fair trade group nepal

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NEPAL
Come un drappeggio che orna le cime più alte dell’Himalaya, il regno del Nepal è una terra dal
fascino senza tempo. E’ una terra dalla storia antica, dalle etnie e dalle culture pittoresche, dai
panorami superbi. La storia del Nepal è strettamente legata alla sua posizione geografica, alla sua
funzione di spartiacque fra le pianure fertili dell’India e l’altopiano desertico del Tibet.
Tra India e Cina il regno nepalese ha talvolta fatto da intermediario, a volte da mercante astuto,
mentre in altre occasioni ha rischiato di essere invaso. La storia interna del paese è stata
altrettanto movimentata, a causa delle lotte per il potere fra le città-stato delle regioni
pedemontane, a cui pose fine un potente sovrano, Prithvi Narayan Shah, che le riunì sotto il suo
scettro. Le tracce di quest’epoca sono visibili ancor oggi nelle grandi città della valle di Kathmandu
– Kathmandu, Patan, Bhaktapur – nonostante il forte terremoto del 1934.
Spesso visitando queste città è veramente possibile staccarsi dal presente e far ritorno con la
mente al medioevo.
Dietro i templi e i palazzi consumati dal tempo della valle di Kathmandu, si erge un altro regno
verso il cielo, “la dimora delle nevi”, questo il significato di Himalaya in sanscrito.
Dal punto di vista geografico il Nepal è una lunga striscia che, considerandola in senso trasversale,
si estende dai 100 m. di altitudine della pianura del Terai fino agli 8844 m. del monte Everest,
passando dalla fertile pianura, alle colline verdeggianti, attraverso le valli centrali, dove è più
concentrata la popolazione, fino alla catena dell’Himalaya con le sue cime elevate.
Il Nepal oltre ad essere terra splendida nei suoi panorami e ricca di templi, è anche terra di gente
straordinariamente ospitale e gioviale.
Nel Nepal vivono circa 18,5 milioni di individui con un incremento demografico annuo di quasi
mezzo milione di unità.
Così come la conformazione del territorio, anche la popolazione è estremamente varia. Infatti il
Nepal costituisce il punto d’incontro fra le etnie indo-ariane delle pianure dell’India e quelle
tibetano-birmane provenienti dalle regioni a nord dell’Himalaya. Si tratta di gruppi etnici con
tradizioni molto forti: i Newari della valle di Kathmandu, un crogliolo di razze himalayano, di
religione hindù arricchita da molte sfumature del buddismo tibetano; gli sherpa, di religione
buddista, che vivono nelle regioni montuose più elevate specialmente in una zona ai piedi
dell’Everest; i Thakali imprenditori esperti provenienti dalla zona centrale del Nepal; i Tamang al di
fuori della valle di Kathmandu, il cui nome significa ‘mercanti di cavalli’; e molti altri.
Il Nepal è una delle nazioni più povere del mondo considerando che il 90% della popolazione vive
ancora di un’agricoltura di sussistenza, restando così al di fuori di un economia di mercato.
FAIR TRADE GROUP NEPAL
GPO Box 13620
Kathmandu – Nepal
Tel. 977 1 542608
Fax 977 1 521493
e-mail: [email protected] - [email protected]
http://www.peolink.org/ftgnepal
FAIR TRADE GROUP NEPAL
Il FAIR TRADE GROUP NEPAL (FTG) è un forum di organizzazioni del commercio equo e
solidale. Tutti i membri sono organizzazioni non-governative impegnate nel campo dell’artigianato
per migliorare le condizioni di vita dei produttori con scarse entrate economiche. Tutti i membri
aderiscono al codice del commercio equo e solidale definito dall’IFAT. I membri provvedono a corsi
di formazione e danno opportunità di impiego ai loro gruppi di produttori così come organizzare
programmi di educazione e per la crescita sociale. FTG Nepal è socio IFAT.
Nel 2002 aderiscono al FTG Nepal 11 organizzazioni che lavorano nell’artigianato e promuovono
programmi per il miglioramento delle condizioni dei vita dei loro produttori, beneficiando circa
25.000 persone; 50 persone lavorano per il FTG Nepal.
Il FTG Nepal pubblica dal 1999 un catalogo comune con gli ultimi prodotti di tutti i suoi membri con
lo scopo di:
- riconoscere i membri del FTG Nepal come organizzazioni che praticano commercio equo e
solidale;
- promuovere produzione congiunta;
- condividere il mercato;
- enfatizzare la produzione di ogni organizzazione;
- intensificare le etiche del commercio equo e solidale;
- portare la forza collettiva che deriva dallo stare insieme come FTG Nepal.
La costituzione del FTG Nepal ci sembra un esempio molto importante di collaborazione. I vari
membri hanno dovuto fare un lavoro difficile per cominciare un dialogo con gli altri. In questo sono
stati aiutati da un produttore bengalese che li conduceva a comprendere e vivere la possibilità del
dialogo. Dopo parecchi mesi di sforzi comuni le varie realtà del commercio equo solidale sono
riuscite a cominciare un importante rapporto di collaborazione e hanno trovato nuova forza nel
condividere progetti e mercati.
Ora vengono organizzati corsi di formazione da un gruppo ai quali possono partecipare anche
produttori degli altri gruppi; uno sforzo che prima era fatto verso un solo gruppo e ora può essere
condiviso con altri, portando ad un notevole abbattimento di costi e sforzi.
L’esperienza dei gruppi più vecchi può essere di grande aiuto per i nuovi gruppi di produttori.
E’ un’unione molto sentita, sicuramente tra le varie difficoltà che ne possono uscire, alcuni gruppi
sono più affiatati e la collaborazione è più forte, altri fanno ancora fatica a sentirsi parte di tutto
questo ma sembra sicuramente un percorso costruttivo e significativo.
Era necessario dare nuova forza e una voce ai gruppi di produttori e la costituzione del FTG Nepal
sta decisamente svolgendo questo compito importante.
Alcuni punti di forza rilevati sono:
- collettivamente le organizzazioni beneficiano 4000 produttori in condizioni di povertà e con
basse entrate economiche, in tutto il Nepal;
- 300 persone sono regolarmente stipendiate nello staff dei vari gruppi;
- le entrate annuali arrivano a più di 100 milioni;
- vengono esportati prodotti in più di 15 paesi nel mondo;
- si può constatare un’estensione della produzione artigianale e un miglioramento delle
condizioni di vita dei produttori;
- i programmi di formazione e educazione istituiti e svolti hanno dato risultati positivi provati.
I gruppi del FTG Nepal
Association for Craft Producers (ACP)
Responsabile: Ms Meera Bhattarai
P.O. Box 3701 – Rabi Bhawan
Kathmandu – Nepal
Tel. +977 1 275108 / 270721 – Fax +977 1 272676
e-mail: [email protected]
Agenzia per l’esportazione: Nepali Craft Trading (P) Ltd
Negozio: Dhukuti
Kundopole Lalitpur – Kathmandu
Tel. +977 1 535107 – Fax +977 1 272676
Istituito nel 1984.
Beneficia circa 1000 produttori, il 90% dei quali sono donne, in 17 distretti sparsi nel Nepal.
Lo staff è composto da 50 persone che lavorano a tempo pieno, 41 stipendiate, 9 a contratto.
Entrata annuale: 40.500.000 Rs. nepalesi (50% esportazione, 50% mercato domestico).
Incarico nel FTG Nepal: presidente
(spiegazione di seguito)
Janakpur Women’s Development Center
Responsabile: Ms Satyam Barakoti
P.O. Box 8975, ECP 1551
Kathmandu – Nepal
Tel. +977 41 21080
e-mail: [email protected]
http://www.peoplink.org/jwdc
Istituito nel 1989.
Beneficia 68 produttori, 100% donne, nell’area di Janakpur.
Lo staff è composto da 3 persone stipendiate.
Entrata annuale: 2.500.000 Rs. nepalesi.
Incarico nel FTG Nepal: membro.
Nato nel 1989 e registrato come ONG nel1992, il progetto è rivolto alle donne per il loro sviluppo
socio-economico. Il gruppo operativosi trova a Kuwa, un villaggio vicino a Janakpur. La produzione
del gruppo utilizza una tecnica di disegno tipica della tradizione di questa zona, dove le case sono
dipinte con questo stile particolare, Maithili. Una rara e preziosa combinazione di talento e eredità
culturale. Con questo stile vengono dipinti vari oggetti: biglietti augurali, quadri, cornici, vassoi, Tshirt, borse, ecc.
Le donne del progetto hanno dovuto lottare duramente contro alcune pratiche della loro cultura che
non le permetteva di poter sviluppare le loro capacità produttive e ottenere un’entrata economica.
Kumbeshwar Technical School
Kumbeshwar Carpet / Kumbeshwar Knitwear
Responsabile: Mr Kiran Bahadur Khadgi
Kumbeshwar Lalitpur
B.O. Box 2181
Kathmandu – Nepal
Tel. 977 1 537484 – Fax 977 1 534471
e-mail: [email protected]
Istituito nel 1983.
Beneficia 300 produttori (99% donne), 288 bambini, 105 donne e uomini.
Lo staff è composto da 105 persone, di cui 34 sono stipendiate.
Entrata annuale: 9.000.000 Rs. nepalesi (80% esportazione, 20% mercato domestico).
Incarico nel FTG Nepal: segretario.
(spiegazione in seguito)
MAHAGUTHI
Craft with a Coscience
Ms Sonali Shrestha, marketing manager
Kupondol – Lalitpur
P.O. Box 13762
Kathmandu – Nepal
e-mail: [email protected]
http://www.peoplink.org/mahaguthi
Istituito nel 1984.
Beneficia più di 1000 produttori, 90% donne.
Lo staff è composto da 25 persone stipendiate a tempo pieno e 45 donne produttrici che lavorano
nelle loro case.
Entrata annuale: 25.000.000 Rs. nepalesi (60% esportazione, 40% mercato domestico).
Incarico nel FTG Nepal: aiuto segretario.
(spiegazione di seguito)
Manushi
Ms Padmasana Shakya
P.O. Box 11385 – Gyaneshwar
Kathmandu – Nepal
Tel. 977 1 412680 – Fax 977 1 412680
e-mail: [email protected]
http://www.manushiarts.com
Istituito nel 1991.
Beneficia 300 produttori, di cui 80% donne e 20% uomini, 75% delle zone povere della città e 25%
dalle aree rurali.
Lo staff è composto da 25 persone stipendiate e 5 a contratto.
Entrata annuale: 2.500.000 Rs. nepalesi (50% esportazione, 50% mercato domestico).
Incarico nel FTG Nepal: vicepresidente.
Manushi è stata fondata nel 1991 in risposta alla richiesta d’aiuto concreto da parte delle donne dei
villaggi. L’aiuto migliore è quello di permettere a queste donne svantaggiate la possiblità di
guadagnare. Così le donne possono migliorare le condizioni di vita di se stesse e delle proprie
famiglie.
Le donne vengono formate per la produzione di artigianato e sulle tecniche di vendita. Alcune
cominciano a lavorare per Manushi altre cominciano le loro attività indipendenti.
L’artigianato prodotto dalle donne di Maneschi comprende parei, scialli, sciarpe, fodere per cuscini,
copriletto, tovaglie, tovagliette e tovaglioli, saari, pantofole, kit da viaggio, cesti, lavori a maglia per
non dimenticare l’importante produzione di prodotti in canapa (giacche, vestiti, gilet, borse e
cappelli), ceramiche, scialli di pashmina e angora.
SANA HASTAKALA
Mr Chandra Prasad Kachhipati
Kopundole, Opposite Hotel Himalaya, Lalitpur
P.O. Box 9701
Kathmandu – Nepal
Tel. 977 1 522628 – Fax 977 1 526985
e-mail: [email protected]
http://www.peoplink.org/sanahast
Istituito nel 1983.
Beneficia 800 produttori, 80 % donne.
Lo staff è composto da 17 persone stipendiate a tempo pieno.
Entrata annuale: 20.590.000 Rs. nepalesi (65% esportazione, 35% mercato domestico).
Incarico nel FTG Nepal: tesoriere.
(spiegazione di seguito)
Women Skill Development Center (WSDC)
Mrs Ramkali Khadka – Project Director
Shreejana Chowk
Pokhara – Nepal
Tel. 977 61 20393 – Fax 977 61 20393
e-mail: [email protected]
http://www.peoplink.org/wsdp - www.cogen.com.home/wsdp
Istituito nel 1975.
Beneficia 80 produttori, 100% donne.
Lo staff è composto da 10 persone stipendiate.
Entrata annuale: 3.000.000 Rs. nepalesi (80% esportazione, 20% mercato domestico).
Incarico nel FTG Nepal: membro.
(spiegazione di seguito)
Nepal Leprosy Trust (NLT)
Mr Kamal Shrestha
Tutepani – Satdobato Lalitpur
P.O. Box 96
Kathmandu – Nepal
Tel. 977 1 521622 / 523322 – Fax 977 1 226820
e-mail: [email protected]
Istituito nel 1972.
Impiega direttamente 185 persone, 38% donne e 62% uomini, di varie distretti del Nepal.
Beneficia persone affette da lebbra ma anche donne e bambini in difficoltà.
Entrata annuale: 9.000.000 Rs. nepalesi (63% esportazione, 37% mercato domestico).
Incarico nel FTG Nepal: membro.
Il Nepal Leprosary Trust è nato nel 1972. Offre supporto medico e sociale ma anche opportunità di
entrate economiche a persone affette da lebbra e a donne svantaggiate.
50 produttori lavorano direttamente per NLT e molti altri vengono beneficiati attraverso
l’esportazione di prodotti.
Il progetto più grande è costituito dall’ospedale e dal Centro di Servizi per Lebbrosi nei distretti del
Nepal del sud dove la lebbra è molto diffusa; 7000 sono i pazienti registrati.
Il profitto che deriva dalla vendita dei prodotti serve per sostenere le attività mediche e sociali che
NLT promuove in Kathmandu ma anche in altri 4 distretti Terai.
Vengono realizzati prodotti in pelle, seta e lana; borse, portafogli, cornici, portachiavi, quadri batik,
cuscini, portaoggetti da muro, ecc.
NEW SADLE
Skill and Development Learning Experience
Mr Chitra Bahadur KC
Pani Tanki – Chabhil – Kathmandu – Nepal
Tel. 977 1 474680 / 479545 – Fax 9771 472609
e-mail: [email protected]
http://www.peoplink.org/newsadle
Istituito nel 1997.
Impiega direttamente 150 persone, 60% disabili, da vari distretti del Nepal.
Lo staff è composto da 105 persone, di cui 34 sono stipendiate.
Entrata annuale: 12.000.000 Rs. nepalesi (97% esportazione, 3% mercato domestico).
Incarico nel FTG Nepal: segretario.
(spiegazione di seguito)
Women Development Service Center
Mrs Madhuri Ale
Janakpur Dham – Uttimpur-4
Janakpur Nagarpalika – Dhanusa
Tel. 977 41 21668 / 21861
Istituito nel 1979.
Beneficia più 65 artigiani, tutte donne.
Lo staff è composto da 21 persone.
Entrata annuale: 240.000 Rs. nepalesi
Incarico nel FTG Nepal: membro.
Nuovo gruppo entrato nel FTG Nepal. Women Development Service Center ha come missione la
riduzione del livello di povertà e il miglioramento sociale, econimco e delle capacità intellettuali
delle donne. Ultimamente l’organizzazione si è concentrata principalmente su alcune tematiche:
l’acqua da bere nelle zone rurali, l’educazione informale, corsi di formazione per sviluppare e
orientare le capacità (tessuti dipinti, lavori a duncinetto, taglio e cucito, tappeti, arte Mithili),
preservazione dell’ambiente (stufe senza fumo, sanitari e toilette), benessere sociale (protezione
dei diritti della donna, consapevolezza riguardo il tema delle doti).
Women Development Service Center è stato fondato nel 1979 a Janakpur una zona ricca nella
tradizione del disegno. I vari articoli in carta come biglietti, cornici, scatoline, sottobicchieri, vassoi,
contenitori vari, portamatite, e copriletto in cotone sono dipinti a mano, con uno stile particolare
tipico di questa zona, chiamato arte Mithila.
CHILDREN-Nepal
Mr Ramchandra Paudel
P.O. Box 357 – Malepatan
Pokhara – Nepal
Tel. 977 61 32054
e-mail: [email protected]
Istituito nel 1983.
Beneficia donne svantaggiate e in difficoltà e bambini poveri e orfani.
Entrata annuale: ??? Rs. nepalesi.
Incarico nel FTG Nepal: membro
(spiegazione di seguito)
Nepal, un sogno, mille aspettative, poco tempo.
Con 7 giorni di tempo avevamo in programma di visitare 3 gruppi di produttori e avere un giorno di
vacanza per visitare qualche luogo turistico.
Il primo giorno abbiamo incontrato Meera di ACP che ci ha proposto di conoscere altri gruppi del
FTG Nepal. Con lei cerchiamo di organizzare gli incontri con altri gruppi giocando sulle mezze
giornate.
Due gruppi si trovano a Pokhara e ci viene consigliato di visitarli, considerando anche la bellezza
del luogo. Ci lasciamo coinvolgere dal programma senza realizzare cosa ci aspettava. Così in 7
giorni abbiamo conosciuto 7 diversi gruppi di produttori. Tra un incontro e l’altro fugaci tentativi di
visitare le città ricche di storia e di fascino. Alla fine la stanchezza ci ha assaliti, il nostro cervello
era pieno di informazioni ma anche il nostro cuore e il nostro animo erano pieni di emozioni
importanti ricevute da incontri, sguardi, sorrisi, scambi di solidarietà. La gioia e la cordialità della
gente, il calore dei loro colori e della loro accoglienza, ci facevano sentire come a casa nonostante
la diversità di cultura.
Abbiamo colto la preoccupazione e il disagio derivanti da una difficile situazione politica ed
economica. Gruppi maoisti da anni la tranquillità del Nepal. Le azioni violente di questi gruppi e le
risposte dei militari causano ogni giorno 20/25 morti. Bush ha stanziato una grossa cifra per
l’esercito nepalese per acquistare armi da Israele per combattere il terrorismo. Nelle città ci sono
continui controlli della polizia, specialmente di notte e dopo le 9.30 di sera vige il coprifuoco. Chi
vive in città cerca di non uscire perché le aree rurali sono considerate pericolose. Questo ha
portato il paese anche a una crisi economica dovuta principalmente dal grande calo di turismo.
Anche i produttori del commercio equo e solidale risentono di questa crisi in quanto parte della loro
produzione è destinata al mercato locale. I negozi, che quasi tutti i gruppi hanno, vendono in
buona parte ai turisti, inoltre molti forniscono materiali e operano decorazioni per alberghi e
ristoranti. Il calo del turismo e quindi la mancanza di fondi portano a un minor rinnovamento di tali
luoghi pubblici.
Lasciamo il Nepal dopo 7 giorni intensi portando con noi le emozioni vissute ma anche la
preoccupazione della gente. Ci è stato chiesto di fare informazione sulla situazione del Nepal per
aiutarli a combattere la crisi.
Di seguito, in ordine cronologico, le organizzazioni che abbiamo incontrato.
Association for Craft Producers (ACP)
L’Association for Craft Producers (ACP) ha sostenuto numerosi gruppi di artigiani nepalesi negli
ultimi 18 anni. ACP è un gruppo professionale, non profit, che fornisce servizi di formazione e
assistenza tecnica, studio dei prodotti, servizi di managment e marketing per quei produttori
dell’artigianato, principalmente donne, con scarse entrate economiche.
ACP lavora con circa 1000 artigiani di Kathmandu e in 17 distretti del Nepal, fra cui anche le aree
più remote che si raggiungono, a volte solo a piedi, magari dopo 2 giorni di viaggio.
Il consiglio direttivo è formato da 9 persone specializzate in marketing e nello sviluppo delle
condizioni delle donne.
ACP ha cambiato il concetto dell’artigianato come hobby o come lavoro part-time, e vuole
valorizzare i prodotti degli artigiani nepalesi e quindi la cultura artigianale, mantenendo anche i
metodi tradizionali.
Le donne possono essere velocemente istruite sulle tecniche di lavorazione, possono sviluppare le
loro capacità produttive e realizzare prodotti di alta qualità.
Molti gruppi sono già ottimi produttori di artigianato locale ma non hanno la possibilità e la capacità
di vendere i loro prodotti, o hanno bisogno piccole direttive per rendere più commerciabili la loro
produzione.
L’associazione ha un forte senso sociale. I prodotti sono studiati anche in base alle capacità dei
produttori e il livello produttivo cresce costantemente così come le entrate economiche degli
artigiani.
ACP fornisce tutte le materie prime, assistenza tecnica, supervisione per il controllo qualità, e paga
in contante alla consegna del prodotto finito.
L’associazione non è un istituto di carità. Opera nel commercio basando le sue attività su un
sistema amministrativo corretto che sia competente e adeguatamente pagato.
Scopo di ACP è migliorare le condizioni di vita della gente, attraverso vari servizi formativi e
attraverso un adeguato pagamento del loro lavoro.
“12 anni fa, potevamo avere due pasti composti di semplice pane. Se mariti e mogli lavoravano
entrambi a volte si poteva mangiare del riso. Potevamo educare i nostri figli se avanzavano dei
soldi. Ora possiamo avere tre pasti al giorno e cuciniamo regolarmente verdure. Possiamo
mandare i nostri bambini a scuola.”
ACP focalizza il suo operato nel fornire una gamma completa di servizi a quei produttori,
principalmente donne, che vivono situazioni svantaggiate, con scarse entrate economiche.
Si rivolge ad artigiani delle zone urbane e delle aree rurali. Dei 19,5 milioni di abitanti del Nepal si
stima che 1,6 milioni vivono nelle aree urbane e di questi circa 0,6 milioni sono poveri. In ACP si
da la stessa importanza a entrambe le zone in quanto anche le persone che si trasferiscono o si
trovano nelle città vivono situazioni veramente precarie.
ACP cerca anche di mantenere bilanciati i vari gruppi etnici del paese nel suo profilo produttivo. I
produttori sono per il 39% Newar, 15% Brahmin, 19% Chhetri, 27% gruppi minoritari.
ACP offre servizi ai produttori nelle seguenti categorie di produzione:
tessitura, tintura, feltro, pelle, lavoro a maglia, tappeti, ceramica, taglio e cucito, pittura, stampa a
blocchi, serigrafia, filatura di lana, artigianato in carta, ricamo, trapunte, lavori in metallo.
I servizi forniti ai produttori si traduco nei seguenti prodotti che l’associazione commercializza:
tovaglie, fodere per cuscini, vestiti, pupazzi, giochi, artigianato di carta, prodotti di pelle,
decorazioni natalizie, tappetini, cuscini, borse, ceramiche, articoli in legno, articoli in feltro,
copriletto, articoli vari per la cucina, articoli in rame, cestini, stoffa a mt.
I prodotti sono decisamente di qualità, nella realizzazione, nella scelta dei materiali e nello studio
del design.
Nonostante l’80% dei prodotti vengono realizzati da produttori singoli o organizzati in gruppi, è
necessario un ufficio operativo che gestisca una serie di operazioni, come la preparazione delle
materie prime, lo sviluppo dei prototipi e la finitura dei prodotti.
Sono correntemente impiegate circa 100 persone in queste attività. ACP mantiene 42 persone
stipendiate full-time. Per queste operazioni ACP usufruisce di una struttura di 30.000 mq.
ACP mantiene anche due negozi, uno in Kathmandu, Dhukuti di 3600mq in uno stabile di 4 piani, e
uno a Pokhara di 2000 mq. Nei negozi vengono esposti tutti i prodotti realizzati dai produttori di
ACP ma anche di altri gruppi che non hanno la possibilità di avere un negozio, specialmente quelli
delle zone più lontane e più povere.
ACP essendo una società no-profit non è autorizzata all’esportazione, quindi cura l’import/export
attraverso una sua divisione, Nepali Craft Trading Pvt. Ltd., che gestisce le pratiche e le spedizioni
via mare o via aerea; supervisiona l’imballaggio, prepara tutti i documenti.
L’incontro con Meera e con ACP è stato breve ma significativo.
Meera ci ha spiegato le attività di ACP e la costituzione del FTG Nepal dando molto rilievo a
quest’ultimi. Abbiamo visitato la struttura con gli uffici, la show-room, i laboratori di produzione e
finitura dei prodotti. Siamo passati tra tessuti, ceramiche, lavori in legno, magazzini e laboratori. Il
più bello era il laboratorio di babbo Natale; non perché ci fosse Babbo Natale ma perché le donne
che in allegria producevano oggetti in feltro, tra tanti colori ci ricordavano i folletti che costruiscono i
giochi per i bambini di tutto il mondo… Si sembrava una favola anche se il lavoro era faticoso:
bagnare la lana con l’acqua calda, arrotolarla con fogli di plastica e poi pigiare e girare il cilindro
ottenuto sotto i piedi; oppure girare e rigirare piccole palline per amalgamarle e infeltrirle bene;
pantofoline con pompon di tanti colori vivaci, mucchi di cappelli di varie forme e tanti altri articoli
infeltriti… Poi i laboratori dove si fanno le ultime lavorazioni alla ceramica, dove i vassoi di vengono
levigati per togliere ogni piccola scheggia; fili di lana per creare una carica di mammut; strutture
per noi infinitamente retrograde dove tingere e finire il tessuto e dove stampare in serigrafia o a
blocchi; un guantone a forma di drago… sembra facile ma ogni parte del volto del drago viene
stampato e poi tagliato e poi cucito.
Una struttura grande che provvede allo stoccaggio delle materie prime per poi fornirle ai produttori,
delle stoffe che arrivano dai vari gruppi di tessitori usate poi per tovaglie, vestiti, copriletto, ecc.
Una bella struttura… uno splendido bagno, sembra una battuta ma quando si trova è appagante…
I prodotti sono veramente tutti belli, ben finiti, con colori ben studiati. Sono troppo costosi, per i
nostri standard lo sono sicuramente ma da vendere in un negozio high tech sarebbero perfetti. Il
design è studiato con cura e rispecchia i nostri gusti pur mantenendo lo stile nepalese. ACP è
forse l’organizzazione incontrata più grossa e organizzata. Anche ACP però risente della crisi del
Nepal, nonché della crisi internazionale.
ACP fornisce e realizza decorazioni tipiche della tradizione nepalese per ristoranti e alberghi,
nonché tessuti per tovaglie, tende e copriletto; a causa della crisi e della diminuzione del turismo
queste lavorazioni hanno subito un fermo quasi totale.
I prodotti di ACP sono costosi per diversi motivi, alcuni menzionati sopra, come la scelta di materie
prime di qualità, strutture da mantenere, articoli molto curati e altro costo ma anche punto a suo
favore è l’attenzione a non inquinare. E’ stato impiantato un sistema di depurazione per evitare di
mandare le varie tinture nei fiumi vicini; quest’operazione ha un costo molto elevato, e forse lo
sforzo è seguito da pochi in Nepal ma è decisamente importante.
Kumbeshwar Technical School
Fondata nel 1987 la Kumbeshwar Technical School è un istituto di formazione a livello educativo e
professionale, che provvede ai bisogni delle famiglie disagiate nell’area di Lalitpur, nella valle di
Kathmandu.
All’inizio delle sue attività Kumbeshwar doveva concentrarsi sull’educazione basilare delle donne e
delle famiglie, come igiene e alimentazione; era uso, ad esempio, mangiare cibo proveniente dai
rifiuti e seccato al sole. Dopo questo primo passo gli sforzi si sono concentrati sull’educazione
scolastica e professionale.
L’istituto fornisce diversi servizi: conduce una scuola elementare per 250 bambini locali; si prende
cura di 21 bambini orfani, tra i 4 e i 19 anni, che ospita nella propria struttura; fornisce corsi di
formazione professionale di falegnameria, di tessitura e lavoro a maglia per donne, uomini e
giovani in condizioni svantaggiate o disabili.
Per poter sostenere economicamente queste attività l’istituto gestisce anche unità operative per la
produzione di artigianato di qualità per l’esportazione.
Si tratta di tappeti, lavori a magli e di falegnameria. I tappeti sono realizzati con disegni tradizionali
nepalesi e tibetani, così come con modelli classici; possono essere realizzati anche su disegno
fornito dal cliente. I telai si trovano all’interno dell’istituto e sono principalmente le donne a
realizzare i tappeti anche di grandi misure; possono lavorare fino a 4 o 5 persone ad un telaio per
la realizzazione di un tappeto che può durare anche più di un mese.
Sono molte anche le donne che producono maglioni, cardigan, sciarpe, scialli, guanti e calze in
lana, lavorati completamente a mano. Kumbeshwar riceve l’ordine, lo passa alle donne fornendo la
materia prima e dando le indicazione su taglie e modelli. Le donne possono svolgere il loro lavoro
nelle proprie case, impegnandosi quando ne hanno la possibilità. Possono così seguire la loro
famiglia e allo stesso tempo portare un’importante entrata economica che permette un
miglioramento delle condizioni di vita e di mandare i bambini a scuola.
I prodotti vengono venduti rincarati del 35% che serve per il mantenimento della struttura.
Al momento sono 300 le donne che producono per Kumbeshwar, mentre 33 lavorano a tempo
pieno nello staff.
Kumbeshwar esporta i suoi prodotti in Giappone, Stati Uniti, Canada e Europa. Specialmente per il
Giappone stanno realizzando grosse forniture di migliaia di pezzi; spesso sono forniti i disegni e i
modelli. La materia prima viene per lo più dall’estero; si sta cercando di migliorare la qualità e la
morbidezza della lana attraverso lavorazioni diverse.
Kiran B. Khadgi, il direttore della scuola, ci accoglie come dei familiari. Parliamo di lavoro,
definiamo l’ordine dopo aver visto i nuovi modelli e poi cominciamo a visitare la struttura che ospita
la Kumbeshwar Technical School.
I genitori di Kiran possedevano un palazzo di 3 piani dove vivono tra famiglie, ma anche dove ha
sede la scuola elementare, gli uffici che seguono la produzione e l’esportazione e alcuni locali per i
corsi di formazione, il controllo qualità, la spedizione. Il palazzo è stato da qualche anno donato
all’organizzazione.
Incontriamo la numerosa famiglia di Kiran; la moglie è impegnata ai fornelli perché ogni giorno
passano 15 o 20 persone da sfamare per la sua cucina, tra familiari e volontari.
Anche noi mangiamo in questa grande e accogliente cucina, con al gente che finisce di mangiare e
se ne va, chi si ferma a chiacchierare, chi arriva. Inutile dire che l’ambiente è accogliente e
familiare.
Visitiamo le classi della scuola elementare e al nostro passaggio si innalza un cordiale “Namaste”,
dalla prima alla quinta classe; poi la scuola materna i bambini sono seduti con la testa appoggiata
sul banco…è l’ora del riposo; la sessione nido accoglie una quarantina di bambini, alcuni giocano
alcuni dormono sdraiati su una stuoia per terra.
Visitiamo poi un altro palazzo, un nuovo acquisto, che ospita la scuola di falegnameria, i telai per
l’insegnamento e la produzione di tappeti, il magazzino delle lane e la sezione per bambini e
ragazzi orfani con dormitorio, stanza studio e cucina.
Ci affacciamo dal terrazzo del terzo piano e vediamo la sezione tintura della lana; matasse
colorate stese ad asciugare al sole, donne che rigirano la lana nelle grosse taniche o che
trasportano masse di lana più grosse di loro.
Visitiamo poi il centro storico della città di Patan, non si può non fare un minimo di turismo in luoghi
così pieni di storia; e proseguiamo la passeggiata per andare ad incontrare alcune donne che
lavorano nelle loro case. Entriamo da un piccolissimo portone e in fondo al corridoio ci accoglie
una bimba, o meglio disturbiamo una bimba mentre fa i suoi bisogni nel bagno a vista. Nel buio
saliamo una piccola rampa di scale e ci ritroviamo in una stanza piccola ma accogliente dove
incontriamo un a donna dal viso bello e semplice; non è sposata, ha dovuto aiutare a crescere i
suoi fratelli e cura i nipoti. Lavora sferruzzando a maglia vicino a una piccola finestra che da su un
viottolo, la luce bassa, nonostante il fratello sia elettricista. La povertà di quella casa è struggente
ma la dignità del viso della donna lo è ancora di più. Salutiamo dopo aver cercato di comunicare
un po’ e proseguiamo la visita delle case di altre due donne. Entriamo in un grande cortile dove
numerose donne stanno chiacchierando rumorosamente e i bambini giocano intorno a loro. Una
donna si alza dall’allegro gruppo e ci accompagna nella sua casa. Saliamo scalini incerti fino al
secondo piano; una lunga camera, bassa e con poca luce, ci sediamo per terra e ci facciamo
raccontare la sua storia. E’ importante per lei poter fare questo lavoro e poterlo fare nella sua casa;
può potere un aiuto economico indispensabile e avere ritmi di lavoro che seguono i ritmi della sua
famiglia. Riesci a fare un maglione in 4/5 giorni ed è un lavoro che le piace. Nella casa di fronte
una donna giovane ci accoglie nella sua casa, una stanza, questa volta luminosa, dove arrivano le
più piccole figlie di corsa. Questa donna era rimasta sola dopo la morte del marito ed ora si è
risposata e ha 4 figlie, 2 del matrimonio precedente del marito. Per lei poter fare questo lavoro e
poter un entrata economica in casa è fondamentale.
Ci sembra molto importante il lavoro che sta facendo Kiran con il suo staff. Portare educazione,
formazione, dare la possibilità di un lavoro; sono i fattori fondamentali per un miglioramento delle
condizioni dei vita della gente e il suo impegno quasi ventennale è riconosciuto ed apprezzato.
SANA HASTAKALA
SANA HASTAKALA è un ONG no-profit, fondata nel 1989 col supporto economico e tecnico
dell’UNICEF, con l’obiettivo di rispondere all’esigenza degli artigiani, in particolare donne, di
trovare un mercato per i loro prodotti.
Lo scopo di SANA HASTAKALA è incrementare le entrate economiche degli artigiani più poveri
attraverso la rinascita e la conservazione delle tecniche artigianali tradizionali, così come
sviluppare nuove capacità e nuovi prodotti.
Vengono scelti artigiani da differenti parti del Nepal che possono così vedere pagato
adeguatamente il loro lavoro. Le entrate di SANA HASTAKALA servono per sostenere programmi
di sviluppo per i produttori e per mantenere lo staff che segue e rinnova costantemente la parte
organizzativa. SANA HASTAKALA sostiene i suoi artigiani attraverso corsi di formazione, progetti
di sviluppo, vendita diretta dei loro prodotti; fornisce assistenza economica per l’acquisto della
materia prima, per lo sviluppo dei prodotti, per la promozione delle attività e per le cure mediche.
I prodotti commercializzati da SANA HASTAKALA provengono da diverse parti del Nepal, da
piccole industrie tradizionali, gruppi, cooperative o da singoli produttori. Al momento SANA
HASTAKALA sta fornendo mercato a più di 100 gruppi di produttori per un totale di più di 1000
artigiani.
SANA HASTAKALA è membro fondatore del FTG Nepal e socio IFAT, nonché socio del Handicraft
Association of Nepal, l’ente nazionale dei produttori di artigianato e delle organizzazioni di
marketing.
SANA HASTAKALA vende i prodotti dei suoi artigiani anche attraverso un negozio in
Kathmandu/Patan. Entrare nel negozio significa fare un passo indietro nel ricco passato della
tradizione artigianale nepalese; ma anche un passo avanti nel futuro dove innovazione e tecniche
moderne incontrano il passato per creare molteplici e unici prodotti fatti a mano nepalesi.
I prodotti commercializzati da SANA HASTAKALA
- Pregiati tessuti prodotti con telai a mano, con tecniche particolari come quella per i tessuti
Dhaka, un’intricata arte tipica del Nepal; con i tessuti vengono poi confezionati abiti da uomo,
da donna e da bambino, scarpe e teli per arredamento.
- Scialli in pashmina.
- Prodotti di lana di pecora e angora, provenienti dal Nepal e dalla Nuova Zelanda, come
maglioni, giacche, cappelli, guanti e muffole, tutti lavorati a mano.
- Artigianato in metallo, anche questa un arte antica.
- Prodotti in legno intagliati.
- Dipinti tipici di Nepal, Tibet e con influenze cinesi, come Palas e Mandala, o Thangka che
ritraggono principalmente scene mistiche.
- Quadri e oggetti disegnati a mano con lo stile Mithila.
- Ceramiche e terracotta.
- Gioielli d’argento.
- Cesti e scatole di diverse forme e colori, realizzati con materiali diversi come bambolo, aghi di
pino, pagliuzza di riso o canne.
- Maschere e pupazzi di carta.
- Prodotti realizzati con “allo” una fibra naturale delle regioni montane: borse, scialli, vestiti,
tovagliette, fodere per cuscini, portafogli, ecc.
- Prodotti in carta realizzata a mano: quaderni, biglietti, album per foto, cornici, segnalibri, ecc.
Nel cuore dell’Himalayas, tra India e Tibet, gli artigiani Nepalesi producono carta fatta a mano da
migliaia di anni. La gente in Nepal ha sempre usato, e usa tutt’ora, carta naturale fatta a mano
nella vita comune, per documenti, maschere popolari o sacre, per gli aquiloni. I monaci del Tibet
l’hanno sempre usato per i loro manoscritti e per stampare i testi sacri. Questa carta è rinomata,
per la sua eccezionale durata e per la forte trama.
Una delle materie prime più usate è la corteccia di Daphne cannabina o Daphne papiracea, un
arbusto che nel linguaggio locale è chiamato Lokta; ha fibre eccezionalmente lunghe e permette
quindi di realizzare carte molto resistenti al tempo e all’uso.
Lokta viene raccolta nelle foreste alle pendici dell’Himalaya, tra i 1200 e i 3000 m., rispettando e
preservando la fragile ecologia delle foreste Nepalesi.
La corteccia viene poi trasportata nei villaggi a due o tre giorni di cammino giù dalle montagne,
dove gli artigiani la puliscono e la fanno bollire. Pestandola con martelli di legno si produce una
poltiglia di fibre che viene poi allungata con acqua. La poltiglia liquida viene versata su una tela
tenuta stesa da una cornice di legno, staccio, che il produttore agita finché non si spande
uniformemente, viene poi messo al sole a seccare. Una volta seccati i fogli vengono controllati e
trasportati per le successive lavorazioni. I fogli sono prodotti in diverse grammature con colori
naturali o artificiali.
SANA HASTAKALA sta seguendo un progetto legato alla produzione della carta che l’UNICEF ha
cominciato nel 1981 per lo sviluppo della comunità. Sostenendo questa antica tradizione l’UNICEF
ha aperto un centro dove i fogli di carta prodotti nei vari villaggi sparsi nel Nepal, vengono tinti,
stampati, rilegati, e trasformati in carta da lettere, buste, biglietti augurali con disegni tradizionali o
natalizi, album e quaderni di varie misure, segnalibri, cornici, scatoline. Il centro si chiama
Bhaktapur Craft Printers e si trova a Bhaktapur, una delle tre città principale della valle di
Kathmandu, una splendida cittadina sotto la protezione dell’UNESCO.
Dalla vendita di questi prodotti beneficiano più di 3000 artigiani e le loro famiglie, migliorando le
loro condizioni di vita e rivitalizzando l’economia locale. Agli artigiani è data la possibilità di
usufruire di un programma di sviluppo che fornisce diversi servizi: recupero dell’acqua potabile,
scuola, centri per la cura dei bambini, corsi di educazione sanitaria e nutrizionale; vengono inoltre
forniti corsi di formazione professionale per preparare gli artigiani nelle varie lavorazioni della carta.
Ad oggi l’UNICEF compra l’80% della produzione del centro di Bhaktapur Craft Printers, ma ha
suggerito di trovare al più presto altri mercati e di arrivare a sostenersi senza il suo appoggio.
Per questo motivo SANA HASTAKALA sta cercando nuovi mercati per questi prodotti di carta di
alta qualità.
NEW SADLE
New Skill and Development Learning Experience
New SADLE lavora da anni per la cura e la riabilitazione di persone affette da lebbra e da
poliomielite. Nella cura dei lebbrosi New SADLE opera da anni con le persone emarginate dalla
società, i più poveri dei poveri.
New SADLE è stata costituita da un’ONG tedesca e dal 1999 è registrata come ONG locale.
I lebbrosi sono quasi sempre cacciati dalle famiglie e finiscono per mendicare per le strade, in uno
stato di emarginazione totale.
New SADLE raccoglie queste persone dalle strade proponendo cure mediche e corsi di
formazione che possano insegnare un lavoro e permettere loro un’autonomia economica.
Si tratta di persone che per anni non hanno interagito con la società, se non tendendo una mano; il
rapporto con le altre persone e la stima di sé sono le problematiche più difficili da affrontare.
New SADLE segue tre centri per le cure mediche dei lebbrosi, fornendo medicine e medicamenti
gratis.
Nella sede di New SADLE c’è un centro di produzione dove vengono realizzati diversi prodotti con
la vendita dei quali gli artigiani possono diventare autonomi e si può mantenere lo staff dirigente, i
corsi di formazione e l’assistenza medica.
I prodotti di New SADLE sono:
- borse, portafogli, astucci in cotone pesante;
- biglietti e quadri batik;
- tessuti Dhaka come scialli, copriletto, copricuscino, gilet, ecc.
- prodotti di carta come carta da pacchi, carta da lettere, ecc.
- prodotti in canapa: borse, cappelli, portafogli, ecc.
- prodotti in legno e in osso: bottoni, portatovagliolo, portagioielli, ecc.
Women Skill Development Center (WSDC)
Women Skill Development Center è stato fondato e registrato nel 1975, anno di buon auspicio in
quanto celebrato come l’anno internazionale delle donne.
E’ un’organizzazione no-profit e ritrova a Pokhara una bella cittadina che sorge sulla riva di un lago
dove si specchiano le bianche vette, quasi tutte degli 8000 metri, del gruppo dell’Annapurna.
Cominciarono a commercializzare i prodotti nel 1989 con uno staff di 4 volontari, tra cui uno
straniero. Da allora il gruppo crebbe velocemente e sono correntemente impiegate 80 donne. Nel
1994 WSDC diventa membro del FTG Nepal.
Il centro offre corsi di formazione sviluppo solo a donne. Queste donne hanno storie diverse,
provengono da zone rurali, sono vedove o divorziate, con handicap o hanno subito abusi, o sono
fuori casta; vengono da Pokhara e dalle zone limitrofe.
Lo scopo del progetto è di aiutare queste donne a diventare autonome e a migliorare il lor standard
di vita. Vengono forniti corsi di formazione di taglio e cucito, tessitura, e per la produzione di altri
oggetti d’artigianato. Centinaia di donne hanno già potuto beneficiare di questo programma.
La produzione di WSDC è improntata sulla tessitura di teli di cotone per la realizzazione di borse di
vari tipi e misure, borsellini, portafogli e astucci di vario formato, giacche per donna e per uomo,
tovaglie, copriletto. WSDC garantisce la qualità dei suoi prodotti.
Il prezzo è stabilito in base ai costi e non in base ai profitti. Il mercato per questi prodotti è locale e
internazionale; il compratore è considerato il loro dio.
A Pokhara c’è l’ufficio di WSDC, per l’organizzazione del lavoro, la distribuzione degli ordini e la
spedizione del materiale, e una zona di produzione: tintura, taglio e confezionamento delle borse e
degli altri prodotti, controllo qualità. La maggior parte del lavoro è fatto dalle donne che, dopo aver
ricevuto un corso di formazione per imparare le tecniche del tessitura col telaio a cintura, possono
lavorare nelle loro case nei tempi a loro più consoni.
Abbiamo visitato un villaggio a 30 minuti di macchina da Pokhara. Era sabato, per loro il giorno di
festa della settimana. Siamo passati di casa in casa incontrando le donne durante la loro vita
giornaliera nel loro ambiente. Un gruppo era incontrato per chiacchierare, ci accolgono con una
gran gioia e ghirlande di fiori. Sarebbe bello capire cose si dicono ma si avverte un’atmosfera di
grande amicizia. Una donna stava lavorando al telaio con la famiglia raccolta intorno a lei. I quattro
figli piccoli, il marito, il padre. Un’altra donna, sola, ha adottato una bambina, ci offre un bicchiere
d’acqua ma pensando al nostro intestino dobbiamo rifiutare. Un’altra donna sta lavorando; i lunghi
fili del tessuto ai piedi di un vitellino piccolo e magro attaccato alla sua mamma (una mucca in
Nepal è quasi più piccola di un nostro vitello); ci viene offerto latte o yogurt allungato con acqua e
ancora pensando agli anticorpi che non abbiamo dobbiamo rinunciare.
Altre donne sono nei campi a lavorare. Con i piedi a bagno raccolgono il riso, le bambine intorno
aiutano o giocano. Ma giocano anche le donne schizzandosi con l’acqua e ridendo gioiosamente.
Altre donne raccolgono il grano. Si cammina tra le risaie e tra i campi e si torna al villaggio dove le
donne si sono raccolte per incontrarci. Ridono, chiacchierano, l’atmosfera è incredibilmente calda
e allegra. La signora Ramkali presenta Equo Mercato alle donne e noi cerchiamo di comunicare la
nostra organizzazione e le nostre emozioni attraverso difficoltose traduzioni. Quasi subito esce una
voce, poche parole che ci vengono tradotte: “…e l’ordine!” Non è una voce indisponente, tutt’altro
molto simpatica e il senso è chiaro: ‘possiamo parlare ma noi abbiamo bisogno di lavorare,
abbiamo bisogno anche del vostro ordine’. Ci offrono patate bollite e coca cola, finalmente
possiamo accettare e gustiamo il cibo insieme ai sorrisi e l’allegria che quel gruppo di donne ci
trasmette. I colori si mischiano insieme alle voci e ai volti gioiosi e naturalmente ci entrano dentro.
Diamo la locandina di Equo Mercato, le donne se la passano l’un l’altra guardando interessate.
Una foto di gruppo e salutiamo tutte quelle donne che tornano nelle loro case alle loro attività.
Ramkali ci fa notare le case. Un tempo erano semplici capanne ora quasi tutte le famiglie si sono
costruite una casetta in muratura; è un segno evidente del benessere che il progetto sta portando
a questo villaggio.
Visitiamo poi il negozio di WSDC in Pokhara dove si può vedere la grande gamma di borse e
astucci che vengono prodotti. Il negozio è piccolo ma punto di vendita importante in una cittadina
turistica piena di negozi.
Anche questo un incontro importante e significativo, che ci rimarrà nel cuore.
CHILDREN-Nepal
Poche ore per conoscere questo progetto. Visitiamo la loro sede il sabato quando non c’è nessuno
e incontriamo solo 5 bambini e possiamo vedere i prodotti che realizzano. Ci viene spiegato
velocemente la vasta gamma di iniziative che vengono portate avanti e sembra importante tornare
il giorno dopo, quando le attività saranno operative. Torniamo la domenica, abbiamo meno di
un’ora di tempo, scopriamo una realtà molto bella.
Al primo piano incontriamo tanti bambini. Sono bambini della scuola materna e della scuola
elementare. Ci sono due classi. I bambini vengono aiutati nelle varie materie, un supporto per chi
frequenta la scuola e un educazione di base per chi deve essere inserito nella scuola. Poi vediamo
una stanza con tre letti a castello; si tratta del piccolo orfanotrofio che al momento accoglie 5
bambini.
Al primo piano incontriamo le donne che stanno realizzando dei prodotti, tutte concentrare a cucire
a macchina. Possiamo parlare ancora un po’ dell’organizzazione e fare un ordine, streghe a
cavallo della loro scopa e marionette che ricordano Harry Potter. Non si tratta certo di prodotti tipici
nepalesi ma sono prodotti con la quale vendita si aiuta a mantenere una struttura che sostiene
donne in difficoltà, ospita bambini orfani, da un sostegno scolastico e segue vari progetti di
sviluppo e ricerca legati ai bambini.
Vengono prodotti piccoli pupazzi in stoffa che rappresentano dai bimbi ai babbi natali, poi conigli,
gatti e rane di varie misure vestiti con maglioncini di lana, calzoni gilet o vestitini di cotone nel caso
della versione al femminile; marionette; maglie stampate con l’alfabeto nepalese. I prodotti ci
sembrano un po’ cari per le possibilità di vendita di Equo Mercato. Ci viene spiegato il motivo dei
costi alti: il problema della materia prima, in Nepal non riescono a trovare del buon materiale e così
importano il velluto e altro materiale dall’Olanda; per riempire il pupazzi si possono utilizzare vari
tipi di lana, loro ne utilizzano una con un costo medio alto che non da problemi di polvere o
allergie; le donne che producono sono spesso delle principianti o stanno imparandole tecniche di
produzione e si butta spesso molto materiale.
MAHAGUTHI
Craft with a Coscience
MAHAGUTHI, costituita nel 1984, è un’organizzazione sorella del Nepal Charkha Pracharak
Gandhi Smarak Mahaguthi, la più vecchia ONG del Nepal. La maggior parte del suo guadagno va
al Tulsi Meher Mahila Ashram, una casa per bisognosi in Kathmandu (fondata dal Gandhi
nepalese) e per molti altri servizi sociali portati in varie parti del Nepal.
La missione di MAHAGUTHI è conferire maggiore potere e capacità alle donne e sviluppare la loro
intraprendenza. Nei laboratori di MAHAGUTHI ci sono solo artigiani donne e i produttori esterni
solo per lo più donne.
La vendita dei prodotti d’artigianato aiuta le donne svantaggiate del Nepal ad arricchire le loro
capacità e conoscenze, a costruire una maggiore coscienza di sé, a diventare autonome. Le
materie prime dei prodotti sono ricavate dalla natura del Nepal curando e preservando l’ambiente.
La vendita dei prodotti significa per MAHAGUTHI beneficiare più di 1400 artigiani del Nepal, senza
discriminazione di sesso, casta o religione, e preservare la tradizione dell’artigianato.
MAHAGUTHI sostiene queste tradizioni in 10 linee di prodotti, realizzate con superba qualità e con
prezzi adeguati.
- tessuti in cotone e tessuti Dhaka per la realizzazione di vestiti, gilet, borse, tovaglie, copriletto,
ecc.;
- mobili per casa;
- carta fatta a mano per la realizzazione di articoli di cancelleria, lampadari, cornici, ecc.;
- prodotti in canapa, allo, pelle, bamboo e metallo;
- decorazioni natalizie;
- strumenti musicali.
Tanti gruppi incontrati, tante realtà, ognuna con le sue diverse sfumature nell’organizzazione e
nella gestione ma tutte improntate sul miglioramento delle condizioni di vita delle persone più
disagiate e sul mantenimento di una tradizione artigianale così forte e ricca.