 scadenza 06/2016, 1938 scadenza 01/2017, 1946 scadenza 01/2017 e 2091
scadenza 01/2017. Le siringhe graduate, utilizzate per confezionare i suddetti lotti, hanno le tacche di dosaggio
posizionate in maniera non corretta sulla siringa, il che potrebbe portare a confusione nel dosaggio, con un
potenziale sovradosaggio del prodotto nei gatti. Le reazioni avverse causate da un sovradosaggio sono indicate nel
foglietto illustrativo: "Il componente Pyrantel, pur essendo ben tollerato a dosaggi superiori, puo' causare nei gatti
effetti collaterali rappresentati, occasionalmente, da vomito, da modica scialorreae lieve stato di eccitazione. La
componente niclosamide a dosaggi doppi rispetto alla dose terapeutica, determina la sola comparsa di transitorio
rammollimento delle feci nei cani e nei gatti, mentre a dosaggipari a 5 volte la dose terapeutica, determina lieve
distrofia locale del fegato e presenza di essudato a livello dei glomeruli renali." La nota informativa sul richiamo
volontario da parte dell'azienda invita a rivolgersi al veterinario in caso di reazioni avverse o reazioni non
menzionate nel foglietto illustrativo.
NUOVE AIC PER LA ZOPPIA NEI CAVALLI E I TRATTAMENTI IN
ZOOTECNIA
da Notizie ANMVI 12 novembre 2015
Sono autorizzate all'immissione in commercio nuove specialità medicinali per la cura di cavalli, bovini, caprini,
ovini, suini, avicoli, conigli. E' stato autorizzato con decreto ministeriale il medicinale veterinario Osphos 51 mg/ml,
mg/ml
soluzione iniettabile per cavalli della società inglese Dechra Limited. Il principio attivo è Acido clodronico 51,00 mg
(equivalente a clodronato bisodico tetraidrato 74,98 mg).
Il farmaco è indicato per alleviare la zoppia clinica associata ai processi di riassorbimento osseo del sesamoide
distale (osso navicolare) nei cavalli adulti.
Il periodo di validità del medicinale veterinario confezionato per la vendita è di 2 anni. Il farmaco è esclusivamente
monouso e se non utilizzato deve essere smaltito.
Il tempo di attesa per carne e visceri è di zero giorni. Non è consentito l'uso in animali che producono latte per il
consumo umano.
Da vendersi esclusivamente dietro presentazione di ricetta medico veterinaria in triplice copia non ripetibile.
Il ministero della Salute ha autorizzato all'immissione in commercio anche il farmaco veterinario Raldon 600 mg/g,
mg/g
polvere per uso in acqua da bere per vitelli, suini, polli da carne, galline ovaiole, tacchini, conigli. Titolare della AIC
la ditta DOX-AL Italia S.p.A. Il principio attivo è Colistina solfato 600,0 g.
Il medicinale può essere impiegato per il trattamento e la metafilassi delle infezioni enteriche causate da E. coli non
invasivo sensibile alla colistina. Prima del trattamento metafilattico deve essere stabilita la presenza della malattia
nella mandria o nel gruppo.
Il tempo di attesa per carne e visceri è di 5 giorni nei conigli, 7 giorni sia per suini che vitelli, 1 giorno sia per polli
da carne che tacchini. Per quanto riguarda le uova nelle galline ovaiole il tempo di attesa è invece di zero giorni.
Il periodo di validità del medicinale veterinario confezionato per la vendita è di 24 mesi, dopo la prima apertura di
60 giorni, infine dopo la diluizione in acqua o latte conformemente alle istruzioni è di 24 ore.
Da vendersi esclusivamente dietro presentazione di ricetta medico veterinaria in triplice copia non ripetibile.
Con procedura decentrata, è stato infine autorizzato all'immissione in commercio il farmaco veterinario Denicol
Spray 28,5 mg/g spray cutaneo, soluzione, per cavalli, bovini, capre, pecore, suini, visoni, conigli della società
irlandese Eurovet Animal Health. Il principio attivo è Tiamfenicolo 28,5 mg.
Denicol Spray può essere utilizzato in tutte le specie di destinazione per il trattamento di infezioni da lesioni
superficiali causate da microorganismi sensibili a tiamfenicolo. Nei bovini, nelle capre e negli ovini è invece
indicato per il trattamento delle infezioni dell'unghiello e dello zoccolo come pedaina, dermatite interdigitale,
dermatite digitale causate da microorganismi sensibili a tiamfenicolo.
Il periodo di validità del medicinale veterinario confezionato per la vendita è di 2 anni.
Il tempo di attesa è di zero giorni per carne e visceri di cavalli, bovini, capre, pecore e conigli; per carne e visceri dei
suini è invece di 14 giorni. Per quanto riguarda il latte il tempo di attesa è di zero ore. Il farmaco non deve essere
usato sulle mammelle di animali in allattamento se il loro latte è destinato al consumo umano.
Da vendersi esclusivamente dietro presentazione di ricetta medico veterinaria in triplice copia non ripetibile.
PICCOLI ANIMALI
PATENTINO: CORSI VOLONTARI ORGANIZZATI DAI VETERINARI
LIBERI PROFESSIONISTIPROFESSIONISTI-LINEE GUIDA
da Newsletter FNOVI nr. 42/04.11.2015
In occasione dell’ultimo Consiglio Nazionale, la Federazione ha presentato in anteprima le linee guida (in allegato)
che riassumono i requisiti e i passaggi da osservare nelle diverse fasi della realizzazione dei percorsi formativi che
dovranno rispettare tutti i contenuti nel DM 26 novembre 2009 e dall'Ordinanza 3 marzo 2009. I medici veterinari
liberi professionisti dalla pubblicazione dell'Ordinanza possono finalmente dare risposta alle richieste dei cittadini
in tema di possesso responsabile e prevenzione dei comportamenti indesiderati dei cani. Richieste spesso disattese in
passato per la carenza degli eventi organizzati in numero esiguo e che da ora potranno essere soddisfatte grazie alla
diffusione sul territorio dei veterinari liberi professionisti, esperti in comportamento animale* e formati**.
Nella realizzazione dei percorsi il ruolo dell'Ordine è sia quello di destinatario della comunicazione da parte del
responsabile scientifico, sia di supporto anche tramite il patrocinio e la diffusione di materiali didattici e dei test di
verifica. In questa operazione culturale i veterinari e gli Ordini ai quali sono iscritti hanno la possibilità di
concretizzare e dimostrare le capacità e le competenze della professione anche nell'ambito della formazione ai
cittadini. Un'occasione a lungo attesa che confermerà un valore che è patrimonio della professione medico
veterinaria.
* Elenco dei medici veterinari esperti aggiornato 29 ottobre 2015
Il file riporta l'elenco dei veterinari "esperti in comportamento animale" che hanno inviato il loro CV all'indirizzo
[email protected] perchè in possesso dei requisiti elencati dalle Linee guida e previsti dal Decreto Ministeriale 26
Novembre 2009. I veterinari "esperti in comportamento animale", oltre ad effettuare attività di docenza nei "corsi
base" per i proprietari di cani, saranno il riferimento per effettuare le valutazioni comportamentale dei cani
"impegnativi" per la loro corretta gestione ai fini della tutela dell'incolumità pubblica, nonché al fine di effettuare
eventuali interventi terapeutici comportamentali.
Il Centro Nazionale di Referenza per la Formazione in Sanità Pubblica Veterinaria dell'IZSLER cura invece la
gestione ed implementazione dell’elenco dei veterinari formatori
(www.izsler.it/izs_home_page/archivio_news/00001268_IL_PATENTINO_E_LA_FORMAZIONE_DEI_FORMATORI.ht
ml) dei corsi previsti dall'Ordinanza Ministeriale 3 Marzo 2009 circa la "tutela dell'incolumità pubblica
dall'aggressione di cani" e del Decreto Ministeriale del 26 Novembre 2009, recante "percorsi formativi per i
proprietari dei cani". Anche questo elenco sarà progressivamente integrato con i nominativi dei partecipanti ai
nuovi eventi di formazione, così come comunicati dai provider. Le Pubbliche Amministrazioni hanno quindi ora a
loro disposizione non solo l'elenco dei medici veterinari formati su tutto il territorio nazionale da utilizzarsi per
organizzare i "corsi base" per i proprietari di cani, ma anche quello dei medici veterinari "esperti in comportamento
animale" con particolare competenza in medicina comportamentale.
** www.izsler.it/izs_bs/allegati/1268/Elenco_patentino.pdf
A BRESCIA IL 9 DICEMBRE LA FORMAZIONE PER I VETERINARI FORMATORI PER IL
PATENTINO
da Newsletter FNOVI nr. 43/12.11.15
Per favorire la diffusione dei corsi volontari per i proprietari di cani, il Centro nazionale di referenza per la sanità
pubblica veterinaria organizza il primo dei nuovi corsi destinati ai medici veterinari liberi professionisti che si
occupano di clinica degli animali da compagnia e ai dipendenti del SSN che operano nella prevenzione del
randagismo. La finalità dell'evento, che si svolgerà presso l'IZSLER di Brescia il prossimo 9 dicembre, CORSO
PATENTINO FORMATORI-1a edizione, è di fornire aggiornamento e formazione specifica ai veterinari che
potranno quindi essere responsabili scientifici e relatori ai corsi erogati a favore dei proprietari di animali per
favorire la cultura del possesso responsabile, migliorare la comunicazione tra cane e uomo e prevenire i
comportamenti indesiderati del cane. I nominativi dei veterinari formati saranno inseriti in un elenco gestito dal
Centro di referenza per sanità pubblica veterinaria, al quale i provider dei prossimi corsi dovranno inviare i
nominativi dei partecipanti. L'elenco dei veterinari formati e quello degli esperti in comportamento è pubblicato nel
portale Fnovi, allo scopo di rendere disponibili a Enti, Amministrazioni pubbliche e cittadini, i nominativi dei
veterinari con particolari competenze e ruoli, definiti dall'Ordinanza, nell'ambito del comportamento animale e
dell'educazione dei proprietari.
Per informazioni dettagliate e iscrizioni: http://formazione.izsler.it/eventi/1700
POSSIAMO TRATTARE UN GATTO CON INSUFFICIENZA RENALE
CON I FANS?
da La Settimana Veterinaria - N°930/settembre 2015
La funzionalità renale, e in particolare il flusso ematico intrarenale, dipende in parte dall’azione delle
prostaglandine. Queste sono prodotte localmente e dipendono dai COX-2 costitutivi del rene. In un animale
ipovolemico o ipoteso, l’inibizione della produzione di queste prostaglandine con una terapia a base di FANS
aumenta il rischio di deterioramento della funzionalità renale. È per questo motivo che l’insufficienza renale è
descritta come una controindicazione per il trattamento con i FANS. Si possono comunque proporre alcune
considerazioni. In primo luogo, diversi studi hanno dimostrato che la somministrazione di FANS a lungo termine a
gatti con insufficienza renale non ne ha ridotto l’aspettativa di vita, anche in gatti di stadio Iris 2 II o III, a
condizione che l’insufficienza renale sia stabile e che il monitoraggio sia rigoroso. Altri studi hanno inoltre
dimostrato che il trattamento con i FANS in un animale con insufficienza renale non peggiora in modo
significativo la funzionalità renale, a patto che l’animale sia normoteso e normovolemico. Infine, gli studi per
l’immissione in commercio di nuovi FANS suggeriscono che la nefrotossicità di questi ultimi, anche a dosi elevate,
sia limitata. È logico ritenere che l’interesse dei coxib che consentono di inibire specificamente la COX-2, e quindi di
limitare gli effetti secondari dei FANS, sia lo stesso nel gatto e nel cane. Quindi, sebbene si debbano evitare i FANS
per quanto possibile in un animale con insufficienza renale, possono essere utilizzati quando la clinica lo richiede e
con una relativa buona tolleranza, se si pendono le opportune precauzioni. Innanzitutto è necessario che
l’insufficienza renale sia stabile e poi che l’animale sia adeguatamente idratato durante il trattamento. Incoraggiare
l’assunzione di liquidi è dunque essenziale e l’alimentazione umida è fortemente raccomandata. Un attento
monitoraggio clinico e biologico, ogni 1-3 mesi, è indicato per rilevare un possibile danno renale. Infine, per la
realizzazione del trattamento, deve essere ottenuto il consenso informato del proprietario.
CRISI CONVULSIVE ED EPILESSIA NEL GATTO
Da La Rassegna di medicina felina n. 3/2015
Le crisi epilettiche nel gatto possono essere conseguenza di alterazioni genetiche, strutturali e metaboliche.
Eseguire un accurato protocollo diagnostico in un gatto con una o più crisi epilettiche, sviluppando un esame
neurologico completo seguito da esami più specifici quali MRI, EEG e LCR, risulta essere il modo più efficace per
effettuare una corretta diagnosi e poter poi prescrivere la migliore terapia. La maggior parte dei farmaci usati
nell’epilessia canina ha un riscontro positivo anche nel gatto, fatta eccezione per il Bromuro di potassio e per il
Diazepam per via orale che invece non hanno buoni risultati. In ogni caso nell’approccio alla terapia per l’epilessia
non esiste un farmaco migliore di un altro, ma dipende molto dalla risposta del singolo paziente che pertanto,
soprattutto nelle prime fasi terapeutiche, deve essere monitorato per poter eventualmente cambiare farmaco o fare
delle associazioni farmacologiche nella ricerca della combinazione che mantenga l’intervallo intercrisi il più lungo
possibile e che riduca al minimo i sintomi durante l’attacco epilettico.
APPROCCIO INTEGRATO AI DOLORI ARTICOLARI NEL CANE
da Notizie Anmvi 28/10/15
L'osteoartrite colpisce il 20% di cani adulti di oltre 1 anno di età. E' quindi necessario intervenire precocemente,
adottando un approccio integrato: gestione del peso corporeo, esercizio fisico controllato, cicli di fisioterapia e
somministrazione di analgesici e di nutraceutici. Di dolori articolari, prevenzione e trattamento, si è parlato questa
mattina a Milano durante un incontro promosso da Royal Canin,, alla presenza del Presidente dell'ANMVI
(Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani) Marco Melosi,, specialista in malattie dei piccoli animali e di
Francesca Cazzola, Presidente della SIFIRVET (Società Italiana di Fisiatria e Riabilitazione Veterinaria). “Le
articolazioni più colpite dai dolori articolari nel cane sono quelle del gomito, dell’anca e della colonna vertebrale,
quest’ultima si registra nell’80-90% dei cani anziani. Qualunque sia l’articolazione coinvolta la cura della patologia
necessita di un approccio integrato che può prevedere una gestione farmaceutica del dolore e dell’infiammazione,
un’alimentazione su misura a supporto, interventi chirurgici e una gestione fisioterapica” specifica Melosi.
Tendenzialmente si tratta di animali sedentari, che vivono in appartamento, e nella maggior parte dei casi,
sterilizzati. Anche l’invecchiamento rappresenta una causa particolarmente stressante per le articolazioni. I dolori
articolari possono derivare da una serie di lesioni di tipo traumatico (distorsioni, lussazioni, slogature, ecc.) che
possono colpire gli individui di ogni età, razza o taglia in seguito a incidenti di gioco o a eccessivo carico di lavoro;
causano notevole dolore e impongono all'animale limitazioni dei movimenti o l'assunzione di andature o posture
anomale. Uno dei fattori predisponenti ai dolori articolari nel cane adulto è il sovrappeso in età giovanile: durante
la crescita si determina, infatti, una maggiore sollecitazione dei legamenti articolari. Spesso l’eccesso di carboidrati
aumenta la massa grassa facendo pesare di più il cucciolo che sollecita le articolazioni fessurizzando e schiacciando
le cartilagini che sono ancora morbide. “La riabilitazione motoria per cani e gatti sta diventando sempre più
presente in Italia. Negli ultimi anni ad esempio si è registrato un incremento dei reparti di fisioterapia all’interno
delle cliniche veterinarie e delle cliniche specializzate in riabilitazione, arrivando a coprire ad oggi tutto il territorio
nazionale” spiega Cazzola. La fisioterapia può migliorare o mantenere l’escursione articolare e il trofismo
muscolare e aiutare a ridurre l’infiammazione e dunque il dolore. In Italia sono circa un centinaio i centri o le
cliniche che praticano la fisioterapia per cani, con una collocazione maggiore nel centro-nord. Durante l'incontro
sono stati presentati i risultati delle osservazioni cliniche condotte su Mobility C2P+, la gamma Royal Canin per
cani con problemi articolari. Mobility C2P+ è studiato per contribuire al recupero di una mobilità attiva e della
qualità della vita: curcumina, collagene idrolizzato e polifenoli del tè verde riducono l’infiammazione e quindi il
dolore, creando i presupposti per un più rapido recupero ad una vita più attiva. Le osservazioni cliniche hanno
mostrato che dopo 42 giorni dall’assunzione dell’alimento, l’88% dei proprietari ha notato un miglioramento nella
mobilità dei loro cani.
DERMATITE DA CONTATTO: REVISIONE DELLA LETTERATURA
BIOMEDICA
da Vet.journal 4 novembre 2015
La dermatite da contatto (CD) è una condizione infiammatoria cutanea indotta dal contatto diretto con una specifica
sostanza chimica. La CD irritativa (ICD) è una reazione cutanea infiammatoria non specifica a un agente irritante.
La CD allergica (ACD) è una reazione cutanea immunomediata antigene-specifica a una sostanza chimica
allergenica. Uno studio ha rivisto la letteratura biomedica (umana, scientifica di base e veterinaria) per valutare
l’attuale stato delle conoscenze sulla CD. L’incidenza della CD umana rimane da chiarire ma la malattia costituisce
fino al 90-95% di tutte le patologie cutanee occupazionali. La prevalenza della CD in medicina veterinaria non è
stata stabilita. La patogenesi della CD non è completamente compresa ma coinvolge una complessa cascata di
eventi tra cellule cutanee residenti, cellule immunitarie migranti, citochine e chemochine infiammatorie. La
principale differenza tra ICD e ACD è che la ACD è una reazione antigene-specifica a un agente irritante
allergenico, mentre la ICD non è antigene-specifica. Ad oggi, non esistono esami diagnostici completamente
validati per la CD. La diagnosi clinica dipende quindi dall’anamnesi, dall’esame clinico, dai test dermatologici e, in
alcuni casi, da indagini basate sulla ricerca. Il fattore più importante nel trattamento della CD è l’identificazione e
l’allontanamento della sostanza irritante o allergenica responsabile. Inoltre, si possono considerare diverse terapie
topiche e sistemiche. La CD è una malattia cutanea occupazionale relativamente comune nell’uomo mentre la sua
prevalenza in medicina veterinaria non è stata definita. Questa condizione può indurre segni clinici debilitanti.
Ulteriori studi in medicina umana e ancor più in medicina veterinaria sono auspicabili al fine di consentire un
approccio basato sulle evidenze per la diagnosi e il trattamento di questa patologia, concludono gli autori.
MDA: VALUTARE L’IMMUNIZZAZIONE DEI CUCCIOLI
da Settimana Veterinaria n°930/settembre 201
Poiché cuccioli con immunità passiva materna (MDA), anche se regolarmente vaccinati, possono successivamente
contrarre la malattia in quanto non adeguatamente immunizzati, la domanda che molti si pongono è se i vaccini
funzionano. A questo punto, risulta fondamentale poter valutare l’immunità dei cuccioli prima ed – eventualmente
- dopo la vaccinazione, attraverso la diagnosi sierologica (indiretta) mediante la prova di HI (inibizione
dell’emoagglutinazione). Il test individua, se eseguito prima, il momento migliore per inoculare con successo il
vaccino senza che questo venga bloccato dagli anticorpi di origine materna. Se eseguito dopo la vaccinazione, fa
capire se l’animale è stato immunizzato correttamente. Tuttavia è disponibile un protocollo vaccinale per
immunizzare cuccioli di 5-8 settimane di età, ossia nel periodo più critico relativamente alla presenza di MDA:
- 60 giorni: vaccino monovalente “alto titolo” per Parvovirus;
- 75 giorni: vaccino trivalente cimurro, epatite infettiva, Parvovirus;
- 90 giorni: vaccino trivalente cimurro, epatite infettiva, Parvovirus;
Le linee guida stilate da associazioni scientifiche internazionali prevedono, attualmente, la somministrazione di tre
dosi di vaccino nel primo anno di vita, l’ultima delle quali non dovrebbe essere somministrata prima delle 16
settimane di età.
LA “PET THERAPY” HA UN EFFETTO
EFFETTO CALMANTE SUI BAMBINI
AFFETTI DA TUMORE
Da Vet.journal 30 ottore 2015
Sono molte le descrizioni dell’effetto positivo della ”pet therapy” sui bambini affetti da tumore e sulle loro famiglie,
tuttavia sono scarse le evidenze scientifiche a riguardo. Uno studio presenta alcuni soliti dati a supporto delle
descrizioni aneddotiche dell’impatto positivo dei cani sui bambini oncologici. Lo studio suggerisce che i cani
coinvolti nelle terapie assistite da animali (AAT) abbiano un effetto calmante sui giovani pazienti affetti da tumore.
Un precedente studio aveva evidenziato il miglioramento del benessere emotivo dei pazienti adulti che ricevevano
trattamenti antitumorali complessi e sottoposti ad AAT. Il progetto che riguarda i bambini, nell'ambito del Canines
and Childhood Cancer research project, prevede la misurazione della pressione ematica, della frequenza cardiaca e
dei livelli di ansia prima e dopo una visita settimanale da parte del cane. Durante le visite, i bambini sono liberi di
parlare con il cane, accarezzarlo, spazzolarlo, guardarlo giocare o obbedire ai comandi, oltre a guardarne le foto e
imparare a conoscere le razze canine. I risultati preliminari mostrano che la pressione ematica nei gruppi che
ricevono le AAT rimane più stabile durante tutte le sessioni, rispetto ai gruppi di controllo non sottoposti ad AAT.
Inoltre, si riscontra un maggior grado di variabilità della frequenza cardiaca nel gruppo di controllo rispetto al
gruppo AAT. Questi dati suggeriscono che i cani possano avere un effetto calmante sui giovani pazienti sottoposti a
trattamento oncologico. Ad oggi, lo studio ha arruolato 68 giovani pazienti affetti da tumore di età compresa tra 3 e
17 anni, di cui 39 nel gruppo di trattamento e 29 del gruppo di controllo, ricoverati in 5 diversi ospedali che
effettuano le AAT. I risultati preliminari suggeriscono inoltre che la terapia con i cani può avere effetto calmante
anche sui genitori dei pazienti, che segnalavano livelli di ansia più stabili o lievemente diminuiti, rispetto ai genitori
del gruppo di controllo con livelli di ansia più fluttuanti. Lo studio sta inoltre valutando gli effetti del progetto sui
cani, valutandone il temperamento e il comportamento durante le visite.
COSA FARE PER I DISTURBI DIGESTIVI DEI BRACHICEFALI?
da Settimana Veterinaria n. 931/settembre 2015
I disturbi digestivi dei brachicefali sono per lo più associati ai problemi respiratori, a ogni inspirazione l’esagerata la
depressione intratoracica tira il cardias in avanti, provocando un’ernia iatale centrale intermittente, che favorisce il
reflusso gastroesofageo, l’esofagite e la gastrite. Anche altri fenomeni sono coinvolti, come l’ipergastrinemima, lo
squilibrio delle pompe protoniche, l’iperplasia delle mucosi piloriche ecc. È dimostrato che la correzione delle
anomalie respiratorie favorisce la riduzione dei disturbi digestivi, tanto più se viene completata da un trattamento
antiacido (ad esempio, omeprazolo) e da un farmaco ad azione protettiva sulla mucosa per diverse settimane dopo
l’intervento. Inoltre, anche la circolazione sanguigna pericardica è influenzata e molti soggetti sviluppano
un’insufficienza cardiaca destra.
INNOVAZIONI DELLA DIAGNOSTICA PER IMMAGINI IN
OFTALMOLOGIA FELINA
Da Rassegna di medicina felina n. 3/2015
L’indagine ecografica è un ottimo strumento diagnostico per le patologie oculari, essa rappresenta una metodica
diagnostica rapida e non invasiva. Con l’UBM o ultrasound biomicroscopy (metodica di diagnostica per immagini
ecografica che si ottiene utilizzando alte frequente degli ultrasuoni, da 40 fino a 100Mhz) si ricavano immagini delle
strutture presenti all’interno dell’occhio fino a 4-5 mm di profondità con un’altissima risoluzione, tanto che queste
immagini sono state paragonate a preparati istologici. L’impiego di ultrasuoni ad alte frequenze consente di
ottenere delle immagini molto dettagliate, visualizzando in tal modo dettagli strutturali che potrebbero venir
oscurati dalle normali alterazioni anatomiche o patologiche, come in caso di edema corneale. L’UBM è una
metodica di diagnostica per immagini che non richiede molto tempo d’esecuzione se l’operatore dispone di una
buona esperienza di ecografia oculare e di UBM. L’UBM trova un larghissimo impiego in medicina umana dove
sono descritti in letteratura molti studi. In medicina veterinaria, fino ad ora, ha trovato poco impiego anche per via
dell’oneroso costo dell’attrezzatura. In letteratura, l’utilizzo dell’UBM è stato descritto in diverse specie fra cui
cavallo e cane. Nella specie felina gli studi sono ancora molto limitati. Sebbene la casistica non sia stata
quantitativamente elevata, la popolazione posta allo studio è risultato omogenea nelle misurazioni effettuate.
Questo studio preliminare può fornire una buona base di partenza per definire degli effettivi parametri di
riferimento.
TAPENTADOLO PER L’ANALGESIA DELLA TARTARUGA
TARTARUGA
Da Vet.journal 2 novembre 2015
Nei rettili, la somministrazione di oppioidi ha avuto risultati analgesici inattesi. Il tapentadolo (TAP) è un nuovo
oppioide atipico registrato per l’utilizzo nell’uomo. Uno studio ha valutato la farmacocinetica e la farmacodinamica
di questo oppioide nella tartaruga dalle orecchie gialle (Trachemys Scripta Scripta) dopo una singola
somministrazione intramuscolare (IM) di 5 mg/kg di TAP. Le tartarughe (n = 9) venivano assegnate a caso a due
gruppi di trattamento: il gruppo A (n = 5) riceveva una singola iniezione IM (arto anteriore prossimale) di TAP (5
mg/mL) alla dose di 5 mg/kg, il gruppo B (n = 4) riceveva una singola iniezione IM di soluzione fisiologica (di
volume equivalente a quello dell’oppioide) nella stessa sede. Dopo un periodo di un mese, i due gruppi venivano
ruotati e l’esperimento ripetuto. Si determinava la concentrazione plasmatica di TAP mediante un metodo validato
di cromatografia liquida ad alta prestazione e si applicava uno stimolo termico a infrarossi alla superficie plantare
degli arti posteriori per valutare la latenza di retrazione della zampa dopo stimolo termico (TWL). Concentrazioni
plasmatiche di TAP erano identificabili tra 1 e 24 ore (rispettivamente 1619 e 37 ng/mL). Il gruppo trattato con TAP
mostrava un aumento della TWL 1 ora dopo la somministrazione del farmaco (13,32 ± 6,40 secondi). In seguito, la
TWL diminuiva nel tempo ed erano evidenti differenze significative tra il gruppo di trattamento e il gruppo di
controllo fino a 10 ore dopo il trattamento. Si riscontrava una relazione lineare (r2 = 0,99) tra concentrazione
plasmatica di TAP ed effetto. Il TAP appare essere una possibile opzione come antinocicettivo per le tartarughe, in
virtù del rapido esordio d’azione e dell’accettabile durata dell’effetto, concludono gli autori.
GRANDI ANIMALI
UTILIZZO DELLE GONADOTROPINE PER GESTIRE L’ESTRO NELLE
SCROFE
da La Settimana Veterinaria n°931/ settembre 2015
Disporre di protocolli di induzione e sincronizzazione dell’estro nelle scrofette risulta quanto mai imperativo
per limitare i costi di gestione. I sistemi noti per l’induzione e la sincronizzazione dell’estro nella scrofetta sono
diversi, ma possono essere divisi essenzialmente in tre gruppi:
• l’effetto verro;
• l’utilizzo del progesterone o suoi analoghi.
• l’utilizzo delle gonadotropine;
Analizziamo quest’ultimo: le gonadotropine maggiormente utilizzate in suinicultura sono l’eCG (equine
Corionic Gonadotropin) e l’hCG (human Corionic Gonadotropin), spesso miscelate nei prodotti disponibili in
commercio. Le due gonadotropine agiscono minando rispettivamente l’azione dell’FSH e dell’LH, stimolando
dunque lo sviluppo follicolare e l’ovulazione. E la comparsa dell’estro in questo caso non si fa attendere: studi
condotti da Britt et al. (1989) hanno dimostrato come, utilizzando una miscela delle due gonadotropine, nel
97% delle scrofette trattate l’estro si manifesta entro 7 giorni dalla somministrazione, contro un 64% di
scrofette non trattate. Risultato questo di notevole risvolto pratico, in quanto consente di avere un maggior
numero di scrofette che manifestano l’estro in un momento prestabilito, permettendo di programmare in
modo più efficiente le inseminazioni. Conseguentemente ciò consentirà una migliore gestione del seme e la
concentrazione dei parti in pochi giorni. Non è da trascurare inoltre che l’utilizzo delle gonadotropine
migliora anche il tasso di ovulazione delle scrofette trattate rispetto alle non trattate.
“PER COLPA DELLA CRISI SONO AUMENTATE LE IMPORTAZIONI
DI SUINI VIVI
VIVI E CARNI SUINE FRESCHE”
da mangimiealimenti.it 09/11/15
L'Italia è l’ottavo Paese nell'Unione Europea per volume produttivo nel settore della suinicoltura. L’allevamento dei
suini si concentra prevalentemente nell'area del bacino del Po: secondo le rilevazioni Istat, su circa 8.676.000 capi
suini presenti in Italia al 1 dicembre 2014, il 47% si trovava in Lombardia, il 17% in Emilia Romagna, il 12% in
Piemonte e l’8% nel Veneto. In sostanza l’84% dei suini presenti in Italia è allevato in queste 4 regioni. Altro dato
importante è quello dell’areale dei prosciutti a Denominazione di Origine Protetta che interessa 11 regioni: oltre a
quelle già citate, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo, Molise e Lazio. Nel complesso i 4.109
allevamenti aderenti al circuito DOP (dato IPQ-INEQ 2014) allevano circa il 70% del patrimonio suinicolo nazionale.
826 sono allevamenti a ciclo chiuso, 270 a ciclo aperto (riproduzione) e 3.013 gli altri allevamenti (fase intermedia,
magronaggio e finissaggio).
Qual è il grado di autosufficienza in Italia? Il nostro Paese importa allevamenti di suini?
Negli ultimi anni, anche per effetto della crisi, si è determinata una decisa riduzione del patrimonio delle scrofe,
mentre la riduzione del numero dei suini prodotti è stata meno marcata in ragione di un positivo miglioramento
delle prestazioni riproduttive delle scrofe. Secondo i dati Istat, il numero delle scrofe al 1° dicembre 2014 è sceso a
585.700 capi, contro le 590.300 del dicembre 2013 e le 621.450 del 2012. Dal 2010 a oggi il patrimonio italiano delle
scrofe è calato del 18%. Lo stesso trend naturalmente si è registrato nel circuito DOP di cui fanno parte gli
allevamenti che forniscono suini per la produzione di salumi DOP: lo scorso anno il numero delle scrofe nel
circuito è calato del 6,6% rispetto al 2013. Per quanto riguarda i suini prodotti (nati e allevati in Italia) ANAS ha
stimato per il 2014 un numero di capi pari a 11.490.000 in diminuzione del 3,4% rispetto all’anno precedente,
mentre i suini certificati del circuito DOP sono stati 7.963.000, in flessione del 1,3% rispetto all’anno 2013. La
diminuzione produttiva ha peggiorato il grado di autoapprovvigionamento di carni suine (sceso secondo stime
ANAS al 61% circa) e determinato un aumento delle importazioni di suini e soprattutto di carni suine dall’estero.
Nel 2014 i suini vivi importati sono aumentati del 29% circa (+26% i lattoni importati in Italia) e le carni suine
fresche importate sono cresciute dell’8,4%. Con riguardo alle cosce suine fresche e congelate, ANAS stima che lo
scorso anno ne siano state importate oltre 62 milioni (contro i 57 milioni circa del 2013) perlopiù da Germania,
Olanda, Danimarca, Spagna e Francia.
Quali sono le caratteristiche zootecniche dei maiali italiani?
La suinicoltura italiana si distingue a livello mondiale per l’allevamento di suini “pesanti”. Oltre al bacino vocato
delle regioni del Nord, anche nella altre regioni, fatta eccezione per le isole e per parte della Puglia, si allevano
suini destinati al macello al raggiungimento di peso vivo significativamente superiore alla media europea. Lo
scorso anno, secondo dati ISTAT, il peso medio carcassa è stato di 130 Kg e quello delle carcasse dei suini certificati
per le DOP ha raggiunto i 135 Kg, che tradotto in peso vivo corrisponde a circa 169 kg. Il maggiore peso di
macellazione rispetto agli altri sistemi produttivi comporta periodi di allevamento più prolungati e la produzione di
carcasse con un maggior deposito di lardo. In ragione di questa situazione, la Commissione UE ha autorizzato il
nostro Paese a utilizzare due distinti sistemi di classificazione delle carcasse: uno per il suino pesante (peso carcassa
> 110 Kg) e uno per il suino leggero (peso carcassa fino a 110 kg). In ogni caso la caratterizzazione di buona parte
dei suini italiani deriva dalle disposizioni dei Disciplinari dei prosciutti e salumi DOP. Questi disciplinari
stabiliscono tra l’altro l’origine genetica, l’età minima alla macellazione (9 mesi), la carnosità della carcassa
compresa nelle classi U, R, O con esclusione delle classi estreme, lo spessore minimo di copertura della coscia. Circa
l’origine genetica i predetti disciplinari indicano come modello di riferimento la specifica selezione delle razze
italiane attuata dall’ANAS. Si tratta di una selezione che punta a soddisfare le esigenze di questo particolare
segmento produttivo e quindi, a differenza di quanto avviene in altri programmi genetici, c’è una particolare
attenzione alle caratteristiche tecnologiche e organolettiche del prodotto stagionato (prosciutto). In genere i
programmi di miglioramento genetico dei suini mirano alla massima produzione di carne magra, ma purtroppo
l’eccesso di carne magra della carcassa comporta un deterioramento del profilo qualitativo delle carni e le rende
meno idonee alla trasformazione in prodotti stagionati di alta qualità.
ELIMINAZIONE DELLA PRRSV SUINA MEDIANTE INOCULAZIONE
INOCULAZIONE
DI SIERO
da Vet.journal 11 novembre 2015
La notevole eterogeneità degli isolati del virus della sindrome riproduttiva e respiratoria suina (PRRSV) è
probabilmente il principale ostacolo al suo efficace controllo con i vaccini attualmente in commercio. L’esposizione
intenzionale di tutti i suini riproduttori al PRRSV circolante nell’allevamento potrebbe eliminare la sindrome dalla
mandria. Uno studio ha avuto come obiettivo l’eliminazione della PRRS da un allevamento a ciclo chiuso mediante
inoculazione di siero. Il proprietario veniva istruito sulle rigide misure di biosicurezza. Si immunizzavano i suini
riproduttori con siero ottenuto da suinetti PRRSV-positivi dello stesso allevamento. La percentuale di suini
riproduttori con positività anticorpale elevata diminuiva 6 mesi dopo l’inoculazione di siero, mentre 34 mesi dopo
l’inoculazione non si identificavano più suini con elevata positività anticorpale e il 56,8% dei sui riproduttori di tutte
le categorie non presentava anticorpi. Nella mandria di riproduttori non si identificava il virus durante tutti i test,
mentre PRSSV circolava nei suinetti di 2 mesi di età fino a 12 mesi dopo l’inoculazione di siero. In seguito, tutti i
campioni analizzati dei suinetti e dei suini in accrescimento e finissaggio erano negativi. La mandria a ciclo chiuso e
l’adozione di rigide misure di biosicurezza sono essenziali. L’inoculazione di siero nella mandria di riproduttori si
dimostrava una misura efficace per eliminare la PRRS da questo allevamento a ciclo chiuso, concludono gli autori.
EFFETTO DELLA BUPRENORFINA SULLA ZOPPIA DEI SUINI
Da www.vetjournal.it 06/11/15
Le zoppie hanno un impatto negativo sul benessere animale e sul profitto economico dell’allevamento suino.
Un’importante ragione del ridotto benessere degli animali affetti da zoppia è il dolore. Negli animali non è possibile
effettuare una misurazione diretta del dolore e sono necessari metodi per identificare e quantificare indirettamente
il grado di dolore sperimentato. Uno studio ha valutato due metodi di valutazione del dolore associato alla zoppia
nel suino per determinare se fossero sufficientemente sensibili a identificare la riduzione della zoppia dovuta
all’effetto di un farmaco analgesico sperimentale. Si quantificava oggettivamente l’asimmetria associata alla zoppia
attraverso i parametri cinetici misurati su un pedana di baropodometria: picco di forza verticale (PVF), percentuale
di carico (LR), impulso verticale (VI) e picco di pressione verticale (PVP). L’attività locomotoria veniva valutata in
campo all’aperto. Si utilizzava una dose di 0,04 mg/kg di buprenorfina per trattare 10 suini affetti da zoppia,
mentre altri 8 suini affetti venivano trattati con soluzione fisiologica e fungevano da controlli. La buprenorfina
riduceva l’asimmetria associata alla zoppia per LR (P = 0,002), VI (P = 0,003) e PVP (P = 0,001) e aumentava
l’attività dei soggetti affetti da zoppia all’aperto (P = 0,023), mentre i soggetti trattati con soluzione salina non
mostravano cambiamenti dell’asimmetria e diventavano meno attivi all’aperto (P <0,001). Si concludeva che la
determinazione dell’asimmetria dell’andatura mediante pedana di baropodometria e il test dell’attività locomotoria
all’aperto erano entrambi sufficientemente sensibili per rilevare l’effetto analgesico della buprenorfina utilizzata per
trattare il dolore clinico da moderato a grave in un gruppo relativamente piccolo di suini affetti. Il metodo utilizzato
nello studio potrebbe inoltre fornire strumenti aggiuntivi promettenti per studi futuri sul riconoscimento precoce
del dolore e il trattamento delle zoppie nel suino, concludono gli autori.
I FANS AUMENTANO LA PRODUZIONE LATTEA NELLE BOVINE
POSTPARTO?
Da Vet.journal 4 novembre 2015
Studi precedenti hanno mostrato che la somministrazione postpartum del farmaco antinfiammatorio non steroideo
sodio salicilato può aumentare la produzione lattea a 305 giorni nelle bovine da latte più anziane (ordine di parto
3). Tuttavia, nello studio, il sodio salicilato veniva somministrato alle bovine nell’acqua di bevanda, metodo che non
si allinea bene con le attuali strategie di raggruppamento degli allevamenti commerciali da latte. Uno studio ha
cercato di replicare questi risultati in un allevamento commerciale da latte con un protocollo di trattamento
semplificato e ha confrontato il sodio salicilato con un altro FANS, il meloxicam. Le bovine da latte alla seconda
lattazione o più (n = 51/ trattamento) venivano alternativamente assegnate a 1 di 3 gruppi di trattamento al parto,
ciascuno della durata di 3 giorni. I trattamenti sperimentali iniziavano da 12 a 36 ore dopo il parto ed erano
costituiti da: (1) 1 bolo di placebo il primo giorno e 3 drench giornalieri consecutivi di sodio salicilato (125 g/bovina
al giorno; SAL); (2) 1 bolo di meloxicam (675 mg/bovina) e 3 drench di un uguale volume di acqua (MEL); o (3) 1
bolo di placebo e 3 drench di acqua (CON). Si prelevavano campioni ematici il primo giorno di trattamento, subito
dopo l’ultimo giorno di trattamento e 7 giorni dopo l’ultimo giorno di trattamento. Si analizzava il plasma per la
determinazione di glucosio, beta-idrossibutirrato (BHB), acidi grassi liberi, aptoglobina e paraoxonasi. Si
monitoravano la produzione di latte, il punteggio di condizione corporea, lo stato riproduttivo e la ritenzione nella
mandria per 365 giorni dopo il trattamento, inoltre si valutavano gli effetti del trattamento, dell’ordine di parto, dei
giorni di lattazione e le interazioni in modelli a effetti misti. La produzione di latte e il contenuto proteico
complessivi della lattazione erano maggiori nelle bovine trattate con FANS, mentre la produzione di grasso a 305
giorni non era modificata. Si osservava un’interazione significativa del trattamento e dell’ordine di parto sulla
concentrazione plasmatica di glucosio; MEL aumentava il glucosio plasmatico rispetto a CON e SAL nelle bovine
più anziane. Il sodio salicilato riduceva la concentrazione plasmatica di BHB rispetto a MEL 7 giorni dopo il
trattamento, mentre non si identificavano differenze subito dopo il trattamento. La concentrazione di aptoglobina
era elevata nelle bovine trattate con SAL, rispetto a CON. Vi era una tendenza delle bovine trattate con CON ad
essere rimosse dalla mandria più rapidamente rispetto alle bovine trattate con MEL (42 vs. 26% 365 giorni posttrattamento). Il punteggio di condizione corporea, gli acidi grassi liberi e la paraoxonasi plasmatici e l’intervallo
prima della gravidanza non venivano influenzati dal trattamento. I risultati indicano che la somministrazione di
FANS nelle bovine postparto è potenzialmente un metodo valido per aumentare la produttività e possibilmente la
longevità negli allevamenti da latte commerciali, benché siano necessari ulteriori studi per ottimizzare le
raccomandazioni per i produttori, concludono gli autori.
CHIARIMENTI E INDICAZIONI OPERATIVE SULL'OM 28 MAGGIO
2015 (tubercolosi, brucellosi e leucosi)
da nota DGSAF n. 28052 del06/11/2015
Per rispondere ad alcune richieste di chiarimento, il Ministero della salute ha diramato una circolare in merito
all’applicazione delle misure di cui all’Ordinanza Ministeriale 28 maggio 2015 “Misure straordinarie di polizia
veterinaria in materia di tubercolosi, brucellosi bovina e bufalina, brucellosi ovi-caprina, leucosi bovina enzootica”. I
chiarimenti riguardano vari aspetti dell'ordinanza che ha intensificato gli interventi di lotta nei territori non ancora
ufficialmente indenni e rafforzato le misure di sorveglianza nelle aree ufficialmente indenni al fine di tutelare la
qualifica sanitaria acquisita. I chiarimenti riguardano: diradamento dei controlli, identificazione e registrazione
degli animali, obblighi informativi, modello IV informatizzato, misure per gli allevamenti infetti e per gli
allevamenti destinati a transumanza, monticazione e pascolo vagante, brado e semibrado permanente. La circolare
ministeriale fornisce anche chiarimenti pratici sull' identificazione, geo-referenziazione e registrazione dei pascoli in
BDN. In fatto di verifiche, l'Ordinanza introduce, avvalendosi dei Centri di referenza nazionali, "un meccanismo
indipendente di verifica della qualità delle indagini epidemiologiche, che consente alle autorità regionali e locali di
acquisire informazioni sull’efficacia delle stesse, indispensabile alla eradicazione delle malattie considerate". La
Direzione Generale della Sanità Animale puntualizza che, con l'ordinanza del 28 maggio scorso, sono state
introdotte modalità e procedure per razionalizzare la raccolta dei dati utili a soddisfare i debiti informativi a carico
del Ministero della Salute nei confronti della Commissione europea. Alle province per le quali è in corso di
valutazione, presso i competenti uffici comunitari, il riconoscimento dello status di territorio U.I., si applicheranno
le disposizioni di cui all’OM previste per i territori U.I., a seguito della approvazione da parte del Comitato
permanente. Sarà la Direzione Generale ad informare tempestivamente le regioni di appartenenza. La circolare
chiarisce che dovranno essere concordate con la Direzione solo le modifiche ai piani regionali successive all’entrata
in vigore dell’Ordinanza; quanto all'identificazione e registrazione degli animali, l'Ordinanza "non introduce un
obbligo generalizzato di identificazione elettronica di tutti gli animali, bensì prevede l’obbligo di registrazione nella
Banca Dati nazionale dell’anagrafe zootecnica (BDN) degli animali identificati elettronicamente". Gli obblighi
informativi prevedono l’obbligo di inserire nel sistema informativo SANAN tutte le informazioni relative
all’esecuzione delle attività di profilassi, nonché alla programmazione di dette attività, ciò al fine di assicurare la
disponibilità delle informazioni rilevanti per la gestione dei piani. Sul Modello IV informatizzato, la circolare
ministeriale fa presente che saranno fornite alle regioni e alla province autonome le specifiche istruzioni tecniche
per adempiere all’obbligo di utilizzo del modello IV informatizzato per tutte le movimentazioni che saranno
autorizzate sul territorio nazionale entro 6 mesi dalla pubblicazione dell’OM, considerato che l’informatizzazione del
modello IV rappresenta uno degli obiettivi della “Agenda per la semplificazione 2015-2017”. Le regioni e le province
autonome che dispongono di una propria Banca dati regionale (BDR) potranno continuare ad utilizzarla tenuto
conto che, presso il CSN di Teramo, sono in corso di predisposizione i Web services necessari ad attivare la
cooperazione applicativa tra sistemi regionali e sistema nazionale. Le misure introdotte dal Ministero della Salute
con l'ordinanza in questione seguono alle raccomandazioni espresse dalla Commissione Europea nei report di audit
n. 6979/2013 e n. 8407/2010 del Food Veterinary Office.
IL BENESSERE DEL CAVALLO CORRE SU GOMMA RICICLATA
Da www.sivemp.it 10/11/15
Testare la riduzione degli infortuni agli arti del cavallo e la minor incidenza di patologie respiratorie grazie all’uso
di pavimenti in gomma riciclata. Due problematiche molto frequenti nel mondo equestre che costituiscono un
aspetto fondamentale sia per la salute dell’animale che per la gestione complessiva dei centri ippici. E' il progetto di
ricerca dell'Università di Perugia che nasce all’interno della partnership tra Ecopneus, società che si occupa della
gestione dei Pneumatici Fuori Uso in Italia, e Uisp-Unione Italiana Sport Per tutti. Ultimo esempio quello di Todi,
dove a settembre 2015 è stato inaugurato il primo centro ippico in Italia completamente riqualificato con la gomma
da riciclo. All’interno dei box e nei camminamenti del centro perugino, sopra i tradizionali pavimenti in
calcestruzzo sono state posate delle piastre di grandi dimensioni in gomma riciclata, mentre nell’area esterna per lo
'sgambamento' dei cavalli alla sola sabbia è stata sostituita una miscela di sabbia e granulo di gomma riciclata. Una
delle patologie respiratorie più frequenti nel cavallo è, infatti, l’insorgenza di problematiche connesse alla silicosi,
dovute all’inspirazione delle micro-polveri di sabbia che si sollevano durante l’attività nei campi all’aperto. "La
nostra equipe di ricercatori - ha dichiarato Francesco Porciello, docente ordinario dell’Università di Perugia Dipartimento di Medicina Veterinaria e a capo della ricerca - ha completato il primo protocollo sulla metodologia di
studio per quanto riguarda l’apparato respiratorio del cavallo; studio che partirà entro l’anno e si concluderà nel
2016. Successivamente verrà preparato il protocollo di studio per testare i benefici dei pavimenti in gomma riciclata
sugli arti del cavallo, che punterà a dimostrare la riduzione delle lesioni ad articolazioni, tendini e piedi grazie
all’uso di queste superfici ad elevato confort". "Ogni anno gestiamo raccolta e recupero di circa 250.000 tonnellate di
Pneumatici Fuori Uso, l’equivalente in peso di 27 milioni di pneumatici da autovettura", ha ricordato Giovanni
Corbetta, direttore generale Ecopneus sottolineando che "il settore dello sport ad oggi assorbe oltre il 40% della
gomma riciclata della filiera Ecopneus".
Ente Nazionale Previdenza Assistenza Veterinari
INDENNITÀ DI MATERNITÀ E PATERNITÀ: IMPORTANTI
IMPORTANTI NOVITÀ
Da 30Giorni/settembre 2015
Il D.Lgs. 80/2015, (agli artt. 17 - 20), ha recentemente modificato il Capo XII del D.Lgs 151/2001 (Testo unico delle
disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità), che disciplina la maternità
dei liberi professionisti. Sostanzialmente il Legislatore ha dato seguito alle fondamentali indicazioni delineate dalla
Corte Costituzionale con la sentenza 385/2005 ed inoltre ha adottato delle norme che rispecchiano pienamente i
principi sanciti nella pronuncia 285/2010 della medesima Corte.
La normativa contenuta nel D.Lgs. 80/2015 ha innanzitutto novellato la rubrica del Capo XII , dove ora si fa
riferimento ai “Liberi professionisti” (mentre prima si parlava esclusivamente di “Libere Professioniste”),
evidenziando in tal modo come le norme ivi contenute siano destinate ad entrambi i genitori.
NASCITA
Per quanto concerne la novità sostanziale più rilevante, va segnalato l’art. 70 “l‘indennità di maternità spetta al
padre libero professionista per il periodo in cui sarebbe spettata alla madre libera professionista o per la parte
residua, in caso di morte o di grave infermità della madre ovvero di abbandono, nonché in caso di affidamento
esclusivo del bambino al padre.”
ADOZIONE
La nuova norma sulle adozioni opera un rimando all’art. 26 del Testo Unico riconoscendo il diritto all’indennità di
maternità, sia per l’adozione nazionale che per quella internazionale, per la durata di 5 mesi e anche per i casi in cui
il minore abbia più di 6 anni d’età.
L’ENPAV E LA PATERNITÀ
Già nel 2006, a seguito della sentenza 385/05, l’Enpav, recependo i principi giurisprudenziali, aveva disciplinato in
modo esaustivo l’indennità da riconoscere al padre libero professionista, con previsioni, relative sia all’adozione che
alla filiazione biologica, che oggi trovano pieno riscontro nella normativa adottata dal Legislatore per tutti i liberi
professionisti. Le ipotesi ora disciplinate dall’art. 70 comma 3-ter del Testo Unico citato (e dall’art. 28 del medesimo
T.U.) sostanzialmente coincidono con quanto previsto dall’art. 58, c. 1 del Regolamento di Attuazione allo Statuto
Enpav. L’indennità di maternità viene riconosciuta dall’Ente al padre libero professionista, in alternativa alla madre
libera professionista avente diritto, nei seguenti casi:
• nascita: in caso di morte, grave infermità della madre, abbandono o affidamento esclusivo del bambino al padre;
• adozione e affidamento preadottivo: qualora non sia stata richiesta dalla madre libera professionista avente diritto.
In tal caso si realizza pienamente la parità tra i coniugi rimarcata dalla giurisprudenza, rimettendo l’esercizio del
diritto alla loro libera scelta.
L’ENPAV E L’ADOZIONE
In ottemperanza alle nuove norme, anche l’Enpav riconosce l’indennità di maternità per l’adozione e l’affidamento
preadottivo, nazionale e internazionale, per un periodo di cinque mesi e per i casi in cui il minore abbia più di sei
anni di età.
COS’E’ L’ENPAV CARD?
da www.enpav.it
L’ENPAV CARD è un'innovativa carta di credito studiata per gli iscritti Enpav, frutto di un'iniziativa dell'Ente in
collaborazione con la Banca Popolare di Sondrio.
La carta è dotata di TRE LINEE DI CREDITO distinte (plafond):
1. LA PRIMA LINEA (ORDINARIA): consente il pagamento degli acquisti presso gli esercizi commerciali
convenzionati con Visa e Mastercard e il prelievo contanti (utilizzando il codice segreto P.I.N.) presso tutti
gli sportelli automatici ATM convenzionati Visa e Mastercard in Italia e all'estero;
2. LA SECONDA LINEA (CONTRIBUTI): è finalizzata al versamento dei contributi previdenziali via internet,
sicuro e senza spese, tramite l’Area riservata accedibile dal sito istituzionale dell'Ente;
3. LA TERZA LINEA (PRESTITI): per l'erogazione, sull'abituale conto corrente bancario del richiedente, di
una somma utilizzabile per qualsiasi esigenza e/o soddisfare una necessità improvvisa. Per ottenere
l'erogazione dell'importo è necessario richiedere preventivamente l'attivazione della terza linea.
Per ottenere la Carta non è necessario essere clienti della Banca Popolare di Sondrio: è sufficiente, infatti, essere
titolari di un qualsiasi conto corrente bancario.
La carta è destinata esclusivamente agli iscritti a Enpav e può essere richiesta soltanto via internet, accedendo
all’Area Riservata “ISCRITTI” del sito dell'Ente www.enpav.it
La carta è gratuita: canone annuale 0 per sempre!
Per disporre di EnpavCard non è necessario essere clienti della Banca Popolare di Sondrio: è sufficiente essere
titolari di un qualsiasi conto corrente bancario.
Per maggiori informazioni accedere al sito della Banca Popolare di Sondrio
https://servizi.popso.it/informative_casse/index.php?cassa=VE
oppure contattare il numero verde 800/039020
ALIMENTI
LATTE: QUELLO
QUELLO BIO VIAGGIA IN CONTROTENDENZA
da www.ismea.it
Un settore in espansione, quello del lattiero caseario bio, che nonostante la delicata situazione degli allevamenti in
tutta Europa può contare su prospettive di crescita anche grazie a una dinamica dei consumi positiva. Questa la
sintesi dell'analisi condotta da Ismea e che viene presentata alla Fiera Internazionale del Bovino da Latte
(CremonaFiere, 28-31 ottobre 2015). In base ai dati Sinab (Sistema nazionale di informazione sull'agricoltura
biologica del Ministero per le Politiche agricole) il patrimonio nazionale dei bovini da latte bio, raggiunge oggi
circa le 45mila unità, pari al 20% di tutto il bestiame bovino presente negli allevamenti biologici. Riguardo alla
produzione di latte, la stima elaborata da Ismea parla, per il 2014, di un quantitativo totale superiore ai 300 milioni
di litri per un valore alla produzione di 158milioni di euro, con un premium price riconosciuto alla stalla del 28%
superiore a quello destinato al latte convenzionale. "Un segnale incoraggiante - sottolinea Ezio Castiglione
Presidente di Ismea - che marca una netta controtendenza rispetto alla situazione di grave difficoltà in cui versa il
settore lattiero caseario convenzionale. L'effetto sinergico della fine delle quote latte, embargo russo e la frenata
delle domanda cinese ha compromesso pesantemente le remunerazione alla stalla, richiedendo misure di urgenza a
sostegno del settore, come il Piano latte promosso dal ministro Martina. Anche sul fronte dei consumi - ha precisato
Castiglione - il latte e derivati bio hanno chiuso il primo semestre del 2015 con una crescita della spesa di oltre il 4%
a fronte dell'andamento negativo delle vendite del lattiero caseario nel suo complesso." Complessivamente, si evince
dall'analisi, gli italiani hanno speso per latte e derivati bio 100 milioni di euro nel 2014. Una cifra destinata a
crescere visto il trend positivo degli acquisti anche nei primi sei mesi del 2015. Più nel dettaglio avanza a ritmo
particolarmente sostenuto lo yogurt (+10,4%) accanto a variazioni positive ma meno importanti per formaggi e
latticini (+2,1%) e latte fresco (+0,7% ). L'unico dato negativo riguarda il latte Uht, che risulta il flessione del 4,4%.
Dall'indagine Ismea è infine emerso non solo che il consumatore italiano riconosce in media un premium price a
yogurt e latte fresco bio, rispetto al convenzionale, rispettivamente del +30% e del +20%, ma che il comparto
lattiero-caseario rappresenta la terza categoria bio dietro quella dell'ortofrutta e dei derivati dei cereali, coprendo
una quota pari al 10-11% del totale delle referenze biologiche.
APPUNTI DI SCIENZA: ANISAKIS E PARASSITOSI NEI PESCI
da Newsletter IZSVe 10/11/15
Nuova uscita per “Appunti di scienza”, la collana di materiali editoriali realizzata dall’Istituto Zooprofilattico
Sperimentale delle Venezie per la divulgazione di temi di sanità animale e sicurezza alimentare. Il nuovo numero
vuole informare i lettori circa i rischi derivanti dall’abitudine sempre più diffusa di consumare prodotti ittici crudi,
tendenza delle ultime mode gastronomiche, e la possibilità di contrarre parassiti che in essi sono presenti, in
particolare l’Anisakis. Nell’opuscolo vengono illustrate in quali specie possiamo trovare questo parassita, le
modalità con cui può essere contratto, i rischi correlati per la nostra salute. Vengono inoltre forniti consigli sulla
prevenzione e sui comportamenti da evitare per scongiurare qualsiasi pericolo. Infine vengono definite le attività
analitiche e di controllo condotte nel laboratorio di Adria dell’IZSVe dal Centro specialistico di ittiopatologia.
www.izsvenezie.it/documenti/comunicazione/materiale-editoriale/1-comunicazione-scientifica/appuntiscienza/anisakis.pdf
VARIE
MANTOVA CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA 2016
da Gazzetta Informa News del 5 novembre 2015
L'iniziativa è volta a sostenere, incoraggiare e valorizzare l’autonoma capacità progettuale e attuativa delle città
italiane nel campo culturale.
ONAOSI: COMUNICATO CONSIGLI DI AMMINISTRAZIONE DEL 29
LUGLIO, 12 E 23 SETTEMBRE 2015
da Comunicato ONAOSI del 11/11/2015
Il Consiglio di Amministrazione dell’ONAOSI (Opera Nazionale per l'Assistenza agli Orfani dei Sanitari Italiani) ha
approvato il nuovo Statuto ed il nuovo Regolamento elettorale. Attualmente gli atti sono al vaglio dei Ministeri
Vigilanti per eventuali osservazioni (seguiranno comunicazioni).
E´ stata sottoscritta una convenzione tra la Fondazione ONAOSI e Monte dei Paschi di Siena, riservata ai Sanitari
Contribuenti ed Assistiti, grazie alla quale sarà possibile usufruire di numerosi prodotti bancari con notevoli
agevolazioni rispetto a quelle di mercato. Particolare menzione meritano i mutui a tassi agevolati per esigenze
private o professionali senza l’obbligo di ipoteca (mutui chirografari).
Il Consiglio di Amministrazione ha riconfermato la 22° edizione del corso “Programma Start” anno 2015/2016. E’
stato attivato anche per l’anno accademico 2015/2016 il servizio di tutoring nelle strutture rivolto alle giovani
matricole universitarie. E’ stato infine definito il budget per le attività culturali e ricreative per gli studenti ospiti
nelle strutture della Fondazione per il prossimo anno.
E’ stata approvata la progettazione definitiva ed esecutiva degli interventi di adeguamento sismico e di straordinaria
manutenzione del fabbricato sede del Centro Formativo di Messina.
Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di accogliere la richiesta di contributo di sostegno e solidarietà per
eventi calamitosi relativi all’alluvione in Liguria dell’autunno 2014, presentata da un assistito della Fondazione.
In materia di contribuzione sono stati accolti in qualità di contribuenti volontari: n. 6 Sanitari ai sensi dell’art 24
comma 1 e n. 33 Sanitari ai sensi dell’art. 24 comma 3 del vigente Statuto.
N.B.: L’Ordine declina ogni responsabilità sulla precisione delle informazioni contenute in questo servizio di rassegna
stampa, messo a disposizione dei propri iscritti. Inoltre si evidenzia che le notizie che compongono le News sono per ovvi
motivi sintetiche; per approfondimenti si rimanda alle fonti degli articoli.
Mantova, 14 novembre 2015
Prot.: 672/15